Il corteo c’è stato e grazie all’impegno di tanti, dentro e fuori il corteo, tutto si è svolto senza incidenti.
Cosi il vescovo di Macerata Marconi.
Non sono sceso in strada perché era un corteo “anti…”, una manifestazione “contro” qualcuno e le sue idee e io, per quanto ritenga sbagliata una idea, non posso essere anche “contro” la persona che la sostiene. Il mio modo di capire il Vangelo, mi fa sempre distinguere l’errore da chi sbaglia e se condanno l’ideologia fascista, così come l’ideologia comunista, cercherò di convincere chi le segue dell’errore, ma la parola “nemico” non fa parte del mio vocabolario.
Il mio vocabolario cristiano ama parole come: educare, costruire, dialogare, condividere. Tutte parole facili a dirsi e difficili da mettere in pratica. Perché non basta un corteo o un evento per farlo, ma ci vuole la pazienza e la costanza del lavoro di ogni giorno. Parole da dire, non da gridare.
Mi piace molto anche la parola “preghiera” e per questo ho pregato, prima di tutto per almeno tre donne e poi per varie altre. Ho pregato per tre mamme a cui in questi giorni mi sento vicino con tutto il cuore, perché condivido il loro dolore e anche il senso di avere fallito nel realizzare un compito di bene. Ogni madre dovrebbe far crescere nel bene i propri figli, perché possa gioire di vederli sereni e felici. In questi giorni e negli anni a venire i cuori di queste madri soffrono e soffriranno. La madre di Pamela, per non essere riuscita ad aiutarla ad uscire da quel mondo della droga che l’ha portata alla morte. La madre di Innocent Osegale, non so dove sia e se sia viva, perché questo figlio venuto da noi con il sogno del benessere facile, almeno più facile che in Nigeria, si è arreso alla via facile dello spaccio e poi del delitto. La madre di Luca Traini, che ha visto questo figlio problematico sempre più preda dei fantasmi della sua mente e delle idee sbagliate che altri gli hanno insegnato, fino a giungere all'azione orribile che ha compiuto. Infine le madri delle persone ferite, e tante altre madri, che vivevano serene per i loro figli e figlie e ora hanno scoperto che nessuno è al sicuro, perché il male in tante forme è sempre in agguato.
E ora? Ora che i riflettori pian piano si spegneranno e le Tv e i politici andranno a fare campagna elettorale sul palcoscenico di qualche altra tragedia, noi restiamo a raccogliere i cocci e a ricostruire. A ricostruire la serenità delle famiglie, la capacità di incontrarci senza paure e senza aggressività, la volontà di accogliere e di lavorare per il bene comune.
Cosa abbiamo imparato? Che Macerata è meno sicura, accogliente, onesta, serena e pulita di quanto credevamo; ma certamente lo è molto di più di come è stata dipintadalle lenti spesso deformanti delle telecamere e dalle parole spesso simili della stampa. Coraggio perciò che c’è da camminare, ma la strada è meno lunga e in salita di quanto vogliono farci credere.
Spero che tutte le persone che sono venute e ci hanno raccontato al mondo intero a tinte così fosche, mostrino altrettanta vicinanza e impegno nel sostenerci nella lotta alla droga, che deve ripartire con vigore e nella ricostruzione… perché, cari signori, noi siamo ancora terremotati e a ricostruzione quasi zero dopo circa due anni! Anche questa è Macerata. Per cui se a tutti, vescovo compreso, qualche volta saltano i nervi, abbiamo almeno diritto alle “attenuanti generiche”.
Con il taglio del nastro e la distribuzione delle chiavi sono state consegnate 16 casette (Soluzioni abitative di Emergenza) a Muccia nell'area di Pian di Giove, la più estesa delle quattro aree comunali. Soddisfatti il sindaco Mario Baroni e il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli nell'aver raggiunto un altro traguardo offrendo alle famiglie la possibilità di tornare alla normalità, ritrovando l'intimità domestica e con l'opportunità di stringere sempre più un legame con la propria terra e le proprie radici.
