L'Anpi nazionale chiede alle autorità competenti di autorizzare la manifestazione di domani a Macerata ma precisa che in quanto associazione non aderirà.
L'Anpi Nazionale ribadisce di aver "accolto l'appello del Sindaco di Macerata per senso di responsabilità e per sensibilità nei confronti della comunità cittadina" pur essendo stata una "scelta sofferta". Non si esclude la partecipazione dei singoli, ma l'associazione, che si appella a che l'evento si svolga in modo pacifico, in quanto tale non ci sarà.
"La mobilitazione costituzionale e antifascista si è sempre fatta con la piazza pacifica e con l'unità di popolo. Bisogna recuperarle entrambe". Così Pier Luigi Bersani in un tweet.
(Fonte Ansa)
Popolazione in crescita e personale dipendente in calo: la Giunta ha provveduto a sanare il gap tra abitanti e dotazione organica dell'Ente, quest'ultima scesa nel 2017 a 203 impiegati su 42.356 mila abitanti, approvando ieri la delibera per l'adeguamento del Piano triennale delle assunzioni e del piano del ricorso al lavoro flessibile, secondo la legislazione vigente, puntando sul rafforzamento della Polizia locale e lotta al precariato.
Gli interventi erano stati annunciati dal sindaco Fabrizio Ciarapica tra gli impegni prioritari d'inizio anno della Giunta, che ha provveduto ad approvare la nota di aggiornamento del documento unico di programmazione 2018/2020, posto che per entrambi gli anni 2017 e 2018 ricorrono i presupposti normativi per elevare al 75% la facoltà di assunzioni rispetto ai dipendenti cessati negli anni precedenti, mentre per gli anni 2019 e 2020 la facoltà di assunzione sarà pari al 100%.
Il provvedimento è stato preceduto dall'indicazione della volontà di stabilizzazione di tre assistenti sociali precari, anche per valorizzazione il personale interno già impiegato e raggiungere nel contempo nell’interesse del buon funzionamento della macchina amministrativa.
Con questo nuovo documento la Giunta andrà ad intervenire su settori ritenuti strategici quali l'organico della Polizia municipale che sarà incrementato, nel corso del 2018, con l'assunzione di due vigili e un tenente a tempo indeterminato, e di ulteriori 4 unità stagionali cui si aggiungeranno, nel 2019, altri due agenti. Inoltre arriveranno per mobilità 3 istruttori amministrativi C1 appartenenti alle categorie protette, 4 istruttori di categoria C, 4 istruttori direttivo contabile, e sette categorie B. Due istruttori (amministrativo e direttivo) passeranno a tempo pieno.
E’ stato previsto anche l’inserimento di due geometri a tempo determinato e parziale da inserire all’Ufficio Tecnico-Edilizia in modo da accelerare l’evasione delle pratiche edilizie e l'individuazione di un supplente del dirigente all'Urbanistica.
«Abbiamo passato al setaccio la situazione del personale dipendente del Comune – spiega il Sindaco Ciarapica – e andremo a colmare alcune carenze, come avevamo annunciato nel nostro programma, prima fra tutte l'assunzione di nuovi vigili. Per erogare servizi di qualità ai cittadini, garantire maggiore sicurezza e dare risposta celere alle pratiche da evadere occorre nuova linfa lavorativa che rispetti nel contempo i costi organizzativi». Nell'ottica del rispetto delle performance dei dipendenti, va letto anche lo sblocco delle risorse di produttività degli anni precedenti, comunicata dall'assessore al Personale Enrico Giardini a Natale. In quell'occasione, il Sindaco aveva sottolineato appunto che l'Amministrazione comunale sarebbe presto intervenuta per colmare la nota situazione del Comune che è da anni sotto organico e le molte carenze organizzative e strutturali di un Comune che ha recentemente superato il capoluogo di provincia per numero di residenti.
In questa fase di prima programmazione sono stati privilegiati quei servizi che evidenziavano criticità tali da rappresentare un freno all’attività amministrativa del complesso dell’Ente. Il tutto nel rispetto dei vincoli di spesa che impongono una razionale utilizzo della risorsa.
Il piano triennale prevede anche una progressiva riduzione del numero dei dirigenti, da attuare dopo i futuri pensionamenti.
"L'Anpi Nazionale ha deciso di accogliere l'appello del Sindaco di Macerata per senso di responsabilità e per sensibilità nei confronti della comunità cittadina. E' stata una scelta sofferta, ma ponderata e libera".
