Il sogno olimpico di Tamberi sfuma alla misura di 2.27 ma l'impresa resta: lacrime dopo l'eliminazione
Il sogno olimpico di Gianmarco Tamberi sfuma: il 32enne marchigiano deve fermarsi alla misura di 2.27 nella finale del salto in alto. Niente bis per la medaglia d'oro di Tokyo, ma l'impresa è stata già quella di presentarsi al via. Troppo debilitanti i problemi fisici che lo hanno tormentato dalla mattinata (e non solo).
La gara di "Gimbo", dopo il trasferimento in ambulanza al pronto soccorso che ha lasciato più di un dubbio sulla sua partecipazione per via di una nuova colica renale (leggi qui), è iniziata con l'ingresso sulla pista dello Stade de France, insieme agli altri finalisti del salto in alto, per il riscaldamento.
L'atleta marchigiano, la tuta blu dell'Italia e il cappuccio in testa, è andato sotto la curva dove c'erano molti tifosi italiani, ha salutato, si è inchinato alle ovazioni, e poi ha cominciato a correre e saltellare per scaldarsi.
Al momento della presentazione ufficiale la grinta appare quella consueta con le mani che battono più volte sul petto e un urlo a incoraggiarsi. La scelta di Gianmarco è quella di "passare" la quota d'apertura di 2.17 e iniziare la finale dalla misura di 2.22. Per "Gimbo" due errori consecutivi, ma un bellissimo salto alla terza prova.
Si sale a 2.27 e stavolta il miracolo non si ripete. I tre errori sono fatali per Tamber, che abbandona la competizione con le mani sul volto e le inevitabili lacrime, sorretto dagli amici di una vita che lo attendevano a bordo pista e che lo hanno accompagnato anche nella trasferta parigina.
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