Questa mattina il Gores ha reso noti gli aggiornamenti sui tamponi positivi, dopo i test effettuati dalla Sod Virologia dell'ospedale di Torrette di Ancona
Attuamente sono in totale 479 i campioni positivi, su un totale di 1656 testati fino ad oggi, dai 393 di ieri.
Per quanto riguarda in dettaglio la provincia di Macerata, sono 11 i casi positivi (gli ultimi a Cingoli, Morrovalle e Pioraco) mentre il numero di coloro che sono in isolamento domiciliare diminuisce (da 130 a 113, 95 casi asintomatici e 18 sintomatici), tra cui 22 operatori sanitari.
“La CISL FP Marche – Area Sindacale di Macerata – non può che esternare tutta la sua irritazione per come è stata gestita la situazione dell’Ospedale di Camerino.
Pur comprendendo la gravità dell’avanzare dell’infezione, la CISL FP chiede rispetto per una popolazione già duramente colpita e per il gruppo professionale sanitario, Tecnico ed Amministrativo che opera o operava presso il nosocomio camerte. Nel modo di agire della Direzione di Area Vasta 3, non si sono riscontrate né la prima né la seconda condizione”. Così il sindacato esprime la propria contrarietà riguardo la scelta di utilizzare l’ospedale di Camerino come presidio per i casi di Coronavirus nell’Area Vasta del Maceratese.
“Come un fulmine a ciel sereno – continua il sindacato - i dipendenti dell’ospedale di Camerino si sono trovati, nel giro di poche ore, a dover gestire il trasferimento dei degenti ivi ricoverati e la presa in carico già in tarda serata, di malati positivi al coronavirus trasferiti da altri presidi marchigiani. Tutto ciò, è avvenuto senza direttive precise, con percorsi improvvisati e con scarsissimi dispositivi di protezione che a tutt’oggi arrivano a singhiozzo. Il personale si e sentito abbandonato da chi invece l’avrebbe dovuto tutelare. Importante era dare una risposta alla grave emergenza che sta vivendo il nostro Paese ma in questo modo si è messo a rischio la salute dei tanti operatori coinvolti.
Improvvisamente e senza alcun raccordo con la popolazione si è stravolta la vita di un’intera comunità già fortemente provata dal terremoto. Un presidio non più fruibile da tutti , dipendenti trasferiti per esigenze di servizio presso altre strutture ospedaliere, una struttura Covid 19 tutta da “creare” (e non improvvisare,.sempre nel giro di poche ore.
Qualcuno ha parlato e scritto di “eroi” per definire gli Operatori Sanitari in lotta con il Covid 19, forse utilizzando un termine inappropriato, ma nel caso di Camerino è stato necessario essere “supereroi” per portare a termine un immane lavoro non coordinato e non concordato. Ancora una volta infermieri ed OSS hanno dovuto trasformarsi in scaricatori e trasportatori.
“Alla Direzione di Area Vasta 3, intendiamo ricordare come CISL FP che i professionisti ed operatori non sono numeri da contare o caselline da riempire nei tabelloni dei turni. Al contrario sono dei professionisti con delle responsabilità medico-legali di cui rispondono direttamente ma soprattutto con un’etica. Vanno quindi rispettati per la loro professionalità e non usati anche in momenti di emergenza come quelli che si stanno affrontando, senza coinvolgerli prima. Per quanto è avvenuto all’Ospedale di Camerino, il rispetto nei confronti di questi operatori è venuto meno nella forma e nella sostanza. Come è stato ignorato ogni passaggio con la RSU in dispregio delle relazioni sindacali”, concludono.
Sono stati prosciolti il sindaco di San Ginesio Giuliano Ciabocco, il suo vice Daris Belli e l'assessore all'Urbanistica Giordano Saltari, dall’accusa per il reato di abuso d'ufficio nella nota vicenda riguardante l'impianto di smaltimento dei rifiuti. Il giudice Giovanni Manzoni ha definitivamente archiviato il fascicolo, come peraltro aveva richiesto la Procura di Macerata.
Il caso era esploso lo scorso giugno. In località Santa Croce c'era il progetto di realizzare un impianto per il trattamento dei rifiuti. Il progetto era della società Gea italiana srl, il cui amministratore delegato era il consigliere di maggioranza del Comune di San Ginesio, Alessio Costantini, precedentemente con delega all'ambiente e al Cosmari. La stessa società di Costantini era proprietaria del terreno dove sarebbe stato costruito l'impianto di rifiuti e la cui destinazione urbanistica era quella per attività insalubri. La cosa aveva sollevato varie proteste, per questo motivo l'Amministrazione Comunale aveva deciso di intervenire con una variante al piano regolatore, vietando di fatto nuovi insediamenti produttivi, destinati ad attività insalubri di prima classe. Costantini, a quel punto, contrariato dalla decisione della Giunta, aveva deciso di rimettere le deleghe, minacciando denunce e richieste di risarcimento.
In seguito all'approvazione della variante avvenuta il 4 luglio, che di fatto aveva bloccato la creazione dell'impianto di smaltimento rifiuti a Santa Croce, Costantini, difeso dall'avvocato Leonardo Filippucci aveva denunciato in Procura quanto avvenuto.
il Procuratore capo Giovanni Giorgio aveva aperto un fascicolo ipotizzando l'abuso di ufficio e scrivendo nel registro degli indagati: il sindaco Ciabocco, il vice Belli e l'assessore Saltari. Dopo aver svolto le indagini, però, la Procura aveva richiesto l'archiviazione. Costantini aveva a quel punto fatto opposizione e il caso era finito all'esame del Gip Giovanni Manzoni. Nella giornata di ieri è arrivata la decisione di archiviazione per tutti e tre gli indagati. Il giudice per le indagini preliminari ha condiviso le ricostruzioni fatte dal Procuratore capo e dagli avvocati difensori Monica Attili, Manuela Costantini, Giulio Natali ed Andrea Albanesi, secondo cui nessuno aveva promesso nulla alla Gea e che di fronte a quel progetto la Giunta ha deciso di frenare possibili impianti insalubri in modo legittimo. Costantini ha però impugnato la modifica del piano regolatore ed ora si attende la pronuncia del Tar fissata per novembre.
Foto: Monica Attili, uno degli avvocati difensori
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Si è tenuta nel primo pomeriggio di oggi una conferenza stampa urgente presso l'Aula Galileo della sede amministrativa di Piediripa dove il Direttore dell'Area Vasta 3 Alessandro Maccioni insieme al Governatore della Regione Marche Luca Ceriscioli hanno affrontato diversi temi riguardanti l'emergenza Coronavirus toccando in particolare i punti relativi alla riorganizzazione dell'ospedale Ospedale di Camerino e di tutti gli altri servizi territoriali.
