Anche a Recanati il rilascio della carta di identità sarà in formato elettronico. Il cittadino potrà richiedere il documento presso gli sportelli degli uffici Servizi Demografici nei giorni di ricevimento al pubblico (dal lunedì al sabato dalle 9.30 alle 13 e il giovedì pomeriggio dalle 15.30 alle 17.30 telefono 071 7587231), munito di una sola foto, documento scaduto, tessera sanitaria o codice fiscale.
La nuova carta di identità elettronica si può richiedere alla scadenza della propria carta d’identità o in seguito a smarrimento, furto o deterioramento al Comune. La Cie, una volta richiesta, arriva entro 6 giorni lavorativi presso l’indirizzo dichiarato dal cittadino e la validità varia a seconda all’età del titolare ed è di 3 anni per i minori di età inferiore a 3 anni; 5 anni per i minori di età compresa tra i 3 e i 18 anni; 10 anni per i maggiorenni. Il costo è di 22,21 euro, compresi tutti i diritti di segreteria. Il pagamento può avvenire in contanti direttamente all'ufficio Anagrafe.
La nuova Carta di identità elettronica è il documento personale che attesta l’identità del cittadino, realizzata in materiale plastico, dalle dimensioni di una carta di credito e dotata di sofisticati elementi di sicurezza e di un microchip a radiofrequenza (RF) che memorizza i dati del titolare. La foto in bianco e nero è stampata al laser, per garantire un’ elevata resistenza alla contraffazione. Sul retro della Carta il Codice Fiscale è riportato anche come codice a barre.
Oltre all’impiego ai fini dell’identificazione, la nuova Carta di identità elettronica può essere utilizzata per richiedere una identità digitale sul sistema SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale). Tale identità, utilizzata assieme alla CIE, garantisce l’accesso ai servizi erogati dalle PP.AA. Prossimamente il comune si attiverà per il rilascio con prenotazione on line. Per maggiori info si può consultare il sito: http://www.cartaidentita.interno.gov.it/i/
Si chiama “Bandiera Azzurra” e riconoscerà, qualificandoli come Città della Corsa e del Cammino, i centri urbani che offrano ai propri cittadini la possibilità di praticare sport all’aria aperta in aree e percorsi certificati. Il progetto, frutto della sinergia tra l’Atletica Italiana e i Comuni, nasce da un’idea di Maurizio Damilano, campione olimpico di marcia e coordinatore dell’iniziativa: la Bandiera Azzurra sarà così uno strumento per moltiplicare i parchi urbani che permettono un’attività tanto semplice e immediata (camminare, correre, usare le palestre naturali) quanto determinante per la salute.
L’obiettivo è quello di aumentare le palestre a cielo aperto, promuovendo così stili di vita salutari e un’attività motoria a costo zero in ambiente urbano. Una missione, quella della lotta alla sedentarietà, che trova di nuovo fianco a fianco la Federazione Italiana di Atletica Leggera e l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) e che verrà presto supportata anche dal lancio di una app per smartphone e da eventi e giornate dedicate. La Bandiera Azzurra è stata presentata lo scorso 4 ottobre a Milano, città che ha accolto con maggior entusiasmo il progetto insieme alle Città Metropolitane di Bari, Torino, Roma e molte altre.
Per ottenere la Bandiera Azzurra della Fidal, le città dovranno presentare dieci percorsi certificati e curati, specificatamente adibiti alla corsa o alla camminata, con il coinvolgimento di almeno un parco, e offrire occasioni di eventi e incontri su suolo pubblico supportando Fidal nell’organizzazione; una volta raggiunta la certificazione, di durata annuale e rinnovabile, si entrerà nella app creata dalla Federazione che mappa i percorsi e li raccoglie in una guida.
La vita sedentaria, lo stress, la cattiva alimentazione portano a una continua ricerca del benessere attraverso l’attività fisica. Per questa ragione FIDAL e ANCI (quest’ultima all’interno del progetto C14+ promosso dal gruppo di lavoro sull’Urban Health coordinato dal Vice Presidente Vicario Roberto Pella), si sono unite per migliorare gli stili di vita. In un epoca in cui la sedentarietà è una delle maggiori cause prevenibili di morte al mondo, tanto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che l’inattività fisica sia associata ogni anno a 3,2 milioni di decessi, “Bandiera Azzurra” vuole incrementare il movimento e migliorare la salute degli oltre 24 milioni cittadini italiani che si dichiarano completamente sedentari (pari a circa il 42% della popolazione). Il movimento è il primo antidoto contro numerose malattie, fra cui l’obesità, che oltre a ridurre l’aspettativa di vita di 10 anni, è un importante fattore di rischio nell’insorgenza di tumori, malattie cardiovascolari e di diabete di tipo 2.
