La nuova emergenza che si è venuta a creare a Macerata e nei Comuni limitrofi a seguito dei fatti di sabato scorso ha visto in prima linea anche Contram.
Presidente Belardinelli, cosa è successo e cosa avete fatto?
"Siamo stati avvertiti dal Presidente della provincia Antonio Pettinari, sempre molto sensibile alla sicurezza dei ragazzi, delle scuole e delle strade e siamo stati in diretto contatto con lui tutta la mattinata. Essendo in orario scolastico e non essendo opportuno far uscire i ragazzi prima della fine dell’emergenza, abbiamo ritardato tutte le partenze degli autobus nell’ordine dei 10/20 minuti, ma se fosse stato necessario anche di più per evitare che i ragazzi non avessero il mezzo per rientrare. Oltre a ciò pensando anche alla possibilità che qualche ragazzo, magari spaventato, tardasse ulteriormente abbiamo messo a disposizione anche due ulteriori mezzi senza una specifica destinazione, ma a servizio di coloro che ne avessero avuto bisogno nel caso in cui non avessero fatto in tempo a raggiungere l’autobus.
L’emergenza ha riguardato solo il Comune di Macerata?
"In realtà un po’ tutte le scuole erano state allertate, addirittura fino a Camerino, perché non si capiva esattamente cosa stesse succedendo, quindi, vista la necessità di tranquillizzare i ragazzi tutti erano stati avvisati che i servizi di trasporto erano confermati".
Le emergenze continuano...
"Purtroppo devo dire di sì. Da quelle grandi come il terremoto fino a quelle di media difficoltà come la neve di inizio 2017, dobbiamo fronteggiare queste difficoltà e l’azienda si è dovuta organizzare anche per gestire l’imprevedibile; ovviamente non siamo infallibili, ma abbiamo strutture, personale e servizi di reperibilità interna che ci consentono di fare qualcosa. Anche questi ultimi tragici eventi, ci confermano quanto sia necessario avere un coordinamento dove anche noi dobbiamo essere avvertiti prontamente dalle dirette autorità competenti e non solo con voci di corridoio, semplicemente per una ragione di tempestività di intervento. In ogni caso registriamo sempre un’ottima collaborazione con le forze di polizia e i comuni interessati, quindi, il “sistema Provincia di Macerata” è provato dal lato emergenza e queste prove rappresentano dei test di efficienza tangibili".
Il primario del Pronto Soccorso di Macerata Ermanno Zamponi ha illustrato il modo in cui sono intervenuti nella gestione dell'improvvisa emergenza dello scorso sabato.
"Sapevamo che si trattava di un Alfa Romeo 147 che girava per la città seminando il panico e abbiamo avvisato tempestivamente tutti i soccorritori in modo tale che potessero lavorare in condizioni di maggiore sicurezza. Abbiamo inoltre allertato l'eliambulanza per trasferire i pazienti al Torrette di Ancona nel caso in cui ci fosse stato bisogno di chirurgia vascolare. Fortunatamente questa non è stata necessaria e siamo riusciti a gestire l'emergenza direttamente da Macerata anche perchè, a causa della scarsa visibilità dovuta al mal tempo le eliambulanze erano impossibilitate a decollare".
C'erano tutti i responsabili dei cantieri, i direttori dei lavori e i rappresentanti delle ditte all'incontro voluto quest'oggi in Regione dal presidente Ceriscioli e dal sindaco Pasqui.
Con il primo cittadino anche l'assessore Mancinelli, il segretario generale Montaruli e il responsabile dell'ufficio tecnico Orioli, mentre per la Regione Marche erano presenti anche l'assessore Sciapichetti, la consulente Giannini e i tecnici responsabili. L'incontro è stato voluto per fare il punto della situazione nei vari cantieri Sae di Camerino, alla luce delle tante problematiche emerse nel corso delle opere e che, come è stato sottolineato, non erano preventivabili in sede di progettazione. Un modo congiunto, quindi, per rispondere anche alle tante dicerie su colpe o presunte colpe di Comune, Regione, ditte o Protezione civile. Nel nuovo programma redatto oggi sono state fissate le date di consegna delle casette, con le prime delle 311 Sae di Camerino che verranno consegnate, secondo quanto affermato in Regione, tra la fine del mese di febbraio (Morro) e il 15 marzo (Cortine Ovest), per poi proseguire nel mese di maggio fino a chiudere, a metà giugno, con l'area di Arcofiato.
“Ringrazio il presidente Ceriscioli – ha affermato il sindaco Pasqui – e con lui anche tutte quelle persone che da mesi stanno lavorando. È chiaro ed evidente che ci sono stati dei ritardi ma è altrettanto chiaro ed evidente, alla luce della riunione di oggi, che certe problematiche sono emerse solo in corso d'opera e che, quindi, non è il caso di puntare il dito verso il Comune, la Regione, le ditte o i progettisti. Il presidente mi ha garantito che nei prossimi giorni la Regione Marche diffonderà il nuovo cronoprogramma dove sarà illustrata la situazione area per area. Con l'incontro di oggi ho voluto anche portare al presidente Ceriscioli tre argomenti che mi stanno particolarmente a cuore: il primo è la necessità di approvare la perimetrazione del centro storico così da poter disporre dei fondi necessari all'attuazione del piano strategico, il secondo quello di inserire anche Camerino tra le otto richieste di una nuova Tac per gli ospedali marchigiani e, infine, una nuova e più adeguata copertura per la palestra situata nel quartiere delle Conce e che serve l'istituto professionale, magari attingendo ai fondi degli sms solidali”.
