A Visso il tempo sembra essersi fermato allo scorso ottobre quando il sisma ho sconvolto la vita dell'intera comunità. Gli allevatori e chi è rimasto, dopo aver superato le intemperie dell'inverno e le problematiche legate alle nevicate eccezionali , si trovano a dover combattere con le temperature record di questi giorni che rendono la loro già precaria situazione davvero invivibile.
"Qua non è cambiato nulla - ci racconta l'allevatore Mario Troiani - e dal sisma siamo ancora così, sistemati in una trentina di roulotte che, tra l'altro, abbiamo dovuto spostare ai margini del campo sportivo, dove c'erano gli spalti, perché il campo è stato destinato alle casette. Quelle che sono arrivate almeno perché a noi sarebbero dovute arrivare a Natale scorso ma non ne abbiamo ancora notizia. Io spero che almeno le avremo per il prossimo di Natale".
Una condizione di disagio aggravata dalle alte temperature, insopportabili se si vive in roulotte.
"Il caldo si fa sentire - continua Mario - come per tutti ma in roulotte l'effetto è sempre quello che si ha quando si entra in una macchina lasciata parcheggiata al sole. Ci siamo attrezzati con ventilatori e teli ma senza risolvere davvero la situazione".
Chi sembrerebbe stare bene sono invece gli animali. "Dopo l'inverno terribile - conclude l'allevatore - gli animali ora possono pascolare a 1200 metri e stanno molto meglio di noi. Ma bisogna già pensare al prossimo d'inverno. Io avevo una piccola stalla che è caduta ma a me è stato concesso, dati i danni, solo metà modulo per un ammontare di 17mila euro: una cifra con la quale non riesco a coprire le spese dei lavori che, tra l'altro, andrebbero presentate entro il 19 agosto per non perdere del tutto i soldi".
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma del Comitato Macerata ai Maceratesi
I fiumi di denaro elargiti dalle istituzioni a cooperative e strutture alberghiere, le inchieste giudiziarie in corso, nonché i recenti, rivelatori dati del Viminale secondo cui la maggioranza dei richiedenti asilo non arriva a ottenere lo status di rifugiato stanno rivelando che l’accoglienza non può certamente più essere intesa come un’opera caritatevole, ma come un conclamato business che in molti casi sembrerebbe lucrare sulla pelle dei migranti.
Il comitato Macerata ai Maceratesi ha quindi deciso di dare voce ai cittadini stanchi di vedere i proprio soldi utilizzati per gonfiare le tasche delle cooperative e di alcuni albergatori senza scrupoli, dando vita a un osservatorio sul business accoglienza nel capoluogo, volto a raccogliere documentazioni, materiale informativo, testimonianze dirette e indirette sulle problematiche connesse al fenomeno.
In particolare chiediamo ai cittadini di segnalarci l’eventuale arrivo di finti profughi nei quartieri del Comune e di indicarci quali sono le strutture destinate all’accoglienza, al fine di ottenere un eventuale supporto militante da parte della nostra associazione e manifestare immediatamente in piazza il dissenso verso le politiche migratorie. Ci rivolgiamo a tutti i cittadini italiani “vivi” e di buona volontà in maniera assolutamente trasversale, senza divisioni o distinzioni date dalle tessere di partito o dal conto in banca. L’osservatorio sarà attivo presso la nostra sede, sita in via Don Minzoni 19, tutti i martedì alle ore 21,30.
“In quanto portavoce del M5S residente nella regione Marche ho chiesto con forza al mio gruppo parlamentare e al suo attuale presidente Simone Valente che alla riapertura del Parlamento venga presentata in ufficio di Presidenza una richiesta di informativa da parte del governo Gentiloni per sapere quale sia la situazione nelle zone del Centro Italia a un anno dal sisma che ha sconvolto quei territori . Ci sembra assolutamente doveroso che l’esecutivo fornisca un rapporto dettagliato della situazione in modo tale da avere nero su bianco un quadro ampio ed esaustivo".
Così Patrizia Terzoni, portavoce del MoVimento 5 Stelle alla Camera.
"Che ritardi e lentezze abbiano caratterizzato questo arco di tempo è, ahinoi, fin troppo evidente: ciò che non è mancato sono state le promesse non rispettate. Per il resto, siamo ancora con le macerie ovunque, tanti edifici da abbattere, strade chiuse, casette che arrivano alla spicciolata, allevatori e commercianti che faticano a ripartire (quando non sono tutto impossibilitati). A settembre vogliamo che gli italiani e, in particolare, i cittadini delle zone colpite dal sisma conoscano l’esatta misura di quello che è stato fatto e, dunque, anche di ciò che non è stato fatto. Questo anche allo scopo di valutare eventuali responsabilità dal momento che non ce la si può sempre cavare attribuendo le colpe a una generica entità astratta come la burocrazia”.
