Civitanova, l'aperitivo ai tempi del coprifuoco: "Noi giovani abbandonati durante il lockdown" (FOTO)
Civitanova riprende vita. Un ritorno alla normalità e ad immagini di pre-Covid possibile grazie al buon avanzamento dello stato della campagna di vaccinazione, che anche nella Regione Marche procede con regolarità.
Abbiamo intervistato alcuni avventori dei bar e degli chalet per sapere come hanno vissuto la quarantena e come va la ripartenza.
Da Panza alcuni gruppi di giovani stanno facendo aperitivo nei tavoli esterni.
Flavio e Antonio sono di Civitanova: "L'anno scorso c'erano più locali chiusi, quest'anno hanno riaperto di più ma con il coprifuoco. Durante la quarantena non abbiamo sofferto di solitudine, apprezzando il tempo passato con la famiglia, mentre con gli amici ci sentivamo via Internet. Abbiamo sempre rispettato le norme ma siamo contenti che tutto questo stia finendo. Per il futuro siamo fiduciosi, i nostri genitori si stanno già vaccinando."
Federica, Francesca e Sofia fanno l'università: "L'anno scorso abbiamo vissuto più serenamente la quarantena, quest'anno un dramma. L'anno scorso era una cosa nuova, quest'anno si è sprofondati nella depressione, forse anche perchè abbiamo appena iniziato l'universita, seguita da casa. All'inizio eravamo più attive, ci siamo dedicate alla corsa e alla cucina, poi sono passate le motivazoni, durante la seconda quarantena in cameretta e basta. Il coprifuoco secondo noi non ha molto senso, visto che non ha portato miglioramenti e la gente senza poter uscire si è trovata nelle case a dormire insieme. Ho paura a sperare per il futuro e poi anche se le cose riprenderanno ormai siamo tutti segnati da quello che è successo, comunque ci portiamo un bel carico di emozioni e traumi. Presto ricominceremo al nostro normale ritmo".
Al Madeira ci sono Martina, Silvia e Mariasole a bersi un coktail: "è stato un periodo complicato sopratutto la seconda chiusura, la prima l'abbiamo vissuta abbastanza bene. Forse per il periodo prolungato. Le persone hanno imparato a stare da sole, è importante riprendere la dimensione con sè stessi ma le mancanze erano tante. La categoria dei giovani è stata abbandonata".
"Da ex studentessa universitaria laureata l'altro ieri - ci dice una di loro - noto come si sia parlato tanto di scuola ma non di università, sembra che il fatto che siamo giovani adulti ci abbia allontanati dagli schemi. Non c'è stata la giusta sensibilità del governo per entrare nei nostri panni, anche dal punto di vista delle limitazioni, il rapporto con l'altro che in questa età è importantissimo".
"Siamo contente di riprendere la normalità, un po' di paura c'è ma non tale da non riprendere la vita, siamo stati troppo soli adesso ci sarà bisogno di stare un po' con gli altri". concludono.
Alla Romana, storico bar del corso, si gode momenti di leggerezza Chiara con la sua amica: "Abbiamo riflettuto molto tra di noi sugli effetti che la quarantena ha avuto. Ho 25 anni ed ero una fuori sede, vivevo la mia vita libera, tornare nella mia cameretta con i miei genitori è stato un cambiamento troppo grande. Non ha facilitato i giovani nel loro modo di esprimersi, il che ha causato una sofferenza interiore difficile da spiegare e per gli adulti da capire. Spero che riusciremo ad avere la forza per trovare qualcosa che ci stimoli ad andare avanti. Mi sono laureata una settimana fa. Durante la quarantena sono stata concentrata tutto il tempo sugli esami e la tesi. Non era possibile chiamare un'amica per uscire a prendere un caffè nei momenti di sconforto e non è stato facile completare gli studi in questa situazione".
"Come tutti credo, non sono stata una grande fan del coprifuoco - aggiunge -. Mi sono chiesta: che senso ha se alle 18.00 trovi tutti in giro? Ma se non ci fosse stato il limite alle dieci, sarebbe stato affollato anche a quell'ora! Spero che lo tolgano definitivamente dati i contagi in discesa, si può tirare un respiro di sollievo. Allentiamo le misure ma speriamo che le cose vadano bene veramente, riprendendo lo slogan. Con la campagna di vaccinazione potremo stare più sicuri tutti quanti".
(Foto di Lucia Montecchiari)
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