Torna come ogni domenica la rubrica curata dall’avvocato Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”.
Questa settimana, le numerose mail arrivate stante l’imminente Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre 2019, hanno interessato principalmente la tematica relativa alla tutela delle vittime di violenza di genere, modificata dalla recente introduzione del cosiddetto “Codice Rosso”.
Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana, alla domanda posta da una lettrice di Civitanova Marche che chiede: “La circostanza che la vittima di atti persecutori possa avere momenti di avvicinamento con l’ex convivente stalker, è idonea a sollevare quest’ultimo dalla propria responsabilità penale?"
Il caso di specie ci offre l’occasione di far chiarezza su una questione estremamente attuale, sulla quale ha avuto modo di pronunciarsi la Corte di Cassazione, con la Sentenza n. 27466/2018, stabilendo il seguente principio di diritto: “In tema di atti persecutori ex art. 612 bis c.p., la prova dell'evento del delitto, in riferimento alla causazione nella persona offesa di un grave e perdurante stato di ansia o di paura, con alterazione delle proprie abitudini di vita, deve essere ancorata ad elementi sintomatici di tale turbamento psicologico ricavabili dalle dichiarazioni della stessa vittima del reato, dai suoi comportamenti conseguenti alla condotta posta in essere dall'agente la quale può esplicarsi con molteplici modalità, considerando tanto la sua astratta idoneità a causare l'evento, quanto il suo profilo concreto in riferimento alle effettive condizioni in cui è stata perpetrata; per cui al fine della configurabilità di tale delitto, data la sua natura abituale, deve essere accertato l’effetto della complessiva e reiterata condotta persecutoria del soggetto agente sulla psiche e lo stile di vita della vittima, in seguito al disagio progressivamente accumulato nel tempo, senza che rilevi l’eventuale atteggiamento conciliante della persona offesa” (Cass. Pen.; Sez. V; Sent. n.27466/2018).
Inoltre, l’art. 612 bis c.p. citato nella menzionata Sentenza, il quale punisce testualmente: “Chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l'incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita”, è stato oggetto delle modifiche apportate dal cosiddetto “Codice Rosso” elaborato al fine di garantire una maggiore tutela alle vittime di violenze di genere perpetrate soprattutto in contesti familiari, domestici e lavorativi.
A tal proposito, infatti, occorre rilevare che nel caso specifico del delitto di atti persecutori previsto ex art. 612 bis c.p., si è avuto un importante inasprimento di pena, passando ad una pena detentiva che va da un minimo di un anno, fino ad un massimo di 6 anni e 6 mesi, oltre all’introduzione di una vera e propria corsia preferenziale per lo svolgimento delle indagini relative a tali tipologie di delitti, prevedendo una misura speciale per l’audizione della vittima, la quale dovrà essere ascoltata dal Pubblico Ministero già entro i primi 3 giorni dall’iscrizione della notizia di reato, nonché la previsione di un incremento dei fondi annualmente stanziati a favore delle vittime di violenza, orfani di crimini domestici ed alle famiglie affidatarie, ed infine, la disciplina di un più arduo percorso di ammissione del condannato all’istituto della sospensione condizionale della pena, subordinandolo alla partecipazione a percorsi di recupero organizzati ad hoc da enti o associazioni che si occupano di assistenza psicologica e recupero di soggetti condannati per reati sessuali.
Pertanto, alla luce delle nuove disposizioni in materia di violenza sulle donne, in adesione alla più autorevole giurisprudenza di legittimità ed in risposta alla domanda della nostra lettrice si può affermare che: “Nell'ipotesi di atti persecutori commessi nei confronti della ex convivente, l'attendibilità e la forza persuasiva delle dichiarazioni rese dalla vittima del reato non sono inficiate dalla circostanza che all'interno del periodo di vessazione la persona offesa abbia vissuto momenti transitori di attenuazione del malessere in cui ha ripristinato il dialogo con il persecutore, atteso che l'ambivalenza dei sentimenti provati dalla persona offesa nei confronti dell'imputato non rende di per sé inattendibile la narrazione delle afflizioni subite, ricorrendo tutte le altre circostanze del reato.” (Cass. Pen.; Sez. V; Sent. n. 45141 del 17/09/2019).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
"Apprendiamo che la Commissione Ambiente della Camera ha completato l’esame degli emendamenti e ha licenziato il testo di conversione in legge del decreto legge 24 Ottobre 2019 n. 123 che aveva l’obbiettivo di dare disposizioni urgenti per l’accelerazione alla ricostruzione post sisma del Centro Italia. Già nel testo originario erano state segnalate rilevanti criticità tali da non sortire nessun effetto sulla ricostruzione e dall’esame di quello modificato dalla commissione non si rileva nessun meccanismo in grado di imprimere una qualsiasi accelerazione, anzi! Si è sbandierata come la svolta il fatto che l’accelerazione si dovesse produrre attraverso l’autocertificazione delle pratiche in capo ai professionisti, consegnandoci ulteriori responsabilità in una situazione immobile certamente non per nostra responsabilità ma proprio per come è concepito il quadro legislativo generale. È ora di dire ai cittadini che se non vi fossero stati problemi le pratiche di ricostruzione sarebbero già state presentate e se così non è evidentemente, ciò è riconducibile circostanze che il legislatore non intende affrontare." A parlare è l'architetto Vittorio Lanciani, presidente dell'ordine dell'Ordine degli architetti, paesaggisti pianificatori e conservatori della provincia di Macerata.
"L’autocertificazione non sarà, per come ipotizzata nel decreto, lo strumento in grado di accelerare la ricostruzione, perché non è applicabile a tutte le tipologie di danno, perché non si può applicare agli edifici con piccoli abusi e perché si può applicare esclusivamente agli interventi senza accolli per i cittadini - prosegue l'architetto -. Sarà uno strumento fallimentare non perché, come taluni hanno provato ad insinuare, i professionisti non vogliono assumersi responsabilità, ma semplicemente perché non funziona. Il mondo delle professioni tecniche è stato audito dalla Commissione Ambiente e si è presentato con una voce sola, quella della Rete Tecnica. Abbiamo illustrato e consegnato un documento che conteneva oltre 20 emendamenti. Tutti i gruppi parlamentari ci hanno elogiato per le proposte, ci hanno chiesto i testi, ci hanno promesso che le avrebbero sostenute, ma di fatto NESSUNA di esse compare nel testo emendato. Si pensa davvero che la ricostruzione possa avere impulso senza ascoltare coloro che sono deputati a presentare e gestire le pratiche?".
