Anche quest’anno sarà una personalità d’eccezione del mondo scientifico a inaugurare l’anno accademico della Scuola di Studi Superiori Giacomo Leopardi, la scuola dei talenti dell’Università di Macerata.
In occasione della cerimonia di apertura, che si terrà giovedì 7 novembre dalle ore 11 all’Auditorium UniMc in via Padre Matteo Ricci, è stato chiamato a tenere le lectio magistralis, Bernard Foing dell'Agenzia spaziale europea, direttore esecutivo dell'International Lunar Exploration Working Group e direttore scientifico del progetto Smart-1, la prima missione europea sulla Luna.
L’intervento dello scienziato francese, preceduto dai saluti del rettore Francesco Adornato e del direttore della Scuola Luigi Alici, riguarderà i progetti di basi spaziali sulla Luna, considerata da Foing “l’ottavo continente della Terra”, e su Marte, considerate ormai due frontiere di colonizzazione non troppo distanti. L’argomento, che sarà approfondito nel corso di un seminario programmato per il pomeriggio e la giornata successiva, si inserisce nel tema che caratterizzerà l’offerta formativa della Scuola per il 2019/2020, ossia “Città. Forme e trasformazioni nello spazio pubblico”.
Al termine della cerimonia saranno consegnati i diplomi agli Allievi del settimo ciclo.
Il progetto di approfondimento intorno alla Città mantiene un raccordo con i seminari degli anni precedenti su Natura e Democrazia, cercando di valorizzare organicità e coerenza del percorso, favorendo un approccio interdisciplinare e differenziato nel rispetto delle peculiari finalità formative della Scuola.
Attorno a questa cifra tematica si sviluppano quattordici seminari, affidati a docenti di chiara fama, con approfondimenti su diritto internazionale, approcci economici, prospettive transnazionali e internazionali, trasformazioni urbane, identità e tradizione.
La Scuola di Studi Superiori “Giacomo Leopardi” dell’Università di Macerata è nata nel 2008 per coltivare il talento e le qualità dei migliori neo-diplomati delle scuole superiori. È un istituto universitario di studi superiori che si affianca ai corsi universitari con il compito di organizzare seminari avanzati di carattere innovativo ed interdisciplinare, al fine di favorire la più elevata e qualificata preparazione degli studenti e avviarli a specifiche attività di ricerca. Per mantenere lo status di allievo si richiede un elevato standard di rendimento nei corsi universitari e nei corsi interni.
“Campionati Mondiali INAS di Atletica Leggera 2019” in Australia: medaglia d’oro nei 1500 metri per Dieng Ndiaga con un pazzesco 3’59”93. È solo l’ultima di tante medaglie collezionate dall’alunno dell’IPSIA Corridoni negli ultimi 4 anni. Ma qual è la storia di questo ragazzo? E come ha scoperto la sua vocazione atletica?
Dieng, classe 1999, di origini senegalesi, nel 2015 si iscrive all’IPSIA Corridoni (Sede di Macerata), nel frattempo gioca a calcio con il ruolo di attaccante con alterni risultati.
Nel dicembre 2016, in seconda superiore, si mette in luce nella fase d’Istituto di Corsa Campestre. La sua serietà e la preparazione atletica non passano inosservate e, dopo la conquista del titolo provinciale categoria DIR, il suo professore di Scienze Motorie, vedendo le sue grandi potenzialità, lo sprona a tesserarsi con l’associazione Anthropos di Civitanova Marche e con l’Atletica AVIS Macerata. Segue il titolo regionale di Corsa Campestre e nel 2017 la partecipazione ai Campionati Italiani Studenteschi di Gubbio dove, accompagnato dal professor Zocchi conquista il titolo di Campione Italiano categoria DIR al termine di una gara generosa e coraggiosa. Di qui in avanti Dieng (Cenga per gli amici) spicca il volo e sempre nel 2017, dopo aver concluso il terzo anno di scuola superiore e acquisito la qualifica IeFP di Operatore Elettrico, conquista il titolo italiano in pista con una splendida doppietta negli 800m e nei 1500m. Dal tricolore alla maglia iridata il passo è breve e nel 2018 ai Mondiali INAS di Atletica Indoor di Val de Reuil in Francia si aggiudica, nell’ordine, l’argento nei metri 1500 e l’oro nei metri 800.
Ora si attende con trepidazione le paralimpiadi di Tokio 2020 per sostenere questo bravissimo ragazzo e gioire con lui. Un 2020 che lo vedrà impegnato anche con l’esame di maturità. Entrambi gli appuntamenti motivi di orgoglio per la sua famiglia, per i suoi insegnanti, per i tecnici e dirigenti delle associazioni sportive che lo seguono.
A seguito dell’iniziativa di solidarietà promossa da Confindustria, Cgil, Cisl e Uil per le popolazioni del centro Italia colpite dagli eventi sismici del 2016 sono stati raccolti 6,9 milioni di euro. Attraverso un Avviso di finanziamento pubblicato nel dicembre 2017 sono stati selezionati e approvati 130 progetti in 72 comuni del Cratere (14 in Abruzzo, 7 nel Lazio, 11 in Umbria, 40 nelle Marche), tutti in fase d’implementazione delle attività dall’aprile 2018.
A tre anni dagli eventi sismici Confindustria, CGIL, CISL e UIL organizzano per giovedì 7 novembre dalle ore 10.00 presso l’Auditorium Benedetto XIII dell’Università degli Studi di Camerino un Workshop per presentare, discutere e valutare lo stato di avanzamento dei lavori nei progetti, il raggiungimento dei risultati e obiettivi, l’impatto dei programmi sui temi promossi dal Comitato Sisma Centro Italia.
In particolare, 26 progetti riguardano il Lotto IMP destinato alle attività produttive e relativo al “Rilancio dell’impresa, del tessuto produttivo, dell’occupazione e formazione dei lavoratori” per un valore di 3,8 milioni di euro. 104 progetti riguardano il Lotto QIP destinato ai Comuni, agli Enti Pubblici, alle Associazioni e relativo ai “Servizi per il miglioramento della qualità della vita e lotta all’abbandono dei Territori”, per un valore di 3,1 milioni di euro.
