Alle 10 di questa mattina è arrivato a Tolentino un nucleo familiare di 5 persone (genitori e tre figli minori), giunto da Khmelnytsky, una città dell'Ucraina occidentale, capoluogo dell'omonimo distretto. Ad attenderli c'erano il sindaco Giuseppe Pezzanesi e il presidente dell’Associazione Nazionale Carabinieri Giuseppe Losito, accompagnati da una psicologa, madrelingua ucraina.
“Solidarietà a chilometro zero: dal donante al donatario”. Così ha definito l'iniziativa intrapresa il capitano Giuseppe Losito. "Senza esitare - ha aggiunto -, gli iscritti tolentinati hanno raccolto la richiesta di ospitalità ai profughi ucraini, avanzata da Padre Andrea Grygorash della chiesa Ortodossa di Tolentino ad accogliere una famiglia di ucraini nei locali della sede idoneamente allestiti".
Il Sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi, interessato dal Socio A.N.C. Mirco Mancini (che sin da subito si è adoperato per la raccolta di quanto necessario), ha immediatamente condiviso l’iniziativa atteso che i locali sono di proprietà comunale. Analoga condivisione è pervenuta dall’Ispettorato Regionale dell’ANC.
"Indistintamente - racconta Losito - gli iscritti all’Associazione hanno collaborato ad allestire i locali della sede e fornire suppellettili e generi alimentare". "Allo slancio di solidarietà delle Benemerite e dei Soci si è aggiunto quello di tutte le altre associazioni presenti sul territorio comunale e di molti soggetti privati ed esercenti che - sottolinea Losito - ho dovuto dilazionare nel tempo".
Dopo le formali procedure sanitarie e burocratiche il nucleo familiare si è relazionato con la dirigente dell’Ufficio Servizi Sociali del Comune di Tolentino per tutto ciò di sua competenza e, soprattutto, per l’avviamento agli istituti scolastici dei minori che, già dai prossimi giorni, saranno accolti nelle scuole tolentinati.
Il rincaro choc di carburante, gas e luce sta mettendo in ginocchio l'intero Paese. A pagare il conto più salato le aziende del territorio, come la cartiera di Tolentino, che dopo l'emergenza Covid si trovano adesso con l'acqua alla gola e la possibilità di ricorsi di massa a Cassa integrazione, licenziamenti e chiusure (almeno momentanee). Diversi gli impianti che nel corso dell'ultimo fine settimana hanno deciso di abbassare le saracinesche per contenere i costi, con il gasolio che ha superato quota 2 euro al litro e il metano arrivato addirittura a 3 euro.
Per il “carburante verde”, c'è chi ancora tenta di mantere dei prezzi competitivi a fronte dell'aumento dei costi favoriti anche dal conflitto ucraino. Come nel caso di un distributore di Mogliano. Qui il costo del metano a 1,55€ ha spinto tantissimi maceratesi a spostarsi sul territorio per un pieno di quello che presto rischia di essere definito come il nuovo "oro verde". "Noi siamo in fila da mezz'ora e siamo arrivati da Civitanova, sulla costa i prezzi sono insostenibili", hanno raccontato degli automobilisti.
L’Ucraina chiama, Treia risponde. Dopo aver avviato la raccolta fondi per sostenere l’ospedale di Odessa con l’apertura di un conto corrente bancario, Treia cerca alloggi per l’accoglienza delle persone in fuga dalla guerra. Sono già 8 i profughi arrivati in città nel fine settimane e altri 6 sono in arrivo. Per cercare di rispondere ai bisogni evidenziati dalla popolazione ucraina, il Comune cerca aiuto anche nella propria cittadinanza richiedendo l’utilizzo di alloggi a chi ne ha la possibilità.
“Sono molto orgoglioso della risposta avuta dai treiesi: sono stati raccolti moltissimi beni dalla Croce verde di Treia e dalla Caritas a Passo Treia. La città, da sempre, si caratterizza per la propria disponibilità all'accoglienza di persone e famiglie in fuga da emergenze umanitarie e da conflitti in varie zone del mondo – ha detto il sindaco Franco Capponi – In questo momento, cerchiamo alloggi in cui poter ospitare chi sta arrivando in conseguenza al conflitto in corso e alla situazione di grave emergenza umanitaria".
"È un grande gesto di solidarietà per cui ringrazio coloro che si sono già mossi mettendo a disposizione tre alloggi che stiamo utilizzando proprio con gli arrivi di questi giorni”. Per manifestare la propria disponibilità all’accoglienza è possibile scaricare il modulo da compilare, pubblicato sul sito del Comune, al seguente link: https://www.comune.treia.mc.it/avvisi-cms/emergenza-ucraina-disponibilita-allaccoglienza/
Il modulo dovrà essere compilato in ogni sua parte e inviato, insieme a copia di un documento di identità in corso di validità, all'indirizzo: info@comune.treia.mc.it. La compilazione e l’invio del modulo non comportano l'instaurarsi di obblighi né nei confronti del Comune né di coloro che esprimono la propria disponibilità. Dopo aver raccolto i moduli, gli uffici si occuperanno di attivare soluzioni di accoglienza ed eventuali percorsi di accompagnamento necessari per l’inserimento delle persone nel nuovo contesto.
