Dichiarato parzialmente inagibile dopo le scosse di terremoto dell’ottobre 2016, torna completamente funzionale un capannone, sede di un’attività produttiva in via Francesco Bruni, nella zona industriale di Taccoli.
Il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha revocato l’Ordinanza con al quale aveva dichiarato in parte non utilizzabile lo stabile, che nel frattempo è stato interessato da lavori di riparazione del danno con rafforzamento localizzato della struttura ed è stato destinatario di un contributo pubblico per la ricostruzione di circa 95mila euro.
MACERATA - Una sincera, nuova soluzione per i cittadini, o l’ennesima colata di cemento legata ad interessi politici? Chi crede che la concorrenza rappresenti il motore del commercio, non può non aver fatto i conti almeno una volta con questo genere di dubbio. Stiamo parlando, nello specifico, del nuovo “maxi centro commerciale” che nel prossimo futuro dovrebbe salutare - dal lato est di via Bramante - la frazione maceratese di Piediripa, già coperta da altre strutture analoghe.
Fra queste, naturalmente, spicca il Val di Chienti, ormai da più di 20 anni punto di riferimento per la cittadinanza, a dispetto delle varie “sorelle concorrenti” che nel tempo le sono cresciute intorno (non ultimo, il CorridoMnia Shopping Park, distante appena 2 km).
È stato spontaneo, quindi, porsi domande sulla presenza o meno di interessi collaterali nascosti dietro l’edificazione di questo nuovo ecomostro, presentato dai fratelli Daniele e Alberto Simonetti, firmato dall’ingegnere Corrado Perugini (già coordinatore provinciale della Regione Marche, per Forza Italia) e l’architetto David Raponi. Soprattutto all’indomani delle dichiarazioni da parte del suo promotore, Mauro Profili: «le catene di negozi in Val di Chienti e CorridoMnia si trasferiranno qui da noi, e porteremo anche nuove insegne».
«Una sparata assurda e inelegante – ha commentato il direttore del Val di Chienti, Gianluca Tittarelli – che dice molto di certi personaggi e della loro concorrenza sleale. Nessuno era tenuto a informarci sulla realtà dell’iniziativa, ma da cittadino ritengo che in un bacino d’utenza come il nostro non serva un’altra apertura del genere, specie dopo gli effetti del Covid-19. Occorre, piuttosto, un altro tipo di intervento sul territorio: magari un potenziamento delle strade, visto che nel corso degli ultimi anni la viabilità è stata messa a dura prova. Al tempo della nostra apertura, per esempio, ci siamo confrontati col Comune e con la Provincia di Macerata per la realizzazione delle rotatorie di Piediripa. Ma oggi, con il CorridoMnia qui vicino, poi l’Ipermercato “Oasi” a Tolentino, “Le Ancore” di Porto Sant’Elpidio e il Cuore Adriatico a Civitanova Marche, davvero vogliamo metterci un’altra realtà commerciale simile?»
Per dar conto ancora una volta dei numeri, si parla si 27.500 metri quadrati di iter urbanistico, di cui 18.000 di vendita, costruito su due piani - più uno interrato con 65.000 metri quadrati di parcheggi per 2.600 posti auto – secondo uno scenario concorrenziale che vorrebbe attirare persino i consumatori dall’Umbria. Per una spesa complessiva stimata sui 60 milioni di euro, e che promette di portarne 6 nelle casse della città e 1,5 in quelle regionali.
«Io non so se queste cose sono mosse da un reale interesse per i cittadini oppure no – continua Tittarelli - Un’idea me la posso anche essere fatta, ma non ho certo gli elementi per dimostrarla. È piuttosto logico, però, pensare a un interesse prettamente politico, perché la gestione di un territorio è di fatto “politica”. Se poi questa fallisce, subentra il mercato: il commerciante più forte resta aperto, il più piccolo chiude. In un simile gioco delle parti ci rimettono sempre tutti. Fra le altre cose, hanno promesso anche 600 posti di lavoro, ma qualcuno lo ha veramente appurato questo?»
Parlare di liberalizzazione del mercato resta, ancora una volta, un’utopia. Specie se quest’ultimo insiste nel viaggiare di pari passo con la politica. E mentre l’approvazione finale del nuovo maxi centro commerciale attende la fine del 2022, il direttore del Val di Chienti non manca di ringraziare i propri dipendenti e la fedele clientela, che negli anni ha contribuito in prima linea a fare della sua realtà - attiva dal 1998 - un punto di riferimento per la provincia.
E alla domanda se sull’attuale vicenda si senta ottimista, risponde: “Lo sono sempre e tanto, altrimenti non farei questo mestiere”.