"Il pacchetto di proposte che avevamo suggerito è organico, eliminava disparità di trattamenti tra cittadini terremotati, chiedeva maggiori poteri al commissario ed era volto a far risparmiare alle casse dello stato cifre ingentissime che ogni mese si ripetono, ad esempio, per il contributo di autonoma sistemazione e per le provvidenze necessarie alle attività produttive. Non avete voluto ascoltarci - osserva il presidente dell'Ordine -. Vi abbiamo dimostrato che i professionisti disposti a lavorare nelle pratiche sisma sono sempre di meno, non percepiscono compensi da tre anni, il settore delle costruzioni è in ginocchio, l’economia delle regioni colpite è a picco e lo spopolamento delle aree interne appare sempre più un fenomeno irreversibile. Non si dica più che non ve lo avevamo detto. C’è tempo fino al 24 dicembre per modificare il testo e convertirlo in legge chiediamo quindi al Governo e a tutti i parlamentari di pensarci bene, altrimenti prenderemo atto che non interessano i cittadini e non interessano i professionisti."
"Le professioni tecniche non sono state mai considerate un interlocutore della politica a partire dal Commissario Straordinario Errani per finire al suo successore, il Ministro Paola De Micheli - osservano i professionisti -. Inutili sembrano i tentativi dell’attuale Commissario (a nostro avviso non Straordinario nei fatti) Piero Farabollini schiacciato tra la provenienza dal mondo delle professioni, in quanto già Presidente dell’Ordine dei geologi delle Marche, e l’autonomia praticamente nulla nello svolgere l’incarico rispetto ai poteri concessi agli altri Commissari “veramente” Straordinari che operano nelle altre aree di crisi del paese: di fatto la sua unica colpa è di aver accettato l’incarico a queste condizioni e di non aver rimesso il mandato “per manifesta impossibilità a svolgere l’incarico affidatogli”."
"Non è sufficiente averlo coinvolto per ritenere soddisfatta la categoria dei professionisti dell’area tecnica impegnata nel far funzionare la ricostruzione anche con le assurde norme emanate - concludono -. Nè possono di più gli Ordini professionali interessati, dopo tutte le proposte di modifica inoltrate a chi di dovere e ignorate come anche in questo caso, specialmente quelli che come il nostro sono maggiormente coinvolti non solo dallo svolgimento dell’attività professionale nei territori in cui viviamo, ma dalle implicazioni sociali, culturali e di visione che anche istituzionalmente siamo chiamati ad affrontare. Il nostro compito di magistratura, ad oggi, visto quanto deliberato dal mondo politico, non può, senza ulteriori giri di parole, non partire dal consigliare ai nostri iscritti una preventiva prudenza, nel proseguire con l’accettazione di incarichi nel processo della ricostruzione che sono rischiosi, infidi e pieni di condizionamenti deontologici, per evitare oltre al danno anche la beffa in sede di contenzioso: non è possibile garantire la collettività con queste norme. La politica, tutta indistintamente senza distinguo di appartenenza, dimostra in questo modo che il vero disegno per il nostro territorio non è la rinascita, ma la sua definitiva desertificazione."
La Protezione Civile delle Marche ha diramato un'allerta meteo con validità a partire dalle ore 14.00 di domani e per tutta la giornata di lunedì 25 novembre. Pioggia, vento, temporali e mare mosso. Allerta arancione in tutto il territorio Fermano e Ascolano. Allerta arancione per il rischio idrogeologico anche nelle zone interne del maceratese e allerta gialla invece per il capoluogo e la zona costiera. L'intera provincia sarà comunque interessata da abbondanti precipitazioni, vento e probabili temporali. Nelle tre province è stata attivata la fase di preallarme.
"Una depressione in spostamento verso il mar Tirreno meridionale convoglierà aria calda ed umida lungo il bacino Adriatico. Il forte gradiente barico darà luogo, dal pomeriggio di domenica, a venti di scirocco forti lungo la costa con raffiche fino a tempesta - spiegano dalla Protezione Civile -. La forza del vento determinerà uno stato del mare molto mosso o agitato. Lo spostamento verso levante del minimo depressionario nella giornata di lunedì consentirà un'attenuazione progressiva della forza del vento già dalla prime ore della giornata con conseguente diminuzione dello stato del mare".
In vista della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, la Polizia di Stato, da tempo attiva in materia con una costante campagna di sensibilizzazione della cittadinanza, lunedì 25 novembre a Civitanova Marche, presso il centro Commerciale “Cuore dell’Adriatico”, dalle ore 15:00 alle ore 19:00, allestirà un punto informativo.
Sarà presente un gruppo di esperti costituito da un medico della Polizia di Stato, un operatore della Squadra Mobile sezione reati contro la persona, un operatore della Divisione Anticrimine e uno dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico oltre a due rappresentanti del Centro Antiviolenza che potranno fornire ai cittadini, soprattutto donne, informazioni sull’argomento.
Il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha firmato la revoca dell’Ordinanza per un’abitazione del centro storico danneggiata dalle scosse di terremoto dell’ottobre 2016 e dichiarata non utilizzabile. L’edificio, sito in vicolo delle Scuole Vecchie, è stato interessato da lavori di riparazione del danno sismico per un importo complessivo di 65mila euro finanziato dall’Ufficio speciale per la ricostruzione della Regione Marche. Con la revoca dell’Ordinanza di inagibilità è tornato pienamente fruibile un secondo immobile interessato da un rischio esterno a causa dell’abitazione adiacente.
Il primo cittadino settempedano, inoltre, ha revocato anche l’Ordinanza di inagibilità che interessava un’abitazione in via Massarelli, nel cuore antico della città. In questo caso sono state effettuate opere di muratura di ripristino del danno per complessivi 25mila euro.
L'amministrazione comunale di Tolentino ha dato mandato all'ingegnere Lorenzo Girotti di predisporre un regolamento per controllare l'installazione delle antenne e degli apparati di trasmissione radio mobile e radio televisiva ai sensi della normativa vigente sul territorio comunale.
La localizzazione delle stazioni radio base per la telefonia mobile è diventato, infatti, negli ultimi anni un problema sentito con particolare interesse dalla comunità tolentinate. Si è registrata una crescente preoccupazione riguardo il proliferare di antenne e il rischio che gli effetti delle onde elettromagnetiche possano portare danni alla salute. In questo senso sono nati diversi comitati spontanei in città.
