Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice, vieta i selfie sulle macerie del terremoto. Nicola Alemanno, sindaco di Norcia, trasforma le macerie del terremoto in souvenir, anzi in un ‘ricordino’ per celebrare l’anniversario del sisma di magnitudo 6.5 che il 30 ottobre 2016 ha devastato anche la sua città.
“Vi doniamo – si legge nel cartiglio allegato al ‘ricordino’ – una piccola pietra, una piccola ‘maceria’, a ricordo delle nostre case, chiese, circoli, negozi. Tutte le nostre pietre rimarranno sempre il simbolo della nostra identità e della nostra storia: hanno formato le nostre case e ci hanno accolto e protetto per tanti anni. Ora dobbiamo e vogliamo andare avanti, con nuove idee, con nuovi progetti e nuovi materiali, più sicuri e altrettanto belli.
Sarebbe bello che ognuno di noi, nelle nuove e sicure case che avremo, custodisse una piccola pietra che ci ricordi sempre quello che è stato e quello che siamo: questa è la memoria, che rimarrà sempre viva. La ricostruzione sarà la nostra nuova storia”.
Il popolo del web sembra non aver apprezzato questa idea che, a distanza di un anno, fa emergere in maniera stridente il contrasto con la realtà di chi, ancora, il terremoto, purtroppo, lo vive sulla propria pelle, tra mille disagi, sofferenza e quotidiana perdita di fiducia verso il modo in cui le istituzioni continuano ad affrontare il post-terremoto.
Ritardi nella consegna delle casette, tonnellate di macerie da rimuovere, una ricostruzione che stenta a decollare e troppe persone ancora assistite tra alberghi e container collettivi.
Un ‘ricordino’ – definito nel sito istituzionale del comune come ‘piccola composizione con sasso a memoria del sisma, ma proiettato verso la ricostruzione’ – che sulla rete appare ai più un gesto grottesco, di pessimo gusto e fuori luogo. Più di uno, poi, si chiede quanto sia costato questo ‘gadget’ che contiene il logo del comune di Norcia e della Regione Umbria e se non fosse stato più opportuno ricordare in maniera più sommessa, rispettosa e sobria la tragedia che un anno fa ha colpito Norcia e il Centro Italia.
Un miliardo in più per finanziare la ricostruzione degli edifici pubblici: scuole, sedi comunali e caserme delle forze di polizia. E la sospensione del pagamento dei mutui fino alla fine del 2018 per tutti i cittadini che vivono nei comuni del cratere. Sono due delle misure per la ricostruzione del centro Italia devastato dai terremoti del 2016, inserite nella manovra in discussione in Parlamento.
Le risorse finanziarie, disponibili e previste dal bilancio pluriennale dello Stato, vanno ad aggiungersi agli investimenti già programmati nell'ultimo anno per un impegno complessivo di 2 miliardi. "A riprova che il Governo e l'intero sistema Paese - dice il Commissario per la ricostruzione Paola De Micheli - sono determinati, in modo concreto, a sostenere la ripresa della vita nelle aree dell'Appennino centrale, nei borghi e nelle comunità profondamente ferite dagli eventi sismici".
(fonte Ansa)
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma del gruppo Unione di Centro di Recanati
Sempre più spesso abbiamo modo di vedere il parcheggio selvaggio lungo la statale, in zona Montemorello a Recanati, di chi vi si reca per diversi motivi: dall’utilizzo della struttura sanitaria a quello commerciale o turistico. Nei giorni scorsi all’ospedale Santa Lucia è stato trasferito il poliambulatorio e sulla base delle assicurazioni espresse anche recentemente dal Presidente della Giunta Regionale, Luca Ceriscioli, la struttura entro l’anno si arricchirà di altri servizi mentre rimarrà in piena attività il Punto di Primo Intervento del Santa Lucia. Non va dimenticato, inoltre, che anche il servizio delle vaccinazioni ha trovato posto all’interno della struttura ospedaliera.
Proseguono a ritmo serrato i lavori di sistemazione del Colle dell’Infinito nella prospettiva che Recanati possa diventare sempre più un polo di attrattiva turistica e dobbiamo – se vogliamo bene alla città – pensare a tutti i necessari servizi di accoglienza a partire proprio dai parcheggi e da una viabilità più funzionale.
Il rione Montemorello sarà sempre più polo attrattivo per le molteplici attività che vi si svolgono. Non può restare penalizzato per le difficoltà di accesso stradale e per mancanza di parcheggi. Tutto ciò anche nel rispetto della mozione sull’argomento presentata dall’UdC e già votata a larga maggioranza dal Consiglio Comunale.
La Giunta municipale di Tolentino ha confermato l'approvazione della graduatoria degli aventi diritto ad appartamenti o altro tipo di strutture abitative finalizzate a far fronte all'emergenza conseguente al sisma 2016, effettuata con deliberazione n. 395/2017, dando atto che la medesima comprende tutte le domande presentate dopo la pubblicazione dell'avviso del Comune del 2 gennaio 2017 e fino al 26 settembre 2017.
Nel contempo è stato deciso di riaprire i termini per la richiesta da parte dei cittadini ,che avevano dimora principale e continuativa di proprietà, in affitto o abitata ad altro titolo in zona rossa oppure inagibile o inagibile per rischio esterno (esito E o F di non rapida soluzione) dopo rilevazione con scheda Aedes, fino al 30 novembre 2017. Si precisa che il punteggio relativo alla disabilità da assegnare quale criterio di priorità, deve essere inteso come relativo alla percentuale superiore al 67% per invalidità civile e INAIL e che includa lo stato di handicap in condizioni di gravità
I due modelli proposti dalla Regione Marche – Soggetto Attuatore Sisma 2016: il primo per la richiesta di assegnazione di immobile ad uso abitativo per l’assistenza alla popolazione colpita dal sisma e il secondo per accettazione o rinuncia allo stesso, verranno utilizzati previa integrazione del primo con le dichiarazioni relative ai criteri per la formazione della graduatoria di precedenza nelle assegnazioni.