Ad introdurre l'evento è stato Maccioni:" Ci tengo innanzitutto a ringraziare il Presidente Ceriscioli per la sua estrema disponibilità dimostrata verso il nostro territorio in un momento così delicato - sottolinea il direttore dell'Area Vasta 3 - considerata questa emergenza, come già saprete abbiamo in pochissimo tempo riorganizzato tutto l'Ospedale di Camerino dove, una volta evacuato, è stata attivato il Reparto di Rianimazione che è stato messo subito a disposizione dei nostri pazienti che stanno attraversando una fase molto critica tant'è che oggi questo ambulatorio è già pieno - e aggiunge - abbiamo altresì ospitato presso questa struttura anche 11 persone che hanno bisogno di altri tipi di assistenza, oltre ai 15 pazienti in rianimazione, e inoltre è stato compartimentato tutto l'ospedale per garantire la sicurezza sia degli operatori sanitari che dei cittadini"
"E' stata messa in atto una procedura per far si che la farmacia posta all'interno del presidio medico camerte, a cui i cittadini si rivolgono per quanto riguarda il reperimento dei farmaci H, segua un percorso diverso rispetto a quello dei farmaci necessari alla cura per il Coronavirus - una messa in sicurezza totale della struttura ma anche del personale medico - oltre a questo abbiamo attivato dei corsi di formazione per il personale medico e paramedico dove sono stati illustrati ad esempio i corretti comportamenti sul vestirsi, tant'è che sono stati acquistati degli armadietti nuovi ma anche camici ed altri indumenti utili"
Per quanto riguarda lo spostamento dei vari reparti Maccioni ha spiegato: "La Radiologia in questa fase è stata destinata al trattamento dei pazienti COVID-19 ma al contempo non è stato necessario spostare il Pronto Soccorso e questa secondo me è una cosa molto importante - sottolinea il Direttore- perché oltre a realizzare dei percorsi ben identificati per raggiungerlo, lo abbiamo dotato di un ecografo ad hoc e di un apparecchio radiografico portatile senza contare l'altro che abbiamo appena comprato".
"Dentro l'Ospedale attualmente non c'è un'attività ambulatoriale e per questo è stata presa la decisione di trasferire il punto prelievi e il TAO all'interno dei locali dell'AVIS che saranno a disposizione dell'utenza per due giorni a settimana - spiega Maccioni - per un mese abbiamo portato tutte le altre attività ambulatoriali a Matelica senza alcun tipo di riduzione, ci auguriamo ovviamente che sia una misura sufficiente ma se non dovrà esserlo provvederemo ad adottare altre soluzioni sempre nelle vicinanze"
"Tutto questo è stato pensato per riorganizzare il prima possibile la struttura ospedaliera e recare il meno difficoltà possibili ai cittadini di Camerino - sempre in tema di servizi - Segnalo inoltre che a Visso è stato riattivato il punto prelievi e nei paesi di Castelsantangelo e Ussita sarà attivata una guardia medica"
In conclusione: "Mi fa inoltre piacere che c'è una grande solidarietà da parte di tutto il territorio, come ad esempio la Cassa Edile di Macerata che ci ha donato un umidificatore attivo con generatore di flusso integrato, il quale domani sarà già a nostra disposizione, questo è un chiaro segnale che quello che stiamo facendo viene riconosciuto e così facendo sarà più facile dare una risposta positiva ai cittadini di Camerino"
A prendere la parola successivamente è stato il Presidente della Regione Marche: "Vorrei complimentarmi con il Direttore Maccioni e con il suoi collaboratori per il grande lavoro che stanno facendo - esordisce Ceriscioli - in questa situazione di emergenza e di tutto il piano sanitario approvato in giunta, l'unico tassello che è arrivato fino in fondo ed è addirittura saturato, è il presidio di Camerino mentre gli altri punti individuati stanno facendo solo dei primi passi. Questa è una battaglia dove lavoriamo giorno dopo giorno per farci trovare sempre pronti perché la rapidità d'espansione del Coronavirus è enorme.
"Proprio oggi ci è arrivata la comunicazione del contagio di una signora di 45 anni senza patologie pregresse - annuncia il governatore - e questo ci fa capire la dimensione di questa epidemia che ogni giorno vede il numero dei contagiati crescere"
"La struttura di Camerino è stata riorganizzata in maniera ottimale e con grande sensibilità ed attenzione aggiungerei, in una situazione dove è il tempo a mancare, questi cambiamenti devono essere portati avanti con grande determinazione. Stiamo aspettando che ci arrivino delle forniture da parte dello Stato che sono essenziali ma nel frattempo stiamo organizzando spazi, servizi e strutture in tutta la Regione. Oggi con la nuova circolare che abbiamo emanato sarà possibile fare un quarantena attiva quindi chi è a rischi contagio ma non presenta sintomi potrà continuare a lavorare tranquillamente con tutte le precauzioni del caso e questo ci permetterà di recuperare molto personale"
"E' vero che non c'è stato un ampio dibattito sulle ultime scelte fatte - chiosa Ceriscioli - ma questo non è il tempo di fare polemiche perché non sappiamo quando questa emergenza piegherà in quanto il quadro si fa sempre più grave e per questo l'appello lo facciamo anche a tutti i cittadini a rispettare le misure di contenimento affinché questa fase passi il più presto possibile con l'aiuto di tutti"
"Abbiamo bisogno della disponibilità di tutti e tant'è che oggi ho sentito l'associazione Aiop per la sanità privata marchigiana che ha messo a disposizione le lore loro strutture. Tutti quanti ci dobbiamo sentire responsabilizzati soprattutto i più giovani invitandoli a stare a casa che è il comportamento migliore"
Il Governatore ha concluso il suo intervento parlando del sisma: "Il governo non l'ha mai percepita come emergenza, la speranza ora è che si capisca che lo è e ci si comporti di conseguenza. Anche per il sisma servono provvedimenti immediati e non il codice degli appalti"
L'ultimo intervento della conferenza è stato quello del consigliere regionale Angelo Sciapichetti: " Noi ci siamo riuniti domenica scorsa con i sindaci del territorio e ci siamo lasciati con degli impegni ben precisi - dichiara Sciapichetti - annuncio già che tutte le apparecchiature che servono per fronteggiare questa emergenza rimarranno al presidio ospedaliero di Camerino. Capisco che alcune scelte possano sembrare impopolari e difficili da accettare ma sono necessarie per affrontare questa situazione di grande difficoltà, ci auguriamo che si concluda tutto il prima possibile e nel migliore dei modi. Questo è il tempo di prendersi delle responsabilità e la scelta di Camerino l'abbiamo fatta su una precisa base tecnica, continuando ad adottare tutte le direttive che il Gores ci comunicherà".
Il Comitato 30 Ottobre vuol porre all'attenzione delle autorità comunali e regionali la situazione dei container per gli sfollati ancora presenti a Tolentino.
