L’ASD Gagliole esce sconfitto dalla gara d’andata dei play-off nazionali. Nel remake della sfida di Coppa Italia, i “galletti” falcidiati dalle assenze e da un regolamento impari per quanto riguarda gli stranieri da schierare in campo, si arrendono per 3-7. Un match che ha visto i ragazzi di mister Mirko Rossini però sfoderare una prestazione di spessore nel primo tempo, che ha messo in seria difficoltà gli ospiti. Non a caso i rossoblu sono andati al riposo lungo sul 3-0 grazie alle reti di Martin e Ocharan, doppietta, mettendo in campo carattere, qualità e cinismo.
Storia diversa nella ripresa con gli ospiti che sono partiti subito forte, piazzando quattro reti in sette minuti, con diverse proteste sulla seconda rete di Araut per un contrasto falloso su Ferjani. Nonostante il quinto di movimento, e un Vinciguerra sempre attento, i “galletti” non sono riusciti ad invertire il trend con Montagna, doppietta, e Palumbo che hanno chiuso i giochi. Servirà una grande rimonta al ritorno, anche se questo regolamento come già ribadito in precedenza finisce per danneggiare le squadre che nei campionati regionali hanno avuto la possibilità di schierare solo 2 stranieri.
GAGLIOLE - BARACCALUGA 3-7 (3-0 pt)
GAGLIOLE: Tamburrino, Di ronza, Casoli, Panella, Martin, Ferjani, Ocharan, Calisti, Cerqueti, Taini, Samir, Savi. All. Rossini
BARACCALUGA: Vinciguerra, Oro, Arabia, Araut, Elgachi, Montagna, Fariselli, Molinari, Palumbo, Silvano, Franca, Barani. All. Tagliavini
ARBITRI: Crescenzi di Viterbo e Colella di Frosinone
RETI: 5' Martin, 15' e 16' Ocharan // 2' st , 5' st e 18' st Araut, 5' st e 7' st Palumbo, 12' st e 19' st Montagna.
È già tempo di pensare al futuro e alla nuova stagione per la Ruggero Mancini, una delle più antiche società calcistiche dilettantistiche d’Italia, fondata oltre 100 anni fa, nel 1921. Il nuovo presidente Giuseppe Lucarini è piuttosto entusiasta delle risposte dei suoi ragazzi: “Ho visto nascere questo gruppo di calciatori e amici, parliamo di ragazzi del territorio che hanno entusiasmo nel giocare a calcio e un forte attaccamento alla maglia. Per me sono come dei figli”.
È quindi il momento di riconferme in casa giallorossa. Davide Grelloni è ormai il nostro veterano e punto fermo della difesa, nonché attuale capitano della squadra. Gabriele Monteneri è il classico giocatore silenzioso, che fa parlare il campo al posto suo, portando sempre un 7 in pagella. Alessio Giuli è un giovane scalpitante, pieno di energie e talento che dimostra in ogni partita. Il nostro capitan futuro.
Michele Rosu è come la Nutella, sta bene dappertutto, ricoprendo tutti i ruoli del centrocampo. Diego Piciotti è un giovane adulto, con un cuore immenso. Ha il fisico di un ragazzo con il cervello da adulto. Pensa e agisce sempre in maniera corretta. Lorenzo Cicconi è il nostro bomber di razza, da sempre il 100% sul campo ma rimane lucido e freddo sotto porta".
Il presidente giallorosso ha concluso così: “Siamo pronti a ripartire da questo blocco di giocatori e a diventare una delle protagoniste del mercato estivo”.
Legalità, sport, volontariato e l’importanza di vivere un momento formativo “A scuola con l’Avis”. La fase conclusiva del progetto scolastico 2024-2025 dedicato da Avis Provinciale alla scuole primarie e secondarie del Maceratese si è svolta lunedì 26 maggio presso il Palasport Cingolani-Pierini di Recanati. L’iniziativa, giunta alla sua terza edizione e patrocinata dalla Regione Marche, ha coinvolto circa 1300 alunni partecipanti: una loro rappresentanza ha potuto assistere alle numerose testimonianze che si sono alternate durante la mattinata e che hanno contribuito alla sensibilizzazione sul tema della donazione del sangue, del midollo osseo e degli organi. Insieme ad Avis anche i rappresentanti di Admo e Aido.
A presentare il progetto la presidente provinciale di Avis Macerata Morena Soverchia: «Il nostro intento è stato quello di iniziare già a parlare dai banchi di scuola dell’importanza del dono – ha sottolineato la presidente Soverchia –, di come il dedicarsi al prossimo possa fare la differenza per tutti. Puntiamo affinché diventi un momento di formazione e di crescita dei ragazzi».
Parole condivise anche dalla referente del progetto per Avis provinciale Angela Maria Renzi: «L’idea è stata accolta con ampia partecipazione da parte delle scuole – ha ribadito –, tutte le adesioni sono state conforto e conferma della bontà dell’iniziativa. Non solo, attraverso di essa possiamo raccontare tutto ciò che è il mondo Avis».
Tante le autorità presenti, dal presidente Avis Marche Daniele Ragnetti al consigliere nazionale Avis Massimo Lauri, dal consigliere regionale Pierpaolo Borroni (in rappresentanza del presidente del Consiglio regionale Dino Latini) all’assessore alla Scuola del Comune di Recanati Emanuela Pergolesi. Presente anche il referente di Admo Macerata Matteo Balestrini e la presidente di Aido Recanati Piera Marconi.
Toccante la testimonianza di Cristina Falappa e della figlia Desirè Ombrosi, quest’ultima giovane di 25 anni di Filottrano che nel 2023 ha ricevuto un trapianto di reni proprio dalla madre dopo aver affrontato un percorso in dialisi: «Nella mia esperienza c’è sempre stata tanta speranza di tornare a fare una vita normale – ha detto Desirè –, non paura ma sempre tanta speranza».
Dal Circolo Polare Artico, per l’occasione, la video testimonianza di Tonino Pieroni, in bici verso Capo Nord: ben 4000 chilometri da coprire in circa 25 giorni, una vera e proprio impresa con lo scopo di promuovere Camerino e le Marche. Spazio poi all’importanza della legalità con la proiezione di un video dedicato alla memoria dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Clip che ha anticipato l’intervento del giudice del Tribunale di Macerata Luigi Reale e le domande sul tema da parte dei giovani presenti al Palazzetto: «Queste storie devono rimanere ed è un peccato che non se ne parli abbastanza – ha sottolineato –, il passato è importante così come lo è far capire come sia necessario l’impegno e che l’impegno ci porta a fare delle cose migliori, ognuno nel suo campo e nel suo piccolo».
