Dichiarate inagibili a seguito delle scosse di terremoto dell’ottobre 2016, quattro abitazioni sono tornate di nuovo utilizzabili in queste ore a San Severino Marche a seguito della revoca dell’Ordinanza di non utilizzabilità degli edifici sottoscritta a suo tempo dal sindaco, Rosa Piermattei.
Gli immobili sono ubicati in viale Europa e in via Raffaello Sanzio. Nel primo dei due edifici sono stati effettuati lavori di ripristino dei danni per un importo complessivo di poco superiore ai 50 mila euro, per il secondo l’importo ammonta a 80mila euro.
Domenica 26 maggio 2019 si terranno le elezioni dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia. In considerazione del fatto che la Commissione Elettorale Comunale è competente a nominare i 76 scrutatori effettivi per le 19 sezioni di voto istituite e che si dovrà formare una ulteriore graduatoria di altri 76 supplenti per sostituire gli scrutatori nominati in caso di eventuale rinuncia o impedimento degli effettivi, la Giunta ha espresso l’indirizzo per cui, visto il particolare periodo di grave crisi socio-economica che ha investito il paese, comportando disoccupazione e notevole difficoltà di inserimento lavorativo, di dover favorire l’accesso al ruolo di scrutatore a persone che a causa della perdita del posto di lavoro o dell’impossibilità di trovare un impiego sono in condizioni di difficoltà.
Inoltre è stato ritenuto opportuno favorire l’accesso al ruolo di scrutatore anche agli studenti iscritti a scuole di istruzione secondaria o a Università al fine di favorire l’accesso ai giovani alla vita politico-amministrativa. Pertanto è stato deciso di esprimere indirizzo alla Commissione elettorale affinché, nella definizione dei criteri per la nomina degli scrutatori, proceda alla designazione degli stessi tra gli iscritti all’albo generale degli scrutatori che esprimono la propria disponibilità, a seguito di apposito avviso pubblico, a espletare tale funzione in occasione delle prossime elezioni e che siano disoccupati o inoccupati iscritti all’ufficio di collocamento, o studenti iscritti a scuole di istruzione secondaria o ad Università, non percettori di alcun reddito di lavoro autonomo o dipendente e assimilati.
Nel caso di domande superiori a quelle occorrenti si procederà al sorteggio pubblico tra coloro che, iscritti all’albo, abbiano dichiarato il possesso dei requisiti previsti dall’avviso pubblico e che, quelli in eccesso, saranno inseriti nell’elenco dei supplenti precisando che, nel caso in cui il numero di coloro che dichiarino di essere in possesso dei suddetti requisiti risulti insufficiente a ricoprire tutti i posti necessari, si effettuerà il sorteggio per i posti vacanti tra tutti gli altri iscritti all’albo. Il bando e la domanda sono visibili e scaricabili sul sito del Comune di Tolentino.
Il 3 aprile è una data molto importante per il fiume Musone e per i territori che attraversa. E’ stato infatti firmato il “Contratto di Fiume” tra i 18 comuni che hanno aderito al progetto, i rappresentanti degli enti competenti e delle associazioni interessate, c’erano tra gli altri per la Regione Marche Luigi Bolognini, responsabile della Tutela delle Acque, Claudio Zabaglia, responsabile REM e due funzionari del Servizio della Costa. L’obbiettivo è quello di migliorare la qualità delle acque e l’ecosistema fluviale, ridurre il rischio del fenomeno di esondazione, aumentare la sicurezza e la fruibilità, sviluppare attività economiche e turistiche nel rispetto del fiume e del territorio.
“Sono molto soddisfatto per questa firma – dice il Sindaco di Porto Recanati, Roberto Mozzicafreddo – è la prima volta che tanti comuni si impegnano tutti insieme a condividere strategie e scopi. Il dissesto idrologico è la conseguenza di alcuni fattori come i cambiamenti climatici causati dall’inquinamento e da molteplici altri fattori locali che sono l’espressione di una eccessiva settorialità e frammentazione con cui siamo soliti affrontare la complessità dell’ecosistema a cui apparteniamo. Vorremmo piegare la realtà delle cose al tornaconto personale senza considerare le interazioni che ad ogni nostro gesto si ripercorrono sulla natura, ritornandoci indietro con effetti che riteniamo straordinari, imprevisti e catastrofici ma che derivano soltanto dalle nostre inconsapevoli azioni. Un fiume può esondare, un versante franare provocando danni ma è la natura. Dobbiamo imparare a considerare il fiume e il territorio nella loro complessità fisica e biologica, deposito di storie e di cultura, sorgente di vita e di bellezza. Questa nuova consapevolezza del fiume, da costruire attraverso un processo di riconoscimento multidisciplinare e partecipato serve ad avviare un diverso e più corretto approccio con il territorio che ci circonda, prevenendo molti di quei problemi che oggi ci troviamo a dover affrontare con sempre più difficoltà. L’acqua è una risorsa primaria per l’esistenza e sarà sempre più importante in futuro proteggerne la qualità e la disponibilità. E’ necessario che ognuno di noi si senta responsabile facendo la propria parte per migliorare la situazione. Anche se le azioni da intraprendere potranno sembrare non convenienti per una singola attività siamo consapevoli che è nella risposta complessiva del sistema che ne dobbiamo misurare l’efficacia e la vera convenienza."
"E’ stato un percorso lungo – prosegue Mozzicafreddo - siamo partiti il 7 aprile del 2017 con la firma del Manifesto di Intenti che abbiamo sottoscritto a Loreto, comune capofila del progetto. Da questo primo atto è nato il Protocollo d’Intesa firmato ad ottobre dello stesso anno, da cui è poi partita la fase operativa con l’incarico affidato per il coordinamento del progetto. Nel mese di novembre sono iniziati gli incontri pubblici in tutto il territorio interessato, prima con lo scopo di informare e condividere storie e conoscenze sul fiume, poi per creare laboratori di approfondimento dei punti di forza e di debolezza delle realtà locali. Gli incontri a cui abbiamo partecipato sono serviti al gruppo di coordinamento, che con l’aiuto di un comitato tecnico - scientifico, ha acquisito studi, dati e programmi sulle tematiche relative al fiume e al territorio circostante. Tutte le informazioni hanno formato il quadro conoscitivo critico che è stato discusso e condiviso per diventare “coscienza comune” da cui partire per poter costruire un programma di obbiettivi e azioni. Le criticità-potenzialità emerse da questi quadri conoscitivi sono state elaborate in obiettivi strategici e successivamente in atti possibili, valutandone fattibilità e portata. Dopo di che è nato il primo piano di azione del Contratto di Fiume, che armonizza sia le azioni già programmate e finanziate dagli enti responsabili, con nuove azioni sia a carattere sistematico generale che rivolte alla cura e valorizzazione di specifiche situazioni localizzate. Con questi atti e con quelli che si potranno attivare nel caso se ne manifesti l’opportunità, le amministrazioni locali, la Regione, gli enti responsabili della gestione del territorio, continueranno a collaborare, con il sostegno attivo dei cittadini così come hanno dimostrato di sapere e volere fare in due anni di cammino impegnativo ed appassionante."