È quanto si legge in una nota dell'Anpi. "Altra cosa - si legge ancora - è il divieto di tutte le manifestazioni che metterebbe di fatto sullo stesso piano quelle fasciste e quelle antifasciste. Per di più, vietare la manifestazione prevista a Macerata per domani che comunque sarà partecipata comporterebbe con ogni probabilità tensioni e incidenti. Proprio ciò che il Sindaco voleva evitare con il suo appello". "Per questa ragione - conclude il comunicato - l'Anpi nazionale invita le autorità competenti ad autorizzare la manifestazione di domani e contestualmente invita tutti coloro che vi parteciperanno a far si' che essa si svolga in modo assolutamente pacifico".
(Fonte Ansa)
"La sinistra è unita nel dire no alla deriva fascista. Oggi ci saranno tutte le associazioni che si riuniranno per stabilire una data per una manifestazione nazionale". Lo ha detto il presidente del Senato, leader di Liberi e Uguali, Pietro Grasso, ospite di Coffee Break su La7.
Quanto alla manifestazione in programma per domani a Macerata "tutti i rappresentanti di LeU - ha chiarito Grasso - sono liberi di manifestare dovunque ci sia un momento per dire no alla deriva fascista". Per Grasso "bisogna dire con forza che l'antifascismo è valore fondante della nostra Costituzione. Va detto in modo forte e chiaro in tutte le sedi. Il ministro Delrio è giustamente preoccupato. Bisogna porre un argine fermo a tutte queste manifestazioni, non dimentichiamo i fatti di Como (l'irruzione di un gruppo di naziskin a una riunione di associazioni pro migranti, ndr). A questi segnali bisogna rispondere in modo forte, chiaro e immediato per dire no alla deriva fascista".
(Fonte Ansa)
In occasione dell’edizione 113 di MIPEL, in programma a Milano dall’11 al 14 febbraio, Valentino Orlandi, azienda pellettiera di Corridonia specializzata nella realizzazione di accessori di lusso made in Italy, ha ideato e realizzato una borsa esclusiva, in limited edition, che sarà esposta in Rinascente durante tutta la durata di Mipel.
La borsa è stata ideata per il progetto “Feel Your Rolling Bag”, organizzato dalla fiera Mipel con il supporto di ICE Agenzia, in collaborazione con la rivista Rolling Stone Italia.
Un accessorio unico e particolare: una mini bag in pelle nera con dettagli rock style ricamati in fili oro, argento e rosso brillante. La tracolla è maxi, come dettano le tendenze new age, anch’essa decorata con grafismi luminosi che rubano i colori ai metalli. Una chitarra, un cuore, labbra rosse e una pioggia di stelle esprimono tutto il carattere irriverente e strong tipico della rivista, mentre la fine manifattura e la perfezione delle lavorazioni sono un fulgido esempio del saper fare italiano e di quell’artigianalità Made in Italy che da sempre contraddistingue il brand nel proprio mercato di riferimento.
L'Amministrazione Comunale ha deciso di adottare un servizio di allerta telefonica, da utilizzare principalmente in caso di emergenza.
Il servizio denominato Alert System prevede, infatti, la registrazione di un messaggio vocale da parte del Sindaco o chi per lui, che sarà inoltrato in automatico attraverso un'interfaccia web a tutti i numeri fissi del Comune di Recanati.
Se non si possiede un telefono fisso, o se lo stesso non è negli elenchi pubblici, o se si risiede altrove ma si ha interesse a essere incluso nel servizio, o se si desidera essere informati su più numeri di telefono (fissi e/o mobili), ci si può iscriversi compilando una form online: https://goo.gl/J7LNMD
L’applicazione contribuisce a gestire il rapporto costante fra l’Amministrazione e la comunità, rendendo quest’ultima parte attiva all’interno di un contesto cittadino. Alert System è un servizio di informazione telefonica con cui il Comune comunica ai cittadini notizie riguardanti eventuali rischi di allerta meteo e qualunque altro tipo di informazione utile e di interesse generale, come sospensione di servizi, interruzioni strade, chiusure scuole.
Il sindaco Romano Carancini è stato ospite della trasmissione Matrix di mercoledì sera, che come tema iniziale aveva la questione dell'immigrazione e gli sviluppi delle vicende del capoluogo marchigiano in particolare.
Il conduttore Nicola Porro, chiede come sia percepito il problema immigrazione in città e Carancini inizia dicendo che i due fatti gravissimi che si sono verificati, nonostante le strumentalizzazioni che si stanno facendo, c'entrano ben poco con il tema dell'immigrazione. Usa addirittura il termine "strumento di battaglia politica in vista delle prossime elezioni".
