Il 7 novembre 2022 resterà una data storica per la città. Nella giornata di ieri, infatti, il Touring Club Italiano ha comunicato al sindaco Andrea Staffolani che Morrovalle è ufficialmente un Comune bandiera arancione, la rete dei borghi di eccellenza sotto il profilo della qualità dell’accoglienza, della sostenibilità ambientale e della tutela del patrimonio artistico e culturale.
Un riconoscimento di grande prestigio, se si pensa che sono appena quattro i nuovi Comuni italiani ad aver ricevuto il vessillo (gli altri tre sono i lombardi Castiglione della Presolana e Moltrasio e Picinisco, in provincia di Frosinone) e in tutto 274 le location italiane (di queste, 25 nelle Marche) che fanno parte della rete: appena l’8% delle oltre 3.250 candidature passate al vaglio dalla commissione analizzatrice.
Un risultato che è culmine di un percorso partito da lontano, come sottolinea Staffolani. «Oggi è un grande giorno per Morrovalle – rimarca il sindaco – quello della bandiera arancione è un club estremamente ristretto, di cui fanno parte i borghi più all’avanguardia sul fronte turistico-ambientale: entrare a farne parte è un enorme orgoglio. Ma guai a pensare che si tratti di un traguardo che piove dal cielo: è frutto di un lavoro su più fronti portato avanti nel tempo».
«Avevamo indicato questo obiettivo nel nostro programma elettorale perché sapevamo di avere tutte le carte in regola per centrarlo e abbiamo mantenuto la promessa. Tanti interventi che abbiamo realizzato negli ultimi anni sono stati fondamentali per arrivare a questo risultato: penso alla riqualificazione del Pincio, alla realizzazione dell’itinerario ciclopedonale di Colli Bellavista, alla valorizzazione della Selva di San Francesco, alla realizzazione della nuova area camper, al rinnovo della segnaletica turistica e a tutto il lavoro fatto sul fronte promozionale».
«La bandiera arancione, oltre ad essere un certificato di eccellenza per la città, è anche un volano di promozione turistica enorme: oggi ce lo godiamo, ma la sfida sarà quella di riuscire a mantenere gli elevati standard che abbiamo raggiunto e continuare questo percorso di crescita. Tengo a fare un ringraziamento in particolare: quello a Stefano Montemarani, visto che questo percorso ha iniziato a prendere forma durante la sua amministrazione».
«L’analisi delle località candidate alla bandiera arancione si sviluppa attraverso una valutazione quali-quantitativa che verifica oltre 250 criteri, raggruppati in cinque aree relative agli aspetti più rilevanti del sistema di offerta turistica di un piccolo Comune: accoglienza, ricettività e servizi complementari, fattori di attrazione turistica, sostenibilità ambientale e struttura e qualità della località».
«Diciamo che il percorso è partito nel 2017, quando abbiamo iniziato a lavorare nel settore della cultura e della promozione turistica per un profondo restyling del brand Morrovalle – ricorda Valentina Salvucci, consigliera comunale con delega alla cultura, che ha seguito da vicino tutto l’iter che ha portato alla bandiera arancione – partimmo lanciando il portale Morrovalle Turismo e tutta un’idea nuova di promozione turistica che abbiamo poi sviluppato nel corso degli anni. Ovviamente, questo lavoro è andato in parallelo con quello sul fronte delle opere pubbliche, fondamentali per dare un nuovo volto più “bello” e sostenibile alla città».
«L’idea di provare a candidarci per la bandiera arancione è invece nata concretamente nel 2021: volevamo provarci già a novembre dello scorso anno, ma poi per questioni di tempo siamo slittati ad aprile 2022. Una volta presentata la domanda, il Touring Club si è preso i suoi tempi per analizzarla nei dettagli e ha poi effettuato un sopralluogo in città per verificare la situazione. Ringrazio di cuore in primis Iat Pro Loco e Archeoclub d’Italia, partner fondamentali per tutto quanto riguarda l’accoglienza turistica e la fruibilità del nostro polo museale, ma anche tutti i soggetti e le associazioni che hanno contribuito in questi anni con iniziative, eventi e quant’altro a raggiungere questo traguardo. Ovviamente, sono profondamente orgogliosa di questo risultato, ma non ci fermiamo qui».
«Starà ora all’assessore al Turismo Desirée Lupi vincere la sfida di tenere l’asticella lassù in alto per i prossimi anni. «È un grande orgoglio vedere sventolare la bandiera arancione su Morrovalle – conclude Lupi – grandi meriti di questo risultato vanno a Valentina Salvucci, che prima come assessore e poi come consigliere comunale ha lavorato alacremente per raggiungere questo risultato. Raccolgo da lei il testimone di conservare questo vessillo. La bandiera arancione, infatti, è temporanea, ha validità di tre anni al termine dei quali ci sarà una nuova verifica. Nelle prossime settimane il Touring Club, oltre al materiale promozionale e a tutta la documentazione ufficiale, ci invierà anche un Piano di Miglioramento che contiene i suggerimenti per implementare e migliorare ulteriormente l’ottimo lavoro già fatto».
Nella giornata di ieri, un 59enne civitanovese munito di auricolari e telecamera nascosta ha tentato il quiz teorico per la patente. Nonostante l'aiutino, cinque sono state le risposte sbagliate: per un solo errore non è riuscito "nell'impresa" di ottenere il foglio rosa.
A scoprire il "trucco" è stata l'esaminatice della Motorizzazione civile di Macerata che, insospettita dalla luce proveniente dalla maglia del candidato, ha immediatamente allertato le forze dell'ordine che, giunte in aula, hanno perquisito il 59enne che ora rischia la denuncia.
