Continuano ad arrivare premi per i risultati delle ricerche condotte dal gruppo di Anatomia veterinaria di UNICAM.
Infatti dopo il premio dedicato a giovani ricercatori vinto dalla Dottoressa Elena De Felice al Convegno della Società Italiana delle Scienze Veterinarie (SISVET) svoltosi ad Olbia questo giugno, il Comitato scientifico SISVET ha assegnato, due settimane fa, alla Professoressa Paola Scocco il premio poster della sessione Morfologia. Il poster illustrava i risultati delle ricerche che da anni il gruppo di anatomia veterinaria (in collaborazione con i ricercatori di botanica applicata, di fisiologia veterinaria e di chimica di UNICAM, con gli economisti di Bologna e con anatomici e zootecnici di Perugia) porta avanti focalizzando lo studio sulle modificazioni a livello molecolare, microscopico e macroscopico, dell’apparato digerente di ovini allevati sui pascoli seminaturali delle nostre montagne, comparando sia momenti funzionali del pascolo che andamento climatico.
Queste ricerche rivestono particolare importanza per lo sviluppo del territorio proprio perché l’approccio multidisciplinare con cui vengono impostate consente di offrire agli allevatori soluzioni per incrementare il reddito aziendale attraverso una gestione conservativa dei pascoli, anche in considerazione della crescente aridità estiva.
Infine, il 25 ottobre la Dottoressa Elena De Felice ha ricevuto dal Comitato scientifico dell’Associazione Italiana sullo Studio degli Animali da Laboratorio (AISAL) il premio per il miglior poster presentato al XXVI convegno nazionale AISAL di Bologna. Il poster trattava delle ricerche condotte, in collaborazione con gli anatomici della Federico II di Napoli, sull’espressione della Nesfatina nel nuovo animale modello emergente, il pesce Notobranchius furzeri. La nesfatina è una molecola anoressizzante, la cui espressione e regolazione sono note nei vertebrati ma di cui si sa ben poco di come vari durante l’età. Con questo fine si è deciso di caratterizzare la distribuzione della nesfatina nel cervello e nell’intestino di Notobranchius furzeri, il modello animale attualmente più utilizzato negli studi sull’invecchiamento. I risultati ottenuti in un animale così filogeneticamente distante dall’uomo pongono l’accento sul ruolo fondamentale che la nesfatina gioca nell’asse intestino-cervello e rappresentano la base morfologica utile per espandere gli studi riguardanti i disturbi dell’alimentazione, quali anoressia ed obesità.
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