“Le prescrizioni previste dalle autorità sanitarie, dal distanziamento sociale all'isolamento, lì rischiano di non essere rispettate per oggettivi motivi fisici, scrivono in una nota.
Ricordiamo che gli ospiti dei container condividono sia i bagni che la mensa con spazi comuni promiscui anche dai tanti bambini lì presenti.
Nonostante i continui appelli, è opportuno che si intervenga affinché venga garantita l'incolumità dei cittadini ospitati nella struttura”.
Zona delimitata e ruspe al lavoro. Nei giorni scorsi è partito il cantiere di Villa Potenza di Macerata, dove la Provincia sta realizzando la bretella che collegherà la strada provinciale 77 “Villa Potenza - Sambucheto” con la provinciale 361 “Villa Potenza - Montecassiano”.
Il progetto ha un valore di 800mila euro e prevede la costruzione di una strada, a due corsie, di circa 300 metri, che partirà dalla rotatoria già esistente sulla provinciale 77, nei pressi del Foro Boario, e arriverà alla strada provinciale 361, con cui si collegherà per mezzo di un’altra rotatoria.
L’intervento ricade nel territorio di Macerata e completa la variante di Villa Potenza, realizzata nel 2014, allo scopo di decongestionare l’importante snodo viario dove confluiscono numerose strade che collegano Comuni importanti, sia del maceratese che dell’anconetano. Infatti la bretella alleggerirà in modo rilevante i due incroci situati nei pressi di borgo Pertinace di Villa Potenza: escluderà tutto il traffico proveniente da Macerata e diretto a Montecassiano, Montefano e Osimo, e allo stesso modo le auto che da queste località sono dirette a Macerata. Tutto questo con evidenti benefici sia dal punto di vista della viabilità, della sicurezza e della qualità ambientale.
“La vallata del Potenza ha bisogno di ben altri interventi infrastrutturali, più radicali e incisivi - dichiara il presidente Antonio Pettinari -. Tuttavia quest’opera rappresenta un passo avanti nel miglioramento della viabilità, in un punto nevralgico della vallata in località Villa Potenza. La realizzazione della bretella è stata avviata dopo la stipula di una convenzione della Regione Marche con l’Amministrazione provinciale, a cui è stata demandata la progettazione, l’appalto e l’esecuzione dei lavori”.
Il governo ha pubblicato all'interno del proprio sito ufficiale tutte le domande frequenti - con relative risposte - riguardanti il nuovo decreto firmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte nella serata di lunedì 9 marzo. Un decreto che ha esteso a tutto il territorio nazionale le misure adottate in Lombardia e in 14 province del centro-nord per contenere il contagio (leggi qui).
Le domande e le risposte sono state divise per sezioni, dieci in totale: Zone interessate dal decreto, Spostamenti, Trasporti, Uffici e dipendenti pubblici, Pubblici esercizi, Scuola, Università, Cerimonie ed eventi, Turismo, Agricoltura.
ZONE INTERESSATE DAL DECRETO
1 Ci sono differenze all’interno del territorio nazionale?No, per effetto del dpcm del 9 marzo le regole sono uguali su tutto il territorio nazionale e sono efficaci dalla data del 10 marzo e sino al 3 aprile.
2 Sono ancora previste zone rosse?No, non sono più previste zone rosse. Le limitazioni che erano previste nel precedente dpcm del 1° marzo (con l’istituzione di specifiche zone rosse) sono cessate. Ormai, con il dpcm del 9 marzo, le regole sono uguali per tutti.
SPOSTAMENTI
1 Cosa si intende per “evitare ogni spostamento delle persone fisiche”? Ci sono dei divieti? Si può uscire per andare al lavoro? Chi è sottoposto alla misura della quarantena, si può spostare?Si deve evitare di uscire di casa. Si può uscire per andare al lavoro o per ragioni di salute o per altre necessità, quali, per esempio, l’acquisto di beni essenziali. Si deve comunque essere in grado di provarlo, anche mediante autodichiarazione che potrà essere resa su moduli prestampati già in dotazione alle forze di polizia statali e locali. La veridicità delle autodichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi e la non veridicità costituisce reato. È comunque consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi. Senza una valida ragione, è richiesto e necessario restare a casa, per il bene di tutti.È previsto anche il “divieto assoluto” di uscire da casa per chi è sottoposto a quarantena o risulti positivo al virus.
2 Se abito in un comune e lavoro in un altro, posso fare “avanti e indietro”?Sì, è uno spostamento giustificato per esigenze lavorative.
3 Ci sono limitazioni negli spostamenti per chi ha sintomi da infezione respiratoria e febbre superiore a 37,5?In questo caso si raccomanda fortemente di rimanere a casa, contattare il proprio medico e limitare al massimo il contatto con altre persone.
4 Cosa significa “comprovate esigenze lavorative”? I lavoratori autonomi come faranno a dimostrare le “comprovate esigenze lavorative”?È sempre possibile uscire per andare al lavoro, anche se è consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi. “Comprovate” significa che si deve essere in grado di dimostrare che si sta andando (o tornando) al lavoro, anche tramite l’autodichiarazione vincolante di cui alla FAQ n. 1 o con ogni altro mezzo di prova , la cui non veridicità costituisce reato. In caso di controllo, si dovrà dichiarare la propria necessità lavorativa. Sarà cura poi delle Autorità verificare la veridicità della dichiarazione resa con l’adozione delle conseguenti sanzioni in caso di false dichiarazioni.
5 Come si devono comportare i transfrontalieri?I transfrontalieri potranno entrare e uscire dai territori interessati per raggiungere il posto di lavoro e tornare a casa. Gli interessati potranno comprovare il motivo lavorativo dello spostamento con qualsiasi mezzo (vedi faq precedente).
6 Ci saranno posti di blocco per controllare il rispetto della misura?Ci saranno controlli. In presenza di regole uniformi sull’intero territorio nazionale, non ci saranno posti di blocco fissi per impedire alle persone di muoversi. La Polizia municipale e le forze di polizia, nell’ambito della loro ordinaria attività di controllo del territorio, vigileranno sull’osservanza delle regole.
7 Chi si trova fuori dal proprio domicilio, abitazione o residenza potrà rientrarvi?Sì, chiunque ha diritto a rientrare presso il proprio domicilio, abitazione o residenza, fermo restando che poi si potrà spostare solo per esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.
8 È possibile uscire per andare ad acquistare generi alimentari? I generi alimentari saranno sempre disponibili?Sì, si potrà sempre uscire per acquistare generi alimentari e non c’è alcuna necessità di accaparrarseli ora perché saranno sempre disponibili.
9 È consentito fare attività motoria?Sì, l’attività motoria all’aperto è consentita purché non in gruppo.
10 Si può uscire per acquistare beni diversi da quelli alimentari?Si, ma solo in caso di stretta necessità (acquisto di beni necessari, come ad esempio le lampadine che si sono fulminate in casa).
