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Crociere 2024: i porti europei più trafficati e le nuove tendenze del turismo marittimo per il ’25

Crociere 2024: i porti europei più trafficati e le nuove tendenze del turismo marittimo per il ’25

Considerando l’anno 2024, i numeri del turismo crocieristico europeo confermano una crescita costante, segno di una ripresa ormai consolidata dopo le incertezze degli anni passati. Le grandi città portuali – da Barcellona a Civitavecchia, da Marsiglia a Genova, ma anche tanti altri consultabili nel sito TicketCrociere.it – continuano a registrare volumi significativi di transiti, fungendo da hub strategici non solo per le partenze, ma anche per la gestione dei flussi turistici che si riversano sulle rispettive aree urbane. Al di là delle statistiche, è interessante osservare come stiano cambiando anche le abitudini di viaggio e le aspettative dei crocieristi. I passeggeri non cercano più soltanto comfort e intrattenimento a bordo, ma esperienze più complesse e coerenti con il proprio stile di vita. Per questo motivo, i porti non sono più semplici punti di imbarco o sbarco, ma veri snodi di accesso a percorsi culturali, naturalistici ed enogastronomici che valorizzano i territori limitrofi. Nel 2025, le compagnie sembrano intenzionate a diversificare ancora di più le rotte, introducendo scali meno affollati e alternative più sostenibili alle tappe tradizionali. Porti come La Valletta, Kotor, Cadice o Amburgo stanno guadagnando terreno proprio grazie alla loro capacità di offrire un’esperienza meno standardizzata, ma altrettanto suggestiva. Questa evoluzione riflette una tendenza più ampia verso un turismo marittimo più lento, consapevole e integrato con le realtà locali. Tra le novità più rilevanti, anche il ripensamento delle crociere tematiche: viaggi brevi con focus su wellness, itinerari culturali con guide esperte a bordo, rotte gourmet con chef stellati e wine tasting nei porti di attracco. Le città costiere vengono così coinvolte in prima persona nel racconto del viaggio, attraverso eventi a terra, collaborazioni con musei, ristoranti o artigiani locali. Un altro elemento chiave è l’infrastruttura portuale. I terminal si stanno evolvendo per garantire servizi più rapidi, sostenibili e digitalizzati. Alcuni porti investono in alimentazione elettrica da terra per ridurre le emissioni delle navi ferme, altri puntano sulla smart mobility per migliorare i collegamenti con l’interno. Il porto, quindi, non è più un punto di transito isolato, ma parte integrante dell’esperienza turistica e logistica. Sul piano strategico, l’attenzione delle compagnie è ora rivolta anche ai periodi di bassa stagione. Le partenze primaverili e autunnali crescono, alimentate da promozioni mirate e da un’offerta che mira a intercettare un pubblico più flessibile, fatto di pensionati, professionisti in smart working o famiglie senza vincoli scolastici. Questo cambio di passo sta modificando l’equilibrio dei flussi nei porti, con un impatto diretto su economia, servizi e pianificazione urbana. Infine, va sottolineato come le crociere stiano tornando a essere una scelta trasversale, capace di attrarre target molto diversi. Dalle mini crociere nei mari del Nord alle grandi traversate atlantiche, il ventaglio di possibilità si allarga, e con esso la rete dei porti coinvolti. Ogni scalo rappresenta una porta d’ingresso a una cultura, una storia e un territorio specifici. Nel 2025, il viaggio via mare continuerà dunque a trasformarsi, integrando tecnologia, sostenibilità e personalizzazione. E i porti – da sempre al centro del Mediterraneo e dell’identità europea – torneranno protagonisti di un turismo che sa guardare al futuro senza perdere di vista la sua vocazione originaria: essere luogo di incontro tra persone, rotte e mondi differenti.

03/06/2025 13:00
Tolentino, Andrea Passacantando è il nuovo presidente del Cermis

Tolentino, Andrea Passacantando è il nuovo presidente del Cermis

Il tolentinate Andrea Passacantando è il nuovo presidente del Cermis: un ponte tra ricerca e agricoltura del territorio. Con una nomina che unisce esperienza, visione e profonda conoscenza del mondo agricolo, Andrea Passacantando è stato designato nuovo presidente del Cermis, Centro ricerche e sperimentazione per il miglioramento vegetale "Nazareno Strampelli" con sede amministrativa ed operativa, messa a disposizione dalla Fondazione Giustiniani Bandini, che si trova all'interno della Riserva naturale dell'Abbadia di Fiastra a Tolentino. L’assemblea del Cermis, riunitosi qualche giorno fa, ha scelto Passacantando, rappresentante della Fondazione Giustiniani Bandini, una figura di sintesi tra le esigenze dei produttori agricoli e le sfide dell’innovazione scientifica. Il Cermis, realtà storica, rappresenta da decenni un punto di riferimento per la sperimentazione e il miglioramento genetico delle colture, in particolare cereali, legumi e varietà tradizionali del territorio marchigiano. Il centro, sorto nel solco dell’eredità scientifica del genetista Nazareno Strampelli, ha saputo nei decenni rinnovarsi, promuovendo sperimentazioni che vanno dalla selezione varietale alla sostenibilità ambientale, con una crescente attenzione ai progetti in ambito biologico e agroecologico. Nominato in un momento cruciale per l’agricoltura italiana, stretta tra la necessità di aumentare la produttività e l’urgenza di pratiche sostenibili, Passacantando ha alle spalle esperienze istituzionali e associative. Imprenditore agricolo con laurea in Giurisprudenza e dirigente, Passacantando ha ricoperto negli ultimi anni il ruolo di presidente provinciale di Copagri Macerata e successivamente quello di presidente regionale di Copagri Marche. E’ vice presidente del Distretto biologico Marche e componente del cda Linfa della Camera di commercio Marche. In tali ruoli ha promosso politiche volte alla valorizzazione delle produzioni locali, al rafforzamento del ruolo delle organizzazioni agricole e alla diffusione di modelli produttivi compatibili con la tutela dell’ambiente e del paesaggio rurale. Si è, inoltre, distinto per l’impegno nella promozione del riconoscimento dell’agricoltore custode del territorio e dell’ambiente riconosciuto oggi a livello nazionale. "Accolgo questa nomina con grande senso di responsabilità - ha dichiarato Passacantando - il Cermis è un patrimonio prezioso per tutta la regione Marche e non solo. Il mio impegno sarà quello di rafforzare il dialogo tra il mondo scientifico e quello produttivo, affinché la ricerca continui ad avere un ruolo centrale nella crescita dell’agricoltura italiana, non solo in termini economici, ma anche culturali, ambientali e sociali". Tra gli obiettivi del nuovo presidente figurano il potenziamento dei rapporti con le università e gli enti di ricerca nazionali, lo sviluppo di progetti europei e l’apertura del centro alla cittadinanza e agli studenti, per accrescere la consapevolezza sull’importanza del lavoro di selezione e sperimentazione nel comparto agroalimentare. Un ringraziamento va al presidente uscente, Angelo Lancioni, per il lavoro svolto in questi anni. Nel corso dell’assemblea degli associati insieme all’elezione del presidente sono stati nominati i consiglieri del nuovo consiglio: Angelo Lancioni, David Donninelli, Antonio Catalani, Damiano Avondoglio. Compongono il collegio dei revisori il presidente Massimo Monti, Stefano Quarchioni ed Elisabetta Patriarca.          