Sport, impegno e legalità anche nella testimonianza dell’atleta delle Fiamme Oro e ginnasta olimpico Carlo Macchini: «Ho voluto condividere con questi giovani il donarsi agli altri anche attraverso piccoli gesti – ha affermato –, un primo passo verso un messaggio di pace che nasce dall’infanzia, dall’educazione verso una società migliore per il futuro».
Gran finale poi con la dimostrazione dell’unità cinofila della Guardia di Finanza di Civitanova Marche grazie al tenente Giannini. Fiamme Gialle sempre in prima linea nel contrasto allo spaccio delle sostanze stupefacenti anche verso i minori. «È stata una giornata di festa – ha concluso il presidente di Avis Recanati Massimo Baleani –, siamo stati molto contenti della partecipazione dei ragazzi, così come delle autorità e della valenza delle testimonianze che hanno reso merito al progetto in questa occasione».
Il Premio Renato Cesarini si è spostato a Civitanova Marche, celebrando la sua decima edizione in un Teatro Rossini gremito per l’occasione. Una vera e propria festa del calcio, sotto forma di talk show, che ha visto la partecipazione di grandi nomi dello sport e del giornalismo italiano.
Sul palco si sono alternati campioni del passato e del presente come Franco Causio, Sebastiano Rossi, Roberto Pruzzo, gli allenatori Serse Cosmi, Fabrizio Castori, Giuseppe Iachini, oltre a Rossella Sensi, ex presidentessa della Roma e attuale sindaca di Visso. Presenti anche il coach della Lube Volley Giampaolo Medei, il dg Beppe Cormio e il direttore tecnico della Lube Academy Federico Giunti.
A prendersi la scena è stato però Riccardo Orsolini, premiato per la sua straordinaria stagione con il Bologna: la vittoria della Coppa Italia e la recente convocazione in Nazionale, dopo un anno di assenza.
“Torno in azzurro dopo la delusione per la mancata convocazione all’Europeo. Sono più voglioso e carico che mai. Credo sia il giusto riconoscimento dopo questa stagione”, ha dichiarato l’attaccante ascolano, che si è assolutamente meritato la chiamata del CT Spalletti dopo una stagione eccezionale, condita da 15 gol in campionato, di cui uno tanto bello quanto pesante contro l'Inter, in pena zona Cesarini.
Nel corso della serata Orsolini ha parlato anche del legame speciale con Bologna: “Si è creato un connubio perfetto fra società, giocatori e tifosi. C’è una grande progettualità, non c’è posto migliore dove poter lavorare”. Sulla presenza di tanti giocatori internazionali in squadra ha ironizzato: “Impariamo l’inglese più facilmente”.
Serse Cosmi ha ricordato la prima volta che lo vide in campo, durante Trapani-Ascoli: “Si procurò un rigore e dissi subito: questo è un fenomeno. Ha qualcosa in più, si vede che ha imparato per strada”. E proprio la strada è stata al centro del racconto di Orsolini, cresciuto a Rotella, piccolo paese in provincia di Ascoli Piceno: “Eravamo dieci ragazzini. Giocavamo per strada e ci sbucciavamo le ginocchia. Oggi, ai bambini, un po’ di quella strada non guasterebbe”.
Parole di stima anche per gli allenatori avuti in carriera: “Thiago Motta è tra i più preparati, anche se con un carattere particolare. Con Italiano, invece, siamo diventati una macchina capace di bel gioco e verticalità”.
Alla giornalista Simona Rolandi, che ha chiesto del ritorno in azzurro, ha risposto: “Mi ha chiamato il team manager della Nazionale. Con Spalletti avremo modo di parlarne. Il gesto del bussare alla telecamera dopo i gol? Non è una provocazione, ormai è diventato un meme”.
A completare il ritratto del calciatore, altri aneddoti significativi Castori e Iachini. Il tecnico di San Severino Marche ha ricordato quando, da allenatore del Carpi, subì una doppietta di Orsolini: “A fine partita mi disse che quando allenavo l’Ascoli faceva il raccattapalle a bordo campo”. Il suo compaesano Iachini, invece, ha rievocato un Bologna-Fiorentina di cinque anni fa: “Segnò il gol dell’1-1 al 94’, in piena zona Cesarini, su punizione da posizione impossibile”.
Al termine del talk, Orsolini ha ricevuto il Premio Renato Cesarini e si è trattenuto a lungo per foto e autografi, mostrando grande disponibilità con i tanti ragazzi presenti, visibilmente emozionati. Una serata ricca di emozioni e ricordi, che ha trasformato Civitanova in una vetrina nazionale per il calcio, celebrando un talento marchigiano che continua a scrivere nuove pagine della sua storia.
Due giornate intense, all’insegna dell’impegno civile, dell’ambiente e della mobilità sostenibile. Montecosaro prima e Civitanova Marche poi, hanno accolto l’unica tappa marchigiana di “Pedali per l’Ambiente – Contro le Mafie”, iniziativa nazionale che unisce sport, educazione ambientale e sensibilizzazione alla legalità. Il gruppo di otto ciclisti – provenienti da Emilia, Calabria, Svezia e Danimarca – è partito domenica 25 maggio da Casalgrande e concluderà il proprio viaggio domenica 1° giugno a Cutro.
Lunedì 26 maggio, a Montecosaro, si è tenuta una tavola rotonda molto partecipata, che ha visto la presenza di autorità istituzionali, esperti e cittadini. A portare i saluti istituzionali sono stati il consigliere regionale Simone Livi, il Consigliere Provinciale Giorgio Pollastrelli, il sindaco di Civitanova Marche Fabrizio Ciarapica e la sindaca di Montecosaro Lorella Cardinali, che hanno omaggiato i ciclisti e i relatori con una targa ricordo e una copia del Glossario civitanovese.
Presente anche l’assessora ai Servizi Sociali Barbara Capponi. L’incontro, moderato dal Presidente provinciale di Acli Terra Venanzio Pennesi, ha visto l’intervento del presidente dell’Associazione Ciclistica Emiliana, che ha raccontato la genesi del progetto, nato da una proposta del presidente nazionale Acli Terra Nicola Tavoletta.