Nel secondo intervento, Carancini battibecca con Mario Giordano, accusato dal primo cittadino di fare militanza e di usare argomenti come l'immigrazione e il degrado per fini politici.
"A Macerata non c'è un gravissimo problema sociale e quello che si dice non corrisponde al vero - continua il sindaco - e questo non fa altro che alimentare le sensazioni e le percezioni che anche attraverso le televisioni e i mass media, contribuiscono a degenerare".
Riconosce comunque il primo cittadino un disagio delle persone ma esclude categoricamente la presenza di un problema sociale e sottolinea il fatto che negli ultimi 20 anni non sia accaduto mai nulla, che la città non è razzista ma che oggi ha un disagio, rispetto a una serie di questioni, ossia le falle nei sistemi Sprar e Cas relative a coloro che escono dal sistema di protezione, che a volte diventano "schegge impazzite" all'interno delle comunità".
Il sindaco in conclusione ci tiene a precisare che i fatti degli ultimi giorni, sono altra cosa rispetto ad un sistema sociale che a Macerata tiene da sempre, a un sistema di grande capacità di accoglienza e a un sistema di relazioni positive all'interno della città.
Il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha effettuato un sopralluogo nel cantiere di via Lorenzo D’Alessandro, nel rione Di Contro, dove si sta realizzando l’edificio temporaneo ad uso scolastico destinato ad ospitare 14 classi, un’aula multimediale, un refettorio e alcuni locali di servizio.
L’impresa appaltatrice dopo le opere di scavo ha avviato quelle di fondazione. “Vedere uomini e mezzi al lavoro ci fa guardare avanti con fiducia – commenta il sindaco, Rosa Piermattei – Il cantiere è stato aperto da pochi giorni ma l’impresa sta lavorando celermente per portare a compimento l’opera”.
Le opere sono state affidate dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca alla Mastrosimone Costruzioni, per un importo di 1.167.973,10 euro comprensivo degli oneri per la sicurezza e al netto dell’Iva. Il Comune di San Severino Marche partecipa con una propria quota di 415.063,10 euro.
Tocca anche Macerata il tour promozionale del romanzo di Maximiliano Cimatti, "L'uomo di Elcito", un epopea "western" tutta marchigiana tra briganti e soldati, che farà tappa alla Libreria Feltrinelli domenica prossima 11 febbraio alle ore 18:00, con ingresso libero.
Maximiliano Cimatti, originario di Ravenna ma trapiantato da qualche anno nelle Marche è l'autore di vari racconti apparsi in antologia e nel 2016 ha vinto il primo premio al concorso letterario Luciano Pittori. "L'uomo di Elcito" è il suo primo romanzo, ambientato proprio tra le colline della sua terra d'adozione.
"Mi sono innamorato delle Marche sin dalla prima visita - racconta Cimatti - questi territori sono stati lo sprone per un cambio di vita radicale e la prima fonte d'ispirazione per il romanzo".
Ambientato nel 1866, narra della caccia all'imprendibile brigante Olmo Carbonari. Una missione ossessiva per il sergente del Regio Esercito Anselmo Toschi, che diventa anche la ricerca del senso di una vita, del destino, dei sogni. Il romanzo, che per forza espressiva e influenze è già stato avvicinato dalla critica a "Cuore di Tenebra", risente certamente degli influssi dei romanzieri anglosassoni così come del mito della frontiera americano.
Le Marche, alla fine dell'Ottocento, erano davvero una terra di frontiera, dove il cambio di padroni (dallo Stato Pontificio al Regno d'Italia) non aveva modificato affatto le condizioni di vita degli abitanti. Negli anni in cui è ambientato il romanzo la prima traccia di modernità arrivò proprio con la ferrovia, in grado di accorciare le distanze geografiche e imporre un nuovo ritmo alla vita delle colline, generando anche la nascita di nuovi paesi, esattamente come stava accadendo oltreoceano.
Incontro questo pomeriggio a palazzo Chigi sul tema del decreto cosiddetto "Salva Peppina", sulla regolarizzazione delle casette abusive per i terremotati, tra il commissario alla ricostruzione onorevole Paola De Micheli, il suo staff tecnico e una delegazione dell'associazione di terremotati "La nostra terra trema, noi no", composta da Diego Camillozzi, Carlo Chiarolla, Ludvina Cinti ed il tecnico ingegner Roberto Di Girolamo.