Restano fuori ancora le Sae di Varano, area più laboriosa che ha richiesto tempi più lunghi per essere urbanizzata, ma che in tempi brevi anche queste saranno consegnate. Secondo il cronoprogramma, la prossima azione sarà quella delle gare per conferire gli incarichi relativamente alla ricostruzione delle opere pubbliche finanziate.
(Fonte Ansa)
In centinaia sono scesi in piazza in segno di solidarietà per le vittime della tentata strage di Macerata. La marcia antirazzista, che si tiene in concomitanza con quella di Macerata, è stata promossa da diverse realtà: collettivi studenteschi, centri sociali, varie sigle che appartengono al mondo della sinistra.
In corteo ci sono associazioni che lavorano anche con i migranti, come il Naga, la Fiom, gli anarchici, l'associazione donne musulmane d'Italia; in rappresentanza della politica c'è Liberi e Uguali con il candidato alla presidenza della Lombardia, Onorio Rosati, Sinistra per la Lombardia, Potere al popolo. In testa al corteo, partito da porta Venezia, uno striscione con la scritta 'Chiudere i covi neri. Milano antifascista, antirazzista, meticcia e solidale', sostenuto da un gruppo di ragazzi migranti. Molte persone sono arrivate con dei cartelli: alcuni hanno la scritta 'Salvini sei tu il mandante', riferito ai fatti di Macerata.
(Fonte Ansa)
Sabato 10 febbraio 2018 la Città di Tolentino ha celebrato il Giorno del Ricordo.
Infatti, il Presidente del Consiglio comunale Fausto Pezzanesi, in collaborazione con gli istituti scolastici cittadini, ha predisposto un programma ufficiale che è stato aperto, alle ore 10,00, con la Cerimonia al campetto e giardino adiacente in Viale Benadduci, nei pressi della targa di intitolazione del campetto alle “Vittime delle Foibe”, con la deposizione di una corona d'alloro. Sono intervenuti il Sindaco Giuseppe Pezzanesi, una rappresentante degli studenti e Renato Pagliari, Presidente Associazione Nazionale Dalmata Tolentino.
Alle ore 10,30 è stata celebrata una S. Messa presso la Parrocchia dello Spirito Santo, in Viale Brodolini.
Le manifestazioni sono proseguite presso le scuole con momenti di riflessione dedicati a ricordare la triste vicenda delle Foibe.
Bandiere a mezz’asta oggi (sabato 10 febbraio) nelle sedi degli uffici del Comune di San Severino Marche e delle scuole settempedane per il “Giorno del Ricordo”, solennità civile nazionale italiana istituita con legge del 2004 per conservare e rinnovare la memoria di una delle pagine più tragiche della nostra storia che vide, negli anni drammatici a cavallo tre il 1943 e il 1947, almeno diecimila persone torturate e uccise a Trieste e nell'Istria per mano delle milizie e dei fiancheggiatori del dittatore Tito. Soprattutto italiani, tra cinque e dodicimila, ma anche sloveni e croati, subirono atroci torture e vennero gettati, alcuni dopo essere stati fucilati altri ancora vivi, dentro le “foibe”, cavità naturali presenti sull'altipiano del Carso triestino ed in Istria.
La data prescelta è il giorno in cui, nel 1947, fu firmato il trattato di pace che assegnava alla Jugoslavia l'Istria e la maggior parte della Venezia Giulia.
“Il Giorno del Ricordo deve essere occasione per riflettere su quella che è stata la tristissima esperienza storica, civile, politica degli italiani della costa orientale dell’Adriatico, dei giuliani, fiumani e dalmati, di lingua italiana. Deve essere occasione per tenere viva la memoria dei martiri delle Foibe”.
Lo sottolinea l’Amministrazione comunale di San Severino Marche che si unisce alle celebrazioni ufficiali.
