Il flusso nordorientale di derivazione artica che sta interessando da diverse settimane l'Europa Occidentale continua a scorrere lungo il bordo orientale del promontorio anticiclonico.
Tempo quindi a tratti instabile sulle regioni del medio versante adriatico, con nevicate anche a quote medio- basse. Precipitazioni nevose che almeno fino a venerdì però non interesseranno le Marche.
Oggi avremo residue piogge che interesseranno l'Abruzzo, con nevicate a quote collinari ma con tendenza però a schiarite anche ampie a partire dalle Marche. Martedì giornata inizialmente soleggiata, ma con nubi in aumento per il transito di una debole perturbazione che riporterà anche qualche nevicata a quote collinari specie al confine con Umbria e Lazio. Tra mercoledì e giovedì ancora diffusa instabilità specie sui versanti orientali di Marche e Abruzzo, con rovesci sulle coste e nevicate a quote di medio-bassa collina, specie sul comparto abruzzese. Clima invernale con diffuse gelate nottetempo e massime comunque non superiori ai 6-8°C anche lungo le zone costiere.
Fonte 3BMeteo
Piazza semivuota, centinaia le persone fuori le transenne arrivate da ogni luogo arrabbiate e disilluse.
Ma è nello sguardo dei bambini che si rivede il severo sdegno per l'accaduto. Quella delusione per un momento rubato, per un evento negato.
Persone giunte non solo da fuori provincia ma anche concittadini, maceratesi che non hanno potuto vedere uno spettacolo fatto per loro e "pagato da loro" come tiene a precisare un uomo imbufalito alle transenne.
Tante le persone arrivate che si sono trovate la strada sbarrata, transenne di traverso ed energumeni schierati in divisa gialla. Inutile ragionare, spiegare.
L'ingaggio è impedire ogni accesso una volta giunti a 950, e così va fatto.
Il pianto del figlio o l'impossibilità di un bimbo di capire quella che viene percepita come ingiustificata cattiveria, ha spinto qualche genitore a cercare di entrare per vie "furbe". Ed in queste occasioni, i solerti bodyguard hanno acciuffato ed allontanato i temerari genitori, il tutto con fare tutt'altro che natalizio.
Delusione generale e tanta rabbia limitata soltanto per l'accortezza dei genitori di tutelare la presenza dei propri bambini, evitando che la paura per le urla si andasse ad aggiungere alla delusione per l'evento mancato. una delusione giustificata visto che la maggior parte è arrivata in città , ha parcheggiato ed ha percorso centinaia di metri a piedi con i propri bambini per regalargli una giornata di gioia vivendo un momento tanto atteso come la discesa della befana dalla torre. Ma li, proprio a pochi metri dallo spettacolo agoniato, il loro sogno si è arenato su transenne metalliche. Sensa alcun preavviso.
"L'ennesima prova di un'amministrazione incapace a soddisfare le necessità dei propri cittadini" dice una donna prima di fuggire con bimbi piangenti, "un'amministrazione che da sempre fa cose a metà, limitandosi all'estetica senza mai arrivare alla sostanza delle cose".
Ed in fondo le foto non possono che confermare l'idea della signora
Dalle ore 17:00 di domenica 6 gennaio è stato disposto il divieto assoluto dell'utilizzo dell'acqua per usi alimentari (bere e cucinare) e igienico-sanitari nella località "Fornaci" a Belforte del Chienti.
Lo sottolinea un'ordinanza comunale firmata dal sindaco Roberto Paoloni, che dopo le numerose segnalazioni pervenute dai residenti per via della colorazione anomala - tendente al marrone - dell'acqua che usciva dai rubinetti delle loro abitazioni ha scelto di procedere al divieto di utilizzo in via cautelare.
L'A.S.S.M, gestore del servizio idrico a Belforte del Chienti, attraverso una comunicazione ha evidenziato la presenza di materiale ferroso nelle acque che alimentano gli acquedotti dello località le "Fornaci". La stessa A.S.S.M ha disposto un'autocisterna per rifornire con acqua potabile i cittadini.
Il divieto di utilizzo si considera valido sino alla revoca dell'ordinanza ed è valido esclusivamente per la località "Fornaci".
Decisamente insolito l'accesso al centro storico oggi in occasione dell'evento "miss Befana" con la consueta discesa della Befana dalla torre civica.