Per l'uomo è anche stato necessario ricorrere alle cure dei medici del pronto soccorso per estrarre dalle orecchie gli auricolari, spinti in fondo al condotto uditivo.
In questi giorni il comune di Sarnano partecipa al World Travel Market London. Il WTM è una delle fiere più importanti al mondo e introduce gli acquirenti di viaggi internazionali in più di 5.000 destinazioni e marchi globali. Questo evento è il fulcro dei concetti di viaggio e collega i principali fornitori di viaggi con molte opportunità uniche.
Sarnano con il proprio comprensorio turistico è l’unico comune presente all’interno dello stand della regione Marche. "Per noi è un onore e un piacere rappresentare i Sibillini e il territorio dell’entroterra maceratese e ringrazio il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli per averci dato questa opportunità". Così il sindaco Luca Piergentili commenta la partecipazione del comune.
“In questi giorni abbiamo avuto contatti con buyer e blogger provenienti da Regno Unito, Irlanda, Stati Uniti, Israele ma anche Germania, Belgio, Olanda e Canada. C’è un grosso apprezzamento verso il nostro territorio e la parola d’ordine è: esperienza. I buyer cercano tutti un’esperienza che può essere con la natura, con l'enogastronomia, quella di visitare le aziende, vedere come nascono i prodotti, scoprire l’artigianato locale con le sue produzioni a km zero" continua il sindaco.
"Abbiamo avuto contatti anche per quello che concerne tutta la parte naturalistica. con una grossa attenzione verso percorsi, cammini, esperienze in mountain bike, trekking e benessere. Nelle prossime settimane, quindi, andremo a concretizzare questi contatti che, sono certo, avranno una ricaduta positiva sull’economia del territorio" conclude il primo citttadino di Sarnano.
"L’auspicio - spiega Piergentili - è quello di essere presenti ancora a questa fiera con l’obiettivo, l’anno prossimo di venire a rappresentare il nuovo consorzio Sibillini Mountain Experience e i suoi nove Comuni (Sarnano, Bolognola, Fiastra, Ussita, Castelsantangelo sul Nera, Montefortino, Montemonaco, Montegallo, Arquata del Tronto), nato in questo ultimo periodo e che riteniamo sia il mezzo più adatto e idoneo per avere una ripresa turistica di tutto il territorio dei Sibillini. C’è già un testimonial che è Massimiliano Ossini che ci aiuterà a promuovere questa avventura del nuovo consorzio”.
Macerata resta la città più green delle Marche e si piazza al ventiduesimo posto della classifica di Ecosistema Urbano, indagine condotta da Legambiente e Ambiente Italia, pubblicata oggi sul Sole 24 ore, con un punteggio del 60% su 18 parametri monitorati. Ma scende di 7 posizioni e si ritrova tallonata da Ancona, che è ventiseiesima dopo avere scalato 47 posizioni, totalizzando un punteggio del 61,5%.
Seguono Pesaro, quarantesima dopo essere scesa di 21 posizioni, con un punteggio di 57,4% e Ascoli Piceno, settantunesima che perde 9 posizioni, con un punteggio di 49%. I 18 parametri sono suddivisi in 5 macro aree: aria, acqua, mobilità, rifiuti, ambiente.
Macerata si piazza nelle top ten per la minore concentrazione media annua di biossido di azoto e Pm10 (quinta in entrambi i casi) e la minore dispersione idrica (sesta), mentre Ascoli Piceno è ottava per minor biossido d'azoto. Pesaro brilla invece per il solare pubblico: è seconda nel rapporto tra potenza installata in Kw su edifici pubblici per mille abitanti.
Proseguono sulla strada statale 77 “della Val di Chienti” i lavori di manutenzione programmata e riqualificazione avviati da Anas (Gruppo FS Italiane). In particolare da domani, martedì 8 novembre, saranno eseguiti gli interventi di risanamento profondo della pavimentazione su un tratto della carreggiata sud in corrispondenza dello svincolo di Morrovalle.
Per consentire le attività, il transito in corrispondenza del cantiere sarà regolato a doppio senso di marcia in carreggiata opposta mentre lo svincolo di Morrovalle sarà temporaneamente chiuso in ingresso e in uscita per chi viaggia in direzione Foligno. Il completamento di questa fase è previsto entro il 7 dicembre.
"Il cratere, così, rischia di sprofondare ancor di più. Se, a causa delle bollette elettriche, un esercizio commerciale che ha sempre lavorato, e bene, nel nostro paese, è costretto a chiudere, allora vuol dire che stiamo scomparendo". È amaro il commento del sindaco di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci, di fronte alla comunicazione del titolare della pizzeria 'Pievetorina Saloon' che ha deciso di sospendere l’attività a causa dell’incremento non sostenibile dei costi dell’energia elettrica.
"Fa male al cuore, perché noi tutti, qui, paghiamo le tasse, pur lavorando in contesti emergenziali; e le nostre famiglie, come anche le attività commerciali, spendono di più rispetto a prima perché nelle Sae, come nei container, tutto funziona ad elettricità: niente camini, niente legna da ardere, niente di quella microeconomia che consentiva a tanti di poter tirare avanti - prosegue Gentilucci -. Tutto ciò fa, dei cittadini che hanno deciso di rimanere a vivere qui, gli ultimi. E pensare che ci siamo rimboccati le maniche dopo il sisma, abbiamo superato il covid, insomma una emergenza dopo l’altra".
