"Oggi abbiamo inaugurato due aree aree fitness pubbliche all'aperto realizzate dall'amministrazione: una presso il Largo Melvin Jones e l’altra sul Lungomare Piermanni, l'altra nell'area verde della biblioteca Zavatti". A dichiararlo è il sindaco di Civitanova Marche Fabrizio Ciarapica nel corso del taglio del nastro.
"Nel rispetto delle norme anticovid insieme a me hanno preso parte alla cerimonia il consigliere regionale Pierpaolo Borroni, gli assessori comunali Giuseppe Cognigni e Francesco Caldaroni, il commissario capo della Polizia di Stato Fabio Mazza e la Comandante della Capitaneria di porto Ylenia Ritucci".
"In questi ultimi giorni ho ricevuto molta attenzione e tanti apprezzamenti per la realizzazione di queste due aree fitness. Opere realizzate per consentire alla cittadinanza di fare attività fisica e sportiva all'aperto in riva al mare, vogliamo una Civitanova più attenta alla salute e all’ambiente per favorire stili di vita sani" ha continuato Ciarapica.
"Il nostro è un segno di vicinanza a tanti cittadini che non hanno più potuto fare sport con l’ausilio di attrezzature e anche stare vicino a un settore particolarmente colpito come quello delle palestre, cui va la mia vicinanza e un auspicio per un ritorno alla normalità che al momento, vista l’importante ripresa pandemica, richiede attenzione e responsabilità da parte di tutti. Ho avuto recenti conversazioni con il nostro Prefetto, il dottor Flavio Ferdani, che ha condiviso con me preoccupazione sull’aumento dei contagi - aggiunge Ciarapica -. Da parte nostra vigileremo affinché tutte le norme siano rispettate, ma mi aspetto dai cittadini collaborazione e un comportamento ancor più responsabile: c’è un considerevole aumento della diffusione del virus e questa volta le fasce colpite sono quelle della popolazione più giovane".
"Riguardo, anche all'uso delle attrezzature – ha terminato il Sindaco - invito i nostri cittadini a rispettare le norme anticontagio, a cominciare dall'uso dei disinfettanti al momento del contatto con gli strumenti".
Credits: Paolo Strologo Media
A Civitanova Marche avviato il monitoraggio dei rifiuti recuperati dai pescatori in mare. Il progetto è realizzato in stretta collaborazione con il Comune di Civitanova Marche, le cooperative della pesca, il Cosmari e la Capitaneria di Porto.
Ogni anno finiscono nei mari e negli oceani di tutto mondo oltre 8 milioni di tonnellate di rifiuti, la maggior parte dei quali in plastica. Rifiuti che oltre ad essere un rischio per le specie marine, che possono ingerire o restare intrappolati nella plastica dispersa in mare, costituiscono una minaccia per la nostra stessa salute, a causa delle sostanze tossiche veicolate sulle microplastiche.
Per contribuire a frenare l’inquinamento marino, Legambiente Onlus eBNL Gruppo BNP Paribas collaborano al progetto “Zero plastica in mare” con l’obiettivo di affrontare una delle più grandi emergenze ambientali di questi ultimi anni. Unico protagonista nelle Marche è il porto di Civitanova Marche in cui i pescatori sono all’opera per ripulire il mare e i suoi fondali. L’attività è stata avviata l’11 gennaio scorso, grazie al coinvolgimento di 6 imbarcazioni facenti parte delle due cooperative, che continuano a portare a terra i rifiuti che finiscono nelle loro reti.
I volontari di Legambiente, grazie alla collaborazione con il Cosmari che ritira i rifiuti, si sta occupando di monitorare e quantificare i rifiuti provenienti dal mare.
"Con Zero Plastica in Mare – ha affermato Mauro Bombacigno, Direttore Engagement di BNL e di BNP Paribas in Italia - portiamo la nostra strategia di #PositiveBanking sui territori, coinvolgendo le comunità locali per rafforzare l’impegno e la sensibilizzazione verso le tematiche ecologiche, nella convinzione che un ambiente più sano sia una responsabilità collettivae individuale e, sia come azienda socialmente responsabile, sia come singoli collaboratori di BNL-BNP Paribase come cittadini. La salvaguardia dell’ambiente è una necessità sempre più urgente e per essere il più efficaci possibile abbiamo voluto insieme a noi Legambiente, concretamente attiva con operatori di alta professionalità e volontari sensibili e motivati".
"Il marine litter – ha dichiarato Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche - è una grave e complessa emergenza globale. Il problema va assolutamente affrontato su più fronti, coinvolgendo cittadini, governi, imprese. Con questo progetto, che ci vede impegnati insieme a BNL Gruppo BNP Paribas, vogliamo accendere i riflettori sul flusso dei rifiuti provenienti dall’entroterra e che poi arrivano in mare, prevalentemente attraverso i fiumi. Con questa attività vogliamo dimostrare concretamente che la grande battaglia contro i rifiuti si può vincere, ma solo attivando tutta la filiera dei tanti protagonisti del mare, dai pescatori alle istituzioni. Un’esperienza di grande valore che vuole stimolare ancora l’iter legislativo del Salvamare e nelle Marche stimolare il lavoro del tavolo regionale previsto dalla legge contro i rifiuti in mare".
“Con questa iniziativa ‘Zero Plastica in Mare’ in partnership fra più attori attivi coinvolti e che agiscono concretamente, Legambiente, Bnl Gruppo Bnp Paribas, la nostra amministrazione comunale - ha affermato Fabrizio Ciarapica, sindaco di Civitanova Marche - le categorie dei pescatori e il Cosmari, si può tentare di contrastare uno sbagliato ciclo dei rifiuti e ancora troppa disattenzione da parte della popolazione. Le plastiche e le microplastiche disperse nelle acque dei fiumi e poi in quelle nel mare rappresentano una grave emergenza ambientale, che non è solo locale ma è globale".