Il consulente scelto dalla Giunta avrà il compito di redigere la Relazione Tecnica – Piano Territoriale per Installazioni di Telecomunicazioni con analisi ed elaborati (rappresentazioni grafiche) dello Stato Attuale sulla base dei dati forniti dall’Amministrazione Comunale, fornire la propria assistenza al Tavolo Tecnico con Gestori ed Enti al fine di formulare i propri Piani di Sviluppo Rete e curare l’aggiornamento degli elaborati sulla base delle analisi emerse a seguito dei tavoli tecnici.
"E’ un lavoro – afferma il Vicesindaco Silvia Luconi - che abbiamo iniziato lo scorso aprile quando, di concerto con l’Amministrazione comunale e soprattutto con il Consigliere Antonio Trombetta che ringraziamo per il grande sostegno operativo dato, abbiamo cercato di colmare un vuoto che esponeva il nostro territorio a gravi rischi. Possiamo così regolamentare la presenza di strutture necessarie e contemporaneamente di salvaguardare la salute della nostra comunità e dei cittadini".
"Ringraziamo anche l’Arpam e l’ing. Micucci e tutti gli uffici comunali preposti e l’Ufficio Ambiente in particolare. Tutti insieme - conclude Luconi - siamo riusciti a mettere in piedi un piano necessario a scongiurare insediamenti selvaggi di operatori telefonici e non solo".
Il compenso previsto dalla Giunta e dal sindaco Giuseppe Pezzanesi alll'ing. Lorenzo Girotti per la redazione del piano è fissato in 22.500 euro.
Castelsantangelo sul Nera è il primo Comune dell’intero cratere del Sisma 2016 ad affidare l’incarico per la redazione del Piano Attuativo per la ricostruzione post-sisma.
"Si è conclusa la procedura di Gara Europea, espletata dalla SUAM della Regione Marche per l'affidamento dei servizi tecnici di architettura e ingegneria e dei servizi afferenti, per l’attività di Pianificazione Attuativa connessa agli interventi di Ricostruzione nel centro storico e nei nuclei urbani maggiormente colpiti dagli eventi sismici verificatisi a partire dallo scorso 24 agosto 2016, nel Comune di Castelsantangelo sul Nera" ha annunciato il sindaco Mauro Falcucci.
Sarà un importante raggruppamento di Professionisti, che fa capo alla Soc. Coop. Mate, Capogruppo/Mandataria e che vede tra gli altri la partecipazione dell’Arch. Stefano Boeri e del Prof. Ing. Franco Braga, ad occuparsi dell’attività di Pianificazione Attuativa del territorio comunale di Castelsantangelo sul Nera.
Il Raggruppamento sarà così costituito: Mate Soc. Coop.va Stefano Boeri Architetti s.r.l.; Pro.ge. 77 s.r.l. Nhazca s.r.l.; D.R.E. Am. Italia Soc. Coop. Dott. Antonio Montemurro.
"L’attività di Pianificazione Attuativa connessa agli interventi di Ricostruzione nel centro storico e nei nuclei urbani maggiormente colpiti dagli eventi sismici - spiega Falcucci -, nasce dalla necessità di governare in tempi brevissimi il processo di ricostruzione non solo del territorio comunale ma di un comprensorio più ampio, al fine di comprenderne il ruolo all’interno della valle dell’Alto Nera, non escludendo l’individuazione vocazionale del territorio".
"Comprendere le priorità e le potenzialità del territorio e dell’area vasta aiutano ad inquadrare meglio ciò che il sisma ha distrutto non solo fisicamente ma anche socialmente, culturalmente ed economicamente, ma soprattutto aiuta a valutare le criticità pregresse di una condizione di decadenza e trasformarle in potenzialità al fine di generare un processo di rivitalizzazione/rigenerazione che non sia più passivo ma attivo e produttore di occasioni. La ricostruzione non deve essere vista esclusivamente come recupero e restauro delle singole costruzioni danneggiate - prosegue Falcucci -, bensì ha il più ampio significato di ripristinare e ripensare quel complesso di funzioni urbane, sociali, economiche che connotano un territorio. In tal senso la ricostruzione non è una mera replicazione delle strutture fisiche distrutte ma è anche una revisione necessaria della natura, della conformazione e dell’utilizzo del territorio".
"Un evento fortemente traumatico come un terremoto ha comportato delle modifiche permanenti al territorio, che non possono essere affrontate tramite una sola riproposizione pedissequa della situazione antecedente all’evento. In tal senso, la ricostruzione diventa anche una opportunità di ripensamento del territorio e di adeguamento dello stesso alle nuove esigenze. L’amministrazione Comunale - conclude Falcucci -, sta lavorando alla sottoscrizione di un “Protocollo d’Intesa” operativo sulla ricostruzione, che vede la partecipazione attiva fin dalla prima fase della pianificazione, di tutti i soggetti, che a vario titolo saranno chiamati per rispettivi ruoli e competenze a esprimere un loro parere in sede di conferenza permanente".
Il Viadotto Enrico Berlinguer, a Tolentino, è divenuto col tempo una via di una importanza strategica in quanto congiunge Contrada Pace con le vie adiacenti l'Ospedale di Tolentino dove insistono anche molteplici attività commerciali, artigianali, edifici e quindi anche particolarmente transitata dai veicoli.
L’Amministrazione comunale ha, pertanto, rilevato la necessità di provvedere ai lavori di fresatura e di asfaltatura di tutta la via, compresa una porzione di Via Pietro Nenni.
I lavori di fresatura avranno inizio alle ore 8:30 di mercoledì 27 novembre, e determineranno una modifica parziale della circolazione stradale. Pertanto il Comando di Polizia Locale ha emesso un'ordinanza con la quale dalle 8.30 di mercoleddì 27 novembre sino al termine dei lavori, in Via Viadotto Enrico Berlinguer, la circolazione è modificata come segue:
- è disposto il divieto di circolazione e il divieto di sosta con rimozione coatta esteso a tutti i veicoli, nel tratto stradale compreso dalla rotatoria con "viale Brodo/ini - via P. Nenni - via M.L.King" e la rotatoria con "via A. Cassarà - via E. Mattei".
- sarà possibile il transito veicolare in Via La Pira, strada a doppio senso di circolazione, usufruendo di via G. Saragat, strada anch'essa a doppio senso di circolazione.
Le varie chiusure relative ai divieti di transito ai veicoli verranno effettuate in base alle diverse fasi di lavoro della Ditta esecutrice.
Si è spento questa mattina, all'età di 80 anni, Augusto Tassetti, storico parrucchiere di Civitanova e titolare della Parrucchieria "Stefano Tassetti" , situata in corso Vittorio Emanuele.
Tassetti era molto conosciuto non solo a Civitanova, ma in tutta la Regione. Cordoglio in città.