Un viaggio simbolico in bicicletta per accendere i riflettori su ambiente, agricoltura e legalità. Durante la tavola rotonda, il professor Alberto Felici dell’Università di Camerino ha offerto un’approfondita riflessione sul concetto di sostenibilità, richiamando l’attenzione sugli stili di vita, sull’alimentazione e sulla riduzione degli sprechi come leve fondamentali per contrastare il degrado ambientale. Nicola Tavoletta ha invece illustrato quattro sfide prioritarie per affrontare il cambiamento climatico: la transizione ecologica, un nuovo modello di welfare, l’introduzione di colture tropicali nelle aziende italiane e il rifiuto del cibo sintetico come alternativa.
Martedì 27 maggio, i ciclisti hanno ripreso la loro marcia da piazza XX Settembre a Civitanova Marche, salutati dal sindaco Fabrizio Ciarapica, da Nicola Tavoletta e da Venanzio Pennesi in un momento semplice ma denso di significato. “Siamo orgogliosi di aver accolto a Civitanova questa iniziativa che unisce il coraggio della denuncia alla forza dell’esempio – ha dichiarato il sindaco Fabrizio Ciarapica augurando buon viaggio ai ciclisti –. Pedali per l’Ambiente ci ricorda che la legalità si costruisce ogni giorno, anche con piccoli gesti, e che la sostenibilità è una responsabilità condivisa. Ringrazio Acli Terra e tutti i partecipanti per aver portato nella nostra città un messaggio così forte.”
Grande soddisfazione è stata espressa anche da Venanzio Pennesi, Presidente provinciale Acli Terra, per la riuscita dell’iniziativa e la sentita partecipazione alla tappa civitanovese, segno tangibile dell’attenzione del territorio verso i temi proposti.
Giulio Pellizzari, liberato dai compiti di gregario visto il ritiro del capitano della sua squadra Primoz Roglic a causa di una caduta, si mette in luce al Giro d'Italia 2025. L'arrivo in ascesa della sedicesima tappa a San Valentino di Brentonico consegna il terzo posto finale al talento 21enne di Camerino.
LA TAPPA - Pellizzari è partito in solitaria a circa dieci chilometri dal traguardo uscendo dal gruppo maglia rosa con l'obiettivo di andare a recuperare lo svantaggio di circa quattro minuti accumulato dal plotone nei confronti degli uomini in fuga.
Operazione quasi completata con il corridore marchigiano della Red Bull-Bora-Hansgrohe che è giunto al traguardo in terza posizione a soli 55 secondi dal vincitore, l'azzurro Christian Scaroni. Si tratta del primo successo italiano in questa edizione della Corsa Rosa.
Nel finale il camerte è riuscito a staccare tutti i big, compreso lo scalatore ecuadoriano Richard Carapaz, l'ultimo capace di tenergli la ruota tra gli uomini di classifica, risalendo nella graduatoria generale. Da questa sera Pellizzari si gode il nono posto in classifica a 4'36'' dalla maglia rosa che resta sulle spalle del messicano Isaac Del Toro: ora è lui il corridore su cui puntare per la corazzata Red Bull-Bora-Hansgrohe. Si prospetta un finale di Giro d'Italia da protagonista assoluto per Pellizzari.
Emma Clothier è il quarto nuovo volto della Cbf Balducci Hr per la stagione 2025/26: il club maceratese annuncia di aver trovato l'accordo per la prossima stagione in Serie A1 con la dinamica e agile centrale statunitense, classe 2001 per 188 cm di altezza.
Entra dunque a far parte del roster arancionero un’ulteriore atleta con esperienza a livello internazionale: Emma Clothier, infatti, ha vestito nell’ultima stagione la maglia del Dresdner SC nel massimo campionato tedesco, conquistando con la formazione rossonera la Coppa di Germania e raggiungendo la finale scudetto, disputando inoltre in Europa la Cev Cup.
La nuova giocatrice arancionera, originaria del Texas e pronta all’esordio in Italia, prima dell’avventura tedesca ha anche militato nel massimo campionato 2024 di Porto Rico con il Pinkin de Corozal, ottenendo i riconoscimenti di miglior centrale del torneo.
In precedenza è stata protagonista del campionato statunitense Ncaa con la Florida State University e con la Southern Methodist University, conquistando con quest’ultima formazione nel 2023 i premi di mvp e di miglior centrale della Atlantic Coast Conference. La formazione pallavolistica di Emma Clothier è iniziata invece nel Texas Advantage Volleyball.
"Sono molto entusiasta di iniziare questa mia prima esperienza nel campionato italiano di Serie A1 – queste le parole della nuova centrale arancionera Emma Clothier - Il mio obiettivo principale è aiutare Macerata a rimanere in A1 anche nella prossima stagione. So che sarà una sfida, ma sono pronta a lavorare duramente e a dare il massimo insieme alle mie compagne di squadra. Quando ho ricevuto l’offerta dalla Cbf Balducci Hr ero davvero emozionata, uno dei miei sogni era proprio quello di competere nella Serie A1 italiana, contro alcune delle migliori squadre del mondo".
"Coach Lionetti ha una visione chiara e ambiziosa per la prossima stagione e sono felice di far parte di questo progetto. Giocare in Italia è sempre stato un obiettivo per me, e sono grata per questa opportunità. So che sarà una stagione impegnativa, ma sono determinata e pronta a mettermi al lavoro. Credo di poter portare alla squadra la mia grinta, la mia tenacia e l’esperienza maturata come compagna di squadra affidabile. Amo lavorare con gli altri e penso che queste qualità siano fondamentali per affrontare una competizione di alto livello come questa", ha concluso Clothier.
La stagione della Maceratese è ripartita proprio dalla riconferma del direttore sportivo Nicolò De Cesare e del direttore generale Stefano Serangeli (leggi qui ). Due conferme attese, che segnano la volontà del club biancorosso di dare continuità tecnica e organizzativa al progetto che ha riportato la squadra in Serie D.
Il presidente Alberto Crocioni ha sottolineato la propria soddisfazione nel proseguire il percorso con «due persone serie, preparate e profondamente legate a questi colori». A commentare il rinnovo è stato lo stesso De Cesare, che ha ribadito il valore umano e professionale del legame con Macerata.
Direttore, la conferma è ufficiale. Cosa significa per lei proseguire questo cammino con la Maceratese?«Significa molto. Ho costruito radici profonde con questa squadra e con la città. Il legame si è rafforzato nel tempo, anche grazie alle due promozioni conquistate, una da giocatore e una da direttore sportivo. È un progetto che sento mio e che desidero portare avanti con serietà e dedizione».