Tutti gli ingressi sono occlusi e sorvegliati da personale di una ditta privata che, a detta degli stessi lavoranti, sarebbero sul posto per contare gli accessi sino alla capienza massima della piazza di 950 persone. Passsato tale limite, gli accessi verranno prontamente chiusi con buona pace dei ritardatari.
Il personale, comparso senza preavviso, ha transennato gli accessi ed opera in forza - sempre secondo quanto riferitoci - di una delibera comunale tesa alla sicurezza della piazza. Noi abbiamo appena concluso un'approfondita ricerca nell'albo pretorio del comune senza trovare alcuna traccia della delibera in oggetto. L'unica delibera trovata del servizio di polizia municipale datata 5-01-2019 (n°6) che organizza la segnaletica, i divieti e la circolazione in occasione della manifestazione.
Questo sembra giustifichi il mancato pravviso alla popolazione, un mancato preavviso che creerà sicuramente malumori. Molte persone, grazie anche alla nuova conformazione delle vie di comunicazione, partiranno anche da fuori provincia per assistere alla piacevole discesa della befana ed a conti fatti, non potranno accedere alla piazza e godere dello spettacolo.
in realtà, nella parte dedicata agli eventi del sito del comune, abbiamo trovato qualche riga di fondo articolo che minimizzava la cosa "Per permettere il regolare e tranquillo svolgimento della festa della Befana, in piazza della Libertà l’accesso del pubblico sarà contingentato con un monitoraggio conta persone. L’atteso numero di spettatori, infatti, richiede un necessario controllo dei flussi. I cinque accessi alla piazza, saranno controllati dagli operatori della sicurezza che conteranno le persone al fine di evitare un eccessivo sovraffollamento e permettere alle famiglie e ai bambini di godere a pieno dello spirito gioioso della festa. Si chiede pertanto la collaborazione di tutti a garanzia della sicurezza degli adulti ma soprattutto dei più piccoli. "
"Facciamo sempre le cose a metà - commenta Lauro, maceratese doc che non ha gradito la presenza dei ragazzoni alle barricate - abbiamo fatto la piazza che è la piu bella che mi ricordi, ma quando è arrivati i turisti, le bancarelle era tutte chiuse e la pista abbandonata quindi na bella figuraccia, oggi facciamo la befana, viene la gente dall'umbria e sicuro li spaurimo, poi magari li lasciamo pure fuori"
Resta il fatto che, anche a memoria, una macerata blindata non è mai una bella immagine, sopratutto se lo scenario non è preannunciato
Sta facendo molto discutere nei gruppi social di Civitanova, la presenza di sabbia, trasportata dal vento dei giorni scorsi, sulla strada e sulla pista ciclabile del tratto finale del lungomare nord.
Non è bastata nemmeno la spiegazione del sindaco, pubblicata ieri pomeriggio, a placare gli animi di qualche contestatore. Ciarapica, infatti, aveva fatto sapere che c'era stato un primo intervento nella giornata di giovedì, che però era andato a vuoto perché "le continue folate non facevano altro che alimentare l'accumulo di sabbia, rendendo vano il lavoro".
Si sono quindi posizionati dei cartelli per segnalare il pericolo e appena possibile si procederà a ripristinare le condizioni di sicurezza.
La spiegazione non deve essere stata sufficiente, però, perché stamattina qualcuno è tornato ancora sull'argomento, pubblicando un paio di video sulla presenza della sabbia, lamentando di non riuscire a passare (non sappiamo se a piedi o in bici) e documentando persone intente a fare jogging, "costrette" a suo dire, a passare sul cordolo spartitraffico. I commenti non si sono fatti attendere e uno dei primi, che ha riscosso parecchi consensi, è stato un invito ad armarsi di pala invece di fare dei video, evidenziando come non sia obbligatorio passare in quel punto per ciclisti e runners.
Qualcuno rincara la dose, chiedendo più buon senso e meno lamentele, facendo notare come sia impossibile che ad ogni folata di vento arrivi qualcuno sotto casa a pulire.
C'è però anche chi, pagando le tasse, vorrebbe un servizio di pronto intervento per spazzatura sabbia, mentre altri, ricordano che si può usare anche la ciclabile del lungomare sud, dove non si segnalano problemi e che, essendoci stato vento fino a venerdì pomeriggio e poi il weekend, probabilmente si interverrà lunedì.