Durante il Workshop saranno presentati i progetti, gli investimenti, i dati aggregati dell’intero programma che hanno puntato sulla valorizzazione delle eccellenze e delle tipicità locali, sui settori innovativi e attrattivi attraverso l’acquisto di forniture di beni e macchinari hi-tech per creare nuove opportunità di mercato, di lavoro, di formazione e specializzazione professionale dei lavoratori.
Saranno presentati i progetti destinati alle comunità e alle famiglie di residenti nel cratere, che riguardano il miglioramento dei servizi di assistenza ad anziani e minori, di mobilità sociale, di supporto alle persone svantaggiate, di creazione di nuove opportunità e investimenti nell’ambiente e nel turismo per lottare contro l’abbandono dei Territori e contribuire alla loro valorizzazione.
Il programma del Comitato Sisma Centro Italia si sviluppa su tre anni di attività: a metà percorso sono stati anticipati ai 130 progetti (costantemente monitorati e verificati in loco) 5,6 milioni di euro. In termini di risvolti occupazionali, attraverso il finanziamento ai progetti, sono stati creati 392 nuovi posti di lavoro e ne sono stati consolidati 1830 nelle filiere produttive e assistenziali gestite tramite i progetti IMP e QIP. Ad oggi sono 41 i progetti già completati o in chiusura entro la fine del 2019. Altri 79 progetti si concluderanno nel 2020 e il resto lo saranno progressivamente entro la primavera del 2021.
Confindustria, Cgil, Cisl e Uil stanno finanziando anche un progetto all’Università di Camerino volto alla realizzazione di un nuovo laboratorio per le indagini tipiche della chimica analitica e dell’analisi chimico-fisica. Il Laboratorio risponde alle esigenze di formazione e specializzazione degli studenti e di innovazione e ricerca delle imprese del territorio.
All’interno del sito web www.comitatosismacentroitalia.org è possibile visionare e seguire l’evoluzione delle attività degli interventi progettuali, acquisire la documentazione di riferimento, esaminare i dati dell’intero programma e verificare lo stato di avanzamento dei lavori e delle spese di ogni singolo progetto, per la massima trasparenza e la tracciabilità dei finanziamenti disposti.
Sono 15 anni che Confindustria, CGIL, CISL, UIL promuovono iniziative di solidarietà a sostegno di popolazioni vittime di calamità naturali come, ad esempio, le popolazioni dello Sri Lanka, di Haiti, del Nepal e dell’Aquila, intervenendo sempre concretamente e fattivamente sulle richieste di resilienza delle comunità e sullo sviluppo dell’economia e del lavoro.
Nella mattina di giovedì 24 ottobre, l’Auditorium dell’Ipsia Don Enrico Pocognoni di Matelica è stato teatro dell’incontro “TEENAGERS: il Much More incontra le scuole – Progetto di prevenzione“. Un incontro in cui i tre giovani gestori dello storico locale matelicese e un comunicatore del Servizio territoriale dipendenze patologiche di Macerata hanno presentato agli studenti dell’Istituto il nuovo format interamente dedicato ai minorenni. Un’iniziativa indubbiamente ambiziosa e importante, in quanto, tramite l’organizzazione di serate completamente analcoliche, intende coniugare la musica e il divertimento notturno con la salute e la sicurezza.
L’incontro ha costituito, dunque, grazie anche agli incisivi interventi di due membri delle forze dell’ordine, un’occasione alquanto significativa di formazione e riflessione, che ha indotto i ragazzi a fermarsi per un attimo e pensare. Pensare che divertirsi esige prima di tutto responsabilità, pensare che da una bravata potrebbe scaturire l’irreparabile, pensare che per star bene non serve assumere alcol o droghe e che, anzi, miscelare tali sostanze e benzina può essere fatale.
Sono stati momenti decisamente intensi e toccanti, che hanno fornito ai ragazzi degli spunti fondamentali per ragionare e comprendere come l’unico divertimento possibile sia quello sano e sicuro e come purtroppo talvolta, per quella che si crede soltanto una leggerezza, si possa arrivare ad uscire di casa e non tornarvi più, condannando chi resta a convivere col volto, labile e straziante, dei ricordi e con una maledetta, dilaniante, indelebile cicatrice sull’anima.
Un incontro, quindi, che, inserito nell’ambito del Progetto di Educazione alla Salute, racconta il lavoro quotidianamente svolto, con impegno e passione, dall’Istituto, un lavoro rivolto tanto a formare i ragazzi dal punto di vista professionale quanto a farli crescere come cittadini consapevoli e responsabili.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sarà presente alla cerimonia d'inaugurazione dell'anno accademico 2019/2020 di Unicam, il 684mo dell'Ateneo. Assieme al premier, il magnifico rettore Claudio Pettinari mercoledì 13 novembre - nell'Auditorium "Benedetto XIII" - dichiarerà ufficialmente aperta l'attività accademica a partire dalle ore 12:30. Le due parole chiave della cerimonia saranno scrupolo e utopia.
Durante la giornata interverranno il professor Nando Dalla Chiesa, ordinario di Sociologia della criminalità organizzata all'Università degli Studi di Milano; e il professor Maurizio Franzini, ordinario di Politica Economica alla “Sapienza” di Roma.
L’Istituto Alberghiero “Varnelli” di Cingoli ha partecipato al tradizionale appuntamento della Fiera dei morti, che come ogni anno si tiene nel centro storico Cingoli il 2 novembre.
Palazzo Cima, gremito di gente, nonostante l’inclemenza del tempo, sede degli uffici dell’istituto, ha infatti aperto le porte ai numerosissimi visitatori che, accompagnati dagli alunni del settore accoglienza turistica, hanno potuto godere della bellezza delle stanze e dei saloni affrescati e deliziare il loro palato con dei gustosi biscotti preparati dagli studenti del settore pasticceria.