Solamente 8 comuni in Italia riceveranno il riconoscimento “Bandiera Azzurra 2018”; la Città di Treia, dopo l’inaugurazione del parco Fidal di sabato scorso, si è candidata per entrare in questo circuito insieme alle più grandi città italiane. Nel mese di marzo verrà assegnata ufficialmente la Bandiera Azzurra e ad aprile ci sarà la certificazione dei percorsi con segnaletica ufficiale, l’organizzazione di week-end promozionali con attività dedicate alla cittadinanza ed evento di corsa/camminata non competitiva all’interno dei percorsi/parchi certificati, l’inserimento delle Città e dei suoi percorsi nella sezione del sito web dedicato e nella app ufficiale del progetto.
"Noi non ci Rassegnamo!" Così i tifosi della Maceratese per invitare sindaco, amministrazione comunale, la cittadinanza, tutti coloro che vogliono impegnarsi a dare un futuro serio al calcio a Macerata, ad un’Assemblea Pubblica.
"La tifoseria biancorossa unita, non si rassegna alla fine di una storia lunga 95 anni! Per questo, se un anno fa festeggiavamo, con un corteo colorato, il novantacinquesimo compleanno della “nostra” Rata, oggi viviamo l’incubo della sua assenza". L'assemblea, in programma per l’11 gennaio alle ore 21 presso i locali dell'associazione "Idea88", in Via Panfilo sarà l'occasione per raccogliere idee e progettare, seriamente e concretamente, come "Riprendere e ricostruire la nostra storia calcistica”.
Anche quest'anno torna il tradizionale appuntamento con la Conviviale di Natale a cura del Kiwanis Club di Macerata che si terrà il 22 dicembre prossimo, alle 20.30, presso la sede della Società Filarmonica Drammatica di Macerata.
La serata avrà inizio con un aperitivo a cui seguirà il saluto del presidente Lauro Cavalieri. Si terrà poi la cena e per concludere, una lotteria di beneficenza. I proventi delle attività svolte durante la serata saranno devolute per donare un sorriso ai bambini di Fiuminata.
Recanati sempre più a misura di disabile. A testimoniarlo gli oltre 120 posti auto riservati ai portatori di handicap, i quali sono soltanto la punta di una politica sensibile e attenta nei confronti del diversamente abile.
"In Consiglio Comunale discutiamo di barriere architettoniche e di come tutelare i diritti delle persone con disabilità su sollecitazione dell'Associazione Luca Coscioni - afferma il Sindaco Francesco Fiordomo. Bisogna fare di più. Bisogna diffondere una nuova cultura. I Lions Club e le scuole hanno avviato l'iniziativa "Vuoi prendere il mio posto? Prendi anche il mio handicap?". Negli ultimi 4 anni a Recanati sono stati creati ulteriori 120 posti auto per disabili. Troppi secondo alcuni. Un numero adeguato dal mio punto di vista. Dal centro storico alla periferia un segno di civiltà e di rispetto. Come per gli ascensori ed i marciapiedi".
Il Comando della Polizia Locale dal 2013 ad oggi, ha rilasciato 709 contrassegni per portatori di handicap, 98 nell'anno corrente. In costante aumento i posti auto grazie ad una ottimizzazione degli spazi, la valutazione delle esigenze, l'ascolto dei richiedenti con una attenzione particolare ai pubblici esercizi e ai luoghi pubblici e la valutazione della vicinanza ad ascensori nei vari punti della città. In tutto il centro storico, ovvero dentro le mura, i posti riservati ai portatori di handicap sono 23. Conteggiando anche la circonvallazione (Battisti,Porta Cerasa, Carducci, Sant'Agostino e Gioco pallone) il numero sale a 53.
Sommando il park 2.0 si arriva a 60, a cui si aggiungono i 5 del Civico Cimitero e i 25 della zona Piazzale Europa, Simboli, Kennedy, Politi, Giovanni XXIII e Centro socio educativo. Conteggiando anche quelli nei vari quartieri si supera abbondantemente quota 120, e in ogni nuova lottizzazione o aree park si cerca sempre di metterne un numero congruo alle esigenze del diversamente abile.
E' "priva di fondamento la notizia, secondo la quale, i cittadini ospitati nelle strutture ricettive a seguito del sisma, dovrebbero lasciarle entro il 31 dicembre 2017".
