Aggiornato alle: 16:38 Domenica, 24 Novembre 2024 poche nuvole (MC)
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"Quale eredità emotiva lasceremo ai nostri figli?"

"Quale eredità emotiva lasceremo ai nostri figli?"

Ci affacciamo alla vita come anime pure pronte a vivere le infinite esperienze che siamo destinati ad esplorare. Il dna, il contesto sociale e le dinamiche di attaccamento dei nostri genitori andranno poi ad influenzare l’identità di ciascuno di noi.

Non abbiamo molte possibilità di uscire illesi da questi condizionamenti esterni, i quali costituiranno le prove che dovremo affrontare per evolvere e ritrovare noi stessi in un percorso di evoluzione. In tale viaggio chiamato vita, avremo l’opportunità di scegliere chi siamo, dove andare e quale talento desideriamo esprimere.

Ci viene concessa una grande responsabilità, scegliere se essere felici o accontentarci di condurre un’esistenza più o meno rassicurante, cercando di navigare a vista su di un mare imprevedibile, che non conosciamo così bene, nella speranza che la nostra barchetta possa reggere ai colpi delle onde.

Ci rilassiamo quando il tempo è sereno ed il mare ci coccola con il suo dolce dondolio e andiamo in panico quando la burrasca prende il sopravvento. Cerchiamo di sopravvivere seguendo dinamiche interne di cui non siamo consapevoli che ci portano a ripetere spesso gli stessi errori. Così abbiamo costruito la nostra Comfort Zone in cui appunto barcamenarci, senza porci troppe domande.

Altro è prendere il timone della nostra barca e scegliere in quale direzione andare; ciò è possibile lavorando su di noi per comprendere le nostre forze e le fragilità, cosa appartiene alla nostra essenza più pura ed arcaica e cosa invece ci è stato introiettato in maniera inconsapevole dai nostri genitori, i quali a loro volta hanno ricevuto dai loro genitori altre dinamiche psicologiche, così fino ad andare indietro di molte generazioni.

Noi siamo il frutto non solo delle nostre esperienze ma anche di quelle vissute dai nostri avi con gioie e dolori, con il loro carico di traumi non elaborati, che purtroppo ricadono su di noi, ignari di tutto ciò.

C’è un modo, però, per spezzare questa catena, per fare in modo che noi, i nostri figli e le generazioni future possano vivere in maniera più consapevole e serena: noi possiamo essere coloro che, lavorando sui traumi irrisolti ereditati dalle generazioni passate, riusciranno a spezzare la catena generazionale offrendo ai noi stessi e ai nostri discendenti un’esistenza più vera, felice e consapevole.

 

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