Un nuovo “mattone” è stato posato a Caldarola per la creazione del centro diurno per anziani fortemente voluto dall’Amministrazione Comunale con il sostegno del Co.As.It, comitato assistenza Italiani in Australia, che ha come fine, senza scopo di lucro, di promuovere la lingua e cultura italiana e assistere i connazionali in Australia o in patria.
Nella giornata di sabato 20 gennaio, a un anno esatto di distanza dall’ultimo incontro in Comune, il presidente Co.As.It Lorenzo Fazzini, accompagnato dal general manager Thomas Camporeale e da Gabriele Tedesco coordinatore Settore Educazione, ha sottoscritto una convenzione che regola le modalità di erogazione e di impiego del contributo donato dai numerosissimi italiani residenti in Australia attraverso le donazioni raccolte dal comitato, pari a 750.000 dollari australiani (oltre 400mila euro) che, sommati ai soldi concessi all’Amministrazione Comunale dallo Stato per il danno subito a seguito del sisma, permetteranno di ricostruire la nuova palazzina e allestire le sale adibite all’accoglienza degli anziani.
Il Co.As.It, all’indomani del terremoto di Amatrice, aveva deciso di consolidare ancora di più il legame con l’Italia finanziando una struttura dall’alto valore sociale, in uno dei paesi maggiormente colpiti dal terremoto. L’idea di contribuire alla realizzazione del centro per anziani di Caldarola è maturata durante una visita del presidente Fazzini, nel 2018, accompagnato dall’allora segretario della 3^ Commissione Affari Esteri-Emigrazione, senatore Francesco Giacobbe.
“Vedere la devastazione dei paesi, ma soprattutto lo sconforto negli occhi delle persone anziane quasi abbandonate al loro destino, è stato un colpo al cuore” ha raccontato commosso il presidente Fazzini “da subito c’è stata la volontà di fare qualcosa proprio per loro”.
Il Co.As.It ha messo a disposizione un’ingente somma che nei mesi scorsi ha permesso la demolizione dell’edificio per crearne uno nuovo interamente in acciaio. Al termine dell’incontro i rappresentanti del comitato australiano hanno visitato nuovamente il paese di Caldarola, notando purtroppo l’ancora lenta ricostruzione degli edifici privati. I rappresentanti del Co.As.It sono stati poi accompagnati dal sindaco in visita al rinnovato teatro Comunale ed hanno espresso grande apprezzamento per la ritrovata fruibilità e bellezza di uno dei simboli della comunità caldarolese.
Stangata sulle assicurazioni auto che registrano un aumento del 31,9% in un anno in provincia di Macerata. È quanto fotografato dell’Osservatorio di Facile.it, secondo cui nel Maceratese la media delle migliori tariffe Rc auto a dicembre 2023 è di 571,97 euro, in crescita di quasi un terzo rispetto a un anno prima.
Si tratta di un rincaro superiore alla media regionale (+28,7%), ma inferiore a quella nazionale (+35%). Aumenti maggiori si registrano ad Ancona (+32,7%), mentre sono più contenuti quelli di Ascoli (+30,3%), Fermo (27,6%) e Pesaro (+18,3%). Intanto arrivano brutte notizie per i quasi 23mila automobilisti marchigiani che, a causa di un sinistro con colpa dichiarato nel 2023, vedranno peggiorare quest’anno la propria classe di merito, con relativo aumento del costo dell’Rc auto.
Il dato emerge dall’analisi di un campione di oltre 21mila preventivi raccolti nelle Marche su Facile.it tra novembre e dicembre 2023. Anche per gli automobilisti virtuosi,però, le notizie non sono favorevoli, se si considera che le tariffe Rc auto continuano a crescere; secondo i dati dell’Osservatorio di Facile.it, a dicembre 2023 per assicurare un veicolo a quattro ruote nelle Marche occorrevano, in media, 562,67 euro, vale a dire il 28,7% in più rispetto a dodici mesi prima.
"La tendenza al rialzo non sembra mostrare segni di rallentamento", spiega Andrea Ghizzoni, managing director insurance di Facile.it. "L’inflazione gioca un ruolo chiave sia sul costo di riparazione delle auto sia sul costo medio dei sinistri, fattori che inevitabilmente pesano sull’aumento delle tariffe Rc auto". A livello regionale il 2,57% degli automobilisti marchigiani ha dichiarato un incidente con colpa, percentuale che risulta essere più alta rispetto a quella nazionale (2,33%)
Analizzando il campione su base provinciale emerge che Ancona è la provincia marchigiana che ha registrato la percentuale più alta di guidatori che, nel 2023, hanno denunciato un sinistro con colpa (3,46%) e che, quindi, vedranno peggiorare la propria classe di merito e, di conseguenza, salire il costo dell’Rc auto. Seguono nella graduatoria Fermo (2,90%) e Macerata (2,24%). Chiudono Ascoli (1,81%) e Pesaro (1,55%).
La struttura commissariale sisma 2016 ha destinato un contributo di 270 mila euro per gli interventi di riparazione dei danni strutturali e di rafforzamento antisismico della chiesa di Sant'Ubaldo, situata nel comune di Treia .
I lavori presso l'istituto di culto sono stati avviati proprio con la fine dell'anno e la somma erogata risponde alla necessità di ovviare all'aumento del costo delle materie prima. Alla chiesa di Sant'Ubaldo era già stato riconosciuto un primo finanziamento di 450 mila euro ai quali tramite l'ordinanza n.105 e ora se ne aggiungono ulteriori 270 che saranno trasferiti alla diocesi Diocesi di Macerata – Tolentino – Recanati – Cingoli - Treia in qualità di soggetto attuatore. La fine dei lavori è prevista per il mese di dicembre 2024.