03/06/2025 11:30
Largo Casarino: un pranzo di quartiere unisce comunità e turisti a Urbisaglia

Largo Casarino: un pranzo di quartiere unisce comunità e turisti a Urbisaglia

C'era qualcosa di magico nell'aria ieri a Largo Casarino, qualcosa che andava oltre il profumo invitante del cibo e il tintinnio festoso dei bicchieri. C'era il battito di un cuore, grande e generoso, che ha pulsato all'unisono nel primo pranzo di quartiere, un'iniziativa nata dal basso che ha trasformato un semplice spazio urbano in un abbraccio collettivo. Non è stata una festa organizzata dall'alto, con protocolli e formalità. È stata la gente di Largo Casarino a volerla, a sognarla, a metterci le mani e il cuore. Un passaparola entusiasta, la condivisione di idee, la preparazione di tavolate imbandite con ciò che ognuno aveva di più caro da offrire: il risultato è stato un mosaico di sorrisi, un fiume di voci che si sono mescolate in un'armonia spontanea. E poi, l'elemento che ha reso tutto ancora più speciale: la presenza di turisti e visitatori che, incuriositi e affascinati da tanta autenticità, si sono uniti alla tavola. Si sono sentiti parte di qualcosa di vero, di non replicabile, di profondamente umano. Non erano più solo "ospiti" di passaggio, ma vicini di casa per un pomeriggio, testimoni di un'accoglienza che solo la sincerità sa offrire. Hanno assaggiato i piatti della tradizione, hanno ascoltato le storie degli anziani, hanno riso con i bambini che correvano tra i tavoli. E in quel momento, Largo Casarino non era più solo una piazza, ma un punto di incontro tra anime diverse, accomunate dalla gioia di stare insieme. “Questo primo pranzo di quartiere non è stato solo un evento gastronomico, ma una vera e propria dichiarazione d'amore per i luoghi. – dichiara il primo cittadino Riccardo Natalini”. “Non è solo un rione riqualificato, ma un contenitore di possibilità, uno spazio dove le relazioni possono fiorire e dove l'identità di una comunità può ridefinirsi, arricchendosi di nuove sfumature. Ha dimostrato che il vero valore di un luogo non risiede solo nella sua estetica, ma nella capacità di generare connessioni, di far sentire le persone parte di qualcosa di più grande" – conclude il sindaco. Largo Casarino, ieri, è stato un faro di speranza, un esempio luminoso di come la volontà popolare possa trasformare un'idea in un'emozione tangibile. Un ricordo che rimarrà nel cuore di tutti, un seme piantato che, ne siamo certi, darà frutti ancora più dolci in futuro.  

02/06/2025 10:20
Consapevolezza: l’inizio invisibile di ogni cammino

Consapevolezza: l’inizio invisibile di ogni cammino

Il cammino per la conquista della serenità parte da un presupposto necessario: la consapevolezza. Cosa significa, esattamente, essere consapevoli? Vuol dire avere il coraggio di guardarsi onestamente, di accettare le proprie fragilità e di riconoscere le risorse ed i talenti di cui siamo dotati. Questo lavoro reclama un tempo in cui fermarci ad ascoltare le emozioni che ci attraversano, per poi gestirle e trasformarle. Chi non ha timore di osservare il proprio dolore, la frustrazione o la rabbia ha imparato a non mentirsi: sa che soltanto affrontando le sue paure può maturare, per vivere in maniera più vera e partecipe. La presa di coscienza costituisce una base solida su cui costruire un percorso di crescita. Lungo la strada si apprende a non perdersi dietro a pensieri invadenti che offuscano la mente e si acquisisce l’arte di rimanere centrati nell’ascolto del cuore. Il silenzio non è un vuoto da colmare, ma il miglior luogo dove ritrovare la pace e le risposte che cerchiamo. Si comprende che tutto ciò che accade, anche se non è quello che avremmo voluto, va bene così, perché ogni esperienza vissuta ha un suo senso per il nostro viaggio, che forse al momento non capiamo, ma che poi svelerà i suoi frutti. Accettiamo la vita con gratitudine e cerchiamo di carpirla più con il cuore che con la mente. L’intuito ci guida nell’afferrare l’invisibile oltre le parole pronunciate. Smettiamo di giudicarci, ascoltiamo e accogliamo tutte le nostre parti dialogando con loro serenamente. Il cammino prosegue affidandoci ad un universo molto più intelligente di noi che sa dove portarci e che ci insegna ad abbandonare il controllo. Crediamo nella bellezza ed ogni giorno seminiamo azioni che porteranno alla realizzazione dei nostri desideri. Il respiro diventa uno strumento potente per gestire i momenti di ansia, perché ci riporta nel sentire il corpo nell’istante presente, allontanandoci dalle trappole della mente. Diventiamo consapevoli della nostra energia che custodiamo con rispetto e, senza alcun senso di colpa, mettiamo confini per amarci. Perdoniamo perché sappiamo che il perdono è fonte di libertà e di leggerezza. Tutto diventa più intenso e più vivo nel suo rispecchiare in maniera autentica ciò che siamo, riconosciamo le nostre passioni e viviamo per esprimerle e condividerle con il mondo.

01/06/2025 11:05
Più energia, zero emissioni: Montelupone lancia la mobilità green

Più energia, zero emissioni: Montelupone lancia la mobilità green

È stata inaugurata la prima stazione fotovoltaica di ricarica per biciclette elettriche, accanto alla nuova pensilina solare sul canale della centrale idroelettrica di Montelupone di Enel Green Power. Un progetto, il secondo in Italia, che unisce transizione energetica, valorizzazione del territorio e attenzione al turismo green. Presenti all’inaugurazione il sindaco Rolando Pecora e per, Enel Green Power, Michele Verzillo, responsabile del progetto ibridizzazione dell’impianto, Marco Pinelli, responsabile Impianti Idroelettrici dell’Area Centro Est, e Mariano Marini, responsabile Unità Territoriale Idroelettrica Ascoli. La pensilina, coperta da 2.722 pannelli fotovoltaici bifacciali di ultima generazione prodotti in Italia dalla 3SUN Gigafactory del Gruppo Enel, si inserisce in un contesto unico: quello del canale di adduzione dell’impianto idroelettrico esistente e che, quindi, non ha comportato nuova occupazione di suolo per la sua installazione e contribuisce a una produzione energetica integrata e virtuosa. Alla centrale idroelettrica di Montelupone del tipo ad acqua fluente che con la potenza di 590 kW è in grado di soddisfare il fabbisogno energetico di oltre 1000 famiglie all’anno, si aggiunge la potenza dell’impianto fotovoltaico di 1 MW che potrà soddisfare il fabbisogno di ulteriori 500 famiglie grazie all’incremento di produzione di energia rinnovabile, ed evitando così l’emissione di circa 2.500 tonnellate di CO₂. Inoltre, grazie alla copertura fotovoltaica del canale, si riduce l’evaporazione dell’acqua, favorendo una migliore gestione delle risorse idriche anche a vantaggio dell’irrigazione agricola, in un’epoca segnata dalla siccità. Il progetto, secondo nel suo genere in Italia dopo l’esperienza pilota di Narzole (CN), è dotato di sensori intelligenti per il monitoraggio della portata e di sistemi di videosorveglianza, aumentando anche la sicurezza dell’area. Accanto alla pensilina, è stata installata la stazione di ricarica per e-bike alimentata direttamente dal sole: un nuovo servizio per cittadini e visitatori, pensato per incentivare una mobilità dolce e a zero emissioni. «Questa infrastruttura rappresenta un passo concreto verso una mobilità più sostenibile e un nuovo segno di attenzione all’ambiente e al turismo green – ha commentato con soddisfazione il sindaco di Montelupone, Rolando Pecora. Coniughiamo innovazione, sostenibilità e qualità della vita, offrendo alla comunità un servizio all’avanguardia e al territorio una visione lungimirante. In un momento in cui si parla tanto e sempre più spesso di transizione ecologica, Montelupone la rende concreta, con un’opera unica». La stazione fotovoltaica e la pensilina solare si inseriscono nel più ampio impegno di Enel Green Power per lo sviluppo di soluzioni integrate tra fonti rinnovabili, a basso impatto ambientale e replicabili in tutta Italia. A Montelupone, il futuro dell’energia è già presente. «Siamo soddisfatti di aver partecipato all’inaugurazione della stazione di ricarica per le bici elettriche e di aver presentato alla cittadinanza la pensilina fotovoltaica sul canale di derivazione della centrale – ha dichiarato Michele Verzillo -. Si tratta di un progetto innovativo che coniuga energia idroelettrica e solare, entrambe fonti pulite e rinnovabili, coinvolgono le comunità locali e le istituzioni, creando nuove opportunità per i territori e assicurando diversi vantaggi, tra cui un ridotto impatto paesaggistico, una maggiore sicurezza, e ovviamente una maggiore produzione d’energia rinnovabile in linea con gli obiettivi di transizione energetica»

31/05/2025 19:10
"Chic & Social" – Realtà o finzione? Sui social, forse siamo tutti nel sogno di qualcun altro