L'Università di Macerata mette a disposizione "competenze e sapere" per "riportare serenità e fiducia tra gli studenti e per far prevalere le ragioni del dialogo e della convivenza civile" dopo il raid xenofobo a colpi di pistola di Luca Traini per le vie del centro.
"Una vicenda allucinante" dice all'ANSA il rettore Francesco Adornato, che ha scritto una lettera a studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo dell'Ateneo, invitando ad "essere lucidi". Una vicenda "ottimamente affrontata e conclusa dalle forze dell'ordine". Ma non basta: ora bisogna "riflettere e ricostruire la tranquillità dei giovani, di tutta la città". "Bisogna essere lucidi e freddi proprio e ancor più in questi momenti di tensione - insiste -. Nonostante la gravità dei fatti, che hanno provocato panico e lasceranno tracce profonde nella vita della città, occorre non farsi prendere dall'impeto.
Mai come adesso bisognerà riflettere e ragionare profondamente".
(Fonte Ansa)
Giovedì 8 febbraio 2018, alle ore 12,30, il Commissario straordinario, dott. Mauro Passerotti, procederà alla consegna delle chiavi di ulteriori 15 abitazioni allestite nella seconda area di Pieve, situata all’ingresso del paese.
Lo rende noto un comunicato del Comune di Ussita. ''Come preannunciato dallo stesso Commissario straordinario - si legge nella nota - durante la cerimonia di consegna delle prime abitazioni di emergenza avvenuta prima di Natale, grazie alla collaborazione di tutti gli Enti interessati e delle Ditte impegnate nei cantieri, sono proseguiti alacremente i lavori di completamento di altre strutture abitative di emergenza per consentire la consegna di ulteriori casette e permettere il rientro di un’altra parte di popolazione, per lo più ancora ospitata nelle strutture ricettive.Altre 15 famiglie potranno così far rientro definitivamente ad Ussita, per un numero complessivo di 26 abitanti, che si vanno ad aggiungere agli altri 72 cittadini che hanno fatto ritorno in paese durante le festività natalizie, insieme a tutti coloro che sono già tornati per l’agibilità delle loro case. Con questa nuova consegna - conclude la nota del Comune di Ussita - proseguono così tutte le attività e le iniziative volte a ricostituire integralmente la comunità di Ussita completamente evacuata a seguiti degli eventi sismici di ottobre 2016''.
"Nella nostra regione abbiamo da tempo attenzionato i luoghi critici di spaccio e in particolare nella Provincia di Macerata c'è un tavolo di sicurezza fortemente voluto dalla Prefettura".
A parlare è Gianni Giuli, direttore del dipartimento dipendenze patologiche dell'Area Vasta 3 che commenta l'orrore della morte di Pamela Mastropietro ponendo l'attenzione sulla sofferenza e la complessità del problema della droga.
"Mi sembra - commenta - che non si sia posto adeguatamente l'accento sulla sofferenza di questa ragazza e di sua madre, una donna che di certo ha lottato per farla entrare in comunità. Queste strutture (Pamela era ospitata dall Pars di Corridonia ndr) private prevedono infatti una domanda di cura volontaria da parte della persona che decide di entrarvi. Mi resta difficile credere che la ragazza in questi mesi sia entrata e uscita indisturbata in quanto tra assistito e comunità si sottoscrive un contratto nel quale viene specificato che non si può uscire. La scelta della cura è libera e c'è una libertà individuale che non può essere contrastata da nessuno e se si decide di uscire non si può impedire l'azione. Il problema quando il paziente esce da una comunità dopo un periodo passato al suo interno è che la persona non ha più tolleranza neurobiologica alle stesse dosi di droga di prima e ipotizzando un'iniezione di eroina pura si può arrivare facilmente all'overdose".
"Il problema droga è molto complesso ed estremamente complicato combatterlo. Sono tanti i fattori che incidono come la difficoltà di entrare capillarmente nel territorio, le ingerenze da parte della criminalità organizzata che spesso attinge laddove c'è più fragilità e sofferenza e per questo motivo anche quello dell'immigrazione è un fattore che incide fortemente. In questo territorio, al contrario di quanto è stato affermato, si sta cercando di fare, di sensibilizzare all'argomento attraverso incontri e tavole rotonde c'è una collaborazione serrata tra prefettura,procura, asur,forze dell'ordine, tecnici, università per trattare il problema nella maniera migliore. Una rete istituzionale è assolutamente necessaria per combattere la problematica che è un questione di salute pubblica. Di certo quella della droga è una responsabilità condivisa e collettiva che non esclude nessuno e non riguarda solo chi è colpito in prima persona dal problema ma anche tutti quelli che fanno finta che il problema non ci sia".
Con l’inizio del nuovo anno grande festa nel fine settimana per soci amici e simpatizzanti del Moto Club Franco Uncini che si sono ritrovati con il tradizionale pranzo d’inizio anno presso il ristorante Anton.
Come sempre a fare gli onori di casa il presidente Italo Pizzichini con tutto il direttivo e il Campione del Mondo Franco Uncini 1982 classe 500 cc oggi con il ruolo importante di responsabile per la sicurezza dei circuiti del moto mondiale.