In effetti, chiamato in causa, compare anche un commento del sindaco Ciarapica che conferma l'inizio dell'opera di pulizia da parte della ditta incaricata per domani mattina alle 7,30.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”.
In questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente tematiche riferibili ai rapporti interpersonali e nello specifico quelli che possono scaturire dalla separazione personale dei coniugi. Di seguito la risposta dell’avv. Oberdan Pantana alla domanda di un lettore di Civitanova Marche, che chiede:” Se il beneficiario di un assegno di mantenimento costituisce una famiglia di fatto può perdere tale diritto?
A tal proposito, la sentenza n. 32871/18 della Corte di Cassazione, Sez. I Civ., ha posto in essere il nuovo orientamento in tema di assegno di mantenimento riguardo ad una nuova scelta esistenziale del coniuge separato, superando i precedenti assetti della elaborazione giurisprudenziale di riferimento. Di fatti, i giudici della Corte di Cassazione, oltre a ricordare che in tema di separazione personale dei coniugi, la convivenza stabile e continuativa intrapresa con altra persona, è suscettibile di comportare la cessazione o la interruzione dell'obbligo di corresponsione dell'assegno di mantenimento che grava sull'altro ex, dovendosi presumere che le disponibilità economiche di ciascuno dei conviventi more uxorio siano messe in comune nell'interesse del nuovo nucleo familiare, la Suprema Corte va oltre, statuendo che la formazione di un nuovo aggregato familiare di fatto, ad opera del coniuge beneficiario dell'assegno di mantenimento, va a porre in essere una rottura tra il preesistente tenore e modello di vita ed il nuovo assetto fattuale costituzionalmente tutelato, ai sensi dell’art. 2 Cost., in quanto espressamente cercato e voluto dal coniuge beneficiario della solidarietà coniugale. Infatti, la ricerca, la scelta ed il concreto perseguimento di un diverso assetto di vita familiare, da parte del coniuge che pure abbia conseguito il riconoscimento del diritto dell'assegno di mantenimento, fa scaturire un riflesso incisivo dello stesso diritto alla contribuzione periodica, facendola venir meno, non rilevando la possibilità che i coniugi non divorziati possano astrattamente tornare a ricomporre la propria vita a seguito di un (improbabile) ripensamento, perché anche in questo caso l'assegno non rivivrebbe ma tornerebbe ad operare il precedente assetto di vita caratterizzato dalla ripresa della convivenza, con conseguente impossibilità di reviviscenza del contributo che era stato a suo tempo assegnato dal giudice. Per tali ragioni, risulta corretto affermare che, l’assegno di mantenimento, viene meno nei confronti del beneficiario nel momento in cui lo stesso va a costituire una famiglia di fatto (Corte di Cassazione, sez. I Civile, sentenza n. 32871/18, depositata il 19 dicembre 2018).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Avv. Oberdan Pantana
Era iniziato tutto il 22 Dicembre e l'avevamo documentato ( LEGGI QUI ) quando numerosissime erano state le segnalazioni per un fortissimo ed acre odore, una nube maleodorante che vagava nella zona di piediripa.
I Vigili del fuoco dapprima la etichettarono come una bolla di gas o metano, salvo poi concentrarsi alla Orim. Lì erano arrivati mezzi dei Vigili del Fuoce e della Polizia Provinciale.
Il 28 Dicembre, la Provincia ha emesso una diffida alla Orim in cui, senza mezzi termini, si impone all'azienda di rispettare le norme e si avverte che "Il reiterarsi di violazioni delle disposizioni comporterà l'applicazione di ulteriori provvedimenti e, nello specifico, la revoca dell'autorizzazione e della chiusura dell'istallazione, in casi di mancato adeguamento alle prescrizioni imposte con la diffida che determinino situazioni di pericolo o di danno per l'ambiente"
La diffida si è resa necessaria proprio a seguito degli eventi di quel 22 dicembre, dove dopo il sopralluogo effettuato da Arpam, Vigili del Fuoco e Polizia Provinciale, si stilò un rapporto molto sfavorevole, preso in seria considerazione dalla Provincia.