Attivissimo anche nel periodo estivo lo staff della Biblioteca Comunale di Potenza Picena. Dopo il successo delle letture in spiaggia organizzato in collaborazione con l’Amadown, l’associazione marchigiana persone con sindrome di Down, gli infaticabili Laura Carota e Roberto Marconi si sono attivati con un’iniziativa a favore dei territori colpiti dal terremoto. Tramite un accordo con il Comune di Gagliole, la Biblioteca Comunale di Potenza Picena ha donato circa 300 libri per la realizzazione di un punto pubblico di lettura. Alla raccolta hanno partecipato anche cittadini potentini sensibilizzati all’iniziativa. Piena soddisfazione è stata espressa dal Sindaco di Gagliole Mauro Riccioni con il quale si sono gettate le basi per una futura collaborazione per corsi e laboratori di lettura da avviare nel periodo invernale. La Biblioteca Comunale si è, inoltre, resa disponibile a proseguire questo tipo di iniziative con i Comuni terremotati che ne faranno richiesta. Da sottolineare che il progetto, oltre ad avere una importante valenza di solidarietà, è a costo zero.
Sono 534 le Soluzioni abitative d'emergenza (Sae) consegnate ad oggi agli italiani delle quattro regioni del centro Italia colpite dai terremoti del 2016: 101 a Norcia, 302 ad Amatrice, 104 ad Accumuli, 26 ad Arquata e una a Calcara di Torricella, in provincia di Teramo. Il dato aggiornato è stato fornito dal Dipartimento della Protezione Civile secondo il quale ad oggi sono 3.827 le casette ordinate per i 51 Comuni che ne hanno fatto richiesta.
I lavori per la realizzazione delle strutture che dovranno ospitare i terremotati fino a ricostruzione concluse sono stati completati in 30 aree. In altre 92, delle altre 151 ritenute idonee e consegnate ai consorzi per le opere di urbanizzazione, sono invece in corso i lavori. In particolare, l'Abruzzo ha ordinato 218 casette da installare in 13 Comuni, il Lazio ne ha ordinate 777 per i sei comuni più colpiti e l'Umbria 933, per tre Comuni. Più della metà delle casette, 1.899, sono state ordinate dalle Marche per i 29 comuni che ne hanno fatto richiesta. (Ansa)
420 metri quadrati per la nuova sede di otto attività commerciali del Comune di Fiastra localizzate a seguito del sisma in un piccolo parco commerciale realizzato alle porte del paese. Il costo dell’operazione, che porta a termine il trasferimento delle attività commerciali nel Comune, è stato finanziato dalla Regione Marche con 277mila euro per sette esercizi, mentre una donazione ha permesso già da qualche mese il trasferimento ad un’ulteriore attività.
Il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e l’assessore alla Protezione civile Angelo Sciapichetti, hanno preso parte questa mattina alla cerimonia di inaugurazione della nuova sede. Erano presenti all’evento il sindaco di Fiastra, Claudio Castelletti, il presidente della Provincia di Macerata, Antonio Pettinari, rappresentanti delle forze dell’ordine, cittadini.
“C’è stata grande devastazione – ha detto Ceriscioli – nell’opinione pubblica non c’è la piena percezione della sua portata, la più grande catastrofe che ha colpito i nostri territori dal dopo guerra. Il rischio più grande era la dispersione delle comunità, qui a Fiastra oggi è un bel giorno perché si dimostra che tra infinite difficoltà è possibile ricostruire una vita sociale. La realizzazione nel centro di Fiastra di questo piccolo parco commerciale naturale racconta la voglia di ripartire e di far sapere che i nostri borghi seppur feriti tornano a vivere e sono pronti ad accogliere, come hanno sempre fatto, turisti e visitatori. Attività commerciali, casette, Sae, sono soluzioni provvisorie nella prospettiva di una ricostruzione difficile, ma che portiamo avanti passo dopo passo con determinazione. La speranza si costruisce e oggi abbiamo messo un mattone importante”.
“Abbiamo voluto fortemente questo piccolo centro commerciale diffuso – ha detto Castelletti – perché attorno agli esercizi commerciali riprende la quotidianità di gente che si incontra. Non è stato semplice, per trovare l’area adatta abbiamo dovuto sacrificare i giardini pubblici, ma senza una piazza la comunità di Fiastra non sarebbe stata la stessa. Un ringraziamento va a tutti quelli che si sono spesi per questo risultato, alle forze dell’ordine, ai tecnici, al presidente Ceriscioli e ai funzionari regionali, tra cui una menzione speciale va a Pietro Talarico”. “Oggi mettiamo un tassello per la speranza – ha detto Pettinari – nell’ottica della solidarietà e della coesione. Anche le comunità più piccole meritano la massima attenzione. C’è ancora molto da fare, ma insieme al territorio le istituzioni sostengono le comunità locali, a partire da quelle più colpite e più periferiche”.
In particolare le attività accolte nelle nuove sedi sono due ristoranti, un alimentari-macelleria, un bar, due studi tecnici, un’attività artigianale di confezioni, una lavanderia, per un totale di 420 metri quadrati. La delocalizzazione ha comportato oneri di urbanizzazione per complessivi 89mila euro, mentre il costo dei moduli è stato di 188mila euro. Nell’area attrezzata ci sono anche altri servizi, come le poste, una farmacia e una banca.(f.b.)
