Il Tar Marche ha respinto, tramite ordinanza, i ricorsi presentati da due società contro il Comune di Macerata e altrettanti contro il Comune di Corinaldo, in Provincia di Ancona, in cui si chiedeva l’annullamento delle rispettive ordinanze di contrasto alla ludopatia consisenti in limitazioni temporali all’esercizio del gioco.
Il Tar ha quindi ritenuto che non sussistono al momento i presupposti per l'accoglimento della domanda cautelare sia in forza del fatto che l'ordinanza impugnata non preclude completamente l'attività d'impresa all'attività che ha proposto ricorso, sia in forza dell'imminente trattazione nel merito della questione.
Infatti questa ordinanza di rigetto non è entrata nel merito della stessa: l'udienza per la trattazione di merito del ricorso è fissata per il prossimo 3 ottobre 2018.
Anas (gruppo FS Italiane) e LNDC, Lega nazionale per la difesa del cane, hanno ideato una campagna comune per la lotta contro gli incidenti provocati dall’abbandono degli animali domestici in strada. In Italia, ogni anno si registrano centinaia di incidenti stradali, anche mortali, causati da animali randagi e, considerato che l’abbandono aumenta durante i periodi estivi, Anas e LNDC vogliono promuovere, sugli organi di informazione e sui canali social, una campagna per garantire maggior sicurezza a chi si mette in viaggio, salvando il maggior numero di cani.Chi abbandona un animale, infatti, non commette solo un reato penale (Legge 20 luglio 2004, n.189), punibile fino a un anno di reclusione, ma potrebbe rendersi responsabile di omicidio colposo qualora causasse un incidente stradale mortale.Anas, Azienda che proprio quest’anno compie 90 anni di attività e che gestisce oltre 26 mila km di rete stradale e autostradale di interesse nazionale, ha tra le sue missioni anche quella di adottare provvedimenti necessari per la sicurezza del traffico stradale. Questa iniziativa si unisce al piano predisposto da Anas per offrire un viaggio sicuro, confortevole e informato in occasione dell’esodo estivo, che prevede il monitoraggio h24 della rete, l’assistenza per il pronto intervento e una ampia scelta di canali di infomobilità. La Lega nazionale per la difesa del cane, che da 68 anni si batte per salvare la vita di migliaia di animali abbandonati e maltrattati, conta su oltre 3000 volontari e attivisti presenti in 100 sedi locali. Ed è proprio per la sua struttura capillare che ogni anno l’associazione soccorre oltre 30.000 animali di ogni specie e razza e ne accudisce circa 50.000.
La campagna Anas e LNDC, denominata #amamiebasta, nasce dalla volontà di scoraggiare i proprietari di animali domestici ad abbandonarli prima delle partenze per la vacanze estive. Infatti, dai dati rilevati sul territorio nazionale dal Ministero della Salute risulta che, in molte regioni, il fenomeno del randagismo ha raggiunto livelli drammatici ed è spesso fuori controllo. I cani abbandonati continuano ad alimentare la popolazione vagante e soprattutto i cuccioli che non muoiono di stenti, diventando adulti, rappresentano un ulteriore serbatoio di randagi.Ma cosa si può fare se si incontra un cane abbandonato? Innanzitutto non girare la testa e ignorarlo ma contattare le forze dell’ordine (Polizia stradale/Carabinieri/Polizie locali/Vigili del Fuoco), organi preposti per legge a intervenire. Nel caso in cui si assista in modo diretto all’abbandono di un animale, è bene prendere il numero di targa da segnalare alle autorità competenti per favorire l’individuazione dei colpevoli.Alcuni accorgimenti utili proposti dalla lndc per una vacanza serena in compagnia del vostro animale in auto• Se il vostro cane è soggetto al mal d’auto, prima di partire chiedere consiglio al veterinario per contenere il disagio legato alla nausea• Aprire parzialmente il finestrino durante il viaggio per permettere l’ingresso dell’aria fresca• Non esporlo direttamente all’aria condizionata• Cercare di guidare il più dolcemente possibile evitando accelerazioni e frenate non necessarie• Assicurarsi che la temperatura all’interno dell’auto non sia né troppo calda né troppo fredda• Durante i viaggi lunghi, fare soste regolari per permettergli di bere, passeggiare un po’ e “andare alla toilette• È sempre meglio abituare gradatamente l’animale ai lunghi tragitti e farlo viaggiare a stomaco vuoto• L’associazione del viaggio a un attività piacevole, ad esempio una passeggiata una volta giunti a destinazione, può aiutare a ridurre l’ansia e la paura• Portare in auto un suo gioco o la sua coperta per rendergli l’ambiente più famigliare• Gratificare con carezze e parole affettuose quando durante il viaggio rimane tranquillo• Ignorare ed evitare di rassicurarlo quando invece si agita, abbaia o piagnucola altrimenti si rischia di aumentare il suo disagio.Per il trasporto del vostro amico quattro zampe rispettare le norme previste dal nuovo Codice della Strada (art. 169 e 170).ART. 169, COMMA 6: TRASPORTO DI PERSONE, ANIMALI E OGGETTI SUI VEICOLI A MOTORE “[…] È vietato il trasporto di animali domestici in numero superiore a uno e comunque in condizioni da costituire impedimento o pericolo per la guida. È consentito il trasporto di soli animali domestici, anche in numero superiore a uno, purché custoditi in apposita gabbia o contenitore o nel vano posteriore al posto di guida appositamente diviso da rete od altro analogo mezzo idoneo che, se installati in via permanente, devono essere autorizzati dal competente ufficio provinciale della Direzione generale della M.C.T.C.” Ciò significa che non è necessaria la rete e un vano apposito per il trasporto di un solo animale domestico, ma questo deve essere comunque assicurato in modo che non possa costituire intralcio al guidatore. In caso di più animali domestici, la rete e il vano riservato sono obbligatori. Sanzioni previste: pagamento di una somma da euro 68,25 a euro 275,10. Punti decurtati dalla patente: 1