Prosegue sul fronte della ricostruzione, il cammino del comune di Caldarola.
Infatti, con due distinte determine, nei giorni scorsi l'Amministrazione comunale ha affidato la relazione tecnica di ingegneria e architettura, per la redazione dei piani attuativi del capoluogo e delle frazioni, a due importantissimi e rinomati studi professionali. “I professionisti vantano curricula di grande spessore e sono idonei allo svolgimento degli incarichi relativi alla redazione dei piani attuativi della perimetrazione”, fanno sapere dal Comune. “Allo studio Erre 4 i associati sono stati affidati i servizi di ingegneria e architettura per la redazione dei piani attuativi per la ricostruzione delle frazioni Castello di Croce, Castiglione di Croce, Valcimarra Colle e Valle. Allo studio FOA Architetti è stata assegnata la redazione dei piani attuativi anche per la ricostruzione del capoluogo di Caldarola.
Nel dettaglio lo studio Foa, Architetti associati, rappresenta la continuità della “Federico Oliva associati”, studio milanese che dal 1992 si occupa di pianificazione progettazione urbanistica architettura a diversi livelli. Lo studio Foa è fortemente impegnato a dare il proprio contributo e l'attuazione delle previsioni urbanistiche avendo acquisito nel corso del tempo una competenza specifica nella progettazione urbana di ambiti, trasformazione, riuso e rigenerazione, con attitudine all'innovazione. Alcuni lavori dello Studio sono stati esposti in mostre e pubblicati su qualificate riviste di settore. I professionisti hanno collaborato al piano regolatore generale del comune di Reggio Emilia e hanno prestato la loro consulenza alla redazione del Piano Regolatore del comune di Roma.
L'ingegnere Giuseppe Rotondo invece, Legale rappresentante della società di Ingegneria ERRE 4 srl è collaboratore della Politecnico di Bari dipartimento di elettronica ed elettrotecnica, è in possesso dei requisiti necessari all'esercizio della professione di coordinatore della sicurezza sui cantieri e dell'abilitazione alla professione di ingegnere. Ha collaborato alla progettazione di diverse opere pubbliche. Recentemente, tra le altre cose, ha ricevuto l'affidamento dell'incarico professionale di progettazione definitiva, esecutiva e direzione dei lavori e coordinamento della sicurezza per la realizzazione del primo stralcio della “Cittadella Dello Sport” del comune di Collemare.
Ora il percorso prevede incontri pubblici, convocati a breve, per concordare anche con la popolazione la redazione dei piani attuativi”, conclude l’amministrazione Comunale di Caldarola.
Una vita dedicata alle spose quella di Maria Cristina Craglia. La fondatrice dell’azienda di abiti da sposa, Delsa, si è spenta quest'oggi nella sua casa di Belforte del Chienti all'età di 86 anni. L'imprenditrice, nata nel 1933 a Paterno nelle campagne di Tolentino, è riuscita a creare un marchio noto in tutto il mondo a partire dalla sua grande passione per la moda.
L'arte del ricamo Maria Cristina la apprende nel periodo di studi in convento, dalle Clarisse del Colle di San Ginesio, e successivamente la affina a Milano, all'istituto "Secoli". Da un piccolo laboratorio creato a Tolentino, dove si dedicava all'abbigliamento per bambini, è riuscita a creare l'azienda di Belforte del Chienti dove tuttora si trova la sede di Delsa.
Il riconoscimento più importante è arrivato nel 2015 quando è stata insignita del titolo di Commendatore dell’Ordine “Al merito della Repubblica Italiana”
Soltanto lo scorso luglio i figli, ai quali Maria Cristina ha lasciato le redini dell'azienda negli ultimi anni, hanno festeggiato i cinquant'anni di attività nell'atelier di Belforte del Chienti. Il lutto colpisce nel profondo le due comunità di Tolentino e Belforte del Chienti. I dipendenti e tutti coloro che l'hanno conosciuta si uniscono al dolore dei familiari. La camera ardente è stata allestita nella sala del commiato Terra Coeli di Tolentino. I funerali saranno celebrati domenica 24 novembre alle 9.30 nella chiesa di Sant'Eustachio a Belforte del Chienti.
Anche l'intera comunità tolentinate piange Maria Cristina Craglia, scomparsa a 86 anni. "Siamo addolorati – scrive il sindaco Giuseppe Pezzanesi, per la perdita della cara signora Maria Cristina Craglia -. Madre esemplare ha saputo coniugare in maniera straordinaria la sua attività familiare con quella industriale. Stilista capace e creativa, ha vestito migliaia di spose e sposi nel giorno più bello della vita, quello del matrimonio. Commendatore dell’ordine “Al merito della Repubblica Italiana”, aveva recentemente festeggiato i 50 anni di attività dell’azienda che aveva fondato, con grande lungimiranza negli anni ’60, unendo manualità allo stile. Ci mancheranno il suo sorriso e le sue capacità di imprenditrice e abilissima ricamatrice. Ai figli e a tutta la famiglia le più sentite condoglianze del Sindaco, dell’Amministrazione comunale e della Città tutta."
Si è svolta questa mattina a Civitanova Marche, presieduta dal Prefetto Iolanda Rolli, una riunione del Comitato provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica itinerante, alla presenza dei vertici della Polizia di Stato, con il questore Antonio Pignataro, dell'Arma dei Carabinieri, con il Comandante provinciale il Colonnello Michele Roberti e della Guardia di Finanza con il Colonnello Amedeo Gravina. Presente anche il Comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Civitanova Marche il tenente di vascello Giuliano Gentilini.
Questo è il terzo degli incontri che il Prefetto, dopo il contatto diretto con i sindaci di tutti i Comuni della provincia, ha voluto organizzare per avviare un costante e concreto rapporto con il territorio, prevedendo che periodicamente si svolgano riunioni del CPOSP nelle aree delle 4 Compagnie dei carabinieri della Provincia, per rendere sempre più prossima l’azione del comparto sicurezza ai cittadini, alle istituzioni e alle loro istanze.
Sono intervenuti il sindaco di Civitanova Marche, il vice sindaco di Morrovalle, l’Assessore alla sicurezza di Potenza Picena e i rappresentanti degli altri Comuni dell’area. La riunione del Comitato è stata preceduta da un incontro tecnico con il Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Civitanova Marche massimo Amicucci e con i Comandanti delle Stazioni dipendenti e dei Reparti Sede, nel corso del quale è stata illustrata al Prefetto la situazione del territorio che comprende l’intera fascia costiera della Provincia.