Lo rende noto la Regione Marche. Ad oggi, nelle Marche - si legge in un comunicato - sono 2.471 le persone accolte. Il sistema di accoglienza è garantito fino alla fine dello stato di emergenza o alla scadenza naturale dei contratti. La Regione Marche "non ha inviato alcuna disdetta perché le ordinanze in vigore garantiscono la copertura economica". (Ansa)
Nuovo collegamento low cost tra l'aeroporto delle Marche e Londra (Gatwick) con EasyJet per la stagione estiva 2018. Lo rende noto Aerdorica, società di gestione dello scalo di Ancona Falconara. La compagnia aerea inizierà ad operare a partire da fine giugno.
I voli da Ancona sono già in vendita e disponibili sul sito easyJet.com, sull'app mobile e sui canali Gds. Con due frequenze settimanali i collegamenti da e per Ancona opereranno ogni mercoledì e sabato.
Il mercoledì con partenza da Ancona alle 17:45 per Londra. Il sabato con partenza da Ancona alle 13:15. Secondo l'amministratore unico di Aerdorica Federica Massei "i nuovi collegamenti con Londra Gatwick sono un valore aggiunto sia per il traffico turistico che business del nostro territorio".
Aerdorica ha anche un contratto sino a fine 2018 con Ryanair con voli su Londra Stansted. (Ansa)
Domani 20 dicembre 2017, alle ore 12,00, il Commissario straordinario, dott. Mauro Passerotti, del Comune di Ussita procederà alla consegna delle chiavi delle prime 31 abitazioni, dette Strutture Abitative di Emergenza o, più brevemente, S.A.E., allestite nell’area Pieve, situata all’ingresso del paese, i cui lavori erano iniziati a metà luglio scorso.
È previsto, così, il rientro di ben 31 famiglie, per un numero complessivo di 72 abitanti, alle quali verranno consegnate le chiavi delle casette, grazie alla collaborazione proficua tra le Istituzioni, ed in particolare con gli Uffici regionali e comunali, con le imprese impegnate nella realizzazione delle S.A.E., nonché grazie alle aziende di erogazione dei servizi del gas e dell’energia elettrica.
Sarà una cerimonia semplice e, soprattutto, un momento di compartecipazione con tutti coloro che, con la loro presenza, vorranno comunicare la propria solidarietà e stretta vicinanza alle famiglie della Comunità di Ussita che da più di un anno sono lontane dal proprio paese.
Le protagoniste saranno infatti le famiglie alle quali verranno consegnate le casette, insieme a tutti gli altri abitanti che sono già tornati per l’agibilità delle loro case o che presto torneranno nei luoghi consueti. Sarà anche l’occasione per lo scambio degli auguri di Natale, del primo Natale che una parte degli abitanti potrà trascorrere ad Ussita, dopo gli eventi sismici di ottobre 2016, in seguito ai quali tutta la popolazione fu costretta ad abbandonare il paese.
Per l’occasione, il Commissario straordinario ha detto: “Faremo tutto ciò che è nelle nostre possibilità per far completare quanto prima i lavori di realizzazione delle altre casette con la collaborazione di tutti gli Enti interessati. Nel dare il benvenuto e gli auguri affettuosi per il Santo Natale, desidero comunicare a tutti che stiamo lavorando pensando soprattutto alle prospettive future con cui accompagnare il rientro delle famiglie di Ussita. Infatti, al di là della realizzazione delle casette, stiamo provvedendo, in sintonia con la Regione - oltre che ad implementare i progetti approvati e finanziati, quali quelli per la riduzione del rischio idrogeologico e per la ripresa di funzionalità del cimitero di Ussita, ad avviare in maniera mirata e graduale la ripresa delle attività economiche sociali e turistiche del territorio. Ne è una dimostrazione la recente revisione delle priorità del piano delle opere pubbliche che ha collocato al primo posto la riapertura degli impianti sciistici di Frontignano ed ha ottenuto altresì dalla Regione il via libera per la realizzazione di ulteriori interventi strategici, come di seguito indicato:
- Impianti sciistici Frontignano compresa adduzione idrica € 8.053.016,00
- Casa di riposo e residenza protetta € 5.715.280,56
- Stadio del ghiaccio € 2.931.976,96
- Cinema teatro-centro sociale € 2.165.790,53
- Completamento opere emergenziali
- Accoglienza turistica di Frontignano € 500.000,00
Il 28 Dicembre alle ore 12 presso il comune di Camporotondo di Fiastrone è convocato il Consiglio Comunale aperto e la conferenza stampa per l’Istituzione del marchio collettivo “FIASTRONE NATURA”. Il territorio comunale di Camporotondo di Fiastrone è parte del “Distretto Rurale Biologico” della Regione Marche, insieme ad altri 11 Comuni della Provincia di Macerata: Fiastra (territorio Acquacanina), Bolognola, Caldarola, Camerino, Cessapalombo, Fiastra, Monte Cavallo, Muccia, Pieve Torina, Valfornace e Visso, tutti ricadenti all’interno del territorio GAL SIBILLA.
