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USA, l'Università del Colorado creerà un polmone artificiale per testare le e-cig

USA, l'Università del Colorado creerà un polmone artificiale per testare le e-cig

L’Anschutz Medical Campus dell’Università del Colorado ha annunciato di aver ricevuto dalla FDA (Food and Drug Administration) un finanziamento da 3.4 milioni di dollari per la creazione di una sofisticata riproduzione di un polmone umano; lo scopo è quello di svolgere ricerche sui prodotti a base di tabacco e sul grado di tossicità che questi hanno per la saluta umana.

I propositi dello studio

Il team di ricerca verrà guidato da Kambez H. Benam (docente della Scuola di Medicina dell’Università del Colorado) ed avrà il compito di creare il primo polmone umano costituito da una struttura tridimensionale multi-cellulare contenente lo stesso tipo di celle presenti nelle vie respiratorie. Per fare ciò verrà creata anche una matrice extra-cellulare oltre alle cellule stromali che ricoprono un ruolo fondamentale per ricostruire il danno subito dall’organo.

La funzione primaria di questa creazione così sofisticata sarà quella di permettere uno studio approfondito degli effetti delle sigarette elettroniche e del narghilè, valutando in particolare l’impatto su geni, proteine e funzionalità organiche e cellulari. Si tratta di un passo avanti importante rispetto alle ricerche condotte sin qui che prevedevano test effettuati solo su cavie da laboratorio. La sfida più significativa sarà raccogliere dati provenienti da un prototipo “umano”.

A tal proposito, il dottor Benam ha dichiarato: “Creare la prossima generazione di un modello di polmone umano per confrontare la tossicità dei prodotti emergenti, in particolare i narghilè e le sigarette elettroniche ci aiuterà ad identificare le formulazioni pericolose. Questa ricerca ha un grande potenziale per migliorare gli strumenti a disposizione della FDA per meglio proteggere e promuovere la salute pubblica”.

La ricerca da parte dell’Università del Colorado si basa anche sul fatto che le e-cigarettes stanno diventando sempre più popolari, negli USA e non solo, ma poco si sa sugli effetti che hanno sulla salute. Va anche sottolineato come la ‘sponsorizzazione’ da parte della FDA abbia una motivazione ben precisa: l’Administration, infatti, con l’approvazione del Family Smoking Prevention and Tobacco Control Act approvato nel giugno del 2009, è stata investita del potere di regolare la produzione, la commercializzazione e la distribuzione dei prodotti contenenti tabacco, con l’obiettivo di preservare la salute pubblica.

L’uso delle e-cig in Italia

In Europa, l’Italia è uno dei paesi che ha accolto con maggiore entusiasmo l’introduzione delle sigarette elettroniche. I dispositivi elettronici per la vaporizzazione e i relativi accessori sono acquistabili sia presso i rivenditori autorizzati (negozi fisici) sia rivolgendosi a siti come vaporoso.it specializzati nella commercializzazione dei prodotti per lo ‘svapo’.

Sono molti coloro i quali optano per il ‘vaping’ come deterrente al consumo di tabacco bruciato, dal momento che quest’ultimo – com’è scientificamente provato – danneggia seriamente la salute di chi ne fa largo uso. Di contro, le sigarette elettroniche possono rappresentare una valida alternativa per intraprendere un percorso di interruzione progressiva dell’utilizzo delle sigarette tradizionali, con risultati migliori rispetto a quelli ottenuti da altri prodotti.

Il ‘merito’ di ciò è anche dovuto al fatto che il fumatore che compie il ‘passaggio’ resta ancorato alla consueta gestualità rinunciando, contemporaneamente, all’inalazione di un prodotto nocivo. Ad ogni modo, in Italia le sigarette elettroniche rappresentano anche un fenomeno di grossa portata commerciale e anche per questo, nel 2018, sono state colpite da un’inasprimento del regime di tassazione che ha determinato un conseguente aumento dei prezzi, smorzando la crescita delle vendite.

Ciò ha rappresentato la principale conseguenza dell’inclusione dei liquidi per la vaporizzazione del tabacco all’interno dei monopoli di Stato (i quali rilasciano una specifica autorizzazione ai rivenditori al dettaglio) mentre i singoli dispositivi elettronici non sono sottoposti ad alcun vincolo particolare, fermo restando che le sigarette elettroniche non possono essere vendute a chi non ha ancora compiuto la maggiore età.

Articolo publi-redazionale 

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