Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”.
Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica riguardante la possibile responsabilità da parte del datore di lavoro in caso di contagio del dipendente da Coronavirus. Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana, alla domanda posta da un lettore di Montelupone che chiede: “In caso di contagio del dipendente da COVID-19 il datore di lavoro può andare incontro a delle responsabilità?
La delicatezza di tale argomentazione ci porta a fare la premessa che, il datore di lavoro risponde della mancata osservanza delle norme a tutela dell'integrità fisica dei propri dipendenti in quanto titolare di una posizione di garanzia che discende in primo luogo dall’art. 2087 c.c., secondo il quale “L’imprenditore è tenuto ad adottare nell’esercizio dell’impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro”; inoltre, abbiamo il D.Lgs. n. 81/2008 (T.U. Salute e Sicurezza sul lavoro) il quale coordina, all’interno di un unico testo, tutte le norme in materia di salute e di sicurezza dei lavoratori nel luogo di lavoro che stabilisce una serie di interventi da osservare per il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori.
Tutto ciò anche in riferimento al contagio da Coronavirus quale malattia infettiva e parassitaria e, come tale, è senza dubbio meritevole di copertura Inail per gli assicurati che la contraggono “in occasione di lavoro”,così come sancito dal Decreto Legge n. 18 del 17 marzo 2020 cd “Decreto Cura Italia” all'art. 42 comma 2 nonché dalla stessa Circolare Inail n. 13 del 3 aprile 2020.
Nello specifico, infine, abbiamo l’articolo 2, comma 6, del DPCM 26 aprile 2020, che impone a tutte le imprese che non hanno sospeso o ripreso la propria attività di osservare il protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” sottoscritto dal Governo e dalle parti sociali ed aggiornato lo scorso 24 aprile 2020.
Tale documento impone, in primo luogo, in capo al datore di lavoro un obbligo di informazione, attraverso le modalità più idonee ed efficaci, circa le disposizioni delle Autorità e l'obbligo della rilevazione della temperatura, ed oltre a ciò deve prevedere una seria di misure relative alla protezione individuale, alla igiene e sanificazione dei luoghi di lavoro nonché alla gestione di eventuali persone sintomatiche e sulla sorveglianza sanitaria.
Detto ciò, la semplice mancata osservanza di una delle norme sopra citate sarebbe già in astratto sufficiente a determinare in capo al datore di lavoro una responsabilità penale nel caso di un dipendente che affermi di aver contratto la malattia, anche rimanendo asintomatico, sul luogo di lavoro.
Il datore di lavoro che non osserva le norme antinfortunistiche, infatti, è punibile ai sensi dell'art. 40 c.p., in quanto “non impedire un evento che si ha l’obbligo giuridico di impedire equivale a cagionarlo”; nello specifico, il datore di lavoro risponde del reato di lesioni di cui all’art. 590 c.p., oppure di omicidio colposo ai sensi dell’art. 589 c.p. qualora al contagio sia seguita la morte, oltre alla circostanza aggravante della violazione delle norme antinfortunistiche, ex art. 590, co. 3, c.p..
Per quanto concerne quest'ultima aggravante, nei delitti colposi derivanti da infortunio sul lavoro, non occorre che siano violate norme specifiche dettate per prevenire infortuni sul lavoro, essendo sufficiente che l’evento dannoso si sia verificato a causa della violazione del sopra menzionato art. 2087 c.c. che impone all’imprenditore di adottare tutte le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei lavoratori.
Per quanto riguarda, poi, l'onere della prova, la circolare n. 13/2020 dell'Inail chiarisce che in linea generale,“Nell’attuale situazione pandemica, l’ambito della tutela riguarda innanzitutto gli operatori sanitari esposti a un elevato rischio di contagio, aggravato fino a diventare specifico.
Per tali operatori vige, quindi, la presunzione semplice di origine professionale, considerata appunto la elevatissima probabilità che gli operatori sanitari vengano a contatto con il Coronavirus. A una condizione di elevato rischio di contagio possono essere ricondotte anche altre attività lavorative che comportano il costante contatto con il pubblico/l’utenza. In via esemplificativa, ma non esaustiva, si indicano: lavoratori che operano in front-office, alla cassa, addetti alle vendite/banconisti, personale non sanitario operante all’interno degli ospedali con mansioni tecniche, di supporto, di pulizie, operatori del trasporto infermi, etc. Anche per tali figure vige il principio della presunzione semplice valido per gli operatori sanitari”.
Per tutti gli altri lavoratori, la copertura assicurativa è riconosciuta a condizione che la malattia sia stata contratta durante l’attività lavorativa stabilendo l’onere della prova a carico dell’assicurato. Considerando che il periodo di tempo che intercorre tra il contagio ed il manifestarsi dei sintomi può arrivare fino a 14 giorni, risulta estremamente difficile sostenere per il lavoratore che il luogo del contagio possa essere individuato con certezza all'interno della sede di lavoro; a causa della virulenza della malattia, infatti, sarebbe difficile escludere altre possibili cause di contagio quali la vicinanza ad altre persone positive nei luoghi di aggregazione necessaria come supermercati o mezzi pubblici o altrimenti il contatto con familiari conviventi contagiati.
Pertanto, anche in risposta al nostro lettore, al datore di lavoro potrebbe essere sufficiente dimostrare di aver adottato tutti i presidi indicati dalla legge per escludere in capo a sé ogni responsabilità, tanto da apparire, quindi, molto difficile per il lavoratore fornire la prova “al di là di ogni ragionevole dubbio” (art. 533 c.p.p.) e corroborare la tesi della colpevolezza del datore di lavoro escludendo con sufficiente certezza l’esistenza di altre cause di contagio esterne alla responsabilità datoriale.
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Sesta puntata con più di 6000 contatti raggiunti. Sono stati questi numeri registrati da “Giù la Maschera”, l'iniziativa editoriale del quotidiano online Picchio News - Il giornale tra la gente e per la gente, che nella serata di ieri è riuscita a tenere incollati via web tanti spettatori che hanno anche interagito con gli illustri ospiti presenti.
"La Sanità torna Covid Free", questo è stato il delicato tema trattato durante la trasmissione, condotta sapientemente dal collaudato duo composto dalla speaker radiofonica Morena Oro e il consulente in comunicazione Maurizio Lombardi che hanno trattato l'argomento Sanità"insieme a dei personaggi che meglio rappresentano lo stato attuale del settore in questo complesso periodo storico.