Questo distretto, essendo caratterizzato da bassa antropizzazione (l'insieme degli interventi di trasformazione e alterazione che l'uomo compie sul territorio allo scopo di adattarlo ai propri interessi e alle proprie esigenze), si presta per sua natura a realizzare prodotti agricoli di elevata qualità, in quanto non potendo competere con areali più consoni a produzioni massive, non ha la necessità di forzare le produzioni. A questi si aggiunge il calore dell'accoglienza che è tipica della tradizione contadina e la qualità di ristoranti, osterie e B&B.
Allo scopo di tutelare e promuovere le pratiche virtuose finora descritte, l’Amministrazione comunale in collaborazione con l’Unione Montana dei Monti Azzurri e l’Università di Camerino ha deciso di istituire un marchio distintivo di tali caratteristiche denominato “FIASTRONE NATURA”. A garanzia dei prodotti agro-zootecnici, turistici e di ristorazione del territorio, il marchio sarà ceduto ad una rete di imprese locali che si riconoscono nelle buone pratiche indicate dal disciplinare e dal regolamento d'uso del marchio stesso.
Da Terre in Moto Marche riceviamo
Il secondo inverno è piombato sulle macerie con tutta la sua prevedibile crudeltà, ma le stagioni si sa fanno il loro lavoro, non possiamo prendercela con loro. Quello che invece continua a latitare è l’apparato istituzionale (ma non solo) che dovrebbe adoperarsi per rendere la vita nei luoghi terremotati quantomeno accettabile. Così, mentre il presidente Ceriscioli si lamenta perché “qui ogni volta che si rompe un tubo sembra si sia rotta una centrale nucleare“ e la CGIL segnala il rischio caporalato nei cantieri delle SAE del Consorzio Arcale, continua l’inferno di chi da 16 mesi oramai vive fuori casa.
Ma cosa succede nei, pochi, villaggi delle SAE consegnati? Le comunità si stanno veramente ricostruendo come annunciato tronfiamente dal Commissario De Micheli alla Leopolda qualche settimana fa? O oltre alle rotture delle tubature, ai boiler che saltano e alle infiltrazioni c’è anche qualcosa di più strutturale?
Con questa nota vogliamo sottolineare un aspetto di cui poco si è parlato in questi mesi, stiamo parlando della mancanza degli spazi aggregativi. Chiunque abbia provato ad organizzare un incontro o un qualsiasi evento in uno dei borghi colpiti dal terremoto sa benissimo che è quasi impossibile trovare degli “spazi comuni” a disposizione della cittadinanza. Con la bella stagione queste attività si sono svolte per lo più all’aperto, cosa impossibile con le attuali temperature vicine allo zero. Gli unici spazi a disposizione sono stati i pochi ristoranti e le poche strutture ricettive che non hanno subito danni e che hanno dato la possibilità a sindaci, comitati, associazioni e semplici cittadini di riunirsi nei loro spazi. Ora che lentamente si stanno consegnando le SAE le comunità avranno degli spazi comuni in cui riunirsi, organizzare un compleanno per i bambini o la festa di Capodanno? La famosa “ricostruzione delle comunità” è stata presa in considerazione? La risposta è no, purtroppo. Infatti nei villaggi delle cosiddette casette gli spazi aggregativi sono “un buco”, e non solo in senso metaforico. E’ stata prevista solamente un’area vuota, ma larghissima parte delle opere di urbanizzazione, di acquisto e installazione della struttura sono state lasciate in capo ai comuni. Sono le Amministrazioni Comunali, che già hanno il loro bel da fare per garantire la “straordinaria ordinarietà”, che devono trovare i fondi per garantire questo servizio. Ancora una volta quindi la vita dei borghi dipende dalle donazioni dei privati, dalla scaltrezza o “dagli agganci” del singolo amministratore che si ritrova a dover cercare sponsorizzazioni per riempire questo “buco” lasciato dallo stato. In questo contesto si creano situazioni di serie A e serie B, con condizioni limite particolarmente difficili come quella di Ussita, comune commissariato che risente ancor più degli altri della mancanza di queste dinamiche di “crowdfunding comunale”.
Riteniamo che questa situazione sia gravissima e che, sia a livello materiale che simbolico, costituisca un limite enorme alla ricomposizione dei legami sociali e alla creazione di una parvenza di normalità nelle comunità. Crediamo che questa mancanza debba essere sanata perché servizi di questa importanza non possono essere frutto del caso o di forme di liberalità privata ottocentesche ma diritti garantiti a tutti.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha indirizzato al sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, un messaggio in vista della cerimonia di consegna delle S.A.E., le strutture abitative in emergenza, in programma per domani (mercoledì 20 dicembre), alle ore 15, presso il villaggio “Campagnano” nel rione di San Michele.