"Chic & Social" – Realtà o finzione? Sui social, forse siamo tutti nel sogno di qualcun altro

Ti svegli, apri Instagram. Scrolli, guardi, reagisci. Poi posti qualcosa: una frase d’effetto, una foto riuscita, un reel al terzo tentativo. Qualcuno mette like, qualcun altro guarda e non dice nulla. Pochi like e tante visualizzazioni, guardano solo! Ma quel momento — che sembri stia vivendo — lo stai vivendo davvero… o lo stai solo interpretando? La domanda l’ha lanciata Gianluca, lettore attento e un po’ visionario: “E se tutto quello che viviamo sui social fosse finzione? O peggio: il sogno di qualcun altro?” Ed eccoci qui. Perché sì: oggi distinguere ciò che è reale da ciò che è raccontato bene è sempre più difficile. E forse, neanche ci interessa più. I social: palcoscenico, diario o sceneggiatura? C’è chi posta la propria giornata “vera”. Chi condivide momenti costruiti per sembrare spontanei. E chi pianifica ogni dettaglio, caption inclusa, come se fosse la produzione di una serie Netflix. Siamo ancora noi, quando pubblichiamo? O siamo solo la versione più interessante, più saggia, più ordinata (e meno stanca) di noi stessi? La verità adattabile: benvenuti nel feed dei sogni Nei social di oggi: Un litigio può sembrare ispirazione. Una gaffe può diventare ironia. Un dolore può diventare contenuto. E allora: La realtà è ciò che viviamo o ciò che decidiamo di raccontare? E soprattutto: chi ci crede davvero? Forse siamo nel sogno digitale di qualcun altro Pensaci: se tutti pubblichiamo per essere visti, apprezzati, capiti… e poi guardiamo gli altri pensando “che vita perfetta”, stiamo creando una realtà che non esiste per nessuno, ma che tutti vogliono avere. È come se fossimo tutti personaggi secondari nei sogni digitali altrui. E quando proviamo a vivere davvero… ci chiediamo se stiamo postando abbastanza. Un consiglio? Ogni tanto, rompi il copione Posta una cosa fuori stile. Scrivi senza pensare all’effetto che farà. Non cercare approvazione, cerca risonanza. La realtà non è virale. Ma a volte è l’unica cosa che può farci sentire davvero vivi. E tu? Vivi o interpreti sui social? Racconti o riscrivi? Hai mai pensato che la tua vita digitale è il sogno di qualcun altro? Parliamone, ma senza filtri. Nel prossimo episodio di Chic & Social rispondiamo a un’altra richiesta, stavolta di Manuel: "Quali sono i trucchetti, le tips, i segreti nascosti di Facebook e Instagram?" Dal commento che vale più del like, alla condivisione che “pesa”, scopriremo cosa succede dietro le quinte di un post. Perché no, non è tutto così spontaneo come sembra.

31/05/2025 16:50
Sfatare il luogo comune: mangiare bene non costa di più

Sfatare il luogo comune: mangiare bene non costa di più

“Per mangiare sano servono soldi”. È una frase che si sente spesso, quasi fosse una verità indiscutibile. In realtà, si tratta di uno dei luoghi comuni più diffusi quando si parla di alimentazione. Se è vero che alcuni prodotti salutari possono avere un prezzo elevato, è altrettanto vero che un'alimentazione equilibrata e nutriente può essere accessibile a tutti. In tempi in cui il carrello della spesa pesa sempre di più sul bilancio familiare, imparare a scegliere con intelligenza è fondamentale. Bastano pochi accorgimenti per evitare sprechi, valorizzare i prodotti stagionali e tornare a una cucina semplice ma completa. La spesa intelligente comincia prima ancora di entrare al supermercato. Pianificare un menù settimanale, anche essenziale, e una lista della spesa aiuta a evitare sprechi e acquisti impulsivi. Inoltre, includere piatti a base di legumi, cereali integrali e verdure stagionali è una scelta vincente sia per la salute che per il portafoglio. Infatti, questi sono tra gli alimenti più economici presenti tra gli scaffali!  Riscoprire queste fonti proteiche alternative può rappresentare una strategia nutrizionale vantaggiosa sotto ogni punto di vista. Per molti italiani, infatti, la carne è ancora considerata l'alimento “principale” del pasto. Eppure, mangiare carne ogni giorno non è né necessario né particolarmente salutare, e può incidere pesantemente sul bilancio familiare. Infatti, da un punto di vista economico, la carne è uno degli alimenti più costosi, specialmente se si cerca di sceglierne di qualità. Attenzione anche ai prodotti “comodi”. Cibi pronti, snack confezionati e piatti surgelati sembrano convenienti, ma spesso hanno un costo elevato rispetto agli ingredienti di base, senza contare l’eccesso di sale, zuccheri e grassi. Un esempio? Una semplice insalata di riso fatta in casa costa la metà e contiene solo ciò che scegli tu.  Una buona abitudine è sostituire snack e merendine confezionate con frutta fresca, fin da piccoli. Frutta e verdura di stagione, infatti, non solo costano meno, ma sono anche più ricche di sapore e nutrienti. Nei mercati locali, come quelli settimanali presenti in molti comuni, è spesso possibile acquistare prodotti freschi e a prezzi più convenienti rispetto alla grande distribuzione. Secondo i dati del Waste Watcher International, ogni famiglia italiana spreca in media 67 kg di cibo all’anno. Una parte importante di questo spreco è dovuta a una cattiva conservazione degli alimenti o alla scarsa rotazione dei prodotti in frigorifero e in dispensa. Organizzare bene gli spazi, congelare gli avanzi e imparare a cucinare con quello che si ha può fare davvero la differenza. Preparare in casa piatti semplici, anche in anticipo, aiuta a evitare la tentazione del pasto fuori casa o dei cibi ultra-processati. Piatti come la pasta e fagioli, il couscous con verdure, le frittate con scarti vegetali, sono sani, economici e perfetti per la “schiscetta” da portare al lavoro. Mangiare bene non è una questione di soldi, ma di consapevolezza. Con piccoli gesti quotidiani, si può tornare a un’alimentazione più naturale, meno industriale e più sostenibile, anche economicamente. Una buona spesa comincia sempre con una buona informazione.

31/05/2025 16:00
Macerata, polizia locale: assegnati i gradi di ispettore capo a undici agenti

Macerata, polizia locale: assegnati i gradi di ispettore capo a undici agenti

Undici agenti della polizia locale di Macerata hanno ricevuto i nuovi gradi di ispettore capo, un importante riconoscimento istituzionale conferito in base alla legge regionale n. 1/2014, ai regolamenti vigenti, all'anzianità di servizio e alla qualità del lavoro svolto nel corso degli anni. La cerimonia ufficiale si è svolta nei giorni scorsi alla presenza dell’assessore alla sicurezza Paolo Renna e del comandante della polizia locale Danilo Doria. Entrambi hanno sottolineato il valore simbolico e concreto del passaggio di grado, che non solo valorizza il percorso professionale degli agenti, ma rappresenta anche un messaggio chiaro alla cittadinanza e ai nuovi colleghi sul ruolo centrale della professionalità nella gestione della sicurezza urbana. "I gradi assegnati – ha dichiarato l’assessore Renna – non rappresentano solo il riconoscimento dell’impegno e della dedizione di questi agenti, ma anche una testimonianza del valore cruciale che rivestono nel tessuto sociale della nostra città. Ogni volta che indossano la divisa, rappresentano i valori di giustizia, rispetto e dedizione che tutti dovremmo perseguire. A ciascuno va il mio personale ringraziamento". Parole condivise anche dal comandante Doria, che ha evidenziato come il conferimento dei gradi rappresenti un momento importante non solo per i singoli agenti, ma per l'intero corpo della polizia locale di Macerata: "È stato un enorme piacere consegnare i nuovi gradi ai colleghi - ha commentato Doria -. Si tratta di un riconoscimento istituzionale che premia anni di lavoro quotidiano, svolto con serietà e impegno. È anche un messaggio positivo per i più giovani: in una struttura organizzata, l’esperienza e la conoscenza vengono valorizzate. Ringrazio ogni agente per il lavoro svolto con professionalità e umanità al servizio della comunità". I nuovi ispettori capo della Polizia locale di Macerata sono: Rachele Arcangeli Acquaticci, Fulvia Cardona, Fabrizio Cartuccia, Giovanna Cipriani, Giovanna Coppari, Andrea Del Medico, Silvio Domizi, Adolfo Fratini, Flavio Rossetti, Riccardo Smorlesi. Inoltre, l’agente Daniele Latini ha ottenuto il grado di assistente, ulteriore segnale di crescita e progressione interna del corpo di Polizia locale maceratese. L’evento ha rappresentato non solo una tappa significativa nella carriera degli agenti coinvolti, ma anche un momento di orgoglio per tutta la città, che continua a contare su un presidio di legalità, sicurezza e vicinanza alla cittadinanza.