Anche in questa occasione sono stati tanti gli ospiti collegati da casa che hanno portato il loro prezioso contributo, sviscerando dei tempi scottanti con competenza precisione. Per l'appunto hanno preso parte alla sesta puntata di Giù La Maschera, Marco Sigona, dermatologo ospedaliero che ha raccontato la sua personale battaglia vinta contro il Covid, Alessandro Maccioni, Direttore dell’Area Vasta 3 e infine l’ospite d’oltreoceano, Antonio Giordano Direttore dello Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine della Temple University di Philadelphia e riconosciuto come una delle 100 eccellenze italiane mediche nella diagnosi e cura del cancro polmonare
Una serata ricca di spunti di riflessione importanti è arricchita con delle interviste ai medici direttori di diversi reparti dell’Ospedale di Civitanova Marche che proprio negli ultimi giorni è tornato alla sua normale attività ordinari complice l’apertura del Covid Center che ne ha determinato il conseguente trasferimento dei pazienti covid ricoverati.
Oltre a questo è stata anche portata a conoscenza del pubblico anche una bella storia come quella del Capo Reparto dei Vigili del Fuoco di Macerata Laerte Tombesi che dopo la battaglia contro il Coronavirus, venerdì mattina è tornato a rindossare la divisa da pompiere con al fianco i suoi compagni di sempre che lo hanno accolto a braccia aperte.
“Dopo 80 giorni di malattia tornare a lavoro è stata senza dubbio una bella sensazione; mi è sembrata la prima volta! – con queste parole ha esordito un sorridente Laerte Tombesi che durante questa emergenza sanitaria si è trovato ad affrontare una sfida molto personale, specie per lui che nel suo campo è abituato ad aiutare il prossimo e per farlo è disposto ad affrontare tanti pericoli– devo ancora prendere atto dei cambiamenti che ci sono stati a causa dell’emergenza però al mio rientro i colleghi mi hanno tutti accolto con calore ed devo dire che è stato emozionante”.
Appuntamento ora con una nuova puntata programmata per martedì 9 giugno, sempre il 21:15 in diretta web, dove si tratterà un tema tutto nuova che sarà svelato questi giorni.
Ricordiamo inoltre che sarà possibile intervenire in diretta con domande, riflessioni e suggerimenti che saranno poi discussi dagli ospiti nel corso della trasmissione.
Nei giorni scorsi è stato notificato al Cosmari Srl un avviso di conclusione delle indagini preliminari inerente la gestione delle Macerie del Sisma 2016 con riferimento alla presenza di amianto e alle modalità di trattamento del materiale contenente tale sostanza. Nell’interesse dell’azienda, il Presidente ha voluto chiarire i contorni della vicenda in quanto si tratta di una questione complessa sia per la vastità dell’area interessata all’evento calamitoso sia per la necessità di procedere celermente alla rimozione delle macerie e degli edifici distrutti o gravemente lesionati.
"Cosmari srl ha adottato nel corso di questi anni tutte le procedure concordate con le autorità competenti - ha spiegato il presidente Cosmari Graziano Ciurlanti - tuttavia siamo consapevoli che la delicatezza della materia e la complessità della normativa di riferimento possano essere oggetto di valutazioni diverse da parte dell’Autorità giudiziaria nei confronti della quale esprimiamo massima fiducia in relazione all’accertamento dei fatti - e poi ha concluso il comunicato affermando - Come già anticipato all’inizio delle indagini, gli amministratori di Cosmari srl sono a disposizione della procura e il sottoscritto chiederà di essere sentito quanto prima per offrire tutti i chiarimenti necessari per raccogliere eventuali indicazioni in ordine a diverse modalità di gestione della raccolta delle macerie qualora ciò si rendesse necessario".
La pasticceria "Delizie" ha aperto le porte del suo nuovo punto vendita di via Gramsci, nel cuore del centro storico di Macerata; una scelta coraggiosa soprattutto in questo periodo così delicato ma che è stato ampiamente ripagato dal calore dei clienti che questa mattina hanno affollato il locale per degustare i prelibati dolci, e non solo, preparati dalla staff.
Oltre alla bontà dei prodotti, dietro al bancone erano presenti anche i sorrisi di Carmen, Jessica, Francesca e Cristina, le dipendenti della pasticcerie che unitamente alla gentilezza di "Pierino" hanno impreziosito ed inaugurato al meglio la nuova avventura intrapresa da Ivan Angeletti, storico pasticcere e titolare della "Pasticceria Delizie.
“Questa nuova apertura ci sta regalando delle belle emozioni – ha esordito una delle dipendenti della pasticceria Carmen Sassano - abbiamo ricevuto una calorosa accoglienza da parte degli altri commercianti e questo ci fa ben sperare in previsione di future collaborazioni”
“L’attuale periodo che stiamo vivendo è senza dubbio controverso – ha spiegato - anche in una fase ‘normale’ le nuove aperture sono sempre delle scelte coraggiose ma è ovvio che in questo contesto lo sono ancora di più” .
Una realtà commerciale consolidata in città che ora ha aperto le porte ai suoi clienti anche nel cuore pulsante della città: “Arrivare nel centro storico di Macerata era una precisa volontà della Pasticceria “Delizie - continua Carmen - c’è sempre stato l’intento di portare una professionalità consolidata nel centro cittadino. Dietro a quanto fatto fino ad ora c’è il lavoro e sacrificio di famiglie interne e non mi riferisco solo ai titolari ma anche ai membri del nostro staff che ci tengo a ringraziare di cuore”.
Un’apertura che non è avvenuta per caso ma che è chiaro segnale di continuità con lavoro già svolto negli altri punti vendita: “C’era il progetto di rimodernare quello che è sta un locale storico di Macerata e l’intento era quello non solo di offrire la nostra professionalità ma anche sfruttare la tradizione – ha illustrato – Per questa occasione abbiamo voluto portare come elemento innovativo la pasticcieria gluten free, quindi non ci saranno solo prodotti dolci ma anche salati. Questo per offrire una scelta più ampia ai nostri clienti e per venire incontro alle esigenze di una fascia di consumatori sempre più varia per un tipo di offerta che tutt’oggi mancava alla città”.
“Stiamo vivendo periodo particolare che, oltre a richiedere una grande solidarietà tra tutti noi, per affrontarlo necessita anche di una nuova passione nel lavoro – ha precisato Carmen - non dobbiamo occuparci solo di vendere un prodotto al pubblico ma dobbiamo trasmettere professionalità e soprattutto positività – ed ha concluso – nel ringraziare tutti quelli che sono venuti oggi all’inaugurazione ci tengo a dire è un impegno questo che ci prendiamo sia nei confronti di Macerata ma anche verso noi stessi e veramente vogliamo che passi questo messaggio”.
Non poteva poi mancare il mitico "Pierino" che oltre all'emozione per una nuova avventura ha dovuto anche gestire la "tensione" di rimettersi all'opera dientro al bancone del bar: “Nonostante la mia ventennale esperienza, per me è tata una grande emozione questa mattina tornare dietro al bancone – ha affermato un raggiante Pierino -ringrazio tutti i clienti e gli amici che ci sono venuti a trovare e speriamo di accoglierne ancora tanti magari in un situazione di maggiore tranquillità che ne abbiamo sicuramente bisogno”.
