Attualità

Macerata in lutto, si è spento Gianni Crucianelli

Macerata in lutto, si è spento Gianni Crucianelli

Lutto a Macerata per la morte di Gianni Crucianelli, fondatore e vice presidente del Coro Sibilla Cai avvenuta nei giorni scorsi all’età di 77 anni anni. Crucianelli, appassionato di musica e di canto, fondò il Coro Sibilla Cai 43 anni fa insieme a don Fernando Morresi. Il fondatore del Coro Sibilla Cai è venuto a mancare sabato 23 novembre mentre era ricoverato all'ospedale di Ancona a seguito di una operazione alla gamba.  

26/11/2019 15:33
Macerata, bonus #NatiOra: ne possono beneficiare anche le famiglie che hanno adottato un  bambino

Macerata, bonus #NatiOra: ne possono beneficiare anche le famiglie che hanno adottato un bambino

Del bonus #NatiOra, varato dall’Amministrazione comunale con il sostegno dell’Apm, ne possono beneficiare anche le famiglie che hanno adottato un bambino. Infatti, nel progetto che destina il voucher di 300 euro, sono compresi anche i bambini e a le bambine residenti che sono entrati nel 2019 nel nucleo familiare in seguito ad una adozione. Intanto in questi giorni si stanno inviando le lettere alle famiglie dei bambini nati fino al 31 ottobre 2019.  Il voucher può essere utilizzato per l’acquisto di tutti i prodotti per la prima infanzia (esclusi i farmaci) spendibile entro il 31 dicembre del 2020 nelle tre farmacie comunali di Macerata in corso Cavour 82, via Pace 3 e in via Bramante 97 a Piediripa I genitori dei bambini interessati devono farne richiesta all’ufficio Servizi Sociali, in viale Trieste, 24, aperto il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 13 (telefono 0733.256540 –0733.256345).

26/11/2019 15:01
Macerata, inaugurato il trentesimo anno accademico dell'Università per tutte le età

Macerata, inaugurato il trentesimo anno accademico dell'Università per tutte le età

Trenta gli anni dalla fondazione, sei i dipartimenti, quarantotto i corsi, decine gli iscritti ad ogni corso: sono i numeri dell’Università per tutte le età, il service più longevo del Rotary Club di Macerata, di cui nei giorni scorsi si è svolta la cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico presso la Società Filarmonico Drammatica. All’evento ha partecipato anche il professor Marcello La Matina, docente di Filosofia del linguaggio dell’Ateneo maceratese, quale relatore dell’evento. In apertura, il presidente del Club Luciano Pingi, nel ringraziare tutti gli Sponsor per il loro insostituibile contributo, il Comitato scientifico, i docenti e tutti coloro che rendono possibile il service, nato come Università della terza età per poi ampliare il suo bacino di utenza, ha ricordato il promotore, l’indimenticato past president Arrigo Antolini. Giorgio Piergiacomi, consigliere delegato del Rotary Club per l’UTE, ne ha sottolineato la vitalità, dovuta al suo essere non solo centro di apprendimento e approfondimento, ma anche un polo di aggregazione e socializzazione tra le persone: "La capacità di creare relazioni, tra docenti e discenti e tra i corsisti, è il suo valore aggiunto". "L’Università per tutte le età – ha aggiunto – è uno spaccato della nostra società, e nel periodo storico che stiamo vivendo, in cui viene meno la capacità di ascolto e la gentilezza viene scambiata per debolezza, le relazioni devono essere rese più solide". Piergiacomi ha poi presentato l’offerta formativa dell’UTE, alla quale è ancora possibile iscriversi, articolata in sei dipartimenti (culturale-scientifico, linguistico, tecnico-manuale, tempo libero ed attività diverse, sport e benessere, eventi e manifestazioni) e quasi cinquanta corsi, la metà dei quali è iniziata mentre l’altra metà partirà a gennaio. Al termine, nella sua prolusione, il Prof. La Matina ha parlato di “Ascoltare: un termine caduto in disuso?” suscitando un grande interesse e regalando a tutti i numerosi intervenuti un momento di riflessione sulla società del nostro tempo.

26/11/2019 13:22
Recanati, dall'Orto dell'Infinito flash mob "Il pensiero non basta"

Recanati, dall'Orto dell'Infinito flash mob "Il pensiero non basta"

Ieri mattina in occasione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione Della Violenza Contro le Donne, a Recanati nell’Orto sul Colle dell’Infinito si è svolto il Flash Mob organizzato dall’Istituto Istruzione Superiore “V. Bonifazi” di Civitanova e Recanati. Un atto di sensibilizzazione all’interno delle scuole, luoghi principali dove può avvenire un cambio culturale. I ragazzi e le ragazze dell’istituto hanno mostrato circa 400 elaborati con i loro pensieri, alcuni applicati su dei cartelli e altri su uno striscione di stoffa lungo 5 metri circa, intorno al motto Il Pensiero non Basta ricamato con filo rosso. Non basta un giorno e non basta il pensiero per ricordare che un atto di violenza contro le donne è un atto di violazione dei diritti umani. Agire è indispensabile, anzi obbligatorio, per contrastare e sradicare un fenomeno diventato emergenza sociale. Il luogo, che ispirò Giacomo Leopardi, ha un‘importanza rilevante a livello simbolico poiché L’Orto-giardino apparteneva al Monastero dove risiedevano le Clarisse, oggi sede della suddetta scuola. L’Hortus Conclusus, sia nel mondo laico che in quello religioso, era considerato come giardino dello spirito e metafora dell’esistenza umana. La soglia di entrata è il simbolo del passaggio: quando si supera il confine si modifica la propria condizione. L’idea, proposta dalla giornalista Nikla Cingolani, è stata realizzata in collaborazione con il Comune di Recanati, CronacheCult, Le Fate Laboriose, Circolo ACLI Castelnuovo, RAM90 di Paolo Ramundo il quale ha gentilmente offerto la stoffa per la realizzazione dello striscione utile allo svolgimento del Flash Mob. Al flash mob erano presenti insieme al corpo docente il Sindaco Antonio Bravi, la presidente del consiglio Tania Paoltroni e l’assessora alle culture e Pubblica Istruzione Rita Soccio. Il progetto ha avuto un ottimo riscontro tanto che sono arrivati altri biglietti con i pensieri. Per questo lo striscione sarà esposto negli Istituti scolastici di Recanati e già si pensa ad un grande flash mob per l’8 marzo in piazza Leopardi con il coinvolgimento delle altre scuole

26/11/2019 13:14
Ciclo dei rifiuti illegali, nel Maceratese il primato delle infrazioni regionali: una app per contrastare il fenomeno

Ciclo dei rifiuti illegali, nel Maceratese il primato delle infrazioni regionali: una app per contrastare il fenomeno