"In questo senso l’ambientalismo con il supporto delle iniziative private deve dare uno scatto significativo affinché ognuno facendo la propria parte con consapevolezza, difenda i beni collettivi. Non c’è dubbio che per la salvaguardia del pianeta è necessario il lavoro di tutti i Paesi evoluti, ma anche dei Paesi emergenti, del secondo e terzo mondo - aggiunge Ciarapica -. Camminare con marce diverse in questo settore non potrà portarci lontano. Civitanova Marche sta facendo la sua parte attraverso un lavoro di cooperazione non solo con i cittadini, ma anche con la sensibilizzazione presso le nuove generazioni nelle scuole, nel coinvolgimento rispettoso e virtuoso degli operatori balneari ed, infine, quello importantissimo delle categorie dei pescatori che hanno aderito subito all’iniziativa promossa da Legambiente e da Bnl Gruppo Bnp Paribas conferendo le plastiche, ritrovate in mare, all’interno dei contenitori apposti nel nostro porto".
"Un progetto importante in cui la nostra amministrazione insieme al Cosmari ha creduto. Ricordo, inoltre, che Civitanova ha conseguito 17 Bandiere Blu, diverse Bandiere Verdi, Eco-School, e recentemente anche la prima Bandiera Gialla. Siamo onorati e fieri di aver collaborato per primi nella Regione Marche a questo progetto promosso da Legambiente Marche per un mare finalmente libero dalle plastiche. Siamo pronti a verificare al termine del progetto la quantità di rifiuti raccolti dai nostri pescatori cui va il mio più sentito ringraziamento per la collaborazione” conclude Ciarapica.
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Visita istituzionale questa mattina del Prefetto Ferdani al Comune di Recanati. Ad accoglierlo il Sindaco Antonio Bravi, la Presidente del Consiglio Tania Paoltroni, la giunta comunale, i Comandanti della Stazione Carabinieri e della Polizia Locale.
Il Sindaco ha preso la parola per un saluto al Prefetto unitamente a quello di tutta la comunità e in rappresentanza dell’Amministrazione comunale, ha voluto ringraziare il Prefetto per la sua vicinanza e presenza sul territorio e per la sua continua collaborazione con i Sindaci.
Nell’occasione è stata consegnata dal Prefetto Ferdani unitamente al Sindaco Bravi l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana” al Signor Stefano Apis, conferita con decreto del Presidente della Repubblica del 27 dicembre 2019. Il titolo onorifico è stato concesso al Signor Apis, per essersi reso strumento attivo della prevenzione delle problematiche dell’infanzia e dell’adolescenza attraverso l’interazione ed il dialogo tra le diverse culture e generazioni.
Il Prefetto insieme al Sindaco si è poi recato presso una Farmacia che ha aderito il “Progetto Mimosa” finalizzato a prevenire la violenza nei confronti delle donne con la distribuzione in tutte le farmacie, sia comunali che private, di apposite brochure informative contenenti consigli e indicazioni su come affrontare situazioni di violenza e sulle strutture cui rivolgersi. La farmacia insieme ad altre ventisette farmacie, delle quali 4 comunali, ha anche attivato al suo interno un “momento di ascolto” contro la violenza di genere al quale le donne vittime di maltrattamenti potranno rivolgersi per conoscere i percorsi specialistici che prevedono l'informazione sui diritti ed il sostegno psicologico.
La visita istituzionale è stata per il Perfetto un'importante occasione per una conoscenza puntuale e diretta della realtà del territorio e ha costituito un momento molto utile per tracciare una linea d intesa e confermare l’importanza della coesione istituzionale e della leale collaborazione per affrontare le varie problematiche del territorio.
Una delle principali preoccupazioni di chi vive in un appartamento sono i consumi. Senza ombra di dubbio, quelli che vanno tenuti maggiormente sotto controllo sono quelli elettrici. Proprio per questo motivo, moltissime persone si dedicano alla ricerca di eventuali dispersioni di corrente.
Queste possono far lievitare in maniera molto significativa i costi della bolletta della luce. Quando avviene una dispersione di corrente, difatti, l’inefficienza dell’impianto elettrico non è sufficiente e si verificano delle perdite di elettricità. La dispersione di energia elettrica è causata generalmente da un isolamento energetico non performante. Vediamo nel dettaglio come possiamo individuarla ed evitarla.
Che cos’è la dispersione elettrica
Per prima cosa, cerchiamo di capire a fondo cosa si intende con dispersione elettrica. Con questa espressione si indicala perdita della carica elettrica da parte di un conduttore carico isolato: le dispersioni elettriche sono dovute a un isolamento imperfetto, come già anticipato, e hanno come effetto principale l’aumento dell’inefficienza dell’impianto elettrico. Questo genera non solo il trasferimento di potenza elettrica, e quindi l’aumento dei consumi, ma persino rischi per la salute,si può rischiare persino la folgorazione.
Come accorgersi delle dispersioni elettriche
Come ci accorgiamo di eventuali dispersioni elettriche in casa? Per prima cosa, suggeriamo sempre di armarci di uno strumento diagnostico come il multimetro. Questo è particolarmente utile per misurare corrente alternata, tensione continua ed eventuali dispersioni. Sicuramente, uno dei segnali molto evidenti può essere il fatto che scatti spesso il salvavita in casa. Questo può essere una prova di eventuali dispersioni o comunque di un guasto elettrico. Non sempre però scatta il salvavita quando ci sono dispersioni.
Accorgimenti utili, molto semplici da attuare, sono sicuramente quelli di controllare il contatore della luce e tutti gli elettrodomestici. Nel primo caso, basta leggere il display per accorgersi se sia in atto una dispersione di energia elettrica nella nostra abitazione. Spesso può comparire il messaggiodi massima potenza superata, con una percentuale indicata.Se non sono in uso elettrodomestici, allora vuol dire che qualcuno sta utilizzando l’energia elettrica per conto nostro o ci sono dispersioni elettriche.
Se il contatore non riporta alcun messaggio, allora, possiamo controllare tutti gli elettrodomestici di casa. proviamo a staccare tutti gli elettrodomestici e poi attivare gradualmente tutti i dispositivi: così facendo potremo capire quale sia quello che ha determinato la dispersione elettrica. Si può verificare che il salvavita scatti nell’istante immediato del collegamento di uno di questi e allora potremo individuarne la causa.