Non possono più restare inascoltate le numerose lamentele che giungono fino alla sede comunale di Caldarola relative ai disservizi dell’Ufficio Postale.
Durante il periodo di lockdown dovuto al Coronavirus l’orario di apertura era limitato a qualche ora a settimana, con le nuove disposizioni governative sono aumentati i giorni e le ore, ma i disagi sono rimasti quasi invariati. Cittadini caldarolesi che attendono anche ore per poter entrare alle poste per fare operazioni fondamentali per la vita quotidiana famigliare o aziendale, lunghe file all’aria aperta, con qualsiasi situazione climatica, che non aiutano le regole contro gli assembramenti.
Nella fase più acuta del periodo di limitazioni dovute al Coronavirus era concepibile una lentezza nelle operazioni, vuoi per il massimo rispetto delle norme, vuoi per un’eccessiva cautela e quant’altro, ma ora a distanza di mesi questa situazione è diventata inaccettabile.
Per questo motivo il Sindaco di Caldarola, Luca Maria Giuseppetti chiede a chi di competenza di ampliare ancora di più gli orari di apertura o affiancare all’unico sportello aperto altro personale che snellisca le file.
“Si fa di tutto per alleggerire le operazioni quotidiane, si punta sempre più alla sburocratizzazione e poi ti trovi a fare un’ora di fila per pagare un bollettino, nel 2020 tutto ciò è inconcepibile” afferma Giuseppetti chiedendo l’intervento della direzione provinciale di Poste Italiane.
L'incubo per Laerte Tombesi, capo reparto dei Vigili del Fuoco di Macerata, è iniziato il 23 marzo, quando è stato ricoverato all’ospedale di Civitanova in seguito ad una crisi respiratoria, dopo che da una settimana era stato costretto in casa con la febbre.
Dopo il ricovero, è stato trasferito in vari reparti dell’ospedale fino al momento più buio, ovvero quando è stato intubato per alcuni giorni. Infine il ritorno a casa ma poi il decorso della battaglia, non contro il fuoco come è abituato nel suo lavoro, ma contro quel nemico invisibile chiamato Coronavirus (Leggi qui la sua storia).
Una battaglia dura ma che Laerte ha vinto e ora, dopo aver riabbracciato la sua famiglia, nella mattinata di ieri è stato anche tempo di ritornare a lavoro e rindossare la divisa da Vigile del Fuoco con al fianco i suoi compagni di sempre che lo hanno accolto a braccia aperte.
“Dopo 80 giorni di malattia tornare a lavoro è stata senza dubbio una bella sensazione; mi è sembrata la prima volta! – con queste parole ha esordito un sorridente Laerte Tombesi che durante questa emergenza sanitaria si è trovato ad affrontare una sfida molto personale, specie per lui che nel suo campo è abituato ad aiutare il prossimo e per farlo è disposto ad affrontare tanti pericoli– devo ancora prendere atto dei cambiamenti che ci sono stati a causa dell’emergenza però al mio rientro i colleghi mi hanno tutti accolto con calore ed devo dire che è stato emozionante”.
“Spero che torni tutto alla normalità e mi auguro che si trovi un rimedio efficace per contrastare questo virus il prima possibile – ha sottolineato il Capo Reparto dei Vigili del Fuoco di Macerata - per me tornare al lavoro dopo quel periodo è stato forse una delle cose più importanti, seconda solo ad aver riabbracciato nuovamente la mia famiglia”.
Una storia, clinicamente parlando, a lieto fine, ma ora Laerte dovrà continuare a lottare ma stavolta con la sua amata divisa di Vigile del Fuoco e con al fianco i suoi colleghi che in questo periodo non hanno mai smesso di stargli vicino: “Stare tutti quei giorni fuori e passare la maggior parte del tempo solo ed isolato non è stata una bella cosa – ha spiegato - ora mi sento rinato! il mio lavoro lo faccio con piacere e sono contento che il mio percorso ospedaliero si sia concluso, grazie a Dio, in maniera positiva – ed ha poi concluso con un pensiero a quelli che per lui sono più che semplici "colleghi di lavoro" - ora sono voglio rimettermi subito all'opera e a disposizione dei miei compagni che per me sono veri e propri fratelli”.
Il Gores ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati effettuati: 1309 di cui 578 sul percorso nuove diagnosi e 731 sul percorso guariti. Sono stati 2 i positivi confermati, entrambi nella provincia di Pesaro e Urbino.
Si registra un leggero incremento rispetto alla giornata di ieri, quando a fronte di 768 tamponi analizzati, erano stati riscontrati sempre 2 nuovi casi di positività al Covid-19. (leggi qui l'articolo)
Il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche sale a 6.742 su un totale di 68.775 campioni testati, con un'incidenza giornaliera complessiva, al momento del 9,8%, che conferma il trend degli ultimi giorni.
Il numero dei dimessi e guariti continua ad aumentare (4.556). Scendono, inoltre, a 3 i ricoverati in terapia intensiva nelle strutture sanitarie regionali. In discesa anche il numero di persone in quarantena che ad oggi sono 1146.
Di seguito, nel dettaglio, i dati rilasciati dal Gores:
“La ferrovia ad alta velocità sulla linea adriatica è sicuramente un obiettivo fondamentale per il rilancio e la competitività dei nostri territori”. Il Presidente della Provincia di Macerata, Antonio Pettinari, appoggia pienamente la proposta del ministro dei Beni e delle Attività culturali e del turismo Dario Franceschini, rilanciata dal presidente Upi (Unione delle Province d’Italia), Michele de Pascale.
“Anche la mobilità ciclabile nelle zone ad alto pregio ambientale e naturalistico - prosegue Pettinari - è strategica dal punto di vista turistico, soprattutto per i Comuni della nostra provincia che da tempo hanno intrapreso con coraggio e determinazione questo percorso”.
L’idea di Franceschini apre a un nuovo piano di investimenti per l’Italia e potrebbe dare nuova linfa alle attività industriali, commerciali, dell’artigianato, del turismo della dorsale adriatica.
“Sono anni che lavoriamo per il potenziamento delle infrastrutture, e le opere realizzate o quelle in corso con la Quadrilatero ne sono l’esempio più lampante. Solo in questo modo ci può essere sviluppo, a maggior ragione nella nostra provincia duramente colpita dai terremoti del 2016 e impegnata in una difficile ricostruzione - prosegue Pettinari -. Sulla dorsale adriatica da tempo non si vedono investimenti e questa proposta è una sfida che tutti i territori che si affacciano sul mare Adriatico, con i loro Comuni, le loro Province e le loro Regioni devono cogliere. Il progetto di una linea nuova, su un tracciato che segue le autostrade e che congiunga Taranto a Trieste passando per Bari, Pescara, Ancona, Pesaro, Rimini, Ravenna, Ferrara, Rovigo, Padova e Venezia ha una valenza enorme, significherebbe una vera rinascita non solo per la zona adriatica ma per tutto il Paese che si troverebbe con migliori collegamenti, più occupazione, e una maggiore sostenibilità ambientale con parte del traffico, sia delle persone che delle merci, che si sposterebbe su ferro. Abbiamo la grande occasione di produrre un cambiamento decisivo; tutti insieme con una nuova visione, senza confini geografici, né politici”.