Ad impreziosire la giornata tantissimi ospiti , dal vice presidente della Federazione Motociclistica Italiana Giuseppe Bartolucci ,al pluricampione di moto cross il Fermano Franco Perfini , ai piloti che saranno protagonisti nel moto mondiale 2018 con il colori del Moto club Franco Uncini.
Nella Moto 2 Lorenzo Baldassarri con il nuovo team Sito Pons in sella con una Kalex , Federico Fuligni che a pieno titolo entra a far parte nel motomondiale in Moto 2 con il Team Tasca in sella ad una Kalex , Filippo Fuligni che sarà protagonista al Rookiers cup, Super sport 300cc,al giovanissimo Volpi Mattia di Potenza Picena che parteciperà in terra spagnola al Campionato di velocità categoria Moto 4 con il Team Rotex.
Durante il pranzo è stato anche occasione di presentare l’attività per la stagione 2018 del sodalizio Recanatese, che vede il primo appuntamento di rilievo per il 21 e 22 Aprile con il XXXIV° Motoraduno Nazionale “ Città di Recanati” in piazza G. Leopardi richiamando centinaia di motociclisti da ogni parte d’Italia.
Si prosegue poi con il XII° Motoraduno di Bolognola domenica 17 Giugno, ed infine di nuovo a Recanati il 19 di Agosto con il VIIII°Moto incontro della Papera in via campo dei Fiori presso Villa Colloredo Mels.
Tra le novità 2018 oltre ai Ragazzi del Reparto corse ed il gruppo mototurismo che con passione portano il nome del moto club nel fine settimana nei circuiti italiani e nei vari motoraduni sparsi per l’Italia, entra a far parte del Moto club Franco Uncini il Gruppo “ Vintage “ appassionati motociclisti che con moto anni settanta e ottanta parteciperanno a motoraduni e feste a tema come “ Senigallia Jamboree“ ed altro .
Tra un piatto e l’altro prendendo la parola Franco Uncini indossando una maglietta dedicata alla sua città Recanati ha ringrazziato soci amici, e sponsor per il lavoro che svolgono con passione e per l’abilità nell’organizzare sempre belle manifestazioni, ha inoltre colto l’occasione per augurare una stagione ricca di successi hai piloti che anche quest’anno con i colori del moto club saranno al via nei campionati di velocità.
Tra gli ospiti presenti Mario Ciamberlini amico e meccanico di Franco Uncini ai tempi del mondiale ,Lanfranco Biagiola titolare della ditta Grafiche BIEFFE, Roberto Mogetta titolare della ditta M.G.R lavorazioni meccaniche ll Maresciallo dell’arma dei Carabinieri di Recanati silvio Mascia
Durante il pomeriggio il sindaco di Recanati Francesco Fiordomo accompagnato dal delegato allo sport Mirco Scorcelli hanno portato il saluto dell’amministrazione Cumunale
Oggi 5 febbraio ha preso corpo la nuova Area Intensiva del presidio ospedaliero di Civitanova Marche che si trova nell’area del Pronto Soccorso.
L’anno scorso si è attivata la Medicina d’urgenza ed ora, con il trasferimento dell’Unità Intensiva Coronarica e della Rianimazione, si completa la piattaforma dell’emergenza che vedrà collocati sullo stesso piano le tre principali Unità Operative preposte al trattamento dei pazienti acuti e critici:
- Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza
- UTIC
- Rianimazione
Nel prossimo futuro troverà allocazione all’interno del DEA anche il servizio di Radiologia con la TAC.
L’Ospedale si presenta ai cittadini con un’organizzazione moderna e potenziata per garantire la migliore risposta alle emergenze. La nuova area intensiva comprende 8 posti di degenza di cui 5 per la Rianimazione e 3 per l’UTIC: tutti i posti letto sono dotati di monitoraggio intensivo.
La sinergia tra UTIC e Rianimazione ha il vantaggio di trasformare una postazione classificata a media intensità di cura, quale quella dell’UTIC, ad alta intensità di cura quale quella della Rianimazione. In particolare, in caso di aggravamento delle condizioni cliniche del paziente affetto da patologia cardiologica, la postazione letto si trasforma in postazione di rianimazione, evitando al paziente lo stress e il disagio di un trasferimento, all’interno della stessa struttura ospedaliera, qualora i posti letto nella attuale Rianimazione non fossero disponibili Tutto ciò con un aumento dell’efficienza complessiva della cura.
Programma di breve termine:
Biobanca
I lavori per la realizzazione della camera di criocongelamento, da utilizzare per la conservazione delle cellule staminali, ed oggetto di donazione da parte della Fondazione Carima, saranno completati entro il 20 febbraio 2018. Si prevede l’avvio della piena operatività per aprile 2018, considerando anche i tempi di formazione sia del personale medico che infermieristico.
Per la realizzazione dei locali della camera di criocongelamento l’investimento complessivo è pari ad € 253.678,00 di cui € 148.678 donati dalla Fondazione Carima.
Investimento necessario per la cura delle leucemie acute che necessitano di ricoveri protetti per il trapianto di midollo. L’importo complessivo dell’investimento assomma ad € 130.000,00 di cui €. 60.000,00 con il contributo dell’Associazione Italiana Lotta alle Leucemie (A.I.L.). La camera sterile è situata a Piano secondo della struttura ospedaliera, nel Reparto di Medicina. Sia la progettazione che la direzione lavori è affidata al personale tecnico interno.