“Le Marche sono pronte a fornire assistenza e solidarietà concreta ai cittadini ucraini in fuga dalla guerra”. In base all’ordinanza 872 del Capo Dipartimento della Protezione Civile nazionale, che è stata recepita da tutte le Regioni e che individua nei presidenti delle giunte regionali i Commissari per l’attuazione delle disposizioni urgenti che riguardano l’accoglienza, il soccorso e l’assistenza alla popolazione ucraina, il presidente Acquaroli, in accordo l’assessore alla Protezione Civile Stefano Aguzzi, ha firmato il decreto che nomina come responsabile per coordinare il gruppo di lavoro il dirigente della Protezione Civile delle Marche Stefano Stefoni.
“È urgente adesso – spiega l’assessore Aguzzi – creare il gruppo di lavoro, che interesserà numerosi dipartimenti della Regione Marche, Anci e Prefetture: il responsabile della Protezione civile regionale predisporrà un atto deliberativo a questo scopo che sarà portato in giunta mercoledì pomeriggio”.
La Regione Marche si è attivata già per portare aiuti e organizzare l’accoglienza di eventuali profughi: “un primo camion di medicinali e apparecchiature sanitarie è partito venerdì e un altro diretto al confine polacco partirà nei prossimi giorni. Fino alla fine di marzo è attivo il Covid hotel di Porto Sant’Elpidio. Al cessare dello stato di emergenza pandemica, i profughi che dovessero risultare positivi al loro arrivo o che necessitassero di una quarantena verranno ospitati in un’altra struttura alberghiera. Abbiamo già contattato a tal proposito l’associazione albergatori".
Intervenire sulle politiche di assunzione, sull’uguaglianza di genere e la sensibilizzazione delle aziende. Sono alcuni fra gli obiettivi previsti per il 2022 dalla Provincia di Macerata.
I dati raccolti attraverso INPS, COB, CPI e Osservatorio Regionale descrivono un quadro generale dell’occupazione femminile che ha risentito in maniera sensibile dei due anni di pandemia, soprattutto nei settori come commercio, ristorazione, turismo, intrattenimento, servizi alla persona.
Se nel 2020 il tasso di disoccupazione a livello regionale ha raggiunto il - 2,2%, la sua naturale conseguenza è l’aver prodotto il + 6,1% di inattività. Sono numeri che colpiscono prevalentemente le donne lavoratrici, che a fronte delle varie restrizioni Covid si sono viste costrette a rinunciare al proprio impiego, per lo più motivato dalle questioni di assistenza familiare – come figli-studenti in Dad e genitori disabili.
Nella provincia di Macerata la sofferenza in tal senso è stata minore grazie all’impiego degli ammortizzatori sociali, sebbene alla fine del 2021 i numeri abbiano evidenziato un tasso di disoccupazione per le donne del 56,7%, a fronte però di una possibilità di impiego che premia il possesso di un titolo di laurea (68% donne, 32% uomini).
“Sono dati stabili, per nostra fortuna – ha commentato Lambertucci, responsabile del centro per l'impiego di Civitanova – e che testimoniano la collaborazione continua fra le realtà del territorio. Le previsioni per il 2022 dovranno però tenere conto dell’inflazione e dell’aumento di costo delle materie prime, oggi legate direttamente agli sviluppi della crisi Ucraina. In questo senso, anche gli investimenti previsti con il PNRR rischiano di essere colpiti”.
“Il nostro obbiettivo principale – ha sottolineato Pantana, consigliera di Parità – è promuovere la collaborazione con le aziende del territorio, sensibilizzandole alla parità di genere per quel che riguarda assunzioni, formazione e sostegno alle famiglie. Sarà importante confrontarci soprattutto con il settore privato, dove molte donne temono di inserirsi per le difficoltà di iniziare una nuova attività e aprire la partita IVA. La mia speranza - ha concluso Pantana - è che entro il mese di settembre di possa realizzare un meeting provinciale per il rilancio dell’impiego femminile”.
Più di quarantamila euro per rispondere ai bisogni socio educativi dei minori che provengono dalle zone di guerra dell’Ucraina. E’ il primo stanziamento che gli Ambiti Territoriali Sociali delle Unioni Montane di San Severino Marche, Camerino e San Ginesio hanno deciso di elargire a favore di bambini e bambine in fuga che anche la comunità maceratese è pronta ad accogliere.