La Camera di Commercio delle Marche ha organizzato questa mattina, presso la sede di Ancona,  un seminario in tema di legalità ambientale per illustrare alle forze di polizia e agli Organi di controllo preposti al monitoraggio e alla vigilanza delle norme ambientali nuovi ed evoluti applicativi informatici realizzati per semplificare e velocizzare l’accesso ai dati dell'Albo Gestori Ambientali.  Tutte le imprese che effettuano la raccolta, il trasporto, il commercio e l’intermediazione dei rifiuti, nonché quelle che effettuano operazioni di bonifica dei siti e bonifica di siti e di beni contenenti Amianto hanno l’obbligo di iscriversi all’Albo Nazionale Gestori Ambientali.  La Camera di Commercio delle Marche gestisce la Sezione Regionale per le Marche dell’Albo Nazionale. L'iscrizione all’Albo costituisce autorizzazione all'esercizio delle attività di raccolta e trasporto, commercio e intermediazione dei rifiuti svolgendo un’importante funzione di selezione e di qualificazione delle imprese le quali, per ottenere l'iscrizione, devono dimostrare il possesso di determinati requisiti soggettivi, di idoneità tecnica e di capacità finanziaria. L'Albo tiene l'elenco informatico delle imprese iscritte e oggi sono state presentate nuove modalità di fruizione dei dati dell’albo mediante l’impiego delle più moderne tecnologie di interconnessione tra banche dati.  Il Presidente della Camera di Commercio delle Marche Gino Sabatini ricorda la recente sottoscrizione di un protocollo tra il sistema camerale nazionale e la Commissione bicamerale d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti, con il quale L’Unioncamere ha consentito la più amplia condivisioni ai dati a disposizione della Camera di Commercio. “Grazie a questo protocollo, è possibile collaborare per un’integrazione dei dati inerenti le tematiche ambientali di relativa competenza e favorire l’attività di controllo e di regolazione del mercato e insieme agire in contrasto all’illegalità in materia ambientale” ricorda il Presidente Sabatini. Ha preso parte all’incontro anche Giorgio Menichelli, Presidente della sezione marchigiana dell'Albo, che ha sottolineato come questo non abbia più “solo un ruolo certificativo ma incida attivamente nella governance di una filiera tanto delicata e nel flusso dell’economia circolare, con una progettualità precisa sul fronte della tracciabilità dei rifiuti, coadiuvata dalla piattaforma informatica” L’iniziativa odierna si inquadra fra le azioni messe in essere dalla Pubblica Amministrazione a sostegno del contrasto a fenomeni di criminalità. Il ciclo dei rifiuti è, infatti, un ambito particolarmente delicato si pensi alla intermediazione sulle partite di rifiuti che, peraltro nella regione Marche ha impatto anche sulle aree sismiche in riferimento allo smaltimento delle macerie. A quattro anni dall’approvazione della legge che li ha introdotti, anche nelle Marche  si registrano reati nei confronti dell’ambiente. Nel 2018 le infrazioni accertate sono state 740. Le Marche, con il 2,8% delle infrazioni sul totale nazionale, si posizionano al quattordicesimo posto nella classifica delle illegalità ambientali con 823 denunce e 166 sequestri registrati. In particolare nel ciclo illegale dei rifiuti, sono  state 212 le infrazioni accertate, 341 le denunce e 72 i sequestri La provincia di Macerata domina la classifica regionale posizionandosi per prima con 62 infrazioni, 58 denunce e 21 sequestri, seguita da Ancona con 55 infrazioni, 135 denunce e 27 sequestri, Ascoli Piceno con 24 infrazioni, 33 denunce e 1 sequestri, Pesaro e Urbino con 22 infrazioni, 25 denunce e 8 sequestri.  (fonte rapporto Ecomafia 2019. Le storie e i numeri della criminalità ambientale in Italia). 

26/11/2019 12:10
Terremoto in Albania, il racconto dei produttori maceratesi presenti a Tirana: "Grande paura, ma stiamo tutti bene"

Terremoto in Albania, il racconto dei produttori maceratesi presenti a Tirana: "Grande paura, ma stiamo tutti bene"

L'Albania questa notte è stata attraversata da uno sciamo sismico culminato con una scossa di magnitudo 6.5 registrata intorno alle quattro italiane, con epicentro a Durazzo. Il terremoto è stato avvertito anche in Puglia, Basilicata, Abruzzo e Campania. Sono ancora in corso le operazioni di recupero: la stima provvisoria è di 7 morti e centinaia di feriti.  A Tirana, la capitale, è presente una delegazione marchigiana che sta partecipando da sabato 23 novembre alla fiera "Tirana International Fair", per promuovere i prodotti enogastronimici locali. La delegazione conta una decina di produttori provenienti da Monte San Giusto, Monte San Pietrangeli e Mogliano. "Stiamo tutti bene - rassicurano -, abbiamo vissuto soltano una grande paura, il ricordo è tornato al 2016. Siamo tutti un pò spossati dopo una nottata passata svegli, ma continuiamo a lavorare - anche affrontando il terremoto - sperando che questa fiera possa aprirci nuovi mercati" raccontano.  "Alloggiamo in tre alberghi a breve distanza l'uno dall'altro. Nel nostro - ci racconta la signora Mariella, moglie dell'ex candidato sindaco del comune di Monte San Giusto Giuseppe Sardini - è anche saltata la luce dopo la scossa più forte delle 4 di notte (di 6.5 gradi, dr). Poco più tardi altre due scosse di magnitudo cinque. Una volta tornata la luce siamo scesi dal letto e siamo andati in strada, era pieno di gente. Fortunatamente nelle tre strutture nella quali alloggiamo non ci sono stati danni, se non qualche lieve crepa. Il moto del sisma era ondulatorio, tanto che alcune boccette che avevamo in bagno non si sono addirittura mosse. Io e mio marito alloggiamo al secondo piano, quindi dopo un'ora circa passata in strada, abbiamo preferito restare inizialmente nella hall dell'albergo per poi provare a risalire e rimetterci a letto, vestiti, per riposarci ancora un pò".  "Lo sciame è iniziato intorno alla mezzanotte e sta tuttora proseguendo con lievi scosse di assestamento. Poco fuori città - prosegue Mariella -, dalle prime informazioni che ci sono arrivate, sono crollati due palazzi. La stima dei feriti a Tirana al momento sarebbe di 50 persone (l'epicentro si trova a circa 30 chilometri, ndr). L'aeroporto questa mattina è stato chiuso in via precauzionale. La fiera termina questa sera, ma per domani non c'erano voli previsti per il ritorno in Italia quindi torneremo nella giornata di giovedì. Al momento siamo al lavoro normalmente: abbiamo iniziato alle 10 anziché alle 9 come da orario d'apertura consueto per verificare che la struttura nella quale siamo ospitati non presentasse danni dovuti al terremoto". 