Sono 22 mila gli edifici censiti come inagibili dopo i terremoti del 2016 e 2017 per i quali non è ancora stata presentata né la richiesta, né la prenotazione del contributo, e che dunque rischiano di non poter beneficiare dei fondi pubblici per la ricostruzione se entro il 15 dicembre i proprietari non avanzeranno almeno la Manifestazione di volontà a richiedere il contributo stesso.
Proprio oggi il Commissario Straordinario alla Ricostruzione post sisma 2016, Giovanni Legnini, ha scritto ai sindaci di oltre 500 comuni nelle quattro regioni del cratere 2016, quelli dove si sono registrati danni da sisma, invitandoli a prendere ogni iniziativa possibile per raggiungere i proprietari delle case inagibili che non hanno ancora fatto passi concreti per la ricostruzione.
I cittadini che non hanno ancora presentato agli Uffici Speciali Regionali la Richiesta di contributo insieme al progetto dell’intervento hanno infatti l’obbligo di trasmettere al Commissario, in via telematica, una manifestazione di volontà a richiedere il contributo stesso, pena la sua decadenza, entro il prossimo 15 dicembre.
Con la lettera del Commissario ai sindaci è stata consegnata la lista delle Richieste di contributo già pervenute agli Uffici Speciali e delle Manifestazioni di volontà inviate al Commissario relative al proprio comune, perché possano procedere alle verifiche e sollecitare i proprietari.
Le manifestazioni di volontà già presentate sono 27 mila e riguardano 37.200 edifici, che si aggiungono ai 21.100 per i quali esiste già la Richiesta di contributo, per un totale di 58.300 edifici, un numero molto elevato ma ancora distante da quello degli edifici censiti come inagibili dopo il sisma, che erano 80.300.
Sulla carta mancano dunque 22 mila edifici, e anche se molti di questi potrebbero non aver diritto al contributo, perché già all’epoca inutilizzati o collabenti, si è deciso di mantenere aperta la finestra per le prenotazioni fino a metà dicembre. Degli edifici che mancano all’appello, 9.500 sono nelle Marche, 5.300 in Abruzzo, 4.400 in Umbria e 2.700 nel Lazio.
Nelle Marche, tuttavia, si registrano le percentuali più alte di contributi richiesti o prenotati rispetto al danno subito, con una “copertura” media del 79%, seguita dal Lazio con il 73%, l’Umbria con il 63%, l’Abruzzo con il 58,8%, a fronte di una media del 72,6% nelle quattro regioni colpite dal sisma.
Nei centri più colpiti, dove si registra un alto numero di edifici inagibili, e c’è una maggior consapevolezza degli adempimenti connessi alla ricostruzione, il grado di copertura è generalmente elevato. In particolare nelle Marche, dove si va dal 97,5% di Arquata del Tronto (189 edifici già oggetto di Richiesta e 1.830 con Manifestazione di volontà rispetto a 2.070 inagibili), all’89,3% di Acquasanta Terme, all’89,1% di Ascoli Piceno, l’85,5% di Tolentino, l’85,4% di Castelsantangelo sul Nera all’81% di Sarnano, il 79% di Visso, il 77% di Pieve Torina, il 74% di Camerino. A San Severino, Caldarola, Treia, Ussita, Macerata e San Ginesio, in ogni caso, il numero di edifici scoperti è ancora molto elevato.
In Umbria il grado di copertura è pari al 70,7% a Norcia, al 68,6% a Spoleto e al 62,3% a Cascia. Mancano invece molti edifici all’appello sia a Foligno che a Preci. Particolarmente basso è il numero di richieste e manifestazioni di volontà nei comuni dell’Umbria fuori dal cratere sismico. A Nocera Umbra, Gualdo Tadino, Trevi, Giano dell’Umbria, Spello, Castel Ritaldi e Foligno, il grado di copertura, rispetto al danno censito, è pari a circa il 50%.
Nel Lazio il numero di contributi richiesti o prenotati per gli edifici inagibili è pari all’84,5% del totale, ad Accumoli al 68,4%, a Leonessa al 64,7%.La situazione più preoccupante è quella dell’Abruzzo. A Barete ci sono 15 richieste di contributo e 5 manifestazioni di volontà su 89 edifici inagibili, con una percentuale del 22,5% la più bassa del cratere. Sotto il 50% anche Tossicia, Campotosto, Pizzoli, Pietracamela, Cagnano Amiterno e Fano Adriano.
Ordinanza urgente di non potabilità dell'acqua in località Sassotetto, nel comune di Sarnano. A firmarlo è stato il sindaco Luca Piergentili, dopo aver ricevuto la nota del Dipartimento di Prevenzione del Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione della Asur Marche Area Vasta 3, con cui viene comunicato che, in base alle analisi effettuate lo scorso 3 novembre, è stato espresso un giudizio di non idoneità al consumo umano dell’acqua.