Faranno parte dei fondi pure quelli destinati alla mediazione linguistica proprio per favorire l’inserimento nelle comunità locali. Poi il coordinamento di altre iniziative nei singoli Comuni delle tre Unioni. Gli Ats, come molte altre realtà che operano sul territorio, non staranno certo a guardare.
“Come sempre accade - afferma il coordinatore degli Ambiti, il dottor Valerio Valeriani - le principali vittime sono le persone più fragili, tra cui i bambini. Essi non solo rischiano di perdere la vita ma stanno vivendo in questa situazione momenti altrettanto drammatici come lo strappo degli affetti, la perdita della propria casa, la perdita del diritto a giocare, quella dell’istruzione insieme alla perdita della crescita nel proprio ambiente".
"Stiamo assistendo, oltre che ad un terribile massacro di civili, anche ad una migrazione grandissima. Come prime misure - spiega ancora Valeriani -, gli Ambiti Sociali hanno pensato a risorse per pagare la retta per l'accesso agli asili nido e alle mense, risorse per poter pagare la possibilità di frequentare un'attività sportiva, per beni di prima necessità, per la messa in sicurezza delle persone".
"Accanto a queste abbiamo considerate anche risorse per la mediazione linguistica culturale, in maniera tale da facilitare appunto l'accoglienza che dovrà essere organizzata anche nei nostri territori. Quest'azione – aggiunge Valeriani - sarà replicata in tutti gli Ambiti delle tre Unioni. È chiaro che poi ci sarà bisogno di tante altre azioni: servirà aprire dei corridoi umanitari, servirà soprattutto che la guerra cessi".
“Trovo davvero inquietante che il Presidente russo Putin abbia chiuso Facebook, ma non Tik Tok, social cinese, e che abbia definito tutta l’informazione non favorevole al Cremlino fake news. Gli stessi giornalisti russi che dissentono dalla linea del Presidente rischiano multe da cinque milioni di rubli (44 mila euro) e fino a 15 anni di reclusione. Altro che libertà di informazione, siamo decisamente oltre la censura”
Così Francesco Pira, sociologo che insegna all’Università di Messina e presidente dell’Osservatorio Nazionale sulle fake news di Confassociazioni, riguardo la decisione dell’Ente statale russo per il controllo delle telecomunicazioni di bloccare all’accesso al social media Facebook. La decisione avviene dopo l'approvazione da parte della Duma di una legge che punisce con il carcere le "false notizie" sulla guerra.
Pira poi analizza i perché Putin abbia chiuso il colosso statunitense, ma non il social cinese: “Tik Tok funziona per influenzare le nuove generazioni. È di poche- ore fa – ricorda il sociologo - la polemica sulla influencer Ale Ivanova che ritiene Putin un uomo di pace e si è detta stupita del fatto che il presidente russo sia considerato un guerrafondaio. Ivanova ha giustificato le operazioni armate”.
“Anche quello che sta accadendo ai giornalisti russi o di tutti i paesi del mondo che sono inviati di guerra in Ucraina è terribile. Il coraggio dei giornalisti della Novaya Gazeta, diretta dal Premio Nobel Dimitrij Muratov di continuare a lavorare è il segno che esiste ancora un giornalismo di opposizione che non arretra nemmeno di un millimetro”.
“Il bombardamento di una centrale nucleare fa invece parte della strategia del Presidente Putin di sovvertire l’equilibrio del terrore, la locuzione usata durante la guerra fredda per descrivere la pace tenue tra le due superpotenze”, ha concluso il sociologo.
"Massimo utilizzo della modalità di lavoro agile per le attività che possono essere svolte presso il domicilio del dipendente o con modalità a distanza”. È quanto richiede Alessandro Moretti, responsabile della Cisl Funzione Pubblica maceratese, individuando nello "smart working il rimedio possibile all’aumento dei costi dei carburanti per i lavoratori".
La Cisl Funzione Pubblica di Macerata ritiene possibile che "ciascuna amministrazione possa equilibrare il rapporto di lavoro in presenza/lavoro agile secondo le modalità organizzative più congeniali alla propria situazione”, tenendo conto “delle contingenze che possono riguardare i propri dipendenti quali ad esempio i recenti aumenti dei costi dei carburanti per autotrazione i quali hanno incrementato del 100% le spese sostenute da ogni singolo lavoratore per recarsi nel proprio posto di lavoro, a detrimento quindi della capacità di spesa famigliare".
Secondo Moretti, infatti, "il principio di prevalenza del lavoro in presenza" fissato dal Decreto Ministeriale dell'8 ottobre 2021 può "essere raggiunto anche nella media della programmazione plurimensile". Una richiesta, in questo senso, è già stata presentata dalla Cisl Funzione Pubblica maceratese a tutti gli Amministratori degli Enti del comparto Funzioni Locali.