Nella diffida si legge: "È stato accertato che il confinamento (dei rifiuti, ndr) non viene garantito a causa della presenza di teli in Pvc, posizionati lungo le pareti non in modo fisso, ma fluttuanti per l'azione del vento e sollevati circa 30 centimetri da terra. Vi sono inoltre delle aperture in corrispondenza della copertura della stessa campata" si scrive nero su bianco nella diffida, sottolineando che durante il sopralluogo "l'impianto di aspirazione a servizio della campata A, pur risultando attivo al momento del sopralluogo, non garantiva un efficace captazione delle emissioni provenienti dalla vasca" e per tali motivi quel giorno "i vigili del fuoco hanno accertato che i cattivi odori erano provenienti dall'interno della sede operativa della ditta"
Con tali motivazioni, la Provincia impone il rispetto delle regole, tutte inerenti il confinamento dei rifiuti, e delle conseguenti emissioni, contenuti nella campata A.
Si specifica infine che "non potranno essere consentite ulteriori lavorazioni all'interno della campata A, fino a quando la stessa non sarà adeguatamente confinata"
Ulteriori violazioni comporteranno, come già detto, la revoca dell'autorizzazione e la chiusura definitiva dell'impianto.
Procedeva in mezzo alla strada, confuso e impaurito incrociando le auto.
È questo lo spettacolo che si sono trovati di fronte gli automobilisti che procedevano in zona "Pieve" a Macerata, nei dintorni del distributore di metano.
L'animale era probabilmente disceso dai terreni sovrastanti e tentava affannosamente di ritornarci, ma lo faceva prendendo la rincorsa sulla strada, incurante delle macchine che sopraggiungevano.
Numerosissime le chiamate giunte al 113 dagli automobilisti. Quando la pattuglia è arrivata, un passante con la propria auto aveva gia bloccato l'ungulato costringendolo contro il muretto laterale della strada.
Gli agenti, assieme al conducente ed un altro uomo fermatosi, sono riusciti con fatica e rischio ad aiutare il cinghiale a scavalcare il muretto laterale ed a fargli raggiungere i terreni attigui dove l'animale si è prontamente dileguato... Non prima di essere tornato a guardare i quattro uomini, quasi a volerli ringraziare.
Riceviamo e pubblichiamo una nota scritta dall'Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori della Provincia di Macerata che fa il punto della situazione riguardo alla ricostruzione post-sisma.
Dopo oltre due anni di speranze disattese e consigli non apprezzati, frutto della nostra attività svolta insieme agli altri Ordini e Collegi delle professioni tecniche interessate, dopo aver svolto attività istituzionale a sostegno delle buone ragioni di modifica delle norme emesse dal Governo pro tempore e dalle strutture dei Commissari Straordinari che si sono succeduti, non possiamo non rilevare il grave momento che ci troviamo a vivere, in presenza di una burocrazia che uccide se stessa!
La vicenda che in questi giorni interessa colleghi professionisti, iscritti e non agli Ordini (e qui bisognerebbe aprire un capitolo a parte di suddividere i tecnici tra dentro e fuori la pubblica amministrazione), assunti a vario titolo nel processo della ricostruzione, dall’ USR e dai Comuni, è a dir poco grottesca, se presa per il verso comune di difficoltà ad applicare norme che nel tempo si sconfessano con quelle che seguono, con il risultato che al momento, nella totale incertezza di soluzioni e tempi, la macchina dell’iper controllo amministrativo e tecnico messa in campo non è inceppata, semplicemente è di colpo svanita con il 31 dicembre.
Pur non volendo entrare in polemica politica che non compete ad un Ordine professionale, ci si chiede se i COCOCO, COCOPRO, PART TIME, FULL TIME, balletti andata e ritorno tra Inarcassa ed Inps, e quant’altro, non possano essere derogati per la ricostruzione? Abbiamo investito in tante professionalità che ora andremo a perdere: finora abbiamo speso bene il denaro pubblico? La tanto attesa attività di semplificazione del nuovo Commissario non è ancora pervenuta, ma siamo ancora fortemente convinti che la sua nomina possa costituire un’opportunità unica. Ma dobbiamo fare in fretta perché, e su questo siamo completamente d’accordo con il Sindaco di Amatrice, il prossimo inverno o si avranno i primi segnali di rinascita dei territori o sarà il definitivo abbandono di essi. Ce lo possiamo permettere? Come convinciamo chi ha delocalizzato la propria attività sulla costa a rientrare nell’entroterra? Come convinciamo i resilienti, stoici in questi giorni di freddo, a restare? Come riportiamo alle loro case le famiglie che da due anni soggiornano nella costa e lì ormai si sono radicate?