"Usciamo dal confronto con certezze, non purtroppo sufficienti a definire il caso di specie ma comunque certezze. Il commissario ha spiegato che essendo stato sciolto il parlamento, le norme attuali del decreto non possono essere modificate sino a quando il nuovo parlamento non si riunirà prima del prossimo 23 marzo – hanno specificato i componenti dell'associazione – è stato specificato che le norme 'Salva Peppina' sono nate stabilendo determinati criteri, stimando una casisistica di circa 300 case abusive, di cui circa 200 sono state ritenute sanabili con la nuova norma. I numeri reali invece si sono rivelati di molto superiori, il problema si è dunque spostato in ordine di grandezza".
Il commissario De Micheli si è impegnata ad inserire nella relazione sullo stato della ricostruzione, che presenterà al parlamento neo-eletto a fine marzo, il problema del cosiddetto "abuso di necessità", delle persone terremotate che non hanno voluto lasciare la loro terra. "Ha affermato che investirà il nuovo parlamento del problema – proseguono i componenti dell'associazione – è stato sollevato anche il problema degli abusi strutturali, che impediscono la presentazione dei progetti di ricostruzione. Abbiamo presentato un documento con alcuni rilievi tecnici, che è stato apprezzato dai tecnici della struttura commissariale".
Dal colloquio con l'onorevole Paola De Micheli, il gruppo de "La terra trema noi no", ha appreso del prolungamento dello stato di emergenza: "E' stato detto che ci sarà un prolungamento dello stato di emergenza almeno sino a fine agosto, in quanto le ordinanze di Protezione civile, non consentono di superare i sei mesi di proroga. Sono giunte rassicurazioni che l'attuale regime del contributo di autonoma sistemazione, non subirà nessuna modifica, rispetto a quello vigente. Saranno riaperti i termini, in centri dove ancora la situazione non è definita, per la richiesta di soluzioni abitative di emergenza o per l'assegnazione degli alloggi Erap, acquisiti dalle Regioni. Continueremo ad essere vigili ed attivi, per poter giungere ad una soluzione positiva, di questo problema che incombe su tante famiglie, togliendo loro la serenità, dopo che hanno perso tutto a causa del sisma".
Profondo cordoglio a Tolentino per la scomparsa della dottoressa Graziella Caporicci. La dottoressa Caporicci aveva 61 anni ed era medico di base a Tolentino e Serrapetrona.
Si è spenta in ospedale a Bologna a seguito di una inesorabile malattia. Lascia le figlie Francesca e Federica, la mamma Maria Pia, i nipoti Luca e Alessandra.
La camera ardente è stata allestita presso la Sala del Commiato Terracoeli di Tolentino. I funerali si svolgeranno venerdì 9 febbraio alle ore 15 nella chiesa dello Spirito Santo a Tolentino.
Hanno partecipato i rappresentanti dei Comuni, i rappresentanti del SERT, le Forze dell’Ordine, associazione MOICA, associazione le sentinelle del mattino. La riunione è stata molto partecipata anche da parte dei Comuni invitati ed erano presenti: Montecosaro, Potenza Picena, Montelupone, Montegranaro, Montefano, Recanati.
Per il Comune di Civitanova erano presenti: l’assessore Barbara Capponi, il consigliere Monia Rossi, il consigliere Vincenzo Pizzicara.
Gli interventi hanno puntato i riflettori sulla presa di coscienza che c’è un problema e che è reale ma che per molto tempo non è stato riconosciuto come tale, per questo si è dato molto spazio ad esperti ed operatori sul campo delle dipendenze.
Il dottor Giuli ha sottolineato come ci siano voluti 5 anni per inserire il gioco d’azzardo patologico nel piano DEA. E per lungo tempo il SERT si è trovato a curare delle persone senza che la loro patologia venisse riconosciuta ufficialmente.
Ha rimarcato il fatto che anche su questo verte il tavolo sulla sicurezza aperto in Prefettura e l’esigenza di costruire una rete.
Mentre il dottor Nanni ha sottolineato come il fenomeno sia percepito ma poco studiato e i ragazzi vivano in un ambiente che sta normalizzando una situazione pericolosa per loro e per l’intera società.
Il Comandante dei Carabinieri Marinelli ha invece evidenziato come il Gioco d’azzardo si intrecci con una serie di altri reati, come ad esempio le rapine, e che la situazione è molto delicata in quanto ci sono anche molti arrivi da fuori provincia.
Il dottor Flamini, responsabile dell’Ambito, ha sottolineato come ci sia ipocrisia da parte dello Stato e come si sia rimangiato quanto stabilito nella conferenza Stato Regioni prorogando le licenze in scadenza per l’esigenza di raccogliere velocemente 1 miliardo e 300 milioni. Ha parlato anche della legge regionale sul gioco d’azzardo, mettendo la regione Marche non tra quelle virtuose che hanno preso una posizione forte (come, ad esempio, la regione Piemonte). È necessario infatti rivisitare la legge Regionale che così come è formulata non aiuta le Amministrazioni Comunali a mettere in atto azioni incisive contro il gioco d’azzardo.