Non per forza, comunque sia, la soluzione può essere trovata con questi due metodi. Sicuramente il multimetro può essere un aiuto ancora più determinante. Ricordiamo, comunque sia, che il funzionamento dell’impianto elettrico domestico è basilare per il risparmio e la sicurezza.
Prevenire le dispersioni elettriche
Ma si può fare in modo da prevenire le dispersioni elettriche? In un certo senso sì. Ricordiamo che per legge, tutti gli impianti devono essere dotati di un sistema di protezione elettrico, noto come interruttore differenziale o salvavita. Si tratta di un dispositivo assolutamente importantissimo che ha il compito di interrompere l’erogazione del flusso di corrente elettrica quando viene rilevata una dispersione di corrente di entità superiore alla soglia prestabilita. È importantissimo non solo per evitare eventuali dispersioni che gravano sulla bolletta, ma soprattutto per evitare rischi di folgorazione.
La sua presenza, comunque, non evita in maniera totale che si verifichi una dispersione elettrica. Se la dispersione di energia elettrica è costante e non supera la soglia preimpostata, il dispendio elettrico continua a gravare sul contatore ma noninnesca l’interruzione della corrente. L’ideale sarebbe quello di regolare la sensibilità del salvavita in base agli ambienti in cui viene posizionato.
In occasione della XIV Giornata Mondiale delle Malattie Rare, denominata nel mondo “Rare Disease Day”, il prossimo 28 febbraio lo Sferisterio verrà illuminato di verde.
L’Amministrazione comunale di Macerata, infatti, ha accolto positivamente la richiesta presentata dall’Associazione Sclerosi Tuberosa A.P.S della provincia di Macerata, di aderire alla campagna di sensibilizzazione e solidarietà nei confronti di coloro che soffrono di malattie rare, malattie che restano ancora sconosciute ai più e spesso anche alla comunità scientifica, come nel caso delle ultrarare e di quelle per cui vi è ancora assenza di possibilità di diagnosi, nonostante riguardino in Europa circa 30 milioni di famiglie e 300 milioni nel mondo.
“Questa giornata vuole accendere un riflettore sulle malattie rare – interviene il vice sindaco e assessore ai Servizi sociali Francesca D’Alessandro - che oggi nella maggior parte dei casi non hanno una terapia adeguata e spesso neppure una diagnosi certa. Per questo motivo è fondamentale sensibilizzare la comunità tutta affinché su queste malattie si continui a fare ricerca e si supportino in tutti i modi le famiglie”.
Obiettivo dell’Amministrazione comunale è di cogliere l’occasione della Giornata Mondiale delle Malattie Rare per puntare i riflettori sulla priorità della sanità pubblica di garantire un accesso equo alla diagnosi, al trattamento e alle cure affinché nessuno sia lasciato indietro, né dalla ricerca scientifica né dalle tutele sociali, con il desiderio che i servizi di assistenza sanitaria, sociale e di comunità possano diventare efficaci e accessibili
L’adesione alla campagna di sensibilizzazione arriva anche in un momento in cui l’Italia - dove si stima siano circa un milione e 200 mila le persone con malattie rare, quasi 8.000 le patologie al momento conosciute e di queste solo 300 hanno una terapia – convive, come tanti altri Paesi nel mondo, con la pandemia da Covid-19, una situazione durante la quale la comunità delle persone affette da malattie rare ha subìto conseguenze gravi proprio in quanto comunità fragile.
Riaperta un’altra piccola zona del centro storico di Camerino. Si tratta di Largo Boccati, la via dietro al teatro che si apre a metà di Corso Vittorio Emanuele II, che è stato riaperto e strappato dalla zona rossa un mese fa esatto.
Si compie un altro piccolo passo in avanti. Con la chiusura del cantiere che interessava il teatro, è stato possibile togliere le impalcature e riaprire un’altra piccola parte del centro storico che esce dalla zona rossa e potrà consentire la prossima riapertura dell’attività ristorativa Noe' Wine And Food che sarà la prima a tornare nel cuore della città ducale.
“È un altro piccolo passo in avanti, dà un segnale tangibile di tutte le azioni che stiamo mettendo in atto perché tornando fuori dalla zona rossa Largo Boccati, potrà riaprire un’attività del centro quindi ciò significa un ritorno all’economia nel cuore della città, ritorno alla socialità, ritorno a vivere i luoghi che eravamo abituati ad abitare e frequentare – spiega il sindaco Sandro Sborgia – non può che essere una bella notizia ed è un’altra azione che la cittadinanza stava aspettando. Da quando abbiamo riaperto il corso, non sono mancate mai quelle passeggiate che prima appartenevano alla quotidianità e sono tornate ad esserlo”.
Addio ad uno dei simboli della notte europea ed italiana, la chiatta del Babaloo: celebre ex discoteca di Potenza Picena.
Da questa mattina sono iniziate le operazioni di smaltimento della piattaforma galleggiante, che ha rappresentato per un'intera generazione una delle piste da ballo più rinomate ed iconiche degli anni 2000.
Per i tanti che l'hanno affollata nelle calde estati rivierasche vedere la chiatta sospesa in aria dal braccio di una gru, rappresenta un tuffo al cuore.
La decisione si è resa necessaria a causa della lenta corrosione a cui era sottoposto il basamento della chiatta stessa.
"Vola in aria un pezzo di storia. Sei stato il nostro più grande progetto, mandato in fumo per una speculazione forse non onestamente orientata. Bye Bye Babaloo". Così ha commentato la notizia, attraverso i social, Aldo Ascani, uno degli ex gestori - assieme alla propria famiglia - della discoteca.
Uno stile di vita sano, concepito sulla consapevolezza che alimentazione e attività fisica siano imprescindibili per il benessere psicofisico, non esclude la possibilità di integrare le proprie abitudini con l’assunzione di specifici prodotti.
La varietà di integratore per dimagrire sul mercato italiano.