Se la situazione attuale viene invece interpretata come se qualcuno pensasse che la ricostruzione possa diventare terreno di scontro politico tra Governo e Regione con sullo sfondo elezioni europee e poi regionali, abbiamo ben poco da sperare. Piuttosto ci si spieghi come mai, visto che l’edilizia e quindi la ricostruzione è da sempre volano economico, motore di sviluppo, quindi moltiplicatore di PIL, le risorse da impiegare siano ancora agganciate al meccanismo del credito di imposta piuttosto che essere invece fuori dal debito pubblico? Se così fosse gli euro investiti ritornerebbero in breve nelle casse dello stato attraverso le imposte generate!
Serve uno sforzo collettivo, quindi Politica ed Istituzioni, datevi una mossa, ognuno per le proprie competenze e prerogative, a rendere accettabili a praticabili le procedure messe in campo, a dare il giusto valore ai tecnici che operano nella ricostruzione, dentro e fuori l’Amministrazione Pubblica, per metterci nelle condizioni di dare risposte alla popolazione con la nostra attività professionale.
Tutti i tecnici e gli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori in primis sono pronti ad assumersi le proprie responsabilità nel processo della ricostruzione nel rispetto di legalità e trasparenza; permetteteci di farlo! Uno Stato che non riconosce correttezza professionalità e competenze della propria classe tecnica non ha futuro!
Zone colpite dal sisma ancora sotto morsa del gelo, anche se le temperature sono pian piano in rialzo e la situazione sta migliorando. A Camerino e dintorni, oggi ancora imbiancati dalla neve, la scorsa notte il termometro è sceso a -5 gradi sotto zero. Non nevica più e la viabilità è buona, grazie al lavoro dei mezzi spazzaneve e spargisale un po' in tutte le Marche. Riaperta ieri sera la Salaria (Ascoli Piceno), è tornata percorribile, anche se per un tratto di circa 100 metri a traffico alternato, la SS77, dove ieri un tir era finito in bilico su un viadotto nel territorio di Belforte del Chienti. L''automezzo è stato rimosso ed è stata abbattuta la barriera laterale che sarà ripristinata.
Fonte Ansa
Macerata è una delle città italiane nelle quali la mafia nigeriana ha conquistato una posizione predominante nel mercato dell'illegalità. Ad evidenziare il preoccupante dato è un articolo de "Il Giornale" datato febbbraio 2018, che riporta fonti della DIA (Direzione Investigativa Antimafia) nelle quali si sottolinea la mutazione avuta nel corso degli anni dalle bande di criminali nigeriani nel nostro paese.
Si è passati da un tipo di organizzazione "gregaria", com'era sino al 2010, ad un'organizzazione "dominante" con connotati di inaudita violenza. Dall'articolo de 'il Giornale' emerge come a Macerata, così come in altre otto città italiane (Torino, Verona, Bologna, Roma, Napoli, Palermo, Bari, Caserta), la mafia nigeriana abbia assunto un ruolo egemone nei mercati "dediti a prostituzione, spaccio di droga, traffico di armi, usura, racket delle scommesse, tratta dei migranti e perfino truffe on line".
La dinamica del brutale omicidio di Pamela Mastropietro, fatta a pezzi con modalità tipiche della tradizione tribale nigeriana, è così collegabile - si legge su "Il Giornale" - all'operato tipico della mafia nigeriana, perlomeno nelle modalità.
Dal febbraio scorso, il periodo al quale risale l'articolo pubbicato da "Il Giornale" ai giorni nostri, si segnala la maxi-operazione condotta in cooperazione da carabinieri e polizia che ha portato alla definizione di 27 misure cautelari nei confronti di cittadini stranieri, perlopiù di nazionalità nigeriana: un'operazione che ha portato alla luce la presenza di tre diverse piazze dello spaccio a Macerata.
Da allora la città sembra far gola a molti, come sottolineato recentemente dal questore Antonio Pignataro (leggi qui).