"La nostra firma – conclude il sindaco Mozzicafreddo – apre una nuova stagione nel modo di amministrare la cosa pubblica a partire proprio da beni tanto preziosi come l’acqua, l’ambiente e il paesaggio, perché una comunità unita in tutte le sue componenti, può decidere il proprio futuro e quello della terra che la ospita.”
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa con cui l'Arcivescovo di Camerino – San Severino Marche, S.E. Mons. Francesco Massara, rende nota la visita di Papa Francesco a Camerino:
Sono lieto di annunciarvi che il Santo Padre Francesco verrà in Visita Pastorale alle zone terremotate della nostra Diocesi di Camerino - San Severino Marche Domenica 16 giugno 2019, Solennità della Santissima Trinità.
• Verrà come Buon Samaritano a versare l'olio della consolazione e il vino della speranza su una Chiesa che vive un momento di stanchezza e difficoltà dopo le conseguenze del sisma dell’ottobre 2016.
• Verrà come Buon Pastore a spandere il buon profumo di Cristo dentro le singole realtà nelle quali quotidianamente viviamo.
• Verrà ad irrobustirci nella fede, per incoraggiarci a ricostruire non solo le case ma an-che i cuori, esortandoci a non perdere la speranza e a continuare a vivere la carità.
• Verrà per confermarci l’affetto di tutta la Chiesa e per testimoniare a ciascuno la sua vicinanza e il suo sostegno per il cammino che ancora resta da fare nella ricostruzione.
Esprimo pertanto fin da subito al Santo Padre sentimenti di profonda e commossa gratitudine per questa visita, che per tutti noi è un evento di grazia, e segno di grande benevolenza alla nostra Chiesa.
La visita del Santo Padre alle zone terremotate della Diocesi di Camerino – San Severino Marche e dell’incontro con i fedeli nella città di Camerino, si svolgerà secondo il programma stabilito dalla Prefettura della Casa Pontificia:
Ore 8.00 Decollo in elicottero dall’eliporto del Vaticano
Ore 8.45 Atterraggio al Centro Sportivo dell’Università di Camerino in Località Calvie
Il Santo Padre è accolto da:
1. S.E. Mons. Francesco Massara,
Arcivescovo di Camerino San Severino Marche
2. Dottor Luca Ceriscioli, Presidente della Regione Marche
3. Dottoressa Iolanda Rolli, Prefetto di Macerata
4. Dottor Antonio Pettinari, Presidente della Provincia di Macerata
5. Dottor Gianluca Pasqui, Sindaco di Camerino
6. Professor Claudio Pettinari, Rettore dell’Università di Camerino
Ore 9.00 Visita alle Strutture Abitative Emergenziali (SAE) con le famiglie che vi abi-tano in località Cortine a seguire: Visita in Cattedrale, Incontro con i Sindaci dei Comuni della Diocesi
Ore 10.30 In Piazza Cavour: Celebrazione della Santa Messa - Angelus
Ore 13.00 Presso il Centro Comunità San Paolo: Pranzo con i Sacerdoti della Diocesi
Ore 15.00 Prima di decollare dal Centro Sportivo dell’Università di Camerino, il Santo Padre si congeda dalle Personalità che lo hanno accolto all’arrivo
Ore 15.45 Atterraggio all'eliporto del Vaticano
• La partecipazione è aperta a tutta la diocesi ed è gratuita: non ci sono biglietti da acquistarre. Tutti i partecipanti troveranno posto in piazza Cavour, e nei luoghi attorno adeguatamente predisposti per seguire l’evento e vedere il Santo Padre.
• Per l’organizzazione verrà predisposto un comitato ristretto diocesano, mentre quello civile sarà coordinato dal Prefetto di Macerata.
• Ulteriori dettagli sulla visita di Papa Francesco alla nostra comunità diocesana, saranno comunicate nelle prossime settimane attraverso il sito internet della nostra diocesi (www.arcidiocesicamerino.it).
Concludo esortando tutti e ciascuno ad intensificare la preghiera al Signore per Papa Francesco, affinché come comunità ecclesiale e civile, possiamo prepararci degnamente all’incontro con la sua persona, cercando di vivere con sobrietà, semplicità e letizia questa gioia straordi-naria che il Signore ci ha donato.
Erano le 3:32 del 6 aprile del 2009. Una scossa di magnitudo 5.9 colpisce L'Aquila e causa la morte di 309 persone. A distanza di dieci anni, abbiamo deciso di ripercorrere i momenti successivi alla scossa insieme al Funzionario dei Vigili del Fuoco di Macerata Carlo Iammarino, inviato sul luogo della tragedia nelle ore successive, insieme ai suoi uomini, per recuperare i tantissimi dispersi che si contavano. Attraverso le parole di una sua memoria e il reportage fotografico di Guido Picchio, sempre al fianco dei Vigili del Fuoco di Macerata nei primi momenti delle ricerche dei dispersi, anche noi abbiamo deciso di ricordare le 309 vite spezzate nella notte del 6 aprile 2009. Il reporter Guido Picchio, fotografando i luoghi del sisma in compagnia della Guardia di Finanza, ha anche realizzato un libro fotografico per le Fiamme Gialle.
“Il sei aprile scorso (6 aprile 2009, ndr,) ero Funzionario di Guardia a subito dopo la scossa ho telefonato al Comando per avere notizie. Sembrava tutto tranquillo, ‘per adesso nessuna richiesta e nessuna allerta’, pure il televideo non dava nessun allarme. A quasi trenta minuti un nuovo contatto con la Sede e qua siamo già in allerta per l’invio di una sezione operativa a L’Aquila per danni da crollo con probabile coinvolgimento di persone. Si conoscevano l’epicentro e la magnitudo, di certo la nostra Provincia non aveva riportato danni, tantomeno una eccessiva allerta. Era ancora buio, mi sono recato in Sede e, lungo la strada, ricordavo lo stesso episodio vissuto nel 1997, anche lì di Guardia e anche lì andavo in servizio al buio. Ero convinto di trovare una situazione simile a quella, dunque, non sentivo preoccupazione se non quella minima dovuta all’organizzazione del servizio senza nove unità già partite per L’Aquila. Fatti gli avvisi di rito, organizzato con il Capo Sezione il servizio, le notizie giungono a rilento ma si inizia a percepire il sentore di un grave danno alla Città con persone coinvolte. È giorno da un po’, noi Funzionari siamo tutti in sede, giunge preallarme della Direzione Regionale per la seconda Sezione Operativa (altre 9 unità con dotazione logistica) con Funzionario. Breve riunione tra noi: la seconda Sezione Operativa e il Funzionario devono raggiungere L’Aquila.”
“Siamo in macchina io e l’autista, sono ottimista e non penso sia una cosa tanto grave. Cerco di avere notizie dalla Prima Sezione Operativa che è già a L’Aquila. Loro sono ancora al Comando e si stanno recando su un intervento. Non mi dicono molto. ‘È una cosa grave, le facciamo sapere’. Da Teramo verso Roma il traffico è nullo. Alle porte dell’Autostrada la Polizia lascia passare solo i Vigili del Fuoco. Più avanti, al casello, ci avvisano ‘attenzione ai viadotti, ci sono gradini alti 20 cm’. Proseguiamo, oltrepassiamo il viadotto prima della Città: sono in corso verifiche da parte dei tecnici dell’Autostrada.”