Tuttavia, la vera sfida è riuscire a orientarsi in un pulviscolo di offerte e segnalazioni di prodotti che promettono di modellare il corpo e di ottenere i risultati sperati. A questo proposito, si rende necessario filtrare anzitutto i prodotti naturali al 100% e che non prevedono effetti collaterali.
Un nome su tutti: l’integratore naturaleper perdere peso Reduslim
Introduzione
Tra le pillole per dimagrire acquistabili online e non solo, l’integratore alimentare Reduslim vanta un’ottima visibilità. Ciò non implica necessariamente la sua efficacia, ma ci consente quantomeno di raccogliere le diverse opinioni dei consumatori e di trarne le somme. Vediamo allora di cosa si tratta.
Il sito ufficiale propone compresse al 100% naturali, che se assunte regolarmente consentono di avviare il processo termogenico. Reduslim è dunque l’input di questo processo, che a sua volta si articola in tre momenti principali, consentendo ovvero di:
- Bruciare i grassi in eccesso
- Creare inappetenza e diminuire il senso di fame
- Accelerare ilmetabolismo basale
Neutralizzando gli enzimi deputati alla scissione dei carboidrati veloci, Reduslim ne impedisce la conversione in zuccheri, impedendo così che le calorie vengano depositate in grasso.
L'appeal di questo prodotto si deve al senso di sazietà previsto tra gli effetti e dovuto all'accelerazione del processo di metabolismo dei grassi, favorita a sua volta dall'assorbimento dei carboidrati lenti.
Reduslim promette il perdurare del senso di sazietà per almeno 8 ore.
La composizione e gli ingredienti
Reduslim è composto da ingredienti 100% naturali provenienti da:
- Caffeina anidra: aiuta l'organismo a bruciare i grassi.
- Estratto di tè verde: favorisce il senso di sazietà, riducendo la fame.
- Pepe nero e Pepe di cayenna: eliminano il gonfiore concorrendo ad eliminare i liquidi in eccesso e a prevenirne la ritenzione idrica.
- L-carnitina: accelera il metabolismo dei grassi e dei carboidrati. In questo modo
- Cromo: apporta i ben noti benefici alla pelle e alla digestione, donando un senso di leggerezza e di energia da spendere.
Modalità di assunzione e Posologia
1 capsula al giorno, prima dei pasti, per un ciclo di 28 giorni (4 settimane)
Il prezzo di Reduslim
È possibile acquistare Reduslim sul sito ufficiale al prezzo scontato di € 39,00.
Le opinioni del web
Come per molti integratoli alimentari come Reduslim, le opinioni sono varie contrastanti. Non mancano i consumatori che lamentano la totale mancanza di risultati, giudicando le compresse del tutto inefficaci.
Figurano anche consumatori che dichiarano di aver completato il ciclo di 28 giorni, al termine del quale hanno misurato una perdita di peso più o meno coerente con le aspettative descritte dal produttore ufficiale.
Conclusione
La scelta di assumere un integratore alimentare deve essere fondata sulla consapevolezza di due fattori:
- La soggettività: come chiosano i produttori di Reduslim, "gli effetti dell’integratore variano da soggetto a soggetto.” Quindi bisogna essere consapevoli che non esiste nessuna pillola magica in grado di garantire il risultato desiderato in termini di perdita di peso.
- Abitudini sane: in nessun caso l'assunzione di integratori deve essere intesa come la sola e unica strategia per la perdita di peso. Il consumatore deve tenere a mente che la posta in gioco è il proprio benessere psicofisico, che non può in alcun modo essere garantito dalla sola composizione naturale degli integratori.
"In un momento particolarmente difficile per il contesto sociale e culturale del Paese, alla luce delle reiterate esternazioni da parte di alcuni esponenti politici della Regione Marche, apparse sulle più importanti testate regionali e nazionali, non può esimersi dal richiamare al rispetto dei principi costituzionali ed alla salvaguardia della parità di genere - dice l'AIAF MARCHE, Associazione di Avvocati per la Famiglia e per i Minori - I cittadini confidano che vengano assunte decisioni o avanzate proposte legislative equilibrate, in una prospettiva evolutiva che rispetti i diritti dell’uomo, a prescindere dal genere".
"Non possono essere accettati, tollerati e tanto meno condivisi pensieri retorici, inspirati a vetuste ed arcaiche visioni della vita, che nulla hanno a che vedere con la realtà sociale contemporanea - continua la nota - L’affermazione e la tutela di diritti sacri e inviolabili dell’uomo non può di certo essere repressa facendo riaffiorare concezioni medievali della famiglia".
"L’AIAF, associazione scevra da ogni condizionamento politico ma sempre attenta alla salvaguardia dei diritti della famiglia e delle persone, ribadisce quindi che non si può più parlare di famiglia in senso riduttivo e costretto all’interno di schemi preordinati e da tempo superati - sottolinea - Nel rispetto dell’individuo e delle sue libertà, è doveroso tenere conto delle nuove e molteplici forme di famiglia. E’ arrivato il momento di seppellire definitivamente gli stereotipi del passato, che non trovano più alcuna possibilità di collocazione in questo millennio".
"La gestione della famiglia non è sottoposta a regole prestabilite: i suoi componenti devono essere liberi di cooperare in modo sinergico e complementare, tenuto conto delle singole disponibilità ed attitudini. Ciò che conta non è la preordinata e sterile definizione di ruoli ma l’amore con cui si alimenta la famiglia - conclude l'AIAF - Nell’esercizio della responsabilità genitoriale, entrambi i genitori, pariteticamente, senza distinzione, con uguale dignità e reciproco rispetto, devono favorire un clima sereno ed affettivamente equilibrato a prescindere dal genere, tutelando incondizionatamente l’interesse del minore".
Il 31 dicembre 2020 si è ufficialmente chiusa un’epoca nel mondo dell’informatica con il “pensionamento” di Adobe Flash. L’azienda statunitense aveva annunciato da tempo che uno dei software che hanno fatto la storia del web avrebbe chiuso i battenti alla fine del “twenty twenty”. E così è stato, anche perchè era veramente arrivato il momento di mettere la parola fine ad un software sì storico, ma al tempo stesso obsoleto.