Strade deserte, pochi negozi aperti, mezzi del Comune che rimuovono i cassonetti dell'immondizia: Macerata si prepara alla manifestazione dei centri sociali, a cui hanno aderito pezzi di sinistra, contro il razzismo e il fascismo in programma nel pomeriggio. In città, nonostante l'autorizzazione della Prefettura al corteo, continua a prevalere la paura di scontri e di incidenti già verificatisi nei giorni scorsi.
La maggior parte dei negozi, anche nel centro storico che non sarà toccato dalla manifestazione, sono chiusi e quelli che hanno aperto chiuderanno alle 13.00. I partecipanti al corteo hanno attaccato manifesti invitando a scendere in piazza, ma tanti altri hanno serrato i portoni con catene e tavole di legno. Per ora la situazione è tranquilla e il dispositivo delle forze dell'ordine non è ancora stato schierato. Una mozione di sfiducia sul tema migranti e sicurezza nei confronti del sindaco di Macerata Romano Carancini è stata depositata dai consiglieri di opposizione (Fi, Fdi, civiche).
(Fonte Ansa)
Con una ordinanza a firma del sindaco è stato disposto per la giornata di oggi, sabato 10 febbraio, il divieto temporaneo di vendita per asporto, di somministrazione e di detenzione di qualsiasi bevanda contenuta in bottiglie o contenitori di vetro, in lattine e contenitori di alluminio.
Il provvedimento, che entra in vigore dalle ore 13, vieta la somministrazione di bevande in bicchieri e contenitori di vetro e la vendita per asporto di qualsiasi bevanda contenuta in bottiglie o contenitori di vetro o di alluminio. E’ rivolto a tutti gli esercizi e le attività di commercio e di somministrazione su area privata e pubblica che a qualsiasi titolo possono vendere e somministrare bevande nel Centro storico della città, negli spazi limitrofi al percorso del corteo, in viale don Bosco, corso Cavour, corso Cairoli e via adiacenti.
Allo stesso modo è vietata a tutti coloro che parteciperanno alla manifestazione la detenzione di qualsiasi bevanda contenuta in lattine, bottiglie o altre tipologie di contenitori di alluminio e vetro.
Le sezioni ANPI di Caldarola e Sarnano aderiscono alla “manifestazione nazionale contro fascismo e razzismo” che avrà luogo sabato 10 febbraio a Macerata.
"Pur rispettando la legittima scelta - dicono dalle segreterie - della segreteria nazionale di non partecipare, certi di interpretare i sentimenti profondi di tanti compagni e tante compagne che non hanno mai fatto mancare il loro sostegno, riteniamo doveroso e imprescindibile dare la nostra adesione militante. Il fascismo, davanti al quale svariati rappresentanti istituzionali, auto delegittimandosi, troppo spesso balbettano, si è mostrato ancora in questi ultimi giorni per quello che è: dottrina terrorista funzionale all’eversione costituzionale. Di fronte a tanta barbarie a nulla valgono dichiarazioni sconclusionate e farneticanti divieti che, oltre ad improbabili equiparazioni, ben danno la misura della perdita di orientamento democratico. Noi abbiamo scelto di esserci perché la risposta va data immediatamente, unitariamente e senza attendismi. Contro il fascismo e il razzismo, per la libertà stessa di manifestare, ci saremo. È un diritto da difendere, un dovere da compiere".
La Contram avvisa l’utenza che oggi, 10 febbraio, dalle ore 13.00 alle ore 23.00 gli autobus in partenza ed arrivo a Macerata effettueranno i seguenti percorsi:
Direzione Tolentino - Camerino gli autobus transiteranno per via Cioci con uscita a Villa Alba.
Direzione Civitanova – Corridonia gli autobus transiteranno per Fonte Scodella – Cimitero
Direzione Ancona – Recanati gli autobus transiteranno per Fonte Scodella – Villa Potenza
Direzione San Severino – Treia gli autobus transiteranno per Fonte Scodella – Via Spalato.
La fermata del Terminal di P.zza Pizzarello sarà l’unica effettuata nei pressi del centro storico.