29/05/2025 15:10
"Vivo la mia Città": festa e diploma da 'piccoli cittadini' all'asilo nido di San Severino

"Vivo la mia Città": festa e diploma da 'piccoli cittadini' all'asilo nido di San Severino

Gran finale per il progetto “Vivo la mia Città” all’asilo nido comunale di San Severino Marche, che ha celebrato la sua conclusione con una festa gioiosa e partecipata, coronando un percorso didattico innovativo che ha avvicinato i più piccoli al cuore pulsante della loro comunità. L'iniziativa, ideata per far scoprire ai bambini le istituzioni e i luoghi simbolo dela Città di San Severino Marche, ha visto i piccoli protagonisti di una serie di emozionanti esplorazioni proposte dalla loro maestre.  Accompagnati dalle loro "zie" – le affezionate educatrici che i bambini chiamano così con affetto – i bambini hanno visitato il maestoso Palazzo del Municipio, il suggestivo teatro Feronia, la bellissima piazza del Popolo e l'affascinante area di Castello al Monte. Ogni tappa è stata un'occasione per imparare e meravigliarsi, toccando con mano la storia e la cultura settempedana. Il progetto ha incluso anche preziosi incontri istituzionali, tra cui quello con il sindaco, Rosa Piermattei, che ha dimostrato grande vicinanza ai bambini e alle loro famiglie partecipando attivamente anche alla giornata conclusiva. La festa finale, infatti, ha visto la presenza calorosa delle famiglie dei bambini, e l'atmosfera è stata ulteriormente vivacizzata dalla coinvolgente esecuzione dei tamburini del Palio dei Castelli, che con il loro ritmo hanno contagiato grandi e piccini. Un momento particolarmente toccante della giornata è stato quello in cui a tutti i bambini è stata fatta indossare la fascia tricolore, simbolo di cittadinanza e appartenenza. In questa occasione il sindaco in persona ha consegnato a ciascun piccolo un "Diploma di Buon Cittadino", un riconoscimento simbolico del loro impegno e della loro scoperta della vita civica. Un altro tassello importante del percorso formativo è stata una speciale lezione di sicurezza organizzata dalla polizia locale, che ha insegnato ai bambini, in modo ludico e accessibile, le prime nozioni fondamentali per muoversi in sicurezza nella loro città. Le famiglie presenti hanno espresso un sentito ringraziamento alle educatrici per la dedizione e la professionalità dimostrate in questo e in altri lodevolissimi progetti proposti durante l'anno, che hanno accompagnato i bambini in un percorso di crescita e scoperta fondamentale in vista del passaggio alla scuola Primaria. 

29/05/2025 14:27
Macerata, riapre la piscina Filarmonica: torna l'estate in città con nuovi orari e spazi

Macerata, riapre la piscina Filarmonica: torna l'estate in città con nuovi orari e spazi

L’estate si avvicina, attesissima e Macerata gioca d’anticipo riaprendo la spiaggia del capoluogo, la piscina Filarmonica.  Da questo sabato 31 maggio si inaugura la struttura all’aperto di via Valenti, dal 2020 gestita brillantemente dal Centro Nuoto Macerata che già cura la comunale al chiuso. Dal weekend dunque ragazzi e ragazze, coppie in cerca di relax, amanti della tintarella e soprattutto tante famiglie con bambini che non vedono l’ora di divertirsi in acqua dolce, tutti potranno rigodersi la piscina che dal 1973 accompagna le estati del territorio. La Filarmonica riparte con due novità importanti. La prima riguarda gli orari di ingresso al pubblico che sono stati uniformati, sempre uguali dal lunedì alla domenica, per l’esattezza 8.30 – 20. Sarà anche possibile prenotare gli ombrelloni posizionati a bordo vasca.  L’altra grande novità è di tipo strutturale perché sono stati completati i terrazzamenti sul lato che guarda a nord-ovest. Spazi recuperati che verranno utilizzati sia per le colonie e i campi scuola, sia per lasciare un’area ancor più confortevole alle famiglie. "Siamo impazienti di ricominciare - afferma Mauro Antonini, presidente del Centro Nuoto Macerata - sperando che il clima ci aiuti e sia bellissimo proprio come l’atmosfera che si respira all’interno della Filarmonica. Siamo orgogliosi di curare da anni lo storico stabilimento balneare del capoluogo, di avere la fiducia dei maceratesi. Ci fa piacere inoltre proporre attività, servizi e garantire la sicurezza attraverso i nostri giovani, perché lo staff è composto da assistenti bagnanti formati con i nostri corsi. Siamo sempre stati spinti dall’idea di fornire un servizio sociale, una piscina davvero per tutti e come sempre ospiteremo centri estivi, i ragazzi dell’Anffas, della cooperativa il Faro e associazioni che si occupano di disabilità". Con la fine della scuola, quindi dalla metà di giugno, la Filarmonica amplierà la sua offerta iniziando le attività di fitness e i corsi di nuoto. La piscina comunale di viale Don Bosco rimarrà aperta fino al 25 luglio.

29/05/2025 12:37
Emergenza piccioni in Italia: una minaccia invisibile per la salute pubblica