In queste ultime ore sono state numerose le telefonate che hanno raggiunto i contatti messi a disposizione dal comune di Civitanova, con le quali i cittadini hanno chiesto informazioni per poter effettuare donazioni al popolo ucraino.
L’Amministrazione comunale, pertanto, ha deciso di farsi promotrice di una raccolta fondi finalizzata all’opportunità per cittadini e aziende di offrire il proprio contributo a sostegno degli interventi di assistenza umanitaria ed emergenziale. "Civitanova Marche ha messo in moto una concreta catena della solidarietà per aiutare la popolazione ucraina. Oggi più che mai dobbiamo costruire ponti di umanità e di pace" ha sottolineato il sindaco Fabrizio Ciarapica.
Si indicano, di seguito, le coordinate bancarie per effettuare il bonifico:
IBAN: IT 84 X 03069 68873 100000300021
INTESTATO A: Comune di Civitanova Marche – Servizio Tesoreria
BANCA: Intesa San Paolo SpA
CAUSALE: Donazione Civitanova per l’Ucraina
Sono, inoltre, tornati in via Trieste i servizi per la distribuzione dei sacchetti per la raccolta differenziata dei rifiuti e la riscossione dei pagamenti per i parcheggi blu, che erano stati temporaneamente trasferiti presso la palazzina tecnologica comunale e all’ufficio turistico.
Terminati i lavori di adeguamento dei locali situati a palazzo Sforza, gli operatori Cosmari e della Civitas sono tornati nella sede centrale dietro il Comune. Di seguito i nuovi orari di ritiro gratuito dei sacchetti: lunedì, martedì, giovedì, venerdì dalle 08,00 alle 13,00. Martedì e venerdì ore 16,00-19,00. Mercoledì chiuso. Orari pagamento parcheggi: dal lunedì al sabato ore 09,00-13,00 e 16,00-20,00
Nuovi strumenti e misure per prevenire e contrastare la violenza di genere: anche in occasione dell'8 marzo - 'Giornata Internazionale della Donna' - la Questura di Macerata porterà all'attenzione della cittadinanza alcune delle nuove pratiche a sostegno delle vittime di molestie, abusi, stalking e minacce.
Uno stand della Divisione Anticrimine sarà presente nel pomeriggio di domani presso il Centro Commerciale Val di Chienti, dove gli interessati potranno rivolgersi direttamente alle forze dell'ordine per approfondire la tematica, in virtù della campagna di comunicazione 'Questo non è amore' valorizzata negli ultimi mesi attraverso la giornata del 25 novembre - Giornata per l'eliminazione della violenza contro le donne - e il 14 febbraio, San Valentino.
"Approfittiamo dell'8 marzo - ha spiegato la Dirigente della Divisione Anticrimine, Patrizia Peroni - per testimoniare la presenza attiva delle forze di polizia a fianco di chi subisce violenza. Intendiamo valorizzare maggiormente la possibilità di presentare richiesta di ammonimento per atti persecutori al Questore, rispetto alla quale si procede anticipando denunce o querelle che ne rallenterebbero il processo di attuazione. Attraverso il controllo e la dissuasione, puntiamo non solo ad aiutare le vittime, ma anche a trattare sul piano psicologico gli stessi carnefici.
Inoltre, sarà importante incrementare gli strumenti di prevenzione come l'ammonimento d'ufficio per violenza domestica e la sorveglianza speciale, al fine di limitare il più possibile le azioni del soggetto pericoloso.
Nelle prossime settimane vogliamo realizzare un progetto sinergico con le altre questure del territorio - ha aggiunto Peroni -, aggiornare e formare al meglio il personale di lavoro, e portare avanti le iniziative di sensibilizzazione presso le scuole. Venerdì 11 marzo, ad esempio, saremo al teatro di Cingoli insieme dove uno dei licei della zona metterà in scena "Ferite a morte" di Serena Dandini, cui seguirà un nostro speech sulla violenza di genere".
Negli ultimi due anni di pandemia, i reati di genere commessi in Italia nel 2021 hanno raggiunto quota 83% (donne): 89 casi al giorno, per la maggior parte avvenuti all'interno delle mura domestiche per mano di coniuge, ex partner, e genitori. Il tasso di femminicidi, invece, super ail 70%, dove in 1 caso su 2 è stata utilizzata un'arma da taglio.
Da Kharkiv, da Mariupol ma soprattutto da Kiev. Sono decine di migliaia gli ucraini in fuga dalle città bombardate dall'esercito russo che da dieci giorni a questa parte arrivano a Leopoli. Un percorso obbligato verso Occidente al riparo dai colpi di carro armato e verso i confini con Ungheria, Slovacchia, Polonia e Romania.