26/11/2019 11:43
Porto Recanati, trovata tartaruga spiaggiata in zona pineta (FOTO)

Porto Recanati, trovata tartaruga spiaggiata in zona pineta (FOTO)

Trovata in mattinata, sulla spiaggia di Porto Recanati in zona Pineta, un esemplare di tartaruga Caretta Caretta di dimensioni medio-grandi, di circa un metro di lunghezza. Le condizioni della testuggine erano critiche tanto che la cittadina che l'ha avvistata ha tempestivamente richiesto l'intervento della Polizia municipale, in modo da attivare la procedura di intervento da parte dei Servizi Veterinari. 

26/11/2019 10:41
Tutelare i lavoratori pubblici al momento della pensione: incontro della Cisl a Macerata

Tutelare i lavoratori pubblici al momento della pensione: incontro della Cisl a Macerata

Si è riunito ieri a Macerata il Consiglio Regionale della Cisl Funzione Pubblica Marche, in modalità allargata alle lavoratrici e lavoratori dipendenti delle Autonomie Locali Maceratesi. Oggetto dei lavori è stata la Previdenza Integrativa nel Pubblico Impiego. "Da sempre - riferisce il Responsabile del Territorio di Macerata Alessandro Moretti - la Cisl Fp Marche è attenta a riservare occasioni di formazione ai propri associati e simpatizzanti. Al fine di rendere questa Categoria di lavoratori compiutamente informati sui propri dovere ma anche sui propri diritti, tra cui quello di scegliere liberamente se aderire o meno alla previdenza integrativa". Il dott. Bottaroni, esperto nazionale del Fondo Perseo/Sirio, ha provveduto ad illustrare i contenuti del Fondo di Pensione Complementare dei lavoratori della Pubblica Amministrazione, previsto dal contratto di lavoro ed in grado di garantire ai suoi aderenti che tutte le attività siano eseguite nell’esclusivo interesse degli stessi e della tutela del loro futuro.

26/11/2019 10:01
Montecosaro in lutto: Stefano Pelletti si spegne dopo un malore improvviso

Montecosaro in lutto: Stefano Pelletti si spegne dopo un malore improvviso

Stefano Pelletti è scomparso questa notte, all'età di 59 anni, dopo aver accusato un malore improvviso. Stefano era molto conosciuto a Montecosaro, per via del suo coinvolgimento attivo nella gestione di musical e festival cittadini, a cui ha prestato la sua grande passione per la fotografia. Un'intera comunità si stringe intorno al dolore della moglie Franca e della figlia Francesca.  I funerali si terrano martedì 26 novembre alle ore 15:00 alla collegiata di San Lorenzo, a Montecosaro.   

25/11/2019 19:06
Venerdì 29 quarto sciopero globale per il clima ad Ancona

Venerdì 29 quarto sciopero globale per il clima ad Ancona

Mancano pochi giorni al quarto sciopero globale per il clima di venerdì 29 novembre. Questa volta, i gruppi locali marchigiani di Fridays for Future hanno deciso di convergere in una piazza comune delle Marche, ad Ancona, per lanciare il loro messaggio.   "Ci rivolgiamo ai giovani, ai lavoratori, ai genitori, agli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado, agli studenti. Interrompere la routine per un giorno non è la fine del mondo, anzi potrebbe salvarlo - spiegano gli organizzatori -. Dopo le iniziative della scorsa settimana, l’azione di disturbo di mercoledì 20 novembre “I FALSI AMICI DEL PIANETA” al convegno di Greenwashing organizzato da Unimc con Confidustria dal titolo “Per un’economia amica del pianeta” e l’incontro sulla giustizia climatica e sociale di venerdì 22 all’interno del festival Cioccol’altro, abbiamo due appuntamenti di avvicinamento e preparazione allo sciopero. Mercoledì 26, si terrà una assemblea pubblica di preparazione delle azioni per il 29 novembre Block Friday e giovedì 27 la preparazioni di striscioni e cartelli da portare alla manifestazione. Entrambi gli appuntamenti sono al dipartimento di Filosofia nello Spazio occupazione climatica. Abbiamo organizzato il trasporto da Macerata ad Ancona in pullman gratuiti per chiunque volesse partecipare all’importante giornata del 29."   "Dopo le grandi mobilitazioni del 27 settembre che hanno visto manifestare milioni di persone in tutto il mondo, siamo ormai al quarto sciopero globale per il clima, siamo di nuovo pronti ad attraversare le piazze di tutta Italia - continuano gli organizzatori -. In concomitanza con la COP25 che si svolgerà a Madrid, con presidenza cilena, siamo di nuovo pronti a riprenderci le strade in tantissime e tantissimi, perché nonostante i proclami di governi e organi internazionali nulla sta cambiando realmente, perché vogliamo essere noi a cambiare il sistema che continua a distruggere la nostra vita nel nostro pianeta. Lo faremo in una giornata particolare, quella del “black friday”, simbolo del consumismo e di un sistema economico basato sul profitto a discapito dell’ambiente e delle persone. Lo faremo lanciando per il 29 novembre il “BLOCK FRIDAY”, giornata in cui bloccheremo le nostre città per mandare un messaggio chiaro ai maggiori responsabili dei cambiamenti climatici: cambiamo il sistema, non il clima!"   "Le nostre richieste sono chiare. Vogliamo giustizia climatica, che siano i ricchi e le grandi multinazionali inquinanti che hanno speculato sull’inquinamento della terra e sulle devastazioni ambientali a pagare il prezzo della riconversione ecologica e sistemica, che non siano aumentate le tasse sul consumo che impattano sulle classi popolari - continuano gli organizzatori -. Vogliamo intersezionalità; che il cambio di sistema riguardi tutte le forme di oppressione di cui esso è causa e per cui si caratterizza: quelle patriarcali, sessiste, razziste, colonialiste, machiste, oltre a quelle basate sulla logica dell’accumulazione e del profitto. Vogliamo la decarbonizzazione. Che si passi entro il 2025 alla produzione energetica totalmente rinnovabile e organizzata democraticamente con le realtà territoriali e venga assunto come obiettivo emissioni zero di CO2 entro il 2030 per l’Italia. Il budget di CO2 che possiamo emettere sta rapidamente consumandosi e restano poco più di 8 anni per restare sotto i 1.5°C. Vogliamo il futuro non il PIL. Che siano garantite le tutele a tutte quelle persone coinvolte nella transizione ecologica. Non accettiamo il ricatto tra lavoro, salute e tutela dell’ambiente. Vogliamo come unica grande opera la bonifica e la messa in sicurezza dei territori e siamo contrari a ogni grande opera inutile e dannosa. Vogliamo la dichiarazione di emergenza climatica ed ecologica nazionale, che non sia un’ulteriore opera di greenwashing ma uno strumento utile a spianare la strada per un'immediata conversione ecologica."