"Il fenomeno è estremamente complesso – ha dichiarato Barbara Capponi - e abbiamo ritenuto opportuno confrontarci con diversi attori per avere il loro feedback al fine di intervenire in modo coordinato ed intelligente per affrontare il problema. Gli interventi saranno sicuramente non solo di tipo normativo ma anche educativi e coinvolgeranno non solo le fasce patologiche ma anche la cittadinanza tutta”.
Soddisfatta per l’ampia partecipazione e per i risultati ottenuti dalla giornata di oggi anche il consigliere Monia Rossi che annuncia i prossimi incontri: il primo, a breve, che riguarda le commissioni congiunte tra servizi sociali, commercianti, associazioni di categoria ed esercenti e un nuovo incontro tra comuni ed esperti tra un mese.
Mentre, il 26 febbraio sarà la Giornata dedicata alla lotta al Gioco d'Azzardo Patologico .
A gennaio si sono tenuti a Macerata i corsi di formazione Astro rivolti al personale delle sale da gioco come previsto dall’ordinanza regionale approvata nel gennaio 2017. L’obiettivo di questi corsi è aumentare le competenze del personale impiegato nelle sale da gioco trattando temi quali: il divieto di accesso al gioco per i minori, le norme antiriciclaggio, conoscenza della normativa in materia di gioco, risorse e strumenti utili a individuare ed intervenire su comportamenti a rischio di dipendenza patologica.
Questa iniziativa ci offre l’opportunità per un ragionamento più ampio sul tema del gioco in Italia e nel nostro territorio.
La regolamentazione del gioco d’azzardo nel nostro Paese sembra muoversi a due velocità. Da un lato abbiamo le norme relative ai siti di gioco a distanza, grazie alle quali gli operatori in possesso di regolare licenza sono obbligati ad offrire un servizio che rientri entro determinati criteri, dall’altra, invece, si trovano le sale da gioco e gli apparecchi slot presenti sul territorio, per i quali manca un’organica regolamentazione a livello nazionale. Le amministrazioni locali sono quindi lasciate in qualche modo sole a riordinare un settore tanto critico quanto complesso.
Se le preoccupazioni correnti in merito al gioco d’azzardo si concentrano sugli aspetti come il rischio per le fasce più deboli della popolazione, l’aumento della spesa in materia di scommesse e la diffusione delle patologie da gioco compulsivo, i casinò online hanno già trovato misure e modalità utili a limitare questi pericoli. Innanzitutto, solo i soggetti maggiorenni possono aprire un conto di gioco e, grazie al fatto che agli utenti viene chiesto l’invio di una copia del documento di identità, è davvero difficile aggirare questo primo filtro. In secondo luogo, i giocatori online hanno la possibilità di stabilire limiti di deposito settimanali che permetto di introdurre un controllo automatico sul proprio livello di spesa. Infine, grazie ai bonus senza deposito e alle versioni Demo dei giochi, gli utenti hanno la possibilità anche di giocare gratuitamente senza dover necessariamente attingere al proprio denaro.
L’attuazione di misure simili sugli apparecchi slot e nelle sale giochi presenti sul territorio appare invece più complessa. La Regione Marche si è attivata da tempo, approvando nel gennaio 2017 un’ordinanza per disciplinare la prevenzione ed il trattamento del GAP (gioco d’azzardo patologico). In quella misura si prevedevano regole relative alla distanza degli esercizi con slot dai luoghi sensibili e agli orari di apertura e al divieto di pubblicità. Accanto a questi divieti erano anche previste attività di sensibilizzazione a favore dei giovani e di formazione e di responsabilizzazione degli esercenti. Ai Comuni poi spettava approvare i relativi regolamenti per l’attuazione delle direttive e molti hanno scelto una via che non fosse solo di imposizione di divieti ma anche di dialogo con tutti i soggetti coinvolti. Macerata come anche Civitanova Marche, Ancona e più recentemente Jesi si sono infatti rese conto che le ordinanze non sempre raggiungono gli obiettivi di contrasto al Gap che si propongono e, anzi, rischiano di danneggiare l’economia locale. Questi comuni hanno quindi preferito organizzare tavoli di confronto tra amministrazioni e associazioni di categoria che permettessero di trattare il tema del gioco in modo più organico e integrato, preoccupandosi sia di tutelare i cittadini a rischio, sia di non danneggiare le imprese locali con conseguente perdita di posti di lavoro.