Al fine di salvaguardare la sicurezza della circolazione stradale nelle zone interessate alla manifestazione in programma in città dalle ore 14 circa di oggi, sabato 10 febbraio, il Comando di Polizia Locale ha emesso un’ordinanza per la regolamentazione temporanea della viabilità cittadina.
Premesso che il corteo si muoverà partendo dai Giardini Diaz in direzione Sferisterio attraversando Rampa Giardini Diaz, viale Puccinotti, viale Trieste, piazza Nazario Sauro, via Diomede Pantaleoni, viale Leopardi, piazza Garibaldi, Rampa Giardini Diaz, Giardini Diaz, questi i principali provvedimenti assunti:
1) divieto di sosta con rimozione coattiva dalle ore 10 oltre che sul percorso del corteo anche in via Morbiducci (tratto compreso tra i Giardini Diaz e via IV Novembre).
2) Provvedimenti relativi alla circolazione stradale dalle ore 13 fino al termine della manifestazione (o diverso orario in base alle esigenze di sicurezza della viabilità):
- Nel percorso del corteo divieto di circolazione ai Giardini Diaz, Rampa Giardini Diaz, viale Puccinotti, Viale Trieste, piazza N. Sauro, via D. Pantaleoni, viale Leopardi, piazza Garibaldi, Rampa Giardini Diaz, Giardini Diaz; - Fuori dal percorso del corteo: divieto di circolazione in tutte le vie che adducono al percorso del corteo, in corrispondenza dei punti di intersezione allo stesso o sulle traverse immediatamente precedenti (via del Convitto, via Caduti di Nassirya, corso Cairoli, via Maffeo Pantaloni, Borgo San Giuliano, Rampa Cioci, Corso Cavour, Via Morbiducci ed altre) con attuazione eseguita in base alla progressione del corteo e deviazione del transito dei veicoli su percorsi alternativi, quando possibile:
- divieto di transito
in Corso Cavour, eccetto veicoli di soccorso, polizia, residenti con garage in Galleria Luzio e veicoli necessari per l’organizzazione dell’iniziativa;
- deviazione del traffico (compreso servizio pubblico APM) sul percorso: Via Roma – Via Issy Les Moulineaux – Via Cioci – Pza Pizzarello – Via Cadorna;
- divieto di transito in piazza della Vittoria, eccetto veicoli di soccorso e di polizia, valido per le direttrici di marcia confluenti in Corso Cavour e posizionamento di idonee transennature;
- divieto di transito in Via Morbiducci (tratto compreso tra Via XXIV Maggio e Piazza della Vittoria) e in Via XXIV Maggio eccetto veicoli di soccorso, polizia e residenti (con sbarramenti all’intersezione tra Via Morbiducci e via XXIV Maggio);
- istituzione del doppio senso di circolazione nei tratti di strada che resteranno senza sbocco (via Morbiducci, - da via Colli di Montalto a Piazza Vittoria – e Via XXIV Maggio – da Via Corridoni a Corso Cavour);
direzione obbligatoria a destra:
- all’intersezione tra via Roma e via Issy Les Moulineaux, eccetto veicoli di soccorso, polizia, residenti e carico/scarico, valido per i veicoli diretti verso Piazza Vittoria (con semi-sbarramento);
- per i veicoli in uscita da Via Ettore Ricci che si immettono in Via Roma eccetto veicoli di soccorso, polizia, residenti e carico/scarico fino a piazza della Vittoria;
- per i veicoli in uscita da via Oreste Calabresi che si immettono in viale Martiri della Libertà;
- in Piazza Vittoria, con direzione via Roma o Viale Martiri della Libertà, valido per i veicoli provenienti da Via Trento, Via dei Velini e Via Ghino Valenti;
direzione obbligatoria a sinistra:
- all’intersezione tra Viale Carradori e Viale Martiri della Libertà, eccetto veicoli di polizia e di soccorso, valido per i veicoli provenienti da Viale Carradori fino a Piazza della Vittoria;
- con direzione Via Valentini, valido per i veicoli circolanti in Via Morbiducci, provenienti da Pza Pizzarello/Via IV Novembre, eccetto veicoli di polizia, di soccorso e residenti;
- posizionamento di transenne e dissuasori di sosta dove ritenuto necessario;
- posizionamento di idonea segnaletica informativa e di deviazione, dove ritenuto necessario.