11 Posso andare ad assistere i miei cari anziani non autosufficienti?Sì, è una condizione di necessità. Ricordate però che gli anziani sono le persone più vulnerabili e quindi cercate di proteggerle dai contatti il più possibile. TRASPORTI
1 Sono previste limitazioni per il transito delle merci?No, nessuna limitazione. Tutte le merci (quindi non solo quelle di prima necessità) possono essere trasportate sul territorio nazionale. Il trasporto delle merci è considerato come un’esigenza lavorativa: il personale che conduce i mezzi di trasporto può spostarsi, limitatamente alle esigenze di consegna o prelievo delle merci.
2 I corrieri merci possono circolare?Sì, possono circolare.
3 Sono un autotrasportatore. Sono previste limitazioni alla mia attività lavorativa?No, non sono previste limitazioni al transito e all’attività di carico e scarico delle merci.
4 Esistono limitazioni per il trasporto pubblico non di linea?No. Non esistono limitazioni per il trasporto pubblico non di linea. Il servizio taxi e di ncc non ha alcuna limitazione in quanto l’attività svolta è considerata esigenza lavorativa.
UFFICI E DIPENDENTI PUBBLICI
1 Gli uffici pubblici rimangono aperti?Sì, su tutto il territorio nazionale. L’attività amministrativa è svolta regolarmente. In ogni caso quasi tutti i servizi sono fruibili on line. E’ prevista comunque la sospensione delle attività didattiche e formative in presenza di scuole, nidi, musei, biblioteche.
2 Il decreto dispone per addetti, utenti e visitatori degli uffici delle pubbliche amministrazioni, sull’intero territorio nazionale, la messa a disposizione di soluzioni disinfettanti per l’igiene delle mani. Nel caso di difficoltà di approvvigionamento di tali soluzioni e conseguente loro indisponibilità temporanea, gli uffici devono rimanere comunque aperti?Gli uffici devono rimanere comunque aperti. La presenza di soluzioni disinfettanti è una misura di ulteriore precauzione ma la loro temporanea indisponibilità non giustifica la chiusura dell’ufficio, ponendo in atto tutte le misure necessarie per reperirle.
3 Il dipendente pubblico che ha sintomi febbrili è in regime di malattia ordinaria o ricade nel disposto del decreto-legge per cui non vengono decurtati i giorni di malattia?Rientra nel regime di malattia ordinaria. Qualora fosse successivamente accertato che si tratta di un soggetto che rientra nella misura della quarantena o infetto da COVID-19, non si applicherebbe la decurtazione.
4 Sono un dipendente pubblico e vorrei lavorare in smart working. Che strumenti ho?Le nuove misure incentivano il ricorso allo smart working, semplificandone l’accesso. Compete al datore di lavoro individuare le modalità organizzative che consentano di riconoscere lo smart working al maggior numero possibile di dipendenti. Il dipendente potrà presentare un’istanza che sarà accolta sulla base delle modalità organizzative previste.
PUBBLICI ESERCIZI
1 Bar e ristoranti possono aprire regolarmente?È consentita l’attività di ristorazione e bar dalle 6.00 alle 18.00, con obbligo a carico del gestore di predisporre le condizioni per garantire la possibilità del rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione.
2 Si potranno comunque effettuare consegne a domicilio di cibi e bevande?Il limite orario dalle 6.00 alle 18.00 è riferito solo all’apertura al pubblico. L’attività può comunque proseguire negli orari di chiusura al pubblico mediante consegne a domicilio. Sarà cura di chi organizza l’attività di consegna a domicilio – lo stesso esercente ovvero una cosiddetta piattaforma – evitare che il momento della consegna preveda contatti personali.
3 Sono gestore di un pub. Posso continuare ad esercitare la mia attività?Il divieto previsto dal DPCM riguarda lo svolgimento nei pub di ogni attività diversa dalla somministrazione di cibi e bevande. È possibile quindi continuare a somministrare cibo e bevande nei pub, sospendendo attività ludiche ed eventi aggregativi (come per esempio la musica dal vivo, proiezioni su schermi o altro), nel rispetto delle limitazioni orarie già previste per le attività di bar e ristoranti (dalle 6.00 alle 18.00) e, comunque, con l’obbligo di far rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.
4 Cosa è previsto per teatri, cinema, musei, archivi, biblioteche e altri luoghi della cultura?Ne è prevista la chiusura al pubblico su tutto il territorio nazionale.
SCUOLA
1 Cosa prevede il decreto per le scuole?Nel periodo sino al 3 aprile 2020, è sospesa la frequenza delle scuole di ogni ordine e grado. Resta la possibilità di svolgimento di attività didattiche a distanza, tenendo conto, in particolare, delle specifiche esigenze degli studenti con disabilità.
UNIVERSITÀ
1 Cosa prevede il decreto per le università?Nel periodo sino al 3 aprile 2020, è sospesa la frequenza delle attività di formazione superiore, comprese le università e le istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, di corsi professionali, master e università per anziani. Resta la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza, tenendo conto, in particolare, delle specifiche esigenze degli studenti con disabilità. Non è sospesa l’attività di ricerca.
2 Si possono tenere le sessioni d’esame e le sedute di laurea?Sì, potranno essere svolti ricorrendo in via prioritaria alle modalità a distanza o comunque adottando le precauzioni di natura igienico sanitaria ed organizzative indicate dal dpcm del 4 marzo; nel caso di esami e sedute di laurea a distanza, dovranno comunque essere assicurate le misure necessarie a garantire la prescritta pubblicità.
3 Si possono tenere il ricevimento degli studenti e le altre attività?Sì. Corsi di dottorato, ricevimento studenti, test di immatricolazione, partecipazione a laboratori, etc., potranno essere erogati nel rispetto delle misure precauzionali igienico sanitarie, ricorrendo in via prioritaria alle modalità a distanza. Anche in questo caso particolare attenzione dovrà essere data agli studenti con disabilità.
4 Cosa si prevede per i corsi per le specializzazioni mediche?Dalla sospensione sono esclusi i corsi post universitari connessi con l’esercizio delle professioni sanitarie, inclusi quelli per i medici in formazione specialistica, e le attività dei tirocinanti delle professioni sanitarie e medica. Non è sospesa l’attività di ricerca.
5 Cosa succede a chi è in Erasmus?Per quanto riguarda i progetti Erasmus+, occorre riferirsi alle indicazioni delle competenti Istituzioni europee, assicurando, comunque, ai partecipanti ogni informazione utile.
CERIMONIE ED EVENTI
1 Cosa prevede il decreto su cerimonie, eventi e spettacoli?Su tutto il territorio nazionale sono sospese tutte le manifestazioni organizzate nonché gli eventi in luogo pubblico o privato, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo, religioso e fieristico, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico (quali, a titolo d’esempio, cinema, teatri, pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati).
