I ricercatori della macro regione adriatica-ionica in visita studio all'Università di Macerata
Continuano le azioni di implementazione del progetto europeo sui parchi archeologici adriatici “Transfer: inTegRated mAnagemeNt modelS For archaEological paRks” finanziato dal Programma Interreg V-B- Adriatic-Ionian Adrion che vede come partner l’Università di Macerata, attraverso il suo Dipartimento di Studi Umanistici, supportata dallo spin off PlayMarche.
In visita a Macerata e Urbisaglia una delegazione di sette ricercatori europei, giunti nelle Marche per una visita studio nel Parco archeologico di Urbs Salvia con l’obiettivo di condividere esperienze e competenze sulla gestione dei parchi archeologici.
Obiettivo generale del progetto è, infatti, sviluppare, trasferire e disseminare un modello comune di gestione, con la finalità di migliorare la conservazione e valorizzazione del patrimonio archeologico all’interno dell’area Adriatica-Ionica.
“Dopo una prima fase in cui si è lavorato allo sviluppo delle linee guida del modello, in grado di integrare pianificazione territoriale, sostenibilità economica e utilizzo di strumenti Ict - dichiara il coordinatore e archeologo del Dipartimento di Studi Umanistici Roberto Perna - si è giunti alla seconda e ultima fase".
"In ciascuna delle sei aree pilota individuate dal progetto - oltre ad Urbs Salvia, Dodona in Grecia, Antigonea in Albania, Šibenik City Museum e Mirine–Fulfinum in Croazia, Poetovio in Ptuj, Slovenia - sarà sviluppato il piano di gestione (Management Plan) del parco tenendo conto del modello comune elaborato, per poi testarne l'efficacia un'azione pilota”, conclude.
Nelle Marche l’area archeologica test individuata è quella del parco archeologico di Urbisaglia. Sono, quindi, giunte a Macerata in settimana le delegazioni estere di Computer Technology Institute and Press “Diophantus” e Museo di Patrasso dalla Grecia, Postgraduate School ZRC SAZU dalla Slovenia, Institute of Archaeology - Akademy for Albanological Studies dall’Albania, rappresentati da Georgia Manolopoulou, Sotiris Michalopoulos, Jana Horvat, Andrej Magdič, Anja Ragolič, Melsi Labi, Sabina Verselli al fine di studiare le buone pratiche territoriali applicate nel parco marchigiano e per avviare un processo di condivisione con i colleghi italiani: dell’Università di Macerata, oltre a Roberto. Perna, Barbara Fidanza, Ludovica Xavier de Silva, Claudia Sediari, Giuseppina Poloni e Maria Nygren; del Comune di Urbisaglia, Cristina Arrà; della Politecnica delle Marche, Mirco d’Alessio; della direzione Regionale Musei, Sofia Cingolani; dell’Università di Camerino, Ilenia Pierantoni e Corrado Gamberoni; di PlayMarche, Michele Spagnuolo.
“Obiettivo del progetto è anche quello di adottare un Management Plan del Parco di Urbs Salvia che sia in grado sia di tutelare il patrimonio archeologico, ma anche di valorizzarlo in chiave innovativa, migliorandone la sostenibilità di lungo periodo” afferma l’amministratore delegato di PlayMarche Michele Spagnuolo. “E’ necessario avviare un processo di confronto continuo con tutti gli attori e gli operatori culturali ed economici territoriali per discutere, coordinare e concordare l'impostazione da dare al nuovo Piano di Gestione, cosi come per garantirne la sua implementazione e aggiornamento futuri”.
Grazie alla collaborazione dei Comuni di Urbisaglia, Macerata e Tolentino, la delegazione estera ha visitato anche l’area archeologica di Ricina, il museo archeologico di Tolentino e quello dell’Abbadia di Fiastra, la Riserva naturale dell’Abbadia di Fiastra e Palazzo Buonaccorsi.
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