Macerata, i 206 anni dell'Arma dei carabinieri: "Non ci siamo mai fermati in questi mesi di emergenza"
Il 206° Annuale di Fondazione dell’Arma dei Carabinieri quest’anno, data l’emergenza Covid-19, è stato celebrato in maniera sobria e contenuta ma non per questo meno solenne.
Presso la caserma sede del Comando Provinciale di Macerata, i militari dell’Arma hanno proceduto a deporre una corona di alloro – presente il Comandante Provinciale, Colonnello Michele Roberti, accompagnato dal dottor Salvatore Anggieri, in rappresentanza del Prefetto dottoressa Iolanda Rolli – alla targa che ricorda il sacrificio del Maggiore dei Carabinieri Pasquale Infelisi, Medaglia di Bronzo al Valor Militare. L’allora Comandante del Gruppo Carabinieri di Macerata fu fucilato, alle spalle, dai tedeschi il 14 giugno del 1944, sul vicino colle “Montirozzo”, perché si rifiutò di aderire alla Repubblica di Salò. Era di origini napoletane e aveva 44 anni. 8 anni dopo, nel 1952, fu insignito di Medaglia di Bronzo al Valor Militare con la seguente motivazione:
"Comandante di gruppo territoriale, nel corso di gravi vicende belliche e di rivolgimenti politici, mantenne decisamente fede al giuramento dato e, pur vedendosi esposto a dura persecuzione, rifiuto' di aderire a governo anticostituzionale, finché, arrestato e trucidato, suggellò con il supremo sacrificio una vita intemerata di dedizione assoluta alla patria e al dovere".
La lotta per la Liberazione dell’Italia dai nazifascisti vide il coinvolgimento di tanti carabinieri che rifiutarono fascismo e nazismo, perché contrari ai loro principi che rappresentavano la negazione del loro ideale di difesa della nazione e dei più deboli. In quei giorni tragici il maggiore Pasquale Infelisi fu fucilato dai tedeschi alle spalle come traditore: “Non si può aderire a una Repubblica come quella di Salò – disse Infelsi – illegale dal punto di vista costituzionale e per di più alleata a uno straniero tiranno, per poi essere agli ordini della guardia nazionale repubblicana dove molti dei suoi componenti hanno solo il merito della violenza e della sopraffazione mentre l’Arma ha sempre difeso le leggi dettate da governi legalmente costituiti e ha protetto i deboli contro i prepotenti”.
“Oggi ci rivolgiamo al Maggiore Infelisi come “eroe” – ha affermato il Comandante Provinciale, Colonnello Michele Roberti - perché arrivò all’estremo sacrificio per mantenere fede ad un giuramento, ma lui, come tanti altri come lui, di ieri e di oggi, eroi lo erano e lo sono ancor prima di essere uccisi, lo sono, appunto, per la loro fedeltà ad un giuramento che onorano tutti i giorni, silenziosamente, e mi riferisco in particolare a quei “nuovi” eroi, medici, infermieri, operatori sanitari e volontari, che abbiamo imparato a conosce in questi mesi, perché hanno continuato a prestare il loro servizio alle persone, spesso compromettendo la loro salute fino a sacrificare la vita, ma avendo come faro sempre l’etica della centralità della persona Uomini e donne che erano eroi prima, che sono eroi oggi e che saranno eroi per sempre".
Durante la breve ma significativa cerimonia, un sentito e commosso pensiero è andato all’Appuntato Scelto Federico La Rotonda –scomparso recentemente lasciato a causa del covid-19 – e a tutti i Carabinieri caduti e feriti nell’adempimento del loro dovere e ai loro familiari, in particolare ai decorati legati alla provincia di Macerata, quali il Carabiniere Giovanni Burocchi (M.O.V.M), l’Appuntato Alfredo Beni (M.O.V.M), il Maresciallo Capo Sergio Piermanni (M.O.V.M), il Vice Brigadiere Alfredo Costantini (M.O.V.M.), il Vice Brigadiere Maurizio Baldassarri (M.O.V.C.).