2 Si può andare in chiesa o negli altri luoghi di culto? Si possono celebrare messe o altri riti religiosi?Fino al 3 aprile sono sospese su tutto il territorio nazionale tutte le cerimonie civili e religiose, compresi i funerali. Pertanto è sospesa anche la celebrazione della messa e degli altri riti religiosi, come la preghiera del venerdì mattina per la religione islamica.Sono consentiti l’apertura e l’accesso ai luoghi di culto, purché si evitino assembramenti e si assicuri la distanza tra i frequentatori non inferiore a un metro.
TURISMO
1 Cosa prevede il decreto per gli spostamenti per turismo?Sull’intero territorio nazionale gli spostamenti per motivi di turismo sono assolutamente da evitare. I turisti italiani e stranieri che già si trovano in vacanza debbono limitare gli spostamenti a quelli necessari per rientrare nei propri luoghi di residenza, abitazione o domicilio.Poiché gli aeroporti e le stazioni ferroviarie rimangono aperti, i turisti potranno recarvisi per prendere l'aereo o il treno e fare rientro nelle proprie case. Si raccomanda di verificare lo stato dei voli e dei mezzi di trasporto pubblico nei siti delle compagnie di trasporto terrestre, marittimo e aereo.
2 Come trova applicazione la limitazione relativa alle attività di somministrazione e bar, alle strutture turistico ricettive?Le strutture ricettive possono svolgere attività di somministrazione e bar anche nella fascia oraria dalle ore 18 alle ore 6, esclusivamente in favore dei propri clienti e nel rispetto di tutte le precauzioni di sicurezza di cui al dpcm dell’8 marzo.
3 Come si deve comportare la struttura turistico ricettiva rispetto ad un cliente? Deve verificare le ragioni del suo viaggio?Non compete alla struttura turistico ricettiva la verifica della sussistenza dei presupposti che consentono lo spostamento delle persone fisiche.
AGRICOLTURA
1 Sono previste limitazioni per il trasporto di animali vivi, alimenti per animali e di prodotti agroalimentari e della pesca?No, non sono previste limitazioni.
2 Se sono un imprenditore agricolo, un lavoratore agricolo, anche stagionale, sono previste limitazioni alla mia attività lavorativa?No, non sono previste limitazioni.
Su richiesta dell’Associazione Inside Marche, si è svolto un incontro attraverso skipe tra la Regione e alcuni Tour Operator incoming delle Marche accreditati, per affrontare il grave momento dovuto all’emergenza del Covid-19.
“Un momento drammatico” hanno sottolineato gli operatori, “con la primavera, le nostre aziende ‘dovevano’ recuperare i numerosi investimenti effettuati da circa sei mesi attraverso partecipazioni a Fiere e workshop in Italia e nel mondo, realizzazioni cataloghi e materiale vario, prenotazioni e anticipi, personale, realizzazione di massicce campagne di web marketing ecc., il tutto per portare turismo nella regione; un lavoro di migliaia di euro andati in fumo per la grave emergenza del Covid-19 nel nostro Paese e nella nostra regione”.
“Una situazione che rischia non solo di azzerare investimenti importanti, ma anche di far chiudere le nostre aziende per mancanza di liquidità e di prospettive lavorative in tempo breve. Sono centinaia i posti di lavoro a rischio; con le nostre chiusure, il turismo organizzato nelle Marche si perderebbe, mettendo in difficoltà l’intera filiera”. ( Hote, Extralberghiero, Ristoranti, negozi) .
In questo quadro i Tour Operator incoming ritengono indispensabile oltre ai provvedimenti governativi un forte intervento della Regione Marche per favorire la liquidità necessaria, al fine di traghettare queste aziende fino alla fine dell’emergenza. In particolare gli operatori hanno chiesto ai rappresentanti della Regione la Paola Marchegiani e Valentino Torbidoni di creare un tavolo di Concertazione e di ascolto con la Regione; inoltre di trasmettere le loro istanze e preoccupazioni nelle stanze della politica e delle diverse Istituzioni, ed intervenire per creare immediatamente azioni per favorire:
“Un intervento a favore della liquidità ( sul modello di altre regioni che aiutano con un sostegno economico alle attività che dimostrino un decremento di fatturato e perdite; comparando l’attuale periodo con quello degli anni 2017 / 2019 ). Si poterebbe così ipotizzare il superamento dell’ emergenza con fondi da trasferire dalla promozione a breve termine, ( partecipazione a fiere, riduzione degli spot televisivi e radiofonici e dalla riduzione di altre spese ivi compreso l’investimento sui voli dell’aeroporto Raffaello Sanzio di Falconara ( che non potranno partire senza l’impegno degli operatori turistici incoming.)
Un aiuto concreto potrebbe venire anche dalla sospensione delle tasse regionali sugli automezzi aziendali.
Una pressione presso gli enti locali per una forte riduzione delle tariffe comunali; Tari , Tasi, Acqua e gas- e sospensione cartelle rottamazione per almeno 6 mesi.
Un intervento presso il governo centrale e Abi al fine di sospendere ogni pagamento di cartelle esattoriali e rateizzazioni di vario genere almeno per 6 mesi . Sospensione di mutui e finanziamenti di ogni tipo ivi compreso il decorrere degli interessi, almeno fino alla generale ripresa del lavoro del comparto turistico. Finanziamento delle imprese attraverso il fondo emergenza appena costituito dal consiglio dei Ministri. Attivazione degli ammortizzatori sociali in deroga, anche per le aziende con meno di 6 dipendenti su tutto il territorio regionale”.
Gli operatori hanno fatto appello ai Dirigenti della Regione e attraverso essi all’ass. Moreno Pieroni e al Governatore Luca Ceriscioli per poter avere una risposta rapida ed efficace da parte della Giunta Regionale e di tutto il Consiglio Regionale, al fine di scongiurare che un settore importante quale quello del turismo organizzato che rappresenta il 50% degli arrivi e presenze durante tutto l’anno e su cui tanto si è fatto in questi anni, strategico per l’intera Regione, venga cancellato in un colpo solo in maniera così drammatica.
Il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli ha emanato nel pomeriggio due ordinanze (la numero 5 e la numero 6), per ribadire e specificare con il massimo della chiarezza due importanti misure di contenimento della diffusione del Coronavirus all’interno della regione.
Con l’ordinanza numero 5 si ribadisce che sono consentiti gli spostamenti delle persone motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o per motivi di salute, così come previsto dall’art. 1 comma 1 del DPCM 8 marzo 2020.