Il commissario al sisma 2016 Guido Castelli ha dichiarato: "All'interno della vasta opera di ricostruzione nell'Appennino centrale, il più grande cantiere d'Europa, proseguono gli interventi di restauro e recupero degli edifici di culto. Si tratta di luoghi estremamente importanti non solo dal punto di vista storico e artistico ma anche, e soprattutto, per il fatto che rappresentano imprescindibili punti di riferimento per le comunità dei fedeli che vivono nei nostri borghi.
Le chiese sono luoghi sacri e al contempo custodiscono le nostre radici. Nel caso della chiesa di Sant'Ubaldo, così come per molti casi relativi alla ricostruzione pubblica e di edifici di culto, siamo dovuti intervenire in corso d'opera allo scopo di ovviare a quell'aumento nel costo dei materiali. Si tratta di una criticità intervenuta quando il percorso della ricostruzione era già stato avviato alla quale stiamo rispondendo in modo adeguato al fine di scongiurare il rallentamento dei lavori. Il cambio che stiamo imprimendo prosegue".
Il silenzio per partecipare al dolore delle famiglie delle vittime degli ultimi due tragici infortuni sul lavoro nelle Marche, ma subito dopo l'azione per dire che la prevenzione e la sicurezza sul lavoro sono priorità". Così i sindacati Cgil, Cisl e Uil Marche in un comunicato unitario.
"Certamente il giorno dopo le ennesime tragedie sul lavoro serve soltanto unirsi al dolore di quanti hanno perso i propri cari - si legge nella nota -. Poi, però ci deve essere il tempo della riflessione e della condivisione di principi e di regole. Il principio è che il lavoro è un diritto e uno strumento per realizzare i propri sogni e partecipare alla crescita di una intera società - sottolineano i sindacati - la regola è che non si può morire per il lavoro, sicuramente quasi sempre basterebbe rispettare le norme esistenti. Ci stiamo abituando a quello che è invece un bollettino di guerra, morti e feriti sul lavoro non possono essere considerati una normalità, non ci deve essere assuefazione".
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"Nel 2023 ci sono stati nelle Marche 15.714 infortuni e 21 morti . scrivono Cgil, Cisl, Uil Marche -. I numeri servono per la statistica, ma dietro i numeri ci sono cittadini marchigiani che sono morti o hanno subito gravi infortuni. Continuiamo a chiedere alla Regione di investire in prevenzione, di potenziare i controlli, di avviare una campagna di sensibilizzazione nelle scuole e di condizionare alla realizzazione di investimenti in sicurezza la concessione di risorse alle imprese". "Alle imprese . aggiungono - chiediamo di fare piani reali, e non di facciata, sulla sicurezza veri, chiediamo loro di investire in formazione.
Il silenzio per partecipare al dolore delle famiglie private dei loro affetti, poi l'azione e per questo chiediamo alla Regione di convocare urgentemente le parti sociali per decidere insieme azioni concrete. Azioni per mettere fine a un bollettino di guerra indegno del nostro Paese e del vivere civile" è la conclusione.
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(Servizio di Arianna Pannocchia, riprese video e montaggio di Alessandro Vallese)
Le attuali modalità di gestione da parte del governo italiano rispetto alla tanto discussa legge Bolkestein stanno suscitando profonda indignazione tra diverse categorie di lavoratori e in particolar modo quella dei gestori dei balneari.
Per quanto riguarda questo specifico settore, la direttiva europea sopracitata prevede che le concessioni demaniali debbano essere rinnovate periodicamente attraverso delle gare pubbliche. Tutto ciò, fin dall’inizio, ha scaturito molte proteste e lamentele da parte dei balneari italiani, che temono di perdere le loro concessioni e i loro investimenti, a favore di soggetti esteri, multinazionali o speculativi.
I gestori rivendicherebbero il diritto di mantenere le loro concessioni, sostenendo di aver contribuito alla valorizzazione e alla tutela del territorio costiero, e di aver garantito occupazione e qualità dei servizi, frutto di anni di lavoro e sacrifici.
In questo clima agitato, quali soluzioni sta adottando il governo italiano? Quest’ultimo ha cercato di difendere gli interessi dei balneari, chiedendo alla Commissione europea delle proroghe e delle deroghe alla direttiva Bolkestein. Tuttavia, queste richieste sono state respinte o contestate dalla Commissione, che ha avviato una procedura di infrazione contro l'Italia, accusandola di violare il diritto europeo e di creare incertezza giuridica nel settore. La questione è ancora in corso di definizione, tra ricorsi, sentenze e negoziati, e non si esclude che possa arrivare fino alla Corte di giustizia europea.
A fornirci un commento più approfondito, da una prospettiva interna, quella di chi lavora nel settore balneare da decenni, è Stefano Battistelli, rappresentante della sezione civitanovese di “Popolo Produttivo” e gestore dello chalet Caribean: “Il problema è che l’Europa non vuol sentir parlare di proroga, non può essere quest’ultima uno strumento valido. Abbiamo trovato e fornito delle precise soluzioni al governo, come quella di avvalersi dell’articolo 10 del Codice della navigazione che è inattaccabile in una situazione di scadenza delle concessioni. In un primo momento, queste proposte sono state prese così com’erano poi sostituite da quelle del senatore Gasparri”.
Sempre Battistelli ha poi aperto un'altra questione, quella delle mappature: “Il governo ha fatto la mappatura al 10 %, omettendo laghi e fiumi e concentrandosi solo sulle coste, andando contro tutte le leggi e sentenze di Stato che impongono una mappatura completa, esponendo così l’Italia a una procedura d’infrazione da parte dell’Europa”.