Il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, ha firmato oggi un decreto che, a partire da lunedì 8 giugno, consente ai soggetti pubblici e privati di riprendere, in presenza, gli stage presso attività economiche e produttive non sospese e le attività di formazione pratica da svolgere in laboratorio o altro ambiente, anche all’aperto, con l’utilizzo di macchinari, attrezzature o strumenti.
La ripresa dell’attività in presenza è consentita a condizione che la stessa non sia realizzabile a distanza.
Il decreto è rivolto sia alle imprese che praticano attività di formazione, sia alle agenzie formative e alle scuole e si riferisce specificatamente a: percorsi di istruzione e formazione professionale anche in modalità duale, finalizzati al conseguimento di qualifica e diploma professionale, sia presso le scuole della formazione professionale che presso gli Istituti Professionali Statali in regime di sussidiarietà; percorsi di formazione superiore nell’ambito del sistema educativo regionale (ITS, Ifts, ecc.); percorsi di formazione e attività di orientamento per gli inserimenti e il reinserimento lavorativo degli adulti; percorsi di educazione degli adulti e formazione permanente; percorsi di formazione regolamentata erogati nell’ambito del sistema educativo regionale; percorsi di formazione continua erogati nell’ambito del sistema educativo regionale; percorsi di formazione in materia di sicurezza e salute sul lavoro.
La parte pratica prevista dal percorso formativo, se realizzata all’interno degli spazi a disposizione del soggetto formativo, deve essere svolta nel rispetto delle misure previste dalla legge per prevenire e ridurre il rischio di contagio. È consentito di svolgere, sempre in presenza, gli esami finali previsti dai percorsi formativi.
Il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli è intervenuto oggi pomeriggio a Pieve Torina, per l’inaugurazione del recupero strutturale - a seguito del sisma del 2016 - di quattro nuovi appartamenti, in località Vari.
Erano presenti il sindaco di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci, il presidente Parco dei Sibillini, Andrea Spaterna, il presidente della provincia di Macerata, Antonio Pettinari.
“La bella notizia nella bella notizia – ha sottolineato il presidente Ceriscioli - è che in questo stabile che oggi si restituisce al suo uso, abiteranno, con le loro famiglie, tre bambini nati dopo il sisma. E’ il segno più bello per il futuro. Perché si continua a lavorare e a gestire la cosa pubblica per dare un futuro alla propria terra, per mantenerne i valori. Servono i bambini, servono le persone con il loro lavoro e la determinazione, serve la propria identità per guardare in prospettiva".
"In questi anni abbiamo raccontato le Marche nella loro dimensione turistica e lo scorso anno abbiamo avuto, proprio nelle aree del cratere, risultati esaltanti - afferma Ceriscioli -. Anche adesso i segnali sono buoni perché le persone si affidano a queste zone dopo essere stati in ansia per l’emergenza sanitaria. Insomma, questo intervento può essere un simbolo di rinascita, un esempio di come potrebbe ripartire un territorio, ma occorre moltiplicare lo sforzo per 10".
Il presidente Pettinari ha rimarcato la necessità di mantenere i servizi nelle aree montane, a cominciare dalla scuola e dalla viabilità: “è soltanto così che si può garantire un futuro ed una prospettiva di sviluppo a questi territori”.
Il presidente del Parco, Spaterna, ha evidenziato come questo organismo voglia porsi nell’ottica di supportare la ripartenza socioeconomica dell’intera area dei Sibillini ponendosi come interlocutore propositivo e collaborativo delle amministrazioni locali.
Infine il saluto ai nuovi inquilini, alle famiglie che andranno ad abitare questi spazi, anziani e giovani coppie con figli: “amministriamo il territorio pensando alle nuove generazioni, cercando di creare tutte le opportunità possibili perché le persone scelgano di rimanere qui” chiosa Gentilucci. “È un altro passo, importante, per far sì che la nostra comunità si mantenga, ed anzi cresca, nonostante le avversità che abbiamo dovuto affrontare. Ce la stiamo mettendo tutta, ed i risultati si vedono. È la gioia di queste famiglie, che oggi sono qui con noi, a trasmetterci l’energia per proseguire il nostro lavoro di amministratori”.
L’edificio ricostruito prevede 4 unità immobiliari che fanno parte di una serie di 49 interventi di recupero del patrimonio edilizio pubblico danneggiato dal sisma del 2016, e finanziati con circa 20 milioni di euro attraverso un’ordinanza del giugno 2017.
In particolare, per il Comune di Pieve Torina, sono stati programmati 4 interventi per un importo complessivo di 1 milione e 500 mila euro.
Duecentomila euro per la provinciale 5 “Acquacanina – Maddalena di Bolognola”. La Provincia di Macerata ha infatti approvato il progetto esecutivo per eseguire una nuova asfaltatura, in più tratti di strada, e ha già consegnato i lavori.
Il cantiere sarà avviato nei prossimi giorni e l’Amministrazione provinciale utilizzerà anche le economie derivanti dal ribasso d’asta per realizzare ulteriori interventi di asfaltatura sulla stessa provinciale.
“Anche questo lavoro è stato programmato nel piano triennale del bilancio 2019, e inserito tra le opere da realizzare nell’anno 2020 - afferma il Presidente Antonio Pettinari - . La strada, pur non essendo di grande collegamento, tuttavia riveste un notevole interesse ambientale ed è anche molto frequentata sia in questo periodo primaverile-estivo dagli amanti delle escursioni in montagna, sia in quello invernale da tutti coloro che praticano lo sci. I lavori mettono in sicurezza la stessa strada su cui si era intervenuto anche lo scorso anno”.
Si è molto discusso nei giorni scorsi dei problemi che si verificano a Potenza Picena riguardo la connessione a fibra ottica per l'accesso a reti internet a banda larga. Una questione fortemente segnalata dai cittadini, che si trovano quotidianamente a confrontarsi con numerose difficoltà.