Le domande pervenute a decorrere dal 27/09/2017 e fino al 30/11/2017 andranno a formare una nuova graduatoria cui attingere una volta esaurita la predetta graduatoria approvata con deliberazione della Giunta comunale n. 395/2017. Essendo specificamente indicati tutti i criteri da utilizzare per la formazione della graduatoria di cui si tratta, la competenza all'approvazione di quella nuova o di eventuali sue modifiche rimane in capo al responsabile dell'Area Segreteria che vi provvederà con proprio atto
Allo stato attuale la graduatoria, originariamente composta da 118 richiedenti aventi diritto – considerate le rinunce intervenute nel frattempo – è composta da 115 nuclei familiari e quindi il numero di appartamenti previsti come realizzabili per tale fine è addirittura superiore agli inseriti nell'elenco. I sopralluoghi al patrimonio residenziale, conseguenti al sisma del 2016, sono ancora in corso (sebbene il loro numero sia ormai residuale) e quindi potrebbero esserci altre abitazioni che risultino inagibili in modo tale da poter accedere, in teoria, a SAE o abitazioni alternative.
Si ritiene quindi necessario e opportuno procedere a riapertura dei termini per la presentazione di domande per assegnazione di SAE o appartamenti alternativi che saranno individuati successivamente dall'ERAP e dal Soggetto Attuatore nel Comune di Tolentino per far fronte alle necessità abitative derivanti dagli effetti del sisma. Ribadito che, nel caso in cui il numero degli appartamenti complessivamente individuati e disponibili non dovesse essere sufficiente il Comune si riserva la possibilità di chiedere, in futuro, la realizzazione di SAE, dando in ogni caso priorità alla possibilità di reperire patrimonio immobiliare residenziale disponibile sul territorio, confermando che l'Amministrazione comunale ritiene irrinunciabile sia l'obiettivo primario di fornire un'abitazione a chi ha avuto la casa resa inagibile dal sisma, sia quello di evitare, per quanto possibile, nuovo uso del suolo e la creazione di altra lottizzazione per la realizzazione di SAE.
Ribaditi inoltre i criteri di priorità a suo tempo individuati con la deliberazione di Giunta comunale n. 200/2017, che sono i seguenti: •nucleo familiare attualmente fuori Tolentino punti 5; nucleo ospite di struttura ricettiva o container punti 10; presenza di uno o più disabili (percentuale superiore al 67%) punti 15; presenza di una o più persone anziane (ultrasessantacinquenni) punti 10; presenza di minori con un solo genitore punti 10; luogo di lavoro nel Comune di Tolentino punti 5. Questi criteri sono stati integrati con la deliberazione della Giunta comunale n. 395 del 06/10/2017 che ha stabilito che, in caso di parità di punteggio nella graduatoria si debba procedere a estrazione tra i nuclei familiari che abbiano ottenuto lo stesso punteggio complessivo. Il criterio della disabilità sopra indicato può essere inteso in vari modo (invalidità civile, stato di handicap di cui alla L. n. 104/1992 o invalidità da lavoro – INAIL), è il caso di fornire interpretazione autentica che intenda il criterio come relativo alla percentuale superiore al 67% per invalidità civile e INAIL e che includa lo stato di handicap in condizioni di gravità.
La modulistica è scaricabile dal sito internet del Comune di Tolentino all’indirizzo: www.comune.tolentino.mc.it
Una delegazione maceratese composta da alcuni membri del Consorzio Apistico della Provincia di Macerata, dell’Associazione Cuochi Macerata Antonio Nebbia, della Coldiretti della Provincia di Macerata e del Comune di Valfornace, dal 27 al 29 ottobre è stata ospite della “Sagra del miele e suoi derivati” a Châtillon, in provincia di Aosta.
Giunta alla 14esima edizione, la manifestazione si svolge ogni anno e presenta un ricco programma di eventi, tra cui la premiazione dei migliori mieli valdostani. La cittadina rientra nel circuito “Le Città del Miele”, di cui fanno parte circa 50 comuni italiani. L’organismo ha tra gli obiettivi quello di promuovere i territori che danno origine e identità ai mieli italiani, tutelarne la qualità, salvaguardare le risorse ambientali, paesaggistiche, artistiche e storiche legate ai territori con vocazione all'apicoltura, diffondendone i valori. Nelle Marche sono 5 i comuni inseriti nel gruppo, di cui tre ricadono in Provincia di Macerata: Matelica, Montelupone, Pievebovigliana (oggi Valfornace).
Quest’anno i promotori della sagra valdostana hanno voluto ospitare un comune facente parte de “Le Città del Miele” che rientrasse nel cratere sismico. La scelta è ricaduta su Valfornace, per sugellare un gemellaggio volto alla solidarietà. Presente per il comune marchigiano, il consigliere Domenico Iori.
“L’accoglienza riservata alla delegazione maceratese, è stata encomiabile ed eccezionale - ha commentato Alvaro Caramanti, Presidente del Consorzio Apistico della Provincia di Macerata - I nostri amici valdostani ci hanno offerto giornate indimenticabili. Châtillon riserva all’apicultura un interesse importante. Entrando in paese una fontana, una rotonda e una scultura testimoniano cosa rappresenti questo mondo per la cittadina e per la sua economia.”
