Civitanova, lo chalet Galliano a corto di personale: "Reddito di Cittadinanza tra le cause"
Nuove segnalazioni e lamentele per la mancanza di personale stagionale in ambito ristorativo. Questo è il caso riportato da Gian Paolo Lambertucci, gestore del ristorante-bar dello Chalet Galliano presso il lungomare nord di Civitanova. “Abbiamo dovuto ridurre il menù e rinunciare a diverse portate per riuscire ad accontentare la clientela. Manca personale e non ci sono curricula all’orizzonte", dichiara Lambertucci.
“A nulla è servito pubblicare annunci di lavoro o contattare le varie agenzie: il personale continua a scarseggiare e ci troviamo alle porte dell’estate con un effettivo praticamente dimezzato rispetto allo scorso anno. Siamo passati da 17 ad appena 10 dipendenti: mancano almeno un paio di figure per reparto. Siamo talmente pochi da essere anche costretti a tenere il ristorante chiuso il lunedì, in modo da garantire a tutti una giornata di riposo. In 11 anni di gestione non mi era mai successa una cosa del genere”, continua.
Quali crede che siano i motivi di questa improvvisa carenza? “Non c’è più la stessa voglia di lavorare a mio parere. Per molti il problema è lo stipendio, ma noi offriamo un regolare contratto stagionale con una paga più che dignitosa, trattiamo bene i ragazzi. Non è nemmeno una questione di preparazione: noi siamo disposti ad insegnare il lavoro anche a chi non lo ha mai fatto e ha voglia di imparare, ma neanche studenti o disoccupati ci hanno contatto per fare la stagione”.
“Personalmente credo che il Reddito di Cittadinanza sia una delle motivazioni principali dietro questa situazione – prosegue Lambertucci - Chi abita con la famiglia e non ha grosse spese da affrontare, preferisce ovviamente percepire quella piccola somma mensile senza lavorare e godersi il tempo libero. Se l’aiuto fosse stato dato a noi aziende avremmo potuto assumere di più e con stipendi migliori, ma si è deciso di favorire i disoccupati”.
Principalmente cerca personale giovane? Che tipo di contratto offre? “Credo che vada anche tenuto conto della questione generazionale: i giovani d’oggi hanno un po’ perso l’abitudine al lavoro estivo e rimangono spesso a carico delle famiglie per parecchio tempo, anziché cercare di fare la stagione. Noi offriamo a tutti regolari contratti stagionali, validi fino a settembre. Non chiediamo neanche il doppio turno e il servizio è limitato al pranzo o alla cena. Da contratto collettivo di lavoro, in base alle ore e al livello del dipendente, lo stipendio varia dai 1200 ai 1500 euro al mese”.
Quale crede potrebbe essere una possibile soluzione al problema? “Questo è sicuramente un lavoro pesante, ma se venissero persone con la voglia di fare e di apprendere saremmo pronti ad accoglierle con noi. Siamo più che disposti a trasmettere questo mestiere, ma per fare ciò credo che andrebbe almeno migliorato il rapporto fra la scuola e il mondo del lavoro: abbiamo contattato più volte gli istituti alberghieri, ma molti studenti si erano già organizzati in autonomia e non ci hanno offerto altri nominativi".
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