Breve storia di Flash
Il software con il nome con cui lo conosciamo oggi è nato nel 1995, anno in cui Macromedia acquistò SmartSketch, un primo precursore del programma, pubblicato per la prima volta nel 1993 e sviluppato dalla softwarehouse FutureWave. Il passaggio ad Adobe avvenne nel 2005, nel momento in cui il software di sviluppo grafico era al massimo del suo splendore. Ma dopo il grande successo del primo decennio del XXI secolo, Flash ha iniziato a perdere colpi di fronte alle nuove tecnologie più all’avanguardia non solo dal punto di vista grafico, ma anche per quanto riguarda la sicurezza. Adobe quindi non ha potuto far altro che mandare Flash in pensione.
Il 31 dicembre 2020 Adobe ha sospeso per sempre la distribuzione del software, che ha continuato a funzionare sui vari browser per altre due settimane, fino al 13 gennaio 2021, giorno in cui tutti i contenuti Flash sono stati bloccati.
Per cosa veniva utilizzato il software
Nel corso dei quasi 25 anni di onorata carriera il programma è stato utilizzato per moltissimi scopi, e gli appassionati del web non dimenticheranno i tantissimi giochi flash con i quali hanno trascorso intere giornate. Anche i casinò online, fin dai primi anni della loro vita, hanno sviluppato molti giochi d’azzardo usufruendo di questa tecnologia, ed in particolar modo le slot flash hanno segnato un’epoca nel settore.
C’è stato un periodo in cui molti siti web venivano progettati interamente con elementi Flash, con gli utenti che erano di fatto obbligati ad installare ed abilitare il Flash Player per evitare di trovarsi fronte ad una pagina vuota.
I giochi in Flash
All’inizio degli anni 2000 moltissime software house di tutto il mondo utilizzavano Flash per dare vita a videogiochi veramente coinvolgenti. Uno dei punti di forza era la possibilità di poter utilizzare direttamente online questi giochi e anche le slot machine senza scaricare nessun tipo di software sul proprio computer. Per anni abbiamo visto nascere da un giorno ad un altro tantissimi siti web che raccoglievano sulle loro pagine i migliori giochi flash del momento.
Le softwarehouse specializzate nello sviluppo di giochi con tecnologia Flash hanno abbracciato ben presto anche il mondo dei casinò online, puntando su questa tecnologia per fornire alle case da gioco dei titoli molto interessanti. Nella maggior parte dei casi si trattava di slot flash che permettevano agli utenti di giocare alle slot senza scaricare nessun tipo di software sul proprio computer.
La vulnerabilità di Flash
Una delle prime persone a parlare dei numerosi problemi di sicurezza di Flash fu Steve Jobs, ed infatti Apple non supportava il plug-in. Già nel 2010 la US-CERT, ovvero l’azienda americana che si occupa dell’analisi e del controllo delle minacce informatiche, inserì Flash nella lista dei maggiori rischi legati alla navigazione web.
I problemi di sicurezza e la vulnerabilità del sistema in questi anni hanno costretto Adobe a fare un lavoro enorme per cercare di limitare questi problemi. Se a questo aggiungiamo il fatto che le nuove tecnologie, come ad esempio HTML5, sono molto più performanti, si riesce a capire come mai Flash sia passato da una percentuale di utilizzo dell’80% del 2014 fino ad un misero 2,5% del suo ultimo anno di vita.
Alla fine l’azienda americana non ha avuto nessuna altra scelta se non quella di mandare in pensione il vecchio Flash. Trova info sulle alternative a Flash qui.
cimentarsi intorno al tavolo verde una volta ogni tanto. È di fondamentale importanza infatti l’esperienza, ma ancor di più la capacità di imparare dagli errori commessi, per migliorarsi e adattare la propria strategia rendendola più efficace, mettersi in discussione, cercare il punto debole della propria strategia e non fermarsi nella convinzione di aver trovato il gioco perfetto.
Conoscenza ed esperienza sono cruciali per diventare un giocatore professionista. Se si vuole davvero raggiungere questo obiettivo, torna molto utile la lettura di libri inerenti al Poker, che aiutano a migliorare le performance di gioco, capire quali possono essere gli errori più comuni e dare in generale una panoramica del Poker, specialmente nella sua variante più amata, giocata sia dal vivo che online: il Texas Hold’em.
Ecco perché qui di seguito è possibile trovare i migliori libri sul poker in circolazione, classificati in una Top 5 di libri che aiuteranno a capire come si gioca a poker ad un livello pro.
1. Il Mental Game del Poker, di Jared Tendler
Scoprire il metodo di coaching di Jared Tendler ha portato molti pokeristi a concentrarsi molto di più sul mental game per migliorare il proprio gioco in modo tale che la varianza non impattasse sulle performance.
Spiegazioni chiare e dettagliate caratterizzano questo libro, incentrato perlopiù sulla risoluzione di problemi come ad esempio il tilt, la gestione della varianza, della paura e dell’emotività. Sicuramente il miglior libro in circolazione che affronta il tilt.
2. Giocare e vincere a Poker online, di Max Pescatori e Dario De Toffoli
Facile, divertente e accessibile a tutti, i tornei di poker onlinehanno letteralmente spopolato, dando anche la possibilità di vincere dei ricchi premi. E se è vero che per accedere ai tornei basta davvero poco, è altrettanto vero che per vincere serve una buona preparazione, talento e una buona dose di fortuna. In questo libro vengono spiegate le basi del Poker e le differenze principali tra quello tradizionale e texano, oltre a rivelare al lettore la “tabella di Max”, la summa delle lezioni apprese dal campione nelle tantissime partite affrontate. Un modo sicuramente diverso ma molto valido per cimentarsi consapevolmente nel poker online.
3. Poker Mindset, di Matthew Hilger e Ian Taylor
Se si è alle prese con i primi testi sul Poker Texas Hold’em, questo non deve mancare nella propria libreria. Il libro dà una panoramica generale del giocatore, non soltanto considerandolo durante la sessione di gioco. Dà ottimi spunti di riflessione su come affrontare momenti negativi come il tilt, il bad beat, la perdita.