"E adesso questa nuova batosta che rischia davvero di metterci ko. Se cominciano a mancare punti di aggregazione, rischia di sfaldarsi il tessuto sociale. La cittadinanza e gli esercenti, tutti insieme, hanno mostrato di saper resistere e cercare soluzioni tant’è che abbiamo costituito a Pieve Torina una comunità energetica per ridurre il devastante impatto della speculazione sul fronte energia. Confidiamo che venga finanziata anche se i tempi non saranno brevissimi. Ecco perché mi rivolgo allo Stato affinché questo appello non rimanga inascoltato: fate qualcosa per la nostra gente, e fatelo subito, non possiamo più aspettare" conclude Gentilucci.
La Collegiata di San Biagio, resa inagibile dal sisma del 2016, torna finalmente ad accogliere i suoi fedeli. Nella conferenza tenutasi questa mattina presso la Domus San Giuliano di Macerata, responsabili e addetti ai lavori hanno presentato e descritto nel dettaglio alla stampa l'intera opera di restauro che ha permesso, in tempi record, la riapertura della chiesa.
I lavori hanno visto, nel complesso, la collaborazione di imprese e professionisti del territorio maceratese e del centro Italia, come l'azienda iGuzzini e la società Eures Arte. Presenti all'incontro anche il Vescovo di Macerata Nazzareno Marconi, l'architetto Alessandro Nardi, gli ingegneri Daniele Menghi e Aldo Tuzio, e il rappresentante dell'azienda romana E.A. Mattia Mangalo.
La chiesa nell'arco della sua storia è stata ricostruita ben tre volte, l'ultima nel 1834-1844 con uno stile neoclassico derivante dal progetto dell'architetto De Mattia; in seguito al sisma del 2016, la struttura presentava comunque importanti e profondi danni.
In particolare, l'ingegnere Menghi ha evidenziato la presenza di lesioni in tutte le pareti ortogonali alla facciata e tra l'attacco delle pareti verticali e la volta, che hanno causato al tempo un allontanamento dei controsoffitti: gli interventi necessari sono stati realizzati attraverso il posizionamento di cordature metalliche all'esterno dell'immobile e all'interno del sottotetto. Per il consolidamento murario, invece, la tecnica utilizzata è stata quella di 'scuci e cuci', con maggiore attenzione al rinforzo dei controsoffitti per evitarne il crollo.
Il rappresentante della società di restauro di beni artistici Eures Arte, Mattia Mangalo, ha successivamente illustrato le modalità di ripristino per le opere presenti nelle pareti della chiesa: attraverso la tecnica della 'bussatura' è stato possibile dapprima individuare dove l'intonaco ha ceduto e rafforzare quindi la struttura. Per far ciò è stato necessario rimuovere la porzione di intonaco decorato e inserire una serie di piastre di metallo. Grazie agli interventi realizzati, sono stati recuperati ben 1000 mq di decorazioni murarie, tra cui il dipinto situato nella cupola sopra l'abside.
Infine, dopo aver terminato i lavori di messa in sicurezza della struttura, si è proceduto al rifacimento dell'impianto elettrico, che presentava scarsa funzionalità e sicurezza: sono stati eliminati, allo scopo, i precedenti cavi elettrici a vista e implementato il servizio streaming. Grazie al contributo di iGuzzini, la collegiata dispone ora un'illuminazione che risponde a quattro necessità: rispristinare una corretta percezione visiva, evitare l'alterazione dei colori, dotarsi di una luminaria uniforme e pulita, puntare sul risparmio energetico. Infatti, i consumi stimati per l'accensione di tutto l'edificio sono di 2440 kW ("quanto un ferro da stiro in funzione").
La conferenza si è conclusa con l'intervento di Mauro Romoli, sindaco di Pollenza, che ha ringraziato tecnici e professionisti che si sono impegnati nell'impresa di restauro: "Quando si è celebrata la messa di riapertura, io che sono nato e cresciuto in questo territorio ho avuto la sensazione, entrando in chiesa, che fosse la prima volta: uno scenario completamente diverso. Si tratta di un lavoro straordinario."
Al termine, anche Sua Eccellenza Nazzareno Marconi, è voluto intervenire rimarcando l'importanza dei lavori della Collegiata di San Biagio come modello per le future ricostruzioni; e cogliendo l'occasione per annunciare inoltre la fine delle attività per la chiesa di San Giovanni di Macerata (prevista al 10 dicembre 2022). "Il costo dei lavori ha superato il milione di euro: tenendo conto che i fondi sono stati depositati oramai quattro anni fa, e che i costi nel frattempo sono duplicati nel migliore dei casi a causa di pandemia e guerra, credo sia stata un'impresa riuscire a completare il tutto entro i tempi previsti e senza superare le spese preventivate".
Di seguito, il servizio:
Il commissario straordinario alla Ricostruzione sisma 2016, Giovanni Legnini, il subcommissario Gianluca Loffredo, e il dirigente del settore attuazione ordinanze speciali dell’Uuficio speciale per la ricostruzione della Regione Marche, Giuseppe Laureti; nel corso di due riunioni operative succedutesi negli ultimi giorni hanno incontrato il sindaco Rosa Piermattei per definire ulteriori dettagli in vista dell’emissione di una ordinanza speciale per la città di San Severino Marche.
“I due incontri, ospitati in Comune e in Prefettura – spiega il sindaco Piermattei – rappresentano un’ulteriore tappa di avvicinamento per un’ordinanza speciale che sarà chiamata a dare risposta alla ricostruzione della Casa di riposo e alla sistemazione del ponte dell’Intagliata, opera d’importanza strategica in tema di nuova viabilità che si ricollega alla realizzazione della bretella San Severino Marche–Tolentino”.