Il Capo dello Stato, tramite il direttore dell’ufficio di segreteria della Presidenza, Simone Guerrini, ha espresso “vivo apprezzamento per questo importante appuntamento che rappresenta un segno concreto di speranza per la comunità di San Severino Marche rimasta profondamente ferita dal sisma”.
Per impegni istituzionali Mattarella non potrà prendere parte alla cerimonia alla quale saranno presenti il capo Dipartimento della Protezione Civile Nazionale, Angelo Borrelli, e il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, insieme a numerose altre autorità.
“Il Capo dello Stato - si legge ancora nella lettera indirizzata al primo cittadino settempedano dalla Presidenza della Repubblica – segue con attenzione la situazione delle aree dell’Italia centrale colpite dal terremoto e nel futuro la città di San Severino Marche sarà meta di una sua visita”.
“Per la nostra comunità sarà un giorno molto importante. Sono contenta perché, come ho già avuto modo di dire – sottolinea il sindaco Rosa Piermattei – finalmente per tante persone quello che sta per arrivare sarà un vero Natale che avvicinerà molte famiglie al graduale ritorno alla normalità in attesa della ricostruzione”.
Una vincita grande come una casa a Tolentino ieri sera al Bar Tabaccheria Bora, in piazza San Nicola a Tolentino.
Qualcuno, non se ne conosce l'identità, ha fatto 5 al gioco a premi "VinciCasa".
Il gioco funziona così: si giocano 5 numeri, da 1 a 40. Ogni giorno c'è un'estrazione e si vince dall'ambo in su.
Chi fa 5 fa letteralmente bingo: vince una casa e una somma in denaro pari a 200 mila euro.
I numeri fortunati del misterioaso tolentinate sono stati: 15, 18, 24, 26 e 29.
"Il 24 agosto 2016, mi sono trovato totalmente senza più nulla". Inizia così il terribile racconto dell'imprenditore Nando Filotei, titolare dell'omonima azienda alimentare che commercia in funghi e tartufi, a "Non è l'Arena", che confessa di averci lasciato anche quello che non aveva, tanta e tale era la mole di investimenti che aveva fatto nell'azienda, forse persino maggiore di quello che gli affari avrebbero consentito.
Da quella tragedia, l'imprenditore ammette di essere felice comunque per l'unica cosa che conta realmente, cioè quella di aver avuto salva la sua vita e quella della sua famiglia ma vedere distrutto il lavoro e gli sforzi di una vita, con perdite superiori al milione di euro, segna l'esistenza e rimane per sempre nella mente.
Quando ad una domanda precisa di Giletti riguardo gli aiuti, Filotei afferma di non averne assolutamente ricevuti dallo stato, nello studio si alzano i toni, con la vicepresidente della Regione Emilia Romagna, Elisabetta Gualmini, che viene duramente ripresa dal conduttore per aver provato a dire che invece erano stati stanziati dei fondi, senza conoscere la reale vicenda dell'imprenditore.
Oltre a non aver ricevuto nulla dallo stato, l'imprenditore lamenta il fatto di essere stato costretto perfino a pagare le tasse per intero, senza aver avuto diritto alle agevolazioni previste, perché fortunatamente, con enormi sacrifici, è riuscito a spostare l'azienda nell'ascolano e ripartire immediatamente, riuscendo a non perdere fatturato. La riduzione delle tasse, infatti, nel periodo immediatamente seguente al terremoto e per alcuni mesi, ci sarebbe stata solo nel caso avesse avuto un decremento del 25% negli affari ma rimboccandosi le maniche e dormendo tre/quattro ore per notte, fortunatamente così non è stato ed anzi, si sono potute assumere anche altre persone.
Quando nel finale dell'intervista, la vicepresidente del PD prova a ritornare sui finanziamenti stanziati dal governo, Giletti si inalbera, facendo notare come sia impensabile che se ci fossero stati, l'imprenditore, tramite il suo commercialista, non ne fosse stato al corrente e non li avesse richiesti.
Si tratta purtroppo dell'ennesima storia di mala gestione di questo terremoto da parte delle istituzioni, che solo per la forza di andare avanti, non abbattersi, unita ad indubbie capacità di un imprenditore, si è risolta in maniera positiva.
"Grazie a un emendamento bipartisan, sottoscritto da tutti gli schieramenti politici - primo firmatario il vicepresidente della Camera Simone Baldelli, seguono i vicepresidenti Marina Sereni, Luigi Di Maio, Roberto Giachetti, i questori Stefano Dambruoso, Gregorio Fontana e Paolo Fontanelli, nonché tutta la Commissione Bilancio - i risparmi della Camera dei deputati che ammontano a 80 milioni di euro andranno a sostenere la ripartenza dei luoghi inginocchiati dal sisma".