Anas (gruppo FS Italiane) ha programmato, in vista dell’esodo estivo, una serie di attività e misure per facilitare gli spostamenti dei vacanzieri lungo i 26.000 chilometri della propria rete di strade e autostrade. I numeri del Piano Anas 2018: 1.100 automezzi, 2.534 telecamere, 580 pannelli a messaggio variabile e 2.500 addetti. Il monitoraggio h24 della rete e l’assistenza per il pronto intervento saranno gestiti con 230 operatori impegnati nella Sala Situazioni (che lavora h24) e nelle 21 Sale Operative Compartimentali, tra cui si ricorda quella dell'autostrada A2 “Autostrada del Mediterraneo” che opera in affiancamento alla Polizia Stradale.“Il nostro obiettivo – ha dichiarato l’amministratore delegato di Anas Gianni Vittorio Armani – è di offrire ai nostri clienti un viaggio sicuro e confortevole. Abbiamo rimosso tutti i cantieri mobili, mobilitato uomini e mezzi per monitorare la rete e offrire assistenza in caso di necessità, predisposto un piano di comunicazione per garantire un viaggio informato. Inoltre dal 2015 stiamo migliorando la qualità della nostra rete con importanti investimenti sulla manutenzione. Solo nel 2017 abbiamo investito quasi un miliardo di euro in manutenzione straordinaria, distribuiti su 450 cantieri, con un aumento del 20% rispetto al 2016. Dedichiamo anche molta attenzione alla diffusione della cultura della sicurezza stradale attraverso campagne ad hoc che sensibilizzano gli automobilisti al rispetto del codice della strada e a guidare con prudenza senza distrazioni”.
In particolare, per una maggiore fluidità del traffico, Anas ha rimosso tutti i cantieri mobili; resteranno in totale 162 cantieri inamovibili, di cui 26 su autostrade e raccordi autostradali e 136 sulle strade statali, impegnati in interventi di potenziamento e messa in sicurezza. Il numero maggiore di cantieri (13) è presente sulla A19 Palermo-Catania che, come è noto, è oggetto di un importante piano di riqualificazione e di manutenzione straordinaria del valore di oltre 870 milioni di euro, mentre altri due riguardano il ripristino della viabilità colpita dai terremoti del 2016. Completamente rimossi tutti i cantieri lungo l’A2 “Autostrada del Mediterraneo”, dedicati nel piano di manutenzione straordinaria. Per tutti i dettagli: www.stradeanas.it - sezione Info viabilità/Piani interventi.Per richiamare l’attenzione sulla sicurezza stradale, Anas è impegnata in due campagne di comunicazione. La prima, in collaborazione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e la Polizia di Stato, è #GUIDAeBASTA per sensibilizzare gli utenti della strada a essere prudenti e concentrati mentre si è al volante. La campagna è dedicata ai rischi che derivano dalla distrazione, dalle cattive abitudini alla guida e dal mancato rispetto delle regole del Codice della Strada. In particolare, evidenzia come uno smartphone possa diventare un mezzo pericoloso se adoperato in modo improprio come quando si è alla guida. La seconda campagna #AMAMIeBASTA, ideata da Anas e LNDC, Lega nazionale per la difesa del cane, è finalizzata alla lotta contro gli incidenti provocati dall’abbandono degli animali domestici in strada con l’obiettivo di garantire maggior sicurezza a chi si mette in viaggio. In Italia, infatti, ogni anno si registrano centinaia di incidenti stradali, anche mortali, causati da animali abbandonati, fenomeno che aumenta durante i periodi estivi.Anas anche quest’anno offre agli utenti un viaggio informato. Le notizie sulla viabilità sono disponibili sul sito stradeanas.it alla sezione Info viabilità/Piani interventi (link www.stradeanas.it/it/piani-interventi) e attraverso i canali social corporate (Facebook.com/stradeanas e due account Twitter @stradeanas e @VAIstradeanas) seguendo l’hashtag #esodoestivo2018.Le informazioni sul traffico sono inoltre disponibili sui seguenti canali:- VAI (Viabilità Anas Integrata) all’indirizzo www.stradeanas.it/info-viabilità/vai; - APP "VAI" di Anas, scaricabile gratuitamente in "App store" e in "Play store";- CCISS Viaggiare Informati del ministero delle Infrastrutture al quale Anas partecipa attivamente con risorse dedicate e dati sul traffico; - Numero unico 800.841.148 del Servizio Clienti Anas per parlare con un operatore oppure, digitando il tasto zero, per avere una panoramica sullo stato del traffico sulla rete. Analogo servizio è disponibile anche in live chat su sito Anas e su twitter @clientiAnas.Inoltre, bollettini di viabilità sono trasmessi anche sulle radio partner di Anas: Radio Italia (nazionale), Radio Birikina, Radio Bella e Monella e Radio Piterpan (Veneto e Friuli Venezia Giulia), Radio Rock (Lazio) e Radio Margherita (Sicilia). Tutte le info su frequenza e orari su www.stradeanas.it/info-viabilità/radio-partner.
Ormai manca solo l'ufficialità, ma il successore del vescovo di Camerino Francesco Giovanni Brugnaro sarà don Francesco Massara, attuale parroco a San Pantaleone di Limbadi, nella zona pastorale di Mileto in provincia di Vibo Valentia.
L'ordinazione episcopale del prelato 54enne avverrà il 6 ottobre proprio nella chiesa calabrese. Dovrebbe, invece, insediarsi come vescovo dell'Arcidiocesi di Camerino il 24 ottobre.