Da ciò scaturisce l’ipotesi che si accampa dietro l’interrogativo: “Perché il governo manda una mappatura parziale? Questo- contunua il rappresentante di “Popolo Produttivo”- fa pensare che dietro ci sia una situazione prestabilita da tempo la quale va a favore esclusivamente dei grandi gruppi, delle multinazionali che fagocitano il piccolo imprenditore, chi ha le partite Iva”.
Nell’ordinamento italiano la “concessione demaniale”, con cui lo Stato dà in concessione a un privato un proprio bene, come una spiaggia, sarebbe qualcosa di diverso dalla “autorizzazione alla prestazione del servizio”, l’atto che autorizza appunto a fornire determinati servizi al pubblico e che, insieme alla “libertà di stabilimento” è uno dei principi fondanti della legge Bolkestein.
I balneari, infatti, hanno in concessione solo il suolo, tutto il resto è proprietà privata, con investimenti privati, voluti dai vari precedenti governi per lo sviluppo dell’economia turistica, tramite delle specifiche leggi.
“Perché- prosegue Stefano Battistelli- vuoi portare via a me la concessione quando c’è n’è una libera, che sta al bando dal 2020? Se decidiamo di chiudere per una stagione, dove va finire il Pil? Il canone è basso ma allo stesso tempo pago l’Imu e sono un affittuario, pago la Tari per tutto l’anno, la cura della spiaggia e il salvataggio, che è a servizio anche della spiaggia libera. Abbiamo investito nel corso degli anni e ora rischiamo di trovarci senza più nulla, causando un danno all’economia locale”.
L’Anas comunica la riapertura al traffico della strada statale 77var “della Val di Chienti” (direttrice Foligno-Civitanova Marche) tra gli svincoli di Colfiorito e Serravalle di Chienti, chiusa lo scorso 24 dicembre a causa dei danni provocati dall’incendio di un veicolo (leggi qui per saperne di più).
Per consentire il completamento dei lavori di ripristino degli impianti danneggiati il transito è provvisoriamente consentito su una corsia per ogni senso di marcia fino al termine degli interventi.
L’incendio era stato originato da un’autovettura che transitava in direzione Foligno. I danni causati dalle fiamme agli impianti tecnologici e di sicurezza avevano reso necessaria la chiusura di entrambe le canne del tunnel.
Dopo le prime verifiche tecniche, Anas ha avviato gli interventi di ripristino consentendo la riapertura di una corsia per ogni senso di marcia. La conclusione dei lavori e la rimozione del cantiere è prevista entro due mesi.
“Impegno mantenuto” - ha affermato l'assessore regionale alle infrastrutture della Regione Marche Francesco Baldelli - “che dà seguito agli accordi stabiliti nel corso del tavolo tecnico convocato dall'assessore e svoltosi lunedì scorso a Serravalle del Chienti, alla presenza dei tecnici Anas, delle categorie economiche e del sindaco del comune maceratese”.”I problemi ci sono e ci saranno sempre”.
"Quello che poi è nostro compito è trovare le soluzioni migliori per risolverli" - continua l'assessore Baldelli - ."La discriminante è una sola: il tempo e la sicurezza che chiediamo per le nostre infrastrutture. E in questo caso sottolineiamo rapidità e concretezza. Ringrazio Anas e ringrazio il prefetto di Macerata per la riunione operativa di giovedì con forze dell'ordine, vigili del fuoco e tutti gli enti interessati che ha permesso di mettere a punto le procedure necessarie. L'economia non si può fermare. Neanche le infrastrutture".
In occasione del patrono delle polizie locali, San Sebastiano, la Cisl Funzione pubblica continua -anche grazie alle delegate e delegati RSU nei luoghi di lavoro- a denunciare “dotazioni organiche inferiori ai minimi previsti dalle leggi regionali, ricordando perciò alle Amministrazioni locali, con i prossimi documenti previsionali di reclutamento del personale che solitamente vengono deliberati nei primi mesi dell'anno, di adeguare il numero delle assunzioni degli addetti in servizio”.
“Così come in alcune realtà è necessario ripristinare alcune dotazioni strumentali, ben oltre i pur positivi bandi messi a disposizione dalla Regione Marche per finanziamenti in tal senso, attraverso anche la consultazione del Comitato Tecnico della P.L” - afferma Alessandro Moretti, responsabile coordinamento autonomie locali Cisl Fp -.
Il sindacato poi che “laddove capitassero, come di recente ancora registrato presso un Comune della costa marchigiana, aggressioni alle operatrici ed operatori delle polizia locale, siano invece, tempestiva la censura dell'Amministrazione di appartenenza e altrettanto puntuale la costituzione nel processo ai rei di tali condotte”.
“Infine, ma non esaustivamente comunque, prosegue il monitoraggio verso i PdL aventi ad oggetto le ipotesi di modifica della legge 65 del 1986 (regolamentare la natura e funzioni delle polizia locali) al fine di adeguare la PL odierna a trattamenti, anche economici e previdenziali, equi alle mutate attività garantite oggi dai corpi e servizi”.
Giorgio Sbaraglia ha rassegnato le mie dimissioni dalla carica di presidente del Consiglio di amministrazione dell'ASP civica assistenza di Tolentino.
“Una decisione per me molto importante, che riguarda un ruolo istituzionale che ho svolto per quasi nove anni per la città di Tolentino”, afferma lo stesso Sbaraglia. “Sono stato nominato presidente del Consiglio dell'ASP nel 2015, alla nascita della stessa, una grandissima manifestazione di fiducia da parte del Comune e del Consiglio che ha deliberato la mia carica”, racconta. Per circa 9 anni ho svolto il ruolo di presidente di un'azienda pubblica nuova, con entusiasmo e dedizione”.