Alla mostra mercato hanno partecipato 50 apicoltori e circa 5 mila persone hanno visitato i borghi di Châtillon, una realtà che ne conta altrettante. Esposizione di attrezzi usati in apicoltura, degustazioni in luoghi suggestivi, vetrine dei negozi a tema apistico, hanno conferito all’evento una forte identità. Oltre alla “Sfilata degli Apicoltori”, la premiazione del concorso riservato alle scuole e ai migliori mieli prodotti in Valle d’Aosta, le numerose degustazioni hanno avuto un unico obiettivo: raccogliere fondi da destinare al Comune di Valfornace per attrezzare il laboratorio del Consorzio Apistico Maceratese allestito a Fiordimonte, utile agli apicoltori per la smielatura. Allo scopo hanno lavorato anche gli allievi dell’Istituto Professionale Regionale Alberghiero, preparando un sacchetto di prodotti tipici valdostani.
A presentare le degustazioni dei prodotti tipici maceratesi, sono stati i componenti dell’Associazione Cuochi Macerata Antonio Nebbia, con la materia prima fornita dai produttori della Coldiretti della Provincia di Macerata. Uno scambio di gusto volto ad allacciare nuove amicizie e gemellaggi plurimi tra diverse realtà che testimoniano l’amore per la propria terra e i suoi prodotti.
“Dopo questa esperienza potranno nascere nuove idee volte alla valorizzazione di un prodotto eccellente ed unico come il miele, che potrebbe essere veicolato e promosso tramite la creazione di filiere, utili ad incrementare posti di lavoro nel territorio montano interessato dagli eventi sismici.” Ha dichiarato Alvaro Caramanti. Un lavoro non semplice che si basa sulla collaborazione tra soggetti diversi che dovranno trovare un’unica via di dialogo ed azione.
La bufera sugli adesivi antisemiti qualche effetto positivo l'ha prodotto: infatti a Civitanova si parla e si legge di più di Anna Frank. Tra polemiche e indignazione, accuse di razzismo e generalizzazioni, nella triste vicenda che ha infangato la memoria di Anna Frank, qualcosa di buono forse c'è.
L'attenzione mediatica ha generato curiosità, se ne parla più di quanto accadeva in precedenza e l'effetto si è avuto anche nelle librerie cittadine, in particolare nella nuovissima Ubik di Corso Umberto I, dove nell'ultima settimana c'è stato un sensibile aumento nelle vendite del libro della scrittrice ebrea tedesca, divenuta un simbolo della Shoah per il suo diario.
"Non abbiamo un dato numerico certo - ci dicono dal negozio - ma nella scorsa settimana il libro si è venduto molto, in entrambe le edizioni sui nostri scaffali e sono stati diversi anche quelli che hanno chiesto del libro e l'hanno voluto sfogliare, pur senza acquistarlo".
Nel frattempo, bisogna purtroppo constatare che alla vergogna non c'è mai fine, ed è proprio di oggi la notizia della riprovevole imitazione di quanto successo allo stadio Olimpico di Roma durante Lazio-Cagliari dello scorso 22 ottobre. Sembra infatti che anche in Germania siano spuntate delle figurine di Anna Frank con la maglia dello Schalke04.
Un incontro utile e costruttivo, quello di ieri mattina, presso la sede di Piazza del Plebiscito, tra l’On. Piergiorgio Carrescia, l’Ing. Massimo Conti, da poche settimane insediato alla presidenza della Federazione Ordini Ingegneri delle Marche e del Presidente dell’Ordine della Provincia di Macerata, Ing. Maurizio Paulini.
La riunione, promossa dal deputato marchigiano per costruire un dialogo diretto con i soggetti protagonisti sul campo sin dalle primissime fasi dell’emergenza fino alla ricostruzione, è servita per confrontarsi sulle normative tecniche previste dalle varie ordinanze e sulla possibilità di proporre correttivi e integrazioni che permettano di affrontare al meglio una situazione peculiare come quella della nostra regione. Il territorio marchigiano è quello che da solo conta circa il 62% dei danni subiti dal sisma dello scorso anno e l’orografia delle zone colpite, così come la tipologia delle strutture lesionate, rende più complesse tutte le operazioni a partire dalla demolizione e lo smaltimento delle macerie.
Nell’occasione i vertici di Feding Marche hanno potuto illustrare una serie di proposte di modifica delle normative esistenti, scaturite dal gruppo di lavoro nazionale del Consiglio Nazionale Ingegneri (riunitosi a luglio ad Ascoli Piceno), dalla Commissione Sisma e dagli incontri con la Regione Marche per snellire e ottimizzare i tempi legati alla delicata fase della ricostruzione. Prima tra tutte una proposta emendativa all’art.1 del D.L. n.8 del 9.02.2017 che, prevedendo l’introduzione di una procedura di preistruttoria per la concessione e l’erogazione dei contributi, snellirebbe i tempi delle pratiche e ridurrebbe considerevolmente la mole di lavoro a carico degli uffici speciali per la ricostruzione.
L’Onorevole Carrescia, dopo aver recepito le istanze emerse durante la riunione, ha espresso la propria intenzione di predisporre in tempi brevi una proposta di legge in cui inserire una serie di interventi migliorativi per affrontare in modo adeguato la fase della ricostruzione nella nostra regione.
Sono aperte le iscrizioni alla VI edizione del Premio Giornalistico "Pietro Di Donato" - autore del best seller della prima metà del Novecento “Cristo fra i Muratori” - patrocinato dall' ANMIL, l'Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del lavoro. A parlarne è proprio la sezione di Macerata, che indica che al concorso possono partecipare tutti i giornalisti e autori di servizi giornalistici riguardanti il tema della sicurezza sul lavoro.