Da quanto si apprende, don Massara risiederà sicuramente a Camerino, ma non nel Palazzo Arcivescovile in quanto inagibile dopo il sisma del 2016. Il nuovo arcivescovo andrà ad abitare in un appartamento che dovrebbe essere realizzato nella struttura del collegio "D'Avack".
Monsignor Brugnaro resterá amministratore fino alla data di insediamento del suo successore. Poi, quasi certamente lascerà il territorio maceratese essendo in attesa di un incarico presso la diocesi di Milano
A seguito dei prelievi effettuati dall’Arpam di Macerata in base al calendario dei controlli, l’Ente ha registrato il superamento dei valori limite per il parametro Escherichia coli nel tratto di mare denominato “In direzione Fosso Caronte”.
Rilevata la necessità di conoscere gli esiti delle ulteriori analisi di approfondimento che verranno effettuate a breve dall’Arpam di Macerata, il sindaco Fabrizio Ciarapica ha firmato un’ordinanza (n. 86) con la quale si dispone il divieto di balneazione in direzione Fosso Caronte (dallo stabilimento Lido della Polizia alla spiaggia libera adiacente a nord dello stabilimento Santina). Il provvedimento resta in vigore fino a quando i parametri non saranno rientrati nei limiti previsti dal D.M. 30/03/2010.
Si è svolta oggi, 26 luglio 2018, alle ore 12:00, presso il Senato della Repubblica, la conferenza stampa “Radon rischio geologico dalla terra un pericolo invisibile per la salute: quanti lo conoscono?”, organizzata su iniziativa del Senatore Francesco Bruzzone, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dei Geologi, la quale anticipa la presentazione del Convegno nazionale che avrà luogo il prossimo 26 ottobre. Prendendo in considerazione la Regione Lazio, l'ultimo studio dell’Arpa Lazio ha evidenziato che le province con una maggiore concentrazione di gas radon sono quelle di Viterbo e Frosinone.Il radon è un gas nobile radioattivo naturale che deriva dal decadimento dell’uranio, si trova in natura in piccole quantità nel suolo e nelle rocce, è incolore, insapore e inodore. “Il Consiglio Nazionale dei Geologi vuole porre l’attenzione su un tema poco trattato dai media ma che dovrebbe essere maggiormente conosciuto poiché l’esposizione della popolazione al radon, presente nell’aria, rappresenta il principale fattore di rischio di tumore polmonare, dopo il fumo da sigaretta”. Lo afferma Vincenzo Giovine, Vice Presidente e Coordinatore della Commissione Ambiente del Consiglio Nazionale dei Geologi intervenendo alla conferenza stampa. L’Istituto Superiore di Sanità ha stimato, infatti, che il 10 per cento dei circa 31.000 casi di tumore ai polmoni che si registrano ogni anno in Italia è attribuibile proprio al radon. “Il CNG, - continua Giovine - già dal 2016, con l’istituzione di un apposito tavolo sul problema radon, ha voluto focalizzare l’attenzione sui rischi, ma soprattutto sulla natura del problema. L’origine tipicamente geologica del radon è data dalle concentrazioni naturali di uranio e radio contenute nelle rocce e nei terreni. Il lavoro svolto dalla Commissione Ambiente del CNG - spiega il Vice Presidente - ha prodotto un documento che sarà inviato alle forze politiche e che sarà ampiamente trattato nell’ambito del Convegno Nazionale di Roma il prossimo 26 ottobre”.Tale documento fa riferimento alla nuova Direttiva 2013/59/Euratom che prevede l’introduzione di livelli riferimento inferiori a 300 Bq/m3, ossia a quelli indicati dalla normativa italiana per gli ambienti di lavoro, nei quali vige ancora il Decreto legislativo 26/05/00 che stabilisce un limite di 500 Bq/m3. Si tratta di un valore decisamente superiore a quello proposto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che raccomanda un livello medio di riferimento pari a 100 Bq/m3. Per quanto riguarda invece le abitazioni, in Italia fino ad oggi non esiste ancora una normativa specifica di riferimento.Alla conferenza stampa hanno partecipato: Francesco Bruzzone, Vice Presidente della 13° Commissione Permanente Territorio, ambiente, beni ambientali; Antonio Federico, Segretario della VIII Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera dei Deputati; Alessandro Miani, Presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale; Giancarlo Torri dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e Rossana Cintoli, Direttore tecnico dell’ARPA (Agenzia Regionale Protezione Ambientale del Lazio). L’incontro è stato moderato dal giornalista del Corriere della Sera, Gabriele Dossena.
Con 6.000 volontari e più di 200.000 ore di lavoro “Gli Angeli Di Amatrice” sono intervenuti nel 2017 nei territori devastati dal sisma dell’agosto 2016.Ed è proprio a partire dal 24 agosto che saranno presenti alla prima edizione della Borsa del Turismo del Centro Italia, denominata MULA (Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo) per portare ancora una volta un messaggio di positività, di partecipazione, di rinascita, per realizzare una rete che faccia sistema su tutti i territori coinvolti.Gli Angeli, che si chiamano Fabio Pierleoni, la Presidente Roberta Ugolini, il vice presidente Aryan Rumi, bravo regista che ha anche realizzato filmati a documento di quanto stava accadendo e Lorenzo Agostini, insieme hanno realizzato in concreto le opere di ricostruzione, partendo dalla tutela degli abitanti e delle attività che hanno sempre svolto, saranno i prodotti di queste attività presenti presso il Centro Agroalimentare di San Benedetto del Tronto, che ospiterà la Borsa, che verranno proposti a pubblico, giornalisti, Tour Operator e Istituzioni affinchè si possa concretamente constatare che gli Angeli esistono davvero!!!
