The day after a Castelsantangelo. Falcucci illustra, Conte prende appunti: "Il conto deve arrivare a breve perché la pazienza ha un limite"
“Il premier Giuseppe Conte è stato attento a tutto ciò che abbiamo detto e ha trattato questioni comuni a tutti – il commento del primo cittadino di Castelsantangelo sul Nera Mauro Falcucci il giorno dopo la visita del Presidente del Consiglio nel suo paese terremotato -. Che la rabbia c’è ancora perché la ricostruzione è a zero è innegabile e le inefficienze sono sotto gli occhi di tutti. Abbiamo spiegato al premier che questa è una catastrofe e non può essere trattata con norme ordinarie. Se il Commissario è chiamato straordinario bisogna dargli dei poteri che lo siano altrettanto.”
Falcucci ha poi illustrato al premier Conte la metafora del pronto soccorso, per fargli comprendere “la 'storia' dei 138 comuni del cratere che ci ha danneggiato – spiega -. L’impianto del terremoto è completamente sbagliato: se ci sono un codice bianco e un codice rosso in ospedale è giusto sicuramente che abbiano gli stessi diritti ma è innegabile che il trattamento debba essere diverso.”
“Ora, conoscendo i tempi della ricostruzione, ci servono due cose: una legge quadro che normi le emergenze e che non omologhi i terremoti e la costituzione di una zona franca – ha osservato Falcucci -. In primis tutte le ordinanze che si sono susseguite hanno portato il caos e poi devono dirci se la montagna può continuare a vivere. Va poi sanata la situazione di precarietà del personale: dobbiamo stabilizzare questi giovani altrimenti è normale che se vincono un concorso se ne vanno via. Il Presidente Conte ci ha detto che sta lavorando su tutto e ha ascoltato tutte le nostre richieste prendendo appunti. Dobbiamo dare delle risposte a chi qui ha continuato a vivere con dignità, senza dare vita a manifestazioni eclatanti, e il conto deve arrivare a breve perché la pazienza ha un limite.”
Falcucci ha poi fatto riferimento alla mancata attuazione della legge 97 del 1994. “Se fosse stata applicata qui non avrebbero chiuso scuole, ospedali e tanto altro. Una volta Genova, poi Ischia, poi Catania: basta affiancarci sempre a decreti diversi – ha sottolineato il primo cittadino -. Servono incentivi mirati affinché queste aree vengano antropizzare e bisogna dare certezze alle persone che vogliono continuare a vivere in montagna con specifiche agevolazioni: penso che a parlare sia il buonsenso e niente di straordinario.”
“Noi siamo pronti a collaborare purché si facciano le cose – ha concluso Falcucci -. Ora aspettiamo ma speriamo che in questa vicenda non ci sia un comportamento partitico perché abbiamo urgenza e dignità di conoscere il nostro futuro, non tanto per noi ma almeno per le generazioni future.”
"Ho incontrato tanta gente desiderosa di riscatto, stanca ma determinata; cittadini che mi hanno manifestato fiducia e chiesto di non abbandonarli; vigili del fuoco, volontari della Protezione civile cui va sempre la gratitudine mia e di tutto il Governo; primi cittadini orgogliosi della fascia tricolore che indossavano. Con loro mi sono confrontato sulle criticità e per prefigurare la soluzione ai problemi posti dalla ricostruzione - il commento del Presidente del Consiglio sulla sua pagina social -. Ma, soprattutto, ho detto che è finito il tempo delle passerelle. Occorre solo pensare a lavorare, lo dobbiamo a queste migliaia di persone i cui bisogni non hanno colore politico."
"Semplificare le normative vigenti, incluso il codice degli appalti, accelerare le procedure e superare gli ostacoli burocratici: queste saranno le priorità del Governo per far ripartire rapidamente la fase della ricostruzione. Cercherò di avvalermi di una struttura che segua queste aree costantemente, oltre al continuo supporto del Commissario straordinario e del Capo Dipartimento della Protezione civile. A Palazzo Chigi c’è una task force, Investitalia, che affiancherà gli enti locali per dare impulso agli investimenti e anche alla ricostruzione. Ragioneremo, inoltre, sulla predisposizione di un Contratto istituzionale di sviluppo, che potrebbe tornare utile a rilanciare il sistema economico e sociale di queste aree.
Tante sono le cose da fare. Tornerò presto" ha concluso il premier.
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