“A L’Aquila non ero mai stato prima. Oltrepassiamo il blocco delle forze dell’ordine e andiamo verso il Comando. L’unico traffico era di colore rosso e l’unico suono quello delle sirene. Lungo il percorso un servizio d’ordine che ci agevolava il passaggio. L’Aquila appare una Città smarrita, lungo le vie cumuli di macerie, case sventrate, polvere di calcinacci ovunque. Presso la sede dei Vigili del Fuoco c’è un imponente schieramento di pompieri e di mezzi, sede anch’essa interessata da fessurazioni rilevanti. Vengo ricevuto dal collega Funzionario, cercavo intanto di farmi un’idea… L’ufficio comunicava con la sala operativa, dunque il collega viene avvisato della grave situazione di via Don Luigi Sturzo, dove si contavano molti dispersi. Gli diceva: ‘i colleghi che stanno là non ce la fanno più’. Ecco il mio incarico: ‘recati in via Don Luidi Sturzo e organizza l’intervento’.”
“Via Sturzo è una via chiusa, in prossimità di Porta Napoli e della Villa Comunale. La troviamo presto, il navigatore ci ha aiutato molto. Passiamo davanti alla sede della Polizia, c’è l’Onorevole Maroni. Si sposa da una parte e ci lascia passare. Via Sturzo è colma di macerie che sotterrano autovetture in sosta. Le palazzine interessate sono le ultime due e mentre scendiamo lungo la via una persona che risale mi dice: ‘non ce la fanno più, è da stanotte che stanno lì’.”
“Due edifici di tre piani, il tetto e meno di due metri da terra. Ci sono quattro pompieri. È il turno B del Distaccamento di Sulmona. Uno di loro è in canottiera, ha tolto tutto. Ha le labbra bruciate, tutti sono ricoperti di polvere e hanno i guanti massacrati. Lì vicino a loro ci sono due corpi, si intravedono le gambe e hanno il corpo bloccato dal sottotetto. ‘Non si riescono a tirare fuori, l’escavatore è troppo piccolo per sollevare la trave’. È bastato scavare sotto i corpi e li abbiamo liberati. Da questo ho capito cosa vuol significare trovarsi nel pieno di una catastrofe: il facile diventa difficile.”
“Nell’aria c’è un odore strano, non tanto sgradevole ma insolito, mai sentito prima, difficile da descrivere. C’era gente, gente comune che cercava di farmi capire chi aveva lì sotto. C’era bisogno di più uomini, molti di più. Quei quattro dovevano riposarsi. Bisognava organizzare, organizzare tutto. Erano credo le dieci del mattino. La prima sezione Operativa di Macerata, dopo cinque minuti, era con me. Il contatto con il Comando de L’Aquila è stato forte e dopo qualche ora lì sono giunte le Sezioni Operative di Terni, Livorno e Massa Carrara con un secondo escavatore di una ditta privata.”
“Si stimavano 50 corpi sotto. L’area operativa era scomoda, stretta e sotto un muraglione alto sei metri, non si riusciva ad accantonare le macerie che subito bisognava rimuoverle. Ho transennato l’area di lavoro con il nastro bianco e rosso. I parenti stavano lì, assistiti da altre componenti in divisa. La gestione era la mia e dei Ragazzi del mio Comando, nessuno si è tirato indietro e nessuno ha discusso. Il sisma si faceva sentire ogni tanto. Il muro sopra la strada lo tenevamo d’occhio. Dopo qualche ore sono giunte le Sezioni Operative di Mantova, Milano e Cremona per un totale di 60 Vigili del Fuoco. Un signore mi ha disegnato su un foglio la piantina dei fabbricati, con le varie presenze. Lui aveva la madre là sotto. L’abbiamo estratta il giorno dopo. Il bilancio delle vittime è stato forte. 26 corpi. Nessuno vivo. 30 ore di impegno continuo ininterrotto. Tra i Vigli ho sentito spesso dire ‘chi salva una vita salva il mondo intero’. Ecco cosa io mi aspettavo e tutti ci aspettavamo. Nessuno vivo e questo non è stato bello.”
“Ho organizzato delle squadre con dei responsabili, individuando delle aree operative. Ho fatto ruotare il personale facendolo riposare. Nessuno ha chiesto nulla e tutti hanno evitato il riposo. Ci si capiva con gli sguardi. Massima la collaborazione con le Forestali e la Guardia di Finanza, che hanno gestito il contorno con professionalità e ci hanno lasciato lavorare senza alcun problema.”
“Mi porto ancora addosso la forza con cui mi stringevano i genitori e gli amici di ragazzi universitari che stavano lì sotto. Mi porto ancora il sapore di una caramella che mi è stata offerta dopo tanto che non mangiavo, da un ragazzo che aveva la mamma lì sotto. La compostezza e gli apprezzamenti che queste persone ci hanno manifestato. I ‘grazie’ per un nulla, solo per aver trovato un corpo. Questa è roba che non si dimentica, come non si dimentica un inviato di giornale che si è allontanato ed è scoppiato in un pianto interminabile.”
“Non mi sono mai sentito solo. I colleghi del Comando, gli amici che mi sapevano là… solo poche parole ‘buon lavoro’. Ricordo la comunicazione da parte della Direzione Regionale Marche per una riunione da tenersi in serata ai Vigili del Fuoco de L’Aquila e RICORDO la telefonata che mi ha fatto il Direttore che mi ha detto ‘non c’è bisogno che ci vai, ci ho pensato io. Resta là dove sei’. È stato forte questo messaggio. Molto forte.”
“Accantonavamo quello che trovavamo sotto i calcinacci sotto al muro. Di tutto. Album fotografici, zainetti di scuola, racchette da tennis. Tutto quello che poteva essere un ricordo per qualcuno. L’altra parte del Comando di Macerata, la Seconda Sezione Operativa, è giunta a L’Aquila poco dopo il nostro arrivo: destinazione il campo sportivo della Scuola della Guardia di Finanza di Coppito. Il campo sportivo era vuoto. La nostra cucina da campo è stato il primo insediamento e da questo è nato il campo base Vigili del Fuoco di Coppito. Non poche sono state le difficoltà, tutte affrontate e risolte dai nove Vigili del Fuoco addetti alla logistica. Le difficoltà si sono risolte con forza e impegno e non mi è stato conferito, anche se dovuto, nessun onere.”