Emergenza piccioni in Italia: una minaccia invisibile per la salute pubblica

Le città italiane stanno affrontando una crescente invasione di piccioni. Questi volatili, che ormai fanno parte del paesaggio urbano, non sono solo un problema estetico, ma rappresentano una vera e propria emergenza sanitaria e strutturale. Il loro guano, oltre a deteriorare edifici e monumenti, è un ricettacolo di batteri, virus e parassiti che possono trasmettere malattie potenzialmente gravi agli esseri umani. Sebbene molti cittadini li considerino innocui, i piccioni possono trasformarsi in una minaccia silenziosa per la salute pubblica e per la conservazione del patrimonio architettonico. Il problema non riguarda solo i grandi centri urbani: anche le aree periferiche e le zone industriali stanno registrando un aumento della presenza di questi volatili. Ma quali sono i veri pericoli e come si può intervenire per contrastare questa invasione? Piccioni e malattie: un rischio sottovalutato Uno degli aspetti più preoccupanti legati alla presenza dei piccioni è la loro capacità di trasmettere patologie attraverso il guano, le piume e i parassiti che spesso li accompagnano. Le malattie correlate ai piccioni non sono rare, ma spesso vengono diagnosticate solo quando hanno già provocato conseguenze serie per la salute. Tra le infezioni più comuni c’è la salmonellosi, una malattia batterica che può diffondersi attraverso il contatto con superfici contaminate dagli escrementi di piccione. Questo batterio può resistere per lungo tempo nell’ambiente e, se ingerito accidentalmente, può causare febbre alta, dolori addominali e gravi disturbi intestinali. Un’altra patologia poco conosciuta ma molto pericolosa è la criptococcosi, causata da un fungo che prolifera nel guano secco. Le sue spore, quando inalate, possono scatenare infezioni polmonari e, nei casi più gravi, colpire il sistema nervoso centrale, provocando meningiti e altre complicanze. A rischio sono soprattutto le persone con un sistema immunitario indebolito, come gli anziani, i bambini e i pazienti con patologie croniche. Oltre ai batteri e ai funghi, i piccioni possono essere vettori di parassiti come acari e zecche, che trovano nei loro nidi l’habitat ideale per proliferare. Questi insetti possono facilmente diffondersi nelle abitazioni e negli uffici, causando allergie, dermatiti e infestazioni difficili da debellare. "Molti pensano che i piccioni siano solo un problema estetico, ma in realtà sono vettori di patologie pericolose per l’uomo", spiega Simona di Zucchet ZCT, esperta dell’azienda leader in disinfestazioni e in allontanamento piccioni. "Il loro guano può contaminare l’aria con spore fungine e attirare insetti infestanti. La prevenzione è fondamentale per evitare problemi sanitari e danni agli edifici." Danni agli edifici e costi nascosti Oltre ai rischi per la salute, la presenza di piccioni comporta costi di manutenzione spesso sottovalutati. Il loro guano è altamente acido e, con il tempo, può corrodere materiali come la pietra, il metallo e il cemento. Facciate di edifici storici, tetti, balconi e monumenti sono costantemente esposti a questa minaccia, con conseguenze devastanti per il patrimonio architettonico italiano. Anche le strutture moderne, come i pannelli solari e gli impianti di climatizzazione, possono essere seriamente compromesse dalla nidificazione dei piccioni. I cavi elettrici danneggiati dai nidi possono causare cortocircuiti e ridurre l’efficienza degli impianti fotovoltaici, con un impatto diretto sulla produzione energetica. I danni non si limitano solo agli edifici pubblici o storici: anche i privati devono affrontare spese impreviste per la pulizia e la manutenzione di balconi e tetti infestati. Ignorare il problema significa ritrovarsi, nel giro di pochi anni, a dover sostenere costi elevati per restauri e riparazioni. "L’errore più comune è intervenire quando il problema è già fuori controllo", continua Simona. "Se si agisce in tempo, si possono evitare danni economici e sanitari enormi. La prevenzione è sempre la strategia migliore." Come proteggersi? Le strategie più efficaci Per contrastare il problema dei piccioni in modo efficace, è necessario adottare misure mirate che impediscano loro di insediarsi su balconi, tetti e cornicioni. Una delle soluzioni più utilizzate è l’installazione di barriere fisiche, come reti protettive e sistemi di dissuasione meccanici, che impediscono ai volatili di trovare spazi sicuri per la nidificazione senza compromettere l’estetica degli edifici. Un’attenzione particolare va riservata agli impianti fotovoltaici, dove i piccioni trovano spesso rifugi ideali sotto i pannelli. In questi casi, l’uso di protezioni specifiche per pannelli solari può risolvere il problema senza alterare il funzionamento dell’impianto. Il servizio di falconeria offre una soluzione ecologica e sicura per il controllo dei volatili e si utilizza per aree molto vaste. Durante gli interventi, che si svolgono principalmente nelle ore notturne, i falchi vengono utilizzati per dissuadere i piccioni senza alcun danno per gli animali. Il benessere dei volatili è garantito grazie a strutture adeguate, alimentazione biologica e controlli regolari. L'area di intervento viene mantenuta pulita e igienicamente sicura, con disinfezioni ecologiche e frequenti rifornimenti di cibo e acqua. Anche la pulizia regolare delle aree esterne può contribuire a ridurre l’attrattiva dei luoghi per i piccioni. Rimuovere residui di cibo, sigillare eventuali fessure nei tetti e mantenere sgombre le grondaie aiuta a prevenire la formazione di nidi e la proliferazione di parassiti. Molte persone tentano soluzioni fai-da-te, come spaventapasseri o nastri riflettenti, ma questi metodi raramente funzionano a lungo termine. I piccioni sono animali intelligenti e si abituano rapidamente agli ostacoli statici. Solo un intervento professionale, basato su una combinazione di strategie fisiche e repellenti sonori, può garantire risultati duraturi e rispettosi dell’ambiente. "Solo un approccio mirato e professionale può garantire risultati a lungo termine senza arrecare danno agli animali" conclude Simona. La presenza di piccioni nelle città italiane non è solo una questione di decoro urbano, ma un problema che riguarda la salute pubblica e la conservazione del patrimonio. Agire tempestivamente con soluzioni efficaci è l’unico modo per proteggere edifici, abitazioni e la salute di chi vive e lavora in ambienti infestati.  

28/05/2025 13:00
Tradizione e accoglienza: nasce Dimora, il progetto di Marche Full Experience con Li Matti de Montecò

Tradizione e accoglienza: nasce Dimora, il progetto di Marche Full Experience con Li Matti de Montecò

La sinergia tra Li Matti de Montecò e Marche Full Experience fa un upgrade e diventa ancora più interessante e significativa. L’azienda di servizi turistici di Porto Sant'Elpidio presieduta da Alessia Brugnoni Tomassini, progetto dedicato al turismo esperienziale che intreccia memoria, identità e accoglienza, sta per inaugurare “Dimora”.  Si tratta di una vera e propria casa, realizzata nella stessa sede a Porto Sant'Elpidio, dove si potranno accogliere non solo i turisti stranieri, ma anche italiani emigrati all’estero, che tornano per riconnettersi con le proprie radici, con la lingua delle nonne, i sapori veri, le usanze antiche. Ed ecco allora l'importanza della collaborazione con Li Matti de Montecò, gruppo folk da sempre attivo nel recupero, nella valorizzazione e nella diffusione delle tradizioni contadine della regione Marche.  Fare un salto nel passato per Li Matti de Montecò significa comprendere la storia delle Marche, un territorio capace di sorprendere. Alla scoperta insomma dei segreti, della cucina e delle tradizioni che più rappresentano l’identità del territorio, a contatto con la cultura locale. In particolare il gruppo folk lo farà attraverso danze allegre e veloci della tradizione marchigiana che si fonda sulla società contadina, canti popolari e stornelli che parlano di vicende quotidiane della vita di un tempo.

28/05/2025 13:00
"Il sociale non va in vacana": l'Unione Montana Potenza Esino Musone lancia la summer school "Fresco"

"Il sociale non va in vacana": l'Unione Montana Potenza Esino Musone lancia la summer school "Fresco"