Un modo celere ed efficace per comunicare con urgenza con la cittadinanza grazie ad Alert System. L'Amministrazione Comunale di Recanati ha deciso infatti di adottare un servizio di allerta telefonica, da utilizzare principalmente in caso di emergenza. Si tratta, nello specifico, di un sistema automatizzato di informazione della popolazione in caso di eventi di particolare pericolosità o di informative volte a ridurre i disagi dei cittadini quali variazioni alla circolazione stradale, chiusura delle scuole, interruzione temporanea delle forniture di acqua, energia elettrica e gas.
Il sistema di allerta telefonica, denominato "Alert System", prevede infatti la registrazione di un messaggio vocale da parte del Sindaco o chi per lui, che sarà inoltrato in automatico attraverso un'interfaccia web a tutti i numeri fissi del Comune di Recanati e ai numeri cellulari dei cittadini che ne faranno richiesta attraverso un apposito form disponibile sul sito internet del Comune di Recanati all'indirizzo http://www.comune.recanati.mc.it/index.php/territorio/alert-system
Per ulteriori chiarimenti è possibile contattare l'Ufficio relazioni con il pubblico situato sotto il loggiato comunale in piazza Giacomo Leopardi al numero di telefono 071 75 87 303. Il servizio è gestito da Task SRL e comprende chiamate telefoniche illimitate sia a numeri fissi che a numeri cellulari. Il messaggio sarà inviato a tutti gli intestatari di un telefono fisso presente sugli elenchi pubblici e ai possessori di telefoni fissi e mobili che si iscrivono al servizio. Le telefonate saranno effettuate dal Sindaco o delegati dell'Amministrazione Comunale. Le telefonate sono preregistrate e non è dunque possibile rispondere alla voce (registrata o “sintetica”) ma in caso di necessità è possibile riascoltareil messaggio.
"In questo ultimo periodo la macchina comunale operativa ha dovuto affrontare varie emergenze come il terremoto, rischio idraulico ed ora il gran caldo. Mi sono reso conto in queste situazioni di quanto è importante informare immediatamente i cittadini, fornendo aggiornamenti, consigli e recapiti utili - commenta il Sindaco Francesco Fiordomo -. Abbiamo implementato a questo proposito l'utilizzo dei social network e l'aggiornamento costante dei sito internet istituzionale, ma dobbiamo pensare che non tutti hanno a disposizione un computer e una connessione internet. Quello degli avvisi telefonici mi è sembrato un valido sistema alternativo che ci possa consentire di raggiungere telefonicamente in pochi minuti la quasi totalità degli abitanti del territorio comunale. Spero che questo nuovo modo di comunicare sarà apprezzato dai cittadini di Recanati."
Visto il perdurare della situazione meteo caratterizzata in questa stagione da alte temperature ed assenza di importanti precipitazioni meteorologiche che hanno fatto registrare una diminuzione delle disponibilità di acqua dalle varie fonti di approvvigionamento, considerato che la carenza idrica durante la stagione estiva dipende anche dall'elevato consumo, a volte indiscriminato ed improprio, da parte degli utenti che con un eccessivo e continuo prelievo di acqua per uso irriguo non ne consentono l'accumulo nei serbatoi principali, tanto da garantire il rifornimento a diverse zone della città, il Sindaco di Tolentino presa in considerazione, l'urgente necessità di provvedere al ripristino di un corretto uso dell'acqua potabile al fine di impedirne l'utilizzo per innaffiare orti, giardini e aiuole pubbliche e private, in considerazione delle elevate temperature registrate in questi giorni, onde garantire un costante approvvigionamento idrico per uso igienico-sanitario e domestico alla popolazione ha emesso una ordinanza con la quale, in via cautelativa, con decorrenza immediata e fino a nuova disposizione, si stabilisce il divieto di utilizzare acqua potabile per usi diversi da quelli igienico-sanitari e domestici.
Pertanto vige il divieto di utilizzare acqua, anche nelle ore notturne, per innaffiamento di orti, prati e giardini pubblici e privati nonché per il lavaggio di autoveicoli ed ogni altro uso diverso da quello igienico-sanitario e domestico.
Al Comando di Polizia Locale ed alle altre Forze dell'Ordine è demandato il controllo per il rispetto dell’Ordinanza con l'applicazione della relativa sanzione prevista della normativa vigente in materia.
Come accaduto esattamente sette giorni fa (qui), in occasione della serata del giovedì dello Shada, anche ieri sera è comparsa la bancarella gestita da campani con magliette, cappellini e gadget. A differenza della settimana scorsa però, verso la mezzanotte è passata una pattuglia di vigili urbani a controllare e dopo qualche minuto occorso per spiegare che, anche se muniti di regolare licenza, non potevano piazzarsi sopra il marciapiede (occupandone tra l'altro buona parte), i vigili se ne sono andati intimando di spostare il trabiccolo, con la promessa di ripassare di lì a poco a verificare. I tre giovanotti hanno diligentemente obbedito e dato che la bancarella aveva le rotelle, l'hanno spostata nel parcheggio di fronte.
Nel frattempo, la nutrita schiera di extracomunitari che aveva piazzato la propria merce nei pressi dello stabilimento Gigetta, vedendo in lontananza i lampeggianti della municipale, hanno iniziato lentamente a raccogliere scarpe da tennis e borse griffate riponendole dietro al muretto. La cosa bella è che una signora che stava comprando delle scarpe al proprio figliolo, come se niente fosse, ha scavalcato il muretto in questione e, al riparo da una palma, ha voluto concludere per forza l'affare.