Altri provvedimenti di sicurezza:
A salvaguardia dell’incolumità delle persone, saranno inoltre posti in essere dispositivi di difesa passiva e le misure necessarie, secondo quanto sarà previsto dall’Autorità di Pubblica Sicurezza. A tal fine, per l’attuazione dei provvedimenti di interdizione del traffico veicolare, sulle strade interessate dalla manifestazione, potranno essere posizionati degli sbarramenti con elementi fissi e/o mobili.
Al vaglio del governo la proroga dello stato di emergenza a seguito del terremoto del 2016 per altri sei mesi. Con la conseguenza che nessuno sarà costretto a lasciare le strutture ricettive al termine dello stato di emergenza fissato attualmente al 28 febbraio "pur restando ferma la necessità di ridurre al minimo il ricorso a tale forma di assistenza".
A darne notizia è il Movimento Cinque Stelle di Tolentino che, nel diffondere il documento in cui la Regione preannuncia la proroga, sottolinea come "Gentiloni ha detto che l'emergenza post-terremoto è finita. Sembra l'unico ad esserne convinto visto che si sta studiando una proroga dello stato di emergenza.
La nota positiva è che chi è ancora ospite delle strutture alberghiere non sarà lasciato per strada per almeno altri 6 mesi".
Ora si attende che il Governo recepisca positivamente la proroga dello stato di emergenza prima della scadenza dello stesso.
Un'iniziativa di distensione, simpatica e coinvolgente. E' quella lanciata dall'associazione Hab dal significativo nome "Peace in Macerata... and everywhere".
"La pace è... un virus! Macerata è questo: tranquillità e pace, da SEMPRE! Abbiamo lanciato un'iniziativa che non ha volto" spiegano i promotori "se non quelli di tutti, che non ha bandiera se non quella del buonsenso e della pace, che non ha schieramento se non "tutti dalla parte del rispetto". Macerata è questo. Nient'altro.
Consapevoli che nessuno di noi si sente rappresentato da ciò che è accaduto nell'ultima settimana, che nessuno di noi vuole essere riconosciuto nel mondo come cittadino di una città violenta, e che nessuno di noi vuole che domani sia vissuto all'insegna del terrore e della violenza, abbiamo avuto questa idea, semplice e genuina, che abbiamo condiviso con più gente possibile, come era nelle nostre forze. Soltanto un'idea da condividere con più persone possibili, maceratesi pacifici e che vogliono tornare al più presto alla loro beata tranquillità".
Nel suo messaggio trasmesso da EmmeTv il vescovo Nazzareno Marconi ha tra l'altro detto: «Se la manifestazione non si svolgeva, tutto sarebbe stato più semplice». Ha proseguito sottolineando che «Macerata sa già di non essere una città razzista, sa già di non esser una città perfetta, sa che si sta sforzando di superare i propri limiti e sta camminando. Quando sarà finito tutto i maceratesi riprenderanno come prima con buona volontà a fare la loro strada».
Ha quindi ricordato che «abbiamo chiesto alle parrocchie del Centro storico di interrompere le attività del sabato pomeriggio e quindi segnatamente del catechismo e delle Messe».
Quindi la proposta pregare in famiglia e a esporre un lume alla finestra: «Preghiamo per le vittime, per i colpevoli, perché ci sia giustizia e ci sia anche la disponibilità poi, dopo la giustizia, di offrire un perdono del cuore, vero e sincero. Preghiamo soprattutto per i nostri giovani, perché siano aiutati a non cadere nel tunnel della droga, perché non lo dimentichiamo: tutto questo è cominciato dalla droga. Per togliere via le piante cattive bisogna partire dalle radici».