Parola d’ordine: "Il sociale non va in vacanza". Con l'avvicinarsi dell'estate l'Unione Montana Potenza Esino Musone conferma, ancora una volta, il suo impegno nel sociale con il lancio di tre nuove iniziative dedicate al supporto e alla crescita del territorio: la summer school "Fresco", e i progetti "SuperAbilità" e "Semi di Abilità". La presentazione del ricco ventaglio di iniziative è avvenuta nella sede dell'ente alla presenza del presidente Denis Cingolani, del coordinatore dell'Ambito Territoriale Sociale 17, Valerio Valeriani, della sociologa dello staff Ats 17, Silvia Sorana, del responsabile dell'area finanziaria, tributi e servizi sociali dell'Unione Montana, Daniele Sampaolo, dell'assistente sociale Giulia Vitali, e dei partner delle varie progettualità. "Il sociale non va in vacanza", ha dichiarato il presidente Cingolani, sottolineando l'importanza di continuare a offrire opportunità di inclusione e formazione anche nei mesi estivi. "Fare sociale è una sfida che ci vede combattere quotidianamente per smentire chi dice che il sociale non produce. Il nostro impegno è nel non mollare e nel dare una mano alle famiglie. Questi progetti, inoltre, sono un’occasione unica anche per presentare il nostro territorio, che è un territorio che non ha nulla da invidiare alle grandi realtà, con i suoi straordinari tesori e le sue caratteristiche uniche". La summer school "Fresco", acronimo che sta per Formazione Ricerca Educazione per lo Sviluppo delle Competenze e l'Orientamento dei giovani, è un'opportunità di crescita per 30 giovani “Neet” del territorio, cioè giovani che non sono né occupati né inseriti in un percorso di istruzione o formazione, selezionati per beneficiare di una borsa di studio di 1.200 euro lorde. Il progetto, finanziato nell'ambito dell'avviso pubblico "Link! Connettiamo i giovani al futuro" promosso da Anci e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Universale, si svolgerà da lunedì prossimo (3 giugno) al 20 giugno a Matelica, presso gli spazi dell’associazione Scacco Matto e Kindustria. I partecipanti avranno la possibilità di seguire due percorsi distinti, due classi: "Fresco Immagina", un laboratorio creativo dedicato alla valorizzazione e promozione del territorio attraverso design grafico, scrittura creativa, fotografia e storytelling, e "Fresco Spazio", un laboratorio pratico di riqualificazione e innovazione di spazi pubblici, incentrato sulla progettazione e prototipazione di ambienti che favoriscano socializzazione, apprendimento e inclusione sociale, utilizzando materiali naturali e tecniche sostenibili. L'obiettivo sarà quello di migliorare l'occupabilità dei giovani e promuovere l'integrazione tra competenze multidisciplinari e il territorio, con un focus su sostenibilità e innovazione sociale, attraverso il metodo "learning by doing". Il presidente dell'Unione Montana Potenza Esino Musone, Denis Cingolani, e il coordinatore dell'Ats 17, Valerio Valeriani, hanno espresso grande soddisfazione per l'avvio di questa iniziativa, definendola "non solo un'opportunità formativa, ma anche un momento di aggregazione, di scoperta del proprio potenziale e del proprio territorio". Nel corso dell’incontro sono state poi presentate altre due attività: il progetto "Semi di Abilità 2025", giunto alla sua seconda edizione, che è un programma di formazione professionale per persone autistiche di livello 1 residenti nella provincia di Macerata e negli Ambiti Territoriali Sociali del suo territorio. A cura di Cooss Marche Onlus in collaborazione con l'azienda agricola Si.Gi. di Macerata, il primo progetto, che consiste in un campus estivo, avrà una durata di due settimane, dal 16 al 27 giugno, dal lunedì al venerdì dalle ore 9:30 alle 15:30. L'approccio, centrato sui punti di forza e sulle abilità, mira a migliorare i risultati lavorativi e sociali delle persone autistiche. Il programma prevede formazione mirata in ambito agricolo, di produzione, trasformazione e commercializzazione, inclusione sociale attraverso un ambiente di apprendimento e lavoro accogliente, valorizzazione delle risorse personali e supporto multidisciplinare con psicologi, educatori e maestri d'opera. I partecipanti riceveranno un'indennità di 600 euro lorde, il pranzo, il servizio di trasporto e assistenza, e avranno la possibilità di realizzare prodotti di filiera con etichetta dedicata "Semi di Abilità". Il 28 giugno si terrà la "Festa dell'Orto" con la presentazione dei risultati insieme alle famiglie. Il progetto è realizzato con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Ministro per le Disabilità. Infine, il campus "SuperAbilità 2025", anch'esso alla sua seconda edizione, è un campus gratuito di gioco e autonomie personali per bambini e ragazzi con diagnosi di autismo, di età compresa tra i 2 e i 21 anni, volto alla promozione della socializzazione e delle autonomie personali. A cura di Cooss Marche Onlus in collaborazione con l'associazione "Lulù e il Paese del Sorriso", il campus si svolgerà a Esanatoglia dal 9 al 27 giugno. I partecipanti saranno affiancati da educatori in rapporto uno ad uno e supervisionati da un team riabilitativo composto da analisti del comportamento, assistenti analisti del comportamento o senior tutor, educatori professionali e terapisti della neuropsicomotricità dell'età evolutiva. Attraverso attività ludiche, sportive, artistiche e di socializzazione, il progetto mira a sviluppare le abilità sociali, comunicative e le competenze cognitive dei bambini e dei ragazzi, migliorando la loro qualità di vita e il benessere psicologico. Il campus è gratuito e rivolto ai bambini e ai ragazzi residenti nei Comuni degli Ambiti Territoriali Sociali 16, 17 e 18, e comprende il pranzo e punti di ritrovo per il trasporto fino alla struttura. Anche questo progetto è realizzato con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Ministro per le Disabilità.  

27/05/2025 16:10
San Ginesio ricorda la Strage di Capaci: un incontro tra studenti e Carabinieri per riflettere sulla legalità

San Ginesio ricorda la Strage di Capaci: un incontro tra studenti e Carabinieri per riflettere sulla legalità

In occasione della Giornata della Legalità, a 33 anni dalla Strage di Capaci, San Ginesio ha ospitato un incontro toccante e formativo tra i carabinieri e gli studenti delle scuole medie locali, uniti nel ricordo delle vittime della mafia e nella promozione della cultura della legalità. Presso l'Istituto Comprensivo di San Ginesio, gli alunni delle scuole medie di San Ginesio e Sant’Angelo in Pontano hanno partecipato con attenzione e coinvolgimento all’incontro con il maggiore Giulia Maggi, comandante della Compagnia Carabinieri di Tolentino, e il maresciallo Rosario Pasquale Mignogna, comandante della locale stazione dei carabinieri. L’evento, fortemente voluto dalla dirigente scolastica Brigida Cristallo e coordinato dalla professoressa Alessandra Arrà, referente del progetto, si è inserito nell’ambito delle iniziative promosse dal Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri per la diffusione della “Cultura della Legalità” tra i giovani. Durante l’incontro, i carabinieri hanno affrontato con i ragazzi il tema della criminalità organizzata e delle mafie, approfondendo la storia di uomini dello Stato che hanno sacrificato la loro vita in nome della giustizia: il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, il Capitano Emanuele Basile, il Capitano Mario D’Aleo, l’Appuntato Salvatore Bommarito e il Carabiniere Pietro Morici. Figure eroiche che hanno incarnato i valori dell’onestà, del coraggio e del senso del dovere. Gli studenti, guidati dai loro docenti, hanno risposto con entusiasmo e maturità: attraverso elaborati scritti, disegni e riflessioni, hanno realizzato un vero e proprio tributo alle vittime di mafia, dimostrando grande sensibilità e consapevolezza. L’incontro, dal tono sobrio ma coinvolgente, si è rivelato un momento di dialogo autentico, in cui i ragazzi hanno potuto porre domande, confrontarsi e riflettere sul valore della legalità come fondamento della convivenza civile. "È fondamentale che le nuove generazioni comprendano l’importanza della memoria e del rispetto delle regole – ha dichiarato il Maggiore Maggi – Solo attraverso l’educazione possiamo costruire cittadini consapevoli, in grado di opporsi a ogni forma di sopraffazione". Una giornata intensa e significativa, che ha saputo trasformare il dolore della memoria in uno stimolo all’impegno civile. Perché ricordare Falcone, Borsellino e tutti coloro che hanno perso la vita per combattere le mafie non è solo un dovere morale, ma un atto di responsabilità verso il futuro.

27/05/2025 10:30
Corsi di formazione professionale tramite piattaforme e-learning: quali sono i vantaggi

Corsi di formazione professionale tramite piattaforme e-learning: quali sono i vantaggi

Non possiamo negare che negli ultimi anni l’e-learning abbia rivoluziono il modo in cui ci occupiamo della nostra formazione professionale. Il trend per il 2025? Sembra rafforzarsi ulteriormente, favorito dalle innovazioni tech e dalle domande sempre più numerose. Ma perché cresce il numero di professionisti e aziende che si muovono in questa direzione? Vediamo insieme tutti i vantaggi da conoscere. Un settore in ascesa La crescita del mercato dell’e-learning è sotto gli occhi di tutti: la curva è davvero incoraggiante, basti pensare che nel 2022 aveva raggiunto un valore globale di 339 miliardi di dollari ma la percentuale cresce ad un ritmo di circa +14% ogni anno. Le stime parlano di poter sfiorare i 1000 miliardi di dollari nel 2032. Lo sviluppo è trainato dalla diffusione capillare di dispositivi connessi a Internet, dall’adozione crescente della formazione online da parte di università e imprese, e dalla consapevolezza dei suoi numerosi vantaggi. I punti di forza dei corsi di formazione professionali in modalità e-learning Partiamo dal primo e forse più evidente. Indipendentemente dal luogo in cui si trova si può accedere ai corsi, basta solo una connessione internet stabile. Addio quindi a orari rigidi e spostamenti costosi, persino chi ha impegni familiari o bimbi piccoli potrà gestirli al meglio. Abbiamo l’opportunità di apprendere secondo i nostri ritmi e conciliare facilmente studio, lavoro e vita personale. Le aziende più evolute come Cefip Form, impresa specializzata in academy e piattaforme e-learning con proposte formative per ogni settore, integrano soluzioni basate sull’opportunità di personalizzare il proprio percorso di studi seguendo progressi, competenze già acquisite, obiettivi professionali e normative di legge. I piani di studio vengono adattati per massimizzare l’efficienza e ridurre il tempo per acquisire nuove skill; l’approcciò dà l’opportunità di ottenere risultati migliori e più rapidi. Altrettanto importante la varietà dei contenuti: video-lezioni, webinar interattivi, podcast, esercitazioni pratiche e quiz fanno parte dell’apprendimento coinvolgente in modalità e-learning. Tra i benefit? Sicuramente anche l’aspetto economico. Rispetto a formarsi in presenza i prezzi sono molto più competitivi, in più non ci sono spese accessorie dovute all’acquisto dei materiali o agli spostamenti. Ecco perché sempre più aziende e liberi professionisti si muovono in questa direzione. Aggiornare le competenze con il digitale In un mercato del lavoro sempre più dinamico, aggiornare le proprie skill è imprescindibile. Le piattaforme di e-learning ci danno la possibilità di acquisire rapidamente nuove abilità, certificazioni professionali e competenze digitali spendibili, aumentando così la nostra competitività. Chi cerca un nuovo lavoro o vuole una promozione deve investire su se stesso; un CV aggiornato con corsi attuali rende il profilo decisamente più accattivante agli occhi degli HR. Nel mondo del lavoro le richieste cambiano ad una velocità sostenuta; questo ci impone di formarci per restare al passo. L’e-learning ci offre strumenti top per affrontare una sfida così impegnativa, restando aggiornati e guadagnando nuove opportunità professionali. Potremmo considerarlo una risorsa unica e preziosa per chi vuole crescere ed evolvere in modo costante. Lo studio in modalità digitale è ad oggi una delle soluzioni più competitive per la formazione professionale. Accessibilità, flessibilità, personalizzazioni e costi competitivi rendono l’opzione tra le più interessanti sia dal punto di vista delle aziende sia da quello di freelance o lavoratori che desiderano migliorare la propria posizione. Investire su di sé in un mercato di lavoro competitivo è sicuramente la scelta giusta.  