Per fare ulteriore chiarezza è intervenuta, tramite una nota ufficiale, l’Assessore ai Lavori Pubblici, Luisa Isidori: “Quella della fibra sul nostro territorio è ormai una questione annosa, che ha visto solleciti infiniti da parte dell’Ufficio Tecnico Comunale, delle Amministrazioni Comunali che si sono succedute e della Regione Marche, per capire il crono programma dei lavori non sempre chiarissimo. Il silenzio di Infratel e Open Fiber (quest’ultima affidataria del bando da 2,7 miliardi di euro con finanziamenti regionali, statali ed europei per la copertura nazionale), è stato rotto da una serie di solleciti e comunicazioni, formali ed informali. Così lo scorso 3 giugno il Comune di Potenza Picena ha ricevuto, proprio da Open Fiber, la tanto attesa e necessaria richiesta ufficiale dell’inserimento del secondo “pop”. Immediatamente sono stati trasmessi i due comodati d’uso e a brevissimo verranno deliberati in Giunta per dare seguito alle richieste di autorizzazione all’esecuzione dei lavori"
"Si precisa che le autorizzazioni finali che rilascerà l’ufficio tecnico sono procedure celeri concordate nella convenzione fatta pervenire al Comune solo nel 2019 e subito firmata - prosegue l'assessore Isidori -. Nella comunicazione del 3 giugno scorso, il referente di Open Fiber si è fatto carico di chiudere la procedura il prima possibile, scusandosi per i ritardi connessi che, precisiamo, non sono attribuibili all’Amministrazione Comunale. Consapevoli dell’importanza del progetto, l’Ente ha sempre partecipato agli incontri e consegnato quanto richiesto in tempi celeri. Non è il Comune che redige il progetto o che pianifica i tempi. Tempistiche che l’Amministrazione Comunale ha sempre cercato di accorciare intervenendo sull’azienda titolare dell’appalto dei lavori”.
In merito ai lavori per la fibra in Italia, proprio qualche giorno fa, il 1 giugno, la trasmissione Report della Rai ha mandato in onda una interessante inchiesta. Sotto il link per accedere al video: https://www.rai.it/programmi/report/inchieste/Senza-fibra-95cfb1d0-b0e6-46cd-b9ec-c803f5f7c730.html
Lunedì 8 giugno inizieranno i lavori per il ripristino del manto stradale di corso Umberto I, dall’intersezione di via Duca degli Abruzzi fino al semaforo di via Buozzi. L‘intervento, deliberato dalla Giunta comunale, proseguirà su tutto il tratto stradale antistante Palazzo Sforza.
L’importo complessivo dei lavori ammonta a circa 80 mila euro. Si procederà inoltre al rifacimento della segnaletica stradale a terra con l’individuazione degli stalli per la sosta delle auto.
Ad aggiudicarsi i lavori a seguito della gara di appalto, è stata la ditta C.E.S.A. con sede a Castelfidardo.
“L’intervento – ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici Ermanno Carassai - è da ricomprendere nella riqualificazione del centro urbano e nella sistemazione delle sedi viarie avviate da questa Amministrazione comunale. L’ufficio tecnico ha predisposto ulteriori elaborati progettuali per estendere gli interventi a tutto il territorio comunale. Gli stessi saranno eseguiti dopo l’approvazione degli atti deliberativi e il reperimento dei finanziamenti con l’approvazione degli atti relativi”.
Per garantire la viabilità ed il transito delle automobili, i lavori di asfaltatura di corso Umberto I si svolgeranno in due tranche, dall’8 giugno al 12 giugno dalle ore 08,00 alle 19,00 scatteranno i divieti sosta alle auto sul lato ovest di corso Umberto, quindi la circolazione sarà consentita lungo il tratto est. Mentre dal 15 giugno al 19 giugno, sempre dalle ore 08,00 alle 19,00, scatterà il divieto di sosta per tutti gli automezzi sul lato est.
L’Ufficio viabilità apporrà la cartellonista con i relativi avvisi.
Per le famiglie sarà una risposta nel periodo di sospensione della scuola, per i bambini un aiuto per tornare a socializzare utilizzando lo sport, per gli adulti una nuova occasione di incontro ma anche una proposta interessante per sviluppare la conoscenza del territorio e delle sue bellezze, sia artistiche che naturalistiche.
È stato chiamato, non a caso, “Ripartiamo insieme” ed è il nuovo progetto educativo pensato e realizzato dal Comune di San Severino Marche insieme a numerose associazioni, settempedane e non. Una proposta, o meglio un cartellone di proposte, che coinvolgerà in prima persona bambini, adolescenti e anziani, dopo il lungo periodo di lockdown e di chiusura forzata a casa.
“Quello che abbiamo pensato e immaginato, prima che venisse realizzato - spiega il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, che in videoconferenza ha assistito alla presentazione di ogni singola attività da parte dei rappresentanti di ciascuna delle associazioni coinvolte - è stato un centro estivo allargato che, nel rispetto delle regole imposte dall’emergenza sanitaria da Covid19, aiutasse tutti a riprendere un po’ le proprie attività quotidiane dopo il difficile e lungo periodo di isolamento, vissuto anche dalla comunità settempedana. Abbiamo pensato ai bambini e ai ragazzi, che hanno sofferto la mancanza della scuola e del gioco in questi mesi, ma anche alla terza età, che non può vivere in modo isolato. E’ la prima volta che riusciamo a pianificare un’iniziativa così ricca. Grazie a questo progetto, nato dalla collaborazione con il vice sindaco e assessore ai Servizi sociali, allo Sviluppo culturale e all’Istruzione, Vanna Bianconi, e con l’assessore allo Sport, Paolo Paoloni, su cui il Comune ha investito molto anche economicamente, torniamo finalmente a fare comunità”.
Ben cinque le proposte educative sviluppate: “Emozioni in Tribù”, a cura dell’associazione socio culturale Luci e Pietre dedicata alla psico - educazione in natura e all’apprendimento esperienziale, il progetto Uisp dedicato alle attività sportive, il progetto Uteam con una serie di iniziative finalizzate a promuovere attività culturali e sociali per la terza età con lezioni di pilates fisios a contatto con la natura e visite guidate ai giardini pubblici con tanto di illustrazione del patrimonio naturalistico e poi una passeggiata guidata alla Riserva naturale regionale del monte San Vicino e del monte Canfaito. Poi il progetto delle società sportive “Centro estivo 2.0” e, infine, il progetto “The English Camp” destinato all’apprendimento della lingua inglese in modo divertente.
Tutte iniziative che permetteranno ai bambini di muoversi liberamente in una serie di attività sportive e di sfogare le proprie energie, migliorando le capacità psico-fisiche e promuovendo il rispetto delle regole e dell’altro. Verranno promossi tornei di vari giochi, sia dinamici che da tavolo, e verranno organizzate sfide di atletica leggera, gare di velocità, gare di resistenza, insieme ad attività di tipo ludico - espressivo in cui si sperimenteranno la creatività, la fantasia, la corporeità. I colori, i suoni, il disegno, il ritmo e la manualità diventeranno in questo modo modalità per esprimere la propria individualità e creatività. Previsti anche laboratori di pittura, di cinema, musica e teatro.
I bambini, ovviamente, verranno affiancati nell’esecuzione dei compiti delle vacanze e saranno proposte loro attività e giochi per imparare l’inglese. Molte le occasioni per
stare a contatto con la natura e per avvicinarsi alla cultura con visite in biblioteca e in altri luoghi solitamente poco frequentati dai più piccoli.