“L’attenzione del settore giornalistico alle tragedie che si consumano giornalmente sul lavoro è fondamentale – dichiara il Presidente Nazionale ANMIL Franco Bettoni - affinché si possa costantemente riflettere sulle tragedie che investono intere famiglie cambiandone per sempre la vita e su quanto ognuno può fare perché non si muoia più a causa del lavoro. Come confermano i dati INAIL più recenti, infatti, la gravità del fenomeno infortunistico resta a livelli di guardia e la cultura della prevenzione non può non passare anche dal mondo dei media”.
Composta da una prestigiosa Giuria con Fausto Bertinotti, Tiziano Treu, Giuseppe Giulietti e Lucia Annunziata, il Premio intende rendere merito all’impegno e sottolineare il valore del lavoro giornalistico di quanti dedicano al tema della sicurezza sul lavoro e degli infortuni un’attenzione speciale, ma vuole anche essere un riconoscimento tangibile nei confronti di chi si occupa di portare alla luce sia i comportamenti virtuosi nella salvaguardia dei diritti dei lavoratori che le gravi responsabilità di chi, ancora ai giorni nostri, si ostina a non voler rispettare le più elementari norme di sicurezza.
Possono partecipare tutti i giornalisti e gli autori di servizi giornalistici pubblicati dal 20 ottobre 2016 al 10 dicembre 2017 riguardanti il tema della sicurezza in ambito lavorativo. I materiali dovranno pervenire entro il 10 dicembre 2017 esclusivamente per posta elettronica, all’indirizzo mail info@premiopietrodidonato.it.
La cerimonia di premiazione e la consegna dei riconoscimenti avranno luogo a Taranta Peligna (CH) il 16 dicembre 2017.
“Sono orgoglioso della sensibilità del nostro Comune verso l’informazione ed una tematica sociale che investe la vita di tutti, quale quella della sicurezza lavorativa - afferma il primo cittadino di Taranta Peligna Marcello Di Martino – e ci auguriamo che la partecipazione anche per questa sesta edizione sia crescente e diversificata, dal web alla carta stampata”.
E’ partita al CreaHub la quinta edizione del Luci, il Laboratorio Umanistico per la Creatività e l’Innovazione dell’Università di Macerata.
Studenti universitari, laureati, dottorandi e studenti degli istituti superiori della provincia di Macerata sono stati coinvolti, con modalità e tecniche partecipative, da Lorenzo Compagnucci e Leonardo Seri nell'avvio del percorso formativo multidisciplinare sull’auto imprenditorialità coordinato da Francesca Spigarelli.
Gli allievi hanno partecipato ad una sessione di speed dating e sono andati a caccia di idee, intervistando studenti, commercianti e turisti nel centro storico maceratese. Ne sono emerse alcune sfide condivise dalla comunità, alle quali gli allievi cercheranno di rispondere nei prossimi mesi con soluzioni imprenditoriali e sociali.
Lucia Paciaroni, dottoranda Eureka Unimc, che sta sviluppando uno dei progetti vincitori del Pitch Day della scorsa edizione del laboratorio, ha presentato la sua esperienza. Il progetto consiste nella realizzazione di un innovativo percorso museale per ipovedenti ed ipoudenti presso il Museo della Scuola “Paolo e Ornella Ricca” di Macerata.
Il presidente della Fondazione Claudi e del Centro studi Marche (CeSMA), professor Massimo Ciambotti, sarà presente all’inaugurazione della mostra “Favole pittoriche di Anna Claudi” prevista per domani - primo novembre - alle ore 17.30 a San Paolo del Brasile nella bellissima sede dell’Istituto italiano di cultura. Alla cerimonia parteciperanno, oltre a Ciambotti, anche il direttore dello stesso Istituto, Renato Poma, la direttrice del CeSMA, Pina Gentili, nonché Giuseppe Bezzi, originario di Tolentino e ora presidente dell’Associazione dei marchigiani in Brasile, il quale ha collaborato fattivamente all’iniziativa.
Sono stati proprio i marchigiani residenti a San Paolo a richiedere con forza la mostra prima che questa rientrasse in Italia dal Sudamerica. L’esposizione delle opere di Anna Claudi in Brasile fa seguito, infatti, a quelle di Serrapetrona (2012), Roma, Praga, Stoccarda e – da ultimo – in Argentina (Rosario, Tigre e Buonos Aires) e in Uruguay (Montevideo). Il successo della mostra in terra sudamericana è testimoniato dalle migliaia di visitatori che hanno potuto apprezzare la vena artistica di questa pittrice marchigiana. La mostra sarà visitabile fino al prossimo 10 dicembre.
Subito dopo l’inaugurazione, alle ore 18.30, si terrà un importante avvenimento culturale, cioè la presentazione – per la prima volta in terra brasiliana – del libro “Mio vivente amor di poesia” (Lettere di Ungaretti a Bruna Bianco), con la partecipazione di Francesca Cricelli e gli interventi del poeta Davide Rondoni e dei professori Mauricio Santana Dias e Lucia Wataghin dell’Università di San Paolo.
L’importanza dell’evento è legata al fatto che Giuseppe Ungaretti conobbe Bruna Bianco durante l’estate del 1966 proprio a San Paolo del Brasile. La Bianco era una giovane di ventisei anni originaria delle Langhe, trasferitasi in Brasile per seguire il padre negli impegni lavorativi. L’incontro fortuito travolse i due in una tempestosa e struggente storia d’amore. Nulla valse a frenare la grande passione tra l’affermato poeta e la studentessa: né le smisurate distanze geografiche, né la differenza d’età di oltre mezzo secolo. Bruna Bianco, oggi settantasettenne, ha deciso di restituire al mondo il ricordo ancora luminoso e profondo di una grande passione, consegnando alla Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori un ricco epistolario costituito da circa quattrocento esemplari. Sono state selezionate e pubblicate, a distanza di cinquant’anni, alcune tra le commoventi Lettere a Bruna (Mondadori, a cura di Silvio Ramat) che l’attempato poeta indirizzò al suo estremo (e più grande) amore.
