Sale il conto dei danni nelle campagne delle zone terremotate con altre due stalle crollate, con gli animali esposti ai rischi del ritorno del freddo e dei predatori.
Lo dice la Coldiretti di Macerata. Nell'area epicentro del sisma ci sono oltre 900 aziende agricole, attive soprattutto nell'allevamento di mucche e pecore al pascolo, con la produzione di carne e formaggio. Il terremoto ha fatto venir giù stalle e fabbricati rurali e lesionato caseifici, strutture aziendali e agriturismi, che peraltro devono far fronte a disdette e cancellazioni da parte degli ospiti.
Oltre all'emergenza abitativa, con gli agricoltori e gli allevatori che non possono lasciare le loro aziende per l'impossibilità di abbandonare gli animali, si aggrava il problema dei ricoveri per il bestiame, tanto più in vista dell'arrivo delle temperature più rigide, oltre all'annoso problema dei lupi. Ma c'è anche la necessità di evitare che il latte vada buttato, con i laboratori di trasformazione lesionati (ANSA).
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