Era iniziato tutto il 22 Dicembre e l'avevamo documentato ( LEGGI QUI ) quando numerosissime erano state le segnalazioni per un fortissimo ed acre odore, una nube maleodorante che vagava nella zona di piediripa.
I Vigili del fuoco dapprima la etichettarono come una bolla di gas o metano, salvo poi concentrarsi alla Orim. Lì erano arrivati mezzi dei Vigili del Fuoce e della Polizia Provinciale.
Il 28 Dicembre, la Provincia ha emesso una diffida alla Orim in cui, senza mezzi termini, si impone all'azienda di rispettare le norme e si avverte che "Il reiterarsi di violazioni delle disposizioni comporterà l'applicazione di ulteriori provvedimenti e, nello specifico, la revoca dell'autorizzazione e della chiusura dell'istallazione, in casi di mancato adeguamento alle prescrizioni imposte con la diffida che determinino situazioni di pericolo o di danno per l'ambiente"
La diffida si è resa necessaria proprio a seguito degli eventi di quel 22 dicembre, dove dopo il sopralluogo effettuato da Arpam, Vigili del Fuoco e Polizia Provinciale, si stilò un rapporto molto sfavorevole, preso in seria considerazione dalla Provincia.
Nella diffida si legge: "È stato accertato che il confinamento (dei rifiuti, ndr) non viene garantito a causa della presenza di teli in Pvc, posizionati lungo le pareti non in modo fisso, ma fluttuanti per l'azione del vento e sollevati circa 30 centimetri da terra. Vi sono inoltre delle aperture in corrispondenza della copertura della stessa campata" si scrive nero su bianco nella diffida, sottolineando che durante il sopralluogo "l'impianto di aspirazione a servizio della campata A, pur risultando attivo al momento del sopralluogo, non garantiva un efficace captazione delle emissioni provenienti dalla vasca" e per tali motivi quel giorno "i vigili del fuoco hanno accertato che i cattivi odori erano provenienti dall'interno della sede operativa della ditta"
Con tali motivazioni, la Provincia impone il rispetto delle regole, tutte inerenti il confinamento dei rifiuti, e delle conseguenti emissioni, contenuti nella campata A.
Si specifica infine che "non potranno essere consentite ulteriori lavorazioni all'interno della campata A, fino a quando la stessa non sarà adeguatamente confinata"
Ulteriori violazioni comporteranno, come già detto, la revoca dell'autorizzazione e la chiusura definitiva dell'impianto.
Commenti