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Ecosistema urbano 2025, report di Legambiente: "Macerata arretra drasticamente e finisce sul fondo classifica"

Ecosistema urbano 2025, report di Legambiente: "Macerata arretra  drasticamente e finisce sul fondo classifica"

Ecosistema Urbano 2024, il report annuale di Legambiente con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, fotografa città italiane ancora in difficoltà nel raggiungere standard ambientali elevati. Nessun capoluogo centra la piena sostenibilità e il quadro complessivo resta in chiaroscuro. In testa spiccano realtà come Trento, Mantova e Bergamo, trainate da progressi in raccolta differenziata, gestione idrica e mobilità ciclabile. L’insieme degli indicatori (aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente urbano ed energia) mostra miglioramenti puntuali, ma l’andamento generale richiede politiche più incisive e continuative.

Nelle Marche purtroppo la situazione non è particolarmente incoraggiante.

“I Comuni Capoluogo di Provincia delle Marche ormai da qualche anno raccontano una storia di stallo che negli ultimi tempi ha in realtà iniziato a trasformarsi in una lenta regressione generale nella classifica di ecosistema urbano – dichiara Marco Ciarulli, presidente Legambiente Marche – dai rifiuti, al trasporto pubblico fino alla gestione del verde in città. Migliorare le perfomance ambientali di una città è sinonimo di miglioramento della qualità della vita delle persone che la abitano e anche di un’economia con un’impronta più sostenibile”.

Lievi miglioramenti per le città di Ancona e Ascoli Piceno, che rispetto al 2024 guadagnano diverse posizioni nella classifica. Ancona guadagna due posizioni, passando dalla 33esima posizione del 2024 alla 31esima posizione nel 2025, con un punteggio di 62,20%. Ascoli Piceno è la città marchigiana che fa il miglior “balzo” tra i Comuni Capoluogo delle Marche passando dalla 50esima posizione del 2024, alla 35esima posizione in classifica del 2025, con un punteggio di 60,69%. Pesaro perde qualche posizione, così come Macerata, che per anni è stata nella top ten dei migliori Comuni Capoluogo delle Marche, ma che continua ad arretrare, scivolando dalla 23esima posizione del 2024 alla 54esima posizione del 2025.

“Macerata- prosegue Ciarulli- rappresenta un vero e proprio paradosso, da qualche anno per scelta politica la città ha smesso di rispondere alle indagini e ai questionari di ecosistema urbano, nonostante i numerosi solleciti, ed è un peccato perché il Comune da sempre vantava buone performance ambientali (soprattutto nella gestione dei rifiuti e del contenimento dello spreco idrico) e quindi oggi nella fotografia generale di ecosistema urbano, ne esce eccessivamente penalizzata”.

Il report Ecosistema Urbano nello stilare la sua classifica annuale prende in considerazione 19 indicatori suddivisi in 6 ambiti ambientali (aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano ed energia). Riguardo gli indicatori, passati da 20 a 19, Legambiente precisa che quest’anno non è stato preso in considerazione l’indice ‘vittime della strada’ perché ISTAT ha cambiato le modalità di raccolta ed elaborazione di quei dati che ora sono focalizzati principalmente verso le città metropolitane e i grandi agglomerati urbani, rendendo di fatto indisponibili dati uniformi e validati per tutti i capoluoghi.

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