Il ricco cartellone di iniziative si svilupperà dal 15 giugno e fino a settembre, con possibilità di proseguire anche oltre: dal lunedì al venerdì, mattina e pomeriggio, ci saranno tante occasioni per vivere il progetto “Ripartiamo insieme”.
All’iniziativa promossa dall’Amministrazione comunale di San Severino Marche concorrono la Pro Loco, le associazioni sportive Polisportiva Serralta, S.S. Settempeda e San Severino Volley, l’associazione socio culturale Luci e Pietre, la Scuola Materna di Cesolo, l’Università della Terza Età dell’Alto Maceratese, The English Camp Company.
Diverse le sedi che saranno coinvolte: la scuola materna di Cesolo, gli spazi esterni ed interni della scuola Primaria di via D’Alessandro, gli spazi interni e la palestra delle scuole medie “P. Tacchi Venturi”, il palazzetto dello sport “A. Ciarapica”, la palestra “Toti Barone”, il Circolo Tennis e la Bocciofila.
Saranno attivate tutte le possibili protezioni per educatori, insegnanti, esperti, accompagnatori, operatori e utenti: piccoli gruppi, cambio delle scarpe, un unico genitore che accompagna i più piccoli, niente assembramenti, uso dei sussidi di protezione come indicato dalle normative in base alle linee guide più attuali, garantendo la gestione in sicurezza di opportunità organizzate di socialità e gioco per bambini e adolescenti.
Il progetto resta aperto a tutte le altre associazioni, o privati, che vi vorranno partecipare.
Il Gores ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 1354 tamponi, di cui 768 del percorso nuove diagnosi e 586 del percorso guariti. I positivi sono 2: uno della provincia di Pesaro Urbino e uno di Macerata.
Si registra un leggero decremento rispetto alla giornata di ieri, quando a fronte di 624 tamponi analizzati, erano stati riscontrati tre nuovi casi positivi.
Il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche sale a 6.740 su un totale di 68.197 campioni testati, con un'incidenza complessiva, al momento del 9,88%, che conferma una lenta, ma costante discesa (ieri 9,99).
Di seguito, nel dettaglio, i dati rilasciati dal Gores
Il 206° Annuale di Fondazione dell’Arma dei Carabinieri quest’anno, data l’emergenza Covid-19, è stato celebrato in maniera sobria e contenuta ma non per questo meno solenne.
Presso la caserma sede del Comando Provinciale di Macerata, i militari dell’Arma hanno proceduto a deporre una corona di alloro – presente il Comandante Provinciale, Colonnello Michele Roberti, accompagnato dal dottor Salvatore Anggieri, in rappresentanza del Prefetto dottoressa Iolanda Rolli – alla targa che ricorda il sacrificio del Maggiore dei Carabinieri Pasquale Infelisi, Medaglia di Bronzo al Valor Militare. L’allora Comandante del Gruppo Carabinieri di Macerata fu fucilato, alle spalle, dai tedeschi il 14 giugno del 1944, sul vicino colle “Montirozzo”, perché si rifiutò di aderire alla Repubblica di Salò. Era di origini napoletane e aveva 44 anni. 8 anni dopo, nel 1952, fu insignito di Medaglia di Bronzo al Valor Militare con la seguente motivazione:
"Comandante di gruppo territoriale, nel corso di gravi vicende belliche e di rivolgimenti politici, mantenne decisamente fede al giuramento dato e, pur vedendosi esposto a dura persecuzione, rifiuto' di aderire a governo anticostituzionale, finché, arrestato e trucidato, suggellò con il supremo sacrificio una vita intemerata di dedizione assoluta alla patria e al dovere".
La lotta per la Liberazione dell’Italia dai nazifascisti vide il coinvolgimento di tanti carabinieri che rifiutarono fascismo e nazismo, perché contrari ai loro principi che rappresentavano la negazione del loro ideale di difesa della nazione e dei più deboli. In quei giorni tragici il maggiore Pasquale Infelisi fu fucilato dai tedeschi alle spalle come traditore: “Non si può aderire a una Repubblica come quella di Salò – disse Infelsi – illegale dal punto di vista costituzionale e per di più alleata a uno straniero tiranno, per poi essere agli ordini della guardia nazionale repubblicana dove molti dei suoi componenti hanno solo il merito della violenza e della sopraffazione mentre l’Arma ha sempre difeso le leggi dettate da governi legalmente costituiti e ha protetto i deboli contro i prepotenti”.
“Oggi ci rivolgiamo al Maggiore Infelisi come “eroe” – ha affermato il Comandante Provinciale, Colonnello Michele Roberti - perché arrivò all’estremo sacrificio per mantenere fede ad un giuramento, ma lui, come tanti altri come lui, di ieri e di oggi, eroi lo erano e lo sono ancor prima di essere uccisi, lo sono, appunto, per la loro fedeltà ad un giuramento che onorano tutti i giorni, silenziosamente, e mi riferisco in particolare a quei “nuovi” eroi, medici, infermieri, operatori sanitari e volontari, che abbiamo imparato a conosce in questi mesi, perché hanno continuato a prestare il loro servizio alle persone, spesso compromettendo la loro salute fino a sacrificare la vita, ma avendo come faro sempre l’etica della centralità della persona Uomini e donne che erano eroi prima, che sono eroi oggi e che saranno eroi per sempre".
Durante la breve ma significativa cerimonia, un sentito e commosso pensiero è andato all’Appuntato Scelto Federico La Rotonda –scomparso recentemente lasciato a causa del covid-19 – e a tutti i Carabinieri caduti e feriti nell’adempimento del loro dovere e ai loro familiari, in particolare ai decorati legati alla provincia di Macerata, quali il Carabiniere Giovanni Burocchi (M.O.V.M), l’Appuntato Alfredo Beni (M.O.V.M), il Maresciallo Capo Sergio Piermanni (M.O.V.M), il Vice Brigadiere Alfredo Costantini (M.O.V.M.), il Vice Brigadiere Maurizio Baldassarri (M.O.V.C.).