È stato, pertanto, disposto - in via preventiva e cautelativa - il divieto di consumo umano dell’acqua, fino all’avvenuto ripristino della qualità della stessa.
"La società Tennacola s.p.a. – in qualità di gestore – è stata demandata ad effettuare immediatamente tutte le verifiche del caso e di adottare tutti i provvedimenti ritenuti più opportuni per ripristinare la qualità delle acque, relazionando sollecitamente in merito all’ASUR Marche Area Vasta 3 e al Comune di Sarnano. Al ripristino della potabilità verrà data la debita informazione alla cittadinanza" sottolinea Piergentili.
Il Servizio Sanità delle Marche ha comunicato come, nel corso delle ultime 24 ore, siano stati testati 3342 tamponi: 1899 nel percorso nuove diagnosi (di cui 993 nello screening con percorso antigenico, con 49 positivi rilevati) e 1443 nel percorso guariti (un rapporto positivi/testati dell'8,4%). Il tasso di incidenza del virus, a ieri, era di 50,20 nuovi positivi settimanali ogni 100 mila abitanti (due giorni fa era al 45,70).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 159, di cui 32 nella provincia di Macerata, 15 nella provincia di Ancona, 23 nella provincia di Pesaro-Urbino, 39 in provincia di Fermo, 29 in provincia di Ascoli Piceno e 21 fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (31 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (35 casi rilevati), contatti in ambito domestico (47 casi rilevati), contatti extra regione (2), casi in attesa di approfondimento epidemiologico (29), contatti in ambito assistenziale (2) e contatti in ambito sanitario (1), contatto in ambiente lavorativo (3), positivi in ambito scolastico/formativo (5), contatto in ambiente di vita e socialità (2).
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra un incremento rispetto a ieri: incidenza all'8,4% oggi, rispetto al 5,5% di ieri.
Nelle ultime 24 ore si registra, invece, una sostanziale stabilità nel numero dei ricoverati per Covid-19 nelle Marche: sono 81 (stesso numero rispetto a ieri) tra i quali 22 in Terapia intensiva (+2 rispetto a ieri), 39 in reparti non intensivi e 20 pazienti nel reparto di Semi Intensiva. Lo comunica il Servizio Sanità della Regione.
Oggi, purtroppo, si contano anche due decessi correlati al Covid-19: le vittime sono un 75enne di Serra de Conti spirato all'ospedale Torrette di Ancona e un 86enne di Pesaro, che ha perso la vita presso l'ospedale cittadino.
Vi sono, infine, 53 pazienti Covid positivi ospitati nelle strutture territoriali (alla Rsa di Campofilone) e 8 pazienti nei pronto soccorso degli ospedali regionali: 2 a Senigallia, 1 a Torrette e 1 a Civitanova, 1 a Macerata, 2 a Fermo e uno a Pesaro.
Il management del'International Airport Ancona ha ufficialmente disposto da ieri sera il licenziamento di 11 lavoratori, andando a colpire nello specifico il personale della security e delle pulizie, delle lavoratrici del check in - loast and found e degli uffici.
"Una vera e propria macelleria sociale", come l'ha definita il sindacato, nel suo ultimo comunicato firmato anche da Filt Cgil, Fit Cisl e Uil trasporti. «E' una doccia fredda e le responsabilità sono da imputare all'azienda ma anche alla politica regionale, debole e inefficace, che non ha saputo prendere in mano la situazione dal momento che è socio di quest'azienda e dirotta numerose risorse pubbliche per lo scalo marchigiano».
Nei giorni scorsi, infatti, l'associazione sindacale aveva fatto esplicita richiesta ai manager di utilizzare ammortizzatori sociali e procedere insieme all'individuazione di soluzioni per la riorganizzazione della struttura aeroportuale. Con gli ultimi sviluppi, però, la presa di posizione drastica è stata inevitabile, annunciando nell'immediato una prima azione di sciopero di 4 ore, prevista il 26 novembre, e non escludendo sit-in di protesta.
Nell'ultima settimana, la società dell'International Airport Ancona aveva rincarato la dose. «Sembra assurdo che dopo tre anni di ammortizzatori sociali il sindacato abbia ancora la sfrontatezza di richiedere proroghe e non abbia compreso la necessità di rispettare i vincoli imposti dalla Commissione Europea in occasione dell’erogazione degli "aiuti di Stato", grazie ai quali è stato possibile salvare l’aeroporto delle Marche».
Si parla, concretamente, di strumentalizzazione da parte del sindacato, che non terrebbe conto degli sforzi compiuti dal 2015 ad oggi per evitare il collasso finanziario e sostenere anche - previo accordo siglato nel 2020 da entrambe le parti - la migrazione dei lavoratori interessati presso società appaltatrici che si sono aggiudicate i servizi di pulizie e sicurezza. Flessibilità poco chiara da una parte, sfrontatezza e arroganza dall'altra. Sul tavolo delle trattative per ora aumentano solamente le tensioni.