Ovviamente il tutto annaffiato da ottime bevande servite dagli studenti del settore sala bar. Per l’occasione le monache di clausura del convento di Santa Sperandia hanno donato dei biscotti di frolla dallo loro ricettario , una collaborazione ed impegno nel valorizzare la cultura enogastronomia e la storia del territorio.
Moltissimi sono stati i complimenti agli studenti e ai loro insegnanti da parte di moltissime persone e in particolare dalla Dirigente scolastica professoressa Maria Rosella Bitti sempre presente ad ogni evento e manifestazione per testimoniare quanto sia importante il lavoro d’ equipe ed eccellente la professionalità dell’Alberghiero di Cingoli.
Il Lions Club Matelica, come recita il motto del Lions Club International, "Dove c’è un bisogno lì c’è un Lions", cerca di rispondere alle richieste della comunità e in quest’ottica ieri ha donato all’asilo nido comunale di Matelica, un "Kiddy bus" a sei posti, che servirà per condurre i piccoli ospiti all’esterno della struttura, con la massima tranquillità, essendo i sedili attrezzati con cinture di sicurezza.
Sono intervenuti per il Lions Club Matelica, il presidente Maria Gilda Murani Mattozzi e alcuni soci. L'amministrazione comunale ha visto presenti il sindaco di Matelica Massimo Baldini, l'assessore ai lavori pubblici, servizi sociali, sanità, infanzia ed istruzione Rosanna Procaccini, il vice sindaco Denis Cingolani, il vice segretario comunale Maria Gabriella Elia ed il consigliere di maggioranza Manila Bellomaria. È stato l'ultimo giorno di lavoro per la coordinatrice dell’asilo nido Rosanna Gubinelli, che è stata omaggiata dal presidente del Lions Club Matelica con un mazzo di fiori e dall'assessore Procaccini di una targa ricordo per il suo lavoro, svolto sempre con passione e grande dedizione. Il sindaco e i componenti dell’amministrazione comunale hanno approfittato dell’evento per visitare per la prima volta la struttura e si sono complimentati.
Grande entusiasmo dei piccoli, che hanno voluto subito utilizzare il mini bus. I soci del Lions Club di Matelica hanno infine ringraziato tutte le educatrici, che hanno accolto con grande ospitalità ed amicizia i presenti.
Un’esperienza di immersione totale nei colori e nei sapori dei Sibillini, tra le voci e i volti di chi vive e lavora in questa terra ferita ma tenace, tra borghi e boschi dall’atmosfera magica: questa è stata l’esperienza vissuta il 18 ottobre dagli studenti delle classi 4ªA e 4ªE dell’I.I.S. Garibaldi di Macerata che hanno partecipato, a Castelsantangelo sul Nera, alla manifestazione conclusiva del concorso “Sibillini alla riscossa – Wow in tutte le lingue del mondo” organizzato per le scuole delle Marche dal team Expirit.
Le due classi avevano partecipato al progetto con la realizzazione di un video e di una presentazione in lingua inglese sulla visita da loro svolta ad aprile presso l’azienda di Michela Paris, giovane allevatrice di Ussita. In quell’occasione a Visso e al santuario di Macereto gli studenti avevano potuto meglio comprendere il duro colpo inferto dal terremoto del 2016 al territorio e nella passeggiata al valico delle Arette avevano ammirato i suggestivi panorami della montagna.
La giornata di ottobre è stata davvero una coinvolgente e bellissima occasione di incontro tra gli studenti dell’Istituto Agrario, scuola da sempre impegnata nella valorizzazione del territorio, e i rappresentanti delle autorità locali, della Pro Loco, i numerosi artigiani e produttori della zona che con coraggio e determinazione non si sono lasciati scoraggiare dalle conseguenze del terremoto. Il ricordo di quell’evento devastante è ancora vivo negli edifici lesionati del borgo e negli occhi dei suoi abitanti.
Dopo una passeggiata nel castagneto accompagnati dagli istruttori del Green Nordic Walking di Macerata e una breve visita allo stabilimento dell’acqua Nerea, gli studenti delle scuole partecipanti sono stati accolti con calore ed entusiasmo dagli organizzatori di Expirit e dal sindaco Mauro Falcucci nella sala del Trentino.
Qui sono stati consegnati i premi ai vincitori e a tutti i partecipanti e i ragazzi hanno potuto ascoltare le toccanti testimonianze dei coraggiosi abitanti dei Sibillini, come l’allevatrice Michela Paris, che è ormai un mito per gli studenti dell’Agraria, e il pastore poeta Renato Marziali che ha affascinato l’uditorio con la recita appassionata del primo canto dell’Inferno dantesco. Si sono emozionati davanti al video che racconta la ferita inferta dal terremoto e la volontà di rinascita e ascoltando le parole del sindaco, portavoce di una comunità che non vuole abbandonare una terra ricca di bellezza, di storia e di cultura.
Per finire è stato offerto a tutti un ricco buffet con gli squisiti salumi, formaggi, legumi, cereali e dolci tipici della zona presentati dagli stessi produttori locali.
Una delegazione dell'Università di Prizren “Ukshin Hoti” in Kosovo, guidata dal vice rettore, il professor Shemsi Morina, e dal responsabile delle relazioni internazionali, il professor Faruk Bojaxhi, ha incontrato ieri all'Università di Camerino il Rettore Claudio Pettinari e il delegato ai Programmi di cooperazione e mobilità con Paesi extra-Europei, il professor Emanuele Tondi. Nel corso dell’incontro sono stati definiti gli obiettivi per rafforzare gli accordi di collaborazione già attivi tra Unicam e le università kosovare. Hanno partecipato all’incontro gli studenti kosovari iscritti già iscritti a diversi corsi di laurea Unicam sia nella sede di Camerino che in quella di Ascoli Piceno.