La ricorrenza del 4 novembre, Festa dell’Unità nazionale e la Giornata delle Forze armate, sarà celebrata anche a Macerata per ricordare l’anniversario della fine della prima guerra mondiale avvenuta il 4 novembre 1918.
La cerimonia, organizzata dal Comitato provinciale per la celebrazione della giornata delle Forze Armate, si svolgerà al monumento ai Caduti di piazza della Vittoria. Il programma prevede alle ore 9.15 la celebrazione della Messa nella parrocchia dell’Immacolata, in corso Cavour. Al termine, i gonfaloni delle Associazioni d’arma, le autorità civili e militari affluiranno in piazza della Vittoria dove, alle ore 10, dopo gli onori al Prefetto della Provincia di Macerata, ci saranno l’alzabandiera, la deposizione della corona di alloro, l’allocuzione della massima autorità militare e gli onori finali.
Il 2 novembre, alle 10.30, giornata dei defunti, al cimitero onori ai caduti di tutte le guerre con le autorità e le associazioni d’arma, a seguire, alle 11 messa di commemorazione per i caduti in guerra mentre alle 15 ne seguirà un’altra per tutti i defunti. Entrambe le messe verranno officiate dal vescovo Monsignor Nazzareno Marconi.
Una nuova cittadina italiana a Pieve Torina. Il sindaco, Alessandro Gentilucci, ha conferito nei giorni scorsi una nuova cittadinanza italiana ad una donna residente nella frazione di Pié Casavecchia, Zerjfije Ferati, nata nel 1967 a Vejce, in Macedonia.
Un momento che, nella grande difficoltà che sta affrontanto Pieve Torina e la sua comunità dopo la distruzione del sisma, ha assunto un valore significativo. Il sindaco Gentilucci ha letto il decreto concesso dal Presidente della Repubblica. Dopo aver giurato fedeltà alla Costituzione e alle leggi dello Stato, la nuova cittadina ha ricevuto in dono una copia della carta costituzionale.
In pensione da domani, primo novembre 2017, l'ispettore superiore Rossano Re.
Re è in forza alla Polizia Stradale di Macerata dal 1992 e dal 2012 è vice della dottoressa Minervino. A Rossano Re vanno i migliori auguri da parte di tutti i colleghi della Polstrada di Macerata.
Quando i cani non sono semplici amici a quattro zampe ma molto di più. Ce lo insegna ancora una volta la storia di Aissa e della sua famiglia che racconta su Facebook di una "nottata difficile" durante la quale grazie all'abbaiare insistente del cane sono riusciti a soccorere un uomo in difficoltà.
"Io e la mia famiglia eravamo a dormire quando, intorno all'1,45, siamo stati svegliati da Aissa che abbaiava insistentemente rivolta verso la finestra - ha affermato Francesco Marchetti di Tolentino - così sono uscito fuori per capire cosa stesse succedendo e dalla finestra di una casa vicina ho sentito una voce che chiedeva aiuto. Mi sono avvicinato ma non sono riuscito a vedere il signore perchè la finestra era aperta ma con la tapparella abbassata. Ho chiesto cosa fosse successo e dalla casa la voce mi ha risposto che era caduto e lamentava dei forti dolori al ventre e alle gambe, tanto da non poterle muovere".
"Ho chiamato immediatamente l'ambulanza - ha continuato il signor Marchetti - che ha proceduto con tutti gli accertamenti del caso. Il signore vive da solo infatti quindi non aveva ricevuto ancora alcun soccorso".
Un soccorso che non è arrivato dagli umani, che sembrano non aver sentito l'accorato aiuto, ma da Aissa, un cane che per una notte si è trasformato in eroe.
“In questo mestiere non si può millantare, bisogna dare risposte coerenti. Ci vogliono attitudine, empatia, esperienza. Quando sono arrivata a San Ginesio, poche ore dopo il terremoto del 30 Ottobre, ero sola, ma non mi sentivo sola perché alle spalle avevo un sistema che mi ha sempre dato risposte, quello della Protezione civile”.
Inizia così, con tono sicuro e un misto di emozione e orgoglio, il discorso con cui Susanna Balducci, funzionario della Protezione civile della Regione Marche, ha ringraziato per il Premio Fornarina 2017 appena conferitole dalla Confraternita dei Sacconi, dal Centro Internazionale Studi Gentiliani e dal Comune di San Ginesio. Un premio alla virtù femminile nel sociale che quest’anno, senza esitazioni, è stato assegnato alla donna ingegnere che ha guidato, coordinato, sostenuto, anche moralmente, gli amministratori, i tecnici e la comunità ginesina nei complicatissimi momenti dell’emergenza post-sisma, fianco a fianco.
“Avete messo in sicurezza subito le vostre opere d’arte, i vostri commercianti, poi i tutte le case, le chiese e i palazzi e avete messo in campo il progetto per il nuovo polo scolastico. Questa si chiama resilienza - ha continuato la Balducci rivolgendosi con familiarità alla folta platea - È la capacità di una comunità di uscire da una calamità e uscirne rafforzata, persino cambiata. Chi meglio di voi la rappresenta? La vostra comunità è unica, e insegna come collaborare e lavorare insieme”. L’occasione del Premio Fornarina, quest’anno, è stato un modo di celebrare una donna, la Protezione civile a tutti i livelli, e un intero paese. “Se San Ginesio oggi è un po’ diverso dagli altri paesi - ha commentato il sindaco, Mario Scagnetti -, se a gennaio già si entrava nel centro storico, se ora abbiamo un negozio nuovo, è perché Susanna era qui con noi. Tanto di quello che siamo riusciti a fare è dovuto al suo metodo, allo studio, all’abnegazione. Questo è un riconoscimento alla virtù, alla capacità di ascolto dimostrata in maniera esagerata, perché sei stata, insieme alla Protezione civile, un aiuto fondamentale. Se San Ginesio è un paese quasi normale, tutto è partito da te”.
