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Impianto di rifiuti San Ginesio, prosciolti sindaco, vice e assessore: nessuna promessa alla Gea

Impianto di rifiuti San Ginesio, prosciolti sindaco, vice e assessore: nessuna promessa alla Gea

 Sono stati prosciolti il sindaco di San Ginesio Giuliano Ciabocco, il suo vice Daris Belli e l'assessore all'Urbanistica Giordano Saltari,  dall’accusa per il reato di abuso d'ufficio nella nota vicenda riguardante l'impianto di smaltimento dei rifiuti. Il giudice Giovanni Manzoni ha definitivamente archiviato il fascicolo, come peraltro aveva richiesto la Procura di Macerata.

Il caso era esploso lo scorso giugno. In località Santa Croce c'era il progetto di realizzare un impianto per il trattamento dei rifiuti. Il progetto era della società Gea italiana srl, il cui amministratore delegato era il consigliere di maggioranza  del Comune di San Ginesio, Alessio Costantini, precedentemente con delega all'ambiente e al Cosmari. La stessa  società di Costantini era proprietaria del terreno dove sarebbe stato costruito l'impianto di rifiuti e la cui destinazione urbanistica era quella per attività insalubri. La cosa aveva sollevato varie proteste, per questo motivo l'Amministrazione Comunale aveva deciso di intervenire con una variante al piano regolatore, vietando di fatto nuovi insediamenti produttivi, destinati ad attività insalubri di prima classe. Costantini, a quel punto, contrariato dalla decisione della Giunta,  aveva deciso di rimettere le deleghe, minacciando denunce e richieste di risarcimento.

In seguito all'approvazione della variante avvenuta il 4 luglio, che di fatto aveva bloccato la creazione dell'impianto di smaltimento rifiuti a Santa Croce, Costantini, difeso dall'avvocato Leonardo Filippucci aveva denunciato in Procura quanto avvenuto.

il Procuratore capo Giovanni Giorgio aveva aperto un fascicolo ipotizzando l'abuso di ufficio e scrivendo nel registro degli indagati: il sindaco Ciabocco, il vice Belli e l'assessore Saltari. Dopo aver svolto le indagini, però, la Procura aveva richiesto l'archiviazione. Costantini aveva a quel punto fatto opposizione e il caso era finito all'esame del Gip Giovanni Manzoni. Nella giornata di ieri  è arrivata la decisione  di archiviazione per tutti e tre gli indagati. Il giudice per le indagini preliminari ha condiviso le ricostruzioni fatte dal Procuratore capo e dagli avvocati difensori Monica Attili, Manuela Costantini, Giulio Natali ed Andrea Albanesi, secondo cui nessuno aveva promesso  nulla alla Gea e che di fronte a quel progetto la Giunta ha deciso di frenare possibili impianti insalubri in modo legittimo. Costantini ha però impugnato la modifica del piano regolatore ed ora si attende la pronuncia  del Tar fissata per novembre.

 

 Foto: Monica Attili, uno degli avvocati difensori

 

 

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