“Un altro anno di intenso lavoro si è concluso per i Carabinieri di Macerata, un anno caratterizzato da questi ultimi mesi che hanno segnato e segneranno per sempre la nostra storia e quella del mondo intero- ha continuato il Colonnello Roberti - . Mesi in cui la presenza “familiare” dei Carabinieri nei grandi centri, come nei piccoli borghi, più che mai è servita non solo a garantire il rispetto delle regole, ma anche a proteggere, aiutare e sostenere. Mesi in cui, sotto la costante azione di coordinamento del Prefetto Iolanda Rolli, oltre ad assicurare l’adesione alle misure necessarie e indispensabili a contenere una epidemia divenuta globale, hanno visto i carabinieri fornire risposte concrete alle esigenze del territorio e di coloro che in queste settimane erano più esposti. “Abbiamo aiutato a distribuire mascherine, quando le stesse erano introvabili – ha continuato il Colonnello - abbiamo assistito anziani per la consegna delle pensioni a domicilio, abbiamo segnalato casi di persone che vivevano in particolare isolamento e prive del minimo sostentamento alimentare, provvedendo a far giungere fino a casa generi di prima necessità, abbiamo mantenuto costante il rapporto con i ragazzi a casa, fornendo ausilio per la consegna di pc e materiale didattico, abbiamo assistito telefonicamente migliaia di cittadini che si sono rivolti al 112 per ottenere informazioni, consigli e indicazioni su come poter risolvere semplici bisogni che la inedita situazione di isolamento obbligato aveva reso assai complicati. E anche quando, purtroppo, la perdita improvvisa di un nostro collega ci ha colpiti come un pugno nello stomaco, abbiamo avuto appena il tempo di piangere il nostro commilitone e siano tornati a garantire quella fondamentale funzione sociale che ha sempre caratterizzato i Carabinieri per quella capacità di stare tra la gente che ci ha consentito anche in questi mesi drammatici di mantenere un dialogo con la comunità, nella consapevolezza che la tutela ed il rispetto delle regole date erano il fondamento della qualità delle nostre vite”.
A consuntivo del periodo trascorso dall’ultima festa dell’Arma, sono senz’altro positivi i risultati conseguiti sia sul piano preventivo che su quello delle operazioni condotte dai Carabinieri del Comando Provinciale – ha spiegato - . Dal 5 giugno 2019 al 5 giugno di quest’anno sono state complessivamente arrestate 240 persone e denunciate in stato di libertà 2.134.
In particolare, tra le operazioni di servizio più significative, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, spiccano:
- l’indagine – condotta dalla Sezione Operativa della Compagnia di Macerata unitamente al Reparto Operativo – che ha permesso di trarre in arresto a dicembre scorso, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, 4 pregiudicati originari pugliesi, resisi autori di 36 furti seriali di autovetture tra Marche, Abruzzo ed Emilia Romagna, nel periodo compreso tra aprile e settembre 2019;
- l’intensa azione di contrasto allo spaccio di stupefacenti – che conta nel totale 30 arresti operati dal Reparto Operativo e dagli altri organi investigativi del Comando Provinciale – i quali hanno portato al complessivo sequestro di circa 5 kg di eroina, oltre 4 kg tra hashish e marijuana e circa mezzo chilo di cocaina;
- incisiva ed efficace risposta alla commissione dei reati contro il patrimonio, tra cui si citano i 5 arresti per altrettante rapine (commesse ai danni di privati ed esercizi commerciali a Matelica, Civitanova Marche e Tolentino), nonché l’arresto, effettuato dalla Compagnia di Civitanova Marche, di 4 persone di origine albanese (2 uomini e 2 donne autori di altri analoghi reati), sorprese in flagranza di furto in una abitazione, riuscendo a recuperare parte refurtiva, poi restituita ai legittimi proprietari.
L’attività operativa svolta dai Carabinieri Forestali è stata rivolta, come di consueto, prioritariamente alla tutela del territorio – con particolare riguardo al patrimonio forestale – del paesaggio e dell’ambiente.
Complessivamente, nel settore ambientale sono state deferite in stato di libertà 193 persone e contestate 635 sanzioni amministrative, mentre in quello agroalimentare si contano 28 denunciati e 31 sanzioni amministrative elevate.
L’ambito dei rifiuti e dell’inquinamento si è confermato quale concreta criticità in ambito regionale, con il maggior numero di reati accertati, mentre quello della tutela della flora e della fauna (benessere, maltrattamento e traffico delle specie protette) si è rivelato fonte del maggior numero di illeciti amministrativi (alta è la propensione al bracconaggio).
Numerose e incisive le campagne di controllo svolte congiuntamente alle Stazioni territoriali dell’Arma e agli altri Reparti Speciali.
Merita, poi, particolare rilievo l’azione posta in essere, nel contrasto al caporalato in provincia, dai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro in sinergia con l’Arma territoriale e sotto il diretto impulso del Prefetto di Macerata. Diverse sono state le persone denunciate per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro nei vari settori produttivi, con l’individuazione di numerosi lavoratori oggetto di sfruttamento, alcuni dei quali anche clandestini. Il settore agricolo è stato tra quelli ove sono state riscontrate più violazioni, ma si cita anche l’attività d’indagine che ha consentito di trarre in arresto un cittadino egiziano 36enne, titolare di un autolavaggio con sede a Falconara Marittima, che aveva sfruttato 3 lavoratori suoi connazionali (di cui 1 clandestino, poi rimpatriato) e deferire in stato di libertà altri 2 cittadini stranieri (una rumena e un egiziano) – legali rappresentanti di un’altra ditta di autolavaggio, questa volta di Macerata città – che avevano occupato altri 2 lavoratori stranieri sprovvisti di contratto di lavoro, di cui uno clandestino, impiegandoli in condizioni palesemente difformi da quanto previsto dai contratti collettivi”.
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