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Scuola e università Macerata

Red-Rete Macerata: la nuova onlus per favorire la consapevolezza nell'uso delle nuove tecnologie

Red-Rete Macerata: la nuova onlus per favorire la consapevolezza nell'uso delle nuove tecnologie

Il teatro, i giochi, i questionari: diversi strumenti si propone di utilizzare Red-Rete educazione digitale, la onlus nata a Macerata per favorire la consapevolezza nell'uso delle nuove tecnologie, elaborando progetti mirati. L'associazione è stata presentata questa mattina nella sede della Labs. "Tra di noi – ha spiegato il presidente, l'ispettore di polizia Raffaele Daniele – ci sono diverse professionalità e competenze, che hanno deciso di mettersi in rete, appunto, per studiare nuove metodologie che rendano più efficace il messaggio. Vogliamo rivolgerci non solo alle scuole, ma anche ai lavoratori, o agli anziani, alle fasce deboli, studiano linguaggi mirati. Per questo dentro Red ci sono professori universitari, informatici, avvocati, esperti in comunicazione, registi, ed è aperta anche ad altre collaborazioni".

"Nella condizione contemporanea, non è possibile eliminare internet – ha aggiunto Marcello La Matina, docente di semiotica e filosofia del linguaggio Unicam e vice presidente di Red -: per questo oggi dobbiamo avere la consapevolezza che comprendere la rete significa accettare che la rete comprende tutti noi. Dobbiamo renderci conto che internet non è un oggetto, ma una condizione esistenziale in cui tutti sono presi. Allora dobbiamo trovare sistemi, come la musica o il teatro, che rallentino la rete e ci consentano di prenderne consapevolezza".

Paolo Nanni, esperto in comunicazione e direttore artistico di Red, ha indicato alcuni dati per comprendere quanto la rete sia un fenomeno presente nelle vite di tutti, citando un'indagine Doxa-Telefono Azzurro per far capire quanto influenzi già la vita dei bambini: "Secondo l'indagine, il 70 per cento dei ragazzini ha avuto uno smartphone con internet a 13 anni. Il 78 per cento dei dodicenni è su Whatsapp, sebbene la policy aziendale limiti l'età di iscrizione a 13 anni, età non presa a caso, perché è quando c'è una maturazione che rende un ragazzino in grado di capire le conseguenze di quello che può fare su internet. Il 60 per cento ammette di subire una pressione circa i contenuti da veicolare su internet per avere una buona rappresentazione di sé sui social. E il 35 per cento sa che altri coetanei hanno profili falsi sui social". 

Nanni ha poi citato anche altri fenomeni su cui fare attenzione: dipendenza, cyberbullismo, fake news, malware, phishing, sexting, haters. Tutti campi sui quali Red porterà l'attenzione, visto che le questioni problematiche non riguardano solo bambini e adolescenti, ma anche gli adulti: "Nelle aziende difficilmente ci si rende conto dei pericoli connessi alla rete – ha confermato Rossano Rogani, esperto di sicurezza informatica -, sebbene il dato digitale sia importantissimo. Anche su questo è necessario diffondere una maggiore consapevolezza".

Dell'associazione fanno parte anche Francesco Ciclosi, vice presidente e docente di informatica di Unimc, Emanuela Marini, avvocato esperto sul tema della violenza di genere, Martina Perticarari, Gilberto Chiacchiera di Canenero Advertising, Lorenzo Lattanzi, Presidente Aiart Marche, Carla Quintaje dell’associazione Genitori Oggi, Paolo Roganti, web marketing trainer, Claudio Tarulli, –dipendente ministero dell’Interno, Paola Pagnanelli, giornalista, Michela Melograni, avvocato,  Maria Concetta De Vivo, ricercatore Unicam,  Associazione Italiana Genitori, Mario Perozzi, dipendente ministero dell’Interno, Cristina Marcucci per Help Sos Salute e Famiglia, Antonella Ciccarelli, sociologa e criminologa, Barbara Pantanetti, avvocato, Daniela Zepponi, web content curator, social media manager e blogger, Federico Flamini, web developer e videomaker, Alessia Marzoli, avvocato, Laura De Sanctis, regista e sceneggiatrice, Luca Calcaterra, informatico, Sara Grufi, insegnante, Emilio Luchetta e Stefano Casulli, dottore di ricerca in Human Sciences – Pedagogy.

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