Marche arancioni, andare da parrucchieri ed estetiste in altro comune: si può o non si può?
++ AGGIORNAMENTO ++
ARRIVA L'ALT DALLA QUESTURA DI ANCONA: NO AGLI SPOSTAMENTI IN ALTRO COMUNE
Dalla Giunta Regionale delle Marche è arrivato un contributo interpretativo utile a chiarire alcuni aspetti, a seguito dell'entrata in vigore degli ultimi dpcm del mese di novembre, e dell'inserimento delle Marche nelle "zona arancione".
Su richiesta di alcune amministrazioni comunali e di alcune associazioni di categoria, il dirigente della Regione Marche Pietro Talarico - attraverso una nota - ha sciolto i dubbi riguardanti la possibilità di spostarsi da un comune diverso da quello di residenza per usufruire di servizi alla persona, come parrucchieri o centri estetici.
Prima di arrivare al responso dato dalla Regione Marche, è bene ricordate come, già il Consiglio dei Ministri, abbia specificato che "fare la spesa rientra sempre fra le cause giustificative degli spostamenti. Laddove quindi il proprio Comune non disponga di punti vendita o nel caso in cui un Comune contiguo al proprio presenti una disponibilità, anche in termini di maggiore convenienza economica, di punti vendita necessari alle proprie esigenze, lo spostamento è consentito, entro tali limiti, che dovranno essere autocertificati”.
Alla luce di questa disposizione, rimaneva il dubbio della possibilità di inserire nel concetto di “situazione di necessità” lo spostamento nel comune limitrofo per usufruire di servizi alla persona come parrucchieri e centri estetici.
La Giunta Regionale delle Marche ritiene che, nel rispetto dei protocolli di sicurezza, fatto salvo interpretazioni diverse da parte della Presidenza del consiglio dei Ministri, sia possibile lo spostamento presso un esercizio ubicato in un comune limitrofo per l’attività di servizi alla persona (parrucchiere ed estetista).
Contestualmente, è stato anche precisato il quesito riguardante l'apertura di ristoranti che svolgono attività di mensa o catering continuativo su base contrattuale, nonostante l'inserimento della Regione Marche nelle zona arancione. Un tema importante soprattutto per l'attività continuativa delle imprese edili che lavorano nelle zone del sisma del 2016.
Stando a quanto comunicato dal dirigente della Regione Marche Pietro Talarico: "È possibile che il ristorante possa svolgere l’attività di mensa, nel rispetto delle disposizioni di legge, a condizione che il ristoratore abbia sottoscritto un contratto di somministrazione continuativo pasti con un'azienda che si trovi in loco per svolgere attività lavorativa. Il contratto di somministrazione deve stabilire giorni, orari, termine e modalità. L’attività di somministrazione dei pasti deve avvenire nel rispetto dei protocolli di sicurezza approvati dalla regione Marche".
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