Grandissima partecipazione al convegno “Farmaceutica tra presente e futuro: strategie di governance per la sostenibilità", promosso nei giorni scorsi a Roma dalla Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute di Unicam in collaborazione con la Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e coordinato dal professor Carlo Cifani, dal Direttore della Scuola professor Francesco Amenta e dal Dottor Arturo Cavaliere. Molteplici sono i condizionamenti degli indicatori economici sui processi sanitari e spesso il paziente si trova al centro di situazioni di disomogeneità generate dalle diversità regionali e sociali, dalla maggiore o minore tensione nei diversi contesti, alla quadratura dei bilanci e alle autonome capacità di incidere sulle scelte che riguardano la sua salute.
Il quadro va letto anche per le ricadute e gli effetti che genera nei confronti di diversi sistemi produttivi che ruotano nell’ambito sanitario e dei condizionamenti e delle opportunità, a questo riguardo, legate alla recente evoluzione delle procedure d’acquisto, alla presentazione del nuovo Dossier sulla Farmaceutica, al crescente ruolo della centralizzazione regionale delle decisioni. In tutto ciò il farmaco può giocare un ruolo consistente, non solo per la quota di impatto sui costi sanitari, comunque ridotto rispetto alle medie continentali, ma soprattutto per le sue ricadute come tracciante dei modelli di cura e spinta allo sviluppo industriale del paese, di competenze e di capacità.
“Gli enormi (e spesso risolutivi) progressi realizzati dal farmaco in settori critici di cura – ha sottolineato il professor Cifani – ne dimostrano l’importante ruolo. Ma anche il dispositivo medico rappresenta un ineludibile strumento di cura in costante evoluzione, in grado di proporre sfide di valutazione, di place in therapy e di classificazione, in quanto non solo rappresenta un’area di costante progresso, ma spesso richiama la necessità di ammodernare i modelli organizzativi e i processi che sostengono le cure delle malattie croniche e gli interventi in acuto, prevalentemente chirurgici”.
Partendo dunque dal farmaco, dalla legge finanziaria e dai fondi per l’innovatività di aree terapeutiche di particolare interesse (malattie rare, immunoterapia, medicina di precisione), senza tralasciare un allargamento del dibattito alle sfide proposte dall’innovazione in campo dispositivi medici, l’evento ha voluto contribuire al dibattito nel quadro nazionale ed addentrarsi nelle successive sfide regionali e operative relative alle strategie utili per riuscire a risolvere l’equazione della sostenibilità. Un percorso che ha dato ai partecipanti, anche nel delicato ambito della responsabilità professionale, quegli strumenti per contribuire ad un quadro complessivo coerente con i principi e gli obiettivi del nostro Sistema Sanitario Nazionale.
Il convegno rientra nell’ambito di un percorso che l’Università di Camerino sta portando avanti da diversi anni, relativo alla formazione post-laurea altamente aggiornata per il farmacista ospedaliero e territoriale, attraverso master, corsi di perfezionamento e di aggiornamento e convegni monotematici.
Con una serie di accordi con i Consigli Notarili delle Marche, l’Università di Macerata, Dipartimento di Giurisprudenza, ha dato attuazione alla convenzione quadro tra Ministero della Giustizia, Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e Consiglio Nazionale del Notariato che consente di svolgere i primi sei mesi di tirocinio per l'accesso alla professione notarile già durante l'ultimo anno del corso di laurea in Giurisprudenza.
L’Ateneo maceratese ha sottoscritto accordi con i distretti di Macerata e Camerino, Ancona, Ascoli Piceno e Fermo. Avviati contatti anche con Pesaro. In questo modo, i laureandi UniMC in Giurisprudenza, prima di aver conseguito il titolo universitario, potranno svolgere negli studi notarili della regione sei dei diciotto mesi stabiliti per il praticantato, obbligatoriamente richiesto per partecipare all'esame di abilitazione alla professione. Si tratta di un primo passo per valorizzare la formazione relativa alla professione del notaio all’interno del corso di Giurisprudenza che porterà alla realizzazione anche di seminari trasversali.
“Le Università stanno cambiando, l’offerta formativa tradizionale non regge più. Lo sforzo comune di costruire sinergie diventa ancora più importante nell’ottica delle trasformazioni che entrambe le istituzioni devono affrontare. Dobbiamo aprirci alle contaminazioni reciproche per reggere le sfide del cambiamento”, ha commentato il rettore Francesco Adornato presentando la finalità degli accordi insieme al direttore del Dipartimento di Giurisprudenza Stefano Pollastrelli, al professor Roberto Acquaroli che ha coordinato il progetto, al consigliere nazionale Marche – Umbria del Notariato Michele Gentilucci e i presidenti dei Consigli notarili Benedetto Sciapichetti per Macerata e Camerino, Pietro Ciarletta per Ancona e Albino Farina per Ascoli e Fermo.
Il progetto nasce dalla necessità di creare un effettivo collegamento fra il contesto universitario e quello lavorativo-professionale, attraverso un dialogo più intenso e diretto fra mondo accademico e attività notarile. Allo stesso tempo - è stato detto - la collaborazione tra accademia e studi notarili permette di conoscere una professione di grande fascino, ma che gode di minor appeal mediatico rispetto a quelle di magistrato o avvocato e che sta conoscendo una crisi vocazionale. Il percorso per l’accesso, lungo e complesso, può scoraggiare anche i giovani più brillanti, che spesso ignorano che i posti disponibili per un concorso da notaio sono superiori a quelli della magistratura, che non è vero il mito che il notariato sia una professione solo per i figli dei notai, dal momento che l’80 per cento non ha parenti che hanno aperto loro le porte della professione, che dai concorsi escono vincitori in maniera paritaria uomini e donne. La figura del notaio è considerata un presidio di legalità, presente anche nei paesi più piccoli, e dalla spiccata rilevanza sociale, che deve confrontarsi con ambiti nuovi come quello della digitalizzazione.
L’anticipo della pratica già durante il corso di studi consente di trasmettere ai giovani una più immediata conoscenza culturale e metodologica e di ottimizzare i tempi di accesso all'esercizio della professione. Gli studenti che potranno anticipare la pratica notarile durante l’ultimo anno del corso di laurea dovranno essere in regola con gli esami. Lo studio notarile dovrà essere frequentato per almeno 200 ore nell’arco dei sei mesi per almeno otto ore alla settimana distribuite su minimo due giorni settimanali.