Discorso abusivi a parte, nel giro di una mezz'ora ci è capitato di vedere due auto girare a fari spenti, una in pieno centro, in Viale Vittorio Veneto e l'altra, un po' più pericolosamente, girare la rotonda ed imboccare via Indipendenza con il rischio concreto che, a causa dei numerosi ciclisti che erano in strada, qualcuno nel sorpassarli potesse scontrarvisi frontalmente. A entrambe abbiamo fatto notare la cosa ed hanno subito provveduto ad accendere i fari.
Si inaugura domani, venerdì 4 agosto, l'aviosuperficie del bacino idroelettrico di Borgiano, meglio noto come lago di Caccamo.
L'iniziativa, volta a catturare un turismo nuovo e di nicchia come può essere quello degli amanti degli idrovolanti, è stata presentata ufficialmente nella sala consiliare del Comune di Camporotondo alla presenza del presidente dell'Unione Montana dei Monti Azzurri Giampiero Feliciotti; dei sindaci di Camporotondo, Serrapetrona, Belforte del Chienti e Caldarola Emanuele Tondi, Silvia Pinzi, Roberto Paoloni e Luca Giuseppetti; del presidente del distretto turistico Cesare Rossi; dell'ing. Emanuele Baroncini in rappresentanza di Enel.
Non c'è stato bisogno di svolgere lavori e il primo periodo di apertura servirà per verificare la messa a punto e capire l'eventuale necessità di misure di sicurezza.
"Si tratta di un'attività che darà modo a diverse persone di poter arrivare nelle nostre zone" ha detto Feliciotti "perchè oltre alle bellezze naturali il territorio deve saper offrire anche servizi. L'obiettivo è quello di entrare in un circuito internazionale in maniera programmata".
Entusiasta anche Cesare Rossi, per il quale "siamo al giro di boa. Riteniamo di poter cambiare il volto della Regione attraverso questo nuovo tipo di turismo".
Migliorano le condizioni delle acque delle foci del torrente Arzilla (Fano) e del Fosso Asola (Civitanova Marche-Potenza Picena), ma cinque punti sui 12 monitorati presentano ancora criticità.
Nelle spiagge mancano adeguati cartelli sulla balneazione e crescono i rifiuti, mentre è ancora insufficiente la depurazione, con 44 agglomerati urbani sotto procedura d'infrazione con l'Ue. E' questa la foto sullo stato delle acque delle Marche tracciata da Goletta Verde di Legambiente, che oggi si è fermata ad Ancona, 12ma tappa del suo tradizionale tour nelle spiagge italiane.
"Il nostro lavoro - ha spiegato la portavoce nazionale Katiuscia Eroe - non vuole sostituire quello dell'Arpam, struttura istituzionale della Regione Marche che sancisce la balneabilità delle acque, ma semplicemente portare un contributo sullo stato di salute di mari, fiumi, laghi e torrenti". (Ansa)
Procedono spediti, nel più ampio rispetto del cronoprogramma, i lavori di messa in sicurezza del ponte di Piediripa.
L'opera verrà infatti conclusa, salvo imprevisti, in 24 giorni rispetto ai 70 del contratto. Completata l'asfaltatura si procederà immediatamente con la posa in opera dei nuovi giunti. Si conferma, pertanto, in tempi record l'ultimazione dei lavori per l'11 di agosto prossimo.
Il lungo percorso di ricostruzione, sia materiale che di comunità, potrà dare un futuro ed una migliore prospettiva ai luoghi colpiti dal sisma solo se si costituirà, a tutti i livelli un laboratorio di partecipazione. Un forte coordinamento su una strategia condivisa che si prefiguri come un “Patto per lo Sviluppo”. A tale scopo CGIL CISL UIL hanno elaborato alcune proposte per contribuire a dare coerenza alle fasi dell’emergenza e della ricostruzione con quella del rilancio economico e sociale.
Individuare oggi un modello di sviluppo per le aree colpite dal sisma significa dare alla popolazione coinvolta, una prospettiva e una speranza di vedere migliorate le proprie condizioni economiche e sociali anche rispetto a quelle precedenti il terremoto.
Se un obiettivo largamente condiviso è quello di evitare che il fenomeno di spopolamento che era già in corso possa trasformarsi in definitivo abbandono, sarà decisivo che qualsiasi progetto di sviluppo metta al centro la persona. Ciò significa garantire alle comunità: lavoro e servizi essenziali.
Attraverso una ricostruzione economica e sociale oltre a quella materiale, che può costituire una prima importante opportunità di sviluppo e occupazione se realizzata in legalità e sicurezza. Come la ricostruzione materiale, anche quella economica e sociale dovrà avere come obiettivo non tanto quello di ripristinare in modo assoluto il preesistente ma piuttosto quello di generare una opportuna innovazione del sistema economico e produttivo e della rete territoriale dell’organizzazione dei servizi essenziali.
Lo sviluppo del sistema economico e produttivo deve partire dalla valorizzazione delle vocazioni territoriali e delle filiere esistenti: da quelle dell’agro-alimentare, della manifattura tipica del made in Italy, a quelle del turismo e della cultura.