Concetto fondamentale che vuole trasmettere è imparare come gestire questi ultimi e il bankroll (sia dal punto di vista quantitativo che dal punto di vista psicologico) per essere vincente.
4. Super Poker, di Dario De Toffoli
Con “Il grande libro del Poker” che ha aperto le porte del Poker Texano a tantissimi lettori, Dario De Toffoli ha fatto conoscere questa variante quando non era ancora letteralmente esplosa nel mondo, dando un ottimo punto di partenza per chi vuole approcciare al gioco, conoscendo anche qualche interessante curiosità. Con Super Poker, l’autore ha voluto creare un libro adatto sia ai principianti che ai più esperti, fornendo al tempo stesso sia le basi che nuove tecniche, prova del fatto che il Poker è un gioco in continua evoluzione.
Interessante il fatto che vengano presentate anche numerose mani reali giocate dai più grandi pokeristi, a dimostrazione del loro modo di pensare e di attuare le strategie vincenti.
5. No Limit Hold’em – Teoria e pratica, di David Sklansky e Ed Miller
Impossibile non citare uno dei libri più celebri e ancora oggi annoverato tra i manuali più validi sul Texas Hold’em.
L’approccio di Sklansky è di tipo teorico-matematico e affronta passo passo in maniera dettagliata tutte le fasi di una sessione di gioco.
Concetto base che si evince sin dall’inizio del libro è il fatto che il Poker non prevede un’unica strategia, ma l’esigenza anzi di elaborarne di diverse aumentando le proprie conoscenze anche a livello di tattica, proprio come campioni quali Davide Suriano.
Non resta quindi che augurare buona lettura agli appassionati, consapevoli che con studio e dedizione riusciranno ad eccellere e ottenere grandi e soddisfacenti risultati.
Quando si parla di faraoni, è inevitabile pensare a uno dei più famosi, Tutankhamon. Questo nome è noto anche a chi non è esperto di Antico Egitto. Tra i motivi di questa fama vi è senza dubbio la sua tomba e la famosa maschera in oro massiccio e pietre preziose in essa rinvenuta. Essa è tra i reperti più preziosi e conosciuti del tempo delle piramidi, questa maschera infatti pesava circa 11 chili.
Ma cos’altro sappiamo di questo faraone? In realtà non tantissimo. Le vicende della sua vita sono poco note. Tra i motivi vi è la durata del suo regno, soltanto 10 anni, in cui non si verificarono eventi importanti.
Inoltre Tutankhamon morì giovanissimo, a soli 18 anni e improvvisamente. Quindi probabilmente anche la tomba che lo ha reso famoso non era destinata a lui.
L’uomo malato dietro la maschera
Andiamo alla scoperta di Tutankhamon e dei suoi segreti, emersi da ciò che è stato ritrovato presso la sua sepoltura.
Nonostante la maschera in oro abbia un aspetto regale, il faraone non godeva di una florida salute. E probabilmente anche il suo aspetto non era piacente quanto la maschera aurea lascia immaginare.
Analizzando la mummia è stata scoperta una malformazione al piede, e infatti all’interno della tomba furono inseriti oltre 100 bastoni da passeggio. Inoltre era affetto da malaria, e forse pativa anche squilibri ormonali. La cause di ciò sono probabilmente imputabili al fatto che i suoi genitori fossero imparentati. Addirittura si pensa che fossero fratelli.
La tomba maledetta e saccheggiata
La tomba del faraone sembrava progettata per celare dei segreti. Infatti la mummia del giovane era contenuta all’interno di ben tre sarcofaghi. Ognuno era incastrato nell’altro e tutti erano contenuti in un quarto sarcofago.
La fama legata alla tomba del faraone è cresciuta negli anni, legata soprattutto ai racconti di una maledizione che colpiva chi vi si avvicinasse. Questa cominciò a circolare negli anni Venti, quando la tomba fu scoperta, per via della morte del finanziatore delle ricerca, il conte Carnavon. Ma in realtà è una fama che non ha fondamento.
Hanno solide basi invece i due saccheggi a cui la tomba sarebbe stata soggetta. Sono state trovate tracce di un furto avvenuto in seguito alla sepoltura, e di un altro dopo circa 15 anni. Nonostante i furti, probabilmente avvenuti con l’aiuto di qualcuno che aveva contribuito alla costruzione del sepolcro, le due camere interne della tomba non furono violate. Quando sono state aperte, oltre alla mummia completa, hanno svelato oltre 5000 oggetti contenuti nei vari ambienti.
L’immortalità dei faraoni
A conti fatto il sepolcro del faraone gli ha garantito quell’immortalità che era destinata ai faraoni. Anche se in modo diverso da quello previsto all’epoca. In effetti quella la tomba lo ha reso più conosciuto dopo la morte di quanto lo fosse stato in vita.
Se oggi si parla ancora di Tutankhamon è proprio grazie alla sua sepoltura e alla famosissima maschera d’oro. La ritroviamo ovunque come simbolo del regno millenario dei faraoni. Un oggetto ironicamente appartenuto a chi ne ha scritto solo una breve pagina, senza lasciare in vita, più tracce di quante ne abbia lasciate dopo la morte.
La maschera di Tutankamon ad esempio è uno dei simboli della slot machine Book of Ra, ambientata tra le piramidi. In questa slot un archeologo va alla ricerca di un libro misterioso, il book of Ra. E la maschera d’oro Tutankhamon ruota sui rulli, insieme ad altri simboli.
Ripartite già da inizio 2021 le iniziativa di solidarietà dell’associazione Help di San Severino Marche in favore delle famiglie in difficoltà a causa del Coronavirus. L’anno si è aperto con l’appello alla raccolta di generi alimentari e di prima necessità, oltre che vestiario e giocattoli, da poter consegnare sul territorio.