La sperimentazione “Biologia a curvatura biomedica" è al secondo anno di vita al Liceo classico Leopardi di Macerata. I licei classici e scientifici che hanno attivato il percorso di orientamento e potenziamento da 63 che erano nel 2018/19 ora sono 135. Aderendo alla sperimentazione gli studenti del triennio scelgono di seguire 50 ore addizionali l'anno, composte da lezioni con docenti di scienze e docenti medici, laboratori pratici, visite in strutture sanitarie e, infine, test utili a prepararsi al meglio alla prova di ingresso a Medicina.
L’interessante opportunità è stata presentata ieri in Aula Confucio ai genitori degli studenti iscritti alla prima annualità 2019/2020 dalla Dirigente Annamaria Marcantonelli con la partecipazione del Dott. Romano Mari, Presidente dell'Ordine dei Medici di Macerata e i docenti Prof.ssa Cinzia Romitelli, coordinatrice e il Prof. Fabio Caucci referente del progetto. La sperimentazione nata da un accordo tra Miur e Fnomceo affronta tematiche che saranno parte integrante sia degli studi universitari che della vera e propria professione ma, soprattutto ha come obiettivo far capire, prima ancora della maturità, se si ha davvero attitudine a diventare medici.
Continuano ad arrivare premi per i risultati delle ricerche condotte dal gruppo di Anatomia veterinaria di UNICAM.
Infatti dopo il premio dedicato a giovani ricercatori vinto dalla Dottoressa Elena De Felice al Convegno della Società Italiana delle Scienze Veterinarie (SISVET) svoltosi ad Olbia questo giugno, il Comitato scientifico SISVET ha assegnato, due settimane fa, alla Professoressa Paola Scocco il premio poster della sessione Morfologia. Il poster illustrava i risultati delle ricerche che da anni il gruppo di anatomia veterinaria (in collaborazione con i ricercatori di botanica applicata, di fisiologia veterinaria e di chimica di UNICAM, con gli economisti di Bologna e con anatomici e zootecnici di Perugia) porta avanti focalizzando lo studio sulle modificazioni a livello molecolare, microscopico e macroscopico, dell’apparato digerente di ovini allevati sui pascoli seminaturali delle nostre montagne, comparando sia momenti funzionali del pascolo che andamento climatico.
Queste ricerche rivestono particolare importanza per lo sviluppo del territorio proprio perché l’approccio multidisciplinare con cui vengono impostate consente di offrire agli allevatori soluzioni per incrementare il reddito aziendale attraverso una gestione conservativa dei pascoli, anche in considerazione della crescente aridità estiva.
Infine, il 25 ottobre la Dottoressa Elena De Felice ha ricevuto dal Comitato scientifico dell’Associazione Italiana sullo Studio degli Animali da Laboratorio (AISAL) il premio per il miglior poster presentato al XXVI convegno nazionale AISAL di Bologna. Il poster trattava delle ricerche condotte, in collaborazione con gli anatomici della Federico II di Napoli, sull’espressione della Nesfatina nel nuovo animale modello emergente, il pesce Notobranchius furzeri. La nesfatina è una molecola anoressizzante, la cui espressione e regolazione sono note nei vertebrati ma di cui si sa ben poco di come vari durante l’età. Con questo fine si è deciso di caratterizzare la distribuzione della nesfatina nel cervello e nell’intestino di Notobranchius furzeri, il modello animale attualmente più utilizzato negli studi sull’invecchiamento. I risultati ottenuti in un animale così filogeneticamente distante dall’uomo pongono l’accento sul ruolo fondamentale che la nesfatina gioca nell’asse intestino-cervello e rappresentano la base morfologica utile per espandere gli studi riguardanti i disturbi dell’alimentazione, quali anoressia ed obesità.
L’alluminio possiede caratteristiche ottimali per il riciclo: può essere riciclato al 100% e riutilizzato all’infinito per dare vita ogni volta a nuovi prodotti. Tutto l'alluminio prodotto nel nostro Paese proviene dal riciclo e non differisce per nulla da quello ottenuto dal minerale originale poiché le caratteristiche fondamentali del metallo rimangono invariate. Anche per il 2018, l’Italia si conferma Paese di eccellenza a livello europeo per quantità di alluminio riciclato prodotto ed è stato possibile grazie all’azione combinata di istituzioni, imprese, operatori, cittadini e comuni.
Il Consorzio Nazionale CiAl ha tra i propri compiti quello di garantire il recupero e l’avvio al riciclo degli imballaggi in alluminio post-consumo provenienti dalla raccolta differenziata organizzata dai Comuni italiani: lattine per bevande, scatolette e vaschette per gli alimenti, bombolette aerosol, tubetti, foglio sottile, tappi e chiusure. Quest’attività ha permesso, in questi ultimi anni, grazie a un incremento delle quantità raccolte, di raggiungere e superare gli obiettivi previsti dalla normativa europea.
Comunicare ed informare i cittadini, a partire dai più giovani, è uno degli strumenti che ha permesso di raggiungere risultati così importanti ed incoraggianti in termini di raccolta e recupero di alluminio. E’ nato così il progetto didattico Alugame che sta interessando gli Istituti Secondari di I grado della regione Marche. Un progetto innovativo che coinvolge gli studenti attraverso la sana competizione.
Dopo una lezione interattiva del relatore Stefano Leva, si passa alla fase di verifica: le classi con i risponditori wireless alla mano si sfidano rispondendo alle domande multi-risposta a tempo. Il gruppo che ottiene il punteggio più alto passa alla Finale Regionale prevista a Dicembre dove sarà possibile conquistare, oltre al titolo di Campione Regionale Alugame 2019, anche importanti premi per le Scuole e per i ragazzi.
Protagonisti, venerdì, dell’accattivante contest gli studenti dell’Istituto Comprensivo “Enrico Medi” di Porto Recanati. Ottimi i risultati raggiunti attraverso la gara/verifica. Le classi 2^A e 2^D hanno ottenuto il pass per la Finalissima Regionale.