“Lavorando quotidianamente in splendida armonia con i membri del Consiglio sia di minoranza che di maggioranza, ho sempre pensato che il bene delle persone e la qualità dei servizi dovesse sempre essere al primo posto a prescindere dalle bandiere politiche e tutte le nostre sedute si sono concluse con deliberazioni unanimi”.
“Ho avuto quindi la fortuna di condividere questo bellissimo percorso nel tempo con dei consiglieri capaci, disponibili e responsabili che voglio citare e ringraziare sentitamente: Lina Aliscioni, Franca Fusari, Anna Andreani ed Edoardo Mattioli”.
“Insieme all'Amministrazione Comunale, ai dirigenti dell'ASP, ai responsabili e a tutti i dipendenti – continua Sbaraglia - abbiamo vissuto degli anni complessi e difficili, dal sisma del 2016 alla pandemia del 2020 protrattasi fino a questi giorni”, prosegue Sbaraglia.
“Abbiamo cercato di fare sempre il meglio per l'ASP, per Tolentino e per il nostro territorio. Purtroppo motivi personali mi obbligano a prendere questa decisione ed interrompere la mia attività all'intero dell'ASP prima del tempo, così a malincuore ho dovuto comunicare questa scelta al sindaco e al Consiglio dell'ASP”.
“Il mio ringraziamento oltre che al Consiglio va all'ex sindaco Giuseppe Pezzanesi, all'attuale sindaco Mauro Sclavi e a tutti i rappresentanti politici del Comune di Tolentino che nel tempo si sono succeduti. Ai direttori generali dell'ASP con cui ho condiviso nel tempo dure battaglie e grandi soddisfazioni. Ai dipendenti che negli anni hanno sempre dimostrato professionalità e dedizione. Alle associazioni sempre presenti in struttura, ai medici di base, ai dirigenti dell'AST e del Comune di Tolentino, ai responsabili dell'Ambito Sociale, ai Servizi Sociali del Comune e a tutti gli amici e collaboratori che mi hanno accompagnato in questa avventura”.
“Sono sicuro – conclude l’ex presidente - che l'ASP continuerà il suo percorso di crescita, ad oggi l'azienda ha raggiunto un altissimo livello di professionalità e a tutti gli attori attivi in questa generosa missione auguro il meglio”.
Il sindaco Mauro Sclavi ha ringraziato il presidente Giorgio Sbaraglia per l’impegno profuso in questi anni. “Con professionalità e dedizione, congiuntamente con gli altri componenti del CdA, con la direzione e tutti i dipendenti, ha assicurato benessere, assistenza e servizi di alta qualità agli ospiti della nostra ASP”, ha affermato Sclavi.
“Sono stati anni complessi e segnati da varie emergenze che sono state superate con l’apporto di tutti e grazie anche alle decisioni e azioni intraprese da Sbaraglia in qualità di presidente. Un lavoro che è apprezzato dall’Amministrazione, dalle famiglie, dagli ospiti e da tutti coloro che hanno a che fare con la nostra casa di riposo”.
In questi giorni si stanno verificando notevoli disagi sulla Superstrada 77 Val di Chienti, a causa di lavori di rifacimento dell'asfalto nel tratto che va da Pollenza a Tolentino zona industriale. Le lunghe code chilometriche e i ritardi hanno creato non solo problemi per gli automobilisti, ma anche significativi disagi per gli autotrasportatori, compromettendo la regolare circolazione e generando ripercussioni sulle strade provinciali limitrofe.
Il presidente di CNA Civitanova Marche, l’imprenditore del settore moda Carlo D'Angelo, ha dichiarato con fermezza la necessità di affrontare con maggiore attenzione e pianificazione gli interventi di manutenzione stradale. Afferma D'Angelo: "È imprescindibile preavvisare gli utenti con anticipo quando si verificano lavori di questo genere. La mancanza di informazioni chiare e tempestive genera non solo disagi, ma impatta negativamente sulle attività lavorative di chi dipende dalla mobilità quotidiana".
Inoltre, D'Angelo sottolinea l'importanza di una programmazione condivisa con gli autotrasportatori, in modo da ridurre al minimo gli impatti sulle attività professionali: "Occorre dare con certezza la data di inizio e di fine cantiere, pianificando gli interventi nel corso dell'anno in modo da evitare periodi critici per il trasporto merci".
Il presidente CNA Civitanova Marche propone anche l'adozione di soluzioni pratiche: "È fondamentale prevedere e indicare con chiarezza le strade alternative durante i lavori, in modo che gli utenti possano pianificare i loro spostamenti evitando inconvenienti. Queste misure sono essenziali per evitare ingorghi e per garantire che le attività economiche della zona possano continuare a operare senza eccessivi oneri".
La Cna Macerata invita Anas e le autorità competenti a considerare seriamente queste proposte al fine di migliorare la gestione degli interventi di manutenzione stradale e garantire una circolazione fluida su tutte le vie di comunicazione della nostra regione.
È stata chiusa temporaneamente al traffico la strada provinciale 80, tra i Comuni di Monte San Giusto e Monte San Pietrangeli a seguito del crollo di parte di un vecchio edificio che costeggia la carreggiata. Il dirigente dell’ufficio viabilità della Provincia, Matteo Giaccaglia, insieme ai tecnici provinciali sono immediatamente intervenuti sul posto per verificare la situazione e chiudere la strada all’altezza del Km 2.8 (incrocio con via Piani Ete).