La stagione appena conclusa ha riportato i biancorossi in Serie D. Qual è il bilancio che traccia?«È stata una stagione entusiasmante, densa di emozioni. Emozioni che hanno coinvolto anche i tifosi, che allo stadio si sono divertiti. E questo è un dato rilevante: ricreare entusiasmo dopo anni difficili era uno degli obiettivi principali. Ora ci prepariamo a tornare in una categoria che a Macerata mancava da troppo tempo».
Che Serie D si aspetta?«Una Serie D sicuramente impegnativa. In Eccellenza eravamo l'unica, o forse una delle 2 o 3 piazze importanti presenti; in Serie D ci confronteremo con società del nostro stesso blasone, che rappresentano città con storie calcistiche importanti. Sarà il bello della categoria. Affronteremo questa sfida come un anno di riapproccio dopo dieci stagioni di assenza, con l’intento di sorprendere e mantenere una chiara identità di gioco, elemento che ci ha contraddistinti sin dall’inizio del percorso».
State già lavorando alla prossima stagione?«Siamo vicini all’ufficialità della riconferma del mister, con il quale c’è sempre stata piena sintonia. È stata una trattativa semplice, frutto di una volontà comune. Sul fronte della rosa, partiremo dalle conferme: i ragazzi che ci hanno portato in Serie D meritano rispetto e considerazione. Poi valuteremo insieme, con la consueta condivisione di intenti tra tutte le componenti dello staff».
Anche sotto il profilo organizzativo si attendono sviluppi?«Stiamo lavorando per crescere anche a livello extracampo. Crediamo che la Maceratese abbia ancora potenzialità inespresse. In un calcio dove spesso le proprietà durano al massimo un paio d’anni, avere un presidente come Crocioni, serio e radicato nel territorio, è un valore da tutelare. La sostenibilità oggi passa dalla programmazione e dalla valorizzazione dei giovani. Siamo consapevoli dell’entusiasmo che c’è intorno a noi, ma anche della necessità di un periodo di adattamento alla nuova categoria, da affrontare con equilibrio e visione».
(Foto di Francesco Tartari)
Gli impianti sportivi del comune di Valfornace hanno accolto la terza edizione del Premio Salvi, iniziativa scolastica e comunitaria promossa con il patrocinio del Comune e in collaborazione con la Commissione Scuola, l’Istituto comprensivo “Mons. Paoletti”, la Pro Loco di Valfornace e la Figest, Federazione Italiana Giochi e Sport Tradizionali.
Il Premio Salvi, nato con l'obiettivo di valorizzare il senso di appartenenza e la coesione sociale attraverso attività educative e sportive, ha coinvolto gli alunni dell'Istituto Comprensivo “Monsignor Luigi Paoletti”, che comprende le scuole dell'infanzia, primarie e secondarie di primo grado dei Comuni di Valfornace, Pieve Torina, Fiastra, Bolognola, Castelsantangelo sul Nera, Ussita, Visso, Monte Cavallo e Muccia.
Il tema di quest'anno, "Raccontiamo il nostro paese: nuove prospettive di comunità attraverso gli sport tradizionali e di squadra", ha introdotto, accanto ai giochi tradizionali come ruzzola, tiro alla fune, freccette, birilli, piastrelle e tiro con l’arco, anche sport di squadra quali basket, pallavolo e palla rilanciata.
La manifestazione ha visto la partecipazione attiva degli studenti di Valfornace, Visso, Fiastra, Muccia e Pieve Torina, che si sono cimentati nelle diverse discipline sotto la supervisione dei giudici della FIGeST Marche alla presenza del presidente provinciale, Patrizio Romaldini, di quello regionale, Matteo Capeccia, e del presidente nazionale, Enzo Casadidio.
Presenti ai vari momenti della festa il sindaco di Valfornace, Massimo Citracca, il sindaco di Muccia, Mario Baroni, quello di Bolognola, Cristina Giusti, il sindaco di Pieve Torina e presidente dell’Unione Montana Marca di Camerino, Alessandro Gentilucci, il consigliere Guido Focacci per il comune di Visso.
La preparazione degli alunni durante l’anno scolastico è stata curata da Luciano Milani, mentre il referente sportivo dell'evento è stato il professor Valentino Epifani, docente di educazione fisica.
Il dirigente scolastico, professor Emilio Procaccini, seppure impegnato fuori regione ha voluto inviare un messaggio di ringraziamento agli organizzatori dell'evento e di saluto ai ragazzi e al personale scolastico sottolineando: "Questa iniziativa offre la grande possibilità di condividere momenti di sport vissuto non come sterile agonismo ma come occasione di conoscenza reciproca in cui non vince chi arriva primo ma chi dà il meglio di sé insieme agli altri".
A rendere ancora più significativa la giornata è stata l’esibizione del Coro dell’Istituto, diretto dal professor Alessandro Pucci, che ha eseguito l’Inno d’Italia e l’Inno europeo, coinvolgendo studenti, docenti e famiglie in un momento di condivisione e partecipazione. L'evento è stato reso possibile anche grazie al sostegno degli sponsor Monti Azzurri e Sapori di Campagna, realtà locali che hanno contribuito alla riuscita della manifestazione.
Un appuntamento imperdibile per tutti gli allenatori, gli appassionati e gli addetti ai lavori del mondo del calcio. Sabato 31 maggio, dalle ore 9 alle 13, la sala Castiglioni della Biblioteca Mozzi Borgetti di Macerata ospiterà un incontro formativo d’eccezione organizzato dal gruppo provinciale dell’AIAC – Associazione Italiana Allenatori Calcio. Ospite e relatore dell’evento sarà Fabrizio Castori, uno degli allenatori più esperti e rispettati del panorama nazionale.
Il tema dell’incontro sarà “La programmazione della settimana tipo di una squadra di calcio professionistica”, un’occasione preziosa per entrare nel vivo della metodologia di lavoro di un tecnico che ha fatto della concretezza, della preparazione e della passione i suoi marchi di fabbrica.
Originario di San Severino Marche, Castori può vantare numeri impressionanti: 953 panchine da allenatore professionista, di cui 599 in Serie B, cifra che lo ha portato a stabilire il nuovo record assoluto di presenze nella categoria cadetta. Un traguardo che racconta non solo la longevità della sua carriera, ma anche la costanza e l’efficacia del suo lavoro.