In questa direzione, occorre rilanciare le imprese manifatturiere ed artigiane attraverso una loro innovazione legata ai temi dell’ambiente e valorizzazione del legame con il territorio di origine e delle competenze impiegate. E occorre, inoltre, collegare il patrimonio storico, artistico, culturale e architettonico ad una qualificazione ed integrazione dell'offerta turistica, che può rappresentare anche un’occasione importante per la promozione di prodotti tipici del territorio. In considerazione della particolare fragilità del territorio, le attività di manutenzione e di sistemazione idraulico forestale possono costituire oltre che strumento di prevenzione dal rischio idro-geologico (fortemente presente assieme a quello sismico), un volano economico e occupazionale, a partire dalla valorizzazione del bosco e della filiera del legno. Anche l’importante presenza di Parchi Naturali può costituire un potenziale importante se valorizzato, in un unico sistema dei Parchi Appenninici, attraverso attività economiche appropriate e compatibili con modelli di sviluppo sostenibile.
I servizi di welfare - quelli scolastici, socio-sanitari e della mobilità - costituiscono una condizione essenziale per prevenire l'abbandono del territorio e ricostruire le comunità. In una prospettiva di medio lungo termine, è necessario riflettere su come cogliere l'occasione della riattivazione di tutti i servizi di welfare come un momento di riprogettazione e innovazione: nuovi servizi, costruiti e offerti in una logica integrata di territorio capaci di esprimere standard di qualità competitivi e attrattivi, attraverso l'avvio di forme anche importanti di associazionismo comunale e di gestione associata di funzioni.
Per ognuno dei possibili campi d’intervento si rende necessaria una mappatura aggiornata delle condizioni territoriali, sociali ed economiche, e delle loro opportunità e criticità, dalla quale potranno emergere utili indicazioni per verificare e riorientare gli interventi già programmati che coinvolgono i territori colpiti dal sisma e finalizzare quelli straordinari, a partire dalle risorse aggiuntive dei fondi comunitari FESR e PSR, pari rispettivamente a 248 e 160 milioni di euro.
In una situazione straordinaria e drammatica come quella causata dagli eventi sismici le politiche di ricostruzione delle aree colpite dal sisma possono diventare un prezioso laboratorio di innovazione dei metodi di coinvolgimento democratico, partecipazione e empowerment delle comunità locali. In tal senso, è necessario che la Regione Marche favorisca un reale confronto su tutti gli aspetti relativi al sisma (ricostruzione, utilizzo fondi europei, lavoro, agricoltura, cultura e turismo), con l'istituzione di un tavolo regionale sul sisma che consenta una visione d'insieme e il costante monitoraggio degli aspetti trasversali della gestione della ricostruzione. Al contempo, anche valorizzando esperienze locali già avviate, è necessario dare la possibilità ai territori di definire le strategie di sviluppo, coordinando tavoli provinciali di confronto con le istituzioni locali università e forze sociali, economiche e culturali, che possono rappresentare una cerniera tra la Regione e le istanze del territorio, uno strumento privilegiato di dialogo per una ricostruzione partecipata e condivisa.
Infine, in considerazione delle caratteristiche omogenee dei territori coinvolti dal sisma – in quanto appartenenti all’Appennino Centrale - sarebbe auspicabile che la Regione si faccia promotrice di un coordinamento tra le quattro regioni interessate per condividere obiettivi a cui orientare con maggiore efficacia alcuni interventi, come quelli per l’attuazione della strategia delle aree interne e delle azioni dei Fondi Comunitari, opportunamente riprogrammati.
Ultimi ritocchi per il ponte sul lago di Fiastra: in via di completamento i lavori su una struttura strategica per la viabilità di un'ampia zona montana
Sopralluogo del Presidente Pettinari insieme al vice Sindaco di Fiastra Sauro Scaficchia per valutare gli ultimi dettagli riguardanti i lavori di sistemazione e ammodernamento del ponte sul lago di Fiastra.
La messa in sicurezza dell'imponente struttura anche a seguito del terremoto garantisce un fondamentale collegamento per la viabilità dell'intero comprensorio.
Un'opera importante di circa 800.000,00 euro che consente pure l'attraversamento pedonale particolarmente utilizzato in questo periodo anche dei numerosissimi turisti presenti nella zona.
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma dell'associazione "La tua Petriolo"
"Finalmente il 2 agosto è stata riaperta piazza San Martino, in modo altisonante, con avvisi trionfali e con concerto finale dell’”Italian Brass Band”, quasi a voler sottolineare la rapidità dell’ intervento. Peccato però che anche Visso ci ha superato sulla dirittura di arrivo, visto che il sabato precedente è stato rimosso il controllo militare per l’ accesso alla zona a traffico limitato per cui è libero anche il transito verso Ussita e Castelsantangelo.