Dalla ooperativa Sociale PARS “Pio Carosi” Onlus riceviamo e pubblichiamo
La Pars opera da quasi trent’anni per il recupero delle persone con problemi di dipendenza. Sono oramai migliaia le famiglie in tutta Italia che ci conoscono direttamente e sanno come lavoriamo. La magistratura e le forze dell’ordine hanno il compito di fare chiarezza sulla tragica vicenda di Pamela e ad esse abbiamo offerto sempre la massima collaborazione. Le nostre strutture sono da sempre sottoposte, in modo continuo e ripetuto, a controlli ed ispezioni da parte delle diverse autorità competenti.
Comprendiamo il dolore della famiglia e il desiderio di capire fino in fondo le cause che hanno portato alla morte di Pamela e confidiamo per questo nell’operato degli organi inquirenti.
Di meno comprendiamo quelle forze politiche, che a parole dicono di essere contro la droga e poi gettano ombre e dubbi sulla Pars, che è una delle pochissime realtà nel nostro territorio che da anni, non a parole ma con i fatti, lavora per combattere questa piaga dei nostri tempi.
Se qualcuno vuole vedere come lavoriamo, può benissimo chiedere di visitare le nostre strutture, da sempre aperte a chi le vuole conoscere.
Per quanto ci riguarda continueremo a fare il nostro lavoro con tutto il coraggio, la serietà, l’onestà e il rispetto di cui siamo capaci.
E' da parecchio tempo che non arrivano più notizie in merito ai bivacchi dietro la stazione ferroviaria, dove sbandati e senzatetto utilizzavano i porticati delle palazzine come dormitori.
Si tratta probabilmente del risultato dell'azione di contrasto da parte delle forze dell'ordine che, nei primi mesi dell'anno, si erano prodigate in diverse azioni di contrasto a tale fenomeno, con frequenti sgomberi dei bivacchi, oppure, semplicemente, con l'arrivo della bella stagione, il fenomeno si è sposato da un'altra parte.
In effetti, dopo la nostra segnalazione di qualche giorno fa (Leggi: https://goo.gl/B6Erh6), alcune persone sono state viste dormire anche la notte scorsa, nei giardini in prossimità dell'Arco sul Mare. Questa volta però, come segnalano diversi testimoni, gli sbandati si sono organizzati diversamente e invece piazzare i loro cartoni a terra, hanno preso possesso di un gioco per bambini, dove sono rimasti fino a tarda mattinata. Sembra anche che il "vascello dei pirati" non sia l'unico gioco sottratto all'utilizzo mattutino dei bambini, perché si segnala una persona che dorme abitualmente anche in uno scivolo coperto poco distante.
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa a firma di Cittaverde Civitanova
Del proliferare delle antenne per la telefonia mobile non dobbiamo ringraziare chi ha voluto la sostanziale liberalizzazione delle installazioni.
Questo vale anche per l’antenna provvissoria a Fontespina lungo la SS16.
E proprio a Fontespina dove in alcune zone a Nord, a causa degli scarsi investimenti (e non riguarda nuove antenne ma centraline) delle aziende di telefonia mobile non è possibile attivare nuovi collegamenti Internet, privando i cittadini di un servizio importante segnalato anche dai tanti turisti che frequentano il litorale Nord.
Sono giustificate le preoccupazioni dei residenti che, dalla mattina alla sera e senza alcun preavviso, hanno visto spuntare una antenna definita “provvisoria”.
Una legge voluta da Forza Italia, Alleanza Nazionale, Lega e UdC che ha tolto, rispetto alla precedente legge, garanzie, e ruolo dei Comuni stabilendo che le antenne per la telefonia mobile sono infrastrutture strategiche di interesse nazionale.
Le uniche tutele rimaste sono la potenza di frequenza verificata prima di entrare in esercizio da parte dall'Arpam e le distanze da scuole, ospedali, case di cura, scuole materne.
Certamente, se solo i Comuni lo volessero, potrebbero avviare in tutto il territorio una indagine per verificare il cumulo degli inquinamenti da elettromagnetismo e sulla base di questa aprire un confronto con le società telefoniche indicando siti in aree idonee.
Questa verifica andrebbe fatta perché sui territori, nei Comuni, nei quartieri, insistono contemporaneamente antenne di grandi compagnie telefoniche a cui bisogna aggiungerne molte altre per collegamenti Internet meno visibili, come quelle di "gestori minori" con altre radio frequenze, nonché elettrodotti nazionali e linee elettriche ferroviarie.
Su questo tema che attiene alla prevenzione, alla salute umana ci sarebbe tanto da fare e da informare. Purtroppo i Comitati di Quartiere hanno funzionato poco anche perchè lasciati soli dalla passata amministrazione e con la nuova amministrazione comunale non sono stati attivati.
I governi nazionali che da allora si sono succeduti con la presenza di quasi tutti i grandi partiti, non hanno inoltre modificato nel senso di maggiori tutele la legge Gasparri.
Nei prossimi giorni nelle varie attività di Belforte del Chienti sarà possibile trovare delle bellissime e colorate cassette. Sarà un'occasione per poter donare un libro per la nuova biblioteca comunale del paese. Un piccolo gesto in modo da rendere quel luogo ancora di più un simbolo di ripartenza per la comunità belfortese, per sentirlo ancor più appartenente ad ogni cittadino.
Un ringraziamento speciale va a Federica Paglialunga che ha realizzato le scatole. Per chiunque volesse donare un numero importante di testi può contattare direttamente il Comune.
Questa mattina, il comandante interregionale dell’Italia Centro Settentrionale e dell’Italia Centrale della Guardia di finanza, generale di corpo d’armata Edoardo Valente, si è recato in visita alla tenenza di Camerino, dove, accolto dal comandante provinciale, colonnello Amedeo Gravina, dal comandante della Tenenza, capitano Antonio Di Palo, e dal tenente Alessandro Tomei, che a giorni subentrerà al comando della Tenenza, ha incontrato il personale.