L’ordinanza numero 6 specifica che le persone provenienti dalla provincia di Pesaro Urbino che prima dell’emanazione del DPCM 8 marzo 2020 si sono spostate verso le altre province marchigiane hanno l’obbligo di comunicare tale circostanza al proprio medico di medicina generale o all’operatore di sanità pubblica del servizio di sanità pubblica territorialmente competente, di osservare la permanenza domiciliare con isolamento fiduciario per 14 giorni, di osservare il divieto di spostamenti e viaggi, di rimanere raggiungibili per ogni eventuale attività di sorveglianza e, in caso di comparsa di sintomi, di avvertire immediatamente il medico di medicina generale o l’operatore di sanità pubblica territorialmente competente.
A seguito del clima di grande preoccupazione dato dall’evolversi dell’epidemia di Covid-19 in atto in Italia, l’OIPA vuole diffondere una corretta informazione in merito al rapporto tra il virus in questione e gli animali da compagnia. È stato infatti dichiarato dal Ministero della Salute e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che il ceppo in questione si trasmette unicamente da uomo a uomo e non vi sono prove tangibili della trasmissibilità della malattia da parte degli animali da compagnia.
I coronavirus, così chiamati per il loro aspetto simile ad una corona, sono una famiglia di virus già nota al mondo scientifico dagli anni Sessanta e causa di comprovate infezioni che si presentano sia nell’uomo che in alcune specie animali. È bene ricordare che la famiglia dei corona virus è davvero ampia, non va quindi limitata all’attuale malattia respiratoria denominata COVID-19 e quindi generalizzata. Siamo di fronte ad un nuovo ceppo di un virus, già conosciuto, ma mai identificato nell’uomo. Attualmente i Coronavirus in grado di infettare e causare malattie nell’essere umano sono sette. “Gli animali contraggono virus appartenenti a questa famiglia, come l’alfa coronavirus nei gatti randagi e il coronavirus enterico nei cani, ma non il Covid-19 – spiega Silvana Confente, medico veterinario - È fondamentale rendere pubblica questa indicazione scientifica per evitare il diffondersi di comportamenti dettati da poca consapevolezza e che vadano a ledere il benessere degli animali e la loro libera circolazione”.
Il Governo ha emanato il nuovo decreto ministeriale in data 8 marzo 2020, attuando misure e norme più restrittive per il contenimento dell’epidemia valide su tutto il territorio nazionale. Tra le indicazioni, vi è la possibilità di effettuare spostamenti soltanto per comprovate esigenze lavorative, motivi di salute ed emergenze. È bene sottolineare che non sono al momento presenti restrizioni riguardanti gli animali da affezione.
“In caso vengano svolte attività di volontariato con gli animali è sempre consigliabile rivolgersi direttamente alla propria associazione o canile/gattile di riferimento per confrontarsi sulla gestione degli spostamenti giustificati da indispensabili esigenze di alimentazione, cura e accudimento degli animali – aggiunge Massimo Comparotto, presidente OIPA Italia Onlus – Fermo restando che le attività relative all’adozione degli animali nei rifugi possono andare avanti nel rispetto delle indicazioni governative, consigliamo invece di sospendere momentaneamente gli spostamenti su tutto il territorio nazionale”.
Il presidente dell'Unione Montana dei Monti Azzurri Giampiero Feliciotti ha fatto visita, nella giornata di ieri, alla redazione di Picchio News spiegando nel dettaglio quali sono le funzioni dell'ente di livello sovracomunale da lui presieduto, ma anche per fare chiarezza in merito ai telelaser introdotti nel tratto superstradale tra i comuni di Caldarola e Belforte del Chienti e gestito dal servizio di Polizia locale associata dell'Unione.
"Il telelaser è uno strumento - sottolinea Feliciotti -, che siamo stati noi a introdurre e che permette di riconoscere a 1500 metri di distanza se un'auto è priva di assicurazione o revisione e se l'autista indossi o meno la cintura di sicurezza o utilizzi il telefono mentre è alla guida".
"Questo servizio - prosegue Feliciotti - è autorizzato mensilmente e coordinato dal Prefetto di Macerata. In questi giorni c'è una querelle secondo cui i Comuni vorrebbero far cassa con i soldi del telelaser: secondo l'articolo 208 del codice della strada le sanzioni sono da destinarsi alla formazione dei dipendenti comunali, nella realtà però non si sa poi se ciò viene rispettato. Visto le recenti polemiche, quindi, sottolineo come il Prefetto abbia l'autorità per togliere il telelaser e stoppare le discussioni".
LA STORIA - L'Unione Montana nasce a seguito della decisione della Regione Marche di chiudere le comunità montane e dare, quindi, la possibilità ai Comuni di aggregarsi. Ad oggi, comprende quindici comuni dell'entroterra maceratese, che hanno ceduto all'Unione Montana la gestione dei servizi sociali, del catasto e della statistica. I comuni che fanno parte dell'Unione Montana dei Monti Azzurri sono: Tolentino, Belforte del Chienti, Caldarola, Camporotondo di Fiastrone, Cessapalompo, Colmurano, Gualdo, Loro Piceno, Monte San Martino, Penna San Giovanni, Ripe San Ginesio, San Ginesio, Sant'Angelo in Pontano, Sarnano e Serrapetrona.
"Siamo partiti nel 2015 con 3 dipendenti, e a distanza di cinque anni ne contiamo 24" racconta il presidente Feliciotti.
IL SOSTENTAMENTO ECONOMICO - "Non sono previste indennità nè per me come presidente, nè per gli assessori- dice Feliciotti -. I finanziamenti su cui si sorregge l'Unione provengono dai Comuni che hanno aderito. La Regione ci ha affidato 670 ettari di demanio in cui affittiamo pascoli, costruiamo strade antincendio, provvediamo alla coltivazione di boschi e allarghiamo la viabilità. Con i soldi di questa gestione si sorregge l'ufficio deforestazione. Il nostro bilancio è di 16 milioni di euro di cui 4 milioni e mezzo assorbiti dal sociale".
SERVIZI SOCIALI - Proprio per la gestione dei servizi sociali è stato previsto, in accordo coi sindaci dei Comuni che compongono l'Unione, l'assunzione diretta di cinque assistenti sociali, di un coordinatore e di un amministrativo. "Abbiamo attivato in questo ambito - sottolinea Feliciotti - 2 negozi per ricondurre le famiglie in povertà all'acquisto mirato. L'assistente sociale invita nel nostro piccolo negozio la famiglia bisognosa e se manca qualcosa glielo fornisce, a secondo delle necessità della famiglia".
ALTRI SERVIZI ASSOCIATI - "Pro quota abbiamo costruito il canile di Tolentino - conclude Feliciotti - gestito dall'Unione Montana con un sistema specifico: più aumentano le adozioni, più aumentano gli introiti per il soggetto gestore. Altro servizio associato di cui andiamo fieri è il mattatoio di Sarnano, che garantisce certificazioni per carni macellate con marchio Igp".