25/11/2019 16:52
Serrapetrona, caos al centro "Beata Corte" di Caccamo: i pazienti sequestrano il personale e occupano la struttura

Serrapetrona, caos al centro "Beata Corte" di Caccamo: i pazienti sequestrano il personale e occupano la struttura

Nel primo pomeriggio di oggi è stato occupato il centro "Beata Corte" di Serrapetrona, dedicato all'assistenza residenziale psicoterapeutica in età evolutiva. A mettere in atto l'occupazione sarebbero stati due pazienti, di minore età, che quotidianamente vengono assistiti nella casa residenziale, che si affaccia sul lago di Caccamo e la cui struttura è nata dalla ristrutturazione di un ex albergo operata dal COOSS Marche. I pazienti si sono barricati all'interno della struttura, sequestrando il personale che vi opera. Sul posto stanno operando i carabinieri della Compagnia di Tolentino.  La residenza conta complessivamente 27 utenti di età compresa tra i 15 e i 16 anni ed è dedicata all'assistenza e alla riabilitazione psichiatrica. Ad avviare le attività è stato il Centro di Riabilitazione Santo Stefano.  Non si tratta della prima aggressione che si consuma all'interno del centro. Già in passato alcuni medici erano stati malmenati dovendo ricorrere alle cure del pronto soccorso. In questa ultima occasione, tutto è nato nella serata di ieri, in sala mensa, quando i due hanno messo in atto una vera e propria rivolta, tentando di istigare anche gli altri ragazzi a picchiare gli operatori. I protagonisti della vicenda lamentavano infatti di non gradire il menu che era stato servito e hanno bloccato l'uscita del refettorio agli operatori della struttura minacciando i presenti e, nel contempo, danneggiando alcune suppellettili. La sommossa si è poi "spenta" nel corso della serata e nessuna persona è rimasta ferita. Nel pomeriggio di oggi però, i due giovani, hanno provocato nuovamente il caos all'interno della struttura, coinvolgendo tutti i giovani che erano ospiti e minacciando nuovamente di danneggiare in modo irreparabile i locali. L'intervento dei militari della Compagnia di Tolentino, guidati dal capitano Giacomo De Carlini, ha evitato che si potessero verificare azioni estreme. I due minori sono stati poi traferiti presso il pronto soccorso dell'ospedale di Macerata e sottoposti al trattamento sanitario obbligatorio e alla conseguente espulsione dalla struttura a causa del comportamento messo in atto, pericoloso per l'incolumità degli utenti e del personale sanitario. Si provvederà dunque allo spostamento in altra struttura sanitaria, ancora da concordare. I due sono stati deferiti in stato di libertà per sequestro di persona, minacce aggravate e danneggiamento in concorso.    

25/11/2019 14:59
Macerata, mercato del mercoledì: le bancarelle di Piazza della Libertà traslocano in corso Cavour

Macerata, mercato del mercoledì: le bancarelle di Piazza della Libertà traslocano in corso Cavour

Da mercoledì prossimo, 27 novembre, per quattro settimane e quindi fino al 18 dicembre, gli ambulanti del mercato che solitamente stazionano in piazza della Libertà, sposteranno momentaneamente la propria attività in corso Cavour.   Il trasferimento, deciso in accordo con l’Amministrazione comunale, è dovuto all’installazione della pista di pattinaggio nella piazza centrale in occasione delle festività natalizie.   Le bancarelle verranno sistemate a metà del lato sinistro di corso Cavour, con direzione Monumento ai caduti a salire verso i Cancelli. Per quanto riguarda il traffico veicolare non subirà alcuna modifica.  L’arteria stradale, infatti, rimarrà aperta alla circolazione delle auto con le stesse modalità di sempre. 

25/11/2019 14:15
"Insulti, botte, minacce di morte e poi il lungo cammino della separazione": grazie a 'L'Esistenza Ora'

"Insulti, botte, minacce di morte e poi il lungo cammino della separazione": grazie a 'L'Esistenza Ora'

“L’Esistenza Ora” nasce a Macerata circa due anni fa per mano di Orietta Quarchioni, l’attuale presidente (in foto a destra). Con lei collaborano attivamente una ventina di volontari che hanno deciso di dedicare parte del loro tempo alle donne vittime di violenza. Tra questi ci sono il ‘braccio destro’ di Orietta, Giuseppina Governatori (in foto a sinistra), e l’avvocato Oberdan Pantana che contribuisce con il suo supporto legale. Tra i diversi casi seguiti, l’associazione si è occupata anche di Alina Emilia Pavel, la 30enne colpita circa un anno fa a Civitanova dall’ex compagno con l’acido e diversi fendenti. Insieme a Orietta e Giuseppina, abbiamo incontrato Paola (nome di fantasia, ndr) che ci ha raccontato la sua storia personale e che, grazie all’Associazione “L’Esistenza Ora”, è riuscita a dire basta alle violenze che da anni subiva dall’ex marito. “Sono stata sposata per 15 anni. Due figli minori, un matrimonio come tutti gli altri segnato da alti e bassi fino al manifestarsi dei primi insulti e delle percosse: mio marito arrivò anche a minacciarmi di morte e mi buttò fuori casa con i nostri due figli piccoli - racconta Paola -. Dopo aver sopportato anni di maltrattamenti, violenze fisiche e verbali ho deciso di reagire e di prendere in mano la mia vita. Nello stesso momento però sono iniziate anche le minacce di morte e vivevo ogni giorno con la paura che qualcuno potesse portarmi via i bambini.” “Il mio ex marito un giorno mi chiamò e mi disse ‘io ti ammazzo, ti metto sotto con la macchina’. Avevo la chiamata registrata e andai subito a denunciare tutto alla Polizia di Macerata dalla quale ho ricevuto una protezione massima e totale e che non finirò mai di ringraziare - continua Paola -. Per molto tempo però, la paura continuò perché iniziai anche a ricevere dei fogli con delle minacce direttamente a casa. Per un lungo periodo della mia vita non facevo altro che guardarmi alle spalle nonostante non ci fosse nessuno perché temevo che il mio ex marito potesse essere dietro di me e uccidermi da un momento all’altro. Nonostante sia passato del tempo, ancora non è facile vivere in totale serenità." "Non sono mai andata in ospedale ma non perché non ne avessi bisogno ma per paura. L’ultima volta che lo fece picchiò tutti. Mi prese per il collo davanti a mia figlia di nemmeno cinque anni e capitò anche che mio figlio si mise in mezzo per proteggere me e le prese lui; non è bello far vivere ai figli situazioni del genere. Bisogna invece educarli sin da piccoli e far comprendere loro che l’amore non è possesso” prosegue Paola. “Appena chiesi la separazione mi resi conto che il mio ex marito aveva prelevato già tutti i nostri risparmi cointestati: ero rimasta senza nulla. Avevo messo delle firme di garanzia per lui, ho dovuto crescere i miei figli da sola, ho rinunciato a un lavoro e nel frattempo dovevo pagare i professionisti che mi stavano aiutando. Una situazione davvero tragica ed ero completamente da sola - racconta Paola -. Per le donne, lo dico per esperienza personale, è molto difficile denunciare perché c’è poca tutela e perché i carnefici, dopo pochi anni, tornano liberi. Servono condanne severe e durature altrimenti è normale che le vittime di violenza abbiano paura che tutto possa di nuovo ricominciare e quindi non denunciano.” “Spesso capita anche che chi dovrebbe aiutare l’uomo che commette il reato o comunque cercare di portarlo sulla giusta via incita invece alla battaglia legale – la denuncia di Paola, Orietta e Giuseppina -. Ci si fa la guerra invece di cercare la pace e la tranquillità ed è davvero triste che questo avvenga soprattutto quando ci sono di mezzo dei bambini. Un professionista dovrebbe far comprendere al proprio cliente che se una storia finisce non bisogna ostinarsi, con la violenza, nel continuare a perseguire una strada sbagliata. Gli uomini devono essere in grado di accettare la fine di un rapporto e se non sono lucidi nel comprenderlo, chi sta loro vicino, dovrebbe aiutarli." "Non si possono prendere le botte dalla mattina alla sera e rimanere in silenzio; il consiglio che voglio dare a chi è vittima di violenza è di denunciare, denunciare e denunciare” – conclude Paola rivolgendosi direttamente alle donne che hanno vissuto, o stanno vivendo, la sua stessa situazione. “Le donne vittime di violenza che hanno bisogno del nostro aiuto si avvicinano all’associazione, in un primo momento, per un colloquio conoscitivo – spiegano Giuseppina e Orietta -. Da quel momento, cerchiamo di capire bene ciò che abbiamo davanti grazie all’aiuto di professionisti ed esperti come avvocati, psicologi e psicoterapeuti che collaborano con noi. I casi sono ogni volta diversi: c’è chi viene da noi perché ha denunciato, chi ancora non l’ha fatto, chi ha deciso di dire basta o chi invece ricade nella trappola. Poi decidiamo insieme il percorso più giusto da seguire.” “Se dovessimo dare un consiglio alle donne vittime di violenza? Non dovete avere paura perché il silenzio uccide: denunciate sempre ogni tipo di maltrattamento – concludono Orietta e Giuseppina -. Le associazioni che possono aiutarvi a superare queste orribili situazioni e che non chiedono nulla in cambio ci sono; “L’Esistenza Ora” è una di queste. Grazie alla nostra rete di conoscenze in tutta Italia siamo anche in grado di portare via le donne vittime di violenza e ospitarle in case protette. Infine chiediamo alle istituzioni pene severe e nessuno sconto per chi commette tali atrocità.” Per contattare l'associazione L'Esistenza Ora è possibile consultare la loro pagina Facebook (CLICCA QUI) o chiamare il numero 327-5536009