Tanti sono stati gli interventi di elogio alla professionalità e all’umanità della Balducci, che ha operato e opera nelle situazioni di emergenza e nei sismi sia nazionali che internazionali. Tra questi il saluto “fuori protocollo” di Fabrizio Curcio, ex Capo della Proteizione Civile, presente a titolo personale e affettivo verso San Ginesio. “Volevo dirvi grazie per avermi permesso di entrare in sintonia con voi. Io mi sento parte di questa comunità, ed è un onore. In Susanna rivedo la figura della Fornarina che svegliò i ginesini e li salvò dall’attacco dei fermani nel 1377. Dopo il 30 ottobre voi avete risposto al grido di Susanna, e avete reagito e combattuto con forza, proprio come più di sei secoli fa”. Presente anche l’attuale Capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, che ha ribadito come occorra “sveltire l’attività della ricostruzione” e di come sia necessario “ricostruire bene, condividendo un patto sociale per la prevenzione strutturale e non strutturale”. Anche il direttore del Servizio Protezione civile della Regione Marche, David Piccinini, e l’assessore regionale Angelo Sciapichetti hanno tenuto a mettere in evidenza l’esemplarità della reazione di San Ginesio, e la coesione di tutta la Protezione civile: “Nel premiare Susanna premiamo tutto un sistema di uomini e di donne che si battono ogni giorno con spiccato senso civico”, ha detto Sciapichetti.
Nella sala stracolma del complesso dei SS. Tommaso e Barnaba il priore della Confraternita dei Sacconi, Giovanni Petrelli, ha consegnato la pergamena e una Fornarina di stoffa alla Balducci, motivando il conferimento del Premio “per le virtù morali, sociali e istituzionali, per l’appassionata volontà del fare, per essere stata punto di riferimento per l’intera comunità ginesina”.
Al termine della manifestazione la Fanfara dei Bersaglieri “La Marmora” di Jesi e Ostra, in visita nel segno della solidarietà, ha omaggiato la Balducci con alcuni brani, con i Sibillini a fare da sfondo.
Il Mugellini Festival chiude la sua seconda edizione con un doppio appuntamento di altissimo livello. Una cappella della Congrega dei Contadini gremita ha accolto con un lungo applauso l'ingresso in mattinata di Mogol, che, per lo spazio "Gli Amici del MuFe", con la sua lectio magistralis ha condotto il pubblico in un appassionante viaggio nella musica pop nazionale ed internazionale. L'evento, organizzato dall’Amministrazione Comunale unitamente all’Associazione Centro Culturale, è stato realizzato in collaborazione con la manifestazione MusicGallery.
Tante altre emozioni nel pomeriggio, con il concerto di chiusura. Il Maestro Lorenzo Di Bella, insieme al Mugellini Ensamble, nuova formazione composta da elementi provenienti dall’Orchestra Filarmonica Marchigiana, ha reso omaggio al Mugellini Compositore, eseguendo il Quintetto del Maestro potentino, opera di raro ascolto nell'epoca moderna. Ad introdurre il prestigioso programma, la coppia di musicologi ospiti composta da Paola Ciarlantini e Paolo Peretti. Il concerto è stato integralmente trasmesso in diretta streaming sulla pagina facebookdel Festival.
Toccante anche la consegna del Premio Mugellini per la letteratura al poeta Eugenio DeSignoribus, che ha ritirato commosso il premio, in una delle sue rare apparizioni in pubblico. Prossimo appuntamento il 25 novembre per il concerto straordinario, in occasione del ventennale dell'associazione "Gli amici della musica" e un arrivederci alla terza edizione.
Sabato scorso (28 ottobre) i cinquantenni di Tolentino si sono ritrovati per festeggiare il traguardo del “mezzo secolo” con l’evento “da0a50”, per ricordare e raccontarsi del loro passato, del loro presente e di quello che sperano sia il loro futuro.
È stato il 20° passaggio del “Testimone”, una chiave ed una serratura arrugginita simbolo della porta che si è aperta dopo le sofferenze e le devastazioni delle seconda Guerra Mondiale. La tradizione, iniziata il 28 giugno 1997 con il passaggio della chiave dai “figli della pace del 46” ai “ragazzi del 47”, si è fermata soltanto una volta nel 2003.
Per ringraziare chi ha ideato questa tradizione e chi ha accettato il primo passaggio di testimone, gli organizzatori dell’evento (Angela Luconi, Cinzia Feliziani, Daniela Ciccarelli, Daniela Palmieri, Ermanno Carassai, Gian Nicola Ferranti, Giorgio Evaristi, Rosalia Calcagnini e Sonia Maccari) la settimana scorsa hanno consegnato due pergamene: una ai “figli della pace del 46”, nelle mani di chi materialmente ha realizzato il testimone (Lauro Gesuelli) ed un’altra ai “ragazzi del 47” durante il pranzo organizzato per festeggiare il loro 70° compleanno.
Moltissimi i cinquantenni che hanno partecipato alla Santa Messa, celebrata da Padre Gabriele Pedicino nel Tempio dello Spirito Santo di Tolentino, durante la quale sono stati ricordati i nati nel 1967 prematuramente scomparsi. Presente anche il Presidente del Consiglio Comunale Fausto Pezzanesi in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale. La festa è poi continuata al ristorante Parco Hotel di Pollenza.
