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Un drone per combattere le patologie delle piante: al via il progetto pilota S.F.I.D.A.

Un drone per combattere le patologie delle piante: al via il progetto pilota S.F.I.D.A.

Parte dalle Marche il progetto innovativo S.F.I.D.A, unico in Italia con l'uso dei droni. Lo scorso mese di agosto sono iniziate le prove in campo per sperimentare l'utilizzo del drone nella lotta contro la mosca dell'olivo, attuando il progetto S.F.I.D.A (Smart Farming: Innovare con i Droni l'Ambiente). Finanziato dalla Regione Marche, il progetto S.F.I.D.A nasce dalla collaborazione di più partner: l'azienda agricola Andrea Passacantando, che ne è il capofila, l'IIS “Garibaldi” di Macerata, l'ASSAM della Regione Marche, l'Unicam, l'Unimc e la Copagri.

Dopo due anni di intenso lavoro di tutti i partner si è riusciti ad ottenere una deroga dal Ministero della salute per l'utilizzo del drone per l'irrorazione di prodotti (attualmente l'uso dei droni per irrorazione di sostanza è vietato per legge perché il drone è considerato un mezzo aereo). Tale lavoro ha dato il via a tutta una serie di iniziative al fine di ottenere il riconoscimento dell'utilizzo del drone in agricoltura. Non a caso nel marzo del 2020, su sollecitazione dei partner, è stata presentata una proposta di legge alla Camera dei Deputati, con primo firmatario l'on.Tullio Patassini, che va proprio a favorire sempre di più l'uso di queste tecnologie. Il drone è un prototipo ideato e realizzato da Francesco Allegrini e Attilio Giampieri, che da anni hanno sviluppato tale innovazione nel settore agricolo. Il progetto e tutto l'iter della sperimentazione sono coordinati dall'agronomo Amleto Fioretti insieme alla docente Antonietta La Terza di Unicam, alla docente Pamela Lattanzi e Stefano Spalletti di Unimc, al dott. Sandro Nardi di Assam Marche, a Giovanni Bernardini di Copagri Marche, alla prof.ssa Maria Antinella Angerilli dell'IIS “Garibaldi” di Macerata e naturalmente al pilota Antonio Feliziani.

S.F.I.D.A è un progetto pilota, il primo in Italia, che ha l’obbiettivo di realizzare un sistema di irrorazione aerea sopra chioma di prodotti biologici per la lotta contro le patologie su  impianti specializzati, con l’utilizzo di un Sistema aereo a pilotaggio remoto, Sapr (c.d. droni), volto a risolvere una serie di problematiche ambientali come l’uso di fitofarmaci, lo spreco delle risorse idriche, il problema della deriva nel caso in cui si utilizzino sistemi tradizionali di irrorazione dal basso, il compattamento del terreno nel caso di uso di attrezzature pesanti o trainanti. Al fine di testare dettagliatamente il prototipo che verrà realizzato e progettato in tutte le sue componenti, il gruppo operativo del progetto effettuerà verifiche su oliveti biologici per il controllo della mosca dell’olivo. L’olivo rappresenta una delle coltivazioni maggiormente sviluppate nella Regione Marche e inoltre la disposizione geometrica delle piante consente ai progettisti di testare e tarare l’apparecchio su una tipologia standard di sesto di impianto. Tale coltura ha avuto problemi non indifferenti a causa della mosca dell’olivo, che  arriva a ridurre il raccolto anche dell’80%, su essa  è possibile utilizzare un prodotto biologico in commercio, Spintor Fly, con un basso dosaggio per ettaro.

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