Rivisitata dal Comandante Danilo Doria la struttura organizzativa del corpo della Polizia locale di Macerata con nuovi nomi e competenze.
“La rotazione degli ufficiali – afferma Doria - è avvenuta nel rispetto dei criteri di trasparenza, antimafia e attitudine. Nel nuovo assetto, dove sono state eseguite delle suddivisioni specifiche, le attività sono state separate in interne ed esterne con i relativi settori di competenza. La riorganizzazione si è resa necessaria anche alla luce delle nuove competenze che nel corso di questi ultimi anni sono state attribuite alla Polizia locale, dalle nuove normative in tema di sicurezza urbana e di controllo integrato del territorio, ma anche per garantire una corretta e funzionale gestione degli uffici".
La nuova organizzazione del Comando prevede, infatti, un Ufficio Attività Interne che comprende le unità operative Commercio Controllo e Coesione sociale, Segreteria e gestione Comando, Verbali e Contenzioso e un Ufficio Attività Esterne con le unità operative Mobilità e Sicurezza Urbana, Viabilità, Infortunistica e Polizia Giudiziaria e Tutela Ambientale.
Il coordinamento dell’Ufficio Attività Interne e delle relative unità operative sono state assegnate al vice comandate Maura Castellucci mentre quello dell’Ufficio Attività Esterne e delle relative unità operative al vice comandante Fabrizio Calamita.
Per quanto riguarda invece la responsabilità delle singole Unità Operative sono state assegnate per Commercio Controllo e Coesione Sociale al commissario Maura Castellucci, con l’ausilio dell’ispettore Giancarlo Costantini in qualità di addetto e responsabile al coordinamento, Segreteria e Gestione Comando al sostituto commissario Maria Pia Marrocchella, Verbali e Contenzioso al sostituto commissario Ilaria Ferranti, Mobilità e Sicurezza Urbana al commissario Alessandro Crescenzi con l’ausilio dell’Ispettore Giuseppe Battista, responsabile di coordinamento, Viabilità, Infortunistica e Polizia Giudiziaria al commissario Fiorenzo Fiorani, con l’ausilio degli ispettori Lorella Martinelli e Walter Vallesi responsabili di coordinamento e, infine,Tutela ambientale al commissario Fabrizio Calamita.
Il sindaco del Comune di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ricevuta l’attestazione tecnica della chiusura dei lavori di riparazione del danno con rafforzamento localizzato della struttura che hanno interessato un immobile sito in via Enrico Mattei, ha formalmente revocato l’ordinanza con la quale, a seguito delle scosse di terremoto dell’ottobre 2016, aveva dichiarato lo stabile non agibile.
Il provvedimento consentirà a due famiglie e ai titolari di un’attività di riprendere la normale quotidianità dopo il trasferimento forzato a causa del sisma.
Per i lavori di ricostruzioni, che hanno interessato anche le pertinenze dell’edificio, l’Usr della Regione Marche ha concesso un contributo pubblico di circa 250mila euro.
La Giunta regionale stanzia contributi per l’implementazione della funzione sociale ed educativa degli oratori. Si tratta di 300 mila euro per l’annualità 2021 a favore delle Diocesi marchigiane e della Regione ecclesiastica Marche. Lo comunica l’assessore all’Istruzione Giorgia Latini, che specifica: “Le attività sociali ed educative degli oratori parrocchiali sono molto importanti per la comunità: sostengono la crescita delle giovani generazioni avendo cura di prevenire ogni possibile condizione di disagio e di contrastare le situazioni di devianza giovanile”.
La funzione educativa, formativa e di inclusione sociale che svolgono gli oratori nelle comunità locali viene riconosciuta dalla Regione attraverso una specifica norma e dal Protocollo di intesa con la Regione Ecclesiastica Marche che prevede la concessione di contributi a favore delle Diocesi marchigiane con la finalità di supportare le attività di oratorio.
La grave situazione sociale e sanitaria determinata dal Covid, inoltre, ha imposto anche agli oratori, alla stregua di tutte le attività sociali e produttive, una serie di complessi interventi di tipo organizzativo e operativo il cui costo potrà essere ammesso a contributo.
ll riconoscimento del contributo regionale di 300 mila euro, che sarà trasferito alle 13 alle Diocesi marchigiane e ripartito tra le medesime sulla base della popolazione in fascia di età 0-18 residente e dell’estensione territoriale, è finalizzato all’attuazione di interventi che garantiscano, anche attraverso nuove modalità di gestione, l’effettivo e regolare funzionamento delle attività di oratorio, specialmente in questo periodo di pandemia (igienizzazione, sanificazione, presenza di educatori, animatori e operatori per il rispetto di tutte le norme di protezione individuale e sociali) e l’eventuale apertura e gestione di nuovi spazi anche all’aria aperta. Iniziative che possano garantire esperienze di socialità e comunità in sicurezza e l’attivazione di reti tra i giovani anche attraverso l’integrazione digitale, l’uso sapiente della tecnologia, ricerche e sperimentazione di attività e metodologie d’intervento, specie a carattere innovativo. Infine la realizzazione di percorsi di integrazione e di recupero a favore di soggetti fragili a rischio di emarginazione sociale o povertà educativa.