Nel corso dell’incontro, il comandante interregionale ha affrontato le tematiche più rilevanti relative al personale - con particolare attenzione rivolta a chi è stato direttamente o indirettamente colpito dagli eventi sismici - all’attività operativa e alla logistica.La visita, è stata l’occasione per il generale di rivolgere ai finanzieri camerti il proprio ringraziamento per l’impegno e lo spirito di servizio profuso nel territorio sia nelle attività di prevenzione e repressione di ogni forma di illegalità che di vicinanza verso l’intera comunità, culminata con le operazioni di soccorso attuate sin dalle prime ore dopo i noti eventi sismici.
A tale ultimo proposito, l’alto ufficiale ha voluto personalmente consegnare alcuni encomi solenni ai militari che, coraggiosamente, con altissimo senso del dovere e spirito di sacrificio, benché anch’essi direttamente o indirettamente colpiti negli affetti e incuranti del pericolo, si sono prodigati nel prestare aiuto e assistenza alla popolazione colpita, in particolare alle persone più bisognevoli, assicurando, nel contempo, anche una efficace opera di prevenzione da possibili fenomeni di sciacallaggio.
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa a firma dell'Assessore alle Politiche Sociali del comune di Tolentino, Francesco Pio Colosi
A seguito di varie esternazioni, alcune anche a mezzo stampa, in qualità di assessore alle Politiche Sociali del Comune di Tolentino, tengo a precisare che il lavoro svolto, sempre con dedizione, professionalità e disponibilità dalle dipendenti e dai funzionari, è rispondente alle indicazioni date dalla Regione Marche e dal Dipartimento regionale della Protezione Civile.
In particolare mi riferisco alla riunione e alla documentazione dove si chiedeva ai Comuni e in particolare agli Uffici Servizi Sociali e Sisma, di contattare i cittadini e le famiglie ancora attualmente ospitati nelle strutture ricettive, al fine di informarli che, a seguito del nuovo decreto, la loro permanenza poteva rimane tale fino al mese di agosto 2018. Quindi le dipendenti dell’Ufficio Servizi Sociali, in maniera celere e rispondente a quanto suggerito e comunicato dagli enti regionali, hanno, in tempi stretti, provveduto a contattare quanti ancora si trovano in alberghi o b&b informandoli delle nuove disposizioni e soprattutto cercando di non perdere tempo per far trovare soluzioni abitative alternative o comunque per essere a disposizione per suggerire soluzioni alternative alle strutture ricettive e per avviare le procedure per l’erogazione del contributo di autonoma sistemazione (CAS).
Le critiche giunte, alcune delle quali proprio fuori luogo, in realtà devono trasformarsi in elogio per coloro che non hanno fatto altro che il proprio dovere, dimostrando ancora una volta la loro competenza e bravura.
Dall'avvocato Giorgio Salustri riceviamo.
"Erano gli inizi di ottobre 2017 quando, in tutta fretta, vennero pubblicati gli avvisi pubblici per l’assegnazione, in comodato, agli sfollati dal sisma, di alloggi invenduti, che sarebbero stati acquisiti dalla Regione Marche attraverso l’ERAP.
I comuni hanno provveduto con grande celerità alla formazione delle graduatorie ed all’assegnazione provvisoria (sulla carta ) degli alloggi messi a disposizione, in quanto sembrava dovesse essere una procedura molto veloce e snella.
Poi il nulla… Ad oggi dopo BEN 10 MESI, durante i quali abbiamo letto solo articoli “promozionali” sull’operazione, da parte del nostro caro presidente regionale nei quali sventolava le grandi cifre investite per l’operazione, e sulle quali sarebbe da aprire un capitolo a parte, nulla si è mosso e si sta ancora pazientemente aspettando che vengano consegnate.
A febbraio di quest’anno il dirigente della protezione Civile Borrelli, con l’ennesimo articolo promozionale aveva comunicato il via libera all’acquisto di 356 alloggi, sono passasti altri due mesi ed ancora nulla. Nel Comune di Sarnano, i 28 alloggi assegnati, sono quasi tutti ancora da terminare ed alcuni sono ancora allo stato grezzo.
Da quanto è dato sapere, solo alla fine di marzo è stato comunicato alle imprese costruttrici e proprietarie degli alloggi, l’effettivo avvio delle procedure di acquisizione degli alloggi. Una procedura che, con tutta probabilità, non si concluderà prima di altri 4 o 5 mesi.
Quindi di questo passo, mettendo in debito conto ulteriori ritardi, si arriverà a conclusione, con ogni probabilità, nell’autunno/inverno 2018, cioè a due anni dal sisma e ad un anno dalla loro virtuale assegnazione
Nel frattempo, a causa dell’enorme ritardo nella conclusione della procedura lo Stato continuerà a pagare il Cas alle famiglie sfollate e, considerando una media di 600 euro mensili, per ipotetici 10 mesi di ritardo, moltiplicati per i 356 alloggi “assegnati” si sarebbero potuti risparmiare oltre due milioni di euro di soldi pubblici, fatevi due conti...
E’ una situazione insostenibile, senza considerare il fatto che nel frattempo i proprietari delle abitazioni, con lesioni gravi, non hanno speranza che i loro progetti per la ricostruzione, per il momento e nel breve periodo, vengano presi in considerazione, visto l’enorme arretrato esistente riguardo l’approvazione dei progetti per i danni lievi ( cat B) .
Gli assegnatari non riescono ad avere risposte certe né dal proprio Comune ed in questo caso parlo del mio Comune e cioè quello di Sarnano, né dall’Erap.
E’ una situazione di incertezza insostenibile, si vocifera addidrittura che alcune imprese costruttrici abiano rinunciato al bando e quindi alla vendita della case senza che ciò sia stato minimamente comunicato agli assegnatari , ai quali viene negata ogni informazione.