27/05/2025 10:20
Funbet: cosa dovresti sapere sui requisiti di scommessa sui bonus del casinò

Funbet: cosa dovresti sapere sui requisiti di scommessa sui bonus del casinò

I bonus dei casinò possono essere allettanti, soprattutto quando promettono fondi extra o giri gratuiti. Quando vuoi richiedere un bonus del casinò, devi prima studiare attentamente i termini e le condizioni dell'offerta. Queste regole stabiliscono come e quando puoi effettivamente trasformare un bonus in denaro che puoi prelevare. Se vuoi capire i termini dei bonus senza le confusionarie clausole in piccolo, Funbet Casino è un ottimo punto di partenza. Il loro sito, https://fun-bet.it/, spiega tutto in modo semplice da seguire, anche per i principianti. Cosa sono i requisiti di scommessa? I requisiti di scommessa indicano il numero di volte in cui è necessario giocare tramite un bonus prima di poter incassare le relative vincite. Ad esempio, se ricevi un bonus di 20 € su Funbet con un requisito di 25x, dovrai scommettere un totale di 500 € (20 € × 25) prima che una parte di quel bonus diventi prelevabile. Queste regole sono standard nei casinò online. Non sono lì per ingannare i giocatori, ma per garantire che i bonus non vengano abusati e che le cose siano eque per tutti. Come funzionano i requisiti di scommessa Diamo un'occhiata a un semplice esempio:  - Richiedi un bonus di 50 €. - Il requisito di scommessa è 30x. - Dovrai scommettere 1.500 € prima di poter prelevare eventuali vincite legate a quel bonus. Se il bonus prevede giri gratis, le vincite ottenute con essi saranno incluse nei requisiti di puntata, a meno che non sia indicato diversamente. I requisiti di puntata differiscono a seconda del tipo di bonus offerto Non tutti i bonus vengono trattati allo stesso modo. Ecco una rapida ripartizione: Bonus di benvenuto: spesso hanno i requisiti più elevati, solitamente intorno a 20x–50x. 1) Bonus senza deposito. Possono essere anche più alti, a volte 60x o 70x. 2) Giri gratuiti. Le vincite vengono solitamente trattate come denaro bonus, con regole simili. 3) Offerte di cashback. A volte non richiedono alcuna scommessa, ma è sempre bene controllare attentamente i termini. Termini chiave da comprendere - Scommesse bonus vs. deposito. Alcuni casinò ti chiedono di scommettere sia il bonus che il deposito, altri solo il bonus. Verificare sempre di quale si tratta. - Contributo al gioco. Non tutti i giochi contano allo stesso modo ai fini dell'ottenimento del bonus. Le slot solitamente valgono il 100%, mentre i giochi da tavolo potrebbero valere solo il 10% o meno. - Limiti di puntata. Quando si utilizza il denaro bonus, la maggior parte dei casinò impone un limite alle puntate, spesso intorno ai 5 € per giro o mano. - Limiti di tempo. I bonus solitamente scadono entro un periodo di tempo stabilito (spesso da 7 a 30 giorni), quindi dovrai soddisfare i requisiti entro quella data. Considerazioni finali I requisiti di scommessa non servono a complicarti la vita: sono semplicemente uno degli aspetti del funzionamento dei bonus. Una volta comprese le regole in anticipo, potrai scegliere le offerte che si adattano davvero al tuo stile di gioco. Se qualcosa sembra troppo bello per essere vero, vale la pena approfondire un po'. E se mai non sei sicuro, casinò come Funbet ti permettono di vedere facilmente a cosa ti stai iscrivendo.      

27/05/2025 10:00
Civitanova, truffe e sicurezza: giovedì il convegno promosso da As.so.ci

Civitanova, truffe e sicurezza: giovedì il convegno promosso da As.so.ci

Prevenire è il primo passo per sentirsi al sicuro. Giovedì 29 maggio, alle ore 17:00, presso la Sala Consiliare del Comune di Civitanova Marche, si terrà il convegno dal titolo "La sicurezza: combattere le truffe ai danni delle persone vulnerabili nella vita quotidiana", promosso da AS.SO.CI,  Associazione Solidarietà Civitanovese, con il patrocinio del Comune. Un incontro aperto a tutta la cittadinanza, pensato per offrire strumenti concreti di prevenzione, consapevolezza e tutela, soprattutto per anziani e soggetti fragili. Interverranno: il capitano Angelo Chiantese, comandante della Compagnia dei Carabinieri di Civitanova Marche, il sindaco Fabrizio Ciarapica e l’assessore ai Servizi Sociali Barbara Capponi L’iniziativa si inserisce nelle numerose attività di AS.SO.CI, associazione attiva dal 2007 e da sempre impegnata nella promozione della solidarietà sociale. Sotto la guida della presidente Annachiara Pollastrelli, l’associazione si distingue per l’attenzione verso le persone in difficoltà, offrendo servizi di sostegno alimentare, farmaceutico e accompagnamento, oltre a organizzare corsi, convegni, attività culturali e ricreative. Negli anni, AS.SO.CI. ha costruito una solida collaborazione con il comune di Civitanova, grazie alla quale ha gestito spazi di aggregazione come l’Anfiteatro Storico di Civitanova Alta, promuovendo momenti di incontro, ascolto e inclusione. "Il nostro obiettivo è sempre stato quello di mettere al centro la persona - spiega la presidente Pollastrelli - creando una rete di supporto reale, capace di rispondere con umanità e concretezza ai bisogni del territorio".  

26/05/2025 12:20
Montecassiano, inaugurata la nuova sede Avis nel cuore del centro storico

Montecassiano, inaugurata la nuova sede Avis nel cuore del centro storico

Un importante traguardo per Montecassiano: è stata ufficialmente inaugurata questa mattina alle 11,15 la nuova sede dell’Avis e dell’Aido “David Carelli”. I nuovi spazi, concessi dal Comune e situati in Vicolo delle Scuole, nel centro storico del paese, accoglieranno le attività dell’associazione in un ambiente più accessibile, funzionale e in sintonia con il tessuto urbano e sociale del territorio. ​Alla cerimonia di inaugurazione hanno preso parte numerosi cittadini, rappresentanti delle istituzioni locali, il presidente della sezione comunale Avis Francesco Ricciardi, Angela Maria Renzi del direttivo provinciale Avis, insieme al direttivo locale, volontari e donatori. ​«L’inaugurazione della nuova sede Avis – ha commentato il sindaco Leonardo Catena – rappresenta un gesto concreto di vicinanza e riconoscimento verso un’associazione che, con impegno e continuità, contribuisce in modo fondamentale al benessere della nostra comunità. Donare il sangue significa salvare vite: è un atto semplice, ma di altissimo valore civico. Ringrazio di cuore tutti i volontari e i donatori per il loro esempio e invito i cittadini, soprattutto i più giovani, ad avvicinarsi a questa importante realtà». ​Con questa iniziativa, l’Amministrazione comunale intende ribadire il proprio sostegno all’azione dell’Avis, rinnovando l’impegno a favorire la cultura della solidarietà e del dono attraverso spazi adeguati e pienamente integrati nella vita del territorio.