Proprio a Leopoli, divenuta città baluardo di frontiera distante appena 100 chilometri dal confine polacco, da 21 anni vive con la sua famiglia Enzo Esposito. Da alcuni giorni, per questioni di sicurezza, è rientrato in Italia con parte della sua famiglia. Ma la figlia medico "continua a lavorare nell'ospedale cittadino insieme al marito perché i soldati hanno bisogno della loro presenza", spiega Enzo, che ha appena riabbracciato sua figlia più piccola dopo un viaggio della speranza in pullman durato due giorni e mezzo.
"Da tanti anni si sapeva che le mire del Cremlino erano quelle di prendere anche Odessa per arrivare in Transnistria (regione delle Moldavia indipendente dal 1992, ndr). Noi siamo in guerra dal 2014, ma da alcune settimane la situazione era peggiorata e i civili erano già stati messi in allerta. Il compagno della figlia più piccola è rimasto lì a pattugliare Leopoli", racconta Enzo.
"Negli ospedali stanno già accogliendo feriti che arrivano dal fronte. I medici di tutti i reparti sono stati riconvertiti per essere impiegati in medicina generale per prestare cure ai militari feriti che sono trasportati presso i nosocomi. Tutte le attività lavorative sono state sospese. C'è una enorme accoglienza da parte dei cittadini di Leopoli verso i profughi: tutti gli alberghi sono aperti gratuitamente per loro, così come gratuiti sono gli spostamenti".
Cinque milioni. Questa la massa umana di profughi ipotizzata dalle Nazioni Unite con dati elaborati quando l'avanzata russa non aveva ancora raggiunto questa profondità di azione. Ma al momento i campi profughi restano solo una ipotesi: "I campi disperderebbero energie che al momento servono per pattugliare le strade. È solo per questo che non sono stati realizzati".
Gli ucraini si preparano a una imponente invasione perché "la Russia ha intenzione di conquistare Odessa e avere un percorso libero per spostarsi tra la parte orientale e quella occidentale del Paese. Putin non è distante dagli atteggiamenti hitleriani, appartiene alla categoria di dittatori folli che si sono lasciati prendere la mano dal se stesso negativo. E la paura è che voglia lasciare una sua impronta sulla storia".
L’Unione Montana Potenza Esino Musone informa che sono stati prorogati i termini di presentazione della domanda di partecipazione al bando per il servizio civile. La nuova scadenza è stata fissata al 9 marzo. L’ente seleziona 109 operatori volontari da impiegare in due progetti inseriti nel programma SCU_UP_Marche Resilienti.I progetti sono: “Cultura in circolo 2021” per 12 posti e “Noi può” per 97 posti.
Le sedi di attuazione dei progetti di Servizio civile universale comprendono i Comuni e le strutture socio-sanitarie dei territori dei tre Ambiti Sociali 16,17 e 18. I progetti hanno una durata di 12 mesi, con un orario di servizio di 25 ore settimanali con un compenso mensile di 444.30 euro.
Possono presentare domanda di partecipazione tutti i giovani di età compresa tra i 18 ed i 28 anni. Per candidarsi occorre essere in possesso dello Spid (Sistema Pubblico Identità Digitale) e la domanda di partecipazione va presentata esclusivamente attraverso la piattaforma Domanda on Line (Dol) raggiungibile tramite pc, tablet e smartphone all’indirizzo https://domandaonline.serviziocivile.it dove, attraverso un semplice sistema di ricerca con filtri, è possibile scegliere il progetto per il quale avanzare la candidatura.
Per facilitare la partecipazione dei giovani, e più in generale per avvicinarli al mondo del servizio civile, è disponibile il sito dedicato www.scelgoilserviziocivile.gov.it che, grazie al linguaggio più semplice, diretto proprio ai ragazzi, potrà meglio orientarli tra le tante informazioni e aiutarli a compiere la scelta migliore.
Terzo giorno consecutivo di lieve rialzo per l'incidenza di casi di Coronavirus ogni 100mila abitanti con la curva epidemiologica nelle Marche che si sta stabilizzando dopo un periodo di sensibile e progressivo calo: nell'ultima giornata 783 casi e l'incidenza sale a 638,80 ( ieri era a 625,21 e l'altro ieri a 602,03).
Da rilevare, secondo i dati forniti dalla Regione, che il 47,9% dei tamponi eseguiti nel percorso diagnostico (1.633) sono risultati positivi. In tutto sono stati analizzati 2.115 test tra cui 482 nel percorso guariti. Tra gli ultimi positivi ci sono 191 persone con sintomi: i casi comprendono 226 contatti stretti di positivi, 203 contatti domestici, 3 in ambiente di vita/socialità, uno ciascuno in setting lavorativo, assistenziale e sanitario; su 154 contagi in corso l'approfondimenti epidemiologico.