Il tema è serio e complesso: se da una parte è indiscutibile che il gioco patologico sia una delle nuove emergenze sociali da affrontare, è vero anche che i dati del 2017 dimostrano come le misure restrittive dei Comuni non abbiano sortito l’effetto sperato. Le statistiche dello scorso anno ci dicono che limitazioni dell’orario di funzionamento degli apparecchi di gioco e distanziometri non hanno ridotto la spesa nel gioco d’azzardo.
Ben vengano quindi le attività di formazione per gli operatori tenutesi a Macerata e di sensibilizzazione per i giovani previste dal piano regionale; forse una maggiore educazione sul gioco responsabile e sul come godere di questa forma di intrattenimento con moderazione è veramente la direzione da seguire per il futuro.
Questa mattina il Ministro della Giustizia Andrea Orlando è arrivato in visita all'ospedale di Macerata per verificare di persona la situazione a seguito degli eventi della scorsa settimana.
"Credo che sia giusto che le istituzioni in questo momento ribadiscano che in questo Paese non c'è spazio per chi pensa di poter fare presunta giustizia da solo, non c'è spazio per i fascisti, per i razzisti, per i nazisti e, chiunque minimizza quello che è accaduto va indirettamente a giustificarlo. Bisogna andare oltre qualsiasi divisione politica e cercare di ostacolare fenomeni di violenza simili che vanno a destabilizzare la nostra coscienza democratica". Questo il commento di Orlando che ha poi concluso: "La lotta alla xenofobia e al razzismo deve essere fatta a prescindere dal partito cui si appartiene e l'ideologia politica in quanto è un qualcosa di cui andrebbe a giovarne l'intera società".
Poi il ministro è andato in Procura e ha incontrato il procuratore Giovanni Giorgio. "Lasciate lavorare i magistrati", ha detto al termine dell'incontro. "Un colloquio per far arrivare agli uffici di Macerata un messaggio mio personale e del Ministero. Bisogna garantire ai magistrati di questa realtà di poter lavorare con la giusta serenità nell'interesse della giustizia e della verità".
"Ci sono molti segnali inquietanti - ha aggiunto infine - e io credo che non debbano essere sottovalutati". Orlando ha invitato "tutti, tutti i democratici e tutte le istituzioni a non sottovalutare, ad andare oltre le divisioni politiche" per ribadire che "in questo momento in Italia non c'è spazio per chi pensa di poter fare presunta giustizia da solo in modo folle. Non c'è spazio per i fascisti, non c'è spazio per i razzisti, non c'è spazio per i nazisti". "E chiunque minimizza, relativizza e giustifica - ha aggiunto a margine della sua visita ai feriti del raid xenofobo di Luca Traini - rischia di diventare obiettivamente complice".
Il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha firmato la revoca dell’Ordinanza con la quale, nel gennaio dello scorso anno, aveva imposto il divieto di accesso a un immobile reso inagibile dalle scosse di terremoto dell’ottobre 2016. L’immobile, una casa singola di proprietà di una settempedana, aveva subito danni lievi ed era stato classificato come edificio “B” con scheda Aedes redatta dai tecnici comunali. Nel luglio 2017 sono iniziati i lavori di riparazione e rafforzamento che si sono poi conclusi nelle scorse settimane come comunicato all’ufficio Sisma dall’ingegner Marcello Muzi, tecnico incaricato dalla proprietà di progettare il recupero.
“Finalmente si comincia a muovere qualcosa e sono contenta che, ancora una volta, il nostro Comune abbia rispettato i tempi rapidi che i cittadini ci hanno sempre richiesto - sottolinea il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei. Vorrei ringraziare chi ha eseguito il recupero e complimentarmi con la proprietà e il progettista. Stiamo facendo di tutto perché si torni alla normalità nel più breve tempo possibile. La mia più grande speranza, ora, è di poter vedere, con l’inizio della primavera, tante gru in città”.
Riceviamo e pubblichiamo dalla Cooperativa Sociale PARS "Pio Carosi" Onlus
La triste vicenda di Pamela ha suscitato tante reazioni, di cui una particolarmente deplorevole (la sparatoria), ed ha posto tanti interrogativi, alcuni dei quali riguardano il modo con cui funzionano le comunità e come possono agire in casi come questo. Proviamo a chiarire, fin dove è possibile, il contesto di questa vicenda.
Quando un servizio chiede l'ingresso in una comunità residenziale di una persona significa che ha già tentato di realizzare tutta una serie di interventi ambulatoriali che si sono dimostrati infruttuosi. E' come quando il medico di base o lo specialista chiede il ricovero in ospedale, lo si fa solo quando altri interventi non sono più utili.
