Un’occasione davvero speciale quella in programma per mercoledì 23 novembre alle ore 17.30 presso la Bottega del Libro di Macerata (Corso della Repubblica 7/9):
in collaborazione con Nati per Leggere prov. Mc e col patrocinio del Comune di Macerata, grazie all’associazione Osservatorio di Genere, che ha organizzato l'incontro, si discuterà di
STORIA DI GIULIA, che aveva un’ombra da bambino, di Christian Bruel, illustrazioni di Anne Bozellec, traduzione di Maria Chiara Rioli, Settenove, 2016.
Saranno presenti Edith Cognigni (Università degli Studi di Macerata), Monica Martinelli (edizioni Settenove) ed Elena Carrano (formatrice e coordinatrice del programma Nati per Leggere in provincia di Macerata).
Si tratta di un’occasione importante per riscoprire un testo di alta qualità, ripubblicato dopo 40 anni dalla casa editrice marchigiana Settenove, un albo illustrato, che ha segnato la storia della letteratura francese per l’infanzia, apparso per la prima volta nel 1975 ad opera di Im Media, pubblicato in Italia nel 1978 dalle Edizioni dalla parte delle bambine (Milano) e riproposto oggi, in un’epoca in cui il tema dell’identità di genere è più che mai di attualità.
Finalista del premio Andersen 2016 come miglior libro mai premiato, “Storia di Giulia che aveva un’ombra da bambino”ci ricorda, oggi più che allora, che la libertà di essere riconosciuti come «persone», speciali e uniche, senza stereotipi, è un diritto insopprimibile per ogni essere umano.
“Giulia è una bambina vivace e poco aggraziata. I genitori la rimproverano continuamente di essere un «maschio mancato», un maschiaccio. Tanto che un mattino, Giulia si sveglia e trova attaccata ai suoi piedi un’ombra da bambino. L’ombra la segue ovunque, imita i suoi gesti e si prende gioco di lei. Quando Giulia fa dei «giochi da femmine», la sua ombra fa dei giochi «da maschi». Quando fa dei «giochi da maschi» invece, la sua ombra fa gli stessi giochi. Quando fa la pipì come le femmine, la sua ombra la fa come i maschi.
Giulia è triste, è una bambina ma la accusano di essere un «maschio mancato». Non si riconosce più perché per essere amata davvero dovrebbe essere un’altra, diversa da lei. Fino a quando l’incontro con un bambino che vive la sua stessa condizione, le fa capire che entrambi hanno il diritto di essere quello che sono, di decidere quello che amano e quello che non amano, senza etichette che impediscano loro di essere sé stessi.”
L’evento rientra tra le iniziative promosse dal Comune di Macerata per la settimana contro la violenza di genere 2016 ed è aperto a tutti: genitori, insegnanti, educatori, interessati.
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