Lo dice la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio e Commissaria straordinaria alla ricostruzione post sisma, Paola De Micheli.
"La destinazione di 80 milioni di euro da parte della Camera al fondo per la ricostruzione delle aree terremotate - osserva De Micheli - è un importante segnale da parte di una politica operosa, concreta e unitaria, vicina alle esigenze reali delle comunità. Siamo alla fine di un anno complesso, che ha messo a dura prova la vita e la resistenza di interi territori". (Ansa)
"Sta tenendo banco a Corridonia sui social, nei caffè, nei crocicchi e nei negozi, una discussione animata ed anche violenta sul fatto che la Messa della Notte di Natale verrà celebrata anche quest’anno al palazzetto dello sport nella zona industriale, invece che nella chiesa parrocchiale di San Pietro del centro storico, come da tradizione secolare".
Lo scrive un cittadino che, a quanto pare come altri, pensa non sia opportuna la scelta di celebrare la Santa Messa di Natale in un palazzetto anzichè nella chiesa parrocchiale.
"Lo scorso anno San Pietro non era agibile a causa del terremoto. Si era ripiegato per forza maggiore nel palazzetto della zona industriale. Riaperta San Pietro al culto, ci si aspettava di ritornare alla tradizione. Invece, con la giustificazione della previsione dell’eccezionale numero di presenze dello scorso anno, e con la previsione che San Pietro non potrebbe contenere tutti i fedeli previsti, si è deciso di celebrare di nuovo la Messa della Notte di Natale nel profano palazzetto della zona industriale. Di qui la delusione di molti fedeli, ma pure l’approvazione di altri. Non sarebbe stata accettata, sembra, neanche la proposta di fare officiare da un sacerdote pure in San Pietro, in contemporanea con la zona industriale. Ormai la città è spaccata. Con le prevedibili conseguenze sulla perdita della fiducia di una parte dei fedeli verso l’autorità parrocchiale".
Fino al 6 gennaio 2018 è possibile votare per sostenere la Torre Civica di Recanati candidata fra i migliori interventi finanziati con Art Bonus tra 2016 e 2017. La Torre del Borgo simbolo della città, grazie all’impegno congiunto dell’amministrazione e dei privati è stata restituita ai cittadini.
"La Torre civica è in concorso come miglior progetto dell’anno - afferma l'Assessore alle Culture Rita Soccio - Il 21 giugno dello scorso anno l'Amministrazione Comunale insieme ai tanti Mecenati, hanno restituito ai cittadini e ai tanti turisti sempre più numerosi, uno dei suoi simboli più significativi, la Torre del Borgo. All'interno inoltre è stato creato il MUREC, un museo interattivo che racconta in verticale, per piani, la storia della città. Quando si raggiunge la sommità si apre uno spettacolo vero e proprio con un panorama a 360° che va dai monti Sibillini al Monte Conero che raccoglie le bellezze di un’intera regione".
Il concorso organizzato da Ales Spa in collaborazione con Promo PA Fondazione è nato con l’obiettivo di gratificare mecenati ed enti che insieme hanno reso possibile il recupero e la valorizzazione del patrimonio culturale del Paese con la Legge Art Bonus.
Alla stesso tempo mira a divulgare in maniera sempre più forte Art Bonus come opportunità per cittadini e imprese di dare valore alla cultura identitaria dei loro territori.
L’edizione del Concorso 2017 ci vede in gara con oltre 100 partecipanti.
Per votare, la Torre Civica di Recanati cliccate all'indirizzo di seguito: https://www.concorsoartbonus.it/edizione2017/progetti/torre-civica-recanati/. Le votazioni si chiuderanno il 6 gennaio 2018, il vincitore sarà eletto dalla Giuria Popolare formata da tutti coloro che voteranno sulla piattaforma del concorso.
Una scuola che restituisce a San Ginesio più di quello che è stato perso a causa del sisma e che sarà pronta, assicurano da Roma, entro settembre del 2018. Il progetto definitivo del nuovo “mini campus” che sorgerà sul terreno dove si trovavano le vecchie scuole, ora demolite, è stato presentato ufficialmente agli studenti e ai docenti interessati, e alla cittadinanza, dall’ing. Benedetto Renzetti dell’Ufficio del Commissario straordinario per la Ricostruzione.