La solita storia italiana".
Sono 3.444 le casette consegnate ai sindaci dei comuni del centro Italia colpiti dai terremoti del 2016 mentre altre 112 sono già state installate ma non ancora consegnate in quanto si è in attesa del completamento della seconda fase dei lavori di urbanizzazione. Delle 3.639 ordinate ne restano da consegnare dunque poco meno di duecento, anche se altre 217 Sae sono state ordinate a fine novembre 2017 da Marche, Lazio, Umbria e Abruzzo.In particolare, sono state consegnate 1.664 Soluzioni abitative d'emergenza (Sae) nelle Marche su 1.825 ordinate, 815 nel Lazio (su 824), 748 in Umbria (su 752) e 217 in Abruzzo (su 238). Sul sito del Dipartimento della Protezione Civile è possibile consultare la mappa interattiva sullo stato di avanzamento dei lavori di installazione.
(Fonte Ansa)
Dalle prime indiscrezioni sul futuro Vescovo della Diocesi di Camerino e San Severino Marche, che andrà a sostituire Brugnaro, tutti gli indizi portano a don Francesco Massara.
Il sacerdote, parroco a San Pantaleone di Limbadi, nella zona pastorale di Mileto in provincia di Vibo Valentia, ha infatti 54 anni e ha svolto importanti incarichi in Vaticano per poi essere trasferito nel paese calabrese.
Don Massara è originario di Drapia ed è stato parroco di Vazzano per nove anni. Altri tredici li ha trascorsi in Vaticano prima di optare per il ruolo pastorale. Il 5 marzo dello scorso anno è approdato a Limbadi.
Venerdì a mezzogiorno, nella chiesa dove è parroco, sono stati convocati i fedeli per un importante annuncio. Visto che, in concomitanza, venerdì a Camerino monsignor Brugnaro saluterà ufficialmente la sua diocesi, il mosaico sembra essere completo.
Il profilo sembra corrispondere in pieno alle informazioni trapelate e, dopo un intero pomeriggio trascorso a cercare notizie certe, siamo giunti al profilo di don Massara.
Un incontro di amicizia ha suggellato, a Capodistria, l’inizio dell’iter per il gemellaggio fra la città slovena e il Comune di San Ginesio, che si compirà con ogni probabilità a maggio 2019 in occasione delle celebrazioni della festa comunale di Capodistria.
Il sindaco ginesino Giuliano Ciabocco e il vicesindaco Daris Belli sono stati ricevuti a Palazzo Pretorio, prestigiosa sede di rappresentanza della municipalità capodistriana, dal vicesindaco del Comune Città di Capodistria, Alberto Scheriani, accompagnato dal Presidente della Comunità Autogestita della Nazionalità Italiana, Fulvio Richter. L’occasione è stata quella delle celebrazioni per Santa Brigida a Crevatini, organizzate dalla locale Comunità degli Italiani, a cui San Ginesio è tradizionalmente presente da circa vent’anni. Proprio nel corso del consueto scambio di doni, Scheriani e Ciabocco hanno messo in risalto che la proposta di gemellaggio era partita già due anni fa, ma il disastroso terremoto che ha colpito anche il comune marchigiano aveva un po' frenato l’iniziativa. “Non si possono dimenticare – ha detto Ciabocco – vent’anni di collaborazione. E’ un qualcosa che ti entra dentro e, passata l’emergenza, abbiamo ripreso il discorso per stipulare questo patto di amicizia”.
Il vicesindaco Scheriani, da parte sua, ha rimarcato che la municipalità capodistriana espleterà tutte le formalità per concretizzare l’iniziativa. La delegazione ginesina ha poi visitato il cantiere della nuova scuola italiana di Capodistria, le istituzioni della Comunità Italiana, quali la CAN comunale e costiera, la Comunità degli Italiani, la Radio e la TV Elisa Salotto del libro italiano.
Oggi per Macerata è stata una giornata importante, un punto di approdo, segnati dalla cerimonia della posa della prima pietra di avvio del cantiere che porterà alla realizzazione del nuovo polo scolastico Enrico Mestica nell’area dell’ex Casermette.
Un evento che ha visto arrivare in città il sottosegretario al Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, Salvatore Giuliano, il commissario straordinario per la ricostruzione, Paola De Micheli, il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, il direttore generale del Qatar Fund for Development, ambasciatore Khalifa Bin Jassim Al-Kuwari e l’ambasciatore dello Stato del Qatar in Italia, Abdulaziz Bin Ahmed Al Malki.
L’intera delegazione, dopo essere stata accolta in piazza della Libertà dal sindaco Romano Carancini, dalla Giunta e dal Prefetto Iolanda Rolli, si è trasferita a Palazzo Buonaccorsi dove, nella sala dell’Eneide, presenti anche alcuni consiglieri comunali, ci sono stati i saluti istituzionali e la presentazione del progetto del campus.
“Un giorno importante – ha detto il primo cittadino dando il benvenuto agli intervenuti - in cui però non dobbiamo fare festa, la faremo quando i lavori per la nuova sede della scuola saranno finiti. Il sorriso, la speranza e la gratitudine per la generosità debbono essere invece lo spirito con cui ci ritroviamo, perché i bambini, le famiglie e i docenti vedono partire il cantiere. Un viaggio iniziato nel gennaio 2017 grazie alla struttura commissariale per la ricostruzione post sisma 2016, a quel tempo guidata da Vasco Errani, e che oggi vede al suo posto Paola De Micheli la quale in questi mesi ha lavorato con grande entusiasmo fino ad arrivare al punto in cui siamo”.