Si comunica che a seguito del nuovo decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’Ufficio Servizi Sociali del Comune di Tolentino ha provveduto a sospendere fino al prossimo 3 aprile le attività del servizio diurno del CentroArancia. E’ invece normalmente in funzione il servizioo residenziale.
Inoltre essendo chiuse le scuole, per venire incontro alle esigenze familiari ed educative, il servizio di assistenza a alunni disabili è stato organizzato, laddove possibile, domiciliarmente.
Il Sindaco di Arquata del Tronto, Aleandro Petrucci, in data odierna, alla luce delle nuove disposizioni nazionali che limitano gli spostamenti nonché in considerazione dei ripetuti inviti delle autorità di Pubblica Sicurezza a recarsi negli uffici pubblici solo per motivi indifferibili, ha richiesto con apposita missiva al Capo Dipartimento della Protezione Civile, al Commissario Straordinario Ricostruzione Sisma 2016 e al Presidente della Regione Marche, una comunicazione urgente che ufficializzi il differimento dei termini delle dichiarazioni per il mantenimento dei requisiti per il Contributo di Autonoma Sistemazione.
Com’è noto molti dei nuclei famigliari beneficiari del suddetto contributo si trovano provvisoriamente in territori diversi dal Comune in cui risiedevano o domiciliavano in data anteriore al sisma 2016, pertanto, visto il nuovo DPCM, il Sindaco Petrucci come membro della Cabina di Coordinamento Sisma Nazionale, e dopo un confronto con altri sindaci terremotati, ha ribadito la necessità di prorogare il termine del 18 marzo a dopo la conclusione dell’emergenza covid-19.
È stata pubblicata nella mattinata odierna l’ordinanza n.4 del Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, illustrata nel corso della cabina di regia che si è tenuta ieri pomeriggio.
L’ordinanza prevede che tutte le persone provenienti dalle zone di contagio previste nel Dpcm 8 marzo 2020 (Regione Lombardia e altre 13 province dell'ex zona arancione, ndr), che hanno fatto ingresso nella regione Marche a partire dal 7 marzo 2020, escluse quelle che si siano spostate per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o spostamenti per motivi di salute, devono comunicare il loro ingresso al medico di medicina generale o all’operatore di sanità pubblica del servizio territorialmente competente.
L’ordinanza prevede, per gli stessi soggetti, l’osservanza della misura della permanenza domiciliare, con isolamento fiduciario, da mantenere per 14 giorni.
Inoltre, al fine di evitare in maniera più efficace il rischio di contagio per la popolazione anziana, per le persone disabili e per quelle con problemi di salute mentale è obbligatoria, a partire dal’11 marzo e fino al 3 aprile, la sospensione dell’attività dei rispettivi centri semi residenziali e diurni su tutto il territorio regionale, incentivando, dove possibile, percorsi di domiciliarità e servizi di prossimità.
Il premier Giuseppe Conte nella serata di ieri ha posto la firma sul nuovo decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, contenente le misure urgenti da adottare su tutto il territorio italiano per contrastare il diffondersi del coronavirus. Sono state estese a tutta Italia le disposizioni per la Lombardia e per le 14 province dell'ex "zona arancione" (tra cui Pesaro-Urbino) previste dal decreto dell'8 marzo.
Il loro effetto è valevole dalla mattinata di oggi, 10 marzo, sino al 3 aprile.
"Non ci sarà più una zona rossa, ma ci sarà tutta l'Italia zona protetta" queste le parole con cui Conte ha presentato le nuove misure nella conferenza stampa convocata d'urgenza ieri sera (leggi qui). Il decreto è stato ribattezzato "Io resto a casa".
LE NUOVE MISURE - Due le nuove misure adottate dal Governo, in aggiunta a quanto previsto nel dpcm dell'8 marzo, considerato il protrarsi dell'emergenza sanitaria:
- Sull'intero territorio nazionale è vietata ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico.
- Gli eventi sportivi, in tutta Italia, sono sospesi. Le attività motorie all'aperto sono ammesse esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto della distanza interpersonale di un metro.
LE MISURE DELL'EX "ZONA ARANCIONE", ORA VALIDE PER TUTTA ITALIA - Di seguito le misure estese a tutta Italia, dopo essere state elaborate nel dpcm dell'8 marzo per la Lombardia e le 14 province dell'ex "zona arancione":
a) evitare ogni spostamento, la mobilità è consentita «per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità per motivi di salute». La possibilità di uscire di casa è consentita, inoltre, per le necessità quotidiane come fare la spesa. Per spostarsi si dovrà avere una giustificazione e presentare un'autocertificazione (scaricabile qui);
b) in caso di infezioni respiratorie e e febbre (superiore a 37.5°) è «fortemente raccomandato» di restare a casa e limitare i contatti;
c) divieto assoluto di mobilità per le persone in quarantena;
e) si raccomanda ai datori di lavoro pubblici e privati di permettere ai dipendenti di fruire delle ferie e dei congedi ordinari;
f) sono chiusi gli impianti da sci;
g) sono sospese tutte le manifestazioni in luogo pubblico o privato, dalla cultura allo sport, dalle attività religiose alle fiere. Restano chiusi cinema, teatri, pub, sale scommesse, discoteche;
h) restano chiuse tutte le scuole e le università sino al 3 aprile, che possono però continuare l’attività formativa a distanza. Non si fermano invece i corsi per specializzandi in medicina e le attività di tirocinio per le professione sanitarie;
l) sono chiusi i musei e gli istituti culturali. Vietate le celebrazioni e tutte le messe, compresi matrimoni e funerali;
m) sono sospesi i concorsi pubblici e di abilitazione, con l’eccezione di quelli legati alle professioni mediche e alla protezione civile;
n) le attività di ristorazione e bar sono consentite dalle 6 alle 18 sempre nel rispetto della regola della distanza di almeno un metro fra le persone;
o) sono consentite le attività commerciali, ma con accessi contingentati per evitare assembramenti; se non può essere rispettata la distanza interpersonale di almeno un metro, i negozi devono restare chiusi;
p) sono sospesi i congedi ordinari per il personale medico e sanitario e per quello delle unità di crisi;
q) lo svolgimento di riunioni per le strutture socio sanitarie deve avvenire dove possibile in remoto o garantendo comunque il metro di distanza interpersonale;
r) nelle giornate festive e prefestive sono chiuse le medie e grandi strutture di vendita, nonché i negozi presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati. Nei giorni feriali deve essere in ogni caso garantita la distanza interpersonale di un metro. La chiusura non è prevista per farmacie, parafarmacie e negozi di alimentari, ferma restando la prescrizione del metro di distanza;
s) resteranno chiuse palestre, centri sportivi, piscine , centri benessere e centri termali (con l’eccezione dell’erogazione dei servizi essenziali di assistenza), centri culturali, centri sociali e centri ricreativi;
t) sono sospesi gli esami di idoneità presso la motorizzazione civile, ma è prevista la proroga dei termini;
u) Non sono previste limitazioni al trasporto pubblico in modo da consentire lo spostamento per ragioni di lavoro. "Il sistema produttivo deve andare avanti" ha sottolineato Conte.
