Essere iscritti a un’università telematica può rappresentare un gran vantaggio. Lo è per chi vuole mantenersi gli studi lavorando, per chi non può spendere soldi per affittare una stanza in una città universitaria o per chi è già impiegato e desidera allargare la propria formazione.
L’apprendimento mediante piattaforme e-learning sta prendendo sempre più piede in tutto il mondo. Molti sono le opinioni favorevoli all’uso delle tecnologie digitali per impartire nozioni e competenze agli studenti.
In Italia sono ben 11 le università telematiche riconosciute dal Miur. Ciascuna di loro offre corsi di laurea triennali e magistrali, master e corsi di perfezionamento come una qualsiasi altra università. Molte di queste realtà vedono crescere il numero di iscrizioni di anno in anno. Tuttavia, ci sono moltissimi pregiudizi che riguardano questo tipo di atenei. Solitamente, si pensa che si tratti di lauree facili, con esami fatti a crocette e dove tutto si fa tramite computer. Si pensa anche che una laurea presa in un’università telematica non sia equiparabile a quella conseguita in una trazionale.
In realtà, come spesso accade, questi luoghi comuni sono ben lontani dalla realtà. Se sono riconosciute dal Miur, il titolo dato dalle università telematiche è valido tanto quanto quello degli atenei che adottano il metodo d'insegnamento “classico”.
Altro nodo cruciale: la frequenza delle lezioni. Non tutti sanno che non sempre i corsi sono fruibili solo online. A discrezione dell’università o della direzione del singolo corso, la didattica può essere tutta online oppure blended, ovvero mista. Questo significa che una parte del corso può essere seguito tramite video lezioni, ma un’altra richiede la presenza in sede dello studente. C’è chi sostiene che seguire le lezioni online non sia obbligatorio o che possa essere fatto mentre si fa anche altro. Non è così. Alcuni atenei impongono una percentuale minima di video da seguire. Che il programma d’esame sia stato effettivamente svolto, sarà verificato in sede d’esame.
E a proposito d’esami, essi devono essere obbligatoriamente svolti nella sede universitaria. Se ci sono test online si tratta di prove di autovalutazione per verificare il proprio livello di preparazione. I test online di UniCusano, ad esempio, sono di questo tipo. Così ha stabilito il decreto Profumo del 2012 che prevedeva l’istituzione di una commissione d’esame per ogni appello. È l’università a scegliere se la prova sarà scritta o orale. Ci sono alcuni atenei che permettono al candidato di sostenere un colloquio se non si ritengono soddisfatti degli esiti della prova scritta.
Il fatto che la didattica sia telematica non significa che gli studenti perdano il contatto con la realtà dello studio. La presenza fisica degli allievi rimane un valore dal quale non si può prescindere. Ecco perché tutte le sedi delle università telematiche tendono a offrire molteplici servizi come le sorelle tradizionali. Ci sono biblioteche, laboratori, aule studio e poi anche luoghi ricreativi come bar, palestre, alloggi per gli studenti, ecc.
Insomma, prima di giudicare, bisogna conoscere!
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