25/11/2019 12:30
Decreto sisma, continua la protesta dei professionisti: "Si demolirà definitivamente le possibilità di accelerare la ricostruzione"

Decreto sisma, continua la protesta dei professionisti: "Si demolirà definitivamente le possibilità di accelerare la ricostruzione"

"Apprendiamo che la Commissione Ambiente e LL. PP. della Camera dei Deputati ha completato l’esame degli emendamenti e ha licenziato il testo di conversione in legge del decreto legge 24 Ottobre 2019 n. 123 che ha come obbiettivo dare disposizioni urgenti per l’accelerazione alla ricostruzione post sisma del Centro Italia. Il testo ora passa all’esame della Camera e sicuramente non ci saranno possibilità di ulteriori modifiche visto il carattere d’urgenza già dichiarato dal Governo. Durante la discussione del testo originario, approvato dal Consiglio dei Ministri e consegnato all’esame delle Camere, sono state segnalate rilevanti criticità. Esso, infatti,  non era sufficiente a sortire effetti per velocizzare i tempi della ricostruzione ma, dall’esame di quello ora modificato in Commissione Ambiente e LL. PP., non si rileva nessun meccanismo migliorativo in grado di imprimere una qualsiasi accelerazione, anzi!". Dopo la denuncia dell'Ordine degli Architetti di Macerata (LEGGI QUI) in merito alle nuove linee guida del decreto sisma, arriva anche una nota stampa della Rete delle Professioni Tecniche. "Si è sbandierata come “la svolta” il fatto che l’accelerazione si dovesse produrre attraverso l’autocertificazione dei progetti redatti dai professionisti, consegnando, di fatto, a questi ultimi ulteriori responsabilità in una situazione resa immobile e confusa dal quadro legislativo generale che si è concepito in questi anni - continuano -. Tale immobilismo non è responsabilità dei professionisti che per contro si sono sempre resi disponibili fin dal primo decreto terremoto. È ora di dire ai cittadini che se non ci fossero state le maglie burocratiche dettate da clamorosi “tappi” legislativi le pratiche di ricostruzione sarebbero già state presentate e se così non è avvenuto, evidentemente, ciò è riconducibile a circostanze che il legislatore non intende affrontare. Non sarà certo l’autocertificazione, per come proposta nel decreto, lo strumento in grado di accelerare la ricostruzione, perché non è applicabile a tutte le tipologie di danno, perché non si può sottoscrivere nel caso di piccoli abusi e perché si può applicare esclusivamente agli interventi senza accolli per i cittadini. Sarà invece uno strumento inutilizzabile non perché, come taluni hanno provato ad insinuare, i professionisti non vogliono assumersi responsabilità, ma semplicemente perché non è applicabile a meno di una radicale trasformazione delle regole burocratiche  di approvazione dei progetti." "La Rete delle professioni tecniche, con la utilissima collaborazione e partecipazione delle rappresentanze dei professionisti locali, è stata audita dalla Commissione Ambiente della Camera. Abbiamo illustrato e consegnato un documento preciso, dettagliato e motivato, sulla scorta delle reali esperienze dei professionisti avute in questi anni, che conteneva oltre 20 emendamenti, che costituivano una proposta seria e coordinata, che avrebbe consentito, pur nel marasma burocratico della ricostruzione, una soluzione praticabile e necessaria. Tutti i gruppi parlamentari in audizione e dopo hanno elogiato le proposte presentate, hanno chiesto i testi, hanno promesso che le avrebbero sostenute, ma di fatto nessuno di essi compare nel testo emendato - lamentano i professionisti -. Anzi, uno degli emendamenti, presentato identico da sei gruppi parlamentari, sul Supporto Tecnico Nazionale, è stato reso inammissibile perché i professionisti sarebbero stati di intralcio all’attività della Protezione Civile, pur riguardando attività di indubbia utilità sociale, peraltro svolte da anni in aiuto della Protezione Civile. Si pensa davvero che la ricostruzione possa avere impulso senza ascoltare coloro che sono deputati a presentare e amministrare le pratiche? Il pacchetto di proposte che abbiamo suggerito al legislatore è organico, elimina disparità di trattamenti tra i vari cittadini terremotati, affida maggiori poteri al Commissario ed è volto a far risparmiare ingentissime cifre alle casse dello Stato. La Ragioneria ogni mese fa fronte al contributo di autonoma sistemazione e alle provvidenze necessarie alle attività produttive. Solo per fare un esempio. Il legislatore non ha voluto ascoltarci." "È un fatto gravissimo, che avrà conseguenze enormi demolendo definitivamente le possibilità di accelerare la ricostruzione. Abbiamo dichiarato, a fronte di dati ufficiali, che ci sono sempre meno professionisti disposti a lavorare nelle pratiche sisma dal momento che non percepiscono compensi da tre anni, tutto questo in un quadro generale in cui il settore delle costruzioni è in ginocchio, l’economia delle regioni colpite è a picco e lo spopolamento delle aree interne appare sempre più un fenomeno irreversibile. Non si dica poi che non l’avevamo detto. C’è tempo fino al 24 dicembre per modificare il testo e convertirlo in legge: la Rete chiede quindi al Governo e a tutti i Parlamentari di tornare sui propri passi ed accogliere le sue proposte, nella convinzione di aver dato un contributo essenziale, in adempimento al proprio ruolo di sussidiarietà alla pubblica amministrazione. In caso contrario, occorrerà prendere atto che non interessano il parere dei professionisti ma soprattutto le esigenze delle popolazioni colpite dal sisma, in lunga attesa di riavere le proprie abitazioni" concludono.