Il nuovo plesso, tra i primi sottoscritti con decreto da Vasco Errani, è concepito per oltre 350 persone, con 830 mq di palestra B1 omologata dal Coni per pallacanestro e pallavolo (campo da 300 mq) e un auditorium di oltre 300 posti modello teatro, entrambi a servizio anche dei sanginesini. Avrà una corte interna all’edificio maggiore, vale a dire quello che ospiterà il Liceo linguistico e il Liceo delle scienze umane dell’IIS “A. Gentili” e gli indirizzi Arredi e forniture d’interno e Meccanica elettronica e automazione dell’IPSIA “R. Frau”, e prevede una struttura separata per Scuola dell’Infanzia e Scuola primaria del capoluogo.
Sarà un complesso ad altissima efficienza energetica, con un impianto fotovoltaico superiore a 40kw, ma soprattutto un edificio strategico di Protezione civile, vale a dire un edificio che non crollerà mai. “Una scuola da 13 milioni di euro, il progetto più grande bandito dall’Ufficio del Commissario - ha sottolineato Renzetti - in questi giorni avremmo dovuto consegnarla, non mi nascondo, ma abbiamo lavorato ventiquattro ore su ventiquattro per giungere a questo risultato. Non accetterò né ritardi né compromessi. Sono convinto che. A settembre prossimo sarà aperta”. “Ringrazio tutti - ha commentato il sindaco, Mario Scagnetti - Renzetti, il primo a discutere con noi in un camerino di un teatro a Macerata, poi l’ufficio ricostruzione e quanti hanno ascoltato le nostre esigenze. Non volevamo solo ciò che avevamo perso, ma vedere il terremoto come opportunità per migliorare. Questo alla fine abbiamo ottenuto perché le Istituzioni si sono parlate, confrontate, capite. Ora abbiamo iniziato ufficialmente anche il percorso per vedere riconosciuto parte dell’ostello comunale come convitto. Sarebbe un bel passo in avanti”.
Mondo dello sport e ActionAid ancora insieme in nome della solidarietà. Il giovane canottiere Marco Di Costanzo, medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Rio de Janeiro e argento ai Mondiali 2017 negli Stati uniti, è Ambassador dell’iniziativa #remiamioinsieme a supporto dei progetti di ActionAid nel Centro Italia colpito dal sisma oltre un anno fa.Fino al 22 dicembre, sulla piattaforma CharityStars, sarà possibile aggiudicarsi l’opportunità di allenarsi con uno dei più forti canottieri italiani e del mondo imparando le basi del canottaggio e scoprendo i segreti di questo sport: un’esperienza unica. Gli allenamenti si svolgeranno in primavera in una data e un luogo da concordare in base alle disponibilità di Marco Di Costanzo e del vincitore dell'asta.“Sono contento e onorato di poter supportare le popolazioni colpite dal sisma attraverso questo progetto – ha dichiarato Marco Di Costanzo - Sono rimasto molto colpito dalla forza delle persone incontrate durante la mia visita ad Arquata del Tronto dello scorso marzo. Essere al fianco di ActionAid nei progetti che realizza in queste zone è una cosa di cui sono orgoglioso. Venite ad allenarvi con me, #remiamoinsieme per il Centro Italia”.Il ricavato dell’asta solidale sarà destinato al lavoro che ActionAid svolge quotidianamente nelle aree del Centro Italia interessate dagli eventi sismici dello scorso anno. L’azione di ActionAid ha preso avvio subito dopo le prime scosse del 24 agosto con il progetto SIS.M.I.CO - Sistema di Monitoraggio, Informazione, Collaborazione, attraverso il quale l’Organizzazione intende garantire informazione trasparente, ascoltare i bisogni delle comunità e agevolare il dialogo con le istituzioni, nonché monitorare la gestione dell’emergenza e della successiva ricostruzione. L’intervento è strutturato su quattro pilastri fondamentali: una piattaforma informativa (http://terremotocentroitalia.info), l’attività con le scuole, il supporto alle comunità e all’associazionismo, i servizi alla cittadinanza.
La Giunta ha approvato, nella seduta del 15 dicembre, l'elaborato progettuale relativo alla sistemazione di via Roma a Civitanova Alta, la principale via d'accesso al centro storico attualmente in gran parte dissestata.
Lo riferisce l'assessore ai lavori Pubblici Ermanno Carassai, descrivendo la tipologia dei lavori che sarà effettuata. Si procederà al rifacimento della pavimentazione con selci di arenaria, avente le stesse caratteristiche dell'esistente, al rifacimento della linea idropotabile e ai relativi allacci (opera a totale carico dell'Atac che ha già predisposto relativo progetto), alla verifica e all'eventuale rifacimento degli allacci del collettore delle acque nere, interventi che sono indispensabili al fine di evitare infiltrazioni delle acque nel sottosuolo, in relazione alla presenza delle numerose grotte nei palazzi del perimetro.