25/05/2025 15:34
Bersani: "Abbiamo fatto cose disdicevoli". Destra e sinistra le due ali dell'aquila turbocapitalistica

Bersani: "Abbiamo fatto cose disdicevoli". Destra e sinistra le due ali dell'aquila turbocapitalistica

In una recentissima intervista apparsa sulle colonne de "Il manifesto", lo storico esponente della sinistra liberalprogressista Pier Luigi Bersani - già fautore a suo tempo delle liberalizzazioni coatte - svolge una considerazione programmatica, che ci pare degna di essere commentata pur celermente: "Abbiamo fatto cose disdicevoli, ma ora ripartiamo". Queste le parole dell'esponente della sinistrash fucsia liberalprogressista Bersani. Parole severe, non c’è dubbio. A dire il vero, la frase, se letta in trasparenza, suona quasi come una minaccia, che così può essere intesa: abbiamo fatto cose disdicevoli e ora siamo pronti a farne anche di peggiori. Nel tempo dell'alternanza senza alternativa e dell'omogeneità bipolare di una destra e di una sinistra che figurano come le due braccia del partito unico fintamente articolato del capitale, non dobbiamo dimenticare che la dominazione capitalistica, almeno dagli anni '90 ad oggi, è avvenuta ugualmente grazie alla destra e alla sinistra, in competizione tra loro per andare a prendere con zelo gli ordini dalla classe dominante transnazionale. Sì, destra e sinistra sono le due ali dell’aquila turbocapitalistica, ugualmente allineate come sono al vangelo liberista e alla violenza imperialistica made in Usa. Ne è discesa tutta una serie di paradossi che credo siano sotto gli occhi di tutti: la sinistra ha istituito l'orrendo Jobs act, che ha precarizzato barbaramente il mondo del lavoro, e ora che si trova all'opposizione dice di volersi battere per abolirlo. La destra, che a suo tempo criticava in maniera aspra il Jobs act, ora che è al governo non dice più nulla intorno ad esso e tace solennemente. Una sorta di giuoco delle tre carte applicato alla politica, sempre più palesemente ridotta a semplice continuazione dell'economia capitalistica con altri mezzi. I mercati decidono. E i politici, di destra come di sinistra, applicano le decisioni e le mutano in legge. Già ricordavo che Bersani fu protagonista delle liberalizzazioni in Italia, ossia di un indirizzo che si iscrive perfettamente nel quadro dell'ordine neoliberale e della sua trasformazione dei diritti in merci e dei beni comuni in servizi privati. Degno di lode il fatto che Bersani ora prenda coscienza che anche la sua parte ha fatto "cose disdicevoli" (ugualmente ne ha fatte la destra, naturalmente): ma siamo convinti che continuerà a farle, poiché ha integralmente introiettato la visione capitalistica del mondo, in forza della quale non si dà altra realtà possibile se non quella del mercato innalzato a unica sorgente di senso (Mark Fisher lo ha appellato "realismo capitalista"). Il giusto anticapitalismo della vecchia sinistra rossa della falce e del martello è stato spodestato dall'osceno ultracapitalismo della new left dell'arcobaleno, ormai divenuta semplice guardia fucsia dell'ordine dominante e del blocco oligarchico neoliberale. Che la destra sia organica al potere dominante non è una novitas: lo è invece che lo sia ormai pienamente anche la sinistra, che un tempo aveva rappresentato le istanze della trasformazione e dell'opposizione al potere dominante, al quale ormai è organica in misura non inferiore rispetto alla destra stessa. Adesso, col referendum del 9 giugno, dicono di volere abolire la precarietà del lavoro che essi stessi hanno contribuito a introdurre! Con quale credibilità? Come non mi stanco di evidenziare da tempo, destra e sinistra nel tempo del turbocapitalismo sono del tutto simili a due maggiordomi con il diverso colore della livrea ma egualmente piegati alla dominazione del padrone capitalistico, da cui prendono con solerzia gli ordini. Insomma, la situazione è tragica, senza però riuscire a essere seria.

25/05/2025 11:28
Il gioco nelle relazioni: chi scappa e chi rincorre

Il gioco nelle relazioni: chi scappa e chi rincorre

Ti è mai capitato che in una relazione affettiva, nel momento di massima complicità e vicinanza, l’altro tenda a chiudersi e ad allontanarsi? Un comportamento ambivalente e contraddittorio che spesso genera frustrazione e confusione in chi lo subisce. Stiamo parlando dello stile di attaccamento Evitante, che trova la sua origine negli studi del medico psicoanalista John Bowlby. Egli osservò i bambini nel momento della separazione dai suoi genitori. Quelli che, per limitare la sofferenza, adottarono una disconnessione dalle proprie emozioni, rientrarono in questo profilo di attaccamento. Comprendere tale dinamica ci permette di cogliere come un evitante riesce ad amare. È una persona sfuggente, bisognosa di libertà, spazio ed aria. Ha imparato che deve cavarsela da solo, ha poca fiducia nell’altro, l’intimità emotiva gli fa paura, ha sperimentato che si può essere abbandonati e soffrire, per cui meglio mantenere le distanze. Tende a dissociarsi dalle proprie emozioni. Il suo comportamento non dipende da te, ma dalle sue fragilità, fugge dal contatto con sé stesso. Egli prova un senso di inadeguatezza nel vivere una relazione, anche se la vorrebbe. Teme di deludere, di non essere all’altezza delle richieste dell’altro, per cui, spesso, non riuscendo a gestire questo forte disagio, preferisce porre fine alla relazione. Non è un romantico, le sue dimostrazioni d’affetto si esprimono con azioni concrete. Per lui costruire un legame equivale ad un perdita di indipendenza, ha paura di aprirsi ed essere vulnerabile, per poi rischiare di essere abbandonato. Cerca una relazione dove essere libero di esprimersi, senza venire giudicato o cambiato. Spesso le figure ansiose, in cerca di protezione, sono attratte dagli evitanti perchè sembrano forti, offrendo loro un'illusione di sicurezza. In realtà ansioso ed evitante rappresentano due stili di attaccamento fragili che parlano lingue diverse.  Se il primo cerca sicurezza per placare l’ansia di abbandono, il secondo desidera una fonte di supporto, senza intimità. Entrambi hanno bisogno di amore, ma lo esprimono in maniera diversa, l’uno con esternazioni emotive l’altro con un comportamento più freddo e distante. Li accomuna la paura di perdere sé stessi. L’evitante reprime le proprie emozioni, che tiene congelate dentro di sé. A volte la sensazione più forte è l’attivazione traumatica che lo fa scappare quando si sente pressato nella relazione. Il comportamento di un evitante è paragonabile all'onda di un mare con andate e ritorni, questo movimento  gli permette di controllare la realtà e di comprendere se l’altro riesce a rispondere alla sua necessità di libertà. Quando l’onda arriva e se ne va, è importante restare con i piedi piantati nella sabbia per non perdere l’equilibrio e la stabilità perché si è consapevoli che lui tornerà. L’evitante richiede un grande lavoro di consapevolezza, perché stare con lui significa andare oltre l’ansia di perderlo o di ricevere conferme. Non si può salvare l’altro, cercare di cambiarlo o perdere sé stessi con i propri bisogni.  Ma una relazione di questo tipo può rappresentare una grande sfida per lavorare sulla propria solidità ed autonomia. Per un ansioso è l’occasione per imparare a stare centrato, comprendere che i vuoti vanno colmati con i propri interessi e non con la fusione nell’altro. Se entrambi le parti hanno la volontà di lavorare, è sempre possibile costruire una relazione composta da due individui interi e compiuti che desiderano condividere momenti di vita insieme.  

25/05/2025 10:20
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