Tra la consegna del progetto esecutivo, prevista entro il corrente mese, validazione dello stesso, espletamento della gara e realizzazione dei lavori, si prevede la piena funzionalità di questa importante opera per il mese di dicembre 2018.
Programma di medio termine:
Nuova risonanza magnetica
L’investimento è stato possibile a seguito della donazione del macchinario da parte della Fondazione Carima.
Il programma iniziale ha subito un’importante modifica in quanto si è ritenuto necessario potenziare l’attività radiologica con la R.M.N., affiancando il nuovo macchinario all’attuale attrezzatura in uso, con la realizzazione di un locale prefabbricato adiacente all’attuale reparto di radiologia.
Al riguardo: è stato verificato e validato il progetto definitivo; è stato ritirato il permesso a costruire rilasciato dal Comune di Civitanova Marche; si è in possesso del parere favorevole dei Vigili del Fuoco.
Infine si fa presente che l’utilizzo dei nuovi locali è già stato autorizzato ai sensi della L. R. Marche n. 20/2000.
In questi giorni si sta completando la progettazione esecutiva con consegna del progetto prevista entro il 15/02/2018. Con il progetto esecutivo si procederà all’espletamento della gara per individuare il direttore dei lavori nonché la ditta che dovrà eseguirli. Tenuto conto dei normali tempi previsti dalla normativa sugli appalti pubblici, e dei necessari collaudi, si prevede la piena funzionalità della nuova Risonanza per il mese di giugno 2019.
Con il trasferimento del Reparto di Rianimazione all’interno del D.E.A. si darà avvio al trasferimento del reparto di Allergologia al piano terzo. Conseguentemente nei locali del reparto di Allergologia troverà allocazione il reparto di Oncologia. Questa operazione consentirà, al reparto diretto dal Dott. Pucci, di avere più spazio e più qualità nell’accoglienza dei pazienti, che provengono sempre più numerosi e anche da fuori Regione. Una volta trasferito il Reparto di Allergologia e previa rivisitazione degli spazi, si procederà al trasferimento presso tali locali dell’U.O. di Oncologia. Questa disposizione consentirà per questo importante Reparto la dotazione di più ambulatori, con accesso riservato per i pazienti.
L’investimento complessivo per le due operazioni è di circa €. 1.200.000,00. La data prevista per la conclusione di entrambi i percorsi è prevista per Aprile – Maggio 2019.
Quanto sopra troverà la necessaria formalizzazione in un atto amministrativo in via di predisposizione e che sarà pubblicato entro il corrente mese.
L’investimento si rende necessario per migliorare e ampliare gli spazi del centro trasfusionale con conseguente ampliamento e potenziamento dell’attività del Laboratorio Analisi.
Oggi i Reparti sono contigui e si trovano entrambi al piano terra. A seguito delle necessarie opere, il centro trasfusionale sarà spostato a fianco della camera di criocongelamento, sempre al piano terra sopra gli attuali locali del DEA.
Entro il corrente mese verrà adottato l’atto per l’avvio dell’iter amministrativo, per il quale si prevede un investimento di circa € 1.660.000,00. Il cronoprogramma, il cui avvio avverrà con l’adozione, entro febbraio 2018, della determina per l’approvazione del progetto di fattibilità, prevede la fine dei lavori per il mese di Dicembre 2019.
Il progetto principale riguarda l’adeguamento del blocco operatorio (sale operatorie A e B), la realizzazione dell’importante reparto di radiologia dedicato all’emergenza, situato al piano primo sottostrada, adiacente al Pronto Soccorso, e la realizzazione di un sistema di posta pneumatica per un costo complessivo pari ad € 6.064.111,00 +IVA.
A completamento dei lavori del DEA si prevede inoltre la realizzazione di una centrale di sterilizzazione a servizio delle nuove sale operatorie e il potenziamento e adeguamento del Pronto Soccorso per un ulteriore costo complessivo pari ad € 479.522,76 +IVA.
L’ultimazione dei lavori riferiti ad entrambi i progetti è prevista per il mese di maggio 2019.
Il Comune di Civitanova Marche ha ospitato alcuni comuni dell’ambito per cercare un accordo sulla formazione di un regolamento condiviso sul gioco d’azzardo. Per Civitanova Marche, comune promotore dell’incontro, erano presenti: gli assessore Barbara Capponi e Pierpaolo Barroni e i consiglieri Monia Rossi e Maria Cristina Ruffini.
Gli altri Comuni che hanno partecipato sono stati: Potenza Picena, Montelupone, Montegranaro, Morrovalle.
L’obiettivo dell’incontro è quello di trovare un regolamento che possa essere uguale per tutti. Il punto di incontro tra tutti i comuni è stato trovato in due punti chiave: formazione degli esercenti e sensibilizzazione coinvolgendo le scuole.
Ciascun Comune, chiaramente, lavorerà in base alle esigenze del proprio territorio. Si lavorerà su formazione degli esercenti, sensibilizzazione soprattutto a scuola, ciascun comune in base alle proprie esigenze.
«I Comuni che hanno partecipato sono stati molto disponibili, l’idea sarà quella di avere un regolamento condiviso o, quantomeno, di avvicinarsi ad esso - ha dichiarato il consigliere Monia Rossi. Purtroppo molti dei Comuni che avevano dato la disponibilità (dell’Ambito e non solo) non sono venuti. Spero di vederli mercoledì al prossimo incontro».