“A intervento concluso, quando nessuno più reclamava scomparsi lì sotto, l’area è stata delimitata con nastro segnaletico e interdetto l’accesso. La Polizia si faceva carico del materiale di valore reperito. Riparto poco prima di sera e mi dava fastidio il silenzio interno della macchina. Avevo in testa tutti i rumori del lavoro, con tanto di elicotteri, il cui rumore ci ha accompagnato sempre. Il corso principale era una corsia preferenziale di emergenza: solo ambulanze e Vigili del Fuoco. Passiamo davanti alla casa dello studente, illuminata a giorno, con telecamere fisse e Bruno Vespa che conduceva una trasmissione, credo in diretta, e tanti elmi argento, veramente tanti. Dove siamo stato noi le telecamere non sono venute, tantomeno quella via è stata mai menzionata nei telegiornali. Eppure è stata la via che ha fatto più morti. La cronaca locale di Macerata ha seguito il nostro operato e ha scritto tanto belle cose su di noi.”
“Siamo a Coppito, il campo Marche è in allestimento, ci laviamo nella palestra della Guardia di Finanza, si mangia anche e si ha una tenda riscaldata dove riposare. Brandine e sacco a pelo. All’una di notte il gruppo elettrogeno si spegne perché ci sono dei problemi e il combustibile non arriva. La temperatura nella tenda dopo pochi minuti scende intorno ai 2/3 gradi. Quella notte il freddo è stato davvero tanto, mai così tanto in vita mia.”
"Respingiamo Pillon". Questo lo striscione di protesta esposto per le vie del centro di Civitanova Marche dai manifestanti che hanno aderito al presidio organizzato dalla Rete Antifascista civitanovese a seguito dell'incontro organizzato dall'amministrazione comunale assieme al senatore della Lega Simone Pillon all'Hotel Miramare (a partire dalle ore 21:30, ndr).
Incontro aperto all'intera cittadinanza e che ha visto come relatore il Vicepresidente della Commissione Senato, Infanzia e Adolescenza.
Pillon è balzato agli onori della cronaca per via del suo atteggiamento politico favorevole all'annullamento dell'interruzione di gravidanza e dunque alla possibilità di praticare l'aborto nel nostro Paese.
Una presa di posizione, la sua, secondo la quale occorre "sostenere la maternità" visto il concreto rischio - a suo dire - di "estinguersi come italiani nel 2050" (ecco le motivazioni dettagliate della contrarietà a Pillon).
All'interno della sala in cui si è tenuto l'incontro gli animi si sono surriscaldati per via della presenza di un drappello di contestatori che ha indossato delle t-shirt iconiche con la scritta "Rispettiamo il libero arbitrio".
Dopo un accesso batti e ribatti con il senatore, la delegazione ha abbandonato la conferenza per unirsi al folto gruppo di manifestanti presenti all'esterno.
Il sit-in - organizzato dalla Rete Antifascista - nelle vie centrali della città ha richiamato il robusto intervento degli uomini della Polizia (presente anche il Questore Antonio Pignataro). Dopo un timido tentativo di forzare il blocco imposto dalle forze dell'ordine, la situazione è rapidamente tornata alla tranquillità. I contestatori si sono limitati a inneggiare cori di protesta contro il senatore Pillon, prima di disperdersi in ranghi singoli.
A Spalato, lo scorso 18 ottobre 2018, si è tenuto il Consiglio Direttivo del Forum delle Città dell'Adriatico e dello Ionio (FAIC – Forum of Adriatic and Ionian Cities), presieduto dal Segretario Generale Ida Simonella, che ha deliberato all'unanimità di accogliere il Comune di Sarnano come membro onorario.
ll Forum, sin dalla sua costituzione nel 1999, in veste di ente rappresentante la società civile e come strumento permanente di coordinamento e cooperazione tra ben 47 enti locali degli 8 Paesi dell'Adriatico e dello Ionio (Albania, Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Grecia, Italia, Montenegro, Serbia, Slovenia), promuove e rafforza la cooperazione, il dialogo economico, sociale e culturale tra le città della regione. I
ll tutto nell'ottica di guardare alle frontiere non come a muri di una fortezza da difendere ma come a ponti che uniscono città e comunità vicine tra le quali intercorrono da secoli legami di interdipendenza e interessi comuni. Il Forum ha inoltre dato un significativo contributo all’elaborazione della “Strategia UE per la Regione Adriatico-Ionica” (EUSAIR) e alla sua adozione da parte del Consiglio Europeo, il 24 ottobre 2014, nel corso del Semestre italiano.
Negli ultimi anni ha consolidato la propria proiezione comunitaria continuando a rappresentare per l'Ue un punto di riferimento regionale nonché un supporto ai Paesi adriatici non ancora membri Ue. Attualmente il FAIC è coinvolto in tre progetti finanziati dall'Ue e in numerose altre iniziative internazionali.
Grazie al FAIC, Sarnano avrà maggiori opportunità di sviluppare partnership tematiche e progettuali nonché consolidare le relazioni con le altre città. In quest'ottica sarà anche possibile valorizzare maggiormente il suo territorio ed il patrimonio culturale e sociale, promuovere gli eventi, i percorsi e le esperienze culturali, specie al fine di sostenere una pronta ripresa economica e turistica e per rafforzare l'appartenenza della Città ad una comune casa europea adriatica e ionica.
Il sindaco Franco Ceregioli ha così commentato: “Desidero ringraziare il Consiglio Direttivo del FAIC per aver deliberato all'unanimità di accogliere Sarnano tra i membri del Forum: oggi, dopo che sono stati ultimati tutti gli adempimenti burocratici conseguenti alla decisione del 18 ottobre scorso a Spalato, possiamo finalmente annunciare in forma ufficiale quella che è una grande notizia per la nostra comunità, alla luce delle importantissime prospettive che si aprono per il nostro territorio.
Per Sarnano è doppiamente motivo di orgoglio essere stata ammessa in questo consesso così rilevante, sia perché fanno parte del Forum città di grande rilevanza storica, culturale e turistica (cito solo a titolo esemplificativo Durazzo, Mostar, Dubrovnik, Rijeka, Spalato, Zara, Corfù, Igoumenitsa, Ancona, Fano, Vasto, Venezia), sia perché – ed in questo sta l'eccezionale valenza dell'ammissione di Sarnano nel Forum – il nostro Comune è l'unico non costiero tra quelli membri del FAIC.
Sarnano sarà quindi portavoce privilegiato di quelle che sono le grandi ricchezze e potenzialità dell'entroterra, che sicuramente potranno trovare motivi di crescita e sviluppo dal rapporto con le città costiere, sviluppando insieme gli obbiettivi che il FAIC si propone, tra i quali voglio ricordare la cooperazione territoriale decentrata innovativa; lo sviluppo di una comunità solidale di sindaci, cittadini, amministratori locali, funzionari pubblici locali; il miglioramento economico, sociale, ambientale; la valorizzazione del patrimonio e delle tradizioni culturali; il potenziamento delle attività congiunte di informazione; il supporto ad una progettazione europea congiunta e coordinata; la promozione di scambi e partenariati progettuali tra autorità locali dell’area; la promozione della cooperazione globale tra città. Gli effetti positivi e di sicuro impatto dell'ingresso di Sarnano nel FAIC si vedranno nel medio periodo, ma fin d'ora possiamo certamente affermare che il 18 ottobre 2018 (data del nostro ingresso ufficiale nel FAIC) rappresenta una data storica per Sarnano.”
