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Rottamazione delle cartelle: ipotesi al vaglio del Governo

Rottamazione delle cartelle: ipotesi al vaglio del Governo

Uno degli aspetti più problematici e delicati che dovrà affrontare il nuovo governo è rappresentato dalle cartelle esattoriali per tasse, multe e contributi.

Dopo il lungo stop a causa del Covid, l'invio sia delle cartelle che degli avvisi di intimazione a pagare è ripreso con buona frequenza, ma ora l'onda lunga rischia di determinare forti problemi di liquidità a famiglie e imprese che si trovano ad affrontare, in un periodo di rincari come quello che stiamo affrontando, pagamenti di cartelle accumulate da due anni.

“Al momento, l'ipotesi che prende più piede è quella di procedere con una nuova rottamazione delle cartelle, rivista e corretta tuttavia rispetto alle tre precedenti edizioni”, spiega Giuseppe Tosoni dell’associazione Tutela Impresa.

“L'obiettivo è di riordinare e mettere a sistema i diversi intrecci e sovrapposizioni che negli ultimi cinque anni si sono venuti a creare”.

"Basti pensare al fenomeno dei cosiddetti "decaduti", ossia i contribuenti che avevano aderito alle sanatorie ma poi non sono riusciti a fare fronte alle scadenze previste. Con la nuova rottamazione si punta a recuperare tutte queste situazioni, in modo da cercare di far ripartire di nuovo il contatore e lasciare più margini a famiglie e imprese a corto di liquidità per il carovita”.

Proprio in quest'ottica – continua il presidente dell’associazione a tutela delle imprese -  si profila l'ipotesi di concedere la pace fiscale (segnando una profonda differenza rispetto al recente passato) ai carichi affidati alla riscossione fino al 30 giugno 2022. In sostanza, in questo modo si allargherebbe il raggio d'azione sia alle cartelle inviate ante Covid sia a quelle successive, arrivando ad abbracciare i debiti con il Fisco emersi anche ora con la crisi energetica”.

“La nuova rottamazione consentirebbe di pagare il debito per l'imposta, che rimane comunque dovuta, con uno sconto sostanzioso di sanzioni e interessi. La rateizzazione dei versamenti sarebbe in un periodo più ampio rispetto al passato: l'idea di partenza è quella di dieci anni ma le coperture finanziarie necessarie a un'operazione di così lungo respiro potrebbero spingere il prossimo Governo a non andare oltre i cinque anni”.

“Per effettuare la richiesta di annullamento, occorre tuttavia rivolgersi agli enti creditori attraverso una richiesta di autotutela. Un'altra strada da percorrere per ottenere l'annullamento della cartella esattoriale, soprattutto qualora non fosse valida, è quella d'impugnare l'atto e rivolgersi a un giudice”.

L'Associazione TUTELA IMPRESA offre un preliminare sostegno gratuito al riguardo. Numero Verde 800. 9311 70 – email: info@tutelaimpresa.org

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