L’incontro arriva a pochi giorni dall’ultima impresa firmata Castori: la salvezza del Sudtirol, ottenuta con una giornata di anticipo dopo aver preso in mano la squadra all’ultimo posto in classifica. Un’altra “missione impossibile” portata a termine dal tecnico marchigiano, che ancora una volta ha saputo motivare, trasformare e guidare un gruppo verso un obiettivo che sembrava irraggiungibile.
L’evento, aperto al pubblico, rappresenta un’occasione unica per ascoltare dalla viva voce del mister i segreti e le strategie che si celano dietro l’organizzazione di una settimana tipo di lavoro, tra analisi, preparazione atletica, gestione del gruppo e tattica. Per l’AIAC Macerata si tratta di un’iniziativa di grande prestigio che conferma l’impegno dell’associazione nella promozione della formazione e della cultura calcistica nel territorio.
L'ASD Belfortese comunica ufficialmente la conclusione del rapporto con l'allenatore Andrea Casoni, che a partire dalla prossima stagione non sarà più alla guida tecnica della prima squadra. La separazione segna la fine di un ciclo durato sette anni, contraddistinto da un impegno costante, una profonda dedizione e risultati di assoluto rilievo.
Durante il suo incarico, il tecnico ha contribuito in maniera determinante alla crescita e all’affermazione della società, conducendola alla storica promozione in Prima Categoria, ottenuta al termine della passata stagione attraverso la vittoria dei playoff. Un traguardo che ha rappresentato uno dei momenti più significativi nella recente storia del club. Il cammino si è poi arricchito ulteriormente con la qualificazione ai playoff anche nel campionato appena concluso, a conferma della continuità e della solidità del progetto sportivo sviluppato sotto la sua gestione.
La società, nel rendere nota la decisione, ha voluto esprimere un sentito ringraziamento a mister Casoni "per l’impegno, la professionalità e la dedizione dimostrati in questi sette anni di lavoro insieme".
"A nome di tutta la società, della squadra e dei tifosi – conclude la nota ufficiale – grazie di cuore Andrea. Ti auguriamo le migliori fortune, dentro e fuori dal campo". La Belfortese si appresta ora ad aprire una nuova fase del proprio percorso sportivo, nel solco tracciato da un’esperienza che resterà a lungo nella memoria del club e della comunità calcistica locale.
L'Eurovolley Pollenza si aggiudica la vittoria al tie-break della MC Volley Cup Under 14. Nella finale in campo neutro andata in scena a San Severino Marche, di fronte ad una cornice di pubblico degna di altri palcoscenici, le ragazze di mister Svampa non mollano di fronte ad una situazione di svantaggio 0-2, e poi di 3-7 nel quinto set ed hanno la meglio sulla squadra di Caldarola.
Dopo aver sprecato due set point nel secondo parziale vinto dalle caldarolesi, si pensava ad un tracollo ed invece la rimonta è stata portata a termine. Per l'Eurovolley Pollenza un cammino immacolato in questa edizione della MC Volley Cup con 7 vittorie su 7 partite e solo 2 set persi (proprio nella finale).
Una vittoria che certifica la qualità del lavoro della società del presidente Mattiacci, dopo che negli ultimi anni si era sempre arrivati vicini a fare il colpaccio sia nei campionati giovanili che in quelli di serie. "Un successo che parte dalla base - sottolinea Mattiacci -, dal numero incredibile di iscritti al settore Minivolley della società, dalle convocazioni delle proprie atlete nelle rappresentative territoriali e regionali per finire poi con tre ragazze che hanno fatto parte del roster della formazione Under 18 della Cbf Balducci, campione provinciale". "Per il prossimo anno, sempre focus sul settore giovanile, nella speranza di festeggiare altre vittorie e di lanciare qualche talento nel volley che conta", conclude il presidente.
La Maceratese sceglie la strada della continuità. Dopo la promozione in Serie D, la società biancorossa ha ufficializzato la riconferma di due figure chiave della propria struttura dirigenziale: Stefano Serangeli nel ruolo di direttore generale e Nicolò De Cesare come direttore sportivo.
Una decisione che premia il lavoro svolto durante la stagione appena conclusa, contraddistinta da un percorso solido, culminato con la vittoria del campionato di Eccellenza e il ritorno tra i dilettanti nazionali. Serangeli e De Cesare continueranno a lavorare fianco a fianco per costruire l'organico che affronterà il prossimo campionato, con l'obiettivo di dare solidità e prospettiva al progetto sportivo biancorosso.
A sottolineare l’importanza della scelta è stato il presidente Alberto Crocioni, che ha voluto rinnovare pubblicamente la sua fiducia nei confronti dei due dirigenti: «Sono due persone serie, capaci e preparate, con cui condividiamo valori e obiettivi per il futuro della Maceratese».
Nel frattempo, la macchina organizzativa biancorossa si è già rimessa in moto: nei prossimi giorni prenderanno il via i primi colloqui con lo staff tecnico e con i giocatori, mentre sul fronte mercato si cominciano a definire le priorità. La volontà del club è chiara: affrontare il ritorno in Serie D con ambizione, ma senza strappi, valorizzando l'identità costruita negli ultimi mesi.
Per la società del capoluogo, che ha riportato entusiasmo tra i tifosi e un forte senso di appartenenza in città, il lavoro di Serangeli e De Cesare sarà ancora una volta uno dei punti di riferimento fondamentali.
Secondo posto finale per l’Anthropos di Civitanova Marche alla Piscina Comunale Trecate di Torino, dove sono andati in scena nel weekend i campionati italiani di nuoto promozione della Federazione Italiana Sport Paralimpici degli Intellettivo Relazionali, valevoli anche per l'assegnazione della Coppa Italia per società.
Il sodalizio marchigiano era in Piemonte da venerdì con 24 atleti oltre ai 4 tecnici e a numerosi familiari al seguito. Una due giorni intensissima di gare e successi anche a livello individuale dei nostri ragazzi, che hanno solo sfiorato l’ottavo titolo societario.