Numerosi i controlli che, soprattutto nel fine settimana vengono svolti dalle Forze di Polizia. Attività serrate che mirano al contrasto del consumo di sostanze stupefacenti sul litorale con interventi nei punti di aggregazione giovanile e movida. I risultati, che sono concreti e significativi, insieme alle campagne di informazione e legalità avviate già da tempo nelle scuole dell’intera provincia maceratese, forniranno sicuri contributi alle strategie di intervento definite dal COSP e nell’ambito del Tavolo uniti contro le dipendenze coordinato dal Prefetto.
Risultano in calo i reati in generale ed in particolare quelli predatori. L’attività di controllo effettuata su strada, spesso, consente di accertare anche violazioni al codice della strada, principalmente per mancato uso delle cinture, uso dei telefoni cellulari, mancata revisione e/o copertura assicurativa.
Dopo l’analisi dei dati statistici, i lavori si sono anzitutto concentrati su una programmazione delle attività da porre in essere sul territorio nel prossimo periodo, rispetto alla quale si è registrata una completa unità di intenti nella condivisione degli obiettivi da raggiungere per garantire migliori condizioni di sicurezza. Le suddette azioni potranno essere favorite anche dalla concreta attuazione degli strumenti forniti dai più attuali sistemi di videosorveglianza e dalla cosiddetta “sicurezza partecipata”, che forniscono un importante contributo nel perseguimento delle comuni finalità.
L’incontro è stata anche l’occasione per affrontare il tema dello spaccio di sostanze stupefacenti e delle dipendenze in generale prevedendo un rafforzamento sinergico dell’attività di contrasto, secondo le indicazioni fornite dalla circolare recentemente diramata dal Ministro Lamorgese. I presenti hanno concordato sulla necessità che tutto quanto verrà programmato dalle Forze di Polizia dovrà trovare la partecipazione anche delle Polizie locali nell’ambito delle rispettive competenze istituzionali.
La ricchezza dei Comuni costieri, che durante la stagione estiva si riempiono di turisti, quadruplicando le presenze rispetto a quella invernale, può attirare l’attenzione delle organizzazioni criminali, che cercano di insinuarsi nelle reti cittadine del commercio e del turismo, innestandosi su un tessuto sociale ed economico prolifico. È del tutto evidente come sia importante, per avere una terra sana e impermeabile al malaffare, veicolare e far assimilare il messaggio che con il radicamento di attività illegali tutto il territorio si impoverisce. Economicamente, socialmente, culturalmente.
"E per veicolare questo messaggio è necessario – ha sottolineato il Prefetto - il contributo di tutta la Comunità per sostenere lo sviluppo di una coscienza critica e responsabile tra i cittadini, gli amministratori, le categorie economiche, allo scopo di rendere coeso il tessuto sociale ed economico del territorio, promuovere la cultura della legalità ed incentivare il radicamento di quegli “anticorpi sociali”, essenziali per mantenere sana questa società e per rendere consapevoli i cittadini di cosa ognuno può attivamente fare nella sua quotidianità per combattere il malaffare. A rendere ulteriormente complessa la condizione dell’area costiera concorre in maniera determinante la situazione del Comune di Porto Recanati dove è presente un elevato numero di immigrati che per la quasi totalità vive stabilmente in un unico edificio, l’Hotel House; divenuto nel corso degli anni il simbolo dell’immigrazione e del degrado nell’intera provincia. L’incontro ha fornito anche l’opportunità per informare i sindaci della zona sulle iniziative che, in sinergica azione con il primo cittadino di Porto Recanati, sono state poste in campo per affrontare questa situazione, che impatta sul decoro urbano e sull’ordine e sulla sicurezza pubblica dell’intera zona costiera e che nel passato è stata gestita in una prospettiva emergenziale e contingente."
È stato avviato un profondo cambio di prospettiva, con una visione maggiormente strategica, fondata sulla programmazione e sull’adozione di una più evoluta capacità di gestione delle dinamiche specifiche dello stabile. In quest’ottica la Prefettura di Macerata, oltre ad una costante attività di controllo del territorio e di contrasto della criminalità, organizza costantemente dei tavoli di confronto e concertazione con le principali realtà presenti all’interno dell’Hotel House, con il primario intento di arrivare a soluzioni condivise e comuni che vedano negli stessi residenti, il principale motore di un cambiamento radicale che contribuisca alla creazione di una comunità consapevole, dove la legalità, la partecipazione, la condivisione siano punti cardine della convivenza civile e democratica.
A partire da novembre 2018 sono stati compiuti dei passi importanti per ridefinire la governance dello stabile, ribadendo primariamente e con chiarezza le reciproche responsabilità e rimarcando costantemente l’importanza del pagamento delle quote condominiali e degli altri insoluti, senza i quali non è possibile garantire i minimi standard di vivibilità e sicurezza. Per portare avanti la rivitalizzazione del sistema condominiale dell’Hotel House, è di fondamentale importanza la prossima nomina di un Amministratore giudiziario, come previsto dall’art. 5 sexies del decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32, convertito in legge del 14 giugno 2019, n. 55, che potrà svolgere un’azione incisiva per il superamento della situazione di degrado dell’edificio ed il recupero di condizioni sufficienti a garantire la tutela dell’interesse pubblico e una ordinata convivenza civile con l’eliminazione dei fattori che favoriscano il nascere di fenomeni di criminalità.
Il Prefetto ha sottolineato, infine, l’esigenza di implementare gli organici delle Polizie Locali, per offrire alle Forze di Polizia la possibilità di concentrarsi ancora di più sul controllo del territorio, una volta sgravati dalle problematiche connesse alla rilevazione degli incidenti stradali.
Operai al lavoro in via Doria, una delle strade principali di collegamento tra Civitanova Alta e Porto Civitanova che attendeva da anni una sistemazione. La Giunta ha approvato il progetto definitivo dei lavori di depolverizzazione della sede stradale nel tratto compreso tra via Maranello ed il sottovia dell'autostrada (importo complessivo di 88mila euro).
Per la sua riqualificazione, l’Amministrazione, con delibera di Consiglio Comunale (n. 47 del 14-06-2019) ha provveduto all'acquisto dell'area, nel tratto compreso tra l’incrocio con via Maranello e la strada Provinciale Palazzaccio (S.P. 27). La strada è ora classificata come comunale e denominata “Colmaretto”, in quanto via principale di collegamento tra la S.S.16, il quartiere S. Gabriele e Civitanova Alta.
Proprio per la sua funzione di collegamento tra il Colle e il Porto, sull’arteria si riscontra un elevato flusso di traffico, che aumenta in maniera esponenziale durante il periodo dell’attività scolastica.