Tutte le decisioni sono state concordate con i sindaci di Monte San Giusto, Andrea Gentili e di Monte San Pietrangeli, Paolo Casenove anche loro presenti per un sopralluogo. È stato contattato il proprietario dell’immobile, che ora dovrà essere demolito, e si sta lavorando per riaprire la strada il prima possibile.
Tra gli oltre cinquanta progetti che la Fondazione Carima ha finanziato o realizzato direttamente nel corso dell’anno da poco giunto al termine, si è recentemente concretizzata la donazione di un drone di ultima generazione in favore del Comando provinciale dei vigili del fuoco di Macerata. Si tratta di un importante strumentazione che consentirà interventi di soccorso più efficaci, aumentando nel contempo la sicurezza degli operatori.
Il corpo dei vigili del fuoco, infatti, è una componente fondamentale del Servizio nazionale di protezione civile e pertanto si trova spesso a dover intervenire tempestivamente in situazioni di emergenza, al fine di salvaguardare l'incolumità delle persone e l'integrità dei beni, assicurando prestazioni che richiedono sia professionalità tecniche, anche ad alto contenuto specialistico, sia risorse strumentali idonee.
In tal senso il drone, a uso del personale provinciale formato per l’impiego dei Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto (SAPR), potrà essere utilizzato in numerose circostanze, che vanno dalla ricerca di persone in ambienti impervi alla verifica statica di edifici colpiti da terremoto, dalla sorveglianza delle frane alla documentazione video degli incendi.
In quest’ultimo caso in particolare, grazie alle immagini termiche che garantiscono la visione attraverso gli strati di fumo, il drone permette di ottenere una panoramica ideale di ciò che sta accadendo, indirizzando così al meglio il lavoro delle squadre a terra e di conseguenza ottimizzando l’uso degli agenti estinguenti.
I droni si caratterizzano inoltre per un altro punto di forza ovvero la loro sostenibilità, in quanto sono a impatto ambientale zero, contribuendo alla riduzione delle emissioni di CO2 rispetto alle ispezioni o alle operazioni di sicurezza effettuate con gli elicotteri.
“Siamo molto orgogliosi di questa donazione – ha spiegato il presidente della Fondazione Carima Francesco Sabatucci Frisciotti Stendardi – poiché andrà a beneficio dell’intera collettività provinciale e agevolerà il prezioso lavoro svolto quotidianamente dai vigili del fuoco. Il drone verrà inoltre impiegato nella tutela del territorio della Riserva naturale statale Abbadia di Fiastra nell'ambito della convenzione stipulata tra il Comando dei pompieri di Macerata e la Fondazione Giustiniani Bandini, alla quale siamo legati da un duraturo e proficuo rapporto di collaborazione”.
“Ringrazio a nome mio e da parte di tutto il personale del mio Comando la Fondazione Carima – ha dichiarato il comandante dei vigili del fuoco di Macerata,Mauro Caprarelli – e in particolare il presidente Francesco Sabatucci Frisciotti Stendardi e l’ex presidente Rosaria Del Balzo Ruiti per aver accolto la nostra richiesta e aver provveduto all’acquisto e alla donazione del drone, che sicuramente costituirà un valore aggiunto importante al parco mezzi e attrezzature del comando dei vigili del fuco di Macerata e ci consentirà di essere maggiormente efficaci ed efficienti nei nostri molteplici compiti di istituto a servizio dell’intera provincia”.
Gli esponenti di Forza Italia, Giandiego Gatta e Paolo Barelli, hanno presentato nei giorni scorsi una proposta di legge riguardante l'“obbligatorietà della doggy bag”. Nel momento in cui quest’ultima venisse approvata, i ristoratori dovranno mettere a disposizione dei clienti il materiale necessario per portar via con sé gli avanzi del pranzo o della cena. Qualora il ristoratore si venisse a trovare impreparato, potrebbe andare in contro ad una multa che va dai 25 ai 125 euro.
Questa legge esiste già nei vari ordinamenti europei. Attualmente in Italia il ricorso o meno alle doggy bag viene invece stabilito in maniera discrezionale dal ristoratore. Abbiamo raccolto il parere di alcuni titolari di ristoranti del centro di Macerata, i quali, oltre a dirsi favorevoli all’approvazione di questa legge, hanno spiegato come già allo stato attuale ricorrano alla doggy bag per diversi clienti.
Mattia Baldoni, dell’Osteria Agnese, dice di lavorare molto con i pasti d’asporto; quindi, non si troverebbe assolutamente impreparato nel dover mettere a disposizione dei clienti un contenitore per portar via gli avanzi.
È dello stesso avviso anche Elio Vincenzetti della trattoria Da Rosa, che permette già ai propri clienti di portar via gli avanzi, non necessariamente destinati al proprio cane. A tal punto, Elio suggerisce il termine “your self bag”, anziché doggy bag.
In più ci svela come, a Villa Cortese, l’altro locale che gestisce a Treia, è proprio il comune a destinare il materiale necessario per l’asporto alle attività. Grazie all’iniziativa “Fatti gli avanzi tuoi”, il Comune di Treia e Cosmari, forniscono ai ristoratori tutto il necessario per favorire il riciclo degli alimenti e ridurre lo spreco. "Con quello che costa il cibo, è un peccato buttarlo via", dichiara saggiamente il signor Elio.
Gabriele Micarelli di Verde Caffè, da amante degli amici a quattro zampe, dice di essere favorevole all’iniziativa approdata in Parlamento. “Nel mio locale i cani sono sempre ben accetti, ma se rimangono a casa i clienti possono assolutamente portar loro gli avanzi. L’unico dubbio mi viene sul fatto che alcuni alimenti che mangiamo noi esseri umani possono danneggiare la salute dei cani. Per questo motivo selezionerei con cura gli avanzi da destinare agli animali domestici".