Facciamo comunque i nostri complimenti al Sindaco e all’Amministrazione Comunale perché son riusciti in soli 276 giorni a riaprire la salita di via san Martino, senza che sia stato eseguito il ben minimo lavoro sulla sede comunale e sulla Chiesa di San Marco, che tutti ben sappiamo è stata dichiarata agibile dopo l’intervento eseguito dalla Parrocchia, e che essi invece ritenevano tanto pericolosa. Che la casa comunale e la Chiesa non fossero “tanto pericolose” l’avevano capito anche i frequentatori del Circolo Auser, che ormai da diversi mesi stazionavano lungo la salita all’ altezza dell’ ingresso laterale. Vogliamo sperare che i nostri amministratori riescano entro la data dell’ anniversario del terremoto, 24 agosto, a riaprire una parte più consistente del centro storico, affinché il nostro piccolo centro possa ricominciare a rivivere, portando a termine un numero ben più consistente di messe in sicurezza e non solo due (quella della Chiesa della Misericordia e della casa di Righi), ma soprattutto eseguendo quelle necessarie.
Non andremo molto lontano se continuano ad eseguire le messe in sicurezza anche quando non servono, ma solo perché, dopo cinque o sei ispezioni tra tecnici ufficiali e quelli reclutati dagli amministratori, qualcuno scrive quello che il Sindaco vuole sentirsi dire. Così è stato con la casa di Righi, che ha danni cosiddetti “lievi” secondo un tecnico incaricato dal proprietario, ma l’amministrazione l’ ha reputata tanto pericolosa da metterla in sicurezza; così è stato per la Chiesa della Misericordia, che certamente dentro dovrà essere restaurata, ma che è stata dichiarata agibile da tecnici della Protezione Civile e della Soprintendenza !
Dimenticavamo che essi, come dice abitualmente il Sindaco, - a differenza delle “vecchie” amministrazioni - eseguono i progetti e i lavori con criterio e lungimiranza. A noi invece sembra che essi stanno distruggendo il vecchio per creare il nulla, basta pensare al Parco delle Fonti, il nuovo blocco loculi che ancora non si vede, la non ancora chiara identificazione del terreno ove localizzare le SAE (casette),….
Sicuramente farebbero meglio se facessero un sereno esame di coscienza e si dimettessero, anziché raccontarci tante storie strappalacrime su facebook!"
Una diffida ad adempiere per il locale notturno Shada di Civitanova Marche da parte di un gruppo di cittadini che lamentano il disturbo alla quiete pubblica durante le ore notturne.
"La discoteca all'aperto Shada - si legge nel documento - durante le ore notturne della stagione estiva provoca forti emissioni sonore fino anche alle 5:15 5:30 del mattino che non permettono il riposo del sonno ai residenti attigui e che pertanto minano alla stessa salute delle persone. A poche decine di metri dalla discoteca all'aperto Shada, infatti, vi sono numerosi palazzi abitati dei residenti e le emissioni sonore prodotte fino oltre le cinque del mattino, soprattutto quelli a basse frequenze, entrano nelle case degli abitanti i quali per difendersi devono barricarsi in casa o dotarsi di vetri doppi e condizionatori durante le notti di attività".
Ad essere incriminata anche l'attività dello speaker. Si legge ancora nel documento: "Fino oltre le cinque del mattino i cittadini sono anche disturbati dall'attività del vocal speaker che al megafono incita (siete prontiiii.. siete caldiiiii.. in alto le maniiiii.. tutti assieme a titolo di esempio) migliaia di giovani che rispondono in coro. Tali disturbi riguardano sia lungomare sud sia lungomare nord dove vi sono altri locali che disturbano la quiete pubblica"
Date queste premesse i firmatari del documento chiedono a gran voce nuova regolamentazione urgente con riduzione degli orari per le discoteche all'aperto su tutto il territorio di Civitanova in questo modo: fino all'1:30 dalla domenica al giovedì, fino alle due per i soli giorni di venerdì e sabato e che preveda in questa fascia oraria il divieto di attività del vocale speaker.
In allegato il documento integrale
Arriva la seconda parte del video "Viva la Repubblica 2.0", parodia targata Diego Sette che spiega in chiave comica le problematiche del centro storico di Macerata.
E se il primo video che potete visionare qua invitava i cittadini a raggiungere il centro della citta, nella seconda parte i ragazzi protagonisti, commercianti impiegati in prima linea nella causa della ripopolazione, spiegano come parcheggiare facilmente in centro.
Oltre 300 funzionari dei comuni del cratere tra personale tecnico, amministrativo e contabile impegnato nella rendicontazione, hanno partecipato a Macerata, nei locali messi a disposizione dall’università, al corso organizzato da Anci Marche e Regione Marche. Divisi per competenze in tre aule, il corso è stato tenuto da funzionari della Regione Marche, del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile e dello staff del Commissario Straordinario Vasco Errani. Il significato dell’iniziativa è stato presentato dal presidente di Anci Marche Maurizio Mangialardi e dall’Assessore regionale alla Protezione Civile Angelo Sciapichetti.
