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Rapine nelle farmacie, il presidente Diomedi: "Bisogna migliorare la sicurezza"

Rapine nelle farmacie, il presidente Diomedi: "Bisogna migliorare la sicurezza"

“Totale solidarietà alle farmacie colpite ultimamente da questi episodi incresciosi come la farmacia Foresi di Civitanova Marche e la farmacia dei Velini di Macerata”. Così il Presidente dei Farmacisti di Macerata Luciano Diomedi in merito all’ennesima rapina in farmacia in meno di un mese nel territorio maceratese.

Episodi che evidenziano lo stato di criticità della professione e la vulnerabilità del presidio sanitario, secondo Diomedi: "È certo che siamo uno dei tanti settori esposti, per una serie di fattori che sono insiti nel nostro presidio. La farmacia come primo presidio sanitario sul territorio deve essere aperta a tutti e non è pensabile attuare sistemi di controllo all’accesso sul modello di quelli attuati nelle banche o nelle gioiellerie, per fare un esempio. Questo ci porta a una maggiore vulnerabilità, in considerazione anche di una crisi economica che comprime il paese e del fatto che si sta riducendo il personale in farmacia, anche per un trend negativo della stesso comparto".

"Una situazione difficile che abbiamo evidenziato, grazie alla sensibilità dell’Ordine dei Medici di Macerata - prosegue Diomedi -, in un convegno lo scorso mese sulla violenza sugli operatori sanitari. La collaborazione con le forze dell’Ordine non è mai mancata grazie al loro impegno e abnegazione. Esiste da sempre una stretta collaborazione con la divisa che forse in questo momento dobbiamo ancor più rinsaldare, grazie alla regia della Prefettura, per migliorare la sicurezza di questi luoghi di lavoro. Aumentando, per esempio, la sorveglianza degli stessi farmacisti e, di conseguenza, le segnalazioni a polizia e carabinieri di fatti e comportamenti anomali. Occorre poi generalizzare il ricorso ai sistemi di videosorveglianza, perché permettere l’identificazione e la cattura di un solo rapinatore significa prevenire molte rapine, dal momento che spesso si tratta di rapinatori seriali".

Bisognerebbe investire anche sulla preparazione del personale di fronte a situazione di rischio: "Penso, ad esempio, a dei corsi di formazione sulla gestione del panico. Proprio grazie alla stretta collaborazione con le  forze dell’ordine dovremmo promuovere iniziative di formazione per i farmacisti sulla prevenzione delle rapine, in collaborazione con il sindacato dei titolari. Certo si può fare sempre di più e su un tema come questo occorre unire le forze e mettere a punto iniziative comuni che raggiungano il maggior numero possibile di colleghi, anche avvalendosi di esperti".

"Quanto ai cittadini e ai colleghi il messaggio più importante da trasmettere è: se si è coinvolti in una rapina in farmacia (così come in qualunque altro esercizio pubblico) occorre mantenere la calma e non tentare reazioni che, per quanto coraggiose, rischiano di mettere in pericolo le persone presenti, che spesso sono anziani, bambini e donne in gravidanza, è inutile rischiare conseguenze drammatiche per poche centinaia di euro" conclude il presidente Diomedi.

 

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