Quota parte del contributo è destinato specificamente alla formazione dei responsabili di oratorio, degli operatori, del personale ausiliario e dei partecipanti alle attività di oratorio che avverrà ad opera della Regione Ecclesiastica Marche. Nel rispetto del vincolo di destinare contributi alle sole Diocesi marchigiane, tenendo conto di tutti gli oratori attivi nel territorio regionale, verranno ammessi al contributo anche quelli che, pur appartenenti a Diocesi collocate fuori dal territorio geografico della Regione Marche, ricadono nei Comuni del territorio regionale. Il contributo destinato a tali oratori verrà assegnato alle Diocesi marchigiane contigue per territorio.
Dietrofront. Il supermercato Conad city di via Spalato non chiuderà i battenti.
Lo hanno annunciato, quest'oggi, gli stessi gestori dello storico market, i quali hanno affisso fuori dalla porta d'ingresso un volantino nel quale si rende nota la continuazione dell'attività.
"Siamo felici di comunicare che il negozio non chiude - si legge nel piccolo manifesto -. Resteremo per dare continuità al nostro servizio con professionalità, cortesia e attenzione verso i nostri clienti".
Scongiurato, dunque, il rischio di imminente chiusura che era stato paventato nei giorni scorsi dagli stessi gestori e che aveva tra le principali motivazioni il costo dell'affitto divenuto non più sostenibile. Ora verrà fatta dallo stesso gruppo Conad un'ulteriore valutazione nel 2022 per decidere sul da farsi. Tuttavia il fatto che il supermercato rimanga aperto, fa tirare un sospiro di sollievo ai residenti del quartiere, i quali rischiavano di rimanere senza un importante servizio.
Fissata la data per l’incontro pubblico sulla ricostruzione organizzato dall'amministrazione comunale di Camerino.
Sabato 13 novembre alle 16 all’Auditorium Benedetto XIII si farà il punto sullo stato della ricostruzione a 5 anni dal sisma e, in particolare, sugli ultimi due anni e mezzo di lavoro. Dall’approvazione delle perimetrazioni, alla definizione degli aggregati, al lavoro sui piani attuativi che sta portando avanti lo studio Karrer, alle ordinanze speciali Camerino, senza tralasciare le demolizioni, le messe in sicurezza, i cantieri iniziati e quelli in avvio, in modo particolare per quanto riguarda la ricostruzione pubblica.
“Riprendiamo gli appuntamenti che ci eravamo prefissati di fare, ma che a causa della pandemia è stato impossibile organizzare - spiega Luca Marassi, consigliere con delega alla ricostruzione - Lo scorso anno a dicembre abbiamo presentato il Psr incontrando la cittadinanza in modalità online. Speriamo di poter riprendere in presenza e continuate in questo modo per poter condividere il più possibile il lavoro che si sta portando avanti. L’impegnò è tantissimo e anche i passi avanti fatti, inimmaginabile per chi non lo vive quotidianamente. Naturalmente la ricostruzione è un percorso che necessita di tanti passaggi che è giusto condividere con la cittadinanza, anche attraverso incontri pubblici. Quello del 13 novembre sarà il primo, in cui oltre a illustrare lo stato della ricostruzione, risponderemo alle domande e ascolteremo le richieste dei concittadini”.
È stato approvato oggi in Giunta l’avvio del procedimento finalizzato alla variante urbanistica per la realizzazione di una struttura pubblica polifunzionale, denominata Belvedere Leopardi, posta a ridosso dell’omonimo viale.
Con l’approvazione della fase preliminare/Scoping, facente parte della procedura di valutazione ambientale strategica (VAS), il Comune di Macerata, come ente procedente, invia alla Provincia, quale ente competente, gli elaborati relativi allo studio ambientale propedeutico alla variante.
«Con tale progetto, l’Amministrazione punta a realizzare le dotazioni basilari per sostenere e definire un più avanzato punto di equilibrio tra vivibilità e vitalità del centro storico - ha commentato l’assessore all’Urbanistica Silvano Iommi -. Il progetto architettonico prevede un primo livello di copertura come piazza-belvedere, un livello sottostante destinato a mercato di vicinato e ulteriori sottostanti due livelli di parcheggio per circa 300 posti auto; il tutto collegato a valle alla rete del percorso pedonale del “parco delle fonti” periurbane mentre a monte con gli attracchi meccanizzati con il centro storico».