Il sindaco Giuliano Pazzagliani, ha pubblicato alcune foto della sua Visso completamente innevata. Strade, alberi e case sommersi dalla coltre bianca che, come scrive egli stesso a corredo delle immagini: "Se non fosse per i puntellamenti sembrerebbe quasi normale".
Invece, purtroppo, si tratta della zona rossa della cittadina, il cui ritorno alla normalità è attualmente solo una speranza e dove non si può assolutamente accedere senza permesso, come ricorda il primo cittadino nel post: "senza la mia autorizzazione non si può entrare, quindi non fatelo, anche perché con la neve si vede subito".
Con l'ondata di freddo che interessa anche le Marche da un paio di giorni è arrivata di nuovo la neve, seppure con accumuli poco significativi, soprattutto nelle zone terremotate appenniniche del Fermano, Ascolano e del Maceratese: le precipitazioni nevose più intense, fino a 15-20 cm, stanno interessando la zona di Pescara del Tronto (Ascoli Piceno), Camerino, Cingoli e Muccia (Macerata). Fenomeni che hanno causato disagi sulla Salaria, dove sono entrati in azione spazzaneve, strada che poi è stata chiusa alla circolazione dei mezzi pesanti.
Spargisale al lavoro la notte scorsa anche in A14. In quota segnalate raffiche di vento gelido. Brevi e deboli nevicate sparse, si sono verificate, dalla notte scorsa, nelle città di Ascoli Piceno, Macerata, Pesaro e in tutte le province anche sulla costa: in provincia di Ancona imbiancate alcune aree dell'hinterland di Senigallia, Jesi, Osimo e Fabriano. Gelate notturne in particolare sulle strade di montagna soprattutto in prossimità dei passi anche nel Pesarese.
Fonte Ansa
Il ponte 167 sull'A14, tra i caselli di Ancona sud e Loreto, lo scorso 9 marzo 2017 crollò durante i lavori di sollevamento per una "serie di concause" tra cui la sottovalutazione dei rischi di rotazione della struttura.
Lo scrive nella sua relazione l'ingegnere Gabriele Annovi, uno dei consulenti incaricati dal pm di Ancona Irene Bilotta per far chiarezza sul disastro colposo: "La serie di concause - spiega l'esperto - ha come punto di partenza la sottovalutazione sia in fase di progetto che esecutiva del possibile movimento di rotazione attorno all'asse verticale passante per il baricentro di un ponte impalcato obliquo durante le operazioni di movimentazione".
Il cedimento costò la vita ai coniugi di Spinetoli (Ascoli Piceno) Emidio Diomede e Antonella Viviani che procedevano in auto verso sud. Tre operai che partecipavano al lavoro rimasero feriti.
Fonte: ANSA
Festa, anzi, aperitivo di fine anno all'Asilo Ricci per il progetto Sprar denominato "MaceratAccoglie".
Il 28 dicembre si sono date appuntamento una settantina di persone tra cui dipendenti comunali, migranti e operatori delle varie cooperative per brindare insieme all'anno che stava terminando.
Un brindisi che non è pesato sulle tasche dei migranti o delle coop in quanto finanziato totalmente dal Comune. Il Dirigente dei Servizi alla persona, Gianluca Puliti, ha siglato la determina comunale in cui si legge che il Comune "ha ritenuto opportuno organizzare in collaborazione con l'ente gestore Gus un evento ricreativo di fine anno che coinvolga gli operatori impegnati nel progetto Sprar, con la presenza dell'ente titolare (il Comune) e i beneficiari del progetto".
Il progetto Sprar, per i meno informati, è il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. In pratica il sistema di accoglienza per i migranti.
Il catering, esternalizzato ad una ditta privata di Morrovalle, ha mostrato il conto: 855 euro piu iva, appunto i 950 euro stanziati in determina.
Saranno saldi in linea con quelli dello scorso anno, ma avranno la straordinaria opportunità di risvegliare i consumi. I consumatori potranno così tornare a trovare “vere” occasioni nei nostri negozi. Pronti quindi per i saldi invernali che cominceranno nelle Marche il 5 Gennaio e che, secondo l’Ufficio Studi Confcommercio prevedono una spesa media a famiglia di 280 euro e di circa 121 euro a persona per abbigliamento, calzature e accessori.