Allo stato attuale la sede è inghiaiata e la mancanza dello strato superficiale di completamento (manto in asfalto) comporta la continua manutenzione da parte dell’Ente con riempimento delle buche che si generano a seguito degli eventi atmosferici e per l'elevato transito veicolare cui è sottoposta.
“Abbiamo ricevuto tantissime richieste da parte dei cittadini, anche a mezzo di petizione firmata per sistemare la sede stradale – ha spiegato il sindaco Fabrizio Ciarapica – Visto anche il problema della scarsa salubrità dell’ambiente per la grande quantità di polvere sollevata dal passaggio dei mezzi nei periodi in cui la strada è asciutta e considerato che il fondo disconnesso può solamente peggiorare e danneggiare in modo consistente le autovetture in transito o, a maggior ragione, compromettere la pubblica incolumità di ciclisti o motociclisti gravando sulle spese comunali con risarcimenti cospicui ai privati danneggiati, questa Amministrazione ha espresso il proprio consenso alla realizzazione dell’intervento in più stralci in base alle disponibilità economiche, provvedendo da subito alla risagomatura e depolverizzazione di tutta la carreggiata dall’incrocio con via Maranello sino al sottopasso dell’A-14, porzione di strada in cui è presente la maggior parte dell’incasato”.
Si procederà quindi, come da progetto definitivo, alla stesura, risagomatura e compattazione della sede stradale previo utilizzo di pietrisco rosso di cava, per la lunghezza di 670 metri ed una superficie totale di 3.350 metri quadrati; alla realizzazione di un canale di scolo a bordo strada per lo scarico delle acque meteoriche e pulizia delle sterpaglie presenti su ambo i lati della carreggiata e alla depolverizzazione mediante trattamento d’impregnazione con emulsione bituminosa.
Per l'esecuzione dei lavori si stima il termine di un mese dalla consegna.
Taglia il traguardo del miliardo di euro, impensabile fino a qualche tempo fa, l’ammontare dei mezzi amministrati dal Banco Marchigiano. A testimonianza concreta della forte espansione commerciale che il Banco sta producendo in questi mesi.
E questo non è che uno dei dati di grande rilievo evidenziati dalla terza trimestrale 2019 proposta dal Direttore Generale Marco Moreschi e approvata nei giorni scorsi dal Consiglio di Amministrazione guidato dal Presidente Sandro Palombini. Ma altri indicatori, dicevamo, hanno fatto registrare risultati di grande importanza per l’Istituto di Credito nato poco meno di un anno fa, nel dicembre 2018, e che si sta sempre più imponendo nel panorama come Istituto di credito di riferimento regionale. Su tutti spicca il più 28,3% del comparto gestito e assicurativo, “una performance davvero importante”, evidenzia il DG Moreschi. Così come l’eccellente profilo di liquidità con l’indicatore degli impieghi su raccolta che si attesta al 73% mentre gli indicatori patrimoniali sono in crescita di 300 bps. L’attività caratteristica fa registrare una crescita del 10%.
Molto importanti gli interventi che il Banco Marchigiano sta portando avanti sul tema dell’alleggerimento dei crediti inesigibili con il livello degli npl (no performing loans) arrivato all’11% dopo la concretizzazione di una prima operazione di cessione da oltre 21 mln euro mentre è in lavorazione una seconda cessione che porterà l'indice presumibilmente al 10%. Il Texas ratio migliora di oltre 8 punti percentuali e si attesta al 70%.
Di grande importanza sottolineare come continua l’eccellente trend del Banco che riesce a miscelare sviluppo e crescita con l’ottimizzazione dei costi di gestione e operativi, con le spese amministrative scese nel trimestre giugno-settembre del 10% e il totale dei costi operativi scesi addirittura del 20%. La gestione finanziaria fa registrare un aumento del 21,5%. L’utile lordo si attesta sui 6 milioni di euro mentre l’utile netto a 4,6.
Molto importante un riferimento alla gestione della delicata fase post fusione per incorporazione della Banca di Suasa: con la terza trimestrale 2019 questa fase si può considerare pienamente assorbita dall’Istituto di Credito e interamente spesata all'interno dell'esercizio corrente.
Banco Marchigiano
Il Banco Marchigiano nasce il 15 dicembre 2018 dalla fusione della Bcc di Civitanova Marche e Montecosaro con la Banca di Suasa. Una nuova realtà del credito marchigiano con 24 filiali, una copertura di 4 Province (Pesaro, Ancona, Macerata e Fermo), 170 dipendenti, 9 mila Soci, un patrimonio netto di 60 milioni di euro e 987 milioni di euro di mezzi amministrati. Un istituto in forte crescita e che intende diventare Banca di riferimento per tutto il territorio regionale, a supporto di famiglie e imprese ma anche proponendosi come soggetto proattivo nel creare reti e sinergie tra le eccellenze del territorio, quelle imprenditoriali, culturali, associative, del no profit.
È stato presentato nella giornata di ieri, presso la Caserma dei Vigili del Fuoco di Tolentino e in anteprima nazionale, il manuale "Le persone anziane fragili con alterazioni cognitive. Come intervenire nelle emergenze". Si tratta di un vademecum prezioso e necessario a quanti intervengono in situazioni di primo soccorso e si trovano a contatto con persone fragili che richiedono attenzioni maggiori rispetto all'ordinario. Al suo interno sono contenute le linee guida su come agire in queste circostanze.
Il manuale, realizzato su indicazione dell'associazione Alzheimer Uniti Italia Onlus presieduta da Manuela Berardinelli, è stato curato dall'Associazione Italiana Psicogeriatria, dalla Società Italiana di Gerontologia e Geriatria e dalla Società Italiana di Psicologia dell'Invecchiamento, con la partecipazione degli Ambiti Territoriali 16, 17 e 18 della Regione Marche e dell'ISRAA di Treviso.
La presentazione è risultata molto partecipata e ha visto la presenza di numerosi esponenti delle istituzioni. A fare gli onori di casa il sindaco Giuseppe Pezzanesi, mentre tra i presenti va sottolineata la presenza del prefetto Iolanda Rolli, del consigliere provinciale Deborah Pantana, del presidente dell'Unione Montana Monti Azzurri Giampiero Feliciotti, del comandante dei Vigili del Fuoco di Macerata Antonio Giangiacobbe, del preside della facoltà di Informatica Unicam Flavio Corradini, del dottor Stefano Gobbi e del maresciallo dei carabinieri Gaetano Barracane.