25/11/2019 10:10
Dopo la violenza, "Il Lume": "La mia soddisfazione è vedere una mamma e i suoi figli che ce l'hanno fatta"

Dopo la violenza, "Il Lume": "La mia soddisfazione è vedere una mamma e i suoi figli che ce l'hanno fatta"

Angela è mamma e nonna di sei splendidi nipoti. Per gran parte della sua vita è stata una sarta e aveva una bottega artigianale a Treia. Nel 2000 decide di fare qualcosa per soddisfare la sua vocazione personale ma soprattutto per aiutare le persone in difficoltà. L'abbiamo incontrata in occasione della Giornata Nazionale contro la Violenza sulle Donne. L'associazione ‘Il Lume’ nasce nel 2000 per mano dell’attuale presidente Angela Dea Tartarelli. “In quel periodo facevo parte della Caritas e, insieme ad altre persone, avevamo messo in atto una vera e propria assemblea popolare per cercare di aiutare le persone e le famiglie che si trovavano in difficoltà nel territorio di Treia ma anche nelle zone limitrofe – racconta la signora Angela -. Avevamo scoperto che qui a Treia c’era un gruppo di 35 persone kosovare, con 15 bambini, che non aveva assolutamente nulla. Persone che avevano vissuto esperienze traumatiche e davvero gravissime. Ci siamo prodigati per loro e abbiamo avviato una catena di solidarietà portandoli nuovamente a condurre una vita degna di essere chiamata tale.” A Treia la casa dell’accoglienza raccoglie cinque mamme e i loro bambini. L’associazione ‘Il Lume’ disponde di altre sette case, in parte di proprietà e in parte in affitto, dove poter ospitare le donne vittime di violenza e dare loro una speranza creando anche opportunità di lavoro. "La casa dell’accoglienza è stata infatti sempre piena dalla sua inaugurazione, avvenuta nel 2011, ma l’intento è quello di vuotarla e dare una nuova possibilità a chi subisce violenza" racconta la signora Angela. “Le donne vittime di violenza vengono in contatto con noi principalmente con il passaparola o con i servizi sociali – continua la presidente -. In passato ho protestato più volte perché nelle associazioni con le quali volevo collaborare e nelle quali portavo la mia esperienza non c’era molta attenzione e proprio per questo non mi sentivo affatto rappresentata. Nel 2000, grazie anche all’Amministrazione comunale, parte il progetto ‘Il Lume’ e abbiamo iniziato a lavorare con molto entusiasmo, anche se con un po’ di difficoltà, per le persone che avevano bisogno.” Un cammino lunghissimo ricco di tanta sofferenza ma anche di soddisfazioni. “Quest’anno abbiamo inaugurato un negozio di alimentari e di frutta e verdura e una profumeria che è diventata anche parrucchieria ed estetista – racconta Angela -. Sono riuscita a mettere in contatto le “nostre donne”, che avevano delle professionalità specifiche e valorizzabili, con il personale locale formato per svolgere le attività presso i nostri negozi: attualmente siamo riusciti a dare lavoro a cinque persone.” “Le nostre ospiti sono tutte vittime di violenze anche se ci occupiamo comunque di disagio in generale: a Treia abbiamo la casa di accoglienza mentre a Macerata il centro antiviolenza. Ci siamo resi conto però che non possiamo aiutare solo le donne ma dobbiamo dare una mano anche agli uomini che commettono il reato con dei percorsi che siano adeguati” ci spiega Angela. Quando gli chiediamo il motivo per il quale ha iniziato, la signora Angela risponde che “per fare bisogna essere. Chiunque ha una certa sensibilità, ovunque si trova, mette in atto dei meccanismi dentro di sé che sono propri. Chi veniva da me a chiedere aiuto, all’inizio, necessitava solo di poter pagare le bollette o al massimo di poter trovare un lavoro. Quando però riuscivo a trovare loro una occupazione, la maggior parte delle donne declinava perché diceva che il marito non voleva. Un caldo giorno di luglio, venne in ufficio una donna con la maglia a maniche lunghe e il collo alto: vidi subito i segni e lì si accese la lampadina. Lei si fece coraggio e mi mostrò poi gambe e busto: era piena di lividi – ci racconta Angela -. Era il 2007. Andammo a denunciare quanto accaduto e sa, a quei tempi molti reati legati alla violenza contro le donne non c’erano nemmeno. Le dissero addirittura che se avesse denunciato avrebbe potuto perdere i figli. La ospitai a casa dei miei genitori per qualche giorno e poi decisi che dovevo fare qualcosa e, a 54 anni, presi anche il diploma per poter avere una formazione personale e dare in modo concreto il mio contributo”. “Spesso uomini e donne vivono le stesse fragilità e non siamo capaci di distinguere tra vittima e carnefice – racconta la signora Angela -. La donna non trova il coraggio di andarsene ma il lavoro più impegnativo che noi portiamo avanti è con l’uomo: ci sono uomini che si ravvedono ma c’è anche chi non ammette ciò che fa e questi ultimi sono i casi più difficili. Quando ho iniziato a percorrere questo cammino, non c’erano nemmeno i percorsi di reinserimento per chi commetteva il reato di violenza. Sentii poi parlare del CAM di Firenze (Centro Ascolto Uomini Maltrattati) e andai a un corso organizzato; mi resi subito conto che era importante prendere in considerazione anche il loro aspetto, umano, sociale e civile.” “Il problema essenziale è che non ci sono servizi sociali che funzionano a dovere e che bisognerebbe aiutarli a formarsi sul tema della violenza: l’invito è quello di seguire corsi di formazione o convegni e partecipare il più possibile a incontri che siano in grado di dare un’adeguata informazione su un tema che è molto difficile da affrontare – la denuncia della signora Angela -. Combatto tutti i giorni perché trovo servizi sociali che non rispettano né uomini né donne e se vedono che una situazione è difficile non perdono tempo perché non sanno mettere in rete le loro risorse e le loro capacità e non hanno la formazione adeguata per supplire a questa nuova emergenza. Perché non sanno dare delle risposte? Perché non sono preparati. Stiamo parlando di un fenomeno difficile e trasversale che colpisce tutte le etnie, tutte le età, tutte le religioni, tutti gli strati sociali, tutto il mondo. Ho vissuto, in questo senso, realtà deliranti; casi in cui le madri hanno rischiati di perdere i propri figli se denunciavano perché spesso chi dovrebbero tutelare la donna vittima di violenza tutela invece l’uomo. Casi in cui le donne, da vittime, passavano sul banco degli imputati”. L’allarme della signora Angela però è più generale: “L’uomo, in questo periodo storico, sembra aver perso la propria umanità e la propria capacità di ragionare; vedo ovunque un’ignoranza pazzesca a partire dalle famiglie e dalle scuole che non sono in grado né di insegnare né di denunciare casi di violenza; viviamo in una società plurimalata. È fondamentale che ci siano dei percorsi adeguati per gli adulti di un domani che, sin da piccoli, devono interiorizzare il tema della violenza, comprenderlo e affrontarlo. Quando decisi di fare questo lavoro, lo scelsi perché nessuno lo faceva: io non mi sento sacrificata ma felice di poter donare qualcosa che va al di là di me e che, dopo di me, sarà tramandato ad altri: la mia soddisfazione più grande è quella di vedere mamme e bambini che ce l’hanno fatta”. Poi c’è la fede che “in un certo momento della mia vita, quando non riuscivo a sormontare le difficoltà e mi nasceva dentro una spropositata arrendevolezza, mi ha salvato – ha concluso Angela -. Ho detto al Signore ‘fai tu’ e lui mi ha fatto vedere il lume e mi ha aperto la strada quando ormai non ero più in grado di vedere. Perché in una stanza buia, anche se c’è solo un cerino acceso, il lume c’è ed è importante seguirlo”.