In comunità Pamela, come tutti gli utenti, è stata seguita personalmente da un operatore di riferimento, da uno psicologo e da un medico psichiatra; nel suo caso, anche per la giovane età, il rapporto con la famiglia è stato particolarmente intenso e frequente: in tre mesi ci sono state numerose telefonate, una relazione scritta sul suo percorso di comunità, tre incontri in comunità da parte dei familiari con puntuali aggiornamenti, altri giorni passati con la famiglia vicino alla comunità, una visita medica specialistica sempre su richiesta della famiglia. Inoltre, in accordo con i familiari, l'equipe aveva deciso un calendario di incontri di Pamela con la mamma in comunità. Alla luce dei fatti, tutto ciò, nonostante gli ultimi tentativi di dissuadere Pamela dall'andarsene, non è stato sufficiente a trattenerla dall'andare verso la morte.
Ci si chiede ovviamente se si poteva fare di più.
Si può sempre migliorare, ma quasi trent'anni di esperienza e le tante persone che abbiamo avuto ed abbiamo in cura con buoni risultati (migliaia i casi trattati, lunghe liste di attesa per l'ingresso) ci dicono che il nostro metodo di lavoro non va cambiato nei punti fondamentali: la proposta di un nuovo stile di vita che si confronta ogni giorno, attraverso educatori, medici e psicologi, con la libertà delle persone che ancora sentono fortemente l'attrazione delle sostanze e che devono imparare a fronteggiare le loro debolezze. La tentazione della fuga per i nostri ospiti, per il tipo di patologia che hanno, è di ogni giorno, ma le tante ragioni per uscire da un passato negativo, l'affetto dei compagni e il sostegno degli operatori, la sapiente cura dei professionisti, riesce quasi sempre, ma non sempre, a vincere questa tentazione.
La libertà della persona in comunità non può essere costretta, sono altri i luoghi (carceri, ricoveri coatti, …) in cui questo può avvenire; la legge vieta alle comunità ogni tipo di costrizione (fisica, psichica e morale) e i nostri regolamenti illustrano nel dettaglio il modo con cui funziona la comunità e sono firmati per accettazione da ospiti e famiglie, altrimenti anche il nostro sarebbe un carcere e non sarebbe possibile fare nessun passo di cambiamento per queste persone.
Le diverse droghe creano sempre squilibri mentali che nel tempo portano sempre, in modo diretto o indiretto, a comportamenti devianti: spaccio, furti, prostituzione, rapine, omicidi, fino alle vere e proprie organizzazioni criminali.
Fondamentale è che la cura inizi in modo precoce, ai primi sintomi. Purtroppo oggi c'è una cultura dominante che ha normalizzato l'uso delle droghe e che ne sottovaluta il pericolo; così il problema si aggrava ed uscirne diventa più difficile, anche se non impossibile, come dimostrano le tante persone che hanno terminato il programma e stanno bene.
I fatti dell'ultima settimana hanno profondamente sconvolto il tessuto sociale di Macerata e di tutto il territorio. I fatti di martedì pomeriggio in via Gramsci, poi, hanno confermato un clima di tensione palpabile che rischia di diventare ancora più grave in vista delle annunciate manifestazioni dei prossimi giorni. E il sindaco di Macerata Romano Carancini ha lanciato questa mattina un appello via Facebook per chiedere che le manifestazioni vengano annullate.
"È il tempo della comunitá, della nostra comunità.Forse fin qui" scrive Carancini "ho detto troppo timidamente che i prossimi giorni sono, da un certo punto di vista, più delicati di quelli terribili passati.E allora chiedo a tutti di farsi carico del dolore, delle ferite e dello smarrimento della mia città.Si fermino tutte le manifestazioni, si azzeri il rischio di ritrovarsi dentro divisioni o possibili violenze, che non vogliamo, non vogliamo.So bene che c'è il "sentire" di molti di voler esprimere tanti buoni sentimenti generati dalle brutte cose accadute la scorsa settimana.Ma oggi io ho a cuore la mia Città, la forte volontà di proteggerla verso la nostra normalità, il nostro quotidiano incedere tra bellezze e problemi.È per questo che mi appello alle donne e agli uomini, in particolare ai giovani, per sospendere spontaneamente ogni pur legittimo desiderio di far sentire la propria voce, in questi giorni difficili e fragili.Io sento forti le responsabilità per la città, per la comunità di cui sono parte e credo che ci sia un tempo per il silenzio e un tempo per manifestare, tutti insieme, a favore della vita, per la nostra costituzione, per i diritti alla legalità.Questo è il tempo della riflessione e dell'impegno a riprendersi e ritrovarsi, tra noi, verso quello che siamo".