Mercoledì 7 febbraio ci sarà un nuovo incontro al quale saranno presenti: l’ambito territoriale 14, il SERT con i responsabili locali e provinciali, le Forze dell’Ordine e due associazioni: Moica e Sentinelle del mattino per discutere proposte e idee, mentre a fine febbraio ci sarà una riunione con gli esercenti.
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma di Macerata ai Maceratesi.
Macerata è al centro delle cronache nazionali. Non per la cultura, il turismo o la qualità della vita, ma per l’efferato omicidio di una ragazza. Centinaia di migranti che non hanno ottenuto lo status di rifugiato stanno uscendo dai programmi di protezione delle associazioni “umanitarie”, accampandosi con mezzi di fortuna in ogni luogo della città, contribuendo all’aumento dello spaccio, del degrado e della criminalità in una cittadina che già da tempo non può più essere definita isola felice, come era un tempo.
E’ ora di pretendere il diritto alla sicurezza da parte delle istituzioni. E’ ora di dire basta al progetto Sprar, a cui i comuni non sono obbligati ad aderire. E’ ora di rimpatriare i clandestini che hanno invaso il territorio comunale.
A gennaio dello scorso anno arrivarono in città trainando una roulotte perché volevano dare un tetto a chi una casa non ce l’aveva più, poi tornarono per portare un aiuto economico a chi doveva affrontare l’emergenza. Adesso i volontari del gruppo comunale di Protezione Civile di Torrazza Coste, in provincia di Pavia, sono voluti tornare a San Severino Marche per incontrare e salutare la comunità settempedana gravemente colpita dalle scosse di terremoto dell’ottobre 2016.
A ricevere il gruppo che era guidato dal coordinatore dei volontari pavesi, Francesco Moroni, sono stati il primo cittadino settempedano, Rosa Piermattei, e il coordinatore dei volontari del gruppo comunale di Protezione Civile di San Severino Marche, Dino Marinelli.
Il sindaco ha ringraziato chi, fin dal primo momento, ha voluto far sentire la propria vicinanza dando un aiuto concreto alla città. La delegazione si è poi recata in vista al villaggio terremotati “Campagnano”, nel rione San Michele, e nelle vie e nei quartieri più colpiti dalle scosse. La visita si è conclusa con la promessa, da parte degli amici di Torrazza Coste, di ritornare in futuro.
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa a firma della presidente della Onlus Alzheimer Uniti Italia di Macerata, Manuela Berardinelli
Quanto sta accadendo alla nostra città sgomenta ed addolora ciascuno di noi. Macerata è una città che ha fatto dell’accoglienza la sua peculiarità nei secoli. Siamo una comunità ospitale, da sempre. A partire dall’assistenza data ai malati durante la peste del 1300 fino al periodo della seconda guerra quando ci fu l’occupazione da parte dei tedeschi.
Non abbiamo bisogno di dimostrare la nostra capacità di essere ospitali e generosi, parlano i nostri comportamenti quotidiani. La cittadinanza maceratese adesso è impaurita e disorientata, ma non vacilliamo nella convinzione di ciò che siamo, l’intelligenza del cuore, quella che guarda alla persona senza alcuna distinzione, tanto meno il colore della pelle, ci appartiene per dna. La cattiveria non conosce etnia, è del genere umano esattamente come la bontà. Quello che è accaduto alla povera ragazza è atroce e mi toglie il sonno, ma l’efferatezza di tale crimine non ha nulla a che vedere con il colore della pelle. I criminali al mondo purtroppo esistono esattamente come i benefattori . Di certo non si può negare però nel nostro Paese un disagio sociale forte rispetto al tema della sicurezza, lo Stato deve assumersi la responsabilità di non riuscire a gestire una problematica seria. E’ evidente che c’è un’assenza di politica reale e regolata sull’immigrazione. Ma la reazione a tutto ciò, al terribile omicidio di Pamela, non può, non deve essere assolutamente l’odio.
Non dobbiamo permettere che un clima da far-west dove ciascuno pensa di fare giustizia da solo trionfi. Dico a tutti noi che è il momento di stringerci, di riflettere su un dolore che deve unirci non dividerci con polemiche strumentali.
Abbiamo scelto Macerata come Alzheimer Uniti Italia per il progetto pilota della “Comunità amica della persona con demenza” per la sua propensione all’accoglienza, tra l’altro confermata in questo anno e mezzo di sperimentazione, non ci siamo mai pentiti di averlo fatto perché la risposta è stata corale, oltre ogni aspettativa.
Non disperdiamo questo patrimonio, non permettiamo a niente e nessuno di contaminare il nostro senso profondo di rispetto della persona. Il logo che rappresenta il progetto della Città amica della persona con demenza è un abbraccio ed è esattamente questo l’invito che rivolgiamo a tutti: di allargare le braccia e non cadere nella tentazione di serrarle.
A nome mio personale e dell’Associazione che rappresento esprimiamo alla famiglia di Pamela il profondo cordoglio ed il dolore per la terribile tragica perdita, manifestiamo inoltre la più ferma condanna ai fatti accaduti il 3 febbraio esternando il nostro sostegno e la vicinanza alle persone ferite.
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa a firma dell'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea "Morbiducci" di Macerata.