"L’Expo Edile si conferma un’eccellenza del Centro fiere, parla di questo tessuto imprenditoriale edile che è una delle realtà marchigiane più forti, purtroppo piegata un po' dalla crisi ormai perdurante e dal sisma, ma che proprio su questa realtà può ripartire". Sono le parole dell’assessore comunale all’Edilizia, Paola Casoni, che oggi pomeriggio ha partecipato alla cerimonia del taglio del nastro inaugurando ufficialmente l’edizione 2019 dell’importante evento fieristico ospitato al Centro fiere di Villa Potenza.
"C’è tanto da fare in questa nostra terra, tanto da ricostruire – ha aggiunto l’assessore –, non solo legato al sisma, ma anche alle rigenerazioni urbane. Se pensiamo alla stessa struttura che ci ospita, il Centro fiere, che ha rischiato di subire uno stop nel suo progetto di riqualificazione, ma fortunatamente si è riusciti a ripartire e nel giro di qualche mese saranno avviati i lavori di riqualificazione seguiti, speriamo, da imprese del territorio".
Alla manifestazione fieristica sono presenti oltre 100 le imprese, distribuite tra i due padiglioni e nello spazio esterno intermedio, che presentano prodotti, materiali, tecniche e servizi innovativi. Tra le ditte che hanno allestito il proprio stand all’interno del padiglione A da evidenziare il Consorzio Grande Italia di Serrapetrona, convenzionato con Eni gas e luce per l’applicazione dell’eco-bonus, la Tecnocoperture di Osimo specializzata nell’applicazione della fibra di cellulosa all’interno delle
pareti per favorire il risparmio energetico e la ditta Alpewa di Bolzano che realizza sistemi di coperture e facciate, soluzioni metalliche di assoluto pregio, apprezzata al livello internazionale. Di edifici ad alta efficienza energetica si parlerà domani pomeriggio (6 aprile) nel convegno che si aprirà alle 14.30. La mattina invece, dalle 9.30 alle 11.30, si terrà la tavola rotonda sul sisma del 2016. Al focus sul processo di ricostruzione sarà presente il commissario straordinario per il terremoto, il geologo Piero Farabollini.
Con lui anche il responsabile Ricostruzione della Regione Marche, Cesare Spuri, il presidente del Collegio provinciale Geometri, Paola Passeri, il presidente dell’Ordine provinciale Architetti, Vittorio Lanciani, il presidente dell’Ordine degli Ingegneri, Maurizio Paulini e il geologo Daniele Mercuri vice presidente dell’Ordine dei Geologi delle Marche.
L’incontro sarà l’occasione per un confronto con il commissario straordinario per capire le difficoltà attuali e conoscere quali saranno le prossime azioni da intraprendere per un territorio fortemente colpito dal terremoto e che a distanza di oltre due anni dal disastroso evento fa ancora i conti con una ricostruzione che fatica a partire.
Le Marche di nuovo protagoniste sulle reti televisive nazionali. Sabato 6 aprile su Rai 2 a partire dalle 10:15 nuovo appuntamento con l’innovativa e seguitissima trasmissione "In Viaggio con Marcello" condotta da Marcelo Masi, Rocco Tolfa e Carlo Cambi. Protagonista della puntata in onda sabato sarà la cucina delle Marche con un duo tutto marchigiano.
Ai fornelli ci sarà Iginia Carducci, da anni animatrice della squadra delle Marche che partecipa ai campionati del mondo di cucina sotto l’egida della Federazione Italiana Cuochi e chef patronesse de l’Osteria dei Fiori a Macerata che gestisce con i fratelli Letizia e Paolo, e alla conduzione della trasmissione un altro maceratese d’adozione, Carlo Cambi, che insieme ai due “signori del vino” Marcelo Masi e Rocco Tolfa, inserirà le preparazioni di Iginia nel racconto della storia, nel costume, delle sapienze agricole delle Marche, della cultura marchigiana.
Si parte dal Nebbia per arrivare a Giacomo Leopardi, si spazia dalle armonie di Gioachino Rossini alla grandezza dei duchi di Montefeltro per poi degustare Verdicchio e Rosso Piceno arrivando a scoprire che – proprio sotto Pasqua – la cucina delle Marche è il trionfo delle uova.
Una puntata da non perdere dalla quale fa capolino, attraverso le immagini dell’album dei ricordi, un’altra grande marchigiana: Ave Ninchi, la prima ad aver portato la cucina in tivvù. Tutto torna: sabato su Rai 2 In Viaggio con Marcello alle 10:15.
La cultura a sostegno del sociale. Questa mattina l’Azienda dei Teatri di Civitanova, con il presidente Aldo Santori e la direttrice Cristina Gentili, ha donato alla Fondazione ANT Italia Onlus 4.850 euro. La cifra è stata raccolta grazie allo spettacolo di beneficenza, Notre Dame de Paris, organizzato dall’Azienda dei Teatri e portato in scena dalla Compagnia dei Frolli la settimana scorsa.
Teatro Rossini pieno con oltre 800 persone per un incasso di 7.000 euro. Coperte le spese, la cifra restante è stata interamente versata e servirà per sostenere l’assistenza a casa delle persone malate di tumore e per i progetti di prevenzione gratuiti sul territorio.
“È stato un evento unico per noi - afferma Santori - abbiamo scelto uno spettacolo molto conosciuto e famoso nel mondo, con la nostra attività diamo un contributo concreto a una realtà sociale importante per il territorio”.
Prosegue la presidente ANT di Civitanova, Fiorenza Paffetti Perugini: “Abbiamo un’equipe medica consistente, con personale altamente specializzato. Lavoriamo molto, sia nel distretto di Civitanova Marche e Recanati che in quello di Porto Sant’Elpidio: ben 14 Comuni. I nostri medici sono sempre in giro, con circa 120 pazienti. Ricevere oggi una cifra del genere per noi è importantissimo”.
Conclude Maja Matic, la promotrice dell’evento: “Una splendida serata, riuscita pienamente grazie a tante sinergie. Voglio ringraziare l’Azienda dei Teatri - dal CdA al direttore, ai collaboratori che stanno dietro alle quinte - che ha creduto subito nel progetto; con la sua attività, molto bella e interessante, ha portato una ventata di cultura a 360°”.
Un altro importante passo in avanti per l’area delle ex Casermette dove proseguono i lavori per la costruzione del nuovo polo scolastico che accoglierà le scuole Mestica e Dante Alighieri.
La Giunta comunale, infatti, ha espresso parere favorevole al progetto presentato dalla CDP Investimenti Società di Gestione del Risparmio relativo alle opere di urbanizzazione secondaria a scomputo che dovranno essere realizzate nella zona dell’ex Saram, nell’ambito del complesso direzionale/commerciale previsto dal Piano particolareggiato, strettamente connesse al più ampio obiettivo di riqualificazione urbana dell’intera area.
Le opere riguardano la realizzazione di un parco urbano con un’area giochi e prevedono la rimozione di alberature e siepi ammalorati, la messa a dimora di nuove piante e arbusti e 800 mq di tappeto erboso. Inoltre è prevista la realizzazione di una piazza in corrispondenza della fermata degli autobus, in prossimità dell’originaria piazza d’armi, pensata come spazio di accoglienza per iniziative di socializzazione, che potrà ospitare anche manifestazioni ed eventi. Dalla piazza partiranno diversi percorsi che collegheranno le zone circostanti, l’area delle scuole, il parco e l’area giochi.