Le parole di gratitudine del sindaco Carancini sono state tutte per il Qatar, in particolare per il Fund for Development che ha confinanziato l’opera con una donazione di 5,6 milioni di euro: “Qui - ha proseguito il sindaco – il terremoto ha colpito in particolare le scuole e quindi la possibilità di crescere nuove generazioni. Ma grazie a un segno di grande civiltà, spinto da un altrettanto grande senso di relazioni e di pace, dell’istituzione del Qatar, proseguiamo nel cammino di ricostruzione. La solidarietà non ha confini e il Qatar ce lo ha dimostrato così come il fatto che pur vivendo in Paesi distanti si possa essere cittadini del mondo. Le nuove generazioni e l’attenzione alla pace debbono caratterizzare la nostra amicizia che oggi, con questo evento, suggelliamo”.
Il direttore generale del Qatar Fund for Development, l’ambasciatore Khalifa Bin Jassim Al-Kuwari, dopo aver espresso solidarietà alla cittadinanza maceratese per le difficoltà che sta incontrando a causa del sisma, ha detto che una delle mission di Qatar 2030 “è dare importanza alle scuole per arrivare allo sviluppo sostenibile del settore educativo. Il Fondo vanta una grande esperienza in tema educativo e appoggia Paesi e strutture a favore dell’istruzione e in questo contesto, nel 2017, ha siglato un’intesa con il Governo italiano per donare i 5,6 milioni di euro per la costruzione della scuola. L’investimento sarà dei bambini di Macerata e rappresenta un messaggio di pace per ricostruire la speranza nei cittadini”.
Parole sentite di ringraziamento al Fondo di sviluppo del Qatar anche da parte del commissario straordinario del Governo per la ricostruzione Paola De Micheli che ha sottolineato come “le parole sull’educazione del direttore Khalifa Bin Jassim Al-Kuwari rappresentino un bel modo di guardare alle generazioni future. Grazie all’ambasciatore del Qatar grande conoscitore dei nostri pregi e dei nostri difetti, grazie al sindaco Carancini che non si stanca mai di servire i cittadini e grazie a Ceriscioli che non perde mai di vista l’obiettivo. E grazie al Sottosegretario Giuliano che porta la vicinanza dello Stato a questo territorio. La donazione che è stata fatta è una delle più importanti ricevute dal nostro Paese e per questo sarà la gratitudine che dovrà segnare il rapporto con il Qatar. Nel nostro piccolo, ricostruendo questo territorio, abbiamo fatto una scelta fondamentale che guarda al futuro. Vogliamo che siano le famiglie a credere con fiducia nel domani e nella qualità della vita”.
E’ stato poi l’architetto Giovanni Di Mambro, capo del settore operativo affari generali e interventi di ricostruzione a illustrare il progetto della nuova sede della scuola Enrico Mestica.
La struttura, per cui è previsto un investimento complessivo di circa 7,7 milioni di euro, in larga parte cofinanziato dalla donazione del Qatar Fund for Development (5,6 milioni di euro) mentre il resto è a carico dello Stato italiano (2,1 milioni di euro), è destinata a ospitare gli alunni della scuola materna, elementare e media.
Il nuovo polo scolastico si estende su una superficie complessiva di 4mila metri quadrati. Verranno realizzate 19 aule (12 per la media, 5 per l’elementare e 2 per la materna), 5 laboratori (4 per le media e 1 per l’elementare), una sala polifunzionale, una palestra di tipo A1 (di circa 431 mq, alta 7,3 metri). Complessivamente la struttura ospiterà 455 alunni (300 della media, 125 dell’elementare e 30 della materna).
Il complesso scolastico verrà realizzato in legno, su due piani, nel rispetto dei più rigorosi parametri di efficienza energetica e antisismici e potrà essere utilizzato anche come edificio strategico di protezione civile in caso di calamità naturale. Infine, sarà dotato di un parcheggio di servizio di oltre 5mila mq e altri 8mila mq verranno destinati a verde attrezzato.
Subito dopo l’illustrazione del progetto con l’ausilio di alcune slides esplicatiove, ha preso la parola il Governatore delle Marche, Luca Ceriscioli che dopo aver ringraziato il Fondo per lo sviluppo del Qatar per quella che è la più grande donazione alle Marche, riferendosi al terremoto ha detto: “Raccontiamo un regione che a causa del sisma ha avuto 51 vittime, 32.000 sfollati e 45.000 edifici danneggiati ma anche una regione che ha un’economia basata sulle piccole e medie imprese, una ogni 10 abitanti, leader nel settore calzaturiero e nell’allevamento di polli biologici, ma la sua vera dimensione è la bellezza dell’arte presente in tutto il territorio e la parte più colpita dal sisma è stato proprio il cuore di questa bellezza. Quello che permette a una comunità di continuare a essere tale è la scuola e mantenere la comunità significa preservarne la bellezza”. Ceriscioli ha concluso il suo intervento con un paragone calcistico: “ I mondiali 2018 sono come il terremoto per l’Italia. Nel 2022 speriamo di tornare a festeggiare la nazionale così come tra 6 mesi la nuova scuola”.
Per l’ambasciatore dello Stato del Qatar in Italia, Abdulaziz Bin Ahmed Al Malki l’evento di oggi rappresenta “un passo nobile nel segno del futuro per tutto il territorio e questo progetto è un modo per rafforzare rapporti di amicizia fruttuosi tra Italia e Qatar”.
A conclusione degli interventi il saluto del sottosegretario al Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, Salvatore Giuliano: “Quello del Qatar Fund for Development è un grande dono che consentirà di iniziare a pensare di fare scuola in un modo nuovo. Grazie per aver creduto nella ricostruzione, per averci messo i soldi che sono sì, sono importanti, ma non sono tutto. Grazie soprattutto per averci messo il cuore”.
