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Industria nautica, fiore all’occhiello delle Marche e d’Italia

Industria nautica, fiore all’occhiello delle Marche e d’Italia

Il settore della nautica è da sempre fondamentale per lo sviluppo dell’economia della regione Marche e, di conseguenza, di tutta Italia. In particolare, la regione eccelle a livello nazionale nella costruzioni di navi ed imbarcazioni con oltre 200 aziende che impiegano oltre 3.000 dipendenti in questa industria. Con un fatturato di 1 miliardo di euro nel 2022, la nautica marchigiana punta soprattutto sulle esportazioni, che sono il 90% delle vendite totali, verso paesi che non fanno parte dell’Unione Europea.

Secondo i dati dell’industria della regione Marche, i produttori nautici puntano sulle navi di lusso come gli yacht, gli explorer e i super yacht (di 40-80 metri).

“Fra le strategie per il settore, c’è sicuramente quella di una maggiore attenzione da parte delle istituzioni,” ha detto Vincenzo Garofalo, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale,”noi per primi stiamo guardando alla nautica come un biglietto da visita di valore per le Marche, un’eccellenza e un’opportunità di lavoro per tante persone.”

Per promuovere l’industria nautica nelle Marche, la regione ha lanciato il corso FTS 2023, gratuito a tutti i partecipanti grazie al finanziamento di 128mila euro. Dedicato a chi vuole intraprendere la carriera di tecnico di impianti nel settore yachting e cruising, questo corso prevede anche la possibile assunzione degli studenti di età inferiore a 25 anni con contratto di apprendistato. Con la durata di 800 ore e un totale di 25 allievi, questo corso professionale di specializzazione, aperto anche ai laureati, prevede un esame finale per il rilascio di un titolo di specializzazione EQF4.

La formazione è cruciale per assicurare che il futuro dell’industria nautica marchigiana continui ad essere sinonimo di eccellenza in tutto il mondo. Altre tematiche fondamentali per il futuro del settore sono la sostenibilità e la trasformazione digitale, che va di pari passo con l’industria tradizionale che usa strumenti come cacciavite dinamometrico affiancati a sensori e software per la gestione.

Un’industria nautica sostenibile assicura che questo settore rimanga sempre rilevante, in uno scenario mondiale che cambia continuamente. Questo è valido per tutte le imprese, inclusa la compagnia Adria Ferries di Ancona che ha recentemente lanciato la nave chiamata “Af Mia” per la rotta verso Durazzo. Con una capacità di 1600 passeggeri e 320 camion, questa nuova nave ha 24 cabine e 3 bar tra cui il lounge bar “Il Guasco”. La nuova Af Mia è un modo per connettere l’Italia con l’Albania e di farlo in modo sostenibile. Come? Con emissioni di anidride carbonica inferiori di 5 volte rispetto alle norme internazionali.

L’intera industria della Blue Economy è cruciale per l’Italia, non solo per la regione Marche. E l’Albania non è l’unico paese unito dall’Italia attraverso il Mediterraneo. A livello nazionale, l’Autorità di sistema portuale (Adsp) del mare Adriatico centrale ha annunciato tre nuovi progetti con la Croazia per un totale di 1,1 milioni di euro di investimenti. Uno di questi progetti prevede la promozione di iniziative sostenibili per valorizzare l'identità e il patrimonio culturale dei porti partecipanti, tra cui c’è Ancora, grazie ad un museo virtuale.

Nel frattempo, il porto di Civitavecchia ha registrato un record di passeggeri di crociere, con ben 3 milioni di arrivi fino al 31 ottobre 2023. Questo mentre Fincantieri ha annunciato un contratto di oltre 200 milioni di dollari per la costruzione

di una nave posacavi ibrida di ultima generazione grazie alla collaborazione con Toyo Construction. Una nuova nave dotata di gru, un eliporto e con tecnologie moderne per la riduzione dell’impronta di carbonio durante le operazioni e l'ormeggio in porto.

 

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