“Un altro anno di intenso lavoro si è concluso per i Carabinieri di Macerata, un anno caratterizzato da questi ultimi mesi che hanno segnato e segneranno per sempre la nostra storia e quella del mondo intero- ha continuato il Colonnello Roberti - . Mesi in cui la presenza “familiare” dei Carabinieri nei grandi centri, come nei piccoli borghi, più che mai è servita non solo a garantire il rispetto delle regole, ma anche a proteggere, aiutare e sostenere. Mesi in cui, sotto la costante azione di coordinamento del Prefetto Iolanda Rolli, oltre ad assicurare l’adesione alle misure necessarie e indispensabili a contenere una epidemia divenuta globale, hanno visto i carabinieri fornire risposte concrete alle esigenze del territorio e di coloro che in queste settimane erano più esposti. “Abbiamo aiutato a distribuire mascherine, quando le stesse erano introvabili – ha continuato il Colonnello - abbiamo assistito anziani per la consegna delle pensioni a domicilio, abbiamo segnalato casi di persone che vivevano in particolare isolamento e prive del minimo sostentamento alimentare, provvedendo a far giungere fino a casa generi di prima necessità, abbiamo mantenuto costante il rapporto con i ragazzi a casa, fornendo ausilio per la consegna di pc e materiale didattico, abbiamo assistito telefonicamente migliaia di cittadini che si sono rivolti al 112 per ottenere informazioni, consigli e indicazioni su come poter risolvere semplici bisogni che la inedita situazione di isolamento obbligato aveva reso assai complicati. E anche quando, purtroppo, la perdita improvvisa di un nostro collega ci ha colpiti come un pugno nello stomaco, abbiamo avuto appena il tempo di piangere il nostro commilitone e siano tornati a garantire quella fondamentale funzione sociale che ha sempre caratterizzato i Carabinieri per quella capacità di stare tra la gente che ci ha consentito anche in questi mesi drammatici di mantenere un dialogo con la comunità, nella consapevolezza che la tutela ed il rispetto delle regole date erano il fondamento della qualità delle nostre vite”.
A consuntivo del periodo trascorso dall’ultima festa dell’Arma, sono senz’altro positivi i risultati conseguiti sia sul piano preventivo che su quello delle operazioni condotte dai Carabinieri del Comando Provinciale – ha spiegato - . Dal 5 giugno 2019 al 5 giugno di quest’anno sono state complessivamente arrestate 240 persone e denunciate in stato di libertà 2.134.
In particolare, tra le operazioni di servizio più significative, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, spiccano:
- l’indagine – condotta dalla Sezione Operativa della Compagnia di Macerata unitamente al Reparto Operativo – che ha permesso di trarre in arresto a dicembre scorso, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, 4 pregiudicati originari pugliesi, resisi autori di 36 furti seriali di autovetture tra Marche, Abruzzo ed Emilia Romagna, nel periodo compreso tra aprile e settembre 2019;
- l’intensa azione di contrasto allo spaccio di stupefacenti – che conta nel totale 30 arresti operati dal Reparto Operativo e dagli altri organi investigativi del Comando Provinciale – i quali hanno portato al complessivo sequestro di circa 5 kg di eroina, oltre 4 kg tra hashish e marijuana e circa mezzo chilo di cocaina;
- incisiva ed efficace risposta alla commissione dei reati contro il patrimonio, tra cui si citano i 5 arresti per altrettante rapine (commesse ai danni di privati ed esercizi commerciali a Matelica, Civitanova Marche e Tolentino), nonché l’arresto, effettuato dalla Compagnia di Civitanova Marche, di 4 persone di origine albanese (2 uomini e 2 donne autori di altri analoghi reati), sorprese in flagranza di furto in una abitazione, riuscendo a recuperare parte refurtiva, poi restituita ai legittimi proprietari.
L’attività operativa svolta dai Carabinieri Forestali è stata rivolta, come di consueto, prioritariamente alla tutela del territorio – con particolare riguardo al patrimonio forestale – del paesaggio e dell’ambiente.
Complessivamente, nel settore ambientale sono state deferite in stato di libertà 193 persone e contestate 635 sanzioni amministrative, mentre in quello agroalimentare si contano 28 denunciati e 31 sanzioni amministrative elevate.
L’ambito dei rifiuti e dell’inquinamento si è confermato quale concreta criticità in ambito regionale, con il maggior numero di reati accertati, mentre quello della tutela della flora e della fauna (benessere, maltrattamento e traffico delle specie protette) si è rivelato fonte del maggior numero di illeciti amministrativi (alta è la propensione al bracconaggio).
Numerose e incisive le campagne di controllo svolte congiuntamente alle Stazioni territoriali dell’Arma e agli altri Reparti Speciali.
Merita, poi, particolare rilievo l’azione posta in essere, nel contrasto al caporalato in provincia, dai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro in sinergia con l’Arma territoriale e sotto il diretto impulso del Prefetto di Macerata. Diverse sono state le persone denunciate per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro nei vari settori produttivi, con l’individuazione di numerosi lavoratori oggetto di sfruttamento, alcuni dei quali anche clandestini. Il settore agricolo è stato tra quelli ove sono state riscontrate più violazioni, ma si cita anche l’attività d’indagine che ha consentito di trarre in arresto un cittadino egiziano 36enne, titolare di un autolavaggio con sede a Falconara Marittima, che aveva sfruttato 3 lavoratori suoi connazionali (di cui 1 clandestino, poi rimpatriato) e deferire in stato di libertà altri 2 cittadini stranieri (una rumena e un egiziano) – legali rappresentanti di un’altra ditta di autolavaggio, questa volta di Macerata città – che avevano occupato altri 2 lavoratori stranieri sprovvisti di contratto di lavoro, di cui uno clandestino, impiegandoli in condizioni palesemente difformi da quanto previsto dai contratti collettivi”.
Andrea Innocenzi, vice questore di Macerata, con importanti incarichi alle spalle in tutta Italia prima del suo congedo è stato presente all'inaugurazione del Ristorante Albergo “Dal Navigante”, passando così l'ultimo giorno della suo carriera presenziando ad un momento storico per tutta la comunità dell'entroterra maceratese. In qualità di primo dirigente della Polizia di Stato di Macerata, si è distinto per il coordinamento di tutte le forze di Polizia impegnate nei servizi di ordine e soccorso pubblico nella provincia durante l’emergenza del sisma 2016.
Momenti forti e allo stesso tempo indelebili vissuto insieme a tutta una comunità che il Sindaco di Castel Sant'Angelo Sul Nera Mauro Falcucci ha voluto ricordare attraverso un comunicato per rendere un doveroso ringraziamento a. Dott. Andrea Innocenzi.
"In occasione dell’inaugurazione del Ristorante Albergo “Dal Navigante”, ho avuto il piacere di incontrare anche il Primo Dirigente della Polizia di Stato Andrea Innocenzi per manifestargli la nostra profonda riconoscenza per essere stato vicino alla nostra Comunità nel momento più terribile degli eventi sismici 2016 - ha sottolinea il sindaco, Mauro Falcucci, primo cittadino di Castel Sant'Angelo sul Nera - Il Dott. Innocenzi, infatti, la sera del sisma era con noi a Castelsantangelo sul Nera sul Piazzale Piccinini, quando alle ore 21:18 si è verificata una scossa sismica di magnitudo 5,9 Richter con epicentro il nostro Comune".