Il consigliere regionale Popolari Marche UdC Luca Marconi ha inviato una nota al Presidente della Regione Luca Ceriscioli e al senatore UdC Antonio Saccone con la quale propone la sospensione del pagamento delle rate dei mutui a beneficio delle piccole imprese artigiane, agricole e commerciali
Il provvedimento potrebbe essere non oneroso se gli Istituti di credito si faranno carico per qualche mese dell’emergenza nazionale alla quale tutti dobbiamo contribuire con spirito solidaristico nel superiore interesse generale.
“Aiutare i commercianti, gli artigiani e gli agricoltori - dice Marconi - significa sostenere il tessuto vivo del settore produttivo più vicino ai consumi immediati e ai servizi di prima necessità. Sono proprio questi i più colpiti nell’attuale congiuntura e quelli che più rischiano per la scarsa liquidità a loro disposizione dovuta al crollo degli incassi. Credo che sia più opportuno che le piccole e piccolissime imprese paghino i loro collaboratori e possano posticipare il pagamento dei mutui. L’economia può essere rallentata, ma non deve essere fermata, soprattutto in una regione come la nostra che ha già subito devastanti effetti negativi dalla decennale crisi del manufatturiero, dal terremoto e dal fallimento di Banca Marche.”
La società Team Gest, gestore dell’impianto natatorio comunale Blugallery, sito in località Taccoli, comunica che in linea con il Dpcm firmato il 4 marzo 2020 per contrastare l’epidemia Covid-19, “per senso di responsabilità e per dare un segnale forte a tutela e salvaguardia della salute dei frequentatori”, è stata disposta la chiusura totale dell’impianto natatorio fino a domenica 5 aprile compreso.
Il Gores ha comunicato questa mattina, con l'aggiornamento delle ore 10:00, i dati relativi alla situazione Coronavirus nella regione Marche. Salgono a 394 i tamponi positivi (71 in più rispetto alla giornata di ieri) e a 13 i deceduti. L'ultimo decesso si registra all'ospedale Marche Nord, nel Pesarese: si tratta di un uomo di 94 anni.
I casi sono così ripartiti tra le province: 296 nella provincia di Pesaro-Urbino, 81 nella provincia di Ancona, 11 nella provincia di Macerata, 6 nella provincia di Fermo. Sono complessivamente 210 i ricoverati, di cui 54 in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 1744 in tutta la Regione, di cui 298 sono operatori sanitari e 203 sintomatici.
Di seguito i dati complessivi rilasciati dalla Regione Marche:
L’ufficio Servizi Sociali del Comune di San Severino Marche ricorda che entro il 18 marzo prossimo tutti i componenti maggiorenni dei nuclei familiari beneficiari del C.A.S., il Contributo per l’Autonoma Sistemazione, dovranno presentare la nuova dichiarazione relativa alla specifica condizione attestante la permanenza dei requisiti per beneficiare del sussidio secondo le modalità e i tempi previsti dall’Ordinanza n. 614/2019.
Le dichiarazioni devono essere compilate su modelli scaricabili online dal sito istituzionale del Comune (https://www.comune.sanseverinomarche.mc.it/comunicati-cms/terremoto-nuove-disposizioni-relative-a-cas-alberghi-sae-e-alloggi/) e possono essere inviate via Pec all’indirizzo protocollo.comune.sanseverinomarche@pec.it
In alternativa le dichiarazioni potranno essere compilate, sempre su modelli scaricabili online dal sito www.comune.sanseverinomarche.mc.it, e inviate via email all’indirizzo protocollo@comune.sanseverinomarche.mc.it con allegata copia del documento di identità del richiedente.
Si invita la cittadinanza a fare uso dello strumento della posta elettronica per l’invio delle domande. I riferimenti normativi riguardanti le nuove dichiarazioni relative al C.A.S. sono contenuti nell’Ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione Civile n. 614, pubblicata in data 19 novembre 2019 in Gazzetta Ufficiale (G.U. Serie Generale n. 271 del 19/11/2019), e avente ad oggetto: “Ulteriori interventi urgenti di Protezione Civile conseguenti agli eventi sismici che hanno colpito il territorio delle regioni Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo a partire dal giorno 24 agosto 2016”.
Dal 19 marzo, in particolare, decadranno dal diritto al Cas:
– i nuclei familiari che non possiedono i requisiti richiesti dall’Ordinanza n. 614/2019;
– i nuclei familiari che non presentano la dichiarazione entro il 18 marzo 2020.
Il Comune di San Severino Marche, inoltre, ricorda le novità introdotte dalla medesima Ordinanza e che riguardano altre situazioni:
NUCLEI FAMILIARI ASSEGNATARI DI SAE – DI ALLOGGI ACQUISITI AI SENSI DELL’ART. 14 DL 8/2017 (CD. INVENDUTI) – DI ALLOGGI COMUNALI DESTINATI ALLA TEMPORANEA SISTEMAZIONE DELLA POPOLAZIONE COLPITA DAL SISMA
Entro il 18 marzo 2020 i nuclei familiari a cui è stata assegnata una Sae o è stato assegnato un alloggio acquisito ai sensi dell’art. 14 DL 8/2017 (cd. invenduti) o di proprietà comunale destinato alla temporanea sistemazione della popolazione colpita dal sisma, che alla data degli eventi sismici dimoravano stabilmente un alloggio reso inagibile dal sisma, dovranno compilare la specifica dichiarazione da presentare al Comune, ai sensi dell’art. 1 o 3 dell’Ordinanza n. 614/2019, in base al titolo di occupazione dell’alloggio lesionato.
Per tutti le dichiarazioni sono diverse, a seconda che si tratti dei proprietari delle abitazioni danneggiate (modello A), degli affittuari (modello D), di chi intenda acquistare una nuova casa (modello C) o di chi si trova presso strutture ricettive (modello B).
Per informazioni: Comune di San Severino – Ufficio Servizi Sociali telefono 0733641304.
A causa delle problematiche legate al Coronavirus, lo staff delle terme di San Giacomo a Sarnano comunica in un post sulla sua pagina Facebook:
"Abbiamo deciso anche noi di adottare un comportamento prudenziale e quindi di sospendere per una settimana l'attività di SPA e Centro Benessere e procedere ad una accurata manutenzione anticipata della struttura.
Avremo modo di tornare a servire la nostra utenza quando le cose miglioreranno e potremo assicurare il nostro servizio con la cura e la professionalità di sempre.
Prosegue ad ogni buon conto l'attività termale idropinica, inalatoria e Fisioterapica, nel pieno rispetto delle vigenti norme e raccomandazioni.
Lo Staff di Terme di Sarnano".