“È fondamentale parlare di queste tematiche - ha dichiarato il professor Andrea Cappelli -. Spero che le giovani generazioni siano attente a queste attività che proponiamo e che comunque trattiamo quotidianamente. Attraverso il “gioco” si riescono a trasferire più nozioni rispetto alla tradizionale lezione. Grazie per l’opportunità!”
Il Consiglio di amministrazione odierno dell’Università di Macerata ha approvato la conclusione della procedura di avviso pubblico esplorativo finalizzata al reperimento di un immobile da destinare a nuovo polo didattico e uffici amministrativi dell’Ateneo. La scelta è caduta sul complesso immobiliare di Piazza Pizzarello, in parte realizzato e non completato, di proprietà della Italappalti srl di Porto San Giorgio.
Il CdA dell’Ateneo ha approvato l’avvio delle procedure finalizzate all’’acquisizione dell’intero complesso, fatta eccezione per la torre a vetri in via Emanuele Filiberto. L’acquisizione effettiva si perfezionerà al termine del complesso iter previsto dall’avviso che prevedeva una serie di verifiche tecnico-amministrative e l’ottenimento delle autorizzazioni di legge. Espletata questa fase, e definita pertanto la procedura, potrà procedersi al perfezionamento dell’acquisto e al completamento dell’immobile.
In considerazione della complessità oggettiva dell’operazione, l’Ateneo si riserva di fornire nei prossimi giorni una più dettagliata illustrazione dell’intervento previsto che, come si ricorderà, è finalizzato a mettere a disposizione dell’utenza universitaria - nel più breve tempo possibile - un edificio localizzato in posizione strategica e dotato di elevati requisiti di sicurezza antisismica.
Le manifestazioni di interesse pervenute erano tredici e, tra queste, cinque, avendo superato il vaglio di ammissibilità, sono state sottoposte ad accurata valutazione.
Dopo un’attenta analisi di punti di forza e debolezza, opportunità e rischi, il giudizio finale complessivo, supportato dagli uffici tecnici, ha portato a privilegiare l’immobile non ancora ultimato di via Pizzarello, ritenuto il più vantaggioso e rispondente alle finalità perseguite dall’Ateneo.
L’edificio, di oltre cinquemila metri quadri, presenta un sistema strutturale di recente realizzazione che permetterà di conseguire un’elevata sicurezza antisismica e si trova in una posizione strategica rispetto alle attuali sedi universitarie e al sistema cittadino dei servizi logistici di trasporto.
La “scuola del futuro” in tempo reale: è il nuovo campus scolastico nell’area delle ex Casermette a Macerata dove si sta lavorando alacremente per consentire il trasferimento degli istituti Dante Alighieri ed Enrico Mestica nelle sedi ormai in dirittura di arrivo.
Una scuola moderna, funzionale, con standard di sicurezza assoluti così come altissimi saranno quelli dell’efficienza energetica, con aule luminosissime tinteggiate con i colori della terra, azzurro come il cielo, verde come l’erba, dove materiali innovativi si sposano al legno, al vetro, all’acciaio, con percorsi tattili per rispondere al bisogno di orientamento e guida degli ipovedenti e ancora le vasche in legno installate nel giardino interno per gli alunni che hanno scelto di seguire il metodo Montessori, due palestre, una vivace e originale aula magna e un polo natatorio il cui progetto ha ricevuto il plauso della Federazione Italiana Nuoto.
Tutto questo, e molto di più, hanno potuto toccare con mano le dirigenti delle scuole Enrico Mestica e Dante Alighieri, Sabina Tombesi e Laura Vecchioli accompagnate dal sindaco e dal Commissario alla Ricostruzione post Sisma Centro Italia Piero Farabollini in un percorso di ricognizione al cantiere.
Un percorso che il sindaco e il commissario Farabollini hanno voluto programmare per far verificare e allo stesso rendere consapevoli dello stato di avanzamento del cantiere, coloro che in prima persona lavoreranno nelle due nuove scuole. La visita fa seguito a quelle già effettuata con i rappresentanti dei genitori degli studenti dei due istituti scolastici e a “Cantiere aperto”, l’iniziativa che nel giugno scorso, ha offerto l’opportunità alla cittadinanza di vedere l’area delle ex Casermette un evento reso possibile grazie alla disponibilità del commissario straordinario per la ricostruzione Enrico Farabollini.
“L’attenzione sul polo di Macerata è grande e ben riposta non solo perché rappresenta una svolta dell’offerta scolastica cittadina – chiosa il Commissario alla Ricostruzione Piero Farabollini –. Stiamo portando rapidamente a termine le rifiniture di un percorso progettuale e costruttivo complesso e, a tratti, accidentato come è fisiologico che sia per una tra le più importanti opere pubbliche del cratere. L’Alighieri e la Mestica, la cui inaugurazione è prevista a breve, sono un’eccellenza frutto dei criteri della massima sicurezza sismica e funzionale, un luogo ideale dove implementare quell’offerta formativa di qualità che contraddistingue i due istituti”
Un intervento quello del nuovo polo scolastico, per un investimento di 16 milioni di euro finanziati con ordinanza 14 del Commissario alla ricostruzione e con il contributo del Qatar, che si estende su un lotto di 24.000 mq per una volumetria di 60.324 mc, in grado di accogliere circa 1.000 studenti, il quale andrà a integrarsi con un popoloso quartiere della città e che vedrà rigenerata un’area degradata da anni.
Le classi terze dell’Istituto Comprensivo “Egisto Paladini” di Treia sono state impegnate nella manifestazione di Legambiente nei giorni 18, 23 e 24 ottobre. Anche quest’anno la Città di Treia ha aderito all’iniziativa di volontariato ambientale “Puliamo il mondo”, arrivata alla 27^ edizione, coinvolgendo le classi terze dell’Istituto Comprensivo “Egisto Paladini” delle scuole di Treia, Passo di Treia e Chiesanuova in attività all’insegna del senso civico e della tutela dell’ambiente.