Dunque, tutti i ristoratori che abbiamo sentito adotterebbero senza particolari problemi la nuova legge relativa alle doggy bag. Ora la palla passa al Parlamento.
San Severino Marche diventa “città amica degli scacchi”. Il riconoscimento verrà ufficialmente consegnato al primo cittadino settempedano, Rosa Piermattei, dal presidente della Federazione Scacchistica Italiana, Luigi Maggi, sabato 27 gennaio nel corso di una cerimonia promossa dall’associazione sportiva dilettantistica “La Torre Smeducci” presieduta da Caterina Ciambotti.
Per l’occasione la città di San Severino Marche ospiterà, a partire dalle ore 11 al teatro Feronia, l’incontro di studi sul tema: “Gli scacchi, strategie contro il bullismo”. Presenta Marco Moscatelli, intervengono: Luigi Maggi, presidente Fsi, Rosa Piermattei, sindaca di San Severino Marche, Stefano Belardinelli, presidente Cus Camerino, Marco Pelagalli, referente associazione scacchistica “La Torre degli Smeducci”. Tra i relatori figurano anche Alessandra Fermani dell’Università degli Studi di Macerata, Filippo Persichetti, psicologo, e Carla Mircoli, istruttore Fsi. Si terrà anche una simulazione di gioco a cura di Lucio Ragonese.
Il riconoscimento di “città amica degli scacchi” intende premiare il costante impegno per la promozione dell’attività scacchistica nel territorio. L’Asd “La Torre Smeducci” ha portato avanti, solo negli ultimi mesi, il progetto della partita vivente in costumi medioevali, che è stata rappresentata il 21 giugno 2023 nello scenario di piazza del Popolo, e ha gestito per conto della Cusi e del Cus Camerino il primo torneo di scacchi organizzato nell’ambito dei Campionati italiani universitari, assegnati quest'anno all’Università di Camerino e al suo Centro sportivo. Le gare si sono svolte con successo proprio a San Severino Marche dove il responsabile Marco Pelagalli ha coordinato la manifestazione riscontrando la partecipazione di un elevato numero di Cus.
Si è svolta sabato scorso, 13 gennaio, alla Galleria degli Antichi forni, la cerimonia di premiazione per i cittadini, i commercianti e le associazioni impegnate nel sociale, che hanno partecipato al concorso “Maceratapresepi” realizzando ed esponendo un manufatto che rappresentasse la tradizione del presepe interpretata attraverso una forma d’arte a scelta.
Un’iniziativa del consigliere comunale Marco Bravi, appoggiata e sostenuta dall’assessore alla Cultura Katiuscia Cassetta, che l’ha organizzata affiancato dalla collaborazione di Maurizio Piergiacomi, Luigi Ripari, Maurizio Osimani e Sara Romagnoli.
Presenti alla premiazione, oltre al consigliere Bravi che ha ringraziato tutti per la partecipazione e ha anticipato che nel 2024 si terrà la seconda edizione dell’iniziativa, la vicesindaco e assessore alle Politiche sociali Francesca D’Alessandro che ha sottolineato come il presepe sia una tradizione popolare ma anche un simbolo forte di inclusione mentre l’assessore alle Attività produttive Laura Laviano ha messo in evidenza l’importanza della sinergia e del lavoro di rete tra gli esercenti.
A ricevere il riconoscimento sono stati per la categoria dei commercianti: Almalù, Vissani, Carancini, Ropan e La Bottega di Milù, a cui sono stati donate alcune pubblicazioni inerenti alla città di Macerata dalla Biblioteca Mozzi Borgetti mentre tra i cittadini che hanno partecipato, la commissione giudicatrice, composta da Isabella Crucianelli, Luigi Ripari e Renato Poletti, ha premiato, con buoni spesa offerti da Ottica Pietroni, Centro estetico ELISIR, Vissani frutta e verdura, La Bottega di Milù, Braceria Tiffany e Pizzi e Ricami, Maria Scortichini, Agnese Capriotti, Francesca Bitocchi, Paolo Del Bianco e Maurizio Montedoro.
Il sindaco di Ascoli Piceno Marco Fioravanti proporrà nel prossimo Consiglio comunale di conferire la cittadinanza onoraria a Russell Crowe.
L'attore australiano aveva rivelato via social all'inizio di gennaio di avere anche radici italiane e in particolare ascolane: un suo trisavolo, il "bis-bis-bisnonno da parte materna" arrivato in Nuova Zelanda nel 1864, era Luigi Ghezzi, nato nel 1829 ad Ascoli Piceno.
Secondo il sindaco, la cittadinanza onoraria servirà a mantenere "solido" il legame tra l'interpreto de Il Gladiatore e Ascoli, oltre a promuovere la città nel mondo, grazie alla fama di Crowe e alla sua "esperienza come attore internazionale". Il trisavolo di Crowe era andato a lavorare in Argentina, poi si era imbarcato per l'India, ma fece naufragio, aveva raccontato l'attore, e finì a Città del Capo, dove incontrò e sposò Mary Ann Curtain. I due poi emigrarono in Nuova Zelanda.
La famiglia dell'attore, per altro, ha varie radici: "norvegesi, italiane, scozzesi, maori, e dal un test del Dna di un parente stretto sono emerse ascendenze in maggioranza irlandesi, anche se non sappiamo come e tramite chi".