Lo scorso giugno l’Amministrazione ha già affidato ad alcuni specialisti lo studio della prima fase dell’indagine urbanistico-ambientale che si è conclusa con il primo documento di Scoping; elaborato che sarà inviato alla Provincia per i previsti passaggi procedurali.
Celebrazioni del 4 novembre: cambia la viabilità a Civitanova.
Al fine di evitare disagi e mettere in sicurezza i partecipanti, Il Comune informa che per le celebrazioni del 4 novembre e per il Centenario del Milite Ignoto saranno presenti nella giornata di domani, giovedì 4 novembre, variazioni del flusso automobilistico (oltre a divieti di sosta) in piazza XX Settembre e vie limitrofe dalle 9 alle 12.30 (e comunque fino al termine delle celebrazioni).
Da venerdì 5 dalle ore 20 alle 24 sarà vietata, inoltre, la sosta per tutti i veicoli in via Buozzi nell'area di parcheggio lato nord.
Ecco il testo dell’ordinanza emessa dalla Polizia Locale. “Divieto di sosta con rimozione ed il divieto di transito per tutti i veicoli, eccetto gli scuolabus per le sole operazioni di salita e discesa degli studenti, in piazza XX settembre e nel tratto antistante il palazzo comunale dalle 9 alle 12,30 e comunque fino al termine della manifestazione.
Divieto di sosta con rimozione per tutti i veicoli, nel vialetto nord lato sud dalle 9 alle 12,30 e comunque fino al termine della manifestazione. Inversione del senso di marcia sul vialetto nord con direzione ovest/est dalle 9 alle 12,30 e comunque fino al termine della manifestazione con conseguente obbligo di svolta a sinistra sul vialetto nord per i veicoli provenienti da via Conchiglia, corso Dalmazia e via Gorizia.
Deviazione del traffico di via Buozzi in via Trieste dalle 9 alle 12,30 e comunque fino al termine della manifestazione, eccetto gli autobus di linea urbana ed extraurbana che potranno circolare sul vialetto nord con direzione ovest/est. Divieto di sosta con rimozione per tutti i veicoli, in ambo i lati, in via Trieste, nel tratto compreso tra via Buozzi e vicolo Sforza, e in via Venezia, nel tratto compreso tra l’intersezione con via Trieste e l’intersezione con corso Vittorio Emanuele, dalle 9 alle 12,30.
Deviazione del traffico di corso Umberto I in via Buozzi dalle 9 alle 12,30 e comunque fino al termine della manifestazione. Divieto di sosta con rimozione per tutti i veicoli in via Buozzi, nell’area di parcheggio lato nord, venerdì 5 novembre, dalle 20 alle 24, eccetto i veicoli delle autorità partecipanti al Concerto di Gala al teatro Rossini”.
La città di Civitanova Marche piange Mario Salvatori. Lo storico costruttore si è spento nella mattinata di oggi, all'età di 84 anni, presso la clinica Villa dei Pini. Fatale una malattia che, in breve tempo, non gli ha lasciato scampo.
L’uomo ha fondato assieme al fratello Alberto l'impresa edile "Salvatori" ed era molto conosciuto in città, anche per essere un grande tifoso della Civitanovese. A piangerne la scomparsa, oltre al fratello Alberto, sono la moglie Iride e la figlia Alessandra.
I funerali si terranno nella chiesa di San Carlo Borromeo, nel quartiere di Fontespina, venerdì 5 novembre alle ore 10:00.
Il Servizio Sanità delle Marche ha comunicato come, nel corso delle ultime 24 ore, siano stati testati 4353 tamponi: 2529 nel percorso nuove diagnosi (di cui 1483 nello screening con percorso antigenico, con 64 positivi rilevati) e 1824 nel percorso guariti (un rapporto positivi/testati del 5,5%). Il tasso di incidenza del virus, a ieri, era di 45,70 nuovi positivi settimanali ogni 100 mila abitanti (due giorni fa era al 43,35).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 140, di cui 14 nella provincia di Macerata, 28 nella provincia di Ancona, 35 nella provincia di Pesaro-Urbino, 26 in provincia di Fermo, 16 in provincia di Ascoli Piceno e 21 fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (30 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (27 casi rilevati), contatti in ambito domestico (43 casi rilevati), contatti extra regione (3), casi in attesa di approfondimento epidemiologico (24), contatti in ambito assistenziale (2) e contatti in ambito sanitario (1). contatto in setting lavorativo (2), positivo in setting scolastico/formativo (6), contatto in ambiente di vita e socialità (2).
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra un incremento rispetto a ieri: incidenza al 5,5% oggi, rispetto al 3,1% di ieri.