"Vendetta razziale, raid xenofobo, azione terroristica non dissimile da quelle organizzate dall’Isis: comunque lo si voglia chiamare, quello che è successo nel centro di Macerata, con la sua scia di sangue e di orrore, non è il gesto di un folle o di un disadattato, ma il frutto di un clima sociale e politico spaventosamente deteriorato e avvelenato da impulsi neofascisti, da terminologie di guerra e da farneticazioni sulla razza. Quello stesso clima che aveva spinto le forze democratiche a costituire nell’autunno scorso la rete antifascista maceratese.
Con l’episodio di Macerata, la campagna razzista ha scavalcato il terreno della propaganda, generando una vera e propria azione terroristica: un pericoloso salto in avanti della destra fascista e xenofoba, un allarmante passo indietro della nostra civiltà democratica. A Macerata - com’è stato giustamente scritto - siamo caduti in uno dei punti più oscuri della nostra storia recente. E quanto è successo nella nostra città potrebbe accadere altrove e dovunque.
Per rispondere a questa deriva, insieme alla mobilitazione immediata di tutte le forze democratiche, occorrono risposte culturali e formative adeguate. L’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea “Morbiducci” di Macerata, che da anni è impegnato nella costruzione di strumenti per leggere storicamente e moralmente il presente, intensificherà la sua presenza nelle scuole e nel territorio per la formazione delle nuove generazioni alla cittadinanza democratica e per la creazione, attraverso essa, dei veri anticorpi contro il fascismo e la xenofobia".
La folle sparatoria avvenuta sabato mattina a Macerata ad opera di Luca Traini, ha fatto rapidamente il giro del mondo ed è stata riportata dai principali siti d'informazione internazionali.
La notizia è comparsa in tutti i siti europei, con la Bbc che titola "Stranieri colpiti da una macchina in corsa... in quello che sembra essere un attacco motivato dal razzismo", il Guardian scrive "Guidatore spara contro immigrati africani nella città di Macerata", El Pais "una persona è stata arrestata dopo aver sparato da un'auto ferendo quattro immigrati africani", la Frankfurter Allgemeine Zeitung scrive "Diverse persone ferite da colpi d'arma da fuoco in Italia", Le Figaro "Sparatoria in una città del centro Italia".
L'eco dei colpi sparati da Traini, però, ha varcato i confini europei e la notizia ha avuto risonanza planetaria. La troviamo sullo statunitense New York Time che parla di "Odio razziale alla base del ferimento di immigrati africani in Italia", sul russo Vesti con "L'esecuzione a Macerata potrebbe essere la vendetta per la ragazza morta trovata nelle valigie" e completando il giro del mondo, anche dall'altro capo del globo, con The Australian che titola "Un pistolero italiano di estrema destra, ha sparato e ferito sei immigrati africani in una sparatoria".
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma dell'associazione "L’esistenza Ora".
Dopo gli ultimi fatti l’associazione “l’esistenza Ora“ che si occupa di violenza su donne, uomini e minori, con sede a Macerata, tramite la scrivente Orietta Quarchioni nonché Presidente della stessa, dichiara quanto segue: "Sono profondamente addolorata per gli ultimi accadimenti avvenuti a Macerata, in primis, per la morte di Pamela Mastropietro, una giovanissima ragazza uccisa con modalità di inaudita ferocia, in seguito i fatti ingiustificabili e gravi di un ragazzo che sopraffatto da un raptus di pura follia ha seminato caos e sparato contro passanti extracomunitari. Entrambi i fatti colpiscono profondamente ognuno di noi; come associazione ci stringiamo al dolore della mamma della giovane ragazza; ed al dolore delle persone colpite dai successivi fatti. Per questo motivo ci siamo sentiti il dovere di organizzare una fiaccolata martedì 6 febbraio 2018 con partenza alle ore 20.30 dai Giardini Diaz, fino a Piazza Cesare Battisti, per condannare ad ogni forma di illegalità e di violenza qualunque essa sia. L’iniziativa l’abbiamo chiamata: "Una luce per Pamela". Non mi posso esimere, altresì, dall’ esprimere le difficoltà che oggi il nostro Paese sta attraversando sullo stato attuale della sicurezza, dell’immigrazione irregolare e incontrollata e dell’illegalità in generale. Dobbiamo tutti insieme tutelare il primato della legge, della sicurezza e dei valori morali del vivere civile, affinchè questi episodi non accadano più. E’ necessario il rispetto delle regole per tutti. Per questo vogliamo mantenere accesa una luce per Pamela perché non ci si dimentichi che quello che è successo a Lei non solo non deve più accadere, ma la tragicità del fatto deve far riflettere ognuno di noi che come afferma il Vescovo di Macerata: "È una morte, quella di Pamela, per la quale l’intera società deve chiedere perdono".
Da queste vicende ognuno di noi ne esce sconfitto e per tentare di far sì che tali accadimenti non succedano più, manteniamo questa luce accesa per Pamela..Per non dimenticare ci ritroviamo martedì ai giardini Diaz!
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma di Cesare Procaccini Segretario Provinciale del PCI.
"La Federazione provinciale di Macerata del Pci,condanna il raid razzista e fascista avvenuto nella citta' di Macerata ad opera di un esponente di destra gia' affiliato alla Lega di Salvini. Un fatto di una gravita' inaudita contro cittadini inermi “colpevoli” di avere il colore diverso della pelle.
