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Il sindaco di Visso ospite da Giletti a La7: "Con Sae a due piani si sarebbero dimezzati tempi e spazi"

Il sindaco di Visso ospite da Giletti a La7: "Con Sae a due piani si sarebbero dimezzati tempi e spazi"

Ieri sera, nel programma domenicale di Giletti su La7, si è iniziato parlando dei disonesti che pur abitando a Roma, hanno chiesto ed ottenuto il contributo di autonoma sistemazione e perfino una Sae ad Accumoli. Nei servizi andati in onda sono state intervistate delle persone particolarmente benestanti, come un possessore di 127 terreni e socio di una delle pizzerie più famose di Roma, che ha provato a difendersi ribadendo di essere residente, a prescindere da quanto tempo ci passi effettivamente e ritenendo per cui di averne pienamente diritto.

Le telecamere si sono spostate quindi spostate a Visso, dove al microfono dell'inviato ha parlato per prima la signora Sara Rizzi, abitante reale e non fittizia nel paese terremotato, che ha subìto una serie di grossi disagi, come il trasferimento dell'azienda in cui lavora a 80 chilometri di distanza e che vive in roulotte da più di un anno, dove ha contratto perfino la polmonite. La signora Rizzi si è detta dispiaciuta ed ha chiesto a chi ci governa di mettersi una mano sulla coscienza e di verificare la regolarità di queste situazioni dubbie.

Nel collegamento successivo con la cittadina marchigiana è stata la volta del sindaco a cui è stato chiesto se sia realmente così difficile verificare le autocertificazioni con cui questi signori dichiarano di risiedere. Pazzaglini prova subito a fare chiarezza, affermando che riguardo all'ottenimento del contributo di autonoma sistemazione, la legislazione è vaga ed il requisito principale non è la residenza o la dimora, ma bensì l'abituale dimora, molto più difficile da accertare.

Nell'intervento successivo, si è parlato dei ritardi per la consegna delle casette e il primo cittadino di Visso è stato molto chiaro su quali siano, secondo lui, i motivi che hanno portato a questa situazione: uno amministrativo ed uno tecnico. Quello amministrativo è la riforma protezione civile che ha portato al paradosso che per iniziare i lavori servono nove passaggi, che per una scelta scellerata non sono stati demandati ai comuni ma sono stati accentrati, richiedendo per la validazione dei progetti fino a 30 giorni quando prima ne occorrevano al massimo un paio. Il problema tecnico è quello di aver deciso di farle tutte ad un piano, rendendo difficile reperire le aree disponibili e soprattutto renderle idonee all'edificazione, trattandosi di zone montane. Fossero state progettate su due piani, continua il sindaco, non solo si sarebbero dovute urbanizzare la metà delle aree, ma si sarebbero risparmiati probabilmente i due terzi dei costi e soprattutto i due terzi del tempo.

Al rientro dal collegamento, dallo studio arrivano delle critiche per i ritardi all'indirizzo di Pazzaglini, asserendo che anche lui avrebbe avuto dei poteri con la riforma della protezione civile, evidentemente mal gestiti, come il potere di assegnazione degli appalti, individuare ed assegnare le aree e lamentando come non faccia bene all'istituzione Italia che un sindaco confligga con le istituzioni della regione, invitandolo ad unirsi a queste per risolvere i problemi dei cittadini.

Il primo cittadino a questo punto mette in chiaro le cose, affermando come non esista nessun conflitto con la Regione Marche e che lui ha effettivamente indicato le aree come previsto, non potendo però fare la gara perché non di sua competenza, ma della Protezione Civile nazionale per la fornitura delle casette e dalla regione per l'urbanizzazione delle aree. Conclude perentorio Pazzaglini: "se vogliamo fare sensazionalismo, facciamo pure, ma non è come dice lei", rivolto all'ospite in studio.

In mattinata, sul proprio profilo Facebook, il sindaco di Visso lamenta come non avrebbe mai immaginato che in trasmissione, fossero stati sotto attacco i sindaci e non i veri responsabili, con il seguente post: "Non è l’arena... non avrei mai immaginato che sotto attacco sarebbero stati i sindaci... evidentemente in prossimità delle elezioni serve un capro espiatorio... solidarietà a tutti i colleghi e un invito a tutti gli amici terremotati... non consentite di gettare fumo su quello che è successo veramente e su chi ha la responsabilità piena di quanto accaduto"

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