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Montecassiano, amianto alla fornace Smorlesi: a breve il via al processo per la mancata bonifica

Montecassiano, amianto alla fornace Smorlesi: a breve il via al processo per la mancata bonifica

Il Presidente del comitato "Voce libera Montecassiano", Maurizio Maccioni, rende noto che a breve inizierà il processo per la mancata bonifica dell’amianto alla fornace Smorlesi di Montecassiano. Il giudice Vittoria Lupi ha infatti respinto la richiesta dell’imputato, il legale rappresentante e liquidatore della società Alfredo Cesarini, di chiudere tutto pagando un’oblazione da 103 euro.

I FATTI - Dopo la nevicata del febbraio 2012, ci furono dei crolli nei capannoni nella frazione di Valle Cascia, a Montecassiano, dove è situato il plesso Smorlesi. Il Comune e l’Area Vasta avviano una procedura per far sì che le strutture siano messe in sicurezza, e a giugno 2012 la Smorlesi comunica di dover bonificare entro tre anni un capannone. Su richiesta del Comune, a febbraio 2014, l’Area vasta comunica che ci sono tre capannoni con le coperture in amianto fortemente danneggiati.

Malgrado i solleciti alla società, a ottobre del 2015, l’Area vasta rileva lo scadente stato di conservazione delle coperture dei tre capannoni, su cui intervenire nell'immediato. A marzo del 2017, la conferenza dei servizi a Montecassiano ribadisce la necessità di una bonifica pressoché urgente, ma la società, con una lettera firmata dal liquidatore Cesarini, chiede prima un accertamento sui danni provocati dal terremoto.

Il Comune insiste, e nel maggio del 2017 la Smorlesi annuncia entro l’estate l’avvio dei lavori. Il sindaco Leonardo Catena chiede un sopralluogo all’Area Vasta e poi intima con ordinanza alla società di procedere entro 60 giorni. A dicembre, dopo un ulteriore sopralluogo, parte la segnalazione per la mancata osservanza dei provvedimenti dell’autorità nei confronti di Cesarini. Per questo reato l’imputato, difeso dall’avvocato Gianfranco Nascimbeni, aveva chiesto l’oblazione: con 103 euro avrebbe chiuso il processo. 

L'avvocato Leonardo Filippucci, parte civile per il Comune, si è opposto spiegando che l’oblazione poteva essere respinta dal giudice se c’erano ancora dei danni dovuti al reato: in questo caso, il Comune ha pagato oltre 30mila euro per bonificare l’amianto alla fornace, e attende ancora dalla società il risarcimento della somma. Alla luce di questo, il giudice Vittoria Lupi ha respinto la richiesta di oblazione e ha fissato ad aprile la prima udienza per iniziare a sentire i testimoni.

"Il reato si prescriverà a fine 2022. Noi come comitato cittadino cercheremo sempre di aggiornare tutti i cittadini montecassianesi su questa penosa vicenda. La nostra sensazione è che qualcosa si stia muovendo nel verso giusto ma la attenzione su questa problematica sarà sempre vigile e permanente" ha concluso il presidente del comitato "Voce libera Montecassiano", Maurizio Maccioni.

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