Coronavirus, cosa prevede il decreto "Io resto a casa" di Conte: tutte le misure
Il premier Giuseppe Conte nella serata di ieri ha posto la firma sul nuovo decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, contenente le misure urgenti da adottare su tutto il territorio italiano per contrastare il diffondersi del coronavirus. Sono state estese a tutta Italia le disposizioni per la Lombardia e per le 14 province dell'ex "zona arancione" (tra cui Pesaro-Urbino) previste dal decreto dell'8 marzo.
Il loro effetto è valevole dalla mattinata di oggi, 10 marzo, sino al 3 aprile.
"Non ci sarà più una zona rossa, ma ci sarà tutta l'Italia zona protetta" queste le parole con cui Conte ha presentato le nuove misure nella conferenza stampa convocata d'urgenza ieri sera (leggi qui). Il decreto è stato ribattezzato "Io resto a casa".
LE NUOVE MISURE - Due le nuove misure adottate dal Governo, in aggiunta a quanto previsto nel dpcm dell'8 marzo, considerato il protrarsi dell'emergenza sanitaria:
- Sull'intero territorio nazionale è vietata ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico.
- Gli eventi sportivi, in tutta Italia, sono sospesi. Le attività motorie all'aperto sono ammesse esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto della distanza interpersonale di un metro.
LE MISURE DELL'EX "ZONA ARANCIONE", ORA VALIDE PER TUTTA ITALIA - Di seguito le misure estese a tutta Italia, dopo essere state elaborate nel dpcm dell'8 marzo per la Lombardia e le 14 province dell'ex "zona arancione":
a) evitare ogni spostamento, la mobilità è consentita «per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità per motivi di salute». La possibilità di uscire di casa è consentita, inoltre, per le necessità quotidiane come fare la spesa. Per spostarsi si dovrà avere una giustificazione e presentare un'autocertificazione (scaricabile qui);
b) in caso di infezioni respiratorie e e febbre (superiore a 37.5°) è «fortemente raccomandato» di restare a casa e limitare i contatti;
c) divieto assoluto di mobilità per le persone in quarantena;
e) si raccomanda ai datori di lavoro pubblici e privati di permettere ai dipendenti di fruire delle ferie e dei congedi ordinari;
f) sono chiusi gli impianti da sci;
g) sono sospese tutte le manifestazioni in luogo pubblico o privato, dalla cultura allo sport, dalle attività religiose alle fiere. Restano chiusi cinema, teatri, pub, sale scommesse, discoteche;
h) restano chiuse tutte le scuole e le università sino al 3 aprile, che possono però continuare l’attività formativa a distanza. Non si fermano invece i corsi per specializzandi in medicina e le attività di tirocinio per le professione sanitarie;
l) sono chiusi i musei e gli istituti culturali. Vietate le celebrazioni e tutte le messe, compresi matrimoni e funerali;
m) sono sospesi i concorsi pubblici e di abilitazione, con l’eccezione di quelli legati alle professioni mediche e alla protezione civile;
n) le attività di ristorazione e bar sono consentite dalle 6 alle 18 sempre nel rispetto della regola della distanza di almeno un metro fra le persone;
o) sono consentite le attività commerciali, ma con accessi contingentati per evitare assembramenti; se non può essere rispettata la distanza interpersonale di almeno un metro, i negozi devono restare chiusi;
p) sono sospesi i congedi ordinari per il personale medico e sanitario e per quello delle unità di crisi;
q) lo svolgimento di riunioni per le strutture socio sanitarie deve avvenire dove possibile in remoto o garantendo comunque il metro di distanza interpersonale;
r) nelle giornate festive e prefestive sono chiuse le medie e grandi strutture di vendita, nonché i negozi presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati. Nei giorni feriali deve essere in ogni caso garantita la distanza interpersonale di un metro. La chiusura non è prevista per farmacie, parafarmacie e negozi di alimentari, ferma restando la prescrizione del metro di distanza;
s) resteranno chiuse palestre, centri sportivi, piscine , centri benessere e centri termali (con l’eccezione dell’erogazione dei servizi essenziali di assistenza), centri culturali, centri sociali e centri ricreativi;
t) sono sospesi gli esami di idoneità presso la motorizzazione civile, ma è prevista la proroga dei termini;
u) Non sono previste limitazioni al trasporto pubblico in modo da consentire lo spostamento per ragioni di lavoro. "Il sistema produttivo deve andare avanti" ha sottolineato Conte.
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