Ieri, 21 novembre, negli spazi della Fondazione Catella, a Milano, il Gruppo Fileni ha dato vita a un confronto tra il mondo del retail e le nuove generazioni, dal titolo “Il Mondo che vorrei – Scegliere la sostenibilità e l’economia circolare”.
I temi centrali dell’incontro sono stati l’economia circolare e la sostenibilità nella food industry e come questi siano affrontati nell’ambito della filiera produttiva, comprendendo anche l’offerta del sistema del retail, della ristorazione collettiva e dell’industria alimentare nell’ottica di scelte sempre più consapevoli dei consumatori. Per rispondere a questa domanda, il Gruppo Fileni ha raccontato la sostenibilità e la circolarità della propria filiera produttiva, promuovendo un confronto tra i responsabili della grande distribuzione organizzata e gli studenti dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.
L’evento, moderato da Cristina Lazzati, Direttore di Mark Up, è stato introdotto da Carlo Petrini, fondatore di Slow Food con un intervento dedicato all’economia circolare in relazione alla sostenibilità delle coltivazioni e delle produzioni agroalimentari: “Tutti parlano di sostenibilità, ma è importante distinguere, perché la vera essenza della sostenibilità è la durata nel tempo. Ora essere green è di moda, sotto la spinta delle richieste dei consumatori, ma questo è green washing. Guardando Fileni, abbiamo invece un vero esempio di azienda virtuosa; infatti il suo processo di trasformazione sostenibile e circolare è iniziato in tempi non sospetti e assume quindi la funzione di esempio in questo senso”.
Massimo Fileni, Membro del Consiglio di Amministrazione Fileni, ha illustrato come l’azienda marchigiana leader in Italia nell’allevamento e produzione del pollo biologico, abbia deciso da tempo di puntare sulla sostenibilità, perseguendo la qualità del prodotto come assunzione di responsabilità verso il consumatore e valorizzando tutte le risorse ambientali utilizzate nel ciclo produttivo in un’ottica di economia circolare. “È naturale, è buono!”, per Fileni non è solo uno slogan pubblicitario”, sostiene, Massimo Fileni. “La sostenibilità, per noi di Fileni è un requisito dal quale non si può più prescindere: è l’unica scelta possibile perché ce lo chiedono i consumatori che sono sempre più attenti a 360 gradi alla qualità e al comportamento etico delle Aziende”.
Roberta Fileni, Direttore Marketing di Fileni, presentando il primo “taccuino” edito da Fileni, “Il Pollo Circolare e il Mondo che Vorrei”, ha proseguito parlando del lavoro svolto dai ragazzi della Fondazione Fileni che hanno raccontato attraverso la scrittura creativa di alcuni “post.it” il desiderio di vivere in un Pianeta che rispetti la biodiversità, l’ambiente, la sostenibilità, il desiderio di essere migliori in un mondo migliore. “Proprio perché l’economia circolare e la sostenibilità ambientale non sono un’ipotesi di futuro possibile, ma sono l’unica ipotesi di futuro possibile. E questi ragazzi lo sanno e lo raccontano molto bene. L’impegno di Fileni per l’ambiente, la sostenibilità e l’economia circolare è dedicato a loro”.
Silvia Zucconi, Responsabile Market Intelligence di Nomisma, proseguendo il discorso sui giovani ha sottolineato quanto le nuove generazioni, confrontate con i loro genitori, siano maggiormente attente ai temi legati alla sostenibilità e più orientate ad un consumo responsabile: “La Generazione Zeta è una componente fondamentale: innanzitutto perché determina il 15% sui consumi del nostro paese e soprattutto perché propone un mind set nuovo di valori dove l’attenzione alla sostenibilità è cruciale”.
L’evento è poi proseguito con una tavola rotonda moderata da Paolo Marcesini - Direttore di Italia Circolare, il portale dedicato al made in Italy dell’economia circolare - durante la quale alcuni manager del mondo del retail, tra i quali Eleonora Graffione, Presidente di Coralis, Marco Marini, Direttore Generale Operations di Fileni, Giovanni Panzeri, Direttore MDD di Carrefour Italia, Renata Pascarelli, Direttore Qualità di Coop, Giorgio Santambrogio, Presidente di ADM (Associazione Distribuzione Moderna), Antonio Vaccari, HSE Esselunga, si sono confrontati con alcuni studenti dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.
Al centro del confronto i temi legati allo spreco alimentare, la scelta di packaging di prodotto realmente sostenibili, l’equilibrio tra costo e convenienza del biologico, in che modo il retail e la ristorazione collettiva possono essere driver di educazione alla sostenibilità per i consumatori e quando invece sono essi a dettarne tempi e temi. In particolare, è emerso l’atteggiamento molto positivo dei giovani nei confronti del biologico che supera anche i problemi legati a un prezzo maggiore e posizionamento dei prodotti a scaffale che non sempre premiano la qualità sostenibile dell’offerta. Si è discusso inoltre sul ruolo della Distribuzione Moderna nell’educazione del consumatore e nella valorizzazione dei prodotti biologici e sostenibili e degli importanti investimenti delle Aziende produttrici lungo tutta la filiera.
A garanzia di tutti questi aspetti, è stata inoltre sottolineata l’importanza di una corretta formazione di tutti i dipendenti, stakeholder e fornitori del retail e l’aggiornamento delle competenze negli ambiti di sostenibilità e di economica circolare.
Si sono concluse le operazioni di disgaggio e disbosco e sono state realizzate le opere di protezione del tratto al km 8 della provinciale 120 “Sarnano - Sassotetto - Bolognola”. L’intervento, dal costo di 150mila euro, ha interessato un’area di oltre mille metri quadrati ed è stato realizzato dalla ditta Pro.Ge.Co. di Muccia.
Si tratta di un nuovo stralcio dei lavori, progettati e diretti dalla Provincia di Macerata, che ha previsto la rimozione di parti o frammenti di roccia e alberi a rischio di distacco e caduta e successivamente la realizzazione e il ripristino di opere di protezione, con la sistemazione e lo svuotamento della rete metallica esistente a contatto della parete e con la sostituzione della parte più danneggiata. Inoltre sono stati ripristinati i montanti ed è stata creata una pista tra la scarpata e la sommità del muro per agevolare i futuri interventi di rimozione detriti.
“Stiamo lavorando per ripristinare la viabilità di una importante arteria montana - afferma il presidente della Provincia Antonio Pettinari -, gravemente danneggiata dopo i sismi del 2016, che ha pure una valenza turistica, sia d’inverno che d’estate. Purtroppo ci sono ancora altre strade interrotte su cui occorre intervenire o terminare i lavori il prima possibile”.