Per Massimiliano Polacco, Direttore Generale Confcommercio Marche e Confcommercio Marche Centrali: “Il 2018 si è chiuso senza botti e con molte preoccupazioni per i commercianti che si vedono schiacciati da consumi che non decollano, concorrenza sleale del “wild” web, costi incomprimibili e tasse sempre più asfissianti. Ma con i saldi invernali, le vie ed i centri dei nostri Comuni avranno l'opportunità, offerta dalla moda, per rianimarsi.
Rinsaldare le relazioni con i clienti all'insegna della trasparenza del rapporto prezzo/qualità e della fiducia, con professionalità e servizio offerti nei negozi di prossimità.” Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Confcommercio ricorda alcuni principi di base: 1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l'obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto. 2. Prova dei capi: non c'è obbligo.
È rimesso alla discrezionalità del negoziante. 3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante. 4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso. 5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.
Il temporale che nel tardo pomeriggio di ieri ha interessato le zone costiere, non ha risparmiato Montecosaro, dove verso le 18.30 c'é stata una vera e propria tempesta di fulmini, sfociata in un abbondante rovescio di neve tonda (Graupel in gergo scientifico).
Il Graupel è molto simile alla grandine, da cui si differenzia per la sua consistenza, essendo più molle, ed è costituito da palline di ghiaccio bianche e opache e come vediamo nel filmato girato in un bar di Montecosaro Scalo, è in grado di imbiancare praticamente all'istante.
Fortunatamente, però, questa neve improvvisa non ha causato particolari problemi perché così come è venuta, altrettanto rapidamente se n'è andata e dopo qualche decina di minuti non ce n'era più traccia.
Ecco il video:
Attimi di paura in superstrada. Un furgone si è ribaltato più volte in mezzo alla carreggiata in direzione mare subito dopo l'uscita di Pollenza. Sul posto sono immediamente intervenuti i Vigili del Fuoco di Macerata che hanno rimosso il mezzo con non poche difficoltà visto che è stato raccolto anche l'olio perso dallo stesso. Non si registra nessun ferito, ma al momento la superstrada è chiusa, come ordinato dalla Polizia stradale, con una lunga coda di auto incolonnate in attesa della riapertura.
Sul posto sono intervenute le squadre Anas e le Forze dell’Ordine per la gestione del traffico e per ripristinare la regolare circolazione in piena sicurezza.
Ha innescato una rovente polemica social la notizia dell'apertura nel primo giorno dell'anno dell'Eco Mercatone a Civitanova Marche e il conseguente pienone di folla registratosi nell'ipermercato (leggi la notizia).
Sulla nostra bacheca Facebook si sono moltiplicati i commenti, perlopiù negativi, riguardo il mancato rispetto del giorno di festa che sarebbe potuto essere impegnato per una più salutare e rigenerante passeggiata in una delle tante bellezze territoriali della nostra provincia.
Ecco una raccolta dei commenti ricevuti sotto il post pubblicato dalla pagina Facebook ufficiale di Picchio News, che rende l'idea del sentimento generale:
Tra i tanti commenti anche qualcuno che si dimostra favorevole all'apertura, avanzando anche proposte di turnazione nell'apertura domenicale dei centri commerciali:
Maria Mochi, la ultracentenaria di Loro Piceno, ha iniziato il 2019 festeggiando 105 anni. I suoi sono 105 anni portati benissimo: Maria oltre ad andare quotidianamente in chiesa quasi ogni giorno, passeggia, scherza e si gode la comunità in cui vive ed è amatissima.
Il segreto di Maria è il modo curioso in cui vive la vita, la serenità del godere delle amicizie e degli affetti, del vivere ogni giorno come un dono. Già cuoca tanti anni fa per i bimbi della scuola, Maria ha lasciato la sua abitazione per donarla al Comune e farne un asilo nido. Ad essa va la riconoscenza del Comune ma anche la simpatia di tutta la comunità perché la gioia e serenità che esprime la rendono una donna molto amata da tanti Loresi.
Ieri il Sindaco Ilenia Catalini le ha portato un mazzo di fiori al termine del pranzo di compleanno festeggiato con i figli. Lo scorso giugno durante la festa dell'Unione Montana Maria è stata omaggiata anche dal presidente Giampiero Feliciotti e dall'assessore regionale Angelo Sciapichetti.