25/11/2019 09:50
Camerino, il dipinto "Giulia Da Varano" è tornato a casa dopo 39 anni

Camerino, il dipinto "Giulia Da Varano" è tornato a casa dopo 39 anni

Giulia Da Varano è tornata a casa. Il quadro del Dosso Dossi, vittima di un furto 39 anni fa, che ritrae l’ultima duchessa di Camerino ha fatto ritorno in terra natia, con un’autentica cerimonia a palazzo Sabbieti. A riportarla nella città ducale i Carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Genova che sono arrivati al quadro al termine di una lunga indagine. Passo dopo passo è stato spiegato il percorso che ha condotto fino al quadro, rinvenuto in una galleria di Padova, dal Comandante Antonio Quarta. “Indizi inconfutabili e la conferma che si trattasse proprio del dipinto in questione hanno rappresentato un momento bellissimo e siamo contenti di restituirvi questo che per la città è il tassello di un grande mosaico”. Presente anche l’assessore regionale Angelo Sciapichetti. Un pomeriggio partecipatissimo dalla città, incuriosita e felice di poter tornare a custodire un tesoro prezioso come il dipinto di Giulia Da Varano, letto anche come un buon auspicio, come definito da Giovanna Sartori, assessore alla cultura e al turismo di Camerino, che ha moderato l’incontro e sottolineato il grande significato, e dal sindaco Sandro Sborgia che ha rivolto un “ringraziamento ai Carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di Genova, ma anche a Carmelo Grasso (comandante del nucleo tutela patrimonio culturale delle Marche) per il lavoro portato avanti nel periodo del sisma in cui è stato recuperato un patrimonio artistico importantissimo per tutta la Regione. Il recupero di questo quadro – ha detto Sborgia - lo leggo come un tassello di un mosaico più ampio, della ricostruzione. Torna a casa una camerte e, come lei, speriamo che quanto prima possano tornare tanti camerti costretti a stare lontano in questo momento”. A prendere la parola sottolineando l’importanza e la rarità del ritrovamento di un’opera d’arte a seguito di un furto, anche Corrado Azzolini, direttore del Segretariato regionale MIBACT della Regione Marche; Claudio Pettinari, Rettore Unicam che ha voluto ribadire: “la forte vocazione culturale di Camerino. Riaccogliere Giulia Da Varano a Palazzo Sabbieti è un grande gesto simbolico perché il palazzo nasce proprio come edificio di cultura. Si ribadisce un rapporto sempre più stretto tra Università e città e sono convinto che la cultura sia un tramite fondamentale per i nostri territori perché vivere la città significa poter godere dei suoi spazi, nonché dei suoi tesori”. Un excursus storico-artistico di altissimo livello ed emozionante è stato sviluppato da Barbara Mastrocola, curatrice delle collezioni civiche del Comune di Camerino, per poi chiudere il pomeriggio con la lezione di Alessandra Pattanaro, critica d’arte e professoressa di storia dell’arte all’Università degli studi di Padova. L’opera sarà esposta e fruibile gratuitamente al deposito Venanzina Pennesi fino al 6 gennaio nell'ambito del progetto "La bellezza ritrovata".

24/11/2019 19:30
Giornata contro la violenza sulle donne, Leonardi: "Intervenire per prevenire"

Giornata contro la violenza sulle donne, Leonardi: "Intervenire per prevenire"