“Continuiamo imperterriti sulla strada della rigenerazione urbana – afferma l’assessore alla Pianificazione urbanistica e del paesaggio Paola Casoni - l'area delle Casermette, dopo essere stata chiusa per tanti anni, si rinnova e si apre alla città. Da un lato le scuole che marciano a pieno ritmo, dall'altro la vecchia piazza d'armi che diventerà punto d'incontro per i cittadini, spazio pubblico in cui godere della natura e dello stare insieme.”
Tra le opere previsti anche nuovi impianti di pubblica illuminazione, di tipologia differente a seconda delle varie zone, con corpi illuminanti ad ottica LED ad alta efficienza e alto risparmio energetico.
L’importo dei lavori ammonta a oltre 784.000,00 euro.
Poste Infortuni è la nuova polizza che offre protezione in caso di infortuni sul lavoro o nel tempo libero ideata da Poste Assicura, la compagnia assicurativa danni del Gruppo Poste Italiane, con un’assistenza 24 ore al giorno in Italia e all’estero e da oggi disponibile anche nei 94 uffici postali della provincia di Macerata.
Sport, lavoro, tempo libero, giovani, adulti e famiglie: la nuova soluzione assicurativa Poste Infortuni va incontro a età, esigenze e stili di vita diversi. È possibile scegliere il livello di copertura più adatto tra le opzioni disponibili proposte da Poste Assicura, le somme assicurate, limiti di indennizzo e presenza o meno di franchigie.
È una soluzione modulabile studiata sulla base dei differenti bisogni di protezione: le opzioni si possono scegliere insieme o singolarmente come nel caso della garanzia “Morte e Invalidità Permanente” e “Diaria e Rimborso Spese Mediche”; in aggiunta a una o a entrambe, si può acquistare la garanzia “Inabilità Temporanea Totale” riservata ai lavoratori autonomi.
Per ragioni di sicurezza, la Questura ha emanato per la giornata di oggi, 5 aprile, un’ordinanza in cui dispone tra l’altro la chiusura di tutta piazza XX Settembre. In ragione del presidio organizzato dalla Rete antifascista civitanovese, Movimento Non una di meno, Jolly Roger, Sister on the block di Fano, collettivi studenteschi, associazioni femministe, ecc. nell'area pedonale di Piazza XX Settembre, per contromanifestare all'evento sulla famiglia organizzato dal Comune, vengono disposte le seguenti chiusure:
- dalle ore 20 alle ore 24 e comunque fino a cessata esigenza il divieto di sosta in Piazza XX Settembre;
- dalle ore 18 alle ore 24 e comunque fino a cessata esigenza il divieto di transito e sosta in via Menotti;
- dalle ore 18 alle ore 24 e comunque fino a cessata esigenza il divieto di sosta in via Matteotti tratto stradale da vialetto nord a via Nettuno e nel tratto di strada da vialetto nord a c.so Dalmazia.
Il primo cittadino settempedano, Rosa Piermattei, è tornata a fare il punto sulla ricostruzione post terremoto in occasione dell’ultimo Consiglio comunale. Complessivamente, a San Severino Marche, sono state presentate 283 pratiche, di cui 228 relative alla ricostruzione leggera e 55 relative alla ricostruzione pesante. Sono state finanziate 138 pratiche, di cui 130 relative alla ricostruzione leggera e 8 a quella pesante. In totale sono state chiuse 55 pratiche mentre per altre 28 il sindaco ha firmato la revoca dell’Ordinanza di inagibilità, ma in questo caso i proprietari degli immobili non hanno fatto ricorso al contributo del Sisma Bonus, uscendo quindi dalla procedura ordinaria.
Il Comune nelle scorse settimane ha provveduto al pagamento del C.A.S., il contributo per l’autonoma sistemazione, relativo al mese di febbraio 2019. Complessivamente sono 822 i nuclei familiari che ne beneficiano, per un importo totale di 628.934 euro. Sono 30, invece, i nuclei familiari (77 persone) sistemati ancora negli alberghi di cui 27 famiglie (71 persone) a San Severino Marche e le restanti 3 famiglie (6 persone) fuori città.
Sul fronte dei cantieri pubblici il 22 marzo scorso il Rup, Responsabile unico del procedimento, ha provveduto alla consegna dell’area cantiere del nuovo I.T.T.S. Istituto tecnico tecnologico “Eustachio Divini” e l’impresa Frimat e l’impresa Marinelli di Rieti hanno provveduto ad installare il campo base nei pressi del Palazzetto dello sport “Albino Ciarapica”.
Sia per il palazzo del Municipio che per palazzo dei Governatori, oltre che per l’Istituto Professionale “Ercole Rosa”, sono state eseguite le indagini sui materiali e i sondaggi geologici necessari per la presentazione dei progetti che sono a buon punto. Questi lavori rientrano tutti nell’Ordinanza 56/2017 e sono stati tutti finanziati.
Nell’ex scuola di Stigliano è iniziata, invece, la ristrutturazione di due alloggi, danneggiati dal sisma, che saranno destinati ad ospitare altrettante famiglie terremotate. Le opere, per un importo complessivo di 280mila euro, rientrano tra gli interventi di riparazione del patrimonio edilizio pubblico suscettibile di destinazione abitativa. Vanno avanti, invece, i lavori per la realizzazione di una struttura temporanea che sarà destinata ad ospitare uffici e servizi della Protezione Civile comunale nell’area dei magazzini delle Manutenzioni. Sono terminate le opere di fondazione ed entro aprile verranno installati i moduli già acquistati.
“A dieci anni dal sisma che sconvolse L’Aquila e i territori limitrofi continuiamo a registrare tante criticità e questioni irrisolte. L’Aquila, ma più recentemente anche Amatrice e Ischia, sembrano non aver insegnato nulla: anche se, nel tempo, alcune cose importanti sono state indubbiamente fatte, di terremoto in Italia si continua a morire e forse rischio sismico e prevenzione avrebbero meritato una maggiore centralità nell’azione dei governi negli anni”. Queste le parole di Francesco Peduto aprendo la conferenza stampa “L’Aquila dieci anni dopo: criticità e prospettive” che si è svolta giovedì 4 aprile presso la Sala Caduti di Nassirya del Senato della Repubblica. L’incontro è stato organizzato su iniziativa del senatore Ruggiero Quarto, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dei Geologi, con l’Ordine dei Geologi Abruzzo, con la Società Italiana di Geologia Ambientale (SIGEA), insieme a università, enti di ricerca, al Dipartimento Casa Italia e al Dipartimento della Protezione Civile. Dieci anni fa, il 6 aprile 2009, un terremoto di magnitudo 6,3 ha distrutto L’Aquila e tutta la Valle dell’Aterno, mettendo in ginocchio un territorio già tante volte interessato da eventi sismici devastanti. Anche questa volta il sisma ha causato un’inaccettabile perdita: 309 vite umane, con un enorme impatto sociale ed economico e la perdita di un patrimonio storico e architettonico unico.