Ciò è il frutto avvelenato di un clima di odio razzista alimentato dalle forze di destra che strumentalizzano il fenomeno ormai annoso dell'immigrazione dagli anni novanta ai giorni nostri che non va mai dimenticato è stata causata dalle guerre imperialiste Usa in Medio oriente e in Africa e dalla scomparsa dei Paesi socialisti in Europa. L'atroce delitto, vittima una ragazza romana avvenuto nella nostra Provincia non puo' in alcun modo giustificare questa azione razzista!
Il Pci esprime vicinanza e solidarietà ai feriti del "raid" che noi consideriamo nostre sorelle e nostri fratelli e invita alla vigilanza la popolazione democratica arginare e prevenire tali fatti razzisti sempre piu' diffusi nel mondo".
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma di Csa Sisma/Centri Sociali Marche/Ambasciata dei Diritti Marche
Trattare quanto successo a Macerata come l’ennesimo caso di cronaca in cui un folle si fa “giustizia” da solo è parte integrante del clima politico, sociale e culturale che stiamo vivendo da anni.
Chi oggi ha sparato per le strade della città ha un profilo politico chiaro: candidato della Lega alle amministrative, tatuaggio che richiama a Terza Posizione in fronte, frequentazioni in vari ambienti di estrema destra, al momento dell’arresto ha fatto il saluto romano con il tricolore legato al collo. Si tratta chiaramente di un’azione di matrice fascista: un fascista ha sparato a persone indifese che passeggiavano.
Un’azione che non è un episodio isolato: da anni militanti di estrema destra nel nostro paese sparano e sono responsabili di gravissimi episodi di violenza contro migranti e non solo.
Quello di oggi è solo l’ultimo, e sicuramente anche il più grave, di una serie di fatti che hanno un’unica origine, che si colloca sulla scia di una serie di atteggiamenti solo apparentemente “innocui”, anche quotidiani, a cui ciascuno di noi è costretto ad assistere a Macerata come altrove.
Stupirsi di quanto accaduto fa parte dello stesso meccanismo di sdoganamento delle ideologie razziste che è in atto nei mezzi di informazione e nel dibattito politico. Se infatti la matrice è chiara anche le ragioni che portano a questi fatti lo sono: nel nostro paese è in atto un meccanismo che alimenta odio razziale a tutti i livelli, la politica ha enormi responsabilità, negarlo, ancora una volta, significa essere complici. E le responsabilità non sono da attribuire solamente a partiti come la Lega, Casa Pound o Forza Nuova che minimizzano o addirittura “rivendicano” e dimostrano solidarietà all’aggressore, ma anche a chi in questi anni ha legittimato queste organizzazioni in nome di una falsa democrazia, dando adito a chi strumentalizza una povera ragazza massacrata per giustificare un fascista che tenta una strage.
Parte dello stesso meccanismo è quello che in queste ore ha portato al completo disinteresse rispetto alle vittime.
Chi lotta tra la vita e la morte, a loro va il nostro primo pensiero, è stato completamente dimenticato e sembra caduto nel dimenticatoio mediatico e del semplicistico dibattito da social.
Ancora una volta le vere vittime sono escluse, private della parola e del racconto. Anche questo, forse soprattutto questo, è sintomo del razzismo dilagante.
Episodi come questi vanno combattuti nel quotidiano, in ogni ambito, non sono sufficienti purtroppo i dati e le statistiche che da soli basterebbero a dimostrare in maniera evidente come quello dell’immigrazione sia un dibattito completamente folle e drogato da un substrato razzista.
La risposta a questi gravissimi fatti deve essere immediata ma non dovrà esaurirsi nella comprensibilissima onda emotiva iniziale, la lotta contro fascismo e razzismo è azione quotidiana, è ricostruzione costante delle condizioni che ne determinano l'inagibilità fisica, politica e culturale nelle nostre città e nelle nostre piazze.
BISOGNA REAGIRE SUBITO CON FORZA E DETERMINAZIONE.
INVITIAMO TUTTI SABATO 10 FEBBRAIO A COSTRUIRE INSIEME UNA GRANDE MANIFESTAZIONE CAPACE DI DARE VOCE E CORPO COLLETTIVO AD UNA REALE OPPOSIZIONE AD OGNI FASCISMO E RAZZISMO".
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma di Fp Cisl Marche.
Con la presente la Fp Cisl Marche nel confermare la manifestazione regionale unitaria , davanti al Palazzo della Regione, prevista per lunedi 5 febbraio 2018 alle 9.30 con tutti i lavoratori della Sanita Marchigiana convocati , in assemblea all'aperto ad Ancona, comunica che alla luce dei gravi fatti avvenuti a Macerata sabato scorso i servizi erogati lalla cittadinanza non subiranno sostanziali variazioni.
Una folta rappresentanza di infermieri, operatori socio sanitari, tecnici ed amministrativi in rappresentanza dei circa 2800 lavoratori sara' comunque presente ad Ancona per rivendicare il rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro fermo da dieci anni. Buste paga piu' leggere , carichi di lavoro piu' pesanti, non certezza dei riposi ,mancata ancora definizione del problema precariato , ritardi nelle sostituzioni di maternita' e mobilita', sono elementi forti di protesta anche per i lavoratori dell'Area Vasta 3 .
Per questo , pur nel rispetto dei cittadini e della situazione creatasi dopo i noti eventi di sabato, lunedi davanti alla Regione anche le legittime istanze dei lavoratori dell'Area Vasta 3 saranno portate all'attenzione dell'incontro chiesto ai massimi vertici della Regione.
