Occupazione femminile stabile, ma si temono gli effetti della guerra sul PNRR
Intervenire sulle politiche di assunzione, sull’uguaglianza di genere e la sensibilizzazione delle aziende. Sono alcuni fra gli obiettivi previsti per il 2022 dalla Provincia di Macerata.
I dati raccolti attraverso INPS, COB, CPI e Osservatorio Regionale descrivono un quadro generale dell’occupazione femminile che ha risentito in maniera sensibile dei due anni di pandemia, soprattutto nei settori come commercio, ristorazione, turismo, intrattenimento, servizi alla persona.
Se nel 2020 il tasso di disoccupazione a livello regionale ha raggiunto il - 2,2%, la sua naturale conseguenza è l’aver prodotto il + 6,1% di inattività. Sono numeri che colpiscono prevalentemente le donne lavoratrici, che a fronte delle varie restrizioni Covid si sono viste costrette a rinunciare al proprio impiego, per lo più motivato dalle questioni di assistenza familiare – come figli-studenti in Dad e genitori disabili.
Nella provincia di Macerata la sofferenza in tal senso è stata minore grazie all’impiego degli ammortizzatori sociali, sebbene alla fine del 2021 i numeri abbiano evidenziato un tasso di disoccupazione per le donne del 56,7%, a fronte però di una possibilità di impiego che premia il possesso di un titolo di laurea (68% donne, 32% uomini).
“Sono dati stabili, per nostra fortuna – ha commentato Lambertucci, responsabile del centro per l'impiego di Civitanova – e che testimoniano la collaborazione continua fra le realtà del territorio. Le previsioni per il 2022 dovranno però tenere conto dell’inflazione e dell’aumento di costo delle materie prime, oggi legate direttamente agli sviluppi della crisi Ucraina. In questo senso, anche gli investimenti previsti con il PNRR rischiano di essere colpiti”.
“Il nostro obbiettivo principale – ha sottolineato Pantana, consigliera di Parità – è promuovere la collaborazione con le aziende del territorio, sensibilizzandole alla parità di genere per quel che riguarda assunzioni, formazione e sostegno alle famiglie. Sarà importante confrontarci soprattutto con il settore privato, dove molte donne temono di inserirsi per le difficoltà di iniziare una nuova attività e aprire la partita IVA. La mia speranza - ha concluso Pantana - è che entro il mese di settembre di possa realizzare un meeting provinciale per il rilancio dell’impiego femminile”.
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