Gli avversari erano agguerriti, in particolare il team palermitano della "Delfini Blu" detentori del titolo. Nonostante un testa a testa fino alle ultime gare in programma, all'Anthropos non è riuscita la riconquista del titolo che è rimasto in Sicilia. Il collettivo marchigiano ha chiuso alle spalle dei campioni con 9.878 punti contro i 10.076 dei rivali, capaci di bissare l’exploit del 2024
I ragazzi che componevano la rappresentativa Anthropos selezionata per questo evento sono Alessandro Di Giammatteo, Denis Fioretti e Cristian Pecci di Civitanova Marche, Paola Abbadini, Fabio Haddad e Francesco Vitellozzi di Sant’Elpidio a Mare, Serena Cantoro di Potenza Picena, Jennifer De Stasio di Montegranaro, Cristina Di Iorio, Carlo Baggio e Matteo Longarini di Macerata, Nicoletta Fiorentini e Letizia Paccamiccio di Castelfidardo, Aurora Fraudatario e Giulia Mazzieri di Morrovalle, Laura Fusari di Petriolo, Michela Luciani di Corridonia, Federico Acquaviva di Porto Sant’Elpidio, Davide Capponi di Grottazzolina, Daniele Fiore di Porto Recanati, Davide Moriconi di Recanati e Paolo Smerilli di Monte Urano.
Gli istruttori che li hanno preparati nel corso della stagione portandoli a raggiungere quest’ennesimo risultato sono Flavia Mandolesi, Mirian Della Longa, Nicola Sonaglioni, Eriberto Cavalieri, Javier Sarasibar, Luigi Mandolesi e Valentina Belletti con il supporto delle Piscine Comunali di Civitanova Marche, Comunale di Porto Sant’Elpidio, Comunale di Macerata ed Happiness di Loreto.
Il presidente Nelio Piermattei: "Si è chiuso un fine settimana meraviglioso, che ha regalato ai ragazzi e ai loro familiari tre giorni di divertimento e condivisione. Un bagaglio di emozioni che porteranno con loro e un evento sportivo che ci regala un podio importante a conferma del tanto lavoro e di altrettanti sacrifici dei nostri istruttori, della tenacia, gioia e impatto emotivo dei ragazzi, con la preziosa presenza delle famiglie. Non posso non ringraziare tutti coloro che collaborano con noi nel raggiungimento dei nostri obiettivi, che partono dal benessere psicofisico dei ragazzi e dalla loro crescita per arrivare anche all’ottenimento di risultati squisitamente sportivi, che sono solo una parte dei nostri successi"
Compie un lustro di vita il Memorial “Buccolini” per le categorie Allievi e Giovanissimi di calcio, organizzato dalla USD Treiese in collaborazione con il Montecassiano Calcio. Da domani, martedì 27 maggio, fino al 27 giugno a Treia (Stadio “Capponi”) e Montecassiano (Supplementare “San Liberato") si terrà il torneo giovanile dedicato a Franco Buccolini, indimenticato dirigente e calciatore della vecchia società rossoblù.
Si tratta di un’edizione da record, visto che parteciperanno ben 24 squadre, tra le 12 della categoria Allievi e le 12 dei Giovanissimi. In tutti i giorni del torneo le partite si giocheranno alle 19.00 o alle 21.15, eccezion fatta per le due finali del 3° e 4° posto che verranno disputate alle 18.30 e per le finalissime che si giocheranno alle 21.00.
Per quanto riguarda gli Allievi Under 17, le squadre sono state divise in tre gironi da 4: nell’A abbiamo Cingolana SF, Portorecanati, Appignanese e Monteluponese; nel B ci sono Treiese, Montecosaro, Sangiustese e Cluentina; nel C, infine, ci sono Union Calcio, Atletico Conero, Robur Macerata e Moglianese. Si qualificano per i quarti di finale le prime due di ogni girone e le due migliori terze. Il primo match della competizione si disputerà martedì 27 maggio alle ore 19.00 e vedrà affrontarsi Treiese contro Union Calcio; in contemporanea, a Montecassiano, si gioca la sfida tra Montecassiano e Sangiustese VP. La sfida tra Urbis Salvia e Monteluponese, invece, si disputerà al “Compagnoni” di Passo di Treia mercoledì 28 maggio alle ore 19.00.
Anche per i Giovanissimi Under 15 le 12 formazioni sono divise in tre gironi da 4: nell’A ci sono Treiese, Union Calcio, Urbis Salvia e Monteluponese; nel B Montefano, Appignanese, Portorecanati e Cluentina; nel C Cingolana SF, Montecassiano, Robur Macerata e Sangiustese VP. Anche in questo caso passano ai quarti di finale le prime due di ogni girone e le due migliori terze. La partita inaugurale del torneo si giocherà martedì 27 maggio a Treia alle ore 19.00 e vedrà contrapporsi Treiese e Union Calcio; in contemporanea, a Montecassiano, si affrontano Moglianese e Robur.
La fase finale a eliminazione diretta si svolgerà interamente al “Capponi” di Treia dal 13 giugno (tranne per due partite della categoria Giovanissimi ai Quarti di Finale), con le due finalissime previste per giovedì 26 (Giovanissimi) e venerdì 27 maggio (Allievi) alle ore 21.00. È possibile consultare il calendario completo del torneo sul sito internet dell’USD Treiese e sui canali social Facebook e Instagram, nei quali verrà raccontato il Torneo minuto per minuto. L’edizione del 2024 è stata vinta dalla Cingolana SF per gli Allievi e dalla Treiese per i Giovanissimi (foto di copertina), al secondo successo consecutivo dopo quello del 2023.
Si è conclusa con una vera e propria festa dello sport la stagione regionale di scherma dedicata ai più piccoli. Domenica, sul lungomare di Fano, oltre 100 bambini provenienti da tutte le società schermistiche delle Marche si sono ritrovati per l’ultima gara Under 10 dell’anno sportivo 2024-2025. Un’occasione di incontro e condivisione, più che di competizione, che ha mostrato quanto la scherma sia una disciplina capace di affascinare anche i più giovani grazie al suo mix di gioco, tecnica e valori educativi.
Tra i protagonisti della giornata anche la Macerata Scherma, da anni impegnata nella promozione di questo sport tra i bambini. Otto i piccoli schermidori in pedana, tutti tra i 5 e i 9 anni: Tommaso Beccacece, Annibale Buonsanto, Carlo Campagnari, Leonardo Cecconi, Diana Moretti, Luce Salvi, Lorenzo Sepi e Victor Blushi, il più giovane del gruppo, che a soli 5 anni ha vissuto la sua prima esperienza in una gara regionale.
Pur trattandosi di una manifestazione non agonistica, l’energia e l’emozione sono state quelle delle grandi occasioni. Ma più dei risultati, in queste giornate conta il percorso: quello di genitori che scelgono la scherma non per la sua popolarità o diffusione, ma per i valori che incarna. Rispetto, autocontrollo, educazione e attenzione all'altro: sono questi i pilastri che rendono la scherma un ambiente sano e stimolante per la crescita dei bambini.