Da alcuni giorni si registrano i primi arrivi dei pacchi inviati anche dalla Puglia: "Abbiamo ricevuto i primi aiuti sia dalla provincia di Macerata come da fuori regione - ha spiegato la presidente di Help S.O.S. Salute & Famiglia Cristina Marcucci -, nelle scorse ore sono giunti nel nostro magazzino moltissimi pacchi con capi di abbigliamento, giochi per tutte le età e pannolini". Ha risposto all’appello lanciato da Help, tra gli altri, la signora Francesca e il gruppo “Animali persi e ritrovati” di Trodica di Morrovalle: "Ancora una volta non si sono sottratti - ha aggiunto Marcucci -, anzi, se possibile, rilanciamo il messaggio per poter supportare anche la loro azione con coperte o altro materiale che potrebbe far comodo agli animali".
Da sottolineare il legame che si è creato con il gruppo di solidarietà di Polignano a Mare arrivato a San Severino con un carrello di tre metri: "L’instancabile Giulio Mazzone, la sua famiglia e i suoi amici hanno risposto prontamente alla nostra iniziativa, come ormai accade da quasi 5 anni, ovvero nell’immediato post sisma del 2016 - ha raccontato ancora Marcucci -, loro stessi, infatti, hanno contributo alla donazione della fontana per il parco giochi in paese di via D’Alessandro". L’associazione delle mamme di San Severino Marche tuttavia non si ferma e continua la sua opera di raccolta, alla quale si può contribuire contattando i canali social oppure telefonando al 320.1888318. I materiali verranno poi distribuiti a chi si trova in una condizione economica svantaggiata: "Tra le famiglie che hanno richiesto aiuto c’è anche con una donna incinta - ha concluso la presidente di Help -, colpisce come oltre alla solidarietà ci sia stato anche un pensiero carino, come il pacchetto con su scritto: 'Da destinare al bimbo che presto verrà al mondo con l’augurio che la vita voglia riservarti solo il meglio'".
Nasce un nuovo contenitore di idee e progetti per le Marche: thinkMarche. Un think tank con l’obiettivo di promuovere analisi e riflessione pubblica sui principali nodi dell'innovazione culturale ed economica e sulla formazione finalizzata alla promozione competitiva di nuove classi dirigenti. thinkMarche, inoltre, indirizzerà la propria attività nel settore della ricerca, per realizzare studi e approfondimenti capaci di alimentare la produzione di idee all'altezza delle sfide attuali nonché verso iniziative di utilità e interesse civico, da realizzarsi in ambito regionale in particolare nei settori della formazione, della cultura, delle politiche sociali, dello sviluppo economico.
La prima uscita di presentazione di thinkMarche è prevista per il 26 febbraio prossimo alle ore 17 dalla conference hall delle Busche di Moncaro di Montecarotto con un live webinar, organizzato in collaborazione con marchedmc di Hesis, dal tema: “USA & EUROPA. CRESCITA E SVILUPPO, SCENARI ECONOMICI A CONFRONTO” con la partecipazione di relatori a livello nazionale ed internazionale.
I promotori dell’iniziativa sono: Salvatore Piscitelli, Barbara Cacciolari, Caterina Chiacchiarini Sartarelli, Roberta Corvari, Giulio Benni, Piero Bologna, Luciano Carotti, Aroldo Curzi Mattei, Giuseppe Rivetti e Riccardo Strano.
"Da un anno stiamo vivendo l’emergenza causata dalla pandemia Covid-19. Di mese in mese sono aumentate le difficoltà sanitarie, sociali ed economiche; lo Stato ha dato ristori e agevolazioni che probabilmente non sono stati sufficienti a coprire le varie necessità e situazioni particolari di emergenza. Proprio per questo status quo, anche l’Amministrazione Comunale ha inteso mettere in campo delle risorse per aiutare le attività economiche più in difficoltà".
È quanto, comunica, attraverso una nota, il sindaco di Matelica Massimo Baldini che ribadisce come "a differenza di altri comuni" nella scorsa primavera abbia già concesso riduzioni sul ruolo Tari.
"Perdurando lo stato di crisi emergenziale, molte attività nel territorio comunale hanno visto rallentare il proprio trend lavorativo e di conseguenza una riduzione del giro di affari e del fatturato, mettendo in alcuni casi in pericolo anche l’occupazione stessa - aggiungono dall'Amministrazione matelicese -. Per questo motivo ci è sembrato opportuno reperire risorse tra i capitoli del bilancio comunale, destinando tali somme per alleviare parzialmente le difficoltà delle attività economiche".
In occasione dell’approvazione del bilancio 2021, avvenuta nella seduta dell'11 febbraio scorso, è stata prevista - in via momentanea - la costituzione di un fondo di ulteriori 50mila euro.
"Sarà nostra cura condividere con la commissione consiliare competente la definizione dei criteri e le modalità di assegnazione delle risorse disponibili" ha ribadito in conclusione il primo cittadino.
L’Amministrazione comunale di Macerata ha deciso, seppur con rammarico, che la Fiera di Sforzacosta, che coincide con i festeggiamenti patronali per san Giuseppe, prevista per domenica 21 marzo, non si svolgerà.
La decisione è stata presa per garantire il rispetto delle vigenti disposizioni nazionali per il contenimento della pandemia ma anche per la necessità di dare risposte chiare alle richieste di informazione degli operatori del commercio su area pubblica e degli operatori dello spettacolo viaggiante.
Infatti, nonostante il DPCM 14 Gennaio abbia esteso fino al 5 marzo il divieto di svolgimento per le sagre e le fiere di qualunque genere, lo stato di emergenza è invece dichiarato fino al 30 aprile e persiste dunque la necessità di adottare rigorose misure di prevenzione del contagio da contatto sociale, evitando in particolare occasioni che favoriscano assembramenti difficilmente controllabili.
Quali saranno le figure professionali di domani? E i lavori più richiesti? A queste domande rispondono alcune indagini condotte dagli analisti del settore.
Assolavoro, Union Camere e Anpal, tre associazioni indissolubilmente legate al mondo del lavoro, hanno recentemente svolto delle analisi volte a identificare quali saranno le figure professionali più ricercate nel prossimo futuro. Complice l’emergenza sanitaria scaturita dalla pandemia di Covid, è emerso che i profili che operano in ambito sanitario (medici, infermieri e operatori socio sanitari) continueranno per un po’ a essere tra quelli più richiesti.