"Ricordi di momenti indelebili per il panico che ha originato in tutti noi che ci eravamo radunati, subito dopo la prima scossa delle 19:10 di magnitudo 5,4 Richter, sul piazzale insieme ai VV.F., ai volontari della Protezione Civile, della CRI, ai Carabinieri ed alla Polizia di Stato - spiega Falcucci - Quella notte Andrea è rimasto al mio fianco fin quando non ha avuto la certezza che ogni persona stava bene e che eravamo riusciti a trovare un posto che ci ponesse tutti al sicuro. Vicinanza che non potrò mai dimenticare! Il Dott. Innocenzi è stato punto di riferimento importante per tutto il nostro territorio, questo ha significato per tutti avere una presenza dello Stato costante e soprattutto una vicinanza umana. Anche se Andrea Innocenzi è andato in pensione come amico so che non cambia nulla perché continuerà ad essere vicino a tutta lo nostra Comunità perché le persone come lui non smettono mai di essere al servizio del cittadino"
"Approfitto per rinnovare ad Andrea, anche a nome dell’Amministrazione Comunale - ha concluso il Sindaco - i nostri sentimenti di profonda gratitudine e riconoscenza per l’impegno che ha profuso dagli eventi sismici del 2016 ad oggi rinnovandogli, con fraterna amicizia, i migliori auguri di ogni bene"
La tanto attesa fase 2 è nel pieno del suo svolgimento e se, per alcuni titolari di esercizi commerciali, è stato finalmente tempo di tirare su le serrande e tornare ad accogliere i clienti, per altri, invece, è stata l'occasione per "raddoppiare" la propria offerta e intraprendere nuove sfide.
Questo, senza alcun dubbio, è il caso di Ivan Angeletti, storico pasticcere e titolare della "Pasticceria Delizie" , un vera e propria istituzione della città di Macerata che sabato 6 giugno aprirà un nuovo punto vendita in Via Gramsci.
Il locale sarà aperto la mattina, a partire dalle 9 alle 13, e il pomeriggio, dalle 15 alle 21. Sarà possibile gustare le prelibatezze preparate da Ivan e il suo staff, che da domani saranno anche in versione Gluten-Free.
I clienti, inoltre, saranno accolti dalla gentilezza e cordialità del mitico "Pierino" che sarà al lavoro dietro al bancone del bar.
Dopo 84 giorni, finalmente le sorelle gemelle Francesca e Veronica Feleppa, stiliste e titolari dell’omonimo brand di abbigliamento donna, hanno ricevuto ieri la notizia che stavano aspettando ogni giorno con ansia: “Siete negative al Covid-19, siete libere”.
Ottantaquattro lunghissimi giorni che hanno dovuto trascorrere a casa, da dove comunque hanno continuato a seguire la propria azienda e nello stesso tempo hanno sempre tenuto un filo diretto attraverso i social con i loro oltre 103.000 follower di tutto il mondo. Il loro papà è stato quello che ha più sofferto, perché ricoverato in ospedale dove è stato anche intubato per alcuni giorni. Un’esperienza molto forte da cui è uscito felicemente.
Questo il messaggio che hanno voluto scrivere: “Finalmente totalmente guarite! Dopo 84 giorni di quarantena, ora libere!! All’appello dei guariti in casa Feleppa mancavamo solo io e Francesca, e finalmente è arrivata l’emozionante telefonata che questo maledetto incubo era finito anche per noi!! Quasi tre mesi che ci hanno cambiate: abbiamo affrontato dolore, paura, ansie, l’impotenza di non poter fare nulla di fronte alla malattia e alle persone che amiamo! La vita ci continuava a chiedere di essere forti e pazienti... e noi ci abbiamo provato! Ora che siamo totalmente guarite siamo pronte a ritornare in azienda più cariche che mai, e proprio da pochi giorni abbiamo lanciato una linea di Tshirt con su scritto un messaggio per noi importante: “PENSA POSITIVO RESTA NEGATIVO” Dobbiamo pensare positivo che torneremo presto alla normalità e utilizzare tutta la nostra responsabilità per restare negativi. Per la prima volta abbiamo creato anche la variante uomo della t-shirt proprio per essere tutti uniti e diffondere il messaggio. Ci stiamo informando anche sulla cura sperimentale con il plasma affinché, donandolo, quello che abbiamo vissuto possa essere di aiuto a chi sta affrontando ora questo maledetto virus”.
Si è svolta mercoledi scorso, 3 giugno, la riunione dell’amministrazione comunale con gli enti di promozione sportiva, le associazioni sportive, le cooperative sociali e tutti gli altri soggetti interessati all’organizzazione dei centri estivi nel comune di Treia, il cui inizio è previsto per la fine del mese di giugno.
Relativamente agli impianti sportivi, rispetto alle scorse settimane, da lunedì 8 giugno sarà consentito l’accesso e l’uso dei seguenti impianti sportivi (solamente per tesserati delle società sportive che hanno presentato progetti di attività motoria di base): Campo sportivo di Treia capoluogo, Via del Campo Sportivo; campo sportivo di Chiesanuova, Via IV Novembre; campo da tennis in Treia capoluogo, Via Don Bosco.
In tali impianti è consentito lo svolgimento delle attività così come definite nei progetti depositati dai soggetti gestori e che dovranno essere realizzate nel pieno e rigoroso rispetto sia dei protocolli di sicurezza presentati sia di quanto disposto dal vigente Regolamento comunale di Polizia Urbana con particolare riferimento all’art. 22.
Inoltre si conferma con nuova ordinanza sindacale quanto già previsto precedentemente, ovvero la chiusura ed il divieto di accesso ed utilizzo, in via temporanea e nelle more della predisposizione di adeguati ed idonei protocolli di sicurezza che garantiscano il corretto riavvio delle attività sportive e/o motorie, dei seguenti impianti sportivi:
Palestre comunali site in: Treia capoluogo, Via Fontevannazza; Passo di Treia, Via Niccolò V; Chiesanuova, via Don Luigi Sturzo;Campi sportivi siti in: Passo di Treia, Via del Potenza; Campo sportivo Santa Maria di Selva, C.da Santa Maria di Selva; campi di calcio a cinque siti in: Chiesanuova, Via Don Luigi Sturzo; Contrada San Lorenzo; campo da tamburello sito a Treia capoluogo via Don Bosco.
Resta consentito lo svolgimento di attività ludica o ricreativa all’aperto e l’accesso ai parchi pubblici, agli spazi verdi e ai giardini pubblici nel rigoroso rispetto della prescrizione che sia evitata ogni forma di assembramento e sia garantita la distanza di sicurezza interpersonale; infine, grazie alla preziosa collaborazione del Cosmari, sarà consentito, a partire da sabato 6 giugno, l’utilizzo dei giochi e delle attrezzature per bambini presenti nei parchi pubblici, spazi verdi e giardini pubblici, nel rigoroso rispetto della prescrizione che sia evitata ogni forma di assembramento e sia garantita la distanza di sicurezza interpersonale.
“Una ripresa lenta verso il ritorno ad una tanto agognata normalità, possibile grazie ai buoni numeri dei contagi (4 persone in isolamento, positive) e alla responsabilità e al buon senso dei treiesi” così l’amministrazione comunale di Treia.