“Si è iniziato un cammino formativo congiunto tra Anci Marche e Regione Marche in considerazione della chiarezza del quadro normativo che tiene conto dei Decreti Leggi, delle ordinanze e delle leggi regionali. Prevederli quando gli strumenti normativi non erano approvati non avrebbe avuto senso” – ha detto il presidente Mangialardi. “D’intesa con il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Boschi e con il Commissario Errani – ha aggiunto - si è lavorato per organizzare questi corsi che consentono, specialmente a coloro che sono stati assunti proprio per rafforzare la capacità di risposta dei Comuni, di essere adeguatamente formati”. “La straordinaria partecipazione voluta dai sindaci, anche oltre le attese – ha concluso Mangialardi – rimarca la volontà da parte di tutti i livelli istituzionali di essere a disposizione della comunità per accelerare la ricostruzione”. “Si tratta – ha aggiunto l’Assessore Sciapichetti – del primo di una serie di incontri che riguardano l’applicazione concreta delle norme nell’interesse della ricostruzione e delle comunità. Ne seguiranno altri a conferma della sinergia forte tra Regione Marche ed Anci Marche che si sta concretizzando anche attraverso riunioni periodiche convocate per fare il punto sulla situazione”. All’organizzazione dell’evento hanno lavorato congiuntamente il segretario generale della Regione Marche Deborah Giraldi, il direttore di Anci Marche Marcello Bedeschi ed il Responsabile Area Sicurezza e Protezione Civile di Anci Marche Roberto Oreficini.
Scarse precipitazioni e temperature elevate fanno scattare lo stato di allerta a San Severino Marche dove il fiume Potenza è ai minimi storici. I dati relativi alla portata dell’alveo, raccolti dal gruppo comunale di Protezione Civile che monitora ogni quindici giorni la situazione, sono da semaforo giallo. L’asta idrometrica, posta sotto il ponte di via Varsavia, ha visto registrare, nell’ultimo rilievo del 30 luglio scorso,una portata di appena 42 centimetri. Lo scorso anno la portata era di 50 centimetri, stesso valore del 2015. Ma nel 2014 il livello delle acque del Potenza era a ben 62 centimetri. Analoga situazione alla data del 15 luglio quanto la portata era a quota 44 centimetri, una ventina di centimetri in meno rispetto lo scorso anno e dieci in meno rispetto al 2015. Nel 2014, lo stesso giorno, la portata dell’acqua era di 62 centimetri. Molto più simile agli anni precedenti i risultati del monitoraggio del 30 giugno con l’asta idrometrica ferma sui 56 centimetri negli ultimi tre anni. Basso il livello delle acque del Potenza il 15 giugno quando la lettura ha registrato 54 centimetri contro i 64 centimetri del 2016, i 58 centimetri del 2015 e i 66 centimetri del 2014.
Se i valori dovessero continuare a scendere sarebbe a rischio la fauna ittica e l’intero ecosistema fluviale a essa connesso. Le cose non sembrano comunque destinate a cambiare nelle prossime ore visto che il picco di caldo proseguirà.
Rimangono in vigore, però, i divieti all’uso non sanitario dell’acqua. Il sindaco di San Severino Marche ricorda che su tutto il territorio comunale vige il divieto di utilizzo dell'acqua proveniente dagli acquedotti pubblici, comprese fontane e lavatoi delle frazioni e della città, per usi diversi da quelli strettamente domestici, con esclusione assoluta di ogni altro uso quale quelli per innaffiamento di orti e giardini, per l'irrigazione agricola, per lavaggio autovetture, per riempimento o integrazione di piscine e, comunque, per qualsiasi ulteriore uso che possa considerarsi improprio. Ai soli titolari di concessioni di uso industriale, commerciale ed agricolo, è consentita l’utilizzazione dell’acqua per usi specifici. Raccomandando di evitare ogni dannoso spreco si ricorda che sono previste sanzioni per chi contravverrà alla norma.
L’Assessorato Servizi Sociali del Comune di Recanati, presenta il decalogo per una migliore qualità della vita con l’iniziativa “Estate sicura 2017”.
Allerta caldo, nei prossimi giorni, sono previste temperature fino a 40 gradi in tutto il territorio. Un fenomeno che purtroppo crea non pochi problemi di salute, soprattutto ad alcune categorie di persone definite “fragili” anziani, bambini e persone con disabilità che, vivendo da soli, potrebbero trovarsi in serie difficoltà per il caldo. L'assessore alle politiche sociali, Tania Paoltroni, rivolge un appello all’attenzione, soprattutto di familiari e vicini di casa dei nostri cari:
“NON LASCIAMOLI SOLI, segnaliamo eventuali situazioni di disagio.
Ricordo che il Ministero della Salute, consiglia quando la temperatura è particolarmente elevata di:
1.INDOSSARE UN ABBIGLIAMENTO ADEGUATO E LEGGERO:
Sia in casa che all’aperto, indossare abiti leggeri, non aderenti, preferibilmente di fibre naturali per assorbire meglio il sudore e permettere la traspirazione della cute. Se si esce nelle ore più calde non dimenticare di proteggere il capo con un cappello di colore chiaro e gli occhi con occhiali da sole; inoltre proteggere la pelle dalle scottature con creme solari ad alto fattore protettivo;
2. RINFRESCARE L’AMBIENTE DOMESTICO E DI LAVORO
Schermare le finestre esposte al sole utilizzando tapparelle, persiane, tende, ecc. Chiudere le finestre durante il giorno e aprirle durante le ore più fresche della giornata (la sera e la notte). Se si utilizza l’impianto di aria condizionata, ricordarsi che questo efficace strumento va utilizzato adottando alcune precauzioni per evitare conseguenze sulla salute e eccessivi consumi energetici. In particolare, si raccomanda di utilizzarlo preferibilmente nelle giornate con condizioni climatiche a rischio; regolare la temperatura tra i 25°C - 27°C; coprirsi nel passaggio da un ambiente caldo ad uno più freddo; provvedere alla manutenzione e alla pulizia regolare dei filtri; evitare l’uso contemporaneo di elettrodomestici che producono calore e consumo di energia;
3. RIDURRE LA TEMPERATURA CORPOREA
Quando fa molto caldo, la temperatura corporea può innalzarsi provocando sensazioni di disagio, fino a giungere al più grave colpo di calore nelle persone più suscettibili (come ad esempio bambini, anziani, malati cronici). Quando si è accaldati è consigliabile fare bagni e docce con acqua tiepida, bagnare viso e braccia con acqua fresca. Controllare regolarmente la temperatura corporea di lattanti e bambini piccoli.