Il commissario Legnini e la sua struttura hanno condiviso con il sindaco Piermattei e la struttura comunale le priorità anche sulla base del prossimo piano delle opere pubbliche, che è in via di elaborazione, e del programma di rigenerazione urbana e del piano speciale per la ricostruzione, che prevedono altri importanti investimenti sul territorio.
Anche altre le opere di cui si è discusso: l’ultimazione dei lavori all’Istituto Tecnico Tecnologico Statale “Eustachio Divini”, quelli all’ex palestra Gil, al teatro Italia, al Duomo antico di Castello al Monte, al santuario della Madonna del Glorioso.
Un altro cantiere in corso, nell’ambito degli interventi del piano strade e marciapiedi dell’amministrazione Ciarapica. Questa mattina sono iniziati i lavori in via Cecchetti, nel tratto che dalla rotatoria di San Marone fino al sottopasso Buozzi, vedrà il ripristino del manto stradale e l'installazione di una nuova segnaletica.
"Anche questa era una strada che necessitava di manutenzione - dice il sindaco Fabrizio Ciarapica - . Stiamo riqualificando arterie che non vedevano interventi da anni, dando priorità a quelle in condizioni più critiche. A breve partiranno anche i lavori in Via Verga i cui lavori saranno affidati entro metà novembre. Faremo tutto il possibile, dunque, per mettere in sicurezza molte zone della nostra città. L’esigenza di una Civitanova sicura è una priorità assoluta. Mi scuso per i disagi al traffico - conclude il sindaco - ma gli uffici mi hanno garantito che i lavori termineranno entro questa settimana".
“Continua incessante l’attività dell’amministazione per il ripristino della messa in sicurezza delle sede viarie in tutto il territorio – fa sapere Ermanno Carassai, assessore ai Lavori Pubblici -. Questa maggioranza ha già destinato una somma rilevante dell’avanzo di amministrazione per il rifacimento dei marciapiedi, dei tappetini bituminosi, per l’eliminazione delle barriere archietttoniche presenti e il rifacimento della segnaletica stradale. Segno tangibile della volontà di migliorare l’aspetto esteriore e la fruibilità della città”.
Per gestire la viabilità sarà garantito il doppio senso di marcia. L'importo dei lavori ammonta a circa 46mila euro e la ditta realizzatrice è la Edil Cerquetti di Civitanova.
Scatterà dal 15 novembre prossimo, lungo le strade provinciali, l’obbligo per tutti i veicoli a motore (esclusi le moto e i ciclomotori) di munirsi di pneumatici invernali o di avere a bordo catene da neve. Da questa stagione, quindi, anche sulle strade provinciali sarà esteso l’obbligo già previsto da diversi anni su alcune autostrade e superstrade.
“Nel periodo di vigenza dell’obbligo – si legge in una nota della Provincia di Macerata - i mezzi a due ruote e i motocicli potranno circolare solo in assenza di neve, ghiaccio o fenomeni nevosi in atto”. L’ordinanza, che resterà in vigore fino al 15 aprile 2023, è stata firmata nei giorni scorsi dal dirigente dell’ufficio Viabilità della Provincia, Matteo Giaccaglia, per tutelare la pubblica incolumità degli utenti della strada e per uniformarsi alla “Direttiva sulla circolazione stradale in periodo invernale e in caso di emergenza neve” emanata dal Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. L’inosservanza dell’obbligo comporterà l’applicazione della relativa sanzione amministrativa.
“Contestualmente l’ufficio Viabilità ha emanato il bando per il Piano neve per la gestione del servizio di sgombero e spargimento di sale lungo le strade provinciali per un importo complessivo di 4.083.131 euro per tre stagioni (2022-2023, 2023-2024 e 2024-2025)”.
“Per una maggiore efficienza nella gestione, le strade sono state suddivise in 57 lotti. Ciascun lotto potrà essere aggiudicato con il criterio del minor prezzo e i diversi operatori potranno presentare l’offerta per uno o più lotti, con la precisazione che la ditta appaltatrice dovrà mettere a disposizione un autocarro e/o una macchina operatrice da abbinare esclusivamente alla zona in questione. In caso di necessità la Provincia è pronta a intervenire anche con mezzi propri, una ventina quelli a disposizione, tra cui anche cinque turbine”.
È stato celebrato anche a Tolentino, quest’oggi, il centoquattresimo anniversario della ricorrenza del IV Novembre, Festa delle Forze Armate e dell’Unità nazionale. Come tradizione, nel corso della mattinata sono state deposte corone di alloro al Famedio dei Caduti al Cimitero comunale e in via IV Novembre.
Dopo la pausa dovuta alla pandemia, l’amministrazione comunale ha predisposto una manifestazione a cui hanno preso parte, oltre al sindaco Mauro Sclavi e al presidente del Consiglio comunale Alessandro Massi Gentiloni Silverj, il comandante della compagnia dei carabinieri maggiore Giulia Maggi, tutti gli assessori, diversi consiglieri comunali sia di maggioranza che di minoranza e i rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma.
Tra questi i Carabinieri in Congedo con il capitano Giuseppe Losito, l’Anpi con il presidente Lanfranco Minnozzi, l’Associazione delle Famiglie dei Caduti e Dispersi in Guerra e degli studenti degli istituti Comprensivi Don Bosco, Lucatelli e Filelfo, oltre a tantissimi cittadini.
Le celebrazioni sono iniziate con la santa messa celebrata a San Catervo dal parroco Don Gianni Compagnucci. A seguire autorità e cittadini hanno formato un corteo che, accompagnato dal Corpo Bandistico “Nicola Simonetti” dell’Associazione musicale “N. Gabrielli – Città di Tolentino”, diretto dal maestro Luigino Ferranti, ha raggiunto il monumento della Vittoria, in via Nazionale, dove dopo il Silenzio d’Ordinanza e la deposizione di una corona di alloro è stato eseguito l’Inno Nazionale.