Durante la serata sono stati eletti miss e mister 1967, Barbara Antolini e Fabrizio Cannara e miss e mister simpatia, Daniela Palmieri e Gian Nicola Ferranti. Premiati anche il primo e l’ultimo nato del 1967, i gemelli presenti e la coppia composta da cinquantenni Marco Angeli e Daniela Ciccarelli
Il ricavato della serata sarà donato all’ANFFAS di Macerata, storica associazione che, come i tolentinati, festeggia quest’anno il suo 50° compleanno.
Salvini torna sulla questione di nonna Peppina: "Dopo le insistenze della Lega finalmente la Commissione Ambiente del Senato ha cominciato a esaminare il disegno di legge per far tornare nelle proprie abitazioni nonna Peppina e le migliaia di persone terremotate che sono state costrette a scappare per poi ricostruire a proprie spese una casetta in legno. Se entro la settimana prossima la legge non verrà approvata o in commissione al Senato o nel decreto fiscale in Parlamento, saremo costretti a ritornare sull'appennino marchigiano".
"Siamo a fine ottobre - continua Salvini - e trovo indegno che in una società civile il Parlamento ci metta tutto questo tempo per approvare una norma che permetta ai terremotati di tornare ad abitare degli immobili costruiti a proprie spese senza correre il rischio di essere denunciati o che l'immobile venga loro confiscato".
Un anno fa i cittadini italiani si svegliarono con questa ennesima terribile notizia: "Una nuova e devastante scossa di terremoto ha colpito il Centro Italia alle 7.40 del 30 ottobre 2016. Il sisma, di magnitudo 6.5 Richter, è stato distintamente avvertito in molte altre Regioni Italiane, dalla Puglia al Trentino Alto Adige. Si tratta della scossa più forte in Italia dal terremoto dell'Irpinia nel 1980. L'epicentro del terremoto è stato localizzato tra Norcia, Castelsantangelo sul Nera e Preci (al confine tra Umbria, Marche e Lazio) ad una profondità di nove chilometri".
Crolli, paura, devastazione, molti feriti, migliaia di sfollati e alcuni luoghi simbolo della nostra fede e della storia italiana come la cattedrale di San Benedetto a Norcia feriti gravemente. Gli stessi luoghi, come molti altri del centro Italia erano già stati colpiti duramente dal sisma del 24 agosto.
"Una serie di eventi terribili che ha sconvolto la vita di migliaia di persone - ha dichiarato Marcello Fiori, responsabile enti locali di Forza Italia - provocato circa 300 vittime, danni per decine di miliardi, spezzato la vita di comunità bellissime e uniche. A oltre un anno di distanza quale è la situazione? Come è stata affrontata l'emergenza più grave che ha colpito il cuore d'Italia?
Purtroppo aldilà dello sforzo straordinario per umanità ed efficienza compiuto dal sistema di protezione civile che nel primo periodo ha salvato decine di vite e messo al sicuro migliaia di persone, dobbiamo registrare un vero e proprio fallimento del modello di intervento sin qui realizzato dai Governi che si sono succeduti. Abbiamo sempre avuto un atteggiamento responsabile e collaborativo, sia in Parlamento che con i nostri Sindaci, perché siamo convinti che di fronte a una tragedia nel Paese devono prevalere le ragioni dell'unità e della solidarietà. Ma un Paese altrettanto serio ha bisogno di verità per correggere ciò che non funziona. La nomina quasi immediata di un Commissario alla ricostruzione, fortemente caratterizzato politicamente, ha creato confusione di ruoli e sovrapposizioni amministrative e procedurali. Inoltre la scelta di affidare alle Regioni, attraverso la nomina dei Presidenti come Vice Commissari, compiti operativi si è dimostrata del tutto inadeguata introducendo un ulteriore appesantimento burocratico. La nostra non è affatto una posizione pregiudiziale ma fondata sui dati di quello che è stato e soprattutto di quello che non è stato fatto.
Ad esempio ecco il bilancio disastroso di quanto non è stato fatto nella Regione Marche: siamo nella paradossale situazione che il numero degli sfollati è addirittura aumentato: si è passati dai 26 mila del 30 ottobre scorso agli oltre 33 mila attuali.
Sono state richieste dai Comuni marchigiani circa 2000 casette per l'emergenza abitativa e ne sono state consegnate 231 (alla data del 25 ottobre) cioè poco più del 10 per cento. Non sono state nemmeno completate le verifiche di agibilità degli edifici: ne mancano ancora oltre 3 mila sempre nelle Marche. Le scuole danneggiate sono 170 (di cui 40 in modo molto grave) e risultano finanziati soltanto 50 interventi.
Si stima che nelle 4 Regioni siano presenti a seguito dei terremoti che si sono succeduti, oltre 2.660.000 tonnellate di macerie e ne siano state rimosse (sino a fine agosto) appena 237.000. Nello specifico: nel Lazio presenti 1.280.000 tonnellate, rimosse circa 100.000; in Umbria presenti 100.000 e rimosse circa 10.000; in Abruzzo presenti 160.000 tonnellate e rimosse nessuna tonnellata; nelle Marche presenti 1.120.000 tonnellate e rimosse 117.000 tonnellate. Quindi dopo circa un anno è stato rimosso meno del 9% delle macerie.
Il costo delle spese per l'autonoma sistemazione dei cittadini che hanno provveduto da soli a cercarsi una casa (sino al mese di luglio 2017) per lo Stato ammonta a circa 200 milioni di euro. Sono oltre 1000 le persone ospitate nei container (prevalentemente si tratta di agricoltori che sono rimasti a presidio della propria attività).