4. RIDURRE IL LIVELLO DI ATTIVITA’ FISICA
Nelle ore più calde della giornata evitare di praticare all’aperto attività fisica intensa. Fare particolare attenzione a mantenere un’adeguata idratazione, bevendo adeguatamente per integrare i liquidi persi con il sudore.
5. USCIRE DI CASA NELLE ORE MENO CALDE DELLA GIORNATA
Evitare di uscire all'aria aperta nelle ore più calde cioè dalle ore 11.00 alle 18.00. Se si esce per una passeggiata all’aria aperta, evitare le strade trafficate dove i livelli di inquinamento sono più elevati e possono potenziare gli effetti nocivi del caldo.
6. LAVORARE ALL’APERTO SENZA RISCHI
Se si svolge un’attività lavorativa all’aperto (come ad esempio agricoltori, giardinieri, operai dell’edilizia stradale, lavoratori edili, etc.), occorre evitare i rischi di disidratazione, colpo di calore e quelli da esposizione intensa alle radiazioni solari alternando momenti di lavoro con pause prolungate in luoghi rinfrescati e utilizzando un vestiario idoneo (abiti leggeri che consentono la traspirazione, copricapo e occhiali da sole) e creme protettive con filtro solare. Inoltre occorre bere regolarmente per compensare le perdite di liquidi causate dalla traspirazione.
7. BERE CON REGOLARITA’ ED ALIMENTARSI IN MANIERA CORRETTA
Quando fa caldo è consigliato bere almeno 2 litri di acqua al giorno (salvo diversa indicazione del medico curante). Gli anziani devono bere anche se non ne sentono il bisogno. Evitare di bere alcolici e limitare l’assunzione di bevande gassate o troppo fredde. Mangiare preferibilmente cibi leggeri e con alto contenuto di acqua (frutta e verdura). Porre particolare attenzione alla conservazione degli alimenti in quanto le elevate temperature possono favorire la proliferazione di germi potenziali cause di patologie gastroenteriche.
8. ADOTTARE ALCUNE PRECAUZIONI SE SI ESCE IN MACCHINA
Se si entra in un’auto parcheggiata al sole prima di salire aprire gli sportelli per pochi minuti per favorire l’abbassamento della temperatura nell’abitacolo, poi iniziare il viaggio a finestrini aperti o utilizzare il sistema di climatizzazione. Prestare attenzione nel sistemare i bambini sui seggiolini di sicurezza: verificare che non siano surriscaldati. Quando si parcheggia la macchina non lasciare mai, nemmeno per pochi minuti, persone o animali nell’abitacolo. Se vedi un bambino solo in macchina, chiama immediatamente il 112, numero unico europeo per le emergenze, o il 113.
9. CONSERVARE CORRETTAMENTE I FARMACI
Leggere attentamente le modalità di conservazione riportate sulle confezioni dei farmaci e conservare tutti i farmaci nella loro confezione, lontano da fonti di calore e da irradiazione solare diretta. Conservare in frigorifero i farmaci per i quali è prevista una Temperatura di conservazione non superiore ai 25-30°C.
10. ADOTTARE PRECAUZIONI PARTICOLARI IN CASO DI PERSONE A RISCHIO
Quando arriva il gran caldo le persone anziane con patologie croniche (cardiovascolari, respiratorie, neurologiche, diabete ecc.) e le persone che assumono farmaci, devono osservare le seguenti precauzioni:
• consultare il medico per un eventuale aggiustamento della terapia o della frequenza dei controlli clinici e di laboratorio (ad esempio per i diabetici è consigliabile aumentare la frequenza dei controlli glicemici);
• segnalare al medico qualsiasi malessere, anche lieve, che sopraggiunga durante la terapia farmacologica;
• non sospendere mai di propria iniziativa la terapia in corso.
Anche le donne in gravidanza devono adottare maggiori precauzioni per proteggersi dal caldo.
Per quanto riguarda le persone anziane, (specialmente se vivono da sole), è raccomandata un’attenzione particolare: ove possibile è bene aiutarle a svolgere alcune piccole faccende, come fare la spesa, ritirare i farmaci in farmacia, ecc.
Segnalare ai servizi socio-sanitari eventuali situazioni che necessitano di un intervento, come persone che vivono in situazioni di grave indigenza o di pericolo per la salute (es. i senza tetto in condizioni di grave bisogno)”.