“Il terremoto del 2009 ha avuto un impatto sociale ed economico enorme, ha messo in ginocchio un intero territorio che stenta a riprendersi. E poi c’è da considerare che in alcuni centri storici dell’aquilano la ricostruzione procede ancora con estremo rilento e le macerie sono ancora lì. Così il Presidente dell’Ordine dei Geologi Abruzzo Nicola Tullo ricordando il sisma che ha colpito l’Abruzzo dieci anni fa. “Questa volta, dopo la tragedia dell’Aquila, - spiega Tullo - qualcosa è cominciata a cambiare, anche se lentamente e con molta fatica, sono stati avviati i primi passi verso una politica di prevenzione per la riduzione del rischio sismico. E l’evento per quanto drammatico ha costituito un’occasione straordinaria di ricerca scientifica e tecnologica che ha coinvolto tutta la comunità nazionale e internazionale delle Scienze della Terra” conclude il geologo abruzzese.
Le conclusioni della conferenza stampa al Presidente CNG Francesco Peduto: “Ancora oggi, tuttavia, in Italia manca una pianificazione, un progetto complessivo fatto di interventi strutturali per mettere in sicurezza il costruito, definendone le priorità e le azioni sinergiche per disseminare conoscenza e consapevolezza tra i cittadini, che ancora non percepiscono il rischio sismico in tutta la sua serietà, per favorirne best practices e perseguire davvero l’auspicata ‘prevenzione civile’ che continua ad essere solo un auspicio. Il convegno del 12 aprile all’Università di Chieti sarà l’occasione per fare il punto sulle cose da fare e sui temi tecnico-scientifici”.
Nel corso della conferenza stampa è stato annunciato il convegno scientifico, dal titolo “L’Aquila 2009‐2019 - Dieci anni di esperienze, studi e criticità”, organizzato dall’Ordine dei Geologi della Regione Abruzzo, dall’Università “G. d’Annunzio” di Chieti/Pescara, dalla SIGEA ‐ Società Italiana Geologia Ambientale e dal Consiglio Nazionale dei Geologi, con la collaborazione di altre università ed enti di ricerca, che avrà luogo il 12 aprile 2019 presso l’Auditorium dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti. Il convegno sarà un’occasione per fare il punto sulle attività geologiche svolte dopo questo evento sismico e per illustrare le esperienze, gli studi eseguiti e le criticità riscontrate fino ad oggi.
Sarà completato "ad aprile 2020" il tratto Ancona-Perugia del Quadrilatero Marche-Umbria. Lo ha detto il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, a margine della sua visita al campo base di Borgo Tufico per il riavvio del cantiere della Quadrilatero insieme al ministro Danilo Toninelli.
"Mancano questi due tratti - ha spiegato ai giornalisti, facendo vedere una carta - da qui a Perugia abbiamo la SS76, si collegherà alla SS318. Significherà che i cittadini non faranno più tutte queste curve..., due ore di strada, ma addirittura in 40-45 minuti potranno fare questa percorrenza.
Collegheremo il porto di Ancona a Civitavecchia - ha aggiunto - è un corridoio strategico per il piano infrastrutturale appenninico. E poi si completerà anche questa, la Pedemontana Marche, dobbiamo ancora lavorare a questo".
(Fonte Ansa)
Nel corso di una conferenza stampa, il Sindaco Giuseppe Pezzanesi e l’Assessore all’Urbanistica Fausto Pezzanesi, insieme ai tecnici incaricati Gilberto Piambianchi, Fabrizio Pontoni e Domenico Venanzini hanno illustrato l’esito degli studi relativi all’approfondimento dati della microzonazione sismica nelle zone di via Portanova, Trento e Trieste, San Giovanni e Vaglie.
Infatti, l’Amministrazione Comunale di Tolentino, a seguito degli esiti degli studi di microzonazione sismica di 3° livello e degli studi geologici per la variante al P.R.G., che avevano evidenziato alcune criticità nei quartieri di Via Portanova – viale Trento e Trieste, ha ritenuto opportuno approfondire tali problematiche affidando specifici incarichi.
Il Prof. Giuseppe Scarpelli della Facoltà di Ingegneria di Ancona si sta occupando dello studio del versante potenzialmente instabile della zona di San Giovanni attraverso sistemi di monitoraggio i cui risultati sono in corso di acquisizione e che si protrarranno per almeno un ulteriore anno. Sono state installate cinque postazioni di monitoraggio delle acque e degli spostamenti del terreno dalla profondità fino alla superficie. Sono previste misure periodiche anche topografiche e l’elaborazione delle misure degli spostamenti da satellite che potranno essere utili anche per eventualmente stabilire un nesso con il terremoto del 2016.
Il Prof. Gilberto Pambianchi dell’Università di Camerino ha analizzato l’evoluzione geomorfologica quaternaria dei versanti interessati, utilizzando in particolare, per il periodo pre e post urbanizzazione, l’analisi comparativa delle foto aeree disponibili a partire dagli anni cinquanta del ‘900. Il quadro emerso è caratterizzato da fenomeni di instabilità dei versanti avvenuti in passato che potrebbero risultare ora stabilizzati o presentare ancora movimenti lenti e residuali. Lo studio Geoequipe di Tolentino è stato incaricato di verificare le condizioni esistenti nelle aree potenzialmente instabili per frana nei quartieri sopra indicati ai fini di una eventuale perimetrazione ai sensi dell’Ordinanza n.25/2017 del Commissario Straordinario Sisma 2016.
Allo scopo sono stati raccolti i dati geognostici disponibili e redatti i modelli geologici interpretativi dei versanti. È stata evidenziata la non interferenza di eventuali interventi di bonifica e consolidamento dei versanti con gli interventi di ricostruzione e l’opportunità di coinvolgere i progettisti degli interventi privati nell’approfondimento dei modelli geologici dei versanti.
I risultati di questi studi, anche a seguito di un recente confronto con il Direttore dell’Ufficio Ricostruzione Ing. Cesare Spuri, hanno portato ad escludere la possibilità di perimetrare questi quartieri, pur consigliando di tenere in debita considerazione le potenziali criticità legate ai fenomeni di instabilità dei versanti nell’azione di ricostruzione.
Per raggiungere questo obiettivo l’Amministrazione Comunale ha, pertanto, deciso di intraprendere la strada della massima informazione e coinvolgimento, in primis dei tecnici, ma anche della popolazione residente, per finalizzare al meglio l’azione di ricostruzione degli immobili privati visto il notevole impegno di fondi pubblici.
A brevissimo verranno messi a disposizione nel sito web del Comune tutti i risultati degli studi e saranno approvate con atto di Giunta e diffuse le “Raccomandazioni Tecniche” per i progettisti degli interventi, con esclusivo riferimento alla zona in oggetto, con l’obiettivo di mettere loro a disposizione i dati acquisiti e si auspica, con la collaborazione di tutti, in continuo aggiornamento e di mitigare così gli eventuali rischi legati ai fenomeni di instabilità potenziali, riducendo la vulnerabilità delle strutture sia da recuperare che da ricostruire ex novo.
