Tre giorni di avventura alla scoperta delle Marche in bici: iscritti da tutta Europa, il percorso
Marche Trail non è una gara, ma una sfida con sé stessi. Un viaggio di tre giorni in bikepacking, dove i bagagli sono agganciati direttamente alla bicicletta con speciali borse (invece di utilizzare i portapacchi con borse laterali), immersi nella natura, alla scoperta delle bellezze del territorio. Un’avventura sostenibile e leggera, con il minimo indispensabile, dal mare alla montagna, attraversando strade bianche e sterrate, vicoli dei borghi medievali e gustando tipicità.
L’iniziativa, promossa dall’associazione Marche Bikepacking, si svolgerà dal 4 al 6 ottobre. Le iscrizioni stanno per chiudere. Già si contano 500 iscritti da tutta Europa (Austria, Belgio, Olanda, Malta, solo per citarne alcuni) e pure due americani. “Questa è la settima edizione e il trend è in crescita - spiega l'asd -. La novità di quest’anno è il giro ad anello, 'Ring Edition', con la scelta di tre tracce (wild, classic, short). I campi base sono rimasti gli stessi, Comunanza e San Severino".
Tra gli obiettivi primari degli organizzatori c’è proprio la promozione del territorio marchigiano, con partenza e ritorno da Porto Sant’Elpidio, per la precisione dall’Holiday Family Village. Proprio qui sarà allestito il Villaggio Marche Trail.
Protagonisti, oltre ovviamente al comune di Porto Sant’Elpidio che sarà la base logistica, saranno: Torre di Palme, Offida, Appignano del Tronto, Ascoli Piceno, Venarotta, Comunanza, Amandola, Sarnano, Pintura di Bolognola (il punto più in alto), Fiastra con il suo lago, Belforte del Chienti, Serrapetrona, Pioraco, Sefro, Castelraimondo, Matelica, San Severino, Treia, Pollenza, Macerata, Abbadia di Fiastra, Tolentino, Urbisaglia, Loreto, Civitanova e ritorno a Porto Sant’Elpidio.
Il percorso toccherà quindi ben quattro province, Fermo, Ascoli Piceno, Macerata e Ancona, tra città d’arte, cultura e spiritualità. Un piacere non solo per occhi, ma anche per il palato perché non mancheranno soste per provare le eccellenze enogastronomiche delle tappe, come ad esempio le immancabili olive all’ascolana.
I comuni di Comunanza e San Severino, ormai veterani del Marche Trail come campi base, hanno messo a disposizione una struttura sportiva per il pernottamento; i partecipanti, muniti di tenda o materassino e sacco a pelo, quindi in modalità bikepacking, potranno dormire nel palazzetto. Una scelta dettata anche dal fatto che, dopo il sisma, non ci sono abbastanza posti letto e strutture ricettive nei piccoli comuni dell’entroterra.
Il sottotitolo di Marche Trail è "Unsupported Adventure" (avventura “non supportata”), cioè un’avventura che viene fatta in autonomia, in autosufficienza. Da qui, appunto, la sfida con se stessi. Il tutto in un fine settimana di ottobre, quando le spiagge non sono più affollate, è fresco e la magia dell’autunno colora le dolci colline.
Tre i percorsi proposti, da 400, 300 e 200 chilometri, minuziosamente provati e studiati direttamente dagli organizzatori, ideali per essere pedalati con una gravel o qualsiasi altra bici, Mtb ecc. Ognuno potrà scegliere il tragitto che ritiene più adatto.
La gravel, a metà tra la bici da strada e la mountain bike (nata negli anni 2010 negli Stati Uniti dove le strade secondarie non sono tutte asfaltate) si presta bene per trail (sentieri) e bikepacking trattandosi di un percorso quasi tutto sterrato. La proposta “classic” si muove più in basso, tra campagne e borghi, mentre quella “wild” arriva in alto, sui Sibillini, sul Monte Ascensione, ad esempio.
Si tratta di uno dei più grandi eventi bikepacking d’Italia. Non a caso lo scorso novembre il Marche Trail è stato premiato come Best Trail 2023; alla premiazione, che si è svolta a Milano, hanno partecipato tutti i Bike Trail d’Italia.
“Una vetrina per far scoprire e riscoprire, mettere in luce, tutto il territorio – affermano gli organizzatori -. La finalità è duplice: divertire e far tornare sul posto durante l’anno le persone, magari con le proprie famiglie, perché magari si sono innamorate di queste terre. Ricordiamo che la nostra “carovana”, molto numerosa, mangia, beve, dorme e fa acquisti nelle nostre zone per tutto il weekend. Anche questo è un modo per far girare l’economia. E poi è un’esperienza indimenticabile, che resta per tutta la vita. Chi partecipa non deve preoccuparsi di nulla – promettono -, solo di partire e godersi il viaggio”.
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