Alla Macerata Scherma, la preparazione tecnica è sempre accompagnata da un forte investimento sullo sviluppo emotivo e relazionale. I bambini imparano fin da subito a vivere con naturalezza le emozioni legate alla vittoria o alla sconfitta, riconoscendole come momenti passeggeri all’interno di un percorso più ampio. L’istruttore diventa una guida, una figura di riferimento capace di accompagnarli non solo nello sport, ma anche nella vita quotidiana, influenzando positivamente l’ambito scolastico, familiare e sociale.
Con la gara di Fano si chiude ufficialmente la stagione schermistica per gli Under 10, ma l’attività non si ferma. Le prossime settimane saranno dedicate all’accoglienza di nuovi bambini interessati a provare la scherma, con un’attenzione particolare alla socializzazione e al gioco.
Appuntamento il 2 giugno alle 16:30 allo Stadio della Vittoria di Macerata per la Festa dello Sport, dove la Macerata Scherma sarà presente per far conoscere questa disciplina antica, ma ancora oggi attualissima nei benefici che offre ai più piccoli. Una nuova occasione per scoprire quanto, dietro una maschera e una spada, si nascondano concentrazione, equilibrio e gioia.
Dopo la separazione con mister Monteneri, il Potenza Picena ha scelto di affidare la guida tecnica della Prima Squadra a Marco Comotto. L’annuncio è arrivato nella giornata di oggi attraverso una nota ufficiale del club, che ha accolto il nuovo allenatore con parole di entusiasmo e fiducia.
Tecnico esperto e dal forte carisma, Comotto porta con sé un bagaglio importante di competenze che la società giallorossa conta di mettere subito al servizio del gruppo. La sua visione di gioco, l’attenzione al dettaglio e la capacità di valorizzare ogni singolo atleta sono le qualità che il club ha individuato come fondamentali per dare continuità al progetto di crescita e ambizione avviato in questi anni.
“Siamo profondamente felici e orgogliosi che Mister Comotto entri a far parte della nostra gloriosa famiglia giallorossa”, si legge nel comunicato. “A lui rivolgiamo il nostro più caloroso benvenuto, con l’augurio di un lavoro proficuo e ricco di soddisfazioni, certi che insieme potremo scrivere nuove, importanti pagine della storia della S.S. Potenza Picena 1945”.
Il club, lo staff tecnico, i giocatori e l’intera tifoseria si stringono attorno al nuovo mister, pronti a sostenere con entusiasmo questa nuova avventura sportiva.
Si mette subito male la serie di semifinale con la Esperia Cagliari per la Halley Matelica. I biancorossi lasciano strada ai sardi e ora dovranno andare in Sardegna, giovedì alle 21, con un solo risultato a disposizione per evitare l’eliminazione: la vittoria. Troppi errori e qualche fischio che soprattutto nel terzo quarto ha innervosito il fronte biancorosso hanno condannato la Vigor al ko e non basta l’assenza di Morgillo (infortunio al polpaccio), peraltro pareggiata da quella di Potì sul fronte cagliaritano, a giustificare la prova sottotono, soprattutto a livello offensivo, dei matelicesi.
Partenza bruciante della Vigor, che mette fuori partita lo spauracchio Giordano e trova canestri con pazienza e precisione. Il risultato è un parziale iniziale di 11-0 Matelica che sembra mettere già la partita in discesa. E invece si alza dalla panchina Picciau, già game changer per i sardi nelle due sfide finali della serie contro la Carver Roma, e la Esperia si accende di colpo. La Vigor non segna più, Cagliari prende fiducia e confeziona un parzialone di 5-20 con il quale a metà del secondo quarto gli ospiti hanno non solo ricucito, ma pure sorpassato toccando il +4 (16-20 al 14’ sulla tripla di Giordano, unico canestro della sua prima metà di gara). Matelica si aggrappa a Dieng e tampona le perdite, ma quei cinque minuti iniziali sono un lontano ricordo: all’intervallo lungo il vantaggio vigorino è minimo (28-27).
La sosta riordina le idee alla Halley, che nel terzo quarto riparte come nel primo: stavolta il parziale è di 7-0 (35-27 al 22’ firmato dall’arco da Panzini) e i biancorossi sembrano davvero sul punto di scappare. Ma proprio nel momento migliore della serata, un paio di tecnici a Zanzottera e Dieng e un antisportivo a Panzini tutti decisamente discutibili smorzano gli ardori biancorossi, mettendo in partita un sin lì evanescente Giordano a suon di tiri liberi. Cagliari non solo ricuce lo strappo, ma mette la freccia e sale fino al +7 (48-55 firmato Bartolozzi) sul finire del terzo periodo. Spalle al muro, la Vigor chiude a doppia mandata la difesa, ma in attacco fa una fatica terribile, aggrappata alle invenzioni di Arnaldo. Proprio la guarda pugliese impatta a quota 57 con 5’ da giocare, ma Giordano ricaccia indietro la Vigor con la bomba del nuovo +5 ospite (57-62 a 2’ dalla fine). Coach Trullo si gioca la carta del quintetto con cinque piccoli in campo dopo aver perso Dieng per crampi e la mossa pare pagare, con Arnaldo a firmare il -1 (61-62) con 1’ da giocare ma pure la guardia pugliese ko per un problema alla gamba.
Il finale è a dir poco convulso. Riccio spende un fallo evitabile con i 24” ormai al termine e una difesa fin lì perfetta e Giordano ringrazia siglando i due liberi del nuovo +3 rossoblu (61-64 a 37” dalla fine). Mazzotti riporta la Vigor a -1 con la penetrazione a 20” dalla sirena (63-64), poi i biancorossi optano per il fallo veloce su Locci, che in lunetta fa 1/2 (63-65 a 18” dalla fine). La panchina vigorina si becca un tecnico, Giordano è glaciale e rimette un possesso pieno di margine tra le due squadre (63-66). La Halley può solo tentare la tripla per pareggiare, Cagliari rischia non spendendo il fallo ma concedendola a Riccio, che però spedisce sul ferro. La palla finisce fuori, timeout Cagliari che dopo il timeout rimette in attacco con 4” da giocare. Ma i sardi pasticciano regalando la palla alla Vigor ma stavolta spendono il fallo per evitare guai. A 1” dalla fine, Riccio segna il primo libero e sbaglia volontariamente il secondo, ma l’improbabile rimbalzo d’attacco non arriva e il primo punto nella serie se lo prende l’Esperia.
