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Le grandi speranze di Mancini per l'Europeo

Le grandi speranze di Mancini per l'Europeo

Un marchigiano alla guida dell'Italia. In questo modo si potrebbe riassumere il ruolo ottenuto dall'allenatore Roberto Mancini, nato a Jesi nel 1964, il quale è arrivato due anni fa per assumere il controllo di una squadra abbattuta da una serie di delusioni importanti. Il Mancio, il quale ha alle spalle un'enorme carriera da calciatore e da tecnico di rilievo, e il suo curriculum, oltre che il suo temperamento, sono stati necessari per ottenere un incarico così delicato in questo momento.

L'Italia, del resto, veniva dalle cocente eliminazione dai mondiali di Russia 2018  dopo essere stata sconfitta dalla Svezia nello spareggio, e la gestione di Giampiero Ventura era stata delle più dannose di sempre.

Questo e altri motivi hanno spinto la federazione calcistica tricolore a scegliere Mancini, un allenatore scafato e capace di arrivare fino al cuore dei calciatori. L'allenatore azzurro è stato artefice di un piccolo miracolo, dato che ha deciso di assemblare una nuova squadra mettendo insieme giocatori esperti come il capitano Giorgio Chiellini ed elementi giovani e pronti a fare il gran salto di qualità come Nicolò Barella, solo per citarne uno. Il suo progetto finora è stato vincente, come ben dimostra il record di dieci vittorie consecutive ottenuto durante le qualificazioni al prossimo Europeo, un record che offre una panoramica importante di come le cose siano cambiate con Mancini al comando.

L'ex allenatore dell'Inter, la squadra che in questo momento sembra essere la favorita alla vittoria del campionato italiano secondo le più aggiornate quote per scommettere online, è riuscito a trovare la quadra giusta e sta spingendo affinché i suoi giocatori possano arrivare con la miglior preparazione all'Europeo che si giocherà quest'estate.

Il tecnico jesino farà sicuramente leva su una serie di giovani speranze pronte a dare il loro massimo soprattutto per una questione anagrafica ma anche per un fatto di motivazione, qualcosa di primario nei giocatori più verdi. Tra questi spicca senza dubbio Barella, centrocampista in forza proprio all'Inter e grande simbolo dell'Italia alla riscossa di Mancini. Giocatore completo e ormai diventato uno dei più forti centrocampisti in circolazione, il sardo classe 1997 è un box to box capace di giocare sia in linea sia da trequartista.

Duttile tatticamente e dotato di un ottimo piede e di una corsa importante, Barella formerà parte del centrocampo a tre titolare insieme a Jorginho, ex regista del Napoli oggi al Chelsea, e Marco Verratti, centrocampista metodista del Paris Saint Germain autore di una grande partita nella vittoria dei parigini al Camp Nou nell'ultimo match di Champions League, un match nel quale hanno brillato tre italiani, ossia lui, Alessandro Florenzi e l'attaccante Moise Kean.

Quest'ultimo potrebbe essere una new entry importante per Mancini, il quale sarà rimasto impressionato dalla sua ottima prestazione al Camp Nou, dove l'ex juventino ha giocato molto bene schierato da ala destra, dando dimostrazione di una buona tecnica individuale, di una falcata imponente e soprattutto di avere molto carattere. Dopo queste ultime partite, Mancini sarà sempre più convinto della nuova guardia che si sta formando in Italia, e punterà su di essa ai prossimi Europei.

 

 

 

 

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