Ancora in provincia di Ancona il numero di contagi più alto (237); poi Macerata (173), Ascoli Piceno e Pesaro Urbino (111 ognuna) e Fermo (103), oltre a 48 casi da fuori regione. La fascia d'età che ha registrato più positivi in un giorno è stata quella tra i 25 e i 44 anni (226), seguita da 45-59 anni (160).
Torna a salire il numero di ricoverati per Covid-19 nelle Marche: +9 in 24ore (ora sono 192). Tre i deceduti nell'ultima giornata e il totale regionale di vittime correlate alla pandemia si porta a 3.619; sono morti un 86enne di Arquata del Tronto nell'Ascolano, una 89enne di Maiolati e una 89enne di Potenza Picena.
Sul fronte ospedaliero ci sono 19 degenti in Terapia intensiva (+1 rispetto a ieri), 41 in Semintensiva (-2) e 132 in reparti non intensivi (+10), 14 i dimessi. Scende sotto i 15mila il totale di positivi (isolati più ricoverati) a 14.446 (-806), in calo anche gli isolamenti domiciliari per contatto con positivi (16.263; -169). Gli ospiti di strutture territoriali sono 141 e 19 le persone in osservazione nei pronto soccorso. I guariti/dimessi arrivano a quota 318.606 (+1.611)
Il rincaro choc dei carburanti ha già colpito diversi impianti nel Maceratese: dopo l’aumento dei prezzi del gasolio – arrivato oltre i 2 euro al litro – è la volta del metano, che nell’arco di poche settimane ha visto quasi triplicare il proprio costo.
In molte stazioni di servizio della provincia è stata addirittura superata la quota dei 3 euro al chilo per il “carburante verde”, nonostante qualcuno tenti ancora di mantere dei prezzi ancora competitivi. È il comune di Civitanova Marche, per ora, a segnalare il rincaro maggiore in tutta la regione: 3,49 euro.
L’aumento dei prezzi del carburante – come anticipato nei giorni scorsi – è legato direttamente al caro-energia degli ultimi mesi, a sua volta influenzato dagli sviluppi più recenti della “crisi Ucraina”. Nel weekend, alcuni distributori della provincia di Macerata – come ad esempio a Montecassiano, Montecosaro e Civitanova - hanno preferito rimanere chiusi, per cercare di sopperire in minima parte alle spese.
Altre stazioni, come quelle di Pieve e Piediripa (gruppo Ama), hanno giustificato la momentanea chiusura con ‘interventi di manutenzione' agli impianti di distribuzione dei carburanti.
“La situazione è diventata insostenibile – ha dichiarato Adriano Massaccesi, gestore di Metano Pieve – Oltre a dover chiudere le pompe di rifornimento, sono stato costretto anche a licenziare un mio dipendente”.
Da questa notte i pescherecci delle marinerie italiane non usciranno in mare. E sarà così tutta la settimana. La decisione, comunica l'Associazione produttori Pesca, è stata presa durante un'assemblea avvenuta a Civitanova Marche e che ha visto i rappresentanti dell'80% delle marinerie italiane: "Sciopero generale per tutti. Il caro gasolio non permette più di sostenere l'attività di pesca e il comparto ha deciso di fermarsi". Il 9 marzo è previsto un incontro con il Ministero.
“Il nostro Comune, che non dimentica gli straordinari atti di solidarietà ricevuti da tanti in occasione degli eventi sismici del 2016, è intenzionato a porre in essere ogni misura possibile per aiutare il popolo ucraino, oggi colpito dalle tragiche conseguenze del conflitto in atto”.
A dichiararlo è il sindaco di Caldarola, Luca Maria Giuseppetti nell’annunciare di aver rintracciato le “strutture immobiliari che potrebbero essere destinate temporaneamente ad ospitare nuclei familiari che siano bisognevoli di ricovero”, sul territorio comunale.
E' emersa, infatti, “la possibilità di destinare due appartamenti di proprietà dell'Enel, di circa 120 mq. ognuno, entrambi ubicati in località Valcimarra e dotati di arredi, all'accoglienza di un nucleo familiare di 6 persone”.
Pronto ad essere messo a disposizione, aggiunge il primo cittadino, anche un "container, sito in prossimità dell'area produttiva del paese, di circa 60 mq., anch'esso dotato di mobili, cucina, due bagni e due camere, capace di fornire confacente alloggio ad un nucleo familiare di 4 persone".
Il sindaco di Caldarola, pertanto, ha indirizzato oggi al Prefetto di Macerata una lettera, nella quale si formalizza la piena disponibilità del Comune per l'immediato utilizzo in favore degli esuli ucraini, delle strutture.