E' intenzione dell'Amministrazione iniziare i lavori nel primi mesi del 2018, una volta espletata la relativa gara di appalto.
“Si tratta di un'opera ormai indispensabile sia per migliorare l'immagine del centro storico del borgo – ha spiegato Carassai – ma anche per la sicurezza dei residenti che vi abitano. Vorremmo essere pronti per la bella stagione in considerazione del fatto che l'Amministrazione comunale organizzerà alcuni eventi estivi per rilanciare la Città Alta e i suoi numerosi Beni storici”.
Ieri sera, nel programma domenicale di Giletti su La7, si è iniziato parlando dei disonesti che pur abitando a Roma, hanno chiesto ed ottenuto il contributo di autonoma sistemazione e perfino una Sae ad Accumoli. Nei servizi andati in onda sono state intervistate delle persone particolarmente benestanti, come un possessore di 127 terreni e socio di una delle pizzerie più famose di Roma, che ha provato a difendersi ribadendo di essere residente, a prescindere da quanto tempo ci passi effettivamente e ritenendo per cui di averne pienamente diritto.
Le telecamere si sono spostate quindi spostate a Visso, dove al microfono dell'inviato ha parlato per prima la signora Sara Rizzi, abitante reale e non fittizia nel paese terremotato, che ha subìto una serie di grossi disagi, come il trasferimento dell'azienda in cui lavora a 80 chilometri di distanza e che vive in roulotte da più di un anno, dove ha contratto perfino la polmonite. La signora Rizzi si è detta dispiaciuta ed ha chiesto a chi ci governa di mettersi una mano sulla coscienza e di verificare la regolarità di queste situazioni dubbie.
Nel collegamento successivo con la cittadina marchigiana è stata la volta del sindaco a cui è stato chiesto se sia realmente così difficile verificare le autocertificazioni con cui questi signori dichiarano di risiedere. Pazzaglini prova subito a fare chiarezza, affermando che riguardo all'ottenimento del contributo di autonoma sistemazione, la legislazione è vaga ed il requisito principale non è la residenza o la dimora, ma bensì l'abituale dimora, molto più difficile da accertare.
Nell'intervento successivo, si è parlato dei ritardi per la consegna delle casette e il primo cittadino di Visso è stato molto chiaro su quali siano, secondo lui, i motivi che hanno portato a questa situazione: uno amministrativo ed uno tecnico. Quello amministrativo è la riforma protezione civile che ha portato al paradosso che per iniziare i lavori servono nove passaggi, che per una scelta scellerata non sono stati demandati ai comuni ma sono stati accentrati, richiedendo per la validazione dei progetti fino a 30 giorni quando prima ne occorrevano al massimo un paio. Il problema tecnico è quello di aver deciso di farle tutte ad un piano, rendendo difficile reperire le aree disponibili e soprattutto renderle idonee all'edificazione, trattandosi di zone montane. Fossero state progettate su due piani, continua il sindaco, non solo si sarebbero dovute urbanizzare la metà delle aree, ma si sarebbero risparmiati probabilmente i due terzi dei costi e soprattutto i due terzi del tempo.
Al rientro dal collegamento, dallo studio arrivano delle critiche per i ritardi all'indirizzo di Pazzaglini, asserendo che anche lui avrebbe avuto dei poteri con la riforma della protezione civile, evidentemente mal gestiti, come il potere di assegnazione degli appalti, individuare ed assegnare le aree e lamentando come non faccia bene all'istituzione Italia che un sindaco confligga con le istituzioni della regione, invitandolo ad unirsi a queste per risolvere i problemi dei cittadini.
Il primo cittadino a questo punto mette in chiaro le cose, affermando come non esista nessun conflitto con la Regione Marche e che lui ha effettivamente indicato le aree come previsto, non potendo però fare la gara perché non di sua competenza, ma della Protezione Civile nazionale per la fornitura delle casette e dalla regione per l'urbanizzazione delle aree. Conclude perentorio Pazzaglini: "se vogliamo fare sensazionalismo, facciamo pure, ma non è come dice lei", rivolto all'ospite in studio.
In mattinata, sul proprio profilo Facebook, il sindaco di Visso lamenta come non avrebbe mai immaginato che in trasmissione, fossero stati sotto attacco i sindaci e non i veri responsabili, con il seguente post: "Non è l’arena... non avrei mai immaginato che sotto attacco sarebbero stati i sindaci... evidentemente in prossimità delle elezioni serve un capro espiatorio... solidarietà a tutti i colleghi e un invito a tutti gli amici terremotati... non consentite di gettare fumo su quello che è successo veramente e su chi ha la responsabilità piena di quanto accaduto"