Nelle ultime 24 ore si registra, invece, un incremento nel numero dei ricoverati per Covid-19 nelle Marche: sono 81(+1 rispetto a ieri) tra i quali 20 in Terapia intensiva (invariato rispetto a ieri), 42 in reparti non intensivi e 19 pazienti nel reparto di Semi Intensiva. Lo comunica il Servizio Sanità della Regione.
Nelle ultime 24 ore si registra purtroppo anche un decesso correlato al Covid-19: la vittima è un 48enne di Vallefoglia che ha perso la vita all'ospedale di Torrette. L'uomo presentava patologie pregresse.
Vi sono, infine, 53 pazienti Covid positivi ospitati nelle strutture territoriali (alla Rsa di Campofilone) e 7 pazienti nei pronto soccorso degli ospedali regionali: 2 a Senigallia, 1 a Torrette e 1 a Macerata, 1 a San Benedetto del Tronto 1 a Jesi e uno a Pesaro.
Nuova chiusura di tre giorni, per consentire lavori sulla linea elettrica (sostituzione dei conduttori), del casello di Loreto-Porto Recanati sulla A14 Bologna-Taranto, in uscita e in entrata, su entrambe le direzioni. I disagi per gli automobilisti si verificheranno nelle giornate di giovedì 4, venerdì 5 e sabato 6 novembre dalle ore 8:00 alle ore 17:00.
"In alternativa si consiglia di utilizzare la stazione autostradale di Civitanova Marche o di Ancona sud" evidenzia l'Anas in una nota.
(Foto di repertorio)
Dal prossimo 8 novembre anche i marchigiani potranno usufruire del bonus terme messo a disposizione dallo Stato per aiutare un settore messo in ginocchio dall’avvento della pandemia.
Tutti i cittadini potranno beneficiare di uno sconto fino a 200 euro a persona per l’acquisto di servizi termali scelti su un totale di 177 strutture accreditate in tutto il territorio nazionale. 53 invece i milioni di euro totali finanziati. Lo sconto è nominale e può essere richiesto una sola volta se si è maggiorenni, residenti in Italia, senza limiti di Isee o di nucleo familiare. Il trattamento richiesto non dovrà già essere a carico del servizio sanitario nazionale.
Gli enti termali accreditati sono gli unici abilitati a effettuare la prenotazione e nel caso in cui, la spesa sia superiore, l’importo in più sarà a carico del cittadino. Sulla piattaforma, gestita da Invitalia, per la registrazione delle strutture termali che aderiscono all'iniziativa, è possibile visionare l'elenco completo delle terme aderenti. Nelle Marche la scelta si divide tra la provincia di Macerata, con le strutture di Tolentino e di Sarnano, e la provincia di Ancona, con le terme di Genga.
Cari lettori, bentrovati a questa nuova puntata settimanale della mia rubrica, nella quale analizzo l’andamento del contagio da coronavirus nelle Marche e in Italia. Dopo la grossa accelerazione dei casi riportata la scorsa settimana (leggi qui), anche negli ultimi 7 giorni la crescita, purtroppo, è continuata, seppur in maniera più lenta. Come prevedibile, i ricoveri e le terapie intensive sono purtroppo tornati a salire, mentre il numero di decessi non ha subito impennate: speriamo di non riscontrare un'inversione di tendenza durante la prossima settimana.
Le regioni mostrano quasi tutte una crescita di casi positivi. Il Friuli Venezia Giulia registra un boom di contagi e di ricoveri in terapia intensiva. La città di Trieste, in particolare, è colpita da un grosso focolaio: le continue manifestazioni di piazza contro il green pass in cui la maggior parte dei partecipanti non indossava alcun tipo di protezione, potrebbero aver inciso non poco.
Nella tabella ho anche inserito l'occupazione dei ricoveri ordinari e aggiornato le terapie intensive disponibili. Notiamo che, sempre il Friuli, ha superato la fatidica soglia del 10% di ricoveri in terapia intensiva. Purtroppo nella classifica della maglia nera, le Marche sono al secondo posto dopo il Friuli: la nostra regione, specie la provincia di Macerata, non brilla particolarmente per dosi somministrate.
Riporto per concludere un'elaborazione presa dal web, che mostra la correlazione inversa fra decessi e % di popolazione vaccinata nel mondo.
Il Servizio Sanità delle Marche ha comunicato come, nel corso delle ultime 24 ore, siano stati testati 2027 tamponi: 1339 nel percorso nuove diagnosi (di cui 1006 nello screening con percorso antigenico, con 20 positivi rilevati) e 688 nel percorso guariti (un rapporto positivi/testati del 3,1%). Il tasso di incidenza del virus, a ieri, era di 43,35 nuovi positivi settimanali ogni 100 mila abitanti (due giorni fa era al 47,42).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 42, di cui 3 nella provincia di Macerata, 11 nella provincia di Ancona, 23 nella provincia di Pesaro-Urbino, uno in provincia di Fermo, uno in provincia di Ascoli Piceno e 3 fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (11 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (8 casi rilevati), contatti in ambito domestico (15 casi rilevati), contatti extra regione (1), casi in attesa di approfondimento epidemiologico (5), contatti in ambito assistenziale (1) e contatti in ambito sanitario (1).