Sempre sulla provinciale 120 “Sarnano - Sassotetto - Bolognola” è prevista una ulteriore opera. In questo caso il progetto è curato dall’Anas e prevede il ripristino di una frana, la realizzazione di paramassi, di paraslavine sulle pareti stesse e un collegamento coperto a protezione della strada tra due gallerie esistenti. L’intervento prevede un investimento di 4,7 milioni di euro.
Sei nuovi scuolabus di ultima generazione, tutti Euro 6-Step da basse emissioni inquinanti, dotati di cinture di sicurezza, aria condizionata e dispositivi di geolocalizzazione GPS. L’attivazione di un gruppo WhatsApp per ciascuna linea attraverso il quale poter comunicare direttamente con le famiglie in casi di emergenza. Appositi corsi di formazione per gli autisti e le assistenti finalizzati al benessere e alla sicurezza dei bambini e dei ragazzi. Queste le principali novità del servizio trasporto scolastico affidato con gara europea ad evidenza pubblica alla Società Automobilistica Potentina (S.A.P.) e attivo dal corrente anno scolastico nel comune di Monte Sa Giusto.
“Abbiamo previsto per questo appalto quinquennale una spesa annua di circa 200 mila euro, una somma maggiore rispetto al passato proprio per dare un segnale di attenzione al mondo della scuola” dichiara il sindaco Andrea Gentili. “Dopo l’eliminazione delle barriere architettoniche e il potenziamento del sistema anti-incendio presso la Scuola Media, il nuovo servizio di trasporto scolastico dimostra quanto la scuola rappresenti per noi un pilastro fondamentale della nostra società e quanto abbiamo a cuore la sicurezza e il benessere dei ragazzi”.
I mezzi
Da quest’anno il comune di Monte San Giusto disporrà di scuolabus tutti di categoria Euro 6-Step d, la meno inquinante, e dotati del nuovo Sistema di assistenza al mantenimento di corsia che evita all’autista un possibile impatto frontale con un altro mezzo in direzione opposta. I 6 mezzi sono dotati di cinture di sicurezza, aria condizionata e dispositivi di geolocalizzazione GPS.
Il personale
Nella gara d’appalto il Comune ha inserito una specifica “clausola sociale” per imporre all’impresa aggiudicataria del servizio il riassorbimento di tutto il personale, autisti e assistenti, precedentemente impegnato. Inoltre, i servizi di assistenza sugli scuolabus, pur essendo obbligatori soltanto per gli alunni delle Scuole d’Infanzia, sono estesi anche a tutti gli alunni della Scuola Primaria e Secondaria di primo grado.
“La ditta SAP ha da sempre posto grande attenzione alla sicurezza e alla preparazione del personale soprattutto rispetto al servizio di trasporto dedicato ai minori, ha dichiarato l’Amministratore delegato, Ing. Giovanni Viola, pertanto fin da subito abbiamo collaborato con L’Amministrazione comunale per rendere il servizio più efficiente e attento alle esigenze delle famiglie”.
“Le novità introdotte da questo appalto, aggiunge l’Assessore all’Istruzione Simona Scopetta, conferma quanto l’impegno di questa Amministrazione per migliorare la sicurezza dei ragazzi e andare incontro alle esigenze della famiglie sia alto e crescente negli anni. Già a partire da quest’anno abbiamo previsto ulteriori servizi di trasporto gratuito, a disposizione delle famiglie e della scuola, per garantire e supportare i progetti scolastici pomeridiani fondamentali per la crescita e la formazione dei nostri ragazzi”.
Altri servizi
Sarà inoltre attivato un gruppo WhatsApp per ciascuna linea di scuolabus al quale potranno aderire le famiglie, che consentirà in tempo reale, di comunicare immediatamente eventuali ritardi o sospensione del servizio per sopraggiunti imprevisti. Inoltre all’inizio di ogni anno scolastico e al termine dello stesso verrà realizzato e distribuito un questionario sul grado di soddisfazione delle famiglie e qualora necessarie potranno essere previste delle assemblee per discutere del servizio.
Non c’ è pace per viale Martiri della Libertà a Macerata. Dopo i lavori che hanno riguardato l’istallazione della fibra ottica, si sono rivelati più complessi del previsto le opere di riparazione della rete fognaria e dell’impianto idrico. I lavori, svolti dalla società comunale Apm, sono stati complessi a causa di una condizione dei sottoservizi molto deteriorata.
In una lettera indirizzata ai cittadini, l’assessore Narciso Ricotta e il sindaco Romano Carancini hanno fatto il punto sullo stato dell’arte, sottolineando inoltre che i lavori si protrarranno per altri sei mesi. “Nell’opera di riqualificazione del viale, infatti, verranno prossimamente rifatti tutti i marciapiedi – scrive l’amministrazione comunale - e verrà realizzata un nuova illuminazione pedonale con il rifacimento dell’asfaltatura della sede viaria”. Ciò, come ammettono l’assessore e il Sindaco, creerà ulteriori disagi per i cittadini maceratesi , visto che i lavori, pur fatti a stralci, dureranno altri sei mesi con inevitabili modifiche alla viabilità e alla sosta che costituiranno ovvie problematiche per il traffico del capoluogo e per i parcheggi.
L’amministrazione comunale, nella missiva, ha fatto anche il punto della situazione riguardo l’abbattimento dei pini marittimi, che aveva suscitato un vespaio di polemiche e lamentele da parte dei cittadini maceratesi. “I pini, scrivono, sono stati tagliati perché avrebbero progressivamente dissestato l’intero spazio destinato ai parcheggi e ai nuovi marciapiedi che la giunta ha progettato e che saranno realizzati nei prossimi mesi. “Abbiamo fiducia che i vostri sacrifici verranno ripagati dall’orgoglio di riappropriarci della bellezza di un viale che, purtroppo, oggi è completamente degenerato” – concludono - .
Il prossimo 15 dicembre avrà luogo, alle ore 17:00, la riapertura al pubblico della Basilica di San Venanzio. L'edificio era stato fortemente danneggiato e reso inagibile a causa del sisma del 2016, e ora torna a risplendere di nuova luce, dopo i lavori di ricostruzione. La cerimonia sarà presieduta dal Nunzio Apostolico Sua Eccellenza Monsignor Emil Paul Tscherrig.
Si tratta di un avvenimento molto importante per la comunità di Camerino e non solo. È un importante segno di rinascita per tutto il territorio.
La Basilica è infatti la più grande chiesa di tutta la diocesi e una delle più grandi di tutto il cratere. La ricostruzione è stata possibile grazie alla donazione di una fondazione privata.