L'annuncio di queste ascendenza ascolane aveva suscitato molte reazioni e meme sui social: "Massimo, Massimo, Massimo", una delle invocazioni più frequenti, in riferimento al personaggio di Massimo Decimo Meridio, il nome del protagonista del Gladiatore. Oppure "al mio segnale...friggete le olive", il piatto più noto di Ascoli Piceno
Una nuova casa di riposo per anziani, che sia residenza, ma che offra anche la possibilità di centro diurno, a sollievo delle famiglie del territorio. L’amministrazione comunale ha incontrato nelle scorse settimane i referenti del comitato “Casa di riposo per anziani”, promotore di una raccolta firme (oltre mille sino ad ora) per chiedere la realizzazione di una nuova struttura residenziale nella città di Potenza Picena: tra questi, insieme a un gruppo di imprenditori locali, anche Dino Pantanetti, padre del consigliere comunale di maggioranza, Simone Pantanetti. E proprio quest’ultimo spiega come “l’amministrazione comunale ha già da tempo avviato un percorso di approfondimento per la realizzazione di una nuova struttura che vada ad implementare il servizio attualmente offerto dalla casa di riposo. La raccolta firme è un ulteriore segnale concreto, che merita attenzione a cui vogliamo dare risposte”.
“Siamo consapevoli del fatto che la nostra casa di riposo, dotata di soli 29 posti, non riesce a coprire le esigenze dell’intera comunità. – spiega il primo cittadino di Potenza Picena, Noemi Tartabini - Ci stiamo lavorando da tempo e, nelle scorse settimane, abbiamo voluto incontrare il comitato proprio per condividere idee e progetti. Apprendiamo poi con soddisfazione che anche le opposizioni politiche plaudono a questa iniziativa”.
Riguardo la tipologia di servizio che si potrebbe offrire nella nuova struttura, “molte famiglie necessitano di un sostegno permanente per i loro anziani - spiega la sindaca - altre invece chiedono uno spazio che li accolga nelle sole ore del giorno. Uno spazio che sia luogo di socializzazione e condivisione e che offra la possibilità di effettuare attività ricreative mirate. Per questo l’idea di integrare il servizio di residenza con un centro diurno ci sembra importante. Così come è da valutare l’idea del cohousing, che offre a persone autosufficienti, ma sole, di vivere nello stesso appartamento dividendo spazi, costi e servizi. Guardiamo dunque proprio ai servizi e alla socialità oltreché all’assistenzialismo”.
Rispetto ai locali da destinare alla struttura “si stanno valutando diverse ipotesi, tenendo conto che servono spazi molto ampi”. E sui finanziamenti possibili “Stiamo lavorando per capire quali possono essere le modalità di reperimento delle risorse ed eventuali compartecipazioni. – conclude la sindaca – Sulla questione è stato inoltre aperto il dialogo con le istituzioni regionali”.
Domani, mercoledì 17 gennaio, in occasione della festa di Sant’Antonio Abate protettore degli animali, riaprirà al culto la chiesa di Sant’Antonio al Ponte o Sant’Antonio in Cesalonga. Per l’occasione sono state programmate due sante messe, alle ore 9 del mattino e alle ore 16, nel pomeriggio che consentiranno di fare visita al luogo di culto solitamente chiuso. Le funzioni religiose sono state organizzate dalla parrocchia di San Lorenzo in Doliolo che ha lavorato alla riapertura della chiesa di Sant’Antonio insieme al Comune di San Severino Marche.
La struttura custodisce al proprio interno un prezioso affresco di Lorenzo d’Alessandro, scoperto solo di recente grazie all’architetto settempedano Luca Maria Cristini che è anche autore di una pubblicazione dal titolo: “Il luogo della festa: la chiesa di Sant’Antonio in Cesalonga a San Severino Marche e il suo inedito apparato pittorico devozionale”.
“La chiesa di Sant’Antonio in Cesalonga, per tutti “Sant’Antonio” – spiega Cristini - è situata nella contrada omonima all’ingresso occidentale della città di Sanseverino. Sorge nei pressi del ponte diga che deriva il nome dalla chiesa, lungo l’antica via Septempedana, diramazione che si stacca della strada consolare Flaminia a Nocera Umbra per collegare direttamente Roma al porto di Ancona. Attualmente è proprietà della parrocchia di San Lorenzo in Doliolo, il cui parroco l’ha officiata regolarmente, fino a pochi anni fa, il sabato pomeriggio. Ugualmente era solito celebrare qui il 17 gennaio la solennità di Sant’Antonio Abate, con la benedizione degli animali, memoria della festa popolare che vi si teneva da tempo immemorabile”.
Nella stessa pubblicazione Cristini studiando proprio l’apparato pittorico attribuisce uno degli affreschi presenti a Lorenzo d’Alessandro, pittore attivo in città tra gli anni
Settanta del secolo XV e i primi del successivo. Durante il primo severo lockdown legato alla pandemia da Covid19 lo studioso ha approfondito le sue conoscenze e rilevato quanto visibile dell’apparato decorativo interno alla chiesa “ tra le poche – spiega Cristini nella pubblicazione - a celare ancora sotto numerose tinteggiature successive un impianto devozionale pittorico. Esso è fortunatamente sopravvissuto alla deprecabile attività di rimozione totale degli intonaci nell’interno di chiese così antiche, eseguito in nome di un male inteso, e oggi per fortuna abbandonato, ‘restauro in stile’. Per la sua rarità l’interno della chiesa meriterebbe con urgenza un completo restauro”. L’apertura al pubblico permetterà di fare visita a questo luogo dal grande fascino.