"Un piccolo gesto, cui faranno seguito altre iniziative dallo stesso tenore - spiega Giuseppetti -, per manifestare tangibile e sincera vicinanza agli amici ucraini, comprensibilmente preoccupati anche per la sorte dei familiari rimasti in patria, nel segno dell'accoglienza e della partecipazione e nella speranza che questa folle guerra possa presto finire e possano prevalere le sacrosante ragioni della pace".
Caldarola si mobilita per una raccolta di beni di prima necessità per la popolazione ucraina. L'Amministrazione comunale "offre il proprio sostegno al popolo ucraino, gravemente colpito dal tragico conflitto in atto, ben consapevole, per averlo vissuto direttamente in occasione dei noti eventi sismici del 2016, dell'importanza di ricevere aiuto in situazioni di eccezionale ed imprevedibile difficoltà".
Il Comune si è attivato con organizzazioni umanitarie per verificare le reali e più urgenti necessità della popolazione ucraina, per organizzare una raccolta mirata di beni da poter consegnare a coloro che ancora si trovano in Ucraina.
Nei prossimi giorni ci sarà un avviso alla cittadinanza sulle modalità con cui verrà gestita la raccolta, sin d'ora sensibilizzando i cittadini ad "accogliere il grido di dolore che arriva forte dal teatro di guerra".
"Per l'accoglienza dei cittadini ucraini in fuga dal conflitto, - ricorda il Comune - la Prefettura ha stabilito e organizzato le modalità di ospitalità. Gli uffici comunali sono pronti a offrire supporto per le comunicazioni di arrivo di rifugiati nel comune ed ogni altra informazione utile
I dati registrati dall'Osservatorio nazionale sull'adolescenza, istituito presso il Ministero per la famiglia, ci dicono che tre ragazzi su dieci hanno partecipato ad una rissa. Soprattutto ci dicono che il 6,5% dei minorenni italiani fa parte di una banda e addirittura il 16% ha commesso atti vandalici: anzi, più corretto chiamarli reati, visto che parliamo di danneggiamento, furto, ricettazione, rapine ed estorsioni, lesioni, diffusione di immagini pornografiche sui social, puniti dal nostro codice penale.
Alcuni di questi adolescenti hanno “deficit cognitivi non riconosciuti o riconosciuti tardivamente”, oppure “hanno problemi psichici mai riconosciuti e mai curati. Sono ragazzi con deficit educativi o gravi problemi in famiglia riconosciuti troppo tardi e non efficacemente fronteggiati”.
Prima che a un fenomeno criminale, siamo davanti ad un fenomeno sociale - ha proseguito il procuratore capo dei minori di Brescia Giuliana Tondino - che va contrastato, ferma restando la risposta penale, la cui efficacia è però limitata, in quanto è concentrata sul singolo soggetto autore di reato ed interviene a valle della commissione del fatto”.
A rischio di sembrare ripetitivi nell' affrontare nuovamente l'argomento, la scelta è quella di continuare a trattare della delinquenza giovanile in un'ottica preventiva, con il fine di sensibilizzare le famiglie che insieme agli educatori hanno il difficile ma fondamentale compito di rendere i nostri ragazzi adulti migliori di quelli che le cronache ci raccontano.
E se un intervento è possibile fare, è proprio nell’ età adolescenziale ed immediatamente precedente che si possono ottenere risultati concreti. Osservare, ascoltare, comunicare con i figli può cambiare il corso degli eventi della loro vita, attraverso una connessione emotiva, fatta di più domande e meno silenzi in casa.
La nostra Regione è tutt'altro che estranea al fenomeno, anche se sino a pochi anni fa, da questo punto di vista era considerata un'isola felice. Nel primo mese del 2022 si è impennato il numero dei criminali adolescenti nelle Marche, tutti tra i 14 ed i 17 anni, cui è stata limitata la libertà con misure cautelari restrittive per reati di straordinaria gravità. Episodi da Ancona ad Ascoli Piceno, passando per Pesaro Senigallia Macerata e Fabriano.
Prevenire significa comprendere il ruolo fondamentale delle famiglie: essere genitori severi ma affettuosi, controllando pur restando comprensivi è compito arduo ma doveroso nel momento in cui si sceglie di mettere al mondo una nuova vita.
Dopo il progressivo calo nelle Marche dell'incidenza di casi di coronavirus ogni 100mila abitanti, che prosegue quasi ininterrotto dal 27 gennaio, ora si registra una fase di stabilizzazione della curva con una media di circa 1.300 contagi al giorno, a fronte però di una discesa dei ricoveri nell'ultimo periodo.
Nelle ultime 48ore il totale dei casi ogni 100mila abitanti ha conosciuto due lievi rialzi consecutivi: nel bollettino di ieri, con gli ultimi 1.619 positivi rilevati, l'incidenza è salita da 584,38 a 602,03, mentre oggi si è portata a 625,21.