In sostanza verranno messi a disposizione modelli geologici interpretativi dei versanti come utili riferimenti e punti di partenza per i progettisti, i quali potranno approfondirli ulteriormente con le specifiche indagini di dettaglio che riterranno più opportune, in un processo di continuo aggiornamento dei modelli.
L’Amministrazione ha anche richiesto al Commissario di dirottare una parte dei fondi previsti per Tolentino nel Piano Dissesti del Sisma 2016 nella zona in oggetto (circa 4 milioni di euro). Un progetto probabilmente ambizioso, che ci auguriamo avrà successo solo se tutti gli attori collaboreranno fattivamente nell’interesse di tutta la Comunità residente.
Con questo catalogo di dati – è stato ricordato nel corso della conferenza stampa – grazie ad un approccio complessivo di analisi di una vasta area, particolarmente popolata, evitando la perimetrazione, si potranno progettare interventi di ricostruzione che potranno essere realizzati tenendo conto delle reali situazioni del terreno. L’intento è quello di offrire soluzioni atte a mitigare e migliorare la vulnerabilità degli edifici da ricostruire. Un approccio positivo, molto innovativo, che consente anche di prevenire, negli anni a venire, eventuali problematiche dovute agli assestamenti o movimento del terreno. Del resto l’Amministrazione comunale, una volta acquisiti i dati definitivi degli studi, è pronta a intervenire con manovre correttive e infrastrutture atte a risolvere una problematica importante e che riguarda tutte le famiglie residenti in quelle zone.
Intanto con questa soluzione si può garantire ai tecnici basi di studio certe per studiare in maniera approfondita ogni singolo progetto di ricostruzione, adottando tutte le soluzioni migliori che garantiranno, negli anni a venire, la costruzione di edifici sicuri.
I militanti del gruppo "Casa del Popolo Fermo" parteciperanno nei prossimi giorni a due mobilitazioni di piazza: una contro la proposta di legge Pillon, l’altra per dire no al razzismo e all’esclusione sociale. Ecco una loro nota stampa.
"Nei prossimi giorni, la nostra Regione sarà attraversata da due importanti mobilitazioni di piazza: una contro la proposta di legge Pillon, l’altra per dire no al razzismo e all’esclusione sociale.
La prima si terrà a Civitanova Marche, venerdì 5 aprile, con ritrovo in piazza XX Settembre alle ore 21, per contestare l’arrivo in città del senatore leghista Pillon, promotore di un disegno di legge che mina le fondamenta dell’autodeterminazione femminile, introducendo quello che è un vero e proprio manifesto contro la libertà delle donne.
I punti più controversi della proposta di legge sono l’introduzione di un mediatore obbligatorio a pagamento, che dovrebbe aiutare la coppia in via di separazione a riconciliarsi, l’obbligo al minore di trascorrere “tempi equipollenti” con entrambi i genitori, la proposta di normare la sindrome di alienazione parentale, bizzarra teoria psicologica dichiarata come infondata scientificamente a livello internazionale, l’eliminazione dell’assegno di mantenimento, in una società in cui l’occupazione femminile è bassissima.
La seconda si terrà ad Ancona, sabato 6 aprile, con ritrovo al Passetto alle ore 16.30, per ribadire i principi cardine della Costituzione e della Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo, in un periodo storico in cui i principi di uguaglianza e solidarietà vengono messi in discussione ad ogni livello e gli atti di intolleranza sono all’ordine del giorno.
Il nostro territorio è stato profondamente segnato da episodi di intolleranza finiti in tragedia, da Fermo a Macerata, e come siamo scesi in piazza allora, lo faremo anche sabato.
I compagni della Casa del Popolo di Fermo hanno aderito convintamente e parteciperanno ad entrambe le mobilitazioni, coerentemente con le nostre pratiche quotidiane di ieri e di oggi".
L’Amministratore Delegato di Anas (gruppo FS Italiane) Massimo Simonini, intervenendo oggi al sopralluogo con il premier Conte e il ministro Toninelli per il riavvio dei cantieri della partecipata Quadrilatero Umbria Marche, ha ricordato l’impegno di Anas nelle due regioni.
“Anas – ha spiegato l’amministratore delegato di Anas Massimo Simonini – gestisce circa 2.000 km di rete viaria nelle Marche e in Umbria con interventi per un investimento complessivo pari a 1,8 miliardi di euro. In particolare, nelle Marche sono attivi interventi per 93 milioni di euro e sono programmati lavori per 742 milioni di euro, per un investimento complessivo nella regione di 835 milioni di euro. In Umbria, Anas ha attivato lavori per 57 milioni di euro mentre sono programmati lavori per 979 milioni di euro per un investimento complessivo di 1.035 milioni di euro”.
L'emendamento sulla gestione delle macerie proposto dalla Regione Marche verrà inserito nel decreto del Governo sul sisma. Per il Presidente della Regione "la grande qualità del lavoro di raccolta e differenziazione delle macerie, avviandole poi al riutilizzo, deriva dal fatto che sono stati applicati i principi previsti dalla legge e la Regione Marche ha sempre controllato con attenzione il corretto andamento delle attività di gestione del processo."
Il Presidente ha espresso "soddisfazione per la scelta del sottosegretario Crimi perché ciò consente all’azienda incaricata - che ha applicato le modalità operative corrette - di procedere con maggiore impulso e serenità. Le Marche hanno gestito in maniera virtuosa le macerie: oltre la metà di quelle stimate sono state raccolte (625mila tonnellate) e il 99% è stato avviato a recupero e riutilizzato." Il Presidente ha ricordato che a "L'Aquila per fare gli stessi numeri ci sono voluti 5 anni."
"Da dicembre 2017 nelle Marche non ci sono più macerie né sulle strade pubbliche né sulle piazze, sono rimaste solo quelle derivanti da demolizioni disposte dai sindaci per la pubblica incolumità. Le macerie visibili sono quelle dei proprietari privati, gran parte dei quali si oppone alle demolizioni disposte dai Sindaci - ha continuato Ceriscioli -. Nei Comuni più gravemente danneggiati (Castelsantangelo sul Nera – Arquata del Tronto – Ussita), nei quali resta la gran parte delle macerie ancora da rimuovere, questo produce lo stallo nella zona rossa di intere frazioni. Infatti un solo proprietario che nega il consenso impedisce la rimozione, non consentendo l’accesso all’area interessata. Con i 44 milioni che la Protezione Civile ha già finanziato c'è la copertura per lavorare 800 mila tonnellate e 330 mila sono ancora da finanziare, per un importo di circa 16 milioni. Servono altri 3 milioni per la gestione dello smaltimento dell’amianto e per l’assistenza al Mibact per il recupero di quelle cosiddette “culturali”."
"Resta ancora la richiesta di accelerare le procedure per la ricostruzione privata e attivare gli strumenti per il personale - ha concluso il Presidente -. Il sottosegretario Crimi si è impegnato nella conversione a recepire il tutto e ritengo postivi questi primi passi, in attesa della fase successiva."