In merito ai fatti odierni, il Rettore dell'Università di Macerata Francesco Adornato ha inviato una comunicazione agli studenti, ai docenti e al personale tecnico amministrativo dell’Università di Macerata: " Cari colleghi tutti, carissimi studenti, anch'io, come voi, ho seguito, e seguo, la vicenda allucinante dello sparatore, ottimamente affrontata e conclusa dalle forze dell'ordine, così come presto altrettanta attenzione ai primi commenti in merito.
Bisogna essere lucidi e freddi, proprio e ancor più in questi momenti di tensione. Nonostante la gravità dei fatti, che hanno provocato panico e che lasceranno tracce profonde nella vita della città, occorre non farsi prendere dall'impeto. Mai come adesso bisognerà riflettere e ragionare profondamente su queste vicende, per pronunciarsi in modo chiaro e deciso. E l'Università ha per definizione tutti gli strumenti per farlo. Proporremo, intanto, confronti con le Istituzioni cittadine e del territorio per rafforzare il senso dell'essere comunità cittadina. Per quanto più direttamente ci riguarda, svolgeremo iniziative all'interno dell'Ateneo per riportare serenità e fiducia tra i nostri studenti e per far prevalere le ragioni del dialogo e della convivenza civile. Rifiutiamo la violenza e gli orrori da qualunque parte provengano e operiamo per formare giovani alla cittadinanza, alla partecipazione, alla democrazia e alla responsabilità".
"A Macerata, questa mattina, sono accaduti fatti gravi che potevano avere conseguenze ancora più tragiche" ha dichiarato invece Antonio Marchesi, presidente di Amnesty International Italia, commentando la caccia all'uomo di colore compiuta da una persona armata in apparente rappresaglia per il truce omicidio di Pamela Mastropietro e che al momento dell'arresto si è avvolto in una bandiera italiana e ha fatto il saluto romano. "A un atto di barbarie, come ha detto lo zio di Pamela, non si risponde con altrettanta barbarie. Si risponde accertando i fatti e punendo i responsabili individuali con pene adeguate alla gravità del reato", ha aggiunto Marchesi.
"Purtroppo il clima di odio che circola nel paese alla vigilia della campagna elettorale non prelude a nulla di buono. C'è chi l'odio, anzichè contrastarlo, lo semina, favorendo e persino giustificando episodi come questo. Speriamo che da oggi ognuno sia consapevole delle parole che usa e dell'effetto che possono suscitare", ha concluso Marchesi.
Per i candidati marchigiani del M5s Donatella Agostinelli, Patrizia Terzoni, Andrea Cecconi, Daniela Tisi e Mauro Coltorti “E’ sconcertante quanto accaduto oggi a Macerata. L’episodio si commenta da sé, e deve ricordarci a tutti che l’odio razziale va condannato sempre e comunque e in ogni sua forma ed esternazione. Altrettanto disarmante è però il comportamento di certa parte della politica che strumentalizza l’accaduto prendendo le difese del ragazzo autore del folle gesto: a forza di aizzare gli animi in modo becero e verbalmente violento, i risultati che si ottengono sono questi.
Quando succedono queste cose non c’è una parte politica che vince e una che perde: da questo triste sabato usciamo tutti sconfitti. Per tale motivo tutti coloro che sono candidati al prossimo Parlamento dovrebbero avere fissa come stella polare del proprio impegno politico la non strumentalizzazione a fini elettorali e propagandistici di certi accadimenti. In questa triste vicenda, l’unico plauso va alle nostre forze dell’ordine che con grande professionalità sono riuscite a intervenire in tempo utile prima che accadesse l’irreparabile. Per il resto, certi gesti vanno condannati senza tentennamenti. E chi cerca di giustificarli ancora di più”.
È stato un Consiglio Direttivo allargato, quello tenuto lo scorso mercoledì 31 gennaio ad Ancona presso la Federazione Regionale degli Ordini degli Ingegneri delle Marche, che ha visto la partecipazione di una rappresentativa di vari ordini, della RPT e della Federazione dell’Umbria, nonché del Presidente della Rete Nazionale delle Professioni Tecniche e del CNI Armando Zambrano e di Raffaele Solustri Consigliere CNI delegato al sisma e componente dell’Osservatorio Nazionale per la ricostruzione.
All’ordine del giorno temi importanti come lo stato della Ricostruzione dopo il terremoto che ha colpito le regioni del centro Italia e la nuova Legge Sismica approvata dal Consiglio Regionale delle Marche a dicembre del 2017.
Provvedimento, quest’ultimo, su cui in più occasioni gli ordini provinciali e la federazione regionale hanno espresso motivate perplessità, proponendo in varie sedi istituzionali correttivi per sanare le criticità evidenziate.
La riunione è stata, altresì, un’utile occasione di confronto e dialogo a tutto tondo con il Presidente Zambrano sul ruolo delle professioni tecniche in questa fase delicata e importante per le Marche, sullo stallo dei Lavori Pubblici e sulle potenzialità offerte dal Piano nazionale Industria 4.0.
In conclusione il Presidente della Federazione Ordini Ingegneri Marche Massimo Conti, ha proposto ai presidenti degli ordini provinciali di predisporre, nei prossimi giorni, un documento per evidenziare i numerosi problemi ancora irrisolti su ricostruzione e legge sismica, da portare all’attenzione di tutti i candidati marchigiani alle prossime elezioni politiche di marzo.