La manifestazione di sabato a Macerata ferma anche la Chiesa: niente catechismo né Messe vespertine nelle chiese del Centro storico di Macerata, al Sacro Cuore, Immacolata e Santa Croce."La nostra città" si legge in una nota della Diocesi di Macerata "affronterà domani sabato 10 febbraio una giornata cruciale. L’invito saggiamente rivolto dal sindaco Carancini a rinunciare a ulteriori manifestazioni non è stato accolto.
Ci auguriamo che tutti coloro che arriveranno in città per dimostrare siano animati da sentimenti autenticamente democratici e da intenzioni pacifiche; che quindi diano voce a una protesta civile senza mettere in alcun modo a repentaglio l’incolumità delle persone e l’integrità di cose ed edifici.Senso di responsabilità vuole però che, considerato quanto accaduto ancora in un recentissimo passato in altre città, in analogia con quanto già deciso dal Comune di Macerata, anche le chiese del Centro storico (inclusa quella del Sacro Cuore), più quelle dell’Immacolata e di Santa Croce rimangano chiuse nel pomeriggio, con sospensione di ogni attività programmata, inclusi il Catechismo e le Sante Messe vespertine.
Rinnoviamo l’invito a raccogliersi in preghiera, ciascuno nella propria famiglia, esponendo un lume a una finestra di casa «per la pace eterna e la consolazione delle vittime, perché sia fatta giustizia e sia offerto il perdono del cuore ai colpevoli, per la serenità della nostra gente e di quanti sono accolti nella nostra terra ed infine, ma non ultimo, per il vero bene dei nostri giovani» (dal messaggio del vescovo Nazzareno)".
E' stata autorizzata la manifestazione prevista per domani a Macerata contro il fascismo e il razzismo. Lo hanno annunciato i promotori dell'iniziativa lasciando la questura dove è ancora in corso il tavolo tecnico per mettere a punto i dettagli del piano di sicurezza. "L'intento era di fare una manifestazione pacifica per ribadire i valori dell'antifascismo e dell'antirazzismo, e così sarà" hanno detto i promotori.
Il corteo dovrebbe partire dai giardini Diaz, fare il giro delle mura della città e tornare ai giardini.
Una città sotto assedio. Macerata, dopo la decisione del sindaco Carancini di chiudere le scuole di ogni ordine e grado per la giornata di sabato e di sospendere il trasporto pubblico, si preparara ad affrontare anche una eventuale emergenza sanitaria.
Il direttore dell'Area Vasta 3 Alessandro Maccioni ha diramato una comunicazione in cui "in vista della possibile manifestazione ed eventuali feriti", chiede che tutti i reperibili siano presenti sabato all'ospedale di Macerata, in casi particolari anche il secondo reperibile. Per tutto sabato non saranno accettati trasferimenti di pazienti da altri ospedali. Viene richiesta anche la massima collaborazione per eventuali trasferimenti in altri ospedali dell'Area Vasta 3.
"Sono preoccupato - dice Alessandro Delpriori, il sindaco di Matelica - sotto tanti punti di vista per quello che sta succedendo a Macerata. In casa nostra, che siamo stati sempre gente pacifica e accogliente".
"Macerata - continua - è oggi teatro di uno scontro ideologico indegno e completamente fuori luogo. Grandissima stima di Romano Carancini, al di là dell’amicizia che ci lega. Facciamo tutti un passo indietro, non andiamo a manifestare, ma cerchiamo di essere una comunità matura come lo siamo sempre stati. Chi come me è convinto antifascista da sempre sa dimostrarlo ogni giorno, non solo nelle manifestazioni. Ci sarà occasione per farlo".