Centinaia di imprese produttive, aziende agricole e manifatturiere, esercizi commerciali e turistici, laboratori artigiani e studi professionali hanno perso la loro possibilità di produrre lavoro e ricchezza, moltissimi l'hanno vista drasticamente ridotta. E senza imprese non può esserci alcuna possibilità di futuro e di ricostruzione. Eppure le risorse economiche non mancano: grazie all'impegno straordinario del Presidente del Parlamento Europeo, on. Antonio Tajani l'Unione Europea ha già reso disponibili oltre un miliardo e 200 milioni per le aree colpite dal sisma e tali fondi potranno raggiungere complessivamente circa i 2 miliardi utilizzando al meglio anche i Fondi ordinari.
L'ufficio del Commissario e le Regioni, in questo anno, non solo non hanno dato un impulso in termini di efficienza e rapidità, ma hanno riempito le popolazioni colpite dal terremoto, di migliaia di pagine di carte e di norme burocratiche assurde come quella volta a trasformare i privati cittadini in vere e proprie stazioni appaltanti per effettuare i lavori di ricostruzione della propria abitazione.
In molti di questi comuni regna oggi solo il silenzio e l'abbandono. Ogni giorno che passa aumenta il rischio concreto dello spopolamento dei borghi di montagna e dei centri storici: senza una abitazione sicura, strade accessibili, un lavoro, una ripresa pur minima delle attività economiche migliaia di cittadini saranno costretti a immaginare di costruire il proprio futuro altrove, lontani dalla casa e dalla terra di origine. Questa è la responsabilità più grave di chi con ritardi, inefficienze e burocrazie sta gestendo questa emergenza.
E' di fatto già arrivato l'inverno e le condizioni climatiche renderanno difficilissimo poter lavorare. Siamo ancora in piena emergenza e di ricostruzione si parla nei convegni e nei comunicati stampa. I dati parlano drammaticamente chiaro e sono impietosi: questo Governo e questi Presidenti delle Regioni hanno dimostrato di non essere in grado di affrontare e risolvere l'emergenza.
Siamo vicini ai cittadini delle Marche, dell'Umbria, del Lazio e dell'Abruzzo che stanno vivendo un periodo terribile della loro vita, in cui in pochi attimi, tutto è stato sconvolto e le certezze di una vita sono state spazzate via. Siamo vicini a loro e non li lasceremo mai soli. Con loro e partendo da loro, dalle loro esigenze e dai loro sogni, vogliamo ricostruire il futuro. Noi sappiamo come fare. Noi lo abbiamo già fatto".
Le telecamere della storica trasmissione itinerante di Rai 1, condotta nella sua edizione domenicale da Daniela Ferolla e Patrizio Roversi, sono tornate nel maceratese per l'anniversario del terremoto. Nella puntata di ieri, i due inviati hanno raccontato il post terremoto sia dal versante umbro che da quello marchigiano, con servizi da Norcia, Preci e Castelluccio per Daniella Ferolla e dal lato marchigiano, Patrizio Roversi ci ha mostrato quanto sta succedendo a Visso, Pieve Torina, Camerino e Tolentino.
La puntata è iniziata con una ricognizione dall'elicottero con Roversi ed il giornalista Carlo Cambi che hanno sorvolato il maceratese evidenziando i problemi delle piccole imprese agricole e zootecniche, che non essendo in un sistema "a rete" hanno difficoltà anche a ricevere gli aiuti, perché devono essere raggiunte singolarmente una per una. Si fa notare inoltre come i terremoti abbiano sconvolto l'equilibrio idrico della zona, con delle fonti che sono scomparse.
Camerino dall'alto sembra quasi integra, dicono gli inviati, per via dei muri perimetrali quasi intatti, quando in realtà tutto il centro storico è zona rossa e le devastazioni sono all'interno delle costruzioni. Si passa poi alle gole del Nera, con la famosa strada interrotta da più di un anno perché allagata dal fiume che ha subito una deviazione a causa del terremoto. Strada fondamentale per l'economia della zona, dalle produzioni tipiche al turismo dell'alta Valnerina che fortunatamente si sta riaprendo in questo periodo, anche se con passaggi contingentati per il momento. Il volo in elicottero è terminato a Visso, il cuore dei Sibillini, dove c'era la sede del parco. La città è rasa al suolo ed è completamente zona rossa dice Carlo Cambi. In collegamento dalla zona rossa di Camerino, si parla di smaltimento delle macerie con il direttore generale del Cosmari Giuseppe Giampaoli, il quale spiega tutti i passaggi che occorrono affinché i resti di edifici sia storico-artistici che privati vengano rimossi e trattati e quasi totalmente recuperati, destinando allo smaltimento solamente tra l'uno e l'uno e mezzo percento. Sempre a Camerino, la puntata prosegue all'interno del pastificio, che con il suo nuovo stabilimento è uno dei simboli della rinascita.
A Pie' Casavecchia, frazione di Pieve Torina, Roversi ha incontrato il signor Attilio, un allevatore di capi bovini che non ha mollato, resistendo allo scorso inverno con la stalla inagibile e che ne ha ricevuta solamente la scorsa primavera, una provvisoria. La puntata si è chiusa dal santuario di Macereto, dove l'architetto Nicoletta Gandolfi ha parlato di prevenzione, spiegando la necessità di predisporre dei dispositivi come cordoli, catene e tiranti, che riescano a proteggere in maniera significativa dagli effetti del terremoto e con due allevatori, Michela Paris e Stefano Riccioni, che nonostante la casa e la stalla distrutte dal sisma, si sono rimboccati le maniche ed hanno più che decuplicato il numero di pecore in loro possesso, passando da 26 a 350, nell'intento di rilanciare la razza "Sopravvissana".
E' possibile rivedere l'intera puntata collegandosi al sito Raiplay, tramite il seguente link: http://www.raiplay.it/video/2017/10/Linea-verde-Marche-Umbria-ricomincio-da-qui-cba459ed-f6df-43b4-bcb1-4ee932f469d0.html .