Dopo la presentazione del progetto, nell’area dove sorgerà il nuovo polo scolastico al suono degli inni nazionali italiano e del Qatar, è avvenuto lo scoprimento di una targa a ricordo dell’evento dove si legge una frase della pedagogista Maria Montessori che recita “La società deve prodigare ai bambini le cure più perfette e più sagge per ricavarne maggior energia e maggiori possibilità per l’umanità futura”. Subito dopo, la posa della prima pietra con la benedizione del vicario del vescovo don Andrea Leonesi e una piccola esibizione di alcuni piccoli studenti della Enrico Mestica accompagnati dalle loro insegnanti e dalla dirigente scolastica Sabina Tombesi.
Trapelano le prime indiscrezioni su quello che sarà il prossimo vescovo della Diocesi di Camerino e San Severino. A insediarsi nella città ducale il prossimo mese di ottobre sarà, infatti, un prelato proveniente dalla Calabria e più precisamente da Mileto, in provincia di Vibo Valentia.
Il nuovo vescovo, sul cui nome c'è ancora il massimo riserbo, ha 54 anni e in passato ha avuto anche incarichi a Roma. L'annuncio ufficiale verrà dato venerdì nella chiesa del seminario da monsignor Giovanni Francesco Brugnaro che, come noto, si era dimesso nei mesi scorsi dopo aver compiuto 75 anni.
Se in un primo momento sembrava che per monsignor Brugnaro ci fosse una proroga grazie alla quale avrebbe potuto proseguire il suo incarico a Camerino ancora per qualche tempo, questa mattina invece è arrivata la comunicazione dal Vaticano relativa alla nomina del nuovo vescovo ad ottobre.
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa a firma del presidente della Onlus Italia Nostra Macerata, Antonio Pagnanelli
Non sono molti i centri storici della provincia di Macerata che possono godere della vicinanza di un parco. Normalmente distesi sui crinali delle colline, i vari nuclei antichi hanno visto il proliferare quasi mai pianificato della città moderna, con espansioni che raramente hanno lasciato terreni liberi da destinare a parchi pubblici. Cingoli con il Parco della Portella è uno di questi rari casi.Senza trascurare gli importanti effetti dei servizi ecosistemici che esso svolge (superfici permeabili e drenanti, lotta al CO2, etc, etc…) il Parco della Portella gioca un ruolo fondamentale, seppur trascurato, dal punto di vista urbanistico svolgendo la propria funzione in termini di socialità, di offerta di relax e di identità rivolta a tutti i cittadini di Cingoli.
L’incipit di questa storia è la decisione dell’ufficio speciale della ricostruzione, l’USR, di ricostruire una nuova sede per l’istituto alberghiero e per il liceo sociopedagogico e linguistico, danneggiati dal terremoto, chiedendo al comune di Cingoli di individuare un’area in cui realizzarli. Una buona notizia, almeno in apparenza, perché, con un ritardo di quasi un secolo, si sta decidendo quanto, evidentemente per fortuna, non era stato realizzato sinora: il riempimento di quell’ultimo vuoto disponibile subito fuori dalle mura, proprio il Parco della Portella, per insediarvi le nuove scuole.
La pianificazione vigente viene completamente scavalcata, con la trasformazione automatica di un’area destinata a verde pubblico in area per attrezzature scolastiche: ma le previsioni del PRG, aggiornato anche in tempi recenti, e quelle del PPAR son state fatte per scherzo? E gli edifici occupati finora dalle due scuole e che si stanno lasciando, che fine faranno? Possibile che si realizzerà una trasformazione così importante senza che gli enti che dovrebbero governarla non riescano a parlarsi senza trovare un minimo di coordinamento?Leggendo i vari documenti (lettere della provincia, verbali di sedute del consiglio comunale, …) sembrerebbe stia succedendo proprio questo, con l’USR, che in perfetta solitudine decide, finanziandola, la realizzazione della nuova sede scolastica, e, dall’altra parte, un’amministrazione comunale che, anche giustamente, è attenta principalmente a non perdere l’importante finanziamento per le due nuove scuole. In mezzo ci sono gli uffici della provincia che si barcamenano cercando una mediazione fra i due, con l’USR che raramente comunica e, quando parla, lo fa tramite ordinanze contraddittorie o poco comprensibili, ed il comune che, portando avanti le richieste provenienti dai cittadini, ha bisogno di un’interlocuzione più seria e continua di quella attuabile tramite un semplice scambio di missive.
Il rischio purtroppo fondato è che si arrivi ad una nuova immagine del centro storico di Cingoli dove, al posto della consolidata presenza verde del parco si realizzi un casermone prefabbricato (magari anche in legno, oggi tanto di moda) che, sicuramente, non cadrà sulla testa dei nostri ragazzi ma che, vista proprio quell’emergenza posta alla base di questo processo e che sta giustificando anche le operazioni più discutibili in questa ricostruzione che ancora stenta a partire, difficilmente riuscirà a creare impatti accettabili con il contesto in cui si colloca.Il territorio di Cingoli, nonostante le profonde ferite infertegli da decenni di indiscriminate attività estrattive, mantiene ancora oggi una sua bellezza da condividere e conservare per le future generazioni. Riteniamo sia giusto dedicargli quell’attenzione che sinora non gli è stata prestata iniziando a mettere al centro della sua gestione una strategia ambientale degna di questo nome. Pianificare la realizzazione delle nuove scuole senza la distruzione del parco della Portella ci sembra il primo passo opportuno di questa nuova strategia che l’amministrazione comunale in primis, ma anche la provincia, per il suo ruolo, dovrebbero mettere in campo. L’USR è inutile chiamarlo in causa: tanto non ci sente…
Il terremoto ha provocato al nostro paesaggio danni incommensurabili. Cerchiamo di evitare quelli della burocrazia: ci rimarrebbero sulla coscienza.