"Prevenzione, educazione, recupero: serve un impegno maggiore per scongiurare il verificarsi o il ripetersi di atti di violenza. Ci avviciniamo alla Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, un appuntamento che serve per rinnovare l’impegno che deve essere quotidiano e costante per il contrasto di fenomeni di violenza di genere e violenza domestica, rivolti quasi sempre nei confronti delle donne" ha osservato Elena Leonardi, capogruppo in Consiglio regionale di Fratelli d'Italia. “Il Dipartimento nazionale tutela vittime di Fratelli d’Italia, di cui sono membro – ha spiegato la Leonardi – porta avanti, trasversalmente, numerose battaglie a difesa delle vittime, nell’ambito sia di violenze di genere, abusi, violenze psicologiche, ma anche a riguardo di vittime della strada, dell’amianto, della mafia, per dare voce a chi nella vita ha dovuto subire soprusi e ingiustizie e anche a chi, spesso, voce non ha più. Così quest’anno il Dipartimento si è fatto promotore di una proposta per l’istituzione dei cosiddetti “CTM”, centri di trattamento per uomini maltrattanti, già presenti in numerose regioni italiane e grandi città. Si tratta di centri che possono essere una formula per diffondere la prevenzione e l’educazione ma anche e soprattutto realtà che propongono attività multidisciplinari, con staff professionista composto da psicologi, psicoterapeuti, psichiatri ed educatori, rivolte sia a chi si è fatto colpevole di atti violenti, sia a chi sta subendo una violenza da parte di un famigliare, sia a persone preoccupate da situazioni perpetuate da persone conosciute, ma anche operatori del settore. L’obiettivo è anche quello di affiancare chi ha commesso un atto di violenza per scongiurare recidive o il verificarsi di conseguenze estreme. Dove questi percorsi sono stati già sperimentati infatti è stato possibile verificare nei soggetti maltrattanti una minore inclinazione alla violenza e alla recidivi." "Qualcosa si muove anche nel panorama marchigiano: secondo il report annuale regionale, che sarà presentato in Consiglio giovedì prossimo e del quale sono relatrice di minoranza, nel 2018 sono state 534 le donne che si sono rivolte agli sportelli antiviolenza, 125 denunce in più rispetto al 2017, nel quale erano state 409. Un dato che stando al report non significa un aumento dei maltrattamenti ma una maggiore consapevolezza delle vittime che decidono di denunciare. Ma possiamo e dobbiamo fare di più. Per questo ho deciso di presentare al Consiglio una mozione per istituire un Centro anche nel territorio marchigiano, che dovrà essere parte integrante di una Rete regionale istituita da tutte le realtà impegnate nel contrasto alla Violenza di genere e che siano comunque fruibili da tutte le persone che autonomamente, perché riconoscono di avere un problema o perché indirizzati da professionisti o servizi sociali, vogliano provare a risolverlo”, ha concluso Elena Leonardi.

24/11/2019 16:15
Camerino capofila nel progetto europeo per preservare il patrimonio culturale dalle calamità naturali

Camerino capofila nel progetto europeo per preservare il patrimonio culturale dalle calamità naturali

Camerino sarà una delle quattro città pilota (insieme ad Amburgo, Bratislava e Valencia) del progetto ARCH - Advancing Resilience of historic areas against climate-related and other hazards (programma Horizon 2020) per preservare il patrimonio culturale delle aree storiche dai rischi di calamità naturali. Il consigliere comunale Riccardo Pennesi è appena tornato da Bruxelles, dove si è svolta la General Assembly, insieme al gruppo di ricerca dell’Università di Camerino, ENEA - Agenzia nazionale, INGVcomunicazione per presentare il progetto "Resilienza delle città d'arte da cambiamenti climatici e calamità naturali". “Si tratta di un incontro importante a cui ho avuto l’onore e il piacere di presenziare – ha detto Pennesi –. Si è parlato di come coinvolgere i vari stakeholders della zona e di tutto il territorio nazionale. La discussione, in particolare ha sviluppato la tematica di come conservare il patrimonio culturale che Camerino possiede ma che purtroppo sconta il danneggiamento del sisma. Dal confronto con le altre città pilota del progetto ARCH, ho potuto notare che ci sono problematiche differenti per ognuna, ma che possono essere portate avanti parallelamente e unitariamente, in particolare con riferimento al rischio idrogeologico e altre calamità. Si sono creati dei tavoli di lavoro in tutte e quattro le città e il prossimo appuntamento sarà a Bonn a giugno 2020. Poi nel dicembre successivo saranno ospiti proprio a Camerino. Il Comune intende andare avanti con grande convinzione in questa direzione – conclude Pennesi – nella progettazione europea che è fondamentale anche per il futuro. Il prossimo passo, che sarà uno snodo altrettanto importante sarà la raccolta dei dati e la sua elaborazione. Un passaggio che per il Comune di Camerino avverrà grazie a un gruppo di studio incaricato appositamente con i fondi Horizon 2020”. Il progetto che sarà sviluppato potrà essere un esempio da seguire per tutto il territorio italiano, soggetto continuamente a calamità naturali, non ultima quella accaduta a Venezia.

24/11/2019 15:55
Scarico illecito di rifiuti a Pollenza: la segnalazione di un cittadino (FOTO)

Scarico illecito di rifiuti a Pollenza: la segnalazione di un cittadino (FOTO)

Ennesimo episodio di incivilità segnalato dai nostri lettori in provincia, relativo all'abbandono dei rifiuti. La denuncia, questa volta, riguarda il territorio comunale di Pollenza. "Nella frazione di Rotelli, a Pollenza, durante i mesi passati sono stati effettuati degli scarichi illegali di ogni genere di rifiuto, da plastica a materiale edile passando per del materiale isolante fino a quello da costruzione e al vetro. L'abbandono illecito è avvenuto presso il percorso della Strada Comunale che porta da Rotelli alla scuola agraria di Macerata e alcuni rifiuti non sono ben visibili perché nascosti tra i rovi e le sterpaglia" spiega il cittadino che consiglia "l'installazione di un sistema di videosorveglianza che potrebbe essere molto utile sia per scovare questi criminali sia per far sì che episodi come questi non si verifichino più".  

24/11/2019 13:20
Decreto sisma, Federcontribuenti: "Chiediamo 10 anni di zona economica speciale"

Decreto sisma, Federcontribuenti: "Chiediamo 10 anni di zona economica speciale"

''Il riconoscimento di una zona economica speciale per i territori colpiti dal Sisma del 2016/17, che introduca vantaggi in termini di imposte e contributi alle aziende che scelgono di restare nel territorio o a quelle che scelgono di investire deve essere di almeno 10 anni per permettere a chi investe e a chi  vuole restare di andare a regime in un periodo sufficiente per la ripresa economica, in particolare nei comuni, quasi tutti, che insistono in zone montuose''. Lo ha dichiarato Maria Teresa Nori, del Consiglio Nazionale di Federcontribuenti e Segretario regionale delle Marche commentando gli emendamenti presentati in commissione alla Camera in prima lettura. ''I 10 anni devono valere - precisa l'esponente di Federcontribuenti - per i comuni che hanno avuto la distruzione del 50%+1 con le abitazioni in maggioranza classificate in esito 'E'. In questi comuni, inoltre, si attende un segnale forte del governo perche' altrimenti non rimane agli abitanti di richiedere il TFR allo stato e dichiarare lo spopolamento, riconsegnando le chiavi delle loro abitazioni ai Comuni''. Dunque, conclude Maria Teresa Nori ecco perche' e' prioritario ''far ripartire l'economia di queste zone con l'attuazione della Zes a 10 anni, e non fino al 2021''. 

24/11/2019 10:40
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