Così coach Trullo a fine partita: «Siamo partiti bene, muovendo molto bene la palla, poi abbiamo commesso l’errore di non farlo più e loro sono rientrati. Nel terzo quarto siamo ripartiti forte, con tutta l’inerzia dalla nostra parte, e quel tecnico a Zanzottera su una stoppata che a mio avviso era regolare ha cambiato tutto. Sono arrivati due tecnici, di cui uno a Dieng che ha solo mimato il gesto del fallo sul tiro, e un antisportivo che hanno permesso a Cagliari di girarla. Il terzo quarto da parte degli arbitri non mi è piaciuto, poi chiaro che ci siano tanti errori commessi da noi. Nel finale abbiamo pure avuto problemi fisici con Dieng e Arnaldo e sono stato costretto ad andare col quintetto molto piccolo. Abbiamo giocato bene nei cinque minuti iniziali dei due tempi, nel resto della partita abbiamo commesso errori che dovremo analizzare per non ripetere. Se siamo una squadra forte, che vuole andare in finale, ci dobbiamo rimboccare le maniche, recuperare energie e andare a Cagliari a prenderci la vittoria. Mi è già successo in passato: se siamo all’altezza di quello che vogliamo essere, ce la faremo».
HALLEY MATELICA-ESPERIA CAGLIARI 64-66 (SERIE 0-1)
MATELICA: Arnaldo 19, Rolli, Panzini 14, Pali ne, Dieng 9, Morgillo ne, Mazzotti 2, Zanzottera 12, Riccio 6, Gaeta ne, Musci 2, Eliantonio. All.: Trullo.
CAGLIARI: Manca 3, Cabriolu 4, Giordano 20, Villani ne, Thiam 6, Picciau 10, Locci 3, Maresca 9, Bartolozzi 8, Sanna 3. All.: Manca.
ARBITRI: Di Santo, Pratola.
PARZIALI: 14-11, 14-16, 20-28, 16-11.
La stagione dell’Helvia Recina si chiude con l’amaro in bocca. Gli arancioneri escono sconfitti per 4-1 nella finale playoff di Seconda Categoria contro il Santa Maria Apparente, al termine di una gara intensa e combattuta.
Un risultato che non rende pienamente giustizia al percorso compiuto dalla squadra di Villa Potenza, capace di portarsi in vantaggio nella prima frazione, prima di subire il pari e restare in dieci uomini. Decisivi i tempi supplementari, dove il Santa Maria Apparente ha trovato l’allungo che ha spento definitivamente i sogni dell’Helvia.
Nonostante l’epilogo sfavorevole, la stagione dei ragazzi in arancionero resta da incorniciare. Dopo un avvio difficile che li aveva relegati in bassa classifica, a novembre è scattata la svolta: in 20 partite, l’Helvia Recina ha raccolto 47 punti su 60 disponibili, con una sola sconfitta interna in campionato, 48 gol all’attivo e appena 14 subiti, numeri che ne fanno la miglior difesa del girone.
«Non è finita come sognavamo, ma nel calcio vince una sola squadra» – ha scritto il club in una nota diffusa sui social – «Possiamo solo ringraziare i nostri 25 giocatori per il gruppo creato e per le emozioni che ci hanno regalato». Parole che esprimono il clima di un’annata che, pur senza il lieto fine, ha restituito entusiasmo e compattezza all’ambiente.
Un ringraziamento è stato rivolto anche allo staff tecnico, ai sostenitori e agli sponsor, il cui contributo è stato essenziale per affrontare il campionato con determinazione. Ora sarà tempo di bilanci e di programmazione in vista della prossima stagione, con l’obiettivo di ripartire dalle certezze costruite sul campo.
Ci sono storie che non finiscono, semplicemente cambiano continente. Quella di Matteo Bucosse, portiere classe 2003 del Tolentino, è una di queste. Dopo aver difeso i pali del "Della Vittoria" in 81 partite ufficiali, "Buco" è pronto a iniziare una nuova avventura negli Stati Uniti, grazie a una borsa di studio sportiva che gli permetterà di giocare per la Oregon State University e proseguire gli studi in Scienze Motorie.
Il saluto di Matteo è carico di emozione: "Saluto una maglia che ho amato, un campo che è stato scuola di vita, compagni che sono diventati fratelli, allenatori che mi hanno guidato, una società che ha creduto in me, tifosi che ci hanno sempre fatto sentire importanti, anche nei momenti difficili. [...] Non è un addio. È un 'grazie' grande quanto il sogno che sto inseguendo. E un 'a presto', con la speranza di poter tornare un giorno, con qualcosa in più da dare".
Arrivato a Tolentino nella stagione 2019/2020, ancora sedicenne, proveniente dal Montemilone Pollenza, Bucosse ha vissuto una parabola intensa: dopo una prima stagione agli ordini di mister Mosconi, fu notato dalla Juventus, che lo tesserò in prestito. Poi l’esperienza alla Virtus Bolzano, quindi il ritorno in cremisi, dove ha ritrovato casa, fiducia e continuità.
«Sei anni fa acquistammo un bravo ragazzo, oggi salutiamo un grande uomo», ha detto il presidente Marco Romagnoli, che ha voluto ricordare due momenti emblematici: «Nell’estate 2020 aggirai la quarantena da Covid per andarlo a salutare nel parcheggio dello stadio, con le valigie pronte per Torino. Un’estate dopo, un litigio (in realtà bluffavo) per convincerlo a rimanere: lo volevo a tutti i costi. Tra i suoi meriti, anche quello di avermi fatto tifare Juve, io che ho il Toro nel sangue. Un abbraccio, e go Buco!».
Parole di affetto anche da parte del direttore sportivo Giorgio Crocetti: «Sono felicissimo per Matteo, un ragazzo eccezionale dentro e fuori dal campo. È stato un onore condividere tante emozioni con lui. In bocca al lupo per questo nuovo capitolo: continua a inseguire i tuoi sogni!».
Tolentino saluta uno dei suoi talenti più amati con un pizzico di malinconia, ma anche con l’orgoglio di chi ha visto un ragazzo crescere, diventare uomo e ora spiccare il volo verso un sogno. E, come ha scritto lui stesso, non è un addio: è un arrivederci.