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra un decremento rispetto a ieri: incidenza al 3,1% oggi, rispetto al 4,6% di ieri.
Nelle ultime 24 ore si registra, invece, un incremento nel numero dei ricoverati per Covid-19 nelle Marche: sono 80, tra i quali 20 in Terapia intensiva (+2 rispetto a ieri), 38 in reparti non intensivi e 22 pazienti nel reparto di Semi Intensiva. Lo comunica il Servizio Sanità della Regione.
Vi sono, infine, 54 pazienti Covid positivi ospitati nelle strutture territoriali (alla Rsa di Campofilone) e 4 pazienti nei pronto soccorso degli ospedali regionali: due a Senigallia, uno a Torrette e uno a Civitanova Marche.
È passato appena un mese dalla forte impennata dei prezzi del metano, e già si sono fatte sentire le pesanti reazioni dei consumatori, in una escalation di rabbia e amarezza. Mentre si attendono le contromisure auspicate dal governo Draghi in virtù del “caro-bollette”, la redazione di Picchio News ha voluto spingersi fuori dai confini cittadini per raccogliere quelle che sono le testimonianze della cittadinanza costretta a mettere nuovamente mano al portafogli, e di chi si trova in prima linea a dover rendere conto ai propri clienti dell’ennesimo disagio.
Basta spingersi fino alla Contrada della Pieve e fermarsi presso uno dei distributori Metano Pieve Snc per rendersi conto di quell’incremento del 40% che ha portato il prezzo del gas fino a 1,679 €/kg (solo un mese fa di poco superiore a 1€/kg). «Era inevitabile, dopo un anno di pandemia – ha commentato una coppia di pensionati, fra i vari clienti che ha preso nel tempo come punto di riferimento il distributore in quel di Piediripa (MC) - uno cerca di risparmiare e non inquinare, ma questo ci massacra e crea un forte dislivello sociale.»
«Abbiamo a che fare con dei ladri al governo – risponde invece Elena Ferrara, cittadina e magazziniera di professione – Io abito a Pollenza e passo spesso qui a fare metano. Prima avevamo qualche bonus, ora hanno tolto tutto, si fanno debiti, gli stipendi non aumentano e non si va avanti.» Un rincaro che nessuno riesce a spiegarsi. Il pensiero generale è che la ripresa post-Covid della mobilità, della produzione e delle varie attività abbia influito inevitabilmente anche sul caro-metano così come sul costo delle materie prime (luce e gas, in primis).
«Sono stato costretto a mettere in cassa integrazione i miei dipendenti e a ridistribuire gli orari di lavoro – ha dichiarato Adriano Massaccesi, gestore di Metano Pieve – Qualche altro distributore vende ancora a prezzi più bassi in base ai contratti fatti nel 2020, noi lo abbiamo fatto a prezzo variabile (ieri 41 cents/m³ + IVA, oggi 93 cents/m³ + IVA!). Si pensa che a inizio 2022 il prezzo del metano possa tornare a livelli accettabili, non i 2 € di oggi.»
Spostandoci di pochi metri lungo la contrada,in uno dei vari distributori Ip della zona, c'è chi invoca l'arrivo anche in Italia del “Movimento dei gilet gialli” francesi. Esemplare, in questo senso, anche la testimonianza telefonica da parte dei responsabili della Simonetti Mario Srl, che annovera fra le varie partnership anche l’Ip. «Noi che stiamo in prima linea subiamo i malumori dei cittadini, che cercano naturalmente di risparmiare di più. Noi abbiamo azzerato i nostri margini per salvaguardare la categoria, e confidiamo che verso marzo o aprile del prossimo anno ci sia un miglioramento. Noi siamo danneggiati, e persino sotto covid abbiamo garantito il servizio alla clientela senza farci rimettere i dipendenti. La paura è che nel breve periodo questa inflazione si ripercuota sulla popolazione, soprattutto se a fare da contraltare non ci sarà anche un aumento dei salari.»
Un settore, quello del gas metano, che ha segnato nell’ultimo decennio una vera e propria rivoluzione, soprattutto in virtù di un sensibile abbattimento dei consumi su strada e, contemporaneamente, delle emissioni di Co2. Segnale positivo che, allo stato attuale, rischia però di abbattersi su una cittadinanza già pesantemente provata nell'ultimo anno e mezzo di pandemia.