Resta piuttosto alta la percentuale di positività registrate tra i tamponi del percorso diagnostico (44,1% su 3.668 test). In tutto sono stati eseguiti 4.994 tamponi che comprendono 1.326 del percorso guariti. Il numero più alto di casi, tra le province, lo registra Ancona (493), seguita da Macerata (320), Ascoli Piceno (319), Fermo (212), Pesaro Urbino (202); 73 i casi da fuori regione.
Le persone con sintomi tra gli ultimi positivi sono 303; ci sono 528 contatti stretti di positivi, 416 contatti domestici, 11 in ambiente di vita/socialità, 4 in setting lavorativo, 2 in ambiente di scuola/formazione e in ambiente sanitario, 1 in setting assistenziali.
In sensibile diminuzione nell'ultima giornata i ricoveri per Covid-19 nelle Marche che si attestano a 183 (-8 rispetto a ieri): giù il numero di degenti in Terapia intensiva (18; -1) e nei reparti non intensivi (122; -9) mentre aumentano i ricoverati in Semintensiva (43; +2); 16 dimessi.
Dati che fanno scendere anche le percentuali di occupazione di pazienti Covid nei reparti intensivi (7%) e in Area Medica (16,1%). Tre i deceduti in 24 ore, tutti con patologie pregresse, (un 69enne di Falerone, un 79enne di Porto Sant'Elpidio, entrambi in provincia di Fermo) e una 89enne di Ascoli Piceno; il totale regionale di vittime correlate alla pandemia sale a 3.616.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”. In questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente le controversie che possono insorgere tra cittadino ed Azienda Sanitaria Unica Regionale, in particolare quando la stessa viene meno ai propri doveri. Di seguito la risposta dell’avvocato Pantana alla domanda posta da un nostro lettore di Macerata, che chiede: “Nel caso in cui sono costretto a rivolgermi ad una struttura sanitaria privata non convenzionata, posso chiedere il rimborso delle relative spese all’Asur?
Il caso di specie ci offre la possibilità di fare chiarezza riguardo ai controversi rapporti tra cittadino ed Asur riguardo alla tempestività delle cure mediche non rimandabili. A tal proposito è utile riportare una recente sentenza di merito secondo la quale, “Il paziente che si rivolge ad una struttura sanitaria privata, non convenzionata con il sistema sanitario nazionale, ha diritto al rimborso delle spese mediche se il ricovero è stato effettuato in stato di urgenza e necessità”, il tutto accertato sulla base dei presupposti richiesti dalla disciplina dettata in materia sanitaria dal D. Lgs. n. 502/1992.
Ed invero, il D. Lgs. n. 502/92, in particolare l'art. 1, stabilisce che il Servizio sanitario nazionale assicura, attraverso risorse pubbliche, i livelli essenziali di assistenza nel rispetto dei principi della dignità della persona umana, del bisogno di salute, dell'equità nell'accesso all'assistenza, della qualità delle cure e della loro appropriatezza riguardo alle specifiche esigenze e prevede che siano posti a carico del Servizio sanitario le prestazioni sanitarie che presentano, per specifiche condizioni cliniche o di rischio, evidenze scientifiche di un significativo beneficio in termini di salute, a livello individuale o collettivo, a fronte delle risorse impiegate.
Tenuto conto di ciò, l’elemento essenziale di discrimine nel riconoscere o meno l'insorgenza del diritto soggettivo al rimborso delle suddette spese da parte della Azienda Sanitaria territorialmente competente è l'effettiva ricorrenza di una comprovata situazione, non soltanto di pericolo di vita o di rischio di aggravamento della malattia per l'assistito, ma anche di impossibilità per la struttura pubblica convenzionata di offrire a costui l'intervento o la cura nei tempi e modi utili, alla luce delle conoscenze medico - scientifiche.
Pertanto, l’urgenza ed indifferibilità dell'intervento terapeutico da un lato, ed impossibilità per la struttura pubblica di approntare in modo tempestivo tale intervento dall'altro, costituiscono vere e proprie condizioni legislativamente imposte per il riconoscimento del diritto soggettivo al rimborso da parte del SSN delle spese sanitarie sostenute in regime di assistenza non convenzionata.
Ebbene, in risposta al nostro lettore risulta corretto affermare che, “Sussistono i presupposti per il riconoscimento del diritto al rimborso delle spese mediche affrontate dal paziente da parte dell’Asur quando tale intervento è caratterizzato da un’effettiva situazione di urgenza e lo stesso risulta adeguato perché migliorativo delle condizioni fisiche della ricorrente e della sua aspettativa di vita, sempreché il Servizio sanitario nazionale non poteva offrire in tali tempi l'assistenza specializzata richiesta per l'esecuzione dei trattamenti terapeutici” (Tribunale di Brindisi, sentenza n. 1059/2020). Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.