Parrucchieri ed estetisti, dalla Prefettura di Ancona il dietrofront: "No agli spostamenti in altro comune"
"In relazione ai numerosi quesiti pervenuti sulla possibilità di spostarsi in altro comune per fruire di servizi alla persona (parrucchieri o estetiste ndr), questa Prefettura chiarisce che tali spostamenti non sono previsti dal vigente dettato normativo, inteso alla salvaguardia del bene primario della salute". È quanto evidenziato da una nota della Prefettura di Ancona nella mattinata odierna, che va ad impugnare l'interpretazione del dirigente della Regione Marche Pietro Talarico, che aveva acconsentito - in una nota inviata ai Comuni - a tali spostamenti, nel caso in cui avvenissero in comuni limitrofi a quelli di residenza (leggi qui).
Nelle motivazioni alla decisione si spiega come "non risulta contemplato tra i motivi giustificativi dello spostamento in altro comune, l'aspetto fiduciario che può caratterizzare il rapporto tra cliente e fornitore dei servizi alla persona".
"Quanto sopra è stato anche rappresentato dal Prefetto alla Regione Marche, che con una nota in data 18 novembre scorso a firma del Presidente, ha condiviso tale interpretazione. Pertanto, eventuali spostamenti di cittadini al di fuori del territorio del comune di residenza o domicilio per recarsi in altro comune per fruire di servizi alla persona non sono consentiti e potrebbero essere passibili di sanzioni".
Anche la Prefettura di Macerata ha affrontato la questione giovedì 19 novembre, nel corso di un incontro del Comitato Sicurezza e Ordine Pubblico, il quale si è espresso affermando di non condividere l’interpretazione data dalla Regione Marche al Dpcm in tale ambito, non rappresentando la fattispecie uno stato di necessità e invitando gli organi di Polizia a fare controlli per assicurare l'esatto rispetto della norma.
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