Successivamente il corteo ha sfilato per via Nazionale fino a raggiungere piazza della Libertà dove, dopo l’alzabandiera è stato eseguito l’Inno Nazionale e sulle note del Silenzio d’Ordinanza il sindaco Sclavi e il maggiore Maggi hanno deposto una corona d’alloro sulla lapide che ricorda il messaggio di Diaz del IV Novembre 1918.
Come previsto dal cerimoniale si sono susseguiti gli interventi del primo cittadino, del presidente del Consiglio comunale Massi, del sindaco del Consiglio comunale dei ragazzi Benedetta Cotognini dell’Istituto Don Bosco e del presidente del Consiglio comunale dei Ragazzi Filippo Pisani dell’istituto Lucatelli.
A chiudere le celebrazioni le letture e i messaggi dei rappresentanti degli studenti dell’Istituto comprensivo d’istruzione superiore Filelfo Katerina Semino, Viola Schiavoni, Daniele Spalvieri, Caterina Sbaraglia e Azzurra Salvatori.
Nel corso dei vari interventi è stato ricordato il grande sacrificio di chi ha combattuto la Prima Guerra Mondiale e non solo per l’affermazione dei più alti valori quali la Democrazia, la Libertà e la Pace. Sacrificio che deve essere tramandato alle giovani generazioni.
È stata, inoltre, sottolineata l’importanza del lavoro delle forze armate che oggi, fortunatamente sono soprattutto Forze di Pace e di cooperazione. I ragazzi, in particolare, hanno evidenziato come anche la Costituzione preveda in un proprio articolo il chiaro enunciato: “L’Italia ripudia la guerra”.
Nello spirito di FareAmbiente, associazione ambientalista che coniuga la volontà di tutelare l’ambiente con la necessità di promuovere lo sviluppo economico della comunità, il Commissario per le Marche, Mirko Giordani, ha incontrato ad Ancona l’assessore allo Sviluppo Economico Andrea Maria Antonini.
“Mai come in questi anni, al centro dell’agenda politica ed economica sia locale che nazionale c’è il tema dell’energia” - ha dichiarato Antonini - fondamentale anche in chiave ambientale e agricola per sviluppare nuove opportunità economiche nel rispetto della sostenibilità. Servono politiche che coniughino attenzione per l’ambiente, ma che siano attente alle esigenze economiche della cittadinanza".
"Non escludo - ha aggiunto Giordani - la possibilità di una sinergia profonda con la Regione Marche, magari anche attraverso un memorandum di cooperazione”.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana “Chiedilo all’Avvocato”. Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica relativa ai rapporti in sede di separazione tra gli ex coniugi. Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana, alla domanda posta da una lettrice di Monte San Giusto che chiede: “A quali responsabilità va incontro l’ex marito che stacca le utenze dell’abitazione assegnata all’ex moglie?”
Tale circostanza ci porta subito ad applicare il principio giuridico oramai divenuto consolidato espresso dalla Suprema Corte con la sentenza n. 13407/2019, secondo il quale: “Sussiste il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni laddove il diritto poteva essere esercitato dall’agente tramite ricorso al giudice a fronte della contestazione o dell’ostacolo posto da terzi, come nel caso di un ex marito che, a seguito della mancata voltura delle utenze domestiche dell’abitazione familiare assegnata all’ex moglie, aveva provveduto personalmente a staccare i contatori”.
Difatti, proprio in riferimento ad un caso simile a quello prospettato dalla nostra lettrice, nel quale l’ex marito, dopo aver intimato più volte all’ex moglie di procedere alla voltura delle forniture di energia elettrica e gas dell’abitazione familiare a lei assegnata in sede di separazione, aveva provveduto personalmente al distacco in quanto le spese in questione erano state accollate all’ex moglie in sede di separazione, costringendo la donna e i figli a stare nell’appartamento senza poter usufruire di tali servizi, la Corte di Cassazione ha confermato la configurabilità in capo all’imputato del reato di cui all’art. 393 c.p., in quanto, il diritto poteva essere esercitato dall’agente tramite ricorso al giudice di fronte alla contestazione o all’ostacolo posto da terzi; a tal proposito, la Suprema Corte aggiunge che, “non è consentito legittimare l’autosoddisfazione per il superamento degli ostacoli che si frappongono al concreto esercizio del diritto”.
Viene, infine, precisato che, “si ritiene legittima la violenza sulle cose solo quando sia esercitata al fine di difendere il diritto di possesso in presenza di un atto di turbativa nel godimento della res, sempre che l’azione reattiva avvenga nell’immediatezza di quella lesiva del diritto, non si tratti di compossesso e sia impossibile il ricorso immediato al giudice, sussistendo la necessità impellente di ripristinare il possesso perduto o il pacifico esercizio del diritto di godimento del bene”.
Pertanto, in risposta alla nostra lettrice si ritiene corretto affermare che, “Nel caso dell’ex marito che stacca le utenze dell’abitazione assegnata all’ex moglie, lo stesso commette il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, previsto e punito ai sensi dell’art. 393 c.p., in quanto tale diritto poteva essere esercitato dall’agente tramite ricorso all’Autorità Giudiziaria”(Corte di Cassazione, sez. VI Penale, sentenza n. 13407/19; depositata il 27 marzo). Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Eccezionalmente la caserma sede della Compagnia dei carabinieri di Tolentino si è tinta di arancione. È stata inaugurata oggi “una stanza tutta per sé”, ambiente dedicato all’audizione delle vittime vulnerabili, donato dalla Soroptimist Italia e in particolare dal club di Macerata nel marzo 2020.