Sabato 10 febbraio scuole chiuse e stop del trasporto pubblico urbano. Ad annunciarlo il sindaco Romano Carancini: "La manifestazione annunciata per sabato 10 febbraio - afferma il sindaco - impone la necessità per il Sindaco e l’Amministrazione di far propria la preoccupazione di tutte le famiglie in vista della giornata scolastica di domani. Dunque, ispirato da un criterio di prudenza, sono costretto a procedere con la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado del Comune di Macerata per il giorno 10 febbraio 2018. La decisione tiene conto del fatto che la manifestazione è programmata tra le ore 14.00 e le ore 20.00 con il probabile arrivo e ritrovo dei manifestanti fin dalle prime ore del mattino rendendo difficile la mobilità cittadina. Le lezioni riprenderanno regolarmente lunedì 12 febbraio 2018. Per le stesse ragioni verrà sospeso anche il trasporto pubblico urbano dalle ore 13.30”.
Inoltre, il Comune di Macerata congiuntamente con la Pro Loco di Piediripa ha deciso di rinviare al 18 febbraio la 28^ edizione del Carnevale Maceratese previsto per domenica 11 febbraio ai Giardini Diaz.
Per quanto riguarda i monumenti della rete museale Macerata Musei, Biblioteca Mozzi Borgetti compresa, chiuderanno alle 12.30. Chiuso tutto il giorno il Teatro Lauro Rossi.
Rimandato a data da destinarsi il concerto del gruppo musicale Stella Maris programmato per sabato 10 febbraio al Teatro Don Bosco nell’ambito della rassegna Klang, Altri Suoni, Altri Spazi promossa dall’AMAT con il Loop Live Club e il patrocinio del Comune.
Sospeso anche il convegno per la presentazione del volume "Quasi un consuntivo" che riedita una selezione di poesie di Remo Pagnanelli previsto per domani, sabato 10 febbraio alle ore 17, nella Biblioteca Mozzi Borgetti di Macerata.
Una “staffetta di solidarietà” per festeggiare la meritata pensione e lasciare un segno dopo il lavoro di una vita prestato a favore dei nonnini e delle nonnine dell’Asp “Lazzarelli”, residenza protetta e casa di riposo di San Severino Marche.
Esemplare gesto quello compiuto da Paola Frittellini, operatrice socio sanitaria della casa di riposo che, dopo aver lasciato il suo incarico lavorativo il 31 dicembre scorso, ha voluto salutare nei giorni scorsi i tanti colleghi, i collaboratori e gli amici con una cena solidale il cui ricavato è stato interamente donato alla stessa istituzione di pubblica assistenza.
Un piccolo grande gesto salutato dai mille grazie dei componenti il consiglio di amministrazione della struttura, con a capo la presidente Teresa Traversa, la direttrice Laura Taccari e il coordinatore Mauro Marcantonelli.
Alla festa si sono uniti anche il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, il presidente del Consiglio comunale, Sandro Granata, la consigliera Michela Pezzanesi. Il primo cittadino settempedano, in particolare, ha ringraziato la signora Paola per la sua vita spesa per il lavoro con serietà ed intraprendenza al fianco delle persone anziane e più deboli sottolineando l’importanza del nobile gesto con il quale ha deciso di congedarsi dagli ex colleghi e dai nonnini dopo aver dedicato loro grandi gesti d’amore.
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma della Presidenza diocesana di Azione Cattolica
"L’Azione Cattolica diocesana sostiene l’iniziativa promossa dal nostro Vescovo Nazzareno Marconi per sabato 10 Febbraio.
Davvero in questo momento non è necessario manifestare "contro"; è viceversa necessario riflettere e ascoltare questi fatti e queste persone che ci interpellano.
Per farlo e per cercare una luce diversa sulla storia, proponiamo di fermarsi a pensare e pregare, accendere una luce e metterla alle nostre finestre virtuali sul mondo. (#lucidamacerata).
Davvero il razzismo, la paura, lo scoraggiamento sembrano impadronirsi della nostra gente, a noi spetta dire che non è così.
Quando si è al buio basta accendere una piccola luce per tornare a orientarsi.
Cogliamo l’occasione per invitare chi è credente a pregare, e chi non lo è a riflettere, per tornare ad avere fiducia nell’uomo in ogni caso".