Ancora un'allerta meteo, di livello giallo, per raffiche di vento nelle Marche. L'avviso, valido dalla mezzanotte di mercoledì 17 gennaio, è stato diramato dalla Protezione civile regionale. "L'interazione dei flussi occidentali con la catena appenninica determinerà, sulle Marche, condizioni di garbino nelle giornate di mercoledì e giovedì - si legge nel bollettino meteo -; a seguire, l'afflusso di aria più fredda dai quadranti settentrionali favorirà un peggioramento del tempo, associato ad un sensibile calo termico".
Viene, quindi, segnalato un rinforzo della ventilazione da sud-ovest nella seconda parte della giornata, con raffiche che, nell'entroterra maceratese, potranno raggiungere, in serata, l'intensità di burrasca forte (76-87 km/h) o localmente di tempesta (88-102 km/h).
Il cielo domani si presenterà inizialmente nuvoloso o molto nuvoloso, con copertura in ulteriore aumento dalle ore centrali. Precipitazioni sparse nelle zone interne, specie a ridosso dei rilievi dove potranno risultare maggiormente persistenti. Locali e brevi fenomeni saranno possibili anche nel resto del territorio. Temperature previste in aumento nei valori massimi, prima di un drastico calo che si registrerà a ridosso del prossimo weekend.
Nuova ordinanza della polizia locale per regolamentare temporaneamente la circolazione stradale e consentire l’esecuzione di lavori urgenti di spostamento dell’infrastruttura di distribuzione di gas naturale in via Maffeo Pantaleoni.
L’ordinanza, in vigore da oggi, martedì 16 gennaio, al 9 febbraio, con orario 0 – 24 prevede: via Maffeo Pantaleoni (bretella-collegamento tra borgo san Giuliano e via Maffeo Pantaleoni: divieto di sosta con rimozione coatta nel tratto interessato dal deposito cantiere stradale; via Maffeo Pantaleoni nel tratto interessato dai lavori: divieto di sosta con rimozione coatta dal civico 77 al civico 111, eccetto veicoli impresa, istituzione del senso unico alternato regolato da impianto semaforico temporaneo e limite max di velocità 30km/h.
Nella fase di avanzamento dei lavori in prossimità dell’intersezione con via Zorli: istituzione temporanea di “obbligo di svolta a destra” per tutti i veicoli provenienti da via Zorli che si immettono in via Maffeo Pantaleoni, disattivazione temporanea del semaforo posto all’intersezione con via Zorli, in caso di necessità in base alle esigenze di viabilità e traffico veicolare, istituzione temporanea di “obbligo di proseguire diritto” verso via Pace all’intersezione tra via Maffeo Pantaleoni / traversa Maffeo Pantaleoni / via Pace.
"L’economia di questi territori e la ricostruzione post sisma non possono essere fermate. Per questo ho voluto convocare un tavolo per risolvere, con il contributo dei tecnici di Anas e della Regione, il problema determinato dall’incidente stradale e dall’incendio del 24 dicembre scorso, evento che aveva determinato la chiusura della galleria all’altezza dello svincolo di Serravalle in entrambe le carreggiate della Civitanova Marche-Foligno e la deviazione del traffico sulla vecchia 77".
È il commento dell’assessore regionale alle infrastrutture Francesco Baldelli, che ha promosso un incontro con Anas, comune di Serravalle di Chienti e categorie economiche locali, presso la sede municipale serravallese, con l’obiettivo di trovare in tempi rapidi la soluzione a un problema che interessa, non solo i territori interni della provincia di Macerata, ma l’intera viabilità del Centro Italia, in una delle direzioni est-ovest maggiormente preferite dai traffici internazionali che transitano nel Porto di Ancona e diretti nel Tirreno.
"Ho riscontrato subito l’immediata disponibilità di Anas - continua l'assessore Baldelli - che stava già lavorando alla riapertura della galleria, insieme alla grande collaborazione degli uffici regionali coinvolti. Il traffico riprenderà, nel rispetto della sicurezza, per le aziende locali, sulla strada regionale 77 ed entro la settimana Anas garantisce la riapertura, in modalità provvisoria, delle due carreggiate della superstrada, con una corsia per senso di marcia. Quindi ritornerà percorribile un’arteria importante e vitale, un collegamento fondamentale per la viabilità della provincia di Macerata, i collegamenti Marche-Umbria e del Centro Italia, l’economia dei territori interni e le imprese che stanno lavorando che alla ricostruzione post sismica".
L'assessore Baldelli ha anche anticipato che, giovedì 18 gennaio, "incontreremo a Roma la direzione nazionale di Anas per affrontare alcuni temi di stretta attualità per le infrastrutture stradali delle Marche. Un argomento sul tavolo sarà anche quello di verificare se sia possibile rendere 'smart' progressivamente le gallerie della Ss77, garantendo una copertura telefonica agli automobilisti in transito, necessaria in caso di emergenze e per le quotidiane necessità lavorative di chi viaggia".
Apprezzamento per la celerità del ripristino della viabilità è stata espresso dalle categorie economiche locali - Confindustria, Confartigianato, Cna, Confcommercio e Coldiretti - intervenute all’incontro, le quali hanno sottolineato "il segnale di attenzione e sensibilità delle istituzioni coinvolte".
Il sindaco di Serravalle Emiliano Nardi, infine, ha parlato di "una risposta davvero celere al problema, con l’istituzione del tavolo tecnico per la risoluzione immediata di questa emergenza. Ancora un grazie alla Regione e all’Anas per il lavoro svolto in queste due settimane, nonostante le festività natalizie intercorse. Serravalle vuole tornare a essere lo snodo principale per l’alto maceratese, sia a livello turistico, ma anche di servizio per la ricostruzione post sisma. Se si fosse bloccata questa arteria, si sarebbe bloccata anche la macchina della ricostruzione".