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Macerata, discarica di Cingoli quasi piena. Cosmari: "Dovremo portare i rifiuti fuori provincia"

Macerata, discarica di Cingoli quasi piena. Cosmari: "Dovremo portare i rifiuti fuori provincia"

Il consiglio di amministrazione della Cosmari ha delineato i prossimi punti programmatici in materia di gestione rifiuti e i risultati conseguiti nel 2022 per quanto riguarda la raccolta differenziata. La provincia di Macerata perde un punto percentuale rispetto al 2021, pur rimanendo fra le più virtuose d’Italia (73,83% nel 2022, 74,66% nel 2021 e 74,96% nel 2020). A partire dal prossimo settembre la discarica di Cingoli arriverà a esaurimento disponibilità e, in mancanza di altre soluzioni, i rifiuti verranno portati fuori provincia fino alla costruzione di una nuova discarica (circa tre anni). 

Presenti alla conferenza odierna, tutti i membri del cdA: Elena Sacchi, Silvia Sbriccoli ed Emanuele Pierantoni, oltre al presidente facente funzione Giuseppe Giampaoli e alla direttrice generale Brigitte Pellei, assunta ufficialmente a partire dallo scorso 1° febbraio. 

“La battuta d’arresto per la raccolta differenziata è stata determinata dalla pandemia – spiega Giampaoli – Dal canto nostro è importante continuare ad investire nella struttura, l’unica nelle Marche ed essere autosufficienti. Il futuro riserva tante sfide, come la revisione dell’impiantistica per cui abbiamo già reperito alcuni fondi dal Pnrr. Continua la collaborazione con i Comuni: Fiastra dal 6 marzo avvierà il servizio di raccolta porta a porta; Civitanova sarà la prima città a usufruire del ritiro di pannolini, pannoloni e assorbenti negli appositi sacchetti rossi (con la conseguente rimozione dei cassonetti gialli nelle aree di abbandono ndr)”. 

Per quanto riguarda i nuovi impianti per la differenziata, aumentano gli investimenti e i progetti di sviluppo. “Si tratta esclusivamente di percorsi a medio-lungo termine – specifica Pellei – che puntano a mantenere l’autonomia provinciale nella gestione dei rifiuti con un occhio verso un futuro sostenibile”. Ad ora, sono quasi ultimati i lavori per l’impianto antincendio nella sezione raccolta differenziata multimateriale, ricostruito interamente a seguito dell’incendio del 2015 per un valore di circa 6 milioni e mezzo di euro. 

Approvato il finanziamento tramite Pnrr dell’impianto di recupero di pannolini, pannoloni e assorbenti, unico nelle Marche e dal costo di oltre 10 milioni di euro. Ancora fase di stallo, invece, l’approvazione del finanziamento per l’impianto di digestione anaerobica e per i Green Point. “Rimane centrale la comunicazione con l’utente, che deve conoscere l’importanza della raccolta differenziata e partecipare attivamente al conseguimento dell’obiettivo comune – aggiunge la direttrice generale – L’intervento degli ispettori ambientali (dipendenti COSMARI a supporto della polizia locale per sensibilizzazione e formazione della cittadinanza ndr) può essere un valore aggiunto e molti comuni stanno attivando questo servizio, parallelamente a quello di igiene urbana". 

“In merito alla revisione del piano energetico ambientale regionale – continua Giampaoli – non posso che auspicare una sua intera revisione, date le molte carenze. Saremmo pronti a gestire un nuovo termovalorizzatore, un nuovo impianto simile a quello di Torino che è fra i più all’avanguardia d’Europa. Nei prossimi anni sarà sempre più pressante la crisi dei volumi delle discariche e mi auguro che il piano venga rivisto tenendo conto della bassa popolazione della regione: 5 impianti in 5 province per 1 milione e 400mila abitanti sono un’assurdità”.

“Riguardo alla nuova discarica ci siamo messi a disposizione del presidente provinciale Sandro Parcaroli, in attesa di una serie di incontri sul tema – aggiunge - Abbiamo reso pubblici i nostri fabbisogni attuali e ci siamo caricati l’onere di raccogliere informazioni anche per altri siti. A Cingoli resta una disponibilità di circa 30mila tonnellate e non abbiamo esattamente la cognizione di dove metteremo i rifiuti. Che saremo costretti a portarli fuori provincia è una certezza, ma arrivare fino a Pesaro significherebbe soldi sprecati e impatto ambientale negativo. Ci porremo come soggetto facilitatore nell’assemblea dell’Ata, prevista per il 15 marzo, a cui parteciperanno tutti i sindaci”.

Nel 2022 sono stati raccolti in totale 160.848.803 kg di rifiuti di cui 118.758.702 kg differenziati e 42.090.101 di indifferenziati. Nello specifico sono stati avviati al riciclo, dopo essere stati trattati negli impianti consortili del Cosmari, evitando che finissero in discarica ma trasformati in “materia prima seconda” 12.729.799 kg di carta, 7.605.630 kg di cartone, 847.010 kg indumenti usati, 729.580 kg di inerti, 7.642.703 kg di ingombranti, 7.032.350 kg di legnosi, 29.160 kg di medicinali, 1.226.896 kg di metalli, 12.150.380 kg di multimateriale, 170.465 kg di oli vegetali esausti, 40.950.800 kg di organico, 128.890 kg di plastica, 1.719.481 kg di RAEE, 11.683 kg di scarti informatici, 5.045.040 kg di spazzatura, 8.169.490 kg di verde, 12.344.610 kg di vetro.

Queste le percentuali raggiunte dai Comuni nel 2022: Appignano 81,12%, Camporonto di Fiastrone 80,18%, Montecassiano 79,66%, San Ginesio 79,53%, Belforte del Chienti 79,53%, Urbisaglia 79,31%, Pollenza 78,70%, Monte San Giusto 78,54%, Montelupone 78,41%, Serrapetrona 78,17%, Corridonia 77,62%, San Severino Marche 77,56%, Petriolo 77,32%, Apiro 77,02%, Recanati 76,96%, Loreto 76,59%, Treia 75,82%, Matelica 75,76%, Castelraimondo 75,62%, Caldarola 75,31%, Montefano 75,23%, Esanatoglia 75,04%, Loro Piceno 74,96%, Cingoli 74,68%, Monte San Martino 74,55%, Macerata 74,46%, Gualdo 74,42%, Pioraco 74,04%, Mogliano 73,73%, Ripe San Ginesio 73,33%, Sarnano 73,12%, Potenza Picena 72,98%,Morrovalle 72,85%, Montecosaro 72,39%, Tolentino 71,96%, Civitanova Marche 71,25%, PennaSan  Giovanni 71,21%, Gagliole 69,49%, Fiuminata 69,09%, Camerino 69,03%, Muccia 68,83%,  Sant’Angelo in Pontano 68,79%, Porto Recanati 68,53%, Colmurano 67,05%, Valfornace 66,76%, Serravalle 65,51%, Montecavallo 64,36%, Sefro 61,53%, Visso 57,02%, Pievetorina 56,66%, Ussita 55,89%.

Queste le percentuali dei Comuni che non hanno avviato il servizio di raccolta domiciliare “Porta a Porta”: Cessapalombo 50,12%, Fiastra 46,40%, Castelsantangelo sul Nera 43,36%, Bolognola  32,51%, Poggio San Vicino 30,58%.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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