La mattinata è stata inaugurata dai saluti della Dirigente scolastica Angela Fiorillo e della vice Sara Coluccini, nonché dell’Assessore all’Ambiente e ai Servizi Educativi Luana Moretti, che hanno sottolineato il valore del territorio e la necessità di rispettarlo, mantenendo puliti gli ambienti che frequentiamo ogni giorno. Per l’occasione sono stati forniti gratuitamente dall’Amministrazione comunale guanti, sacchetti per la differenziata, pettorine e cappellini, che i bambini hanno usato per raccogliere la sporcizia nei cortili delle scuole di Passo di Treia e Chiesanuova e nei giardini di San Marco a Treia; il tutto si è svolto sotto la sorveglianza degli insegnanti, dell’addetto all’Ufficio Ambiente Sandro Farabollini e di alcuni ragazzi del Servizio Civile. Una grande lezione di educazione ecologica, ambientale e civica, accolta con entusiasmo dal personale docente e svolta dai bambini con interesse e divertimento.
Alla fine del progetto, ogni classe ha ricevuto una bandiera con lo stemma di Legambiente – Ente organizzatore del progetto – da appendere in aula per ricordare questa esperienza.
L’Amministrazione comunale ha infine offerto la pizza a tutti i bambini, che hanno così concluso la giornata con una piacevole merenda.
“Puliamo il mondo” è un progetto organizzato da Legambiente, con Anci, Upi e i Ministeri dell’Ambiente e dell’Istruzione. L’Amministrazione ha spiegato che continuerà ad aderire a queste proposte di sensibilizzazione ambientale, coinvolgendo attivamente i bambini sul territorio, per formare adulti responsabili verso tematiche ormai urgenti anche a livello globale, nell’interesse di tutta la Comunità.
“Il terremoto nel Centro Italia del 2016. La gestione delle emergenze a Camerino e nei territori limitrofi” è il tema del convegno in programma all’Università di Camerino dal 28 al 30 ottobre, organizzato nell’ambito di EmTASK, corso di perfezionamento in emergenze territoriali, ambientali e sanitarie dell’Università di Modena e Reggio Emilia.
Obiettivo del corso EmTask, diretto dal prof. Mauro Soldati di Unimore, è quello di fornire una solida preparazione di base e competenze interdisciplinari che possano favorire un approccio olistico nella prevenzione, gestione e superamento delle emergenze al fine di operare in modo consapevole in caso id eventi calamitosi.
L’evento di Camerino, reso possibile dalla collaborazione tra Unicam e l’Ateneo emiliano, rappresenta, dunque, una sorta di laboratorio sul campo per gli iscritti al corso.
Il convegno si aprirà lunedì 28 ottobre alle ore 15.00 presso la Sala Convegni del rettorato con i saluti delle autorità e seminari su tematiche quali la gestione delle emergenze nel comparto Difesa, aspetti normativi, giuridici e sanitari nella gestione delle emergenze, pericolosità geologiche ed effetti sismoindotti. La giornata di martedì 29 ottobre sarà invece dedicata alla visita nelle zone rosse dei principali Comuni colpiti dal sisma, quali Visso, Norcia, Arquata del Tronto, Castelluccio di Norcia.
Nella giornata conclusiva di mercoledì 30 ottobre sono previsti gli interventi del Prefetto, del Direttore Generale Unicam, del Commissario Straordinario per la Ricostruzione, del Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco, cui seguirà la visita alla zona rossa di Camerino accompagnati dal Sindaco Sandro Sborgia.
Per Unicam, l’organizzazione della giornata è a cura del dott. Domenico Aringoli della Sezione di Geologia della Scuola di Scienze e Tecnologie.
“Io mi sono laureata all’Università del Male con lode, ho imparato il Bene, dallo sterco ho estratto l’oro. Mi colpisce doppiamente quando oggi da una signora di Padova, all’uscita dalla chiesa, sento dire a un giornalista “che affoghino pure tutti gli emigranti”. E da un uomo di Lodi sento chiamare i bambini che non hanno accesso alla mensa comune “zecche di cani”. Mi spaventa il terrorismo cieco, il fanatismo islamico, il vento nero che soffia di nuovo in Europa e non solo. Mi chiedo come mai l’uomo non impari niente dai propri crimini e continui a perpetrarli: si fa sedurre da nazionalismi, razzismi, odi, egoismi. Costruisce muri, recinti di filo spinato, non ha pietà per chi fugge da guerre, fame, violenze e torture. Invece di confrontarsi con il passato nega la propria complicità e responsabilità per ciò che è accaduto ieri, accade oggi e potrebbe accadere domani. A che cosa sono serviti i gulag e i campi di sterminio?”.
Sono parole che pesano, ancora di più se a pronunciarle è una donna come Edith Bruck, scrittrice internazionalmente nota, poetessa e giornalista ungherese testimone dell'Olocausto. “La mia Università si chiama Auschwitz. Luogo assunto a simbolo del Male tra i 1635 campi di concentramento nella civilissima Germania, di cui alcuni nei paesi occupati e alleati con Hitler, compresa l’Italia”, ha detto oggi durante la sua intensa lectio doctoralis all’Università di Macerata che le ha conferito la laurea honoris causa in Filologia Moderna.
“Il felice incontro – ha sottolineato in apertura della cerimonia il rettore Francesco Adornato - fra la Poetessa e l’Università di Macerata può considerarsi paradigmatico della missione dell’Ateneo: raccogliere una memoria, custodirla e farne una consegna per le giovani generazioni di studenti. E non solo. Edith Bruck, con la testimonianza della sua scrittura e della sua vita, fa memoria e lancia il suo grido di dolore come monito all’umanità”.
Ad accogliere la scrittrice è stato un teatro della Filarmonica gremito non solo di autorità e docenti, ma di un pubblico variegato con tanti giovani. “Raramente ho visto una città così bella, pulita e calma”, ha commentato la scrittrice, visibilmente commossa. “Ho ricevuto altre lauree honoris causa, ma non ero emozionata come qui, perché sono contornata di amore, di affetto, quasi una famiglia”. Al termine del suo intervento, ha letto alcune delle lettere ricevute dai tantissimi studenti che ha incontrato nelle scuole e una scelta di poesie accompagnata al pianoforte dal maestro Riccardo Joshua Moretti.