La stanza ha le caratteristiche necessarie alla miglior gestione della vittima, in termini di riservatezza, arredo, colori, presenza di giochi per i bambini, possibilità di audio video registrazione, in un contesto più familiare e idoneo a instaurare un dialogo fiduciario.
Il taglio del nastro era stato rinviato a causa della pandemia, ma oggi finalmente le porte della caserma si sono aperte alle autorità del territorio, rappresentanti a vario titolo delle Istituzioni che costituiscono la “rete di protezione delle vittime vulnerabili”.
C'erano la pm Rita Barbieri, magistrato della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Macerata, Deborah Pantana, consigliera di Parità della Provincia di Macerata, Sabrina De Padova, presidente Consiglio delle Donne di Macerata, il primo cittadino Mauro Sclavi, il presidente del Consiglio Comunale Alessandro Massi, gli assessori Elena Lucaroni e Flavia Giombetti, Maria Pia Branchesi, responsabile Servizi sociali Tolentino, il comandante della Polizia Locale Davide Rocchetti, medici, dirigenti scolastici e presidenti delle associazioni impegnate nel territorio. Presente ovviamente la comandante della Compagnia di Tolentino Giulia Maggi
Per la data dell’inaugurazione è stato scelto il mese di novembre proprio al fine tenere viva l’attenzione dei più giovani sull’argomento, in vista della data del 25, scelta dalle Nazioni Unite come giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, vista ancora oggi la frequenza inaccettabile di vittime anche nel nostro Paese.
La donazione della “stanza dedicata alle vittime vulnerabili” costituisce, oltre a un simbolo di affetto dell’associazione Soroptimist per le vittime vulnerabili anche un segno tangibile e concreto di vicinanza all’impegno quotidiano dell’Arma dei carabinieri in questo settore, che va costantemente gestito con professionalità e sensibilità.
L’associazione Soroptimist Club Macerata, presieduta da Maria Leonori, oltre a donare la stanza, ha partecipato all’organizzazione dell’inaugurazione, che è avvenuta alla presenza di Giovanna Guercio, astigiana, presidente nazionale Soroptimist Italia.
Ospiti di eccezione sono stati i rappresentanti degli studenti degli Istituti scolastici che hanno aderito, il mese scorso, ad incontri di formazione e sensibilizzazione sulla violenza di genere a cui ha partecipato anche il Pubblico Ministero Barbieri.
Accompagnati dalla dirigente scolastica Mara Amico (Istituto Renzo Frau), dal professor Gentili (Eustachio – Divini San Severino Marche) e dal professor Romagnoli (Filelfo), i giovani delle quinte superiori hanno accettato di indossare un nastro arancione, colore simbolo scelto dalle Nazioni Unite per il contrasto alla violenza di genere.
Il comandante provinciale dei carabinieri di Macerata, il colonnello Nicola Candido, nel corso della cerimonia, ha evidenziato il particolare impegno dei Carabinieri nel delicato settore, con taluni dati relativi ai reati perseguiti e sull’utilità della “stanza tutta per sé”.
"Dal 2020, nell'ambito della compagnia dei carabinieri di Tolentino, sono state denunciate 31 persone, per i reati di stalking, maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e revenge porn, di cui 5 arrestate in flagranza di reato", ha sottolineato il colonnello Candido.
"Sulla base delle risultanze investigative, sono state emesse 18 misure cautelari nei confronti degli indagati da parte del Gip, su richiesta del Pubblico Ministero" (carcere, arresti domiciliari, allontanamenti dalla casa familiare con divieto di avvicinamento e applicazione del braccialetto elettronico per garantire il controllo del rispetto delle prescrizioni).
"Vi è stata collaborazione con la locale amministrazione per il collocamento in struttura protetta di 8 donne vittime di reati - ha spiegato ancora il colonnello Candido - spesso unitamente ai bambini, oltre al quotidiano dialogo con le assistenti sociali e con tutti i membri della rete istituzionale" (polizia locale, 118, medici, vigili del fuoco) "con i quali i carabinieri spesso si ritrovano nella gestione dell’intervento nelle più varie e complesse situazioni intra-familiari, emerse in maniera più evidente proprio nel periodo pandemico".
Giornata importante sul fronte della ricostruzione post sisma per la città di Matelica che ieri ha “recuperato” uno dei suoi condominii più grandi. A sei anni dal terremoto del 2016, è infatti tornato agibile il complesso residenziale “Belvedere” di via Bachelet, con ben 28 famiglie che sono potute rientrare nelle loro abitazioni.
In un clima misto tra gioia e commozione, al taglio del nastro simbolico sono intervenuti i parroci don Ruben Bisognin e don Lorenzo Paglioni per la benedizione di rito, insieme a loro anche il sindaco Massimo Baldini, il vicesindaco Denis Cingolani, il sindaco del consiglio comunale dei ragazzi Elia Pacini (residente del condominio), i responsabili della ditta esecutrice dei lavori e l’amministratrice del condomino Lucia Pettinelli.
«Un grazie particolare agli organizzatori della cerimonia, mentre a tutti i condomini va il nostro più vivo augurio – hanno detto Baldini e Cingolani -. Che questo importante taglio del nastro sia simbolo di speranza e di ripartenza per tutto il nostro territorio, con l’auspicio che a breve tutte le persone sfollate possano tornare nelle loro case».