La crisi causata dal coronavirus, tuttavia, ha investito anche in altri modi il mercato del lavoro. Contabili, addetti di vendita, magazzinieri, operatori della logistica sono alcune tra le figure professionali più ricercate. Questo, a fronte dell’aumento della domanda di beni e servizi collegati al settore della grande distribuzione organizzata (Gdo) e a quello delle vendite online.
I datori di lavoro che operano nell’ambito della Gdo possono contare su un partner affidabile per condurre le operazioni di ricerca e selezione del personale. Si tratta di Jobtech, la prima agenzia di reclutamento in Italia a essere completamente digitalizzata. Grazie a processi di eRecruiting che si basano sull’impiego di tecnologie avanzate, i selezionatori del personale specializzati di Jobtech sono in grado di trovare rapidamente le risorse adatte alle esigenze del cliente.
Il processo di screening e sourcing dei candidati inizia identificando le competenze chiave, prosegue con la pubblicazione degli annunci e l’analisi dei curriculum. Così facendo, l’agenzia di recruiting agisce da ponte tra i datori di lavoro e i professionisti in cerca di un’occupazione, facendo in modo che si instauri un dialogo corretto e proficuo tra le parti. La selezione si conclude con i colloqui online svolti da recruiter riconosciuti e con la presentazione al cliente della rosa finale dei candidati.
Lato lavoratori, è interessante sapere quali sono oggi le competenze maggiormente valorizzate dai recruiter. Oltre ad avere conoscenze tecniche (le cosiddette hard skills) è importante dimostrare ai selezionatori di possedere alcune soft skills (competenze non specifiche). Tra queste, quelle di norma più richieste sono la flessibilità, il pensiero critico, la capacità di lavorare e di collaborare con un team, la gestione del tempo e la gestione dello stress.
Oggi, possedere queste competenze comportamentali è quasi un obbligo in qualsiasi lavoro. Allo stesso tempo, può essere un ottimo punto di partenza per assicurarsi una professione anche nel futuro. In poche parole, si potrebbe dire che le professioni cambiano, ma le soft skills più ricercate rimarranno sempre le stesse.
“Essere protagonist* nella comunità educante: competenze di vita e istruzioni per l'uso”. Questo è il titolo della formazione nazionale gratuita dedicata a docenti ed educatori, genitori e negozianti, attivisti volontari e studenti. Questo è quanto messo in campo dal Centro Culturale Fonti San Lorenzo di Recanati, a partire dal 26 Febbraio, quando con una diretta Facebook si presenterà il percorso formativo e il progetto di “Quartiere Educante” che la stessa associazione porta avanti da mesi.
"Per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio" dice un condivisibile proverbio africano. Per questo, gli incontri aspirano a formare villaggi, comunità capaci di prendersi cura dei più piccoli ma anche di evolvere, cambiare e vivere del protagonismo dei suoi attori/attrici. Il corso è gratuito in quanto rientra nel progetto “Intrecci Educativi”, finanziato dalla fondazione “Con I Bambini”, che vede Nuova Ricerca Agenzia Res come promotrice e il Centro Culturale Fonti San Lorenzo come capofila per la città di Recanati, con la collaborazione del Comune e dell'Istituto Comprensivo Beniamino Gigli – Scuola Patrizi. Sono già centinaia le iscrizioni da tutta Italia, ma il Centro Culturale Fonti San Lorenzo consiglia caldamente la partecipazione ai docenti delle scuole del quartiere di Fonti San Lorenzo, ai genitori dei bambini e ragazzi delle stesse, ai frequentatori dei parchi del quartiere. L'ambizione è infatti quella di formare protagonisti del quartiere educante, persone che siano sensibili e capaci di sostenere l'autonomia dei bambini e il protagonismo dei giovani, favorendo occasioni di relazionalità e incontro per tutti e tutte : queste sono le parole d'ordine con cui si può rispondere alla crisi educativa che tutta la società vive, tra le limitazioni del Covid 19, le solitudini vecchie e nuove, la riduzione delle opportunità e le diseguaglianze nell'accesso alle conoscenze.
La sfida sta nell'apertura degli ambienti scolastici alla città; nell'investimento su una proposta comunitaria di recupero degli spazi urbani, dei quartieri, dei parchi; sta nel ripensamento dello stesso ruolo del genitore, dell'educatore, del docente, del bambino, che possono tutti insieme giocare una dinamica diversa e incentrata sulla trasformazione dell'esistente e la messa in campo di azioni di reale protagonismo; sta nel ribaltamento della dinamica di consumo, nel momento in cui commercianti e artigiani possono diventare attori capaci di insegnare professioni e di conoscere gli stessi bambini che li frequentano; sta nel coraggio delle amministrazioni di pensare il territorio come uno spazio da vivere, da non ovattare, da non sorvegliare ma in cui credere.
Il corso, accreditato dal MIUR, permetterà inoltre di avere un attestato specifico di “Agente del Quartiere Educante” per tutti i residenti di Recanati, i docenti e le persone che vorranno investire nella sperimentazione di Fonti San Lorenzo.
La comunità settempedana ha festeggiato domenica scorsa nella parrocchia di Cesolo l’arrivo di un nuovo sacerdote che andrà ad aiutare nella pastorale il vicario foraneo, don Aldo Romagnoli. Si tratta di padre Noè Benitez, religioso di origini sudamericane, che ha celebrato la prima messa a San Severino Marche nella chiesa container della frazione di Cesolo, dove svolgerà mandato ogni domenica per la funzione delle ore 11.
Ad accogliere padre Noè, insieme a tanti fedeli, anche il sindaco, Rosa Piermattei, il presidente del Consiglio comunale, Sandro Granata, il presidente del Comitato di frazione, Sabrina Piantoni, gli altri membri del Comitato e la Confraternita oltre che i parrocchiani di “Santa Margherita”.
Dopo la partenza di don Luca Ferro, anche la comunità di Cesolo era rimasta senza un parroco. Padre Benitez affiancherà il vicario don Aldo Romagnoli insieme a un altro sacerdote arrivato a dare supporto nelle attività quotidiane nella vicaria.