Il filo rosso che attraversa e unisce sei decenni della sua attività creativa è la memoria della Shoah, della cui testimonianza Edith Steinschreiber, in arte Edith Bruck, si è addossata il peso e il dovere, come l’amico Primo Levi.
“La memoria del trauma insieme storico e privato ha segnato l’esistenza dell’autrice e viene trasferito e rivissuto nel corpo e nei pensieri dei personaggi autobiografici dei suoi romanzi. Deportata ad Auschwitz nella primavera del 1944, insieme ai genitori, a due fratelli e a una delle tre sorelle, a soli tredici anni Edith Bruck si trova faccia a faccia con l’evento nero che ha travolto la vita di sei milioni di ebrei e di cinque milioni fra dissidenti politici, omosessuali, zingari, disabili. Un vissuto indimenticabile, che l’ha resa orfana dei genitori, l’ha privata di un fratello, dell’infanzia, degli affetti familiari, di una casa alla quale far ritorno”, ha spiegato nella laudatio la ricercatrice di critica letteraria e letteratura comparata Michela Meschini, che ha anche curato per le Eum la raccolto di poesie “Versi vissuti”.
“Il conferimento della Laurea honoris causa riconosce il profondo valore umanistico e letterario della sua scrittura e il contributo offerto dalle sue opere alle culture di pace e alle esperienze di costruzione del dialogo e di resistenza civile” recitava il dispositivo di conferimento letto dal direttore del Dipartimento di Studi Umanistici Carlo Pongetti.
"Di Auschwitz non si guarisce - ha raccontato la poetessa - né scrivendo né parlando, ma è un vissuto che va raccontato soprattutto ai giovani, per il loro presente e futuro." E Edith Bruck, ungherese di nascita, lo ha fatto adottando, da adulta, la lingua italiana, da quando è arrivata nel Belpaese nel 1954. “L’italiano per me è la salvezza, la libertà, la corazza che mi protegge dal dolore che suscita la mia lingua natìa. È orfana di genitori, odori, sapori, che evocano i ricordi più dolorosi”.
E sui pericoli dell’oblio: “L’amico-fratello di lager Primo Levi, ferito e depresso per l’ondata di negazionismo, mi aveva detto che non sperava più, non sapeva più scrivere; pochi giorni dopo si uccise – ha proseguito Bruck -. Anch’io penso spesso che non c’è più speranza, che è inutile scrivere, gridare, testimoniare, ammonire le coscienze. Poi mi dico: fai, cammina, parla, racconta, non arrenderti finché c’è e ci sarà un solo lettore, una sola persona in più che abbia capito che ogni uomo ha diritto alla stessa dignità e non ci sono sott’uomini, ma solo sotto ideologie che portano alla barbarie, varrà sempre la pena di scrivere, di ricordare per vivere e di vivere per ricordare”.
Si è svolta nella giornata di ieri la finale di “Start Cup Marche”, la Business Plan competition riservata a studenti e ricercatori che abbiano brillanti idee imprenditoriali a contenuto innovativo e aspirino a costituire un’impresa, anche di tipo spin-off universitario. La StartCup è organizzata dall’Università di Camerino in collaborazione con UBI Banca, Uni.Co e ODCEC, Ordine dei Dottori Commercialisti e degli esperti contabili di Macerata - Camerino
La cerimonia di premiazione dei tre progetti vincitori, ai quali sono stati assegnati i tre premi da 9.000, 7.000 e 5.000 euro (tutti sotto forma di contributo per l’innovazione da utilizzare esclusivamente per la realizzazione del progetto presentato) si è svolta presso la sala convegni del Rettorato del Campus Universitario.
Ad aggiudicarsi il primo premio il progetto ITD Lab, al secondo posto EUROCAM e al terzo posto Viracity. A conclusione della mattinata “Viracity” ha ricevuto il premio speciale UBI Banca come miglior progetto per la sostenibilità, “per aver meglio rappresentato, nel progetto proposto, la tematica della sostenibilità sociale ed ambientale.”
I lavori sono stati aperti dai saluti del Rettore Unicam Claudio Pettinari, dal professor Daniele Rossi, Delegato del Rettore per Start-up, spin-off e incubatore tecnologico e dai rappresentanti degli enti promotori della Start Cup Marche successivamente i finalisti hanno presentato i loro progetti.
“È una grande soddisfazione effettuare questa premiazione di Start Cup Marche, fortemente voluta dall’Università di Camerino e resa possibile anche grazie alla collaborazione con moltissimi attori del nostro territorio – ha dichiarato il Rettore Pettinari –. La nostra Università crede molto nelle potenzialità di studenti, laureati e ricercatori e per tale motivo crediamo che aiutarli nel settore dell’auto-imprenditorialità, per generare occupazione giovanile e creativa sia fondamentale”.
"Da anni siamo a fianco dell'università di Camerino in questa manifestazione perché riteniamo che valorizzare i giovani talenti e favorire la nascita di nuove imprese sia uno dei compiti di una banca del territorio come la nostra - ha dichiarato Paolo Galli, responsabile della direzione territoriale Macerata Ovest di UBI Banca -. Abbiamo scelto di premiare quelle idee imprenditoriali che, oltre ad avere un solido business plan, vanno nella direzione di sviluppare un'economia sempre più sostenibile".
La Start Cup Marche è l’unica della nostra Regione ad essere accreditata dal Premio Nazionale dell'Innovazione, promosso dall’Associazione PNI-Cube, l’associazione che riunisce gli incubatori e le business plan competition accademiche italiane. Le tre idee progettuali vincitrici entreranno dunque in competizione con i vincitori delle Start Cup di altri atenei italiani, partecipando di diritto all’edizione 2019 del Premio Nazionale dell'Innovazione, che si terrà a Catania a fine novembre.