Si conclude l'esperienza televisiva di Paolo Paciaroni, lo chef di Tolentino che ha rappresentato le Marche nella trasmissione Cuochi d'Italia, in onda sul canale 8 del digitale terrestre.
Nella puntata andata in onda ieri sera, lo chef di Borgo Lanciano ha sfidato la concorrente della Campania, riuscendo ad aggiudicarsi la prima prova, nonostante giocasse "in trasferta", che nel gergo del programma sta ad indicare che oltre ai sapori della loro regione, gli sfidanti devono utilizzare un ingrediente scelto dai giudici che nella prima parte è stato il capitone, facente parte della tradizione partenopea, soprattutto durante le feste natalizie.
Un doppio quattro è stato il giudizio per la Campania e poco meglio quello del nostro Paolo Paciaroni che chiude a nove la prima frazione di gioco.
Nella seconda prova, i concorrenti si sono dovuti cimentare nella preparazione di vari tipi di funghi, tipici del nostro territorio. Il piatto presentato da Paciaroni è stato un crumble (granella composta da zucchero, burro e farina) aromatizzato con del sale, pepe bianco e noce moscata come base, sul quale ha adagiato i funghi in varie cotture, abbinandoli con i morici (more di gelso).
All'assaggio finale dei giudici, il nostro portabandiera conquista solamente due sei e raggiunge quota 21 punti che purtroppo non sono sufficienti, dato che la zuppa della sfidante campana viene giudicata con un doppio sette che la porta a 22 e quindi sarà lei ad accedere alle semifinali.
Una festa nel segno della solidarietà e di quella che sta diventando una vera e propria amicizia tra due comunità: quella di Camerino e quella di Lonato del Garda. Domenica, infatti, ho partecipato ad una bellissima iniziativa nel meraviglioso comune in provincia di Brescia, che ancora una volta ha scelto la nostra cittadini per indirizzare la generosità dei suoi cittadini. In programma, infatti, nell’ambito della Fiera Regionale Agricola, c’era il pranzo con “l’os de stomach” dei record: un insaccato di quasi 500 kg. Proprio come lo scorso anno, il denaro raccolto nel corso di questo momento conviviale (circa 5000 Euro) è stato donato alla città di Camerino per la realizzazione della nuova sede del Palazzo della Musica. L’incontro, tuttavia, ha costituito anche l’occasione per rafforzare l’amicizia tra i due comuni, tanto da esserci ripromessi, insieme al collega di Lonato del Garda, di portare nei rispettivi consigli comunali una proposta di gemellaggio.
“I soldi raccolti – ha dichiarato il sindaco di Lonato, Roberto Tardani – grazie alla sensibilità e alla generosità di tanti lonatesi, lo scorso anno sono stati destinati alla ricostruzione del Palazzo della Musica della città. Quest’anno abbiamo ripetuto il gemellaggio solidale con il pranzo di domenica e il primo cittadino Gianluca Pasqui è stato con noi. Siamo riusciti nuovamente a raccogliere una cifra significativa, da destinare all’importante iniziativa camerte, ed abbiamo posto anche le basi per formalizzare anche questa amicizia che è nata tra le nostre comunità”.
Ringrazio a nome mio e di tutta la città l’intera comunità lonatese, a cominciare dal sindaco Tardani e gli altri amministratori, passando per il parroco don Gianni Guandalini e Stefano Salvoldi, vera anima di tutta l’iniziativa.
Stanno tutte meglio le persone ferite sabato mattina da Luca Traini nella sua folle scorribanda in giro per Macerata.
In base al bollettino medico diramato dalla direzione sanitaria dell'Area Vasta 3, Wilson resta ancora in Chirurgia a Macerata, ma è stata sciolta la prognosi e rimarrà ancora qualche giorno per monitoraggio.
Jennifer domani verrà operata in Ortopedia per la riduzione della frattura dell'omero
Toure è stato trasferito ieri a Torrette dove oggi è stato operato per eliminare un versamento nel cavo pleurico: resta ancora in prognosi riservata.
Dell'altro ragazzo portato a Torrette sin da sabato non risultano problematiche particolari e non risultano lesioni vascolari.
Ieri è ritornato in ospedale Gideon con ferita alla coscia e ricoverato per l'infezione causata dal proiettile. Ma si è allontanato ancora una volta e la direzione sanitaria ha avvisato i carabinieri.