Anche l’amministrazione comunale di Matelica, come tante altre in tutta Italia, ha provveduto a delle misure straordinarie per far fronte al caro energia. Attraverso l’assessorato ai Lavori Pubblici, presieduto dall’assessore Rosanna Procaccini, è stato predisposto lo spegnimento dell’illuminazione alle ore 4 di ogni giorno, compresi festivi e prefestivi.
Studiato anche un piano per lo spegnimento alternato dei lampioni nelle zone in cui è possibile, fatta esclusione in primis di quelli situati lungo la SP256, in piazza Enrico Mattei, corso Vittorio Emanuele e centro storico in generale. «La situazione straordinaria che si è venuta a creare negli ultimi mesi ci ha imposto lo studio di un significativo piano di risparmio energetico – spiega l’assessore Procaccini – parliamo di un aumento dei costi troppo importante per le casse comunali, per cui era necessario intervenire con azioni straordinarie proprio come stanno facendo tanti altri enti in giro per l’Italia».
Sono iniziati i lavori di costruzione di un’antenna 5G nel quartiere Rione Marche, a Macerata. Un’antenna che era originariamente stata destinata a un'area privata in via Bizzarri, ma che l'amministrazione comunale ha deciso di spostare in via Cincinelli, a seguito di una protesta dei residenti.
Il cantiere è aperto da quasi due settimane e il basamento della struttura è già presente in loco, con l’amministrazione stavolta sorda alle lamentele dei cittadini. Le contestazioni non sono infatti mancate nemmeno da parte degli abitanti del quartiere, che nel giro di due giorni hanno formato un comitato per fermare i lavori e raccolto una petizione che conta circa 230 firme.
"Non riteniamo giusto che l’antenna venga costruita nel nostro quartiere senza essere interpellati - racconta uno dei membri del comitato - i residenti di via Bizzarri hanno ottenuto lo spostamento con le proteste, mentre le nostre voci sono rimaste inascoltate. Non ci hanno nemmeno avvisato dell’inizio dei lavori e siamo ancora in attesa di una risposta del Comune".
Nonostante i decenni di ricerca, la sicurezza di questa tecnologia è stata spesso messa in discussione da una larga fascia dell’opinione pubblica, la quale sostiene un rapporto causale fra le onde elettromagnetiche e alcune patologie: non ultimo lo stesso coronavirus. Eppure ancora oggi non ci sono dati scientificamente affidabili a sostegno di questa tesi.
A rispondere alle perplessità del comitato, è l’assessore all’ambiente di Macerata, Laura Laviano, incaricata al piano antenne e all’approvazione dei lavori: "A dirimere il piano antenne è un’azienda terza, la Polab Srl di Pisa, che ha disposto la posizione dei ripetitori nel rispetto della conformazione geografica di Macerata e delle norme vigenti. Il piano non è ancora stato approvato in Comune perché nell’ultimo anno sono occorse molte nuove norme comunitarie e nazionali, che hanno rivisto e modificato il piano".
"Le antenne sono considerate ‘beni di pubblica utilità’ e non ci si può opporre alla loro installazione - continua -: se arriva la proposta di un operatore, come Iliad in questo caso, corredata degli appositi studi sui campi elettromagnetici, non possiamo fare nulla per negarne la costruzione. Il nostro compito si limita a valutare l’impatto urbanistico ed ambientale dei lavori, mentre l'Arpam certifica che la propagazione delle onde non abbia effetti sulla salute”.
"L’antenna in questione, ora in costruzione nel piazzale dell’Oasi, non è diretta verso il Rione Marche ma verso il centro storico. Le onde non si propagano quindi in direzione delle case. Per quanto riguarda la scelta di spostare l’antenna da via Bizzarri in via Cincinelli, c’è stata una valutazione di maggioranza – sottolinea Laviano, prendendone le distanze – che ha optato per un posto pubblico anziché per quello privato. Fra le aree individuate dalla Polab c’era quella in questione e Iliad preferiva questa seconda opzione, per cui c’è stato questo spostamento”.
"Posso comprendere la posizione degli abitanti del quartiere e aggiungo che per me anche la prima domanda poteva andar bene - spiega l'assesore -, ma ha pesato il fatto che quella dell’Oasi fosse un’area pubblica, mentre via Bizzarri era un’area privata. Voglio rassicurare comunque sulla sicurezza delle posizioni individuate".
"Prima il canone annuo arrivava fino a 15mila euro anche per le aree pubbliche – specifica l’assessore -, mentre ora c’è un tetto massimo fissato a 800 euro. Non c’è un business che favorisce i privati, al contrario anche a Iliad conviene pagare 800 euro al Comune, contro i 15mila che avrebbe invece dovuto pagare al privato. Se vogliamo continuare a vivere in questo modo – conclude Laviano -, ad utilizzare i telefoni ed internet, dobbiamo anche accettare questi compromessi".
Oltre all’Istituto Superiore di Sanità e al Comitato scientifico della Commissione Europea, che rassicurano sull’affidabilità di questa tecnologia, la comunità scientifica si occupa di monitorare e raccogliere dati per testare l’impatto che la costruzione di una rete 5G su larga scala avrebbe sulla popolazione.
Le frequenze radio utilizzate in questo caso non sono dissimili da quelle emesse dai telefoni cellulari a partire dal 1998, quando la Commissione Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni Non-Ionizzanti (Icnirp) aveva pubblicato le prime linee guida sull’esposizione ai campi elettromagnetici: "L’elemento principale è che la fondamentale valutazione del rischio è rimasta invariata – traducendo le parole del dottor Jack Rowley, direttore al Gsma riportate dal Guardian -. I limiti che avevamo nel 1998 ci proteggono ancora oggi".
E ancora: "Attualmente l’unico effetto comprovato dell’esposizione ai campi elettromagnetici, comprese le frequenze del 5G, è un leggero surriscaldamento dei tessuti – sostiene Steven Novella, fondatore ed editore della rivista ‘Science-Based Medicine’ -. Ci sono diversi altri effetti suggeriti dalla ricerca, ma nessuno di questi si è ripetuto al punto di essere considerato rilevante".
Giovanni Legnini, commissario straordinario per la ricostruzione post sisma del Centro Italia, è stato insignito dell'onorificenza di Grande ufficiale della Repubblica. Stamani la consegna del titolo al Teatro Lauro Rossi di Macerata, alla presenza, tra gli altri, del presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, in occasione della Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze armate.
"Una onorificenza che voglio dedicare a tutti i marchigiani colpiti dai terremoti e che stanno ancora soffrendo, ma anche a tutti gli alluvionati", ha detto il commissario. Che ha poi voluto dedicare il titolo anche a "tutta la struttura commissariale e a tutti coloro che lavorano per la ricostruzione". Il discorso pronunciato da Legnini si è poi concentrato sull'onore. "L'onore non è solo una condizione soggettiva, ma è anche il mondo in cui si svolgono gli incarichi pubblici", ha sottolineato. Aggiungendo che "l'onore deve interessare anche le amministrazioni pubbliche impegnate nel percorso di ricostruzione e nel dare risposte per soddisfare le richieste dei cittadini".
Rientra nella propria abitazione una famiglia residente a Ripe San Ginesio. L’inagibilità dell’immobile era stata dichiarata a seguito delle scosse sismiche iniziate il 24 agosto 2016.
Interessata da un intervento di demolizione e ricostruzione, portato a compimento nei tempi stabiliti, l’abitazione è stata “inaugurata” alcuni giorni fa, alla presenza delle Istituzioni locali, rappresentate dal vicesindaco Pierino Gasparini, dai responsabili dell’ufficio tecnico e dell’ufficio sisma comunali, dal coordinatore del progetto, geometra Rossano Paoloni.
Proprio il tecnico rivolge un particolare ringraziamento al proprietario dell’immobile per l’opportunità ricevuta, così come alle imprese coinvolte, che hanno lavorato con precisione e puntualità.
"L’Amministrazione comunale è molto soddisfatta dell’intervento eseguito, anche in considerazione del rientro nell’abitazione di una arzilla novantaduenne, che ha posto fine al disagio causatole dall’uscita forzata dalla propria residenza", ha dichiarato il vicesindaco Gasparini.
"Assisto con grande soddisfazione alla consegna delle chiavi dell’abitazione ai legittimi proprietari. Il sisma è stato un evento traumatico per tutti, particolarmente per coloro che, ormai anziani, si sono trovati costretti a lasciare le proprie case e le proprie abitudini”
“Questo è il primo intervento di demolizione totale e ricostruzione del nostro Comune portato a compimento con efficienza e rapidità, che si aggiunge agli altri interventi minori oggetto di riparazione, che si sono già conclusi. L’Amministrazione confida che tutti gli edifici danneggiati con cantieri ancora in corso possano procedere celermente con la stessa efficienza ”.
Lunedì 7 novembre alle ore 21.00, presso l’Asilo Ricci di Macerata, Adelmo Cervi, figlio del terzogenito Aldo della famiglia di Alcide Cervi e Genoeffa Cocconi, presenterà il suo ultimo libro “I miei sette padri - Storia di una grande famiglia antifascista raccontata da un figlio”.
Da decenni l’autore è un instancabile testimone dei valori riportati nella nostra Carta Costituzionale attraverso il racconto della vita di suo padre, dei suoi zii e dei suoi nonni: tra i primi coraggiosi in Italia a opporsi al regime fascista unendosi alla resistenza, una scelta che pagarono con la vita.
Casa Cervi, oggi luogo di primaria importanza per la memoria storica, fu un punto nevralgico della Resistenza reggiana, nazionale e internazionale e, dal dopoguerra, ha sempre rappresentato un punto di aggregazione, riflessione e formazione per quanti si riconoscono nei valori antifascisti. Tra le pagine del libro trovano spazio non solo lotte politiche e ideali trasmessi da padre in figlio, voglia di rivalsa e di giustizia sociale, ma anche autentiche fotografie di vita quotidiana e di un mondo contadino ormai scomparso.
Aldo fu uno dei più militanti dei sette fratelli: passando dagli ambienti dell’antifascismo cattolico frequentati dal padre Alcide a quelli comunisti, è una figura paterna assente fisicamente nella vita di Adelmo – di pochi mesi quando fu ucciso – ma onnipresente nei suoi scritti guidati da un’enorme eredità di virtù civiche e sociali.
Gelindo, Antenore, Aldo, Ferdinando, Agostino, Ovidio ed Ettore furono fucilati il 28 dicembre del 1943 presso il poligono di tiro di Reggio Emilia, assieme al compagno Quarto Camurri. I repubblichini, dopo aver incendiato Casa Cervi, infierirono sui sette fratelli torturandoli, e Alcide, anch’egli detenuto, seppe di aver perso i sette figli solo l’8 gennaio. Ai fratelli Cervi, la cui storia è ancora troppo poco conosciuta, soprattutto alle nostre latitudini, è stata conferita la Medaglia d’argento al valor militare.
Nell’evento maceratese porteranno il saluto Piergiorgio Gualtieri Presidente del Circolo Aldo Moro, Chiara Bonotti Presidente della Sezione ANPI di Macerarta, l’Avv. Alessandra Piccinini Presidente della Sezione Anpi